Come si supera il senso di vuoto in amore e il bisogno? (Terza parte)

amoreE rieccoci qua, a continuare il nostro viaggio alla scoperta di come superare il vuoto e il senso di vuoto. Una emozionante esplorazione che abbiamo iniziato nei due articoli precedenti e che ti conduce passo passo a comprendere come distinguere il senso di vuoto dal desiderio naturale e sano d’amore, per liberarti una volta per tutte da quel fastidioso “disturbo interiore” che il vuoto ti provoca e per permetterti di dare spazio a un’autentica e naturale capacità di amare e di essere amata.

Quante emozioni stai mettendo in gioco in questo viaggio? Molte e forti, lo so. Hai allacciato le cinture?

Sono sicura che nei due articoli precedenti molte diverse sensazioni si sono affacciate dentro di te e forse forse ti sei sorpresa a fare scoperte davvero molto interessanti. Molto bene: queste scoperte ti aiutano ad andare oltre l’insicurezza, ti aiutano a recuperare maggiore serenità e di sicuro anche a trovare la felicità.

"Molte donne corrono da un uomo all’altro alla ricerca di ciò che manca dentro di loro. Robin Norwood"

Non solo: comprendere meglio le emozioni che vivi, saperle distinguere le une dalle altre e saper controllarle ti aiuta ad evitare le relazioni sbagliate e gli uomini sbagliati.

Ti permette di evitare la manipolazione (sia quella che subisci,  sia quella che tu metti in atto sugli altri) e di interrompere la catena delle storie sbagliate.

Ti permette di diventare una stronza positiva, senza essere una rompiscatole insopportabile e ti rende abile a usare il cinismo vincente e ottimista. Non è cosa da poco: tutto questo è quello che permette a uomini e donne di essere felici, per davvero, senza essere dipendenti o “tossici”.

Amore e desiderio d’amore: spazio alle spinte positive

Nell’articolo precedente a questo abbiamo spiegato e commentato ampiamente su quale sia la differenza tra senso di vuoto (che è il padre, fratello e figlio – cioè stretto parente – della bisognosità) e desiderio d’amore. Il primo è distruttivo, perché spinge a fare stupidaggini a comportarsi da stupida, il secondo è costruttivo e vitale, perché è costruttivo e ti permette di realizzare tante buone cose per te.

Che cosa significa realizzare qualcosa di buono per te? Significa innanzittutto creare e mantenere la tua indipenza emotiva, economica, anche mentale. Significa saper camminare sulle tue gambe, senza il costante pensiero e/o l’ansia che tu da sola non ce la puoi fare o non sai fare.

Significa metterti una buona volta e per sempre nella testa e nel cuore che tu non hai bisogno di un uomo per stare meglio e che un uomo non ha bisogno di te per stare meglio. Tu te la puoi cavare egregiamente da sola, che si tratti di gestire emozioni, pagare bollette o andare dal meccanico.

Significa uscire da quel senso di subordinazione che molte donne sentono nei confronti del maschio: il salvatore della patria e della loro vita. E basta! Smettiamola con queste fesserie che fanno la fortuna degli uomini sbagliati di ogni genere il dongiovanni, lo stronzo, l’irresponsabile, il bambinone, il confuso, il perditempo, il rospo, il cretino, il fantasma.

Le fesserie sulle storie d’amore hanno rovinato e continuano a rovinare generazioni di donne che vivono al “di sotto”. Soprattutto al “di sotto” delle proprie possibilità.

"La ricerca deve cominciare a casa, all’interno di sé.Robin Norwood"

Sconfiggere il vuoto, far vincere l’amore

Come si fa nella pratica a “maneggiare” e a “destreggiarsi” rispetto al senso di vuoto che assale di sorpresa o è addirittura invadente e invasivo?

Ecco 7 passi da compiere diligentemente, dando importanza e tempo a ciascuno.

