Paura degli altri e voglia di legami forti: come le metti d’accordo?

paura degli altriIncominciamo con il considerare una delle tante stranezze umane, uno dei tanti paradossi del comportamento degli esseri umani: è possibile avere un forte desiderio di connessione con le persone, è possibile avere una gran voglia di costruire legami e di instaurare belle relazioni (che siano d’amore o di amicizia) e nel contempo avere una terribile paura degli altri? Eh, sì è possibile. Eccome.

Anzi, spesso, quanta più paura si ha delle relazioni, tanto più si desiderano. Immagino bene che se ci rifletti, questo non ti stupisce e non ti impressiona. Perché probabilmente questa contraddizione la vivi anche tu o ti è capitato di viverla in passato o ti succede di sperimentarla in diverse fasi della tua vita, magari quelle dove sei un po’ in crisi e in difficoltà. Ma come dire? Niente paura! Le contraddizioni interiori e i paradossi emotivi si possono superare, basta avere la giusta consapevolezza e concentrare la propria attenzione sui piccoli nodi da sciogliere.

Detto in altre parole: se hai paura degli altri, ma in realtà la vorresti superare per creare delle relazioni e dei rapporti gratificanti, costruttivi e pieni d’amore (anche quando non si tratta solo di un rapporto di coppia), puoi farlo. Puoi diventare un’esperta delle relazioni. Puoi superare la tua insicurezza, puoi superare la tua timidezza e raggiungere sicurezza e disinvoltura e puoi liberarti una volta per tutte dell’imbarazzo.

Seguimi, arriviamo fino in fondo, insieme.

Già, perché c’è molto di più: superare la paura degli altri ti permette di avere anche più successo nella tua vita professionale, ti permette di ricostruire e rendere più appaganti i rapporti (magari al momento un po’ “incrinati”) con la tua famiglia d’origine, con i vicini di casa, magari con amici di vecchia data che hai un po’ perso di vista.

"L’amicizia nasce nel momento in cui una persona dice a un’altra: “Cosa? Anche tu? Credevo di essere l’unica”. C.S. Lewis"

Infatti, eccola qui la prima faccia della medaglia; se il paradosso è che la paura degli altri in realtà cela per bene una gran voglia di avere relazioni gratificanti, vediamo di prestare ascolto e attenzione proprio a quel che ci dice questo desiderio positivo che ti spinge verso l’esterno. Che è: dentro di te hai una grande forza di connessione e una spinta d’amore che è semplicemente “ostacolata” dalla paura degli altri, ma non per questo annullata. Anzi. E’ un po’ come se la tua voglia di connetterti all’esterno fosse così forte da trasformarsi in paura degli altri. Partiamo dal desiderio, che vince sulla paura. Sempre. (Ehi, questo, che il desiderio vince sulla paura è un bello spunto di riflessione, non solo in questo specifico ambito).

Paura degli altri e primo passo verso l’esterno

E poi, oltre al fatto che il desiderio vince sulla paura, dato che il desiderio viene prima, è sano e naturale e appartiene al lato positivo della tua natura, devi considerare che il desiderio, se lo ascolti, è quello che ti consente di andare nella direzione giusta: quella di uscire (realmente e metaforicamente), andare incontro agli altri, espandere le tue conoscenze e vivere una vita più piena.

La paura degli altri invece ti blocca e ti dà un contrordine. Quello di non uscire, di non muoverti di non fare mai passi incontro e verso gli altri. Che cosa credi? Certe serate passate sul divano non sono causate dalla stanchezza, dalla pigrizia, dal fatto che piove e tira vento o dal fatto che ci sia annoia molto quando si esce, negli ultimi tempi. Il legame stretto con il divano nasce dalla paura degli altri, che porta a evitare le occasioni di incontro o addirittura di rapporti sentimentali. Sì, perché diciamolo ancora una volta: molte donne (e molti uomini) sono single non perché non possono trovare la persona giusta o perché nessuno li vuole o perché in giro ci sono solo persone brutte e cattive. No. Molti sono single perché hanno una paura davvero puntuta di una relazione. Non stiamo troppo a girarci intorno. Ed eccoci di nuovo qui, a parlare della nostra paura degli altri, che tanto ci tormenta ma è anche un simpatico scudo di protezione. Ma davvero, fino a che punto ci vogliamo stare attaccate a ‘sta paura? Non è arrivato forse il momento di sbarazzarsene?

