Simpatia e seduzione

simpatiaE’ possibile trovare l’uomo giusto senza avere nemmeno un grammo di simpatia? Io credo proprio di no. Anche se molte donne rompiscatole sono attaccate al loro rendersi antipatiche a tutti i costi, non vi è nulla di più attraente della simpatia. Perché la simpatia è così attraente? Perché la simpatia è essenzialmente semplicità, accettazione dell’altro, amore per sé e per gli altri. E tutti noi cerchiamo semplicità, tutti noi vogliamo essere amati ed essere accettati. Soprattutto in tempi un filo complicati come sono quelli in cui viviamo. Per questo chi ha un alto grado di simpatia risulta di gran lunga più interessante di chi è molto appariscente o solo bello da vedere. L’attrazione è un desiderio di vicinanza e di intimità con un’altra persona. Come possiamo desiderare di stare vicino e in intimità con qualcuno – una donna o un uomo – se non proviamo simpatia per lei o per lui? Come possiamo desiderare di dormire accanto a una persona o di risvegliarci accanto a lei ogni giorno se non proviamo simpatia? Come possiamo pensare di condividere le difficoltà con qualcuno o di fargli le nostre più intime confidenze se non proviamo simpatia e se non emaniamo simpatia? E’ vero, ci sono donne che si innamorano dello stronzo di turno o continuano ad avere storie sbagliate con uomini sbagliati: e infatti questa è una questione tosta che va affrontata. Essere attratte dalle persone poco simpatiche significa ripetere  uno schema di comportamento controproducente, le cui cause devono essere trovate in un atteggiamento mentale poco utile a essere felici.

Ma in questo articolo intendo parlare di quanto sia utile la simpatia e l’essere simpatica e, soprattutto, di come la simpatia sia una “competenza”, un’abitudine che si può apprendere e che si può rafforzare.

"Non voglio che la gente sia troppo simpatica: questo mi risparmia il disturbo di volerle molto bene. Jane Austen"

Simpatia: si può imparare?

So già che alcune lettrici stanno storcendo il naso: “ma come, questa mi dice che non posso stare attaccata alla mia antipatia e che devo coltivare la simpatia a tutti i costi? E allora mi devo snaturare e usare delle strategie per migliorare la mia simpatia? Ma questo non va bene, non va bene cambiare per piacere agli altri. Io preferisco essere libera di essere me stessa, anche se sono antipatica. Io preferisco presentarmi agli altri al naturale, anche con i miei spigoli. In fin de’ conti, un uomo se mi ama e mi vuole amare, mi deve amare così come sono, con tutti i miei difetti. Anche con simpatia zero.

Io credo che ciascuno di noi abbia moltissime risorse dentro di sé, inclusa la simpatia, e che nel corso della vita abbia semplicemente disimparato a usarle. Nel caso della simpatia si tratta solo di “rispolverarla” e praticarla. La simpatia è una predisposizione naturale dell’essere umano, come lo è la spinta alle relazioni.

Quanto all’essere davvero se stesse, sono convinta che si possa essere se stesse anche con qualche competenza in più. Io, per esempio, non sono nata che sapevo già leggere e scrivere e anche se per imparare a leggere e scrivere ho dovuto impegnarmi e andare a scuola, non credo che leggere e scrivere mi abbia tolto qualcosa che avevo, semmai mi ha dato qualcosa in più. Cioè, adesso, se esco con un uomo a cena e so leggere il menù da sola, beh, insomma, faccio anch’io la mia bella figura.

Non è che accrescere la tua capacità di usare la simpatia, quando vuoi e con chi vuoi, fa di te una donna che usa la manipolazione o snatura se stessa: puoi essere te stessa, con una scelta in più, quella di potere permetterti di essere simpatica.

"L’arte di riuscire simpatico consiste nel trovare simpatici gli altri. William Hazlitt"

Simpatia: 6 regole semplici

E allora, come ci si organizza per aumentare il proprio quoziente di simpatia? Tutto il pippone che ti ho fatto sopra era per darti la motivazione valida per il primo passo: se vuoi essere simpatica, convinciti che è meglio la simpatia dell’antipatia. Perché? Perché le donne simpatiche attraggono gli uomini simpatici (e viceversa) e stare con un uomo simpatico è molto più divertente e sano che stare con un uomo antipatico. Non è vero che essere ombrose, antipatiche e “tirarsela” rende affascinanti. Tutto ciò semmai respinge, o attrae i soggetti a “rischio”.