1)     Considera che non si può pretendere di non soffrire. Soffrire e soffrire per amore sono “stati” naturali, che hanno una funzione. Il dolore serve a proteggerci da altro e maggior dolore. Il fatto è che molte donne usano il dolore per cacciarsi in storie e in vicende ancora più dolorose. Quindi, tutto sta nei limiti e nei confini che si pongono e si trovano: soffrire per amore e sentire il senso di vuoto dopo una separazione o la fine di una storia è sano. Anzi, chi rifiuta e si irrigidisce di fronte al dolore nel tentativo di evitarlo e di non sentirlo, si prepara a patirne di più. I distacchi sono dolorosi. Si sappia. Si accetti. Si tenga viva la speranza che è come l’influenza: dopo i giorni “canonici” passa. Se si accetta di stare a letto, al caldo e al riposo, passa prima e meglio e diventa una risorsa, un passaggio attraverso il quale il nostro corpo ha alzato le difese e si prepara a irrobustirsi. Lo stesso vale per quel che riguarda il senso di vuoto dopo la fine di un amore: lasciati andare alla sofferenza e nel contempo comprendi che cosa non era giusto per te, in modo da non ricascarci più la prossima volta e di aumentare la tua autostima, non di diminuirla. E’ così che si realizzano le cose buone nella vita e in amore: si commettono errori, si correggono, si trova la situazione ideale. Si mantiene l’ideale ripetendo quello che è utile e dismettendo quello che è inutile. Lo stallo e il perdurare delle condizioni negative sono uno stato insano, perverso.

2)     Se il senso di vuoto dura “oltre”, “troppo” e diventa uno “stato” permanente di vita, che va oltre i tempi immediatamente successivi alla fine di una storia, a un rifiuto particolarmente significativo o a una delusione cocente, è necessario affrontare la questione come prioritaria. E’ anche importante trovare aiuto. Cercare un aiuto qualificato. Perché è importante cercare aiuto? Perché è necessario che ci sia qualcuno che conosca le dinamiche che si celano dietro al “senso di vuoto” che perdura. Perché è un fatto serio e importante che può segnare la tua vita e anche rovinartela.

3)     Considera che il “senso di vuoto” permanente non ha nulla a che vedere con gli uomini, gli amori andati a male o le delusioni ricevute. Il “senso di vuoto” è la causa, non è la conseguenza. Ha radici lontane, nel tuo passato, tanto tempo fa, nei messaggi che ti sono stati inviati quando non eri in grado di decifrare e di distinguere il bene dal male, il giusto e l’ingiusto. Ha radici anche in messaggi che tendono a svilire la donna e a innalzare l’uomo. Per questo te ne devi occupare. Con grande dedizione e amore per te stessa.

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...
"Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse. Robin Norwood"

4)     Renditi conto che gli uomini sbagliati e le storie sbagliate non hanno creato il senso di vuoto che provi ma di certo te lo hanno confermato, rafforzato, reso ancora più buio e fondo. Renditi conto che hai trovato gli uomini sbagliati e ti sei messa nelle storie sbagliate perché l’amore sbagliato (che non è come il Negroni sbagliato) è l’unico tipo di amore che conosci per ora e che hai conosciuto finora. E’ lo schema che è sbagliato e in quanto sbagliato non può dare buoni risultati. Quello che finora ti ha attratto di più è quello che, per il tuo bene, devi evitare.

Le convinzioni utili

5)     Per questo, ribadiamolo, non è importante trovare un uomo, ma prendersi cura del senso di vuoto. Prendersi cura del senso di vuoto è possibile, è alla tua portata e richiede il tuo impegno: è necessario dunque che la tua attenzione sia tutta lì, nel prenderti cura di te, di quel che ti accade e di quel che crei fino a che il senso di vuoto venga completamente superato.

"Quando nel nostro vuoto andiamo cercando l’amore, possiamo trovare solo altro vuoto. Robin Norwood"

6)     Togliti la falsa convinzione che “stordirsi” di attività e di impegni ti faccia superare il senso di vuoto. Imparare a ballare/sciare/parlare il giapponese etc è utile come “contorno” e come “co-fattore” nel recuperare la tua centralità rispetto a te stessa e di certo non è la soluzione al senso di vuoto. Il senso di vuoto è un processo di convinzioni-sensazioni-azioni-deduzioni secondo il quale nel tuo profondo credi di valere poco o niente così come sei e che per “salvarti” dalla tua sensazione di poco valore rispetto a te stessa ci debba essere qualcuno dall’esterno che “riempie” il tuo senso di insoddisfazione.