"L’antidoto per cinquanta nemici è un amico. Aristotele"

Non dimentichiamo che lasciare andare la paura degli altri vuol dire aggiungere alla propria vita uno dei più grandi piaceri possibili: quello della condivisione, del sostegno reciproco, della socialità. Mi spiego meglio e dico di più: se lasci andare la tua paura degli altri, non solo ti eviti di star male tutte le volte che devi stare con gli altri (evenienza frequente, se si vuole vivere in questo mondo), ma stare con gli altri, oltre a portarti un sacco di vantaggi e di piacere, diventa un piacere di per sé. Invece di angosciarti e di stare inchiodata al divano, farai di tutto per uscire e stare con gli altri.

Paura degli altri: perché ce l’hai?

Allora, posto che a noi gli attorcigliamenti mentali non ci piacciono – anche perché, diciamocelo sinceramente, gli attorcigliamenti mentali, così come le paturnie e così come le convinzioni limitanti – bloccano e sono tra l’altro alla base della paura degli altri, vediamo com’è e come non è che succede che una persona venga colpita dalla paura degli altri. Perché detto onestamente, come consideravamo poco sopra, la paura degli altri non è innata e naturale, dato che innato e naturale è socializzare e stare con gli altri con sicurezza e rilassatezza.

Una lettrice ha lasciato un commento al mio articolo dedicato a come essere simpatica al primo incontro. Il suo commento, dice: “”Non permettere agli altri di monopolizzare la conversazione e di tenere banco: intervieni, interrompi, chiedi precisazioni, esprimi la tua opinione. Insomma: fai un passo avanti”(nota: questo l’avevo scritto io nell’articolo citato). È proprio quello che non so fare. Quando sono con gli altri tento di intervenire ma alla fine mi limito ad ascoltare e questo atteggiamento non mi rende né simpatica, né attraente. Come faccio a fare un passo avanti se sono bloccata dalla paura?”

Ben detto: essere bloccate dalla paura degli altri non rende né simpatici, né attraenti, dato che non “partecipare” al processo della socializzazione e delle relazioni viene interpreato dagli altri come innaturale, come poco generoso e in qualche modo come un sabotaggio di quel che potrebbe tenere unita la compagnia o la relazione. E su questo siamo d’accordo, giusto?

"Solo i veri amici ti diranno quando il tuo viso è sporco. Proverbio siciliano"

E allora, a proposito di paradossi, rieccoci qua: chi ha paura degli altri in realtà ha paura perché ha una gran voglia di connessione, ma la sua paura lo blocca al tal punto che senza volere si rende poco attraente e poco simpatico. Un gran brutto paradosso, un orribile circolo vizioso. Non credi?

Paura degli altri: cause e soluzioni

Che cosa significa avere paura degli altri? Significa essenzialmente temere che gli altri ci giudichino male, pensino che noi valiamo poco o niente, che noi non siamo all’altezza. O, anche, significa temere che ci prendano in giro, si prendano gioco di noi, ridano di noi. E vivere con una tale paura addosso non è simpatico. Perché la paura crea ansia e stare in ansia è una condizione che può diventare intollerabile. Molto bene. Cioè molto male.

Dunque la paura degli altri è paura del giudizio e paura del rifiuto, giusto? Ma in realtà, anche se è difficile crederlo, gli altri non vivono in funzione di giudicare e di rifiutare. In un mondo sano, in un ambiente sano, gli altri hanno desiderio e bisogno di noi tanto quanto noi abbiamo bisogno e desiderio degli altri. E in un mondo sano e in un ambiente sano, si accetta, si accoglie e non si giudica. Si accetta, si accoglie e non si giudica. Alla faccia della paura degli altri.