Una videoconferenza gratuita, divertente piena e di contenuto. Ti apre gli occhi sugli errori da evitare e gli atteggiamenti giusti da assumere per costruire una bella relazione con l’uomo che desideri.

Il secondo passo è: apprezza e cerca il contatto personale con gli altri. Che cosa significa? Significa che una delle fonti più grandi di ispirazione, buone idee e sensazioni positive sono gli altri, ma se incontrati di persona, con tutti i “cinque sensi”. In questi tempi di uso indiscriminato della tecnologia (l’Italia è uno dei primi paesi al mondo per il “consumo” di telefonini e similari) molte persone, per timidezza o per mancanza di fantasia si “nasconde” dietro il proprio computer, cellulare, tablet, usa le chat, gli sms, le mail o i social network (l’amato-odiato Facebook per esempio) per comunicare. Così, certo, elimina lo stress del contatto con gli altri (oh, mio dio!), ma anche la vera eccitazione e le sensazioni piene che danno i cinque sensi. Quindi: vai nel mondo, esci, incontra gli altri con curiosità. Questo fa parte dell’essenza della simpatia.

Simpatia: partire da te per stare bene con gli altri

Il terzo passo è: impara ad apprezzare i tuoi lati positivi e a parlarne con fiducia ed entusiasmo. So che ti hanno inculcato l’idea che bisogna essere modesta e umile. In realtà le persone che suscitano autentica simpatia sono quelle che credono in se stesse, senza risultare presuntuose e senza mancare di rispetto a se stesse e agli altri. Quando si tratta di rompere il ghiaccio o di fare il primo passo in una relazione, è normale e naturale “presentarsi” e parlare di sé. Se vuoi essere simpatica stampati bene in mente le tue caratteristiche uniche e abituati a parlarne con spontaneità: quando conosci un uomo puoi partire da lì e poi ampliare la conoscenza. Risulterai di sicuro interessante. E ricorda che si tratta di pratica e di esercizio, utile anche per migliorare la tua autostima: per questo comincia subito a pensare che cosa fa di te una persona unica e interessante (una tua passione, per esempio la cucina, i libri che hai letto, le piccole cose che sai fare).

"Se non hai simpatia per te stesso, non puoi avere simpatia per gli altri. Robert Anson Heinlein"

Il quarto passo è: interessati al mondo che ti sta intorno. Se oservi con interesse quel che succede nel mondo grande e piccolo (cioè la tua cerchia di persone più vicine) non ti mancheranno mai argomenti di conversazione. Astieniti dal concentrarti su quello che rende le conversazioni negative e uccide la simpatia e il piacere di stare insieme (le disgrazie, le difficoltà economiche e il pettegolezzo). Se vuoi risultare attraente per un uomo chiedigli la sua opinione su temi “caldi” (gli ultimi film e libri in uscita, le serie televisive, le mostre d’arte etc.) e ascoltalo attentamente. In questo modo ti avvicinerai a lui in modo semplice e spontaneo e imparerai a conoscerlo, riuscendo a capire se può essere un partner interessante e affidabile per te.

Il quinto passo è: tratta con uguale considerazione, affetto e cordialità uomini e donne. Chi sa stare bene in una relazione di coppia è una persona che ha imparato a stare bene con tutti. Le relazioni con gli altri sono una via formidabile di conoscenza di sé, della vita e del mondo. Frequenta persone di ogni genere e diventa una specialista dello stare bene insieme agli esseri umani.

Il sesto passo è: coltiva la fiducia in te stessa e la fiducia negli altri. Non dimenticare che il cinismo è un atteggiamento utile per mantenere equilibrio nella propria vita e che diventare stronza ti permette di fare del bene a te e agli altri, nello stesso tempo apriti ad esperienze nuove e a nuovi modi di viverle. Se entri in un locale, vai a una festa o una cena aspettandoti di incontrare solo uomini noiosi e poco affascinanti, il tuo quoziente di simpatia si azzererà e le tue previsioni negative si avvereranno. Aspettati sempre il meglio e dài il meglio: questo è un atteggiamento positivo che esalta le tue risorse personali.