7)     Abbi fiducia totale che nel momento in cui ti persuadi che è da te che devi partire e non dall’esterno o dagli uomini, trovi immediatamente risorse inaspettate dentro di te e un’energia capace di “sovvertire” tutto ciò che non funziona nella tua esistenza, fino alla scoperta di un genuino desiderio d’amore.

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85 Commenti

  1. Avatar di Claudia

    Claudia 10 anni fa (22 Febbraio 2014 0:30)

    Ilaria hai spiegato cosa è il senso di vuoto e come superarlo..ma penso di non aver capito bene o mi sfugge come prevenire il senso del vuoto e non arrivare alla bisognosita'..prevenire è meglio che curare..grazie
    Rispondi a Claudia Commenta l’articolo

  2. Avatar di anna

    anna 10 anni fa (22 Febbraio 2014 1:32)

    Sarebbe bello approfondire il punto 6! Capire bene come lavorare sul senso di vuoto e inadeguatezza è alla base di ogni rapporto soddisfacente
    Rispondi a anna Commenta l’articolo

  3. Avatar di Alisia

    Alisia 10 anni fa (22 Febbraio 2014 20:28)

    Ciao Ilaria, è la prima volta che commento ma è tanto che seguo il tuo blog, e devo dire che molte volte, anzi quasi sempre, mi sono ritrovata in quello che scrivi, e i tuoi consigli e le tue "strigliate" mi hanno aiutata ad aprire gli occhi su tante cose e soprattutto sui miei comportamenti. Volevo ringraziarti, anche se non è facile uscire dai soliti schemi di comportamento, con i quali siamo cresciute e ci hanno cresciute,ci provo tutti i giorni....ci vuole tempo. _Grazie anche per questi ultimi articoli, bellissimi a mio parere, era proprio quello di cui avevo bisogno in questo momento, io sono d'accordo sia con Claudia che chiede come prevenire il senso di vuoto per non arrivare alla bisognosità, sia con Anna che chiede di approfondire il punto 6.....
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  4. Avatar di Giovanna

    Giovanna 10 anni fa (23 Febbraio 2014 1:02)

    Cara Ilaria, grazie di analizzare la cosa lentamente a passi. alcune domande e riflessioni; - è vero che il bisogno e il senso di vuoto vanno di pari passo: vorrei tanto che quella persona mi amasse, ma dentro di me è come se già sapessi che non può accadere, insicurezza, svalutazione, modelli di comportamento per esperienze passate, tutto vero - di conseguenza mi intristisco tantissimo, mi deprimo, perché poi è vero, ho solo incontrato uomini sbagliati che non hanno fatto altro che confermare la mia convinzione di non poter essere amata - gli uomini sbagliati sono la maggior parte di quelli più carini e interessanti e che ci sanno fare però; sarà un luogo comune ma è vero Come vincere quel senso di averla già persa a priori? È la vita che me l'ha insegnato.
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  5. Avatar di robi

    robi 10 anni fa (23 Febbraio 2014 9:36)

    Ciao Giovanna, sento di condividere a pieno le tue parole... sì, anch'io nelle relazioni parto già svantaggiata... sento a priori che tutto andrà male, e la triste verità è che poi accade.... bacio
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  6. Avatar di Michela91

    Michela91 10 anni fa (23 Febbraio 2014 11:59)

    Nell'ottava riga mi sono espressa male... Ilaria dice che i nostri problemi hanno origini lontane.. La stessa che direbbe un buon osservatore e uno psicologo.
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  7. Avatar di Michela91

    Michela91 10 anni fa (23 Febbraio 2014 11:41)