Se sei proprio certa che le persone che ti stanno intorno passano il loro tempo a giudicare, beh, sei nell’ambiente sbagliato e devi abbandonarlo quanto prima, perché gli ambienti sbagliati, come i lavori sbagliati e gli uomini sbagliati si lasciano. Per sempre, non ci si torna più. Mica ci si sta tutta la vita. Sennò altroché paura degli altri.

E sai perché probabilmente hai tutta questa paura degli altri e ansia per i rapporti con le persone? Perché hai vissuto per troppo tempo, magari da quando eri piccola, in ambienti dove il senso del giudizio e il senso di colpa erano veramente preponderanti. O magari sei reduce dal rapporto con un uomo sbagliato che ha contribuito a non darti valore e a farti sentire una nullità.

"Gli amici sono quelli che ti aiutano a rialzarti, quando le altre persone neanche sapevano che eri caduto. Anonimo"

Ok, queste è la motivazione, la radice della tua paura degli altri: la tua convinzione a) di non valere nulla b) di non valere nulla in relazione agli altri c) che per questo gli altri ti puniscano e ti giudichino d) che per questo gli altri ti emarginino, isolino e rifiutino.

Tutto questo ha come conseguenza:  e) che tu hai una paura degli altri così puntuta che ti isoli e ti comporti da antipatica senza accorgertene. Il risultato è che alla fine, girala come vuoi, sei davvero isolata.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Paura degli altri: i modi per superarla

E allora come si esce dall’isolamento e dalla paura degli altri? In due modi.

1) Si riflette su tutte le convinzioni limitanti su se stessi e sugli altri, quelle del tipo “Gli altri mi giudicano”. “Io non valgo niente, gli altri valgono più di me e mi isolano per questo”. “Io posso solo fare brutta figura”. Si distruggono tutte queste convinzioni limitanti una a una e si sostituiscono con convinzioni potenzianti, che aprono al mondo e alle sue infinite possibilità “Gli altri sono persone come me, con punti di forza e punti di debolezza e io posso connettermi a loro per dare e avere, per donare e per ricevere”.

2) Ci si dà da fare, si muove il mulo e, passo passo, a poco a poco si fa come non si avesse paura degli altri, ma solo desiderio di stare con loro: ci si alza da quel divano – anche se non se ne ha nessuna voglia – si esce di casa e si va incontro agli altri. Senza pretendere di fare l’effetto di una Marylin Monroe incrociata con Carlo Conti incrociato con Arisa: quelle sono fantasie infantili. Si approcciano gli altri per quello che si è in quel momento, certi che le abilità relazionali cresceranno con il tempo, l’esercizio e la pratica.

Stare bene con gli altri significa partecipare, collaborare, fare la propria parte, mettersi in gioco. Mica sempre stare fermi e aspettare che gli altri scoprano quanto siamo straordinari e magnifici e se non lo scoprono pensare che sono tutti brutti e cattivi.
Nei rapporti umani, come in tutte le cose della vita, si riceve quel che si dà (se c’è qualche signora o signorina con lo spirito della crocerossina che ha messo la propria vita al servizio di un imbecille che non merita, non prenda questa frase come una buona scusa per continuare il proprio calvario).

Ora una breve storiellina, della quale alcuni attribuiscono la paternità o almeno la pubblicità a Gandhi.

Un uomo buono e saggio muore (succede) e si ritrova nell’anticamera del paradiso. Vedendolo un po’ perplesso, l’angelo che lo sta aspettando gli chiede se c’è qualcosa che non va. L’uomo saggio risponde. “Vedi caro Angelo, per tutta la vita ho sentito parlare di inferno e paradiso e a essere sincero, vorrei sapere come sono fatti tutti e due.” No problem” risponde l’Angelo, “andiamo a visitare l’inferno”. I due salgono su un ascensore supersonico, fanno due milioni di piani verso il basso e arrivano all’inferno. Il nostro uomo saggio è impressionato: l’inferno è un luogo bellissimo, pieno di tutte le meraviglie.

E, al centro, come se non bastasse, bolle in continuazione una zuppa che emana un profumo delizioso. Ma, guarda un po’, in coda ci sono centinaia di persone, smagrite e affamate. Non mangiano. Mai. Perché per mangiare quella zuppa squisita hanno a disposizione un cucchiaio dal manico così lungo che nessuno è in grado di portarselo alla bocca.

Il nostro uomo saggio rimane sotto shock e i due risalgono sull’ascensore supersonico, ripercorrono milioni di piani e si ritrovano in paradiso. Il paradiso è un posto magnifico, proprio come l’inferno. E in mezzo c’è una zuppa dal profumo squisito che bolle. Ma, a differenza di quel che accade all’inferno ci sono centinaia di persone sedute a tavola, che conversano piacevolmente. Anche loro hanno a disposizione un cucchiaio dal manico troppo lungo per riuscire a portarselo alla bocca. Ma hanno capito che se non possono imboccare se stessi con un un cucchiaio dal manico così lungo, possono imboccare facilmente tutti coloro che stanno intorno. Così ciascuno di loro dà e riceve cibo dagli altri…

Se pensi di avere paura degli altri, non stare nell’angoscia e non rimanere chiusa dentro di te. La paura degli altri è un sentimento diffuso, più di quanto tu possa immaginare. Liberartene ti permette di vivere una vita molto più felice e serena e di incontrare le persone giuste per te. Non per niente, i percorsi che ho preparato per le mie lettrici sono studiati apposta per raggiungere una maggiore consapevolezza e aumentare la propria capacità di capire se stesse per avvicinarsi a chi ci circonda e  agli uomini, con sicurezza e determinazione:

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188 Commenti

  1. Avatar di Tina

    Tina 9 anni fa (25 Febbraio 2015 0:46)

    Ilaria "La lunga vita di Marianna Ucria" di Dacia Maraini l'ho letto a 14 anni . Parlava di una "mutola" costretta a sposare un uomo... che poi tradirà con un bel ragazzo!
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  2. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (25 Febbraio 2015 1:40)

    @ Tina, il romanzo racconta anche che questa donna, bella e affascinante, ma mutola, impara a leggere e scrivere, si affranca, si libera, diventa libera e indipendente.
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  3. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (25 Febbraio 2015 1:43)

    Imparare a leggere e scrivere ai tempi, per una donna, era un'ilmpresa e per la nostra amica, che appunto era "mutola", un doppio affrancamento.
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  4. Avatar di Tina

    Tina 9 anni fa (25 Febbraio 2015 2:03)

    si infatti la sua capacità di evolversi e migliorare mi sembra molto più importante dell'aspetto "romanzesco" del libro! ;)
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  5. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (25 Febbraio 2015 2:09)

    @Federica, se scorre nei commenti al blog (e se potesse leggere i messaggi che ricevo in privato) può vedere che molto spesso accade che le lettrici estrapolino una mia frase scritta in un contesto, rivolta a una persona e riferita a un vicenda e cerchino di "tirarla" nella direzione nella quale loro preferirebbero andasse. E può verificare che il gioco dello scrivere una frase apparentemente sensata e positiva che nasconde un inghippo manipolatorio (rivelato poi dalla domanda "E Ilaria, tu che ne pensi?") è molto diffuso. Io penso molto, ho opinioni su molte cose (sono "opinionated" come dicono gli inglesi), le opinioni non mi mancano ed è anche vero che scrivo molto: il web italiano, e non solo quello italiano, è intasato dalle mie esternazioni, quindi se si leggiucchia un po' qui e un po' lì quello che penso lo si evince con chiarezza. Sul tema della differenza d'età, ma soprattutto delle convinzioni limitanti, dell'influenza negativa dell'ambiente esterno dalla quale bisogna proteggersi, della necessità di ascoltare la propria voce e seguire il proprio progetto di vita, della necessità - come mi pare nel caso di Lety - di prendersi amorevole cura di sé ho scritto milioni di parole. In questi ultimi commenti ho citato un libro che racconta una storia eccitante, entusiasmante, vitale creativa e tutt'altro che distruttiva. Punto. Lei vuole farmi parlare della storia dell'autrice facendomi esprimere un'opinione che è sua e non mia. Non perché necessariamente la mia opinione sia diversa dalla sua oppure uguale, ma semplicemente perché io stavo parlando a Minou di una storia e di un personaggio e lei vuole parlare a Lety di un'altra storia e di un altro personaggio. Lei è libera di parlare di chi vuole con chi vuole, fatte salve le regole di civiltà e convivenza. Io anche. Se poi vuole che io dica le cose che pensa lei o vuole che dica quel che vuole che dica, le faccio notare che è utile per lei esprimersi francamente senza dover per forza usare strategie manipolatorie. Né nei miei confronti, né nei confronti di altri. Pensa di avere un buon consiglio da dare? Ha voglia di esprimere un suo modo di vedere e di sentire? Cerca il confronto e il sostegno dell'opinione di altri? Chieda, esprima. Lo faccia liberamente. Sia generosa con se stessa e con gli altri, giochi a carte scoperte.
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  6. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (25 Febbraio 2015 2:30)

    @ Minou, comincia a vivere felice. E' più importante vivere felice o liberarsi delle zavorre? :D Non sapendo magari ancora la risposta, comincia col vivere felice, se poi ti rimane tempo e voglia di liberarti dalle zavorre, che dire? Ognuno del suo tempo libero fa quello che vuole, ma della felicità bisogna fare una professione.
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  7. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (25 Febbraio 2015 2:31)

    @ Tina, diciamo che insieme compongono un bel quadro :)
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  8. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (25 Febbraio 2015 2:54)

    @ Lety, fammi capire perché da sola non ci arrivo: un uomo che non sapesse quello che a te turba tanto ti amerebbe di amore sincero, ma se lo sapesse non potrebbe amarti più. Quindi non sarebbe più amore sincero. Perché lui avrebbe amore sincero per te, finché tu rientri in certi canoni e categorie (Quali? Decise da chi? Perché?). Quindi se non sa, ti amerebbe d'amore vero, se non sapesse non ti amerebbe. Nel contempo tu riusciresti a innamorarti per davvero di un uomo che secondo alcuni canoni e categorie (Quali? Decisi da chi? Perché?) ti considera a "norma di legge", col marchio di fabbrica, garanzia del produttore, denominazione di origine controllata e garantita, indicazione geografica protetta, marchio del consorzio, legge iso 9001, fatta con materiali atossici adatti a bambini di età inferiore ai 36 mesi. Made in Italy. Ho capito bene o mi hai solo confuso le idee? Un po' come il televisore; se lo schermo è scheggiato, lo riporti indietro o tutt'al più te lo vendono scontato. Ma entro trenta giorni e solo se hai lo scontrino fiscale. Allora, direi di fare le cose per bene: quando incontri l'amore della tua vita, secondo me devi sincerarti di quanto vuole che tu pesi, di che misura di reggiseno devi avere, che giro vita e giro coscia. Poi informati bene e metti per iscritto il rapporto di massa grassa e magra (si dice così, giusto?). Chiedigli di che colore vuole che tu abbia i capelli, che grado di abbronzatura sulla pelle, con precisione, colore dello smalto delle unghie. Che lavoro vorrà che tu faccia? Quanto guadagnerai? Quali sono i programmi che potrai vedere in TV? E i giornali da leggere? In che posizione vuole che tu dorma? A che ora vuole che tu ti alzi? Che cosa vuole che tu mangi (ragazze, non sono aspetti da sottovalutare, ci sono i paleo, i vegetariani, i vegani, quelli latticini no, quelli il grano fa male all'intestino). Di religione, calcio e politica non parlo perché sono argomenti sensibili, si sa che non se ne deve parlare in pubblico, ma se si vuole il vero amore, bisogna accordarsi anche su idee e modi di pensare. Nel contratto prenditi cura di informare il grande amore della tua vita che il tempo passa per tutti. Per lui sarà irrilevante, ma certo a te verranno le rughe. Che ne penserà lui, tutto così carico di quell'amore per te al quale tu già oggi, senza sapere chi sia, sai di non poter rinunciare? E poi, sai, Lety, ho letto storie di persone che sbagliano, commettono errori, magari bollano la macchina, rompono un piatto, bruciano un vestito stirando (sì lo so sono tragica, ma talvolta bisogna guardare in faccia la realtà), si fanno male, magari si ammalano. E diciamocelo, se durante la tua meravigliosa storia d'amore ti capitasse di avere un raffreddore, lui ti amerà ancora? Con il naso che gocciola e gli occhi rossi? Ti pare possibile? Ora, mi rendo conto di una cosa, se parliamo di amore, di quello vero, con persone vere che sanno cos'è l'amore e come si ama davvero, vi sono dettagli da non sottovalutare. Fai una lista dettagliata il più possibile. Sei giovane, puoi impiegare ora la tua gioventù a entrare nei dettagli e nei particolari e non dimenticare niente. Non divertirti, non studiare, non godere. Chiuditi in camera, non vedere nessuno, spegni il computer. Occupa il tuo tempo a pensare a tutte le mille ragioni per cui puoi essere inadeguata ora e potrai essere inadeguata in futuro. Hai tutta la vita per essere infelice, comincia subito e non perdere nemmeno un secondo.
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  9. Avatar di minou

    minou 9 anni fa (25 Febbraio 2015 9:38)

    @ Ilaria, direi vivere felice. Indubbiamente! :-) Io le due cose le ho sempre collegate molto, sai. Nel senso che ho sempre visto la felicità come una diretta conseguenza della liberazione dalle zavorre (e nelle zavorre includo frustrazioni, delusioni, sensi di colpa, magoni, giudizi, paure...). Però, a pensarci, le zavorre sono anche tante scuse. In effetti può anche essere che funzioni meglio a sensi invertiti: prima vivo felice e come conseguenza sbaraglio tutte le zavorre!!!
    Rispondi a minou Commenta l’articolo

  10. Avatar di Ele

    Ele 9 anni fa (25 Febbraio 2015 9:48)

    Buongiorno ragazze, io non ho mai cercato un uomo piu' grande di me, le mie storie sono state con uomini di 6anni di più al massimo ma anche della mia età.Non mi è mai capitato di uscire con qualcuno piu' piccolo di me ma non per qualcosa di strano, non è capitato e basta.Ora sono innamorata e felice di un uomo che ha 13 anni piu' di me.Non sto con lui perchè ha un passato piu' lungo o piu' pieno del mio,non sto con lui perchè mi sento piu' matura e quindi cerco un uomo maturo.Sto con lui perchè è lui che amo,è lui l'uomo con cui voglio condividere il resto della mia vita.L'ho conosciuto che avevo 30 anni e lui 43, non l'ho conosciuto a 15 anni e lui 28 perchè probabilmente non l'avrei neanche guardato ma...Ognuno ha le se storie la sua vita e chiunque potrà mai arrivare dopo avrà sbagliato almeno quanto noi.
    Rispondi a Ele Commenta l’articolo

  11. Avatar di cristiana

    cristiana 9 anni fa (25 Febbraio 2015 14:11)

    Ciao Ilaria.....avrei tanto bisogno di leggere qualsa su "l'amore non corrisposto".Sai darmi il titolo del tuo link su l'argomento?Un abbraccio e grazie.
    Rispondi a cristiana Commenta l’articolo

  12. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (25 Febbraio 2015 14:37)

    Che cosa hai bisogno di leggere sull'amore non corrisposto Cristiana? Ti vuoi documentare meglio per stare ancora peggio? E' così? Interessante...
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  13. Avatar di cristiana

    cristiana 9 anni fa (25 Febbraio 2015 18:36)

    Grazie Ilaria,sei stata chiarissima....Un abbraccio.
    Rispondi a cristiana Commenta l’articolo

  14. Avatar di cristiana

    cristiana 9 anni fa (25 Febbraio 2015 18:37)

    ....mi hai fatto anke ridere..pensa te!!!
    Rispondi a cristiana Commenta l’articolo

  15. Avatar di Tina

    Tina 9 anni fa (25 Febbraio 2015 23:49)

    @Cristiana :io sono un'esperta in materia di amore non corrisposto: ho provato per anni a stargli dietro, ad aspettarlo e ad aspettare che i tempi maturassero....gli anni sono passati ma lui ,duro come una roccia, NON HA CEDUTO! Mi riprometto d'imparare ad accettare le sconfitte....l'amore ha anche questa faccia!
    Rispondi a Tina Commenta l’articolo

  16. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (26 Febbraio 2015 0:28)

    Sconfitta? Ma perché deve essere considerata una sconfitta? Ma è una gara? Una sfida? Se c'è uno sconfitto c'è un vincitore e allora o sono sconfitta io o sei sconfitto tu? E' cosi? Davvero?
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  17. Avatar di Ego

    Ego 9 anni fa (26 Febbraio 2015 0:57)

    LETY...Io non ritengo indispensabile raccontare questo amore alla persona che incontrerai non perché ci sia qualcosa di male,ma perché molto spesso le storie come la tua non vengono capite.Anche se avete vissuto un amore sincero lui passerá per un vecchio bavoso e tu per una facile . ho vissuto una storia simile alla tua che nessuno conosce. E' stata una storia pulita e vera e mi ha lasciato tanto.Vorrò sempre bene a questa persona ma é finita perché non poteva finzionare...Mio marito non lo sa e non mi sembra di fargli un torto.Conosce la donna che sono ora .Ha il mio presente ed il mio futuro. Il mio vecchio amore ha la lealtá sul nostro passato.
    Rispondi a Ego Commenta l’articolo

  18. Avatar di lety13mi

    lety13mi 9 anni fa (26 Febbraio 2015 1:08)

    Gentile Ilaria, grazie per quella risposta, mi ha scosso dentro, mi ha fatto capire quanto sto sbagliando ad avere paura degli altri. il dover subire il continuo giudizio degli altri sta diventando, a tratti, una paura enorme, Grazie per l'amaro sarcasmo delle tue parole. Lo so, ho vissuto una storia particolare, con un uomo più grande, ma una storia d'AMORE, consapevole dei rischi e del fatto che probabilmente non sarebbe durata per via dell'età, delle divergenze e altri mille problemi di coppie "NORMALI"... ma è stata una sclta voluta da parte mia, non sono stata costretta da nessuno. quest'uomo si è interrogato mille volte prima di iniziare il nostro rapporto , è anche durante, chiedendosi spesso se poteva, con questa storia, farmi del male. Non ha mai avuto storie con donne giovani, ne dopo di me ne ha avute altre. il suo non è un vizio, un cercare la giovinezza a tutti i costi, anzi. è una persona di grande umanità, intelligenza e sensibilità (per carità, ha pure i suoi sani difetti!) , ed è grazie a queste caratteristiche che l'amore con il tempo e la sofferenza sta diventando un affetto profondo... quell'affetto che si per le care persone che si vuole accanto nella vita... è anche per questo forse che ho paura non sia accettata la mia storia da un futuro partner... il non accettare di essere rimasta con quest'uomo in ottimi rapporti... e la mia paura deriva dall'immaginare sempre le altre persone che mi circondano come cloni dell"italiano medio", tutti colmi di pregiudizi e pronti a sguinzagliare malelingue. Di fondo la mia è una grande sfiducia verso l'altro, il prossimo.. forse per le tante fregature avute in passato.
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  19. Avatar di Tina

    Tina 9 anni fa (26 Febbraio 2015 11:23)

    Ilaria, intendevo solo dire che non essere corrisposti in amore non è una bella sensazione ma bisogna accettare la realtà, forse "sconfitta" non è il termine esatto...tutto qui...
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  20. Avatar di Ego

    Ego 9 anni fa (26 Febbraio 2015 18:17)

    Non capisco quelli che continuano a fare il pollice verso a Lety ed a chi la giustifica...davvero!! Nella vita non é tutto bianco o nero o almeno non per tutti. Magari poi sono quelle stesse persone che hanno una vita scandita razionalmