Paura degli altri e voglia di legami forti: come le metti d’accordo?

paura degli altriIncominciamo con il considerare una delle tante stranezze umane, uno dei tanti paradossi del comportamento degli esseri umani: è possibile avere un forte desiderio di connessione con le persone, è possibile avere una gran voglia di costruire legami e di instaurare belle relazioni (che siano d’amore o di amicizia) e nel contempo avere una terribile paura degli altri? Eh, sì è possibile. Eccome.

Anzi, spesso, quanta più paura si ha delle relazioni, tanto più si desiderano. Immagino bene che se ci rifletti, questo non ti stupisce e non ti impressiona. Perché probabilmente questa contraddizione la vivi anche tu o ti è capitato di viverla in passato o ti succede di sperimentarla in diverse fasi della tua vita, magari quelle dove sei un po’ in crisi e in difficoltà. Ma come dire? Niente paura! Le contraddizioni interiori e i paradossi emotivi si possono superare, basta avere la giusta consapevolezza e concentrare la propria attenzione sui piccoli nodi da sciogliere.

Detto in altre parole: se hai paura degli altri, ma in realtà la vorresti superare per creare delle relazioni e dei rapporti gratificanti, costruttivi e pieni d’amore (anche quando non si tratta solo di un rapporto di coppia), puoi farlo. Puoi diventare un’esperta delle relazioni. Puoi superare la tua insicurezza, puoi superare la tua timidezza e raggiungere sicurezza e disinvoltura e puoi liberarti una volta per tutte dell’imbarazzo.

Seguimi, arriviamo fino in fondo, insieme.

Già, perché c’è molto di più: superare la paura degli altri ti permette di avere anche più successo nella tua vita professionale, ti permette di ricostruire e rendere più appaganti i rapporti (magari al momento un po’ “incrinati”) con la tua famiglia d’origine, con i vicini di casa, magari con amici di vecchia data che hai un po’ perso di vista.

"L’amicizia nasce nel momento in cui una persona dice a un’altra: “Cosa? Anche tu? Credevo di essere l’unica”. C.S. Lewis"

Infatti, eccola qui la prima faccia della medaglia; se il paradosso è che la paura degli altri in realtà cela per bene una gran voglia di avere relazioni gratificanti, vediamo di prestare ascolto e attenzione proprio a quel che ci dice questo desiderio positivo che ti spinge verso l’esterno. Che è: dentro di te hai una grande forza di connessione e una spinta d’amore che è semplicemente “ostacolata” dalla paura degli altri, ma non per questo annullata. Anzi. E’ un po’ come se la tua voglia di connetterti all’esterno fosse così forte da trasformarsi in paura degli altri. Partiamo dal desiderio, che vince sulla paura. Sempre. (Ehi, questo, che il desiderio vince sulla paura è un bello spunto di riflessione, non solo in questo specifico ambito).

Paura degli altri e primo passo verso l’esterno

E poi, oltre al fatto che il desiderio vince sulla paura, dato che il desiderio viene prima, è sano e naturale e appartiene al lato positivo della tua natura, devi considerare che il desiderio, se lo ascolti, è quello che ti consente di andare nella direzione giusta: quella di uscire (realmente e metaforicamente), andare incontro agli altri, espandere le tue conoscenze e vivere una vita più piena.

La paura degli altri invece ti blocca e ti dà un contrordine. Quello di non uscire, di non muoverti di non fare mai passi incontro e verso gli altri. Che cosa credi? Certe serate passate sul divano non sono causate dalla stanchezza, dalla pigrizia, dal fatto che piove e tira vento o dal fatto che ci sia annoia molto quando si esce, negli ultimi tempi. Il legame stretto con il divano nasce dalla paura degli altri, che porta a evitare le occasioni di incontro o addirittura di rapporti sentimentali. Sì, perché diciamolo ancora una volta: molte donne (e molti uomini) sono single non perché non possono trovare la persona giusta o perché nessuno li vuole o perché in giro ci sono solo persone brutte e cattive. No. Molti sono single perché hanno una paura davvero puntuta di una relazione. Non stiamo troppo a girarci intorno. Ed eccoci di nuovo qui, a parlare della nostra paura degli altri, che tanto ci tormenta ma è anche un simpatico scudo di protezione. Ma davvero, fino a che punto ci vogliamo stare attaccate a ‘sta paura? Non è arrivato forse il momento di sbarazzarsene?