    Mi sono soffermata su uno dei punti principali di questo articolo, quello in cui viene sottolineata la fondamentale importanza dell'indipendenza economica, mentale e emotiva. Ed è proprio su quest'ultima che mi sono fermata a riflettere in quanto me la sento molto "autobiografica", e non sarà solo la mia situazione. Ilaria dice, che un qualsiasi buon osservatore dotato di spirito analitico, come direbbe uno psicologo, che un problema che manifesta le sue cause oggi, ha radici nel passato. E quel problema nel mio caso si chiama dipendenza emotiva. Nello stato infantile, la nostra psiche, i nostri sentimenti e le nostre percezioni legate alla vita, sono di fondamentale importanza. Quando siamo piccoli, dipendiamo in tutto e per tutto dai nostri genitori. Per questo e' importantissimo ricevere un educazione sana e adatta che ahimè molti genitori al giorno di oggi non la sanno dare in quanto sprovvisti di strumenti anche loro (e che a loro volta sono stati educati nel modo sbagliato). Per sintetizzare, vorrei precisare il rapporto che ho trovato tra rapporto durante l'infanzia con i propri genitori e il rapporto da grandi con la società e con gli uomini. Mia madre ad esempio mi ha dato un'educazione dove era molto propensa a farmi sentire in colpa, indegna. Hai sbagliato questo? Non lo hai fatto come ti ho chiesto di farlo? Sei indegna del mio amore e della vita che vivi. E non era un atteggiamento che metteva in pratica solo in fatti ma anche a parole, questa vera manipolazione la esplicitava a parole. Così sono cresciuta con una bassa autostima e con il timore di non piacere alla mamma. Ricordo sopratutto che sofferenza psichica e che stato d'animo mentale di cacca avevo quando litigavo con lei. E appena tornava ad "accettarmi" ecco che anch'io tornavo ad uno stato psichico di benessere e tranquillità. Sarebbe un caso se tutto questo succederebbe con un uomo? Proprio per niente. Ad oggi mi sono sollevata, non posso dire che non ho uno stato conflittuale con mia madre per quanto riguarda la vita e le idee in generale, non faccio come vorrebbe (ho 22 anni e per fortuna non vivo più con lei da un pezzo) e mi dice "chi non va d'accordo con il proprio genitore, sarà un fallito nella vita, vedrai sulla tua pelle..". Non si chiama manipolazione questa? Proprio bella e buona. Così stavo pensando a questa dualità tra la positività dell'altra persona di cui si dipende ( cioè quando si mostra disponibile con incoraggiamento, affetto, sostenimento, fiducia ecc) e la sua indisponibilità ( critica, rancore, disapprovazione, freddezza). E su questa dualità che si basa lo stato di dipendenza emotiva che conduce allo stato infantile primordiale di dipendenza genitoriale con la conseguenza sullo stato psichico di dipendenza (es: benessere psichico quando si viene accettati e sofferenza psichica quando si viene disapprovati). E' una repressione dello stato vitale, della propria energia di vita e voglia di vivere e di sopravvivere. Non ho mai studiato psicologia anche se mi piacerebbe molto, vorrei anche rivolgermi ad uno psicologo ma per ora sto nel indisponibilità economica. Qualcuno condivide il mio ragionamento?
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  8. Avatar di molly

    molly 10 anni fa (23 Febbraio 2014 12:01)

    ilaria grazie, questi tre articoli sono utilissimi e mi piacerebbe ritornarci ancora...e'un tema importantissimo, fondamentale x riuscire ad avere una relazione sana, ma un tema ostico e difficile .... dopo essere stata io per anni quella "piu bisognosa d'amore" ( ed avere incontrato i classici uomini sbagliati che tutte noi conosciamo bene) ho incontrato un uomo palesemente e disperatamente bisognoso.... all'inizio mi irritava questo suo bisogno d'amore xche come si dice....quello che piu ti irrita negli altri e'quell'aspetti di te che ancora non accetti...combatti..la tua cosiddetta "ombra"...allora ho provato ad andare oltre...a provare tenerezza x il suo bisogno anziche rabbia....e mi e'servito x..accettare questi mio aspetto...non combatterlo o ripudiarlo come avevo fatto fino ad ora....ok il cammino e'ancora lungo e...forse sono andata fuori tema...ma volevo dirvi che...nell'imparare ad amarci....cosa purtroppo tanto difficile.....dobbiamo accettere questi ns lati ocuri, che magari sappiamo essere sbagliati....forse "sorridere" "intenerirci" di fronte a questo ns aspetto "bisognoso" che cerchiamo di eliminare...chissa forse e'un passo in avanti x imparare ad amarci di piu....forse...xche xme e'ancora un cammino lungo....
    Rispondi a molly Commenta l’articolo

  9. Avatar di Debra

    Debra 10 anni fa (23 Febbraio 2014 13:17)

    Ciao Ilaria, era un po' che non mi facevo un giro sul tuo blog, nell'ultimo paio di mesi ho dovuto affrontare un bruttissimo lutto nella cerchia dei miei amici più stretti, e anche la contemporanea fine (o perlomeno seria messa in stand-by) dell'ennesima storia, che in un momento del genere non ha saputo darmi nessun aiuto e sostegno reale. Mi sono leccata le ferite da sola, e con la mia terapeuta, ho migliorato le mie abitudini, ho dormito, e ora mi pare finalmente di potercela fare a "risalire". Nel secondo articolo chiedevi quali emozioni venivano suscitate dalla lettura. A me è venuto in mente questo. C'è stato un periodo, uno solo, nella mia vita, in cui riuscivo ad amare profondamente il mondo, e me stessa, e a stare in pace. Lo ricordo ancora come "the time of my life". Certo era facile: ero giovanissima, in un paese lontano, in un contesto culturale estremamente stimolante, prima della crisi, dei compromessi, dei genitori che invecchiano, delle delusioni umane... eccetera (10 anni fa quasi). Ora mi rendo conto che in quei rari momenti, che durano magari qualche ora o poco più, in cui riesco a riacciuffare quello stato mentale, la vita mi sorride, e io posso tirare fuori tutte le mie potenzialità, a prescindere dalle condizioni "esterne" che magari non sono così favorevoli... aiutati che il ciel ti aiuta, è proprio vero. Ma poi, mi sembra di aver preso tante di quelle sberle negli ultimi anni, che nel giro di un minuto risprofondo nella rabbia, nel dolore profondissimo per il lutto recente, nell'incazzatura contro gli uomini, nel pessimismo. Il senso d'amore, come lo chiami tu, lo provo quando riesco a stare nel primo stato mentale; il senso di vuoto nel secondo. Come posso fare a far predominare il primo, sempre di più, un po' alla volta? Grazie e sempre complimenti
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  10. Avatar di fid

    fid 10 anni fa (23 Febbraio 2014 12:18)

    Ilaria ha scritto articolo meraviglioso. Per me il senso di vuoto si combatte parlando amorevolmente a se stesse, alla bambina bisognosa dentro di noi che vuole essere amata, protetta, incoraggiata, incoraggiata e ancora incoraggiata alla vita. Alimentando in Lei il senso di dignità, onore e amore, compassione e autosufficienza. Una volta che si riesce ad essere presenti nel corpo e ad essere un tutt'uno con la propria bambina interiore ti rendi conto che sei tu che la porti a spasso nel mondo e che puoi farle capire quanto il mondo sia meraviglioso..che è bello sperimentare ma che è prima di tutto meglio amare se stesse...man mano il senso di vuoto diminuisce e si sente il desiderio di amore e capisci che per esprimere il tuo amore al mondo non hai bisogno di un uomo. Comprendo che tutte noi vorremmo vivere una storia d'amore ma comprendo anche che la storia d'amore più bella è quella che si ha con se stesse. Grazie Ilaria per queste riflessioni. Buona domenica
    Rispondi a fid Commenta l’articolo

  11. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (23 Febbraio 2014 12:34)

    @ Giovanna "Gli uomini sbagliati sono la maggior parte di quelli più carini e interessanti e che ci sanno fare però; sarà un luogo comune ma è vero ." Ma chi l'ha detto?! Ma chi l'ha detto che è un luogo comune?! Questa è solo una TUA convinzione, nata chissà da quali "idottrinamenti" e da chissà quali conferme ed è totalmente distruttiva, quasi suicida. Sono convinzioni come queste che vi tengono "imbrogliate" dentro una matassa che non riuscite a sbrogliare e quindi vanno subito scardinate.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  12. Avatar di Tina

    Tina 10 anni fa (23 Febbraio 2014 14:47)

    Sono una vittima dell'amore non corrisposto...capisco che tocca a me cambiare.....è vero...solo dentro di me devo trovare il meccanismo della svolta..non è facile ma devo insistere....
    Rispondi a Tina Commenta l’articolo