E secondo te, quali sono le situazioni in cui la simpatia di una persona si rivela a pieno e quali le occasioni in cui si rischia di “remare contro” se stesse?

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58 Commenti

  1. Avatar di minou

    minou 10 anni fa (12 Novembre 2013 20:42)

    Ciao Ross. Grazie a te, non sai quanto ho bisogno di confrontarmi. Posso chiederti quanto pesa per te l'eredità familiare sulle tue relazioni? Tu hai risolto l'inghippo? Come hai fatto, me lo puoi dire? Perché io non ne sono fuori. E temo che se non comincio proprio dall'origine non ne vengo fuori più. Lo so che sto andando un po' fuori tema. Mi dispiace Ilaria. A me è scattato il collegamento pensando alla simpatia e all'antipatia. E rendendomi conto di quanto siano antipatici gli uomini che ho avuto e schivato in corner. E quindi mi chiedo, me li sono scelti appositamente così per fuggirli a un certo punto? Me li scelgo così, perché ravvedo un legame con mio padre? Me li scelgo così perché non voglio un marito come quello che ha avuto mia madre e quindi mi dimostro così che un certo tipo di legame mi strozza, mi ammazza, mi sfianca e quindi meglio che finisce? Ma non potrei semplicemente evitare di stare con qualcuno e pensare ai cavoli miei? No. Non ci riesco. Devo sentirmi legittimata, a stare da sola per un periodo, dopo aver sopportato l'insopportabile. E in tutto questo io mi ci danno davvero. Non è che siano operazioni indolore. Accidenti, devo fare qualcosa.
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  2. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 10 anni fa (12 Novembre 2013 21:55)

    ...e io invece ho sempre adorato e difeso mio padre di fronte a mia madre. Solo ora capisco le responsabilità di entrambi nel portare avanti una relazione che è stata di pessimo esempio, nel portare avanti una relazione i cui problemi erano tali da mettere da parte le esigenze dei figli (oltre al fatto che entrambi non avevano la maturità per fare i genitori). ...però non ho capito una cosa Minou: gli uomini che hai scelto assomigliavano a tuo padre?
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  3. Avatar di Supernova

    Supernova 10 anni fa (12 Novembre 2013 22:21)

    @Godie e @fiorediloro Ad esempio a me piacciono molto gli occhi e lo lo sguardo di questo ragazzo che ho conosciuto.... Si può parlare di 'attrazione fisica'?! Ovviamente vorrei conoscerlo meglio e vedere cosa succede, ma quello che mi chiedo é se si può avere una relazione con un ragazzo che si ritiene bruttino, ma con delle caratteristiche interessanti... C'e' qualcosa che mi attrae in lui, altrimenti non starei qui a parlare di lui!
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  4. Avatar di Goldie

    Goldie 10 anni fa (13 Novembre 2013 10:41)

    ti piace o non ti piace, punto ;-) non è importante se sia bello, è importante che TI PIACCIA. se i difetti fisici prevalgono ai tuoi occhi, lascia stare e tienitelo come amico. ma anche no. io ho avuto un amico/corteggiatore al quale ho sempre fatto capire che non mi interessava al di là dell'amicizia. ho perso i contatti perché lui abita lontano, non lo incoraggio, se mi cerca a livello di amico, sono ben felice. forse sarebbe potuto essere l'uomo giusto per me, ma davvero fisicamente NON mi piaceva. et voilà. purtroppo sono sensibile anche io al piacere da un punto di vista fisico, ma ripeto, non alla bellezza oggettiva. mi sono dannata (e mi danno ancora) per un uomo bellissimo dal mio punto di vista, che non mi ha voluta più. sento che se solo facesse un gesto, ci ricascherei. ma siccome non lo fa, mi limito a guardarlo ogni tanto di sfuggita. giusto per gli occhi, perché per il resto so che è stato e sarebbe impossibile.
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  5. Avatar di minou

    minou 10 anni fa (13 Novembre 2013 15:13)

    Ciao Paola. All’inizio no, non gli assomigliavano. Io mi ci avvicinavo per questo. Nel senso che mi sono sempre orientata verso coloro che mostravano caratteristiche eclatantemente diverse. Intellettualmente, fisicamente, comportamentalmente, lavorativamente, spiritualmente. Anche se, devo aver guardato un po’ troppo i fuochi d’artificio nel cielo invece della misera base di lancio da cui partivano, nella quale poi sono puntualmente inciampata facendomi male. La cosa certa è che tutti alla fine si sono rivelati incapaci di una relazione vera. Intendo dire, incapaci di comunicare realmente, condividere realmente, anche solo vivere una vita normale e senza “effetti speciali”, diciamo così. Mio padre è l’antitesi degli effetti speciali, ma è comunque incapace di comunicare. Io non ho e non ho mai avuto un rapporto con lui, né mai un discorso profondo (ma nemmeno medio o superficiale). Per non farlo grugnire l’ho spinto, sfidandolo, a parlare magari di astrofisica, metafisica o semiotica. Sicuramente lui avrebbe preferito disquisire di teologia, io molto più banalmente di vita. Ma questo sarebbe stato impensabile.
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  6. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 10 anni fa (13 Novembre 2013 15:53)

    MINOU:GRANDE. non vergognarti di ciò che senti...sicuramente ti condiziona i rapporti cogli uomini che secondo me detesti proprio perché ti richiamano a lui... fai TABULA RASA:DIMENTICALO!NON DARGLI IMPORTANZA,NON DAR IMPORTANZA A QUEI RICORDI... la ferita sanguina ANCORA,lo so...ed è normale!spero solo che quando avrai l'opportunità di incontrare un UOMO DIVERSO tu non faccia come me(x mesi ho fatto così)CIOè DI ALLONTANARLO,scartandolo a priori... lascia che sia L'UOMO a dimostrarti che MERITA la tua attenzione e dunque il tuo affetto e poi l'amore...un abbraccio!
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  7. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 10 anni fa (13 Novembre 2013 17:58)

    A me stanno insegnando che i ricordi vanno elaborati, non cancellati. Elaborati per capire chi si è, da dove si viene, il perché ci comportiamo in certi modi, avvicinando certe persone, cercando certe cose e fuggendone altre... Solo una volta elaborato il passato, può essere capito e superato. Cercando alternative per il futuro. A me aiuta molto avera capito che se agisco in un certo modo facendo capitare certe cose non è perché sono sbagliata, ma perché sento, penso e agisco in conseguenza al mio passato. Mi aiuta a capirmi meglio e giudicarmi meno duramente... Non so bene come ma questo mi mette serenità e rende più facile farsi venire in mente comportamenti alternativi, diversi, una nuova vita. In questo percorso, per rispondere alle mie tante domande, mi sto facendo aiutare. Una delle prime cose dette nello studio dello psicologo è stata: all'inizio gli uomini che scelgo sembrano tutti diversi, poi si rivelano tutti uguali. E come sono? Beh, hanno molto in comune con i miei genitori, soprattutto la relazione con loro mi mette nelle stesse situazioni.
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  8. Avatar di fiorediloto

    fiorediloto 10 anni fa (13 Novembre 2013 19:24)

    @Supernova Sì, un bello sguardo in un uomo è qualcosa che attrae come un magnete... In ogni caso certo che anche un uomo non canonicamente bello può risultare attraente. Sai, io per attrazione fisica, come già scritto, non mi riferisco tanto alla perfezione dei lineamenti, quanto a quella componente attrattiva quasi "chimica", di pelle; mi riferisco a un'energia particolare che quella persona emana, a un modo di fare che cattura, a un'affinità energetica.... E questo può capitare anche con un uomo che non è canonicamente bello.... Dicevo anche che però, quando questa attrazione fisica, o chimica che dir si voglia manca, per me è impossibile anche solo pensare a una relazione sentimentale. Nella mia vita ho avuto attrazione anche per uomini non canonicamente belli, ma che avevano per me elementi di fascino tra i più svariati...... compresa la personalità.... Poi certo, ci sono delle caratteristiche fisiche che prediligo in un uomo più di altre.... per esempio, amo i capelli lunghi in un uomo, mi attraggono da morire! Magari per altre donne i capelli lunghi in un uomo sono antiestetici.... Dunque la bellezza non è tanto una questione oggettiva, quanto una faccenda molto personale; ognuna di noi può essere attratta da caratteristiche diverse in un uomo... e in ogni caso, quella particolare combinazione chimica che ti fa sentire attratta da una persona su tante, è anche come l'energia di quella persona si combina con la tua, come la sua presenza fisica si combina con la tua presenza fisica.... Ah, per non andare troppo fuori tema... la simpatia (intesa come modo di fare disponibile, accattivante, emotivamente accogliente, e brillante) è una componente fondamentale dell'attrattiva di un uomo (e di una donna), almeno secondo me!
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  9. Avatar di fiorediloto

    fiorediloto 10 anni fa (13 Novembre 2013 19:26)

    @Goldie Esattamente come per me!! Sottoscrivo in pieno il tuo intervento, compreso il fatto che gli uomini che più mi attraggono hanno quasi sempre turbato la mia tranquillità emotiva..... Cosa sulla quale sto lavorando.... e molto.... voglio per la prima volta nella mia vita, raggiungere il traguardo di arrivare a "sedurre un uomo senza stress".... :)
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  10. Avatar di Supernova

    Supernova 10 anni fa (13 Novembre 2013 21:23)

    @fiorediloto Grazie per la bella spiegazione!!! Io mi sono posta il problema perché mi e' capitato spesso in realtà di essere attratta da persone che non consideravo 'belle oggettivamente', che avevano comunque un qualcosa che catturava la mia attenzione, ma comunque allo stesso tempo avevo la vocina che mi diceva continuamente che lui non era bello.... l'unica mia relazione che e' durata più di 5 anni e' stata con un ragazzo che ritenevo molto bello, ma poi, ad esempio, non lo ritenevo molto simpatico, nel senso che avevamo un modo diverso di scherzare. Forse quella di volere accanto un bell'uomo (nel senso canonico del termine) e' una cosa un po' 'infantile' che mi porto dietro, come se volessi mostrare agli altri che io posso permettermi di avere accanto un uomo bello, considerando che da piccola ho sofferto molto del fatto di essere rifiutata da quelli che mi piacevano, perché grassa....
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  11. Avatar di Ana

    Ana 10 anni fa (13 Novembre 2013 21:28)

    E' fondamentale, certo. L'ho applicata con il sorriso, ma avendo un grave problema non riesco a tirarla fuori. Mi imbarazza parlare con le persone, non lo so perchè. Divento rossa con chiunque, mi agito, tremo mentre parlo.
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  12. Avatar di Goldie

    Goldie 10 anni fa (13 Novembre 2013 23:13)

    Sì avere un partner "bello" è una forma di narcisismo, ma mica è colpa nostra? Non è che si scarta l'uomo piacente per principio?
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  13. Avatar di fiorediloto

    fiorediloto 10 anni fa (13 Novembre 2013 22:26)

    @Goldie anche a me succede che gli uomini dai quali sono attratta turbano la mia serenità emotiva..... e su questo sto tanto lavorando... molto assai..... :) e mi sono data l'obiettivo di riuscire, per la prima volta nella vita, appena conoscerò la prossima persona interessante, a "sedurre un uomo senza stress" :D
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  14. Avatar di fiorediloto

    fiorediloto 10 anni fa (13 Novembre 2013 22:31)

    @Supernova come dice Ilaria, dobbiamo imparare ad ascoltarci con attenzione e profondità, e capire quali sono le nostre reali esigenze, le NOSTRE, non quelle che gli altri ci attribuiscono (e gli altri, le persone amiche, non dovrebbero permettersi di giudicare le nostre scelte, se sono quelle che ci rendono realmente felici e realizzate). Quindi se un uomo ti piace, se ti piace realmente, che ti importa se non è canonicamente bellissimo? L'importante è che tu te ne senta attratta, se ci stai bene, se avete feeling emotivo e mentale, oltre che fisico.... Se ti appaga, se la relazione con lui è serena e solida... Queste secondo me sono le uniche cose da guardare... Il giudizio degli altri... lascialo perdere... se poi la tua vocina interiore, quando ti ricorda che il "lui" in questione non è bellissimo, forse vuole anche esprimere una punta di insoddisfazione su altri aspetti importanti della relazione, allora è forse il caso di ascoltarla. Ma la tua vocina interiore devi ascoltare, non la voce altrui!
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  15. Avatar di minou

    minou 10 anni fa (14 Novembre 2013 0:07)

    Care Eleonora e Paola, io ho provato a lungo a dimenticare. Ma non nella maniera giusta. Ho cercato di rimuovere. Non consciamente. La mia tecnica è stata quella della distrazione. Cioè in pratica, ho provato a non soffrire semplicemente spostando l'attenzione. Non funziona per niente bene però. E il malessere di fondo non permette nemmeno di fare tabula rasa. Avete ragione entrambe, secondo me. A un certo punto bisogna liberarsi dal passato, ma bisogna saperlo fare, risolvendolo. Finora non ci sono riuscita, ma penso anche di non essermi mai avvicinata tanto al nocciolo del mio problema. Fondamentalmente ho il terrore degli uomini. E dirò di più. Adesso come adesso, interpretando i miei schemi, ho il terrore di non sentire un certo tipo di dolore, cioè di non focalizzarlo subito. E quindi non accorgermi per tempo di ciò che mi distrugge. Ho una capacità molto alta di sopportare il dolore, intendo dire una soglia altissima di sopportazione. Cioè, non mi accorgo di stare male finché la cosa non diventa visibile, oggettivamente visibile. Mi è capitato di non accorgermi delle fratture, per esempio, ma nemmeno di dolori psicologici. Cioè, nelle mie storie, io a un certo punto elaboro razionalmente che sono presa a schiaffi, ma non perché ne senta distintamente il dolore. Invece sono ipersensibile al dolore degli altri. Mi basta un alito, un battito di ciglia, un sussurro per capire che qualcuno sta soffrendo. E parto in quarta per aiutarlo, proteggerlo, difenderlo, rafforzarlo. Sento il dolore degli altri, non il mio. Per questo istintivamente vorrei starmene per conto mio. Mi devo fermare. Io ho avuto molti uomini. Troppi, ragazze. Troppi. E la cosa orrenda è che io in un certo senso neutralizzo così il nemico. Cioè lo faccio per questo. Poiché mi fa paura, mi faccio amare. Amare male però. PS: Ele, sei stata brava a superare le paure e far avvicinare la persona giusta. Brava!!! :-) Un abbraccio a voi
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  16. Avatar di ross

    ross 10 anni fa (14 Novembre 2013 1:34)

    ciao minou e ciao a tutti. Ti rispondo con piacere perchè anch'io ho tanta voglia e forse anche bisogno di confrontarmi su questo argomento. Ilaria, spero che non sia un problema continuare a conversare di questo argomento qua! Il rapporto con i miei genitori mi ha segnata in ogni relazione avuta finora, sia sentimentale ma a volte anche amicale. Anch'io ho una discreta collezione di uomini antipatici non tanto da ragazzina quando mi sentivo più libera di scegliere, quanto da adulta. Oltre che poco simpatici, i miei uomini sono stati anche spesso abbastanza anaffettivi e soprattutto critici. Come mio padre, un uomo incapace ma costantemente pronto a criticare tutti. L'influenza dei miei.. oltre le critiche continue, direi il rapporto difficoltoso che si creava con i miei compagni, agli occhi dei quali hanno sempre cercato di mettermi in cattiva luce o anche di fare emergere le mie debolezze mettendomi in difficoltà o imbarazzo nelle occasioni di incontro (e negando poi di avere fatto mai alcunché) Questo come atteggiamento. A un livello più profondo, so che tanto dei miei errori nelle scelte e nelle impostazioni della relazione deriva dal rapporto distorto che ho avuto in famiglia. Tante, troppe insicurezze a volte un'accettazione passiva di tutto come se niente mi fosse mai dovuto.. che poi esplodeva con rabbia e rancore quasi improvvisi e cose del genere.. però volevo rispondere alla tua domanda... che ho fatto per (tentare di) risolvere? Ho provato in molti modi..gridando, piangendo, parlando. Ho provato con la psicoterapia, cercando una mediazione fra parenti. Ho provato a parlare da adulta ad adulti ad instaurare un dialogo ma alla fine ho desistito.. ne sono uscita sempre devastata e sconfitta perchè loro sono due e si coalizzano..loro sono un muro ed io sono fragile. Così alla fine...da qualche anno ho cambiato città e regione... e i contatti telefonici sono ridotti al minimo. Lo so, non è bello da dire ma sto molto molto meglio così. Annaspo a volte, ma sto mettendo insieme pezzo dopo pezzo la mia nuova vita.. ho eliminato una relazione sbagliata che trascinavo.. sto conoscendo delle altre persone ma soprattutto sto conoscendo una nuova me stessa.. serena, determinata e anche simpatica (per restare un po' in tema!) Ho mollato psicoterapie e analisi interiori.. faccio yoga, shopping e vado a ballare :) punto sulle relazioni belle e sane che comunque ho.. e che continuo a costruire...
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  17. Avatar di Goldie

    Goldie 10 anni fa (14 Novembre 2013 8:48)

    @minou: la tua descrizione sulla sopportazione del dolore è uguale alla mia. Distrazione evasione fuga continua. Dopo il mio divorzio solo incontri effimeri, ansia, crampi, fughe di notte per tornarmene nella mia tana dopo l' "amore", delusioni. Ho anche deluso io, perché con distacco ho troncato un paio di volte, insofferente e detestando la mia scelta del momento. In quei momenti sembravo forte ma quanta disperazione. L'ultima storia-nonstoria mi ha atterrato. Ho dovuto 10 passi indietro e tornare quasi alla situazione di partenza dalla quale pensavo di essere lontana. E allora ritorno dalla psi, ritorno alla "pillolina" di supporto, meditazione, figlia, danza, uscite col cane. Forse c'è un uomo dietro le quinte ma non voglio vederlo. Non voglio, non lo voglio. Volevo l'altro che mi ha fatto star male
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  18. Avatar di Goldie

    Goldie 10 anni fa (14 Novembre 2013 9:10)

    Quante volte sarei voluta scappare da quella casa di notte "dopo". Invece ero "prigioniera" a casa sua, prigioniera della distanza, della campagna, della strada buia di notte, del non volerlo "deludere". Ansia, andavo in giro di notte in qulla casa bellissima e enorme cercando rifugio in un'altra camera. Lui non capiva,un paio di volte mi ha assecondato, poi giustamente si è stufato. Avrei dovuto IO troncare quando gli dissi che forse l'ansia era provocata anche da lui. Invece ho aspettato la sua reazione, fredda, distaccata, lucida.
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  19. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 10 anni fa (14 Novembre 2013 12:09)

    Cito Minou: "Adesso come adesso, interpretando i miei schemi, ho il terrore di non sentire un certo tipo di dolore, cioè di non focalizzarlo subito. E quindi non accorgermi per tempo di ciò che mi distrugge. Ho una capacità molto alta di sopportare il dolore, intendo dire una soglia altissima di sopportazione. Cioè, non mi accorgo di stare male finché la cosa non diventa visibile, oggettivamente visibile. Mi è capitato di non accorgermi delle fratture, per esempio, ma nemmeno di dolori psicologici. Cioè, nelle mie storie, io a un certo punto elaboro razionalmente che sono presa a schiaffi, ma non perché ne senta distintamente il dolore. Invece sono ipersensibile al dolore degli altri. Mi basta un alito, un battito di ciglia, un sussurro per capire che qualcuno sta soffrendo. E parto in quarta per aiutarlo, proteggerlo, difenderlo, rafforzarlo. Sento il dolore degli altri, non il mio. Per questo istintivamente vorrei starmene per conto mio. Mi devo fermare. Io ho avuto molti uomini. Troppi, ragazze. Troppi. E la cosa orrenda è che io in un certo senso neutralizzo così il nemico. Cioè lo faccio per questo. Poiché mi fa paura, mi faccio amare. Amare male però." Potrei sottoscrivere parola dopo parola. E' lo stesso che è capitato e capita a me. Anche io mi sono sempre "sentita" poco. Non mi hanno mai insegnato a farlo, nessuno mi chiedeva mai come stavo e, comunque, i miei genitori hanno sempre messo davanti le loro esigenze, pratiche ed emotive. Io ho imparato a sentire e ascoltare gli altri e non me stessa. Anche io ho avuto molti uomini, cercando l'amore come un'affamata. Ma più che l'amore dovrei dire: il riconoscimento degli altri, la prova che esisto. Dipendendo da chi alla fine poi odiavo: mia madre, poi gli uomini che sono venuti. Rabbia per il mio bisogno e la mia dipendenza, che mi hanno portato anche a non volere una storia seria, a scegliere uomini impossibili e impegnati o distanti. Bisogno e paura dell'altro. Ho quasi 40 anni, l'ho fatto per 25 anni. Guardando al futuro... @Minou, Goldie, Ross... ma la psicoterapia non vi ha aiutate ad elaborare tutto questo e superarlo? Perché io sto lavorando proprio su quello, vedo che mi capisco sempre di più e che ponendo molta attenzione a me stessa nelle relazioni, riesco ad avere comportamenti alternativi. Per il momento nelle piccole cose, quotidiane, di tutti i giorni, sentendomi e affermandomi rispetto agli altri, senza aspettare che si accorgano di me. Ho un'idea, un bisogno, un'esigenza (magari diversa da quella degli altri?), io la dico, chiedo, faccio presente. Subisco molto meno, non mi dimentico di me... L'ho fatto anche con il mio ex e questo ha portato al suo abbandono... ma non mi sento "mollata", mi sento come se avessi il controllo della mia vita finalmente. E' stata selezione naturale perché io non accetto più chi non mi "vede", non mi rispetta, mi usa e basta. La novità, rispetto ad altre volte in cui me ne andavo da una storia, è stata che non me ne sono andata: sono rimasta e ho affermato i miei diritti. Non ho prevaricato né subito, ho chiesto di cercare insieme una soluzione comune. @ Minou: anche io temevo di non accorgermi di stare male, quando ho cominciato l'ultima relazione. Come mia madre per 40 anni, come amiche infelicemente sposate da 20. Invece la mia soglia del dolore e della sopportazione si abbassa giorno dopo giorno. Quel che 4 anni fa ero capace di sopportare, oggi non mi fa nemmeno cominciare una relazione. Se comincio e qualcosa non va me ne accorgo più velocemente di prima e mi faccio sentire. A volte, ancora, le mie reazioni ai maltrattamenti sono distruttive, ma non sempre... Io credo che si cambi, che lo si possa davvero fare, ma ci vuole tempo e bisogna sempre mettere in conto e accettare che si può ancora cadere qualche volta. Tuttavia con il tempo, la concentrazione su di sé, la maggiore comprensione, l'accettazione, l'allenamento, l'elaborazione, senza la paura di chiedere aiuto quando non ce la si fa, io credo che si possa davvero cambiare. Lo vedo, lo sperimento su di me, ci credo. Ho dalla mia parte due risorse: l'introspezione e il carattere battagliero. Sono una grande forza, perché la psico mi aiuta ma il peso è tutto mio. Credo che ciascuno di noi possa avere dentro di sè le sue risorse per farcela. Via la paura, via la negatività... ogni passo, ogni giorno avvicina alla meta...
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  20. Avatar di Goldie

    Goldie 10 anni fa (14 Novembre 2013 15:59)

    Io credevo di essermi rafforzata fino a quando non ho incontrato l'ultimo. Non ero pronta a qualcosa per me di cosi' travolgente. L'ansia è subentrata quasi subito con quest'uomo affascinante e sfuggente, predatore temibile che mi ha catturato con grande arte e furbizia . La piscoterapia mi aiuta ma mi aiuta di piu' stare lontana da uomini dominanti. Non riesco a tenergli testa. Il mio lavoro personale continua. Non so con quali risultati a livello sentimentale. Per ora mi importa di avere risultati a livello personale. Alterno periodi di energia e stanchezza ma non posso cedere. Fosse per me, me ne andrei per un bel po' in un luogo per riposarmi mentalmente e fisicamente.
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