"L’antidoto per cinquanta nemici è un amico. Aristotele"

Non dimentichiamo che lasciare andare la paura degli altri vuol dire aggiungere alla propria vita uno dei più grandi piaceri possibili: quello della condivisione, del sostegno reciproco, della socialità. Mi spiego meglio e dico di più: se lasci andare la tua paura degli altri, non solo ti eviti di star male tutte le volte che devi stare con gli altri (evenienza frequente, se si vuole vivere in questo mondo), ma stare con gli altri, oltre a portarti un sacco di vantaggi e di piacere, diventa un piacere di per sé. Invece di angosciarti e di stare inchiodata al divano, farai di tutto per uscire e stare con gli altri.

Paura degli altri: perché ce l’hai?

Allora, posto che a noi gli attorcigliamenti mentali non ci piacciono – anche perché, diciamocelo sinceramente, gli attorcigliamenti mentali, così come le paturnie e così come le convinzioni limitanti – bloccano e sono tra l’altro alla base della paura degli altri, vediamo com’è e come non è che succede che una persona venga colpita dalla paura degli altri. Perché detto onestamente, come consideravamo poco sopra, la paura degli altri non è innata e naturale, dato che innato e naturale è socializzare e stare con gli altri con sicurezza e rilassatezza.

Una lettrice ha lasciato un commento al mio articolo dedicato a come essere simpatica al primo incontro. Il suo commento, dice: “”Non permettere agli altri di monopolizzare la conversazione e di tenere banco: intervieni, interrompi, chiedi precisazioni, esprimi la tua opinione. Insomma: fai un passo avanti”(nota: questo l’avevo scritto io nell’articolo citato). È proprio quello che non so fare. Quando sono con gli altri tento di intervenire ma alla fine mi limito ad ascoltare e questo atteggiamento non mi rende né simpatica, né attraente. Come faccio a fare un passo avanti se sono bloccata dalla paura?”

Ben detto: essere bloccate dalla paura degli altri non rende né simpatici, né attraenti, dato che non “partecipare” al processo della socializzazione e delle relazioni viene interpreato dagli altri come innaturale, come poco generoso e in qualche modo come un sabotaggio di quel che potrebbe tenere unita la compagnia o la relazione. E su questo siamo d’accordo, giusto?

"Solo i veri amici ti diranno quando il tuo viso è sporco. Proverbio siciliano"

E allora, a proposito di paradossi, rieccoci qua: chi ha paura degli altri in realtà ha paura perché ha una gran voglia di connessione, ma la sua paura lo blocca al tal punto che senza volere si rende poco attraente e poco simpatico. Un gran brutto paradosso, un orribile circolo vizioso. Non credi?

Paura degli altri: cause e soluzioni

Che cosa significa avere paura degli altri? Significa essenzialmente temere che gli altri ci giudichino male, pensino che noi valiamo poco o niente, che noi non siamo all’altezza. O, anche, significa temere che ci prendano in giro, si prendano gioco di noi, ridano di noi. E vivere con una tale paura addosso non è simpatico. Perché la paura crea ansia e stare in ansia è una condizione che può diventare intollerabile. Molto bene. Cioè molto male.

Dunque la paura degli altri è paura del giudizio e paura del rifiuto, giusto? Ma in realtà, anche se è difficile crederlo, gli altri non vivono in funzione di giudicare e di rifiutare. In un mondo sano, in un ambiente sano, gli altri hanno desiderio e bisogno di noi tanto quanto noi abbiamo bisogno e desiderio degli altri. E in un mondo sano e in un ambiente sano, si accetta, si accoglie e non si giudica. Si accetta, si accoglie e non si giudica. Alla faccia della paura degli altri.

Se sei proprio certa che le persone che ti stanno intorno passano il loro tempo a giudicare, beh, sei nell’ambiente sbagliato e devi abbandonarlo quanto prima, perché gli ambienti sbagliati, come i lavori sbagliati e gli uomini sbagliati si lasciano. Per sempre, non ci si torna più. Mica ci si sta tutta la vita. Sennò altroché paura degli altri.

E sai perché probabilmente hai tutta questa paura degli altri e ansia per i rapporti con le persone? Perché hai vissuto per troppo tempo, magari da quando eri piccola, in ambienti dove il senso del giudizio e il senso di colpa erano veramente preponderanti. O magari sei reduce dal rapporto con un uomo sbagliato che ha contribuito a non darti valore e a farti sentire una nullità.

"Gli amici sono quelli che ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone neanche sapevano che eri caduto. Anonimo"

Ok, queste è la motivazione, la radice della tua paura degli altri: la tua convinzione a) di non valere nulla b) di non valere nulla in relazione agli altri c) che per questo gli altri ti puniscano e ti giudichino d) che per questo gli altri ti emarginino, isolino e rifiutino.

Tutto questo ha come conseguenza:  e) che tu hai una paura degli altri così puntuta che ti isoli e ti comporti da antipatica senza accorgertene. Il risultato è che alla fine, girala come vuoi, sei davvero isolata.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Paura degli altri: i modi per superarla

E allora come si esce dall’isolamento e dalla paura degli altri? In due modi.

1) Si riflette su tutte le convinzioni limitanti su se stessi e sugli altri, quelle del tipo “Gli altri mi giudicano”. “Io non valgo niente, gli altri valgono più di me e mi isolano per questo”. “Io posso solo fare brutta figura”. Si distruggono tutte queste convinzioni limitanti una a una e si sostituiscono con convinzioni potenzianti, che aprono al mondo e alle sue infinite possibilità “Gli altri sono persone come me, con punti di forza e punti di debolezza e io posso connettermi a loro per dare e avere, per donare e per ricevere”.

2) Ci si dà da fare, si muove il mulo e, passo passo, a poco a poco si fa come non si avesse paura degli altri, ma solo desiderio di stare con loro: ci si alza da quel divano – anche se non se ne ha nessuna voglia – si esce di casa e si va incontro agli altri. Senza pretendere di fare l’effetto di una Marylin Monroe incrociata con Carlo Conti incrociato con Arisa: quelle sono fantasie infantili. Si approcciano gli altri per quello che si è in quel momento, certi che le abilità relazionali cresceranno con il tempo, l’esercizio e la pratica.

Stare bene con gli altri significa partecipare, collaborare, fare la propria parte, mettersi in gioco. Mica sempre stare fermi e aspettare che gli altri scoprano quanto siamo straordinari e magnifici e se non lo scoprono pensare che sono tutti brutti e cattivi.
Nei rapporti umani, come in tutte le cose della vita, si riceve quel che si dà (se c’è qualche signora o signorina con lo spirito della crocerossina che ha messo la propria vita al servizio di un imbecille che non merita, non prenda questa frase come una buona scusa per continuare il proprio calvario).

Ora una breve storiellina, della quale alcuni attribuiscono la paternità o almeno la pubblicità a Gandhi.

Un uomo buono e saggio muore (succede) e si ritrova nell’anticamera del paradiso. Vedendolo un po’ perplesso, l’angelo che lo sta aspettando gli chiede se c’è qualcosa che non va. L’uomo saggio risponde. “Vedi caro Angelo, per tutta la vita ho sentito parlare di inferno e paradiso e a essere sincero, vorrei sapere come sono fatti tutti e due.” No problem” risponde l’Angelo, “andiamo a visitare l’inferno”. I due salgono su un ascensore supersonico, fanno due milioni di piani verso il basso e arrivano all’inferno. Il nostro uomo saggio è impressionato: l’inferno è un luogo bellissimo, pieno di tutte le meraviglie.

E, al centro, come se non bastasse, bolle in continuazione una zuppa che emana un profumo delizioso. Ma, guarda un po’, in coda ci sono centinaia di persone, smagrite e affamate. Non mangiano. Mai. Perché per mangiare quella zuppa squisita hanno a disposizione un cucchiaio dal manico così lungo che nessuno è in grado di portarselo alla bocca.

Il nostro uomo saggio rimane sotto shock e i due risalgono sull’ascensore supersonico, ripercorrono milioni di piani e si ritrovano in paradiso. Il paradiso è un posto magnifico, proprio come l’inferno. E in mezzo c’è una zuppa dal profumo squisito che bolle. Ma, a differenza di quel che accade all’inferno ci sono centinaia di persone sedute a tavola, che conversano piacevolmente. Anche loro hanno a disposizione un cucchiaio dal manico troppo lungo per riuscire a portarselo alla bocca. Ma hanno capito che se non possono imboccare se stessi con un un cucchiaio dal manico così lungo, possono imboccare facilmente tutti coloro che stanno intorno. Così ciascuno di loro dà e riceve cibo dagli altri…

Se pensi di avere paura degli altri, non stare nell’angoscia e non rimanere chiusa dentro di te. La paura degli altri è un sentimento diffuso, più di quanto tu possa immaginare. Liberartene ti permette di vivere una vita molto più felice e serena e di incontrare le persone giuste per te. Non per niente, i percorsi che ho preparato per le mie lettrici sono studiati apposta per raggiungere una maggiore consapevolezza e aumentare la propria capacità di capire se stesse per avvicinarsi a chi ci circonda e  agli uomini, con sicurezza e determinazione:

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188 Commenti

  1. Avatar di Ego

    Ego 9 anni fa (26 Febbraio 2015 18:40)

    Mi viene in mente una splendida canzone:"il gigante e la bambina".per il sentire comune era impensabile che il gigante proteggesse la creatura...E poi al mondo ci sono tante cose considerate normali che secondo me sono assurde. Per esempio una é l'andare a convivere con leggerezza e senza conoscersi a fondo, un'altra andare a letto con qualcuno senza provare un vero sentimento, sposarsi senza un vero amore.Un vero amore puó giustificare moltissime cose!!
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  2. Avatar di Morettina76

    Morettina76 9 anni fa (26 Febbraio 2015 20:03)

    Concordo con il tuo ultimo commento cara Ego, il mondo è diventato proprio strano e, a volte, addirittura paradossale! Non capisco bene cosa stia succedendo... Sento raccontare e vedo storie assurde... Un amico di un mio amico (che bel gioco di parole ;-) ) si è sposato con una donna che non ama, dice che lo ha fatto perché lei guadagna bene e poi sua madre (la mamma di lui intendo) non vivrà in eterno, quindi avrà bisogno della "badante"! P A Z Z E S C O !!!!!!!! Come forse avrete già letto in qualche mio commento.... Meglio un cane!... L'altro giorno io e una mia amica abbiamo visto l'immagine di un bellissimo cane con uno sguardo dolce dolce... Io le ho detto che nessun uomo ci potrà mai guardare in quel modo, e lei ha concordato! ... Allora non ho un po' di ragione? :-)))))) Scusate la digressione! Un abbraccio a tutti!
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  3. Avatar di lety13mi

    lety13mi 9 anni fa (26 Febbraio 2015 21:51)

    ego, il tuo commento mi ha fatta sorridere, anche io non riesco a capire i pollici (di approvazione e non), i versi per esempio, sono segno di non condividere una relazione con così tanta differenza d'età? oppure non si sopporta il mio aver paura di raccontare la mia storia ad un futuro partner?mah.. Questo è un periodo particolare della mia vita, fatto di cambiamenti, di paure, di novità ma anche di rimpianti e nostalgia. Sono una giovane donna dalla natura molto malinconica, sensibile, è qualcosa d innato, e questo pesa molto nel cercare sempre fiducia e sincerità da chi incontro.. ma p così raro. anche nei sentimenti, nei rapporti, io (citando una frase dai fratelli Karamazov)"amo con le viscere" , e se da chi amo ricevo lo stesso amore, lo stesso sentimento profondo non posso che esserne follemente felice. con quest'uomo è stato così ed è per questo che non accetterei mai in futuro qualcuno che non accetti questa mia precedente relazione, non accetterei che io e anche lui venissimo categorizzati con sdegno e schifo... Che lui venisse visto come un maturo marpione!Categoria che non gli appartiene assolutamente. è un uomo che spero comunque di avere vicino nella mia vita, è una questione di profondo e bellissimo affetto . Mi chiedo anche quanto questo mio desiderio possa essere in futuro compreso e accettato... Rari sono gli uomini che accettano queste presenza nella loro vita, che non le percepiscono come minacce o fantasmi del passato...
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  4. Avatar di romi

    romi 9 anni fa (27 Febbraio 2015 1:13)

    hai azzeccato Ilaria,e'la ferita narcisistica che non sopporta (c'e'il disprezzo di chi e'stato narcisiticamente ferito),dipingendosi come la vittima puntando all autocommiserazione,e tutto e'centrato su di lei affinche' emerga di lei la sua presunta integrita'morale davanti all Italia,perche'e'un bolg nazionale,che lei e'una santa donna.molta ipocrisia e sottile manipolazione occhio non autocommiserate.l immagine sua non deve essere agli occhi degli altri come una poco di buono.questo e'il messaggio che vuole dare,ma io non ci casco.dicci perche'nessuno accettava questa storia realmente.e siccome sai che forse non ti sei comportata correttamente attivi la rivalsa narcisistica su un blog famoso
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  5. Avatar di Ego

    Ego 9 anni fa (27 Febbraio 2015 1:14)