  13. Avatar di francesca

    francesca 10 anni fa (23 Febbraio 2014 15:26)

    Il mio senso di vuoto è l'insoddisfazione: verso di me, i miei obiettivi, la persona che voglio essere. Penso che se avessi una persona che mi ama e ogni tanto mi da quella spinta in più che non riesco a darmi da sola riuscirei ad accettarmi più facilmente. Anche grazie a questo blog mi sono incamminata in un percorso verso l'indipendenza emotiva, tuttavia è difficile imparare ad andare avanti sempre e solo contando sulle proprie forze. Per me indipendenza emotiva è non cadere nel circolo vizioso dell'insoddisfazione, la sensazione di non avere le potenzialità e le possibilità per realizzarmi professionalmente e personalmente. Ho vissuto gli anni più importanti per la mia crescita come persona (dai 16 ai 22 anni) in una relazione che mi ha dato tanto: non sarei quella che sono oggi se non avessi amato M. ed è stata una relazione bellissima, soddisfacente che mi ha dato tanta forza. Da quando è finita mi sono persa come persona, non sapevo più chi ero e chi volevo essere. Essere autonome, indipendenti e raggiungere i propri obiettivi con solo le proprie energie non è facile. Eppure per gli uomini che mi è capitato di incontrare ho la sensazione che non ve ne sia nessuno "alla mia altezza", nel senso che io magari i miei difetti li ho, ma so di non essere solo un bel faccino. Gli uomini non valgono il mio impegno, il mio tempo, il mio amore: quelli che si fanno avanti lo fanno perché sono carina e poi non gli interessa conoscermi come persona. E gli uomini interessanti con cui riesco a trovare un'intesa intellettuale e culturale non vanno oltre al fare una bella chiacchierata!! Dove sono gli uomini forti, indipendenti e senza paura di amare e farsi amare?! Comunque grazie, Ilaria, per il blog e le cose che scrivi. Mi danno sempre nuovi spunti di riflessione per la mia crescita personale. Un bacio.
    Rispondi a francesca Commenta l’articolo

  14. Avatar di molly

    molly 10 anni fa (23 Febbraio 2014 17:26)

    giovanna lo so che e'dura ma.....spero tu possa davvero cambiare il tuo stato d'animo...cosi temo che andra sempre peggio...scusa il mio essere diretta e cruda. sara che io credo che la positivita possa fare miracoli...hai mai letto libri tipo la legge di attrazione o similari.....io ci credo... in amore ancora non ho risolto .....le mie insicurezze .o meglio non ho completato il mio percorso interiore che un giorno, spero, mi portera ad un amore sano ma..x il resto posso dirti che se credi in qualcosa ed insisti.....si fanno miracoli.....
    Rispondi a molly Commenta l’articolo

  15. Avatar di Giovanna

    Giovanna 10 anni fa (23 Febbraio 2014 16:34)

    cara Ilaria lo so che è un pensiero suicida pensare che gli uomini interessanti sono poi quelli sbagliati, ma la quotidianità degli anni e delle esperienze lo dimostra. i ragazzi a cui si piace di solito sono brutti o noiosi, senza vivacità e senza umorismo. Quelli più carini, svegli, simpatici, sono quelli di cui ti prendi e con i quali è sempre un casino. Tornando al senso di vuoto, come diceva anche un'altra ragazza, è per lo più insoddisfazione, perché spesso anche se si hanno tot capacità e strumenti e caratteristiche non si riescono a raggiungere gli obiettivi che si vorrebbero e per i quali si è studiato e lavorato tanto; per esempio un lavoro gratificante dopo mille anni di studio e di ottimi risultati- l'Italia oggi ti spegne, manda avanti chi ha conoscenze e se non ce le hai non ti permette nulla, ti lascia a casa, e tu vedi idioti patentati che hanno la chance di fare cose che tu sapresti fare meglio, ma che a te non permettono di fare. Conseguenza è l'insoddisfazione, la depressione, il fatto di sentirsi sprecati, mortificati. Con un bel lavoro per esempio l'indipendenza psicologica sarebbe già più semplice, senti di avere soddisfazioni pratiche. Invece così nulla, sai di essere sempre stata la migliore a scuola, all università nei progetti che hai fatto, ma ora nessuno ti chiama. Poi conosci un ragazzo e ti piace, ma ti senti perdente sin dall'inizio. È un circolo vizioso, odio il vittimismo e odio me stessa per sentirmi così, ma è come se la società mi tenesse imprigionata senza darmi la possibilità di vivere e fare quello che vorrei. Un bacione.
    Rispondi a Giovanna Commenta l’articolo

  16. Avatar di eleonora

    eleonora 10 anni fa (23 Febbraio 2014 16:40)

    x rispondere a MICHELA...credo che c'entri poco l'infanzia e l'amore genitoriale...io ne sono un es.calzante:madre pessima in tutto...genitori adoranti x il maschio primogenito...morale:mio fratello è schizofrenico da24anni,io ho il cuore duro come la pietra ma sono sana. non significa nulla....i genitori son quelli che sono,anzitutto persone con pregi e difetti insieme e non tutti hanno senso materno...mia madre è sempre stata menefreghista,a lei importava fossimo in ordine col colletto a posto!...l'amore,la sicurezza in se stessi avviene dimostrando e affrontando a noi stessi le ns.PAURE +profonde che nessun genitore potrà mai aiutarci a risolverle e non aspettiamoci GUERRIERI negli uomini pronti a difenderci...son+paurosi di noi,giusto per rispondere a FRANCESCA.quindi,andiamo avanti colle ns.gambe senza aspettarci nulla da nessuno.......questo è il mio miglior consiglio.
    Rispondi a eleonora Commenta l’articolo

  17. Avatar di Nicole

    Nicole 10 anni fa (23 Febbraio 2014 17:38)

    Io invece credo che c'entri la relazione avuta coi genitori negli anni dell'infanzia e come noi abbiamo percepito l'amore ricevuto ( scarso amore? amore sano? amore malato? abusi? ecc..) e quella 'percezione' è la matrice con cui ci siamo rapportate, negli anni successivi, agli uomini nelle relazioni affettive.. Credo, anzi sono convinta che una volta capito l'origine della bassa autostima/senso di vuoto..non si debba più incolpare gli altri (genitori, uomini, ecc) ma pensare che non siamo più piccole bambine indifese, ma donne adulte responsabili della propria vita che meritano una propria indipendenza economica, psicologica ed emotiva e dobbiamo pro-attivarci per costruircela..credere in noi stesse e non appoggiarsi agli uomini che anche loro hanno le loro da risolvere :-)) ..quindi basta lamentarsi..un caro salute a tutte le amiche del blog :-)
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  18. Avatar di Antonella

    Antonella 10 anni fa (23 Febbraio 2014 19:54)

    Ciao Ilaria e ciao ragazze! scrivo perchè oggi passeggiando con una mia amica in questa bellissima giornata di sole e parlando anche di uomini, lei mi ha detto che crede che il motivo per cui io non rieco a trovare un uomo è perchè sono troppo seria...considerato che se lo sono non ho intenzione di cambiare mi chiedo: sarà vero che gli uomini si spaventano di fronte ad una donna "seria" !!?? scusate se sono fuori tema, il mio vuole solo essere uno spunto per magari successivi approfondiment. grazie
    Rispondi a Antonella Commenta l’articolo

  19. Avatar di cleo

    cleo 10 anni fa (23 Febbraio 2014 20:30)

    ciao Antonella. a me ne hanno dette di tutti i colori, che sono troppo seria troppo rigida troppo fredda troppo egoista...ma chi dice queste cose invece è perfetto?? c'è gente che si comporta da perfetto cafone e non gli passa neanche per l anticamera del cervello di mettersi in discussione e alla prima cosa che non va scaricano la colpa sull altro.
    Rispondi a cleo Commenta l’articolo

  20. Avatar di Anna1

    Anna1 10 anni fa (23 Febbraio 2014 20:49)

    Antonella dipende per "troppo seria" cosa intendi tu... E comunque io dinanzi a certi giudizi rispondo sempre che ognuno guardasse a se stesso prima di fare certe esternazioni!!
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