    LETY devi lasciarti questa storia alle spalle. Comprendo il tuo timore . Temi che la tua storia venga catalogata come la classica storia squallida tra la ragazzina ed il vecchio e lo temi perché non vuoi che i giudizi altrui sporchino una cosa bella. Hai una sola soluzione.Ed é andare avanti.Non parlarne e stop. Conservala come una esperienza di vita. Quanto al dire tutta la veritá ...ribadisco .. é inutile. Quando si incontra qualcuno si racconta la propria vita ma non si deve necessariamente dire tutto nei dettagli. Quante donne sono state a letto con tredici uomini e dicono tre? Io per esempio conosco il passato sentimentale di mio marito a grandi linee ma non mi importa molto chi ha amato prima di me ...mi darebbe solo fastidio avesse amato qualcuna piú di me_ma in fondo se anche fosse meglio non saperlo.Proprio perché il mondo giudica lascia stare di parlarne.Qui non troverai comprensione perché certe cose bisogna averle vissute. Parlare della tua storia sarebbe come mettere una vera Vuitton su un banco di finte Vuitton ben fatte.La differenza non si vedrebbe.Ed allora rinuncia a voler la comprensione del mondo.Diverso se lo ami ancora e vuoi accettazione per poter ricominciare. In quel caso segui il cuore e fregatene di tutti...
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  6. Avatar di romi

    romi 9 anni fa (27 Febbraio 2015 0:31)

    @lety.hai un atteggiamento manipolatorio verso le persone.pretendi che gli altri accettino la tua storia non tanto perche'la reputi importante,ma perche'strana per la differenza di eta'.per forza devi avere conferme dall esterno ed approvazioni.e'narcisismo e manipolazione mentale che fai tramite l autocommiserazione.scusa ma non credo sia solo questione di eta',forse c e'dell altro?era sposato?era clandestina la relazione perche'?dai non mi dire che era solo per i 30 anni di differenza di eta'.sai se una donna fosse l amante di un uomo sposato io avrei riserve nel considerarla una donna seria.non so se e'il caso tuo.il pregiudizio ce lo hai dentro di te perche'e'quello che te penseresti sugli altri nella tua stessa situazione.gli uomini sani non hanno tempo per guardare queste cavolate dell eta',e se ne stanno ben lontani da donne con queste paranoie. sono diretta,non riesco ad essere diplomatica.
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  7. Avatar di Enzo70

    Enzo70 9 anni fa (27 Febbraio 2015 0:35)

    Ma... e se esistesse un motivo oggettivo per temere di essere mal giudicati o disprezzati dagli altri? Tipo: disoccupato a 45 anni e zero dindi in tasca?
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  8. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (27 Febbraio 2015 0:51)

    @ Romi, interessanti osservazioni le tue sulle quali di sicuro c'è da riflettere. Io, invece, da parte mia - che non sempre-sempre dico come la penso, per varie ragioni - noto nelle parole di Lety un disprezzo totale per quell'uomo e per quella storia. E un disprezzo totale anche per gli altri. Lei dice che ha paura che gli altri pensino di lui "Che è un vecchio marpione che l'ha circuita". Ma è orribile: sta dando a lui del vecchio marpione e a se stessa della Cappuccetto Rosso che si fa circuire. E sta dicendo degli altri che penserebbero tali cose orribili. Mentre finora, qui, l'unica che ha pensato cose pessime e orribili è lei. Attenzione a fare uno starnuto a 10 metri da Lety: con il suo metro di giudizio potrebbe denunciarvi per aggressione... Romi ho scritto questo a completare quel che hai scritto tu, non in opposizione. A tutte: sforziamoci di osservare la realtà andando nel profondo e non comprando sempre il primo prodotto in vetrina.
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  9. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (27 Febbraio 2015 0:56)

    @Enzo70: io credo 1) che se fossi disoccupata a 45 anni e avessi zero dindi in tasca non avrei tempo e modo di avere paura degli altri. Occuperei le mie risorse fisiche e mentali per migliorare la mia esistenza, come la voglio io. 2) Io sinceramente ho un lungo elenco di persone che vorrei tenere a distanza (mica sono Madre Teresa), ma ti assicuro che un disoccupato di 45 anni senza un dindo in tasca non rientra tra quelle. Ovvio, parlo per me. 3) e ora veniamo a te: anche tu Enzo70, come Lety, sei di quel genere di persone che disprezza un altro perché disoccupato e senza soldi?
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  10. Avatar di Ego

    Ego 9 anni fa (27 Febbraio 2015 1:39)

    Infine LETY una menzogna grave alla persona che si ama potrebbe essere fingersi diversi da come si é o non parlare di una malattia grave che si ha (quando la storia diventa seria) o non dire che non si possonovogliono avere figli (prima del matrimonio).Il passato é quello che ci ha reso ciò che siamo e non siamo tenuti a parlarne se non nella misura in cui siamo tranquilli a farlo o é rilevante...Se puó gettare solo ombre sulla storia presente é solo un male. In giro é pieno di finte sante....e spesso sono le persone serie che per dire tutto sembrano le peggiori...Fai la tua vita e ama di nuovo come se oggi fosse il primo giorno della tua nuova vita!
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  11. Avatar di Lella

    Lella 9 anni fa (27 Febbraio 2015 8:13)

    Enzo 70, ti capisco. E' difficile accettarsi quando si vive un fallimento e questo secondo me a prescindere dal fatto che tu giudichi o meno gli altri.Purtroppo siamo inseriti in un contesto che giudica il prossimo secondo criteri di bellezza e successo. Non conosco la tua situazione ma sappi che sono in molti ad essere come te di questi tempi. Se hai degli affetti riparti da quelli e fregatene di chi ti giudica.Giudichiamo gli altri per sentirci meno sfigati noi.Se sei solo e senza legami puoi pensare a un cambio di location per poter ricominciare da zero senza sentirti giudicato da quattro sfigati. Cerca di non pensare e di agire...So che é difficile perché per quanto si agisca il cervello riporta il pensiero a quello che ci fa stare male ...ma prova. Circobdati solo di persone positive in questa fase...Non hai bisogno anche di stressarti con dei cretini che magari arrivano al bar col macchinone e non mangiano da una settimana per poter pagarci la benzina!In bocca al lupo!!
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  12. Avatar di lety13mi

    lety13mi 9 anni fa (27 Febbraio 2015 10:31)

    Non era un uomo sposato ma divorziato da diversi anni! Era un mio ex docente, ma la storia è nata diverso tempo dopo quel periodo. Nient'altro da dichiarare, niente mogli o amanti nascoste, niente omicidi o rapine a mano armata nei precedenti,fedina penale pulita! Era clandestina perchè non accettata da parte della mia famiglia e da alcuni amici, l'ho sempre poi presentata ad altri come un'amicizia, Avevano i nostri pochi cari amici di fiducia, come tutte le coppie che frequentavamo e sentivamo. @Ego, certo che si va avanti, l'amore è diventato quel grande affetto che mi porterò sempre dentro, sento ancora questa persona è un carissimo amico, chi ti ha dato tanto, non si elimina con un colpo di spugna.
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  13. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (27 Febbraio 2015 10:20)

    @ Romi, io quello che percepisco è una gran confusione: Lety non ha per niente chiaro quel che è successo prima e quel che sta succedendo adesso. Un gran pasticcio e anch'io ho la sensazione che la storia raccontata sia solo una parte, da qui probabilmente tutta questa preoccupazione.
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  14. Avatar di Enzo70

    Enzo70 9 anni fa (27 Febbraio 2015 11:48)

    @ Lella Da quanto ho scritto prima, dovrebbe essere chiaro che il problema non consiste nel senso di fallimento. In ciò che desideravo, non ho fallito, sono riuscito. Il problema sono i criteri di valutazione della gente, compresi quelli delle donne (non interpretatelo come un attacco al genere femminile! io le donne le rispetto e le capisco, anche in questo loro atteggiamento "materialistico": esiste purtroppo il problema ineludibile dei figli e del futuro da dar loro, che noi maschi non abbiamo e comunque spesso non comprendiamo!) Mi piacerebbe andarmene all'estero ma per motivi familiari non posso. Ciao, e grazie del commento :))
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  15. Avatar di Emanuela

    Emanuela 9 anni fa (27 Febbraio 2015 11:51)

    Arrivi sempre al momento giusto. Grazie
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  16. Avatar di dani

    dani 9 anni fa (27 Febbraio 2015 11:41)

    Di solito non metto mai i + o i - ma in questo caso, quello di Lety, l'ho messo e a questo punto spiego il mio punto di vista perchè sembra se la sia presa molto per i pollici in giù o in su. Anche se il mio punto di vista assomiglia molto ad altri qià molto ben esposti. Penso che il problema espresso da Lety non è che non sia stato capito dalle utenti di questo blog, a me sembra sia stato capito da tutte benissimo . Qui ci sono persone che si sono aperte, si sono messe a nudo figuriamoci se qualcuno pensa male di una che è stata con uno più vecchio. Ma che problema è?? Allora una si dovrebbe preoccupare anche se è stata con uno più basso o con uno dalla pelle scura o con uno che l'ha lasciata. Cosa dovrebbe pensare il tuo futuro grande amore, per esempio, se tu fossi stata lasciata da tuo marito? Potrebbe pensare che vali talmente poco da mandare all'aria un matrimonio. Io penso che tutti i meno che hai ricevuto siano dovuti al fatto che si percepisce che c'è dell'altro che non c'entra niente con la vostra differenza di età e con il bel rapporto che avete mantenuto. Se tu fossi sicura che è stato un bel rapporto pulito e sincero non ti verrebbe nemmeno in mente di pensare che qualcuno possa non approvarlo. Forse ti sono capitate persone che ti hanno denigrato ingiustamente per questo? s
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  17. Avatar di Gio_1098

    Gio_1098 9 anni fa (27 Febbraio 2015 11:43)

    Devo dire che, anche io leggendo i post di Lety ho avuto l'imprtessione che il giudizio che tanto teme dagli altri sia in realtà ciò che pensa della persona con cui ha avuto la storia...quanti nomi e quanti titoli poco lusinghieri a quest'uomo che dice di volere bene in maniera profonda...mah, sono un pò confusa...
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  18. Avatar di Enzo70

    Enzo70 9 anni fa (27 Febbraio 2015 11:44)

    @ Ilaria Grazie della risposta, cortese e puntuale... e complimenti per il blog, che trovo validissimo anche se letto dal punto di vista maschile (il 90% di quello che scrivi si può applicare a noi uomini, basta cambiare il sesso del soggetto). Ho anche apprezzato molto la tua guida, sui cui contenuti mi sono trovato molto d'accordo. Riguardo le tue osservazioni: 1) Io occupo già ogni mia risorsa per migliorare la mia esistenza. Ma non in senso economico; non potrei e proverò a spiegarne il motivo. Sono un tipo di poche parole, ma per una volta mi sforzerò, sperando di non essere troppo preso in giro :) Una quindicina di anni fa mi sono trovato a dover fare una scelta esistenziale fondamentale. Avevo un buon lavoro, ben retribuito, e con buone possibilità di carriera. Ma non mi entusiasmava. Se mi prefiguravo la mia vita come sarebbe stata se avessi continuato su quella strada, trovavo che sarebbe stata profondamente non-autentica. Questo perchè era andata emergendo in me una passione, nel mio caso quella della musica. Certo, è un dilemma che capita a molti; i più lo risolvono continuando - tappandosi il naso - a svolgere il mestiere che dà loro da vivere, e vivendo la loro passione nel tempo libero, come hobby. Ma questo non mi andava bene. Volevo un'esistenza autentica, fondata sulla passione e non sul "dovere". Volevo essere me stesso, a ogni costo. Sapevo che se avessi adottato quel compromesso, non avrei risolto niente: avrei fatto male il mio lavoro, e non sarei potuto progredire più di tanto come musicista. Poichè entrambe le cose richiedono impegno, dedizione e soprattutto tempo. Ho quindi fatto la mia scelta. Mi sono buttato nella musica. Sapendo che questo mi avrebbe vincolato a un'umiliante dipendenza economica dalla mia famiglia. Che mi avrebbe privato, con lo stipendio, di un mezzo fondamentale per realizzare molte altre aspirazioni. Ciò sicuramente per lungo tempo - probabilmente per sempre (a meno del successo commerciale... ma in questo mondo "uno su mille ce la fa" e solo se ha gli agganci giusti.) Il talento c'era, e i risultati sono arrivati. Ma quanto ai guadagni concreti, è impossibile ottenerne di significativi, soprattutto adesso nell'era di internet e della pirateria. So di che parlo: altri musicisti che praticano il mio stesso genere, hanno siti personali, canali youtube, spazi sui social, ecc. riescono a racimolare 3-400 euro al mese, quando va bene. Morale? La mia scelta, che continuo a considerare giusta e che non cambierei, mi ha portato a fare la vita che volevo, una vita creativa, e che mi impegno ogni giorno per rendere più interessante e stimolante... ma è rimasto questo effetto collaterale della miseria. Irrimediabile, a meno appunto di cambiare scelta, ricominciare daccapo con quel genere di vita che non mi interessa e che a suo tempo ho scartato. 2) Parli per te appunto... :))) Non dirmelo, una che ti guarda in tasca anzichè valutarti per ciò che sei, sarebbe "meglio perderla che trovarla". Il fatto però che quando si comincia a conoscersi meglio, "quella" cosa delle prospettive economiche casca in mezzo, inevitabilmente. Casca con una ragazza giovane, perchè lei (giustamente) desidera un uomo che l'aiuti a mettere su famiglia (con spese annesse e connesse) e ad allevare in modo decente dei figli. Casca con una donna matura, che magari ha già dei figli, e che appunto per questo vuole delle sicurezze. Cosa dire, quando si arriva al punto fatidico? "Possiedo tutte le buone qualità del mondo ma sono squattrinato e lo rimarrò, quindi se proprio mi vuoi, preparati a una vita dove dovrai arrangiarti da sola in tutto?" Piuttosto che sentirmi dire, anche con la massima gentilezza, "ma vai a cagare, tu e la tua arte, a me interessano le cose concrete, gli uomini di sostanza, capaci di sacrificare le loro passioni infantili per assumersi le loro responsabilità di adulti..." eccetera, e tante altre simpatiche cosette spesso ripetute anche dalle lettrici del blog, lascio perdere. Anzi, ormai non ci provo nemmeno più. 3) Non ho alcun disprezzo per me stesso, e nemmeno per i disoccupati, a meno che non lo siano perchè incapaci o fannulloni. Neanche mi lamento: quando ho fatto la mia scelta sapevo a cosa andavo incontro. Mi limito a prendere atto della realtà. Che l'amore è solo per metà sentimento, per l'altra è egoismo, calcolo, valutazione fredda e oggettiva del pro e del contro, nel proprio legittimo e sacrosanto interesse. La cosa non mi deprime, nè mi amareggia: se è così, se la natura ha voluto fosse così, è giusto :) Resterò single per sempre a causa della mia scelta? Pazienza. L'importante è non scendere a compromessi.
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  19. Avatar di _al_

    _al_ 9 anni fa (27 Febbraio 2015 14:30)

    Ciao. @Enzo, ti risponderò, partendo dal pressupposto che quello che sto per scrivere non sarà da tutti gradito ed è una MIA OPINIONE, non vuole essere verità assoluta etc. Conosco la disoccupazione sia indirettamente che in prima persona. La precarietà che accompagna le persone del 2000 è assurda e totalmente pervasiva, nel senso oggi sto lavorando, domani non lo so, visto che lavoro come freelance della vita. Sono precaria, vivo una vita precaria e faccio scelte precarie. Eppure, non posso pensare di iniziare una storia con una persona che ha deliberatamente scelto di non lavorare, anche se ha preso questa decisione per inseguire la sua grande passione. Ho avuto storie (sia lunghe che effimere) con persone che non lavoravano, per scelta o perché non riuscivano a trovare lavoro. Ed è pesante. Per quante frequentazioni ho e ho avuto con persone che non lavorano, non mi ci vedo proprio con una persona che non lavora o che non lavora per i propri obiettivi. E non è per fare i conti in tasca, perché dei soldi non me ne è mai importato niente e soprattutto non vedo un uomo come un mio bancomat o come un fornitore di protezione. Vedo le persone come persone, eppure non riesco a vedermi con una persona che non abbia una stabilità anche economica e lavorativa.
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  20. Avatar di Morettina76

    Morettina76 9 anni fa (27 Febbraio 2015 15:34)

    _al_ Ciao cara, concordo con la tua opinione! Anch'io sono disoccupata, da agosto 2013, ed è una situazione durissima! È inutile dire che i soldi non sono importanti, lo sono eccome! Non si possono mica sfruttare i genitori a vita! Ci vuole un po' di orgoglio! Io soffro molto il fatto di non poter avere una mia indipendenza! Nemmeno posso pensare di crearmi una famiglia... Dovrei farmi mantenere da un mio eventuale marito o compagno? E l'orgoglio? E l'indipendenza che noi donne abbiamo tanto desiderato? Certo, chi vive solo x i soldi e per guadagnare non lo approvo, ma un minimo di stipendio è necessario! L'amore nasce per chiunque e a volte dura x sempre, anche per una persona che non ha soldi, ma, o si è disposti a mantenere tale persona, o si deve sapere che tale amora non porterà ad una convivenza o a dei figli! Questo non toglie che l'amore potrà comunque continuare nel nostro cuore! Caro Enzo, Io non voglio giudicare, ma penso che tu abbia un grande Amore, che è quello x la musica, per quello hai rinunciato a tutto... Se tu avessi amato una donna più della musica, avresti tenuto questa parte della tua vita come una passione ed un hobby, avresti mantenuto un lavoro e ti saresti creato una famiglia. Probabilmente nemmeno hai trovato una persona che ti ama a tal punto da volerti mantenere economicamente! Forse nel mondo c'è troppo egoismo o cmq ci sono delle priorità!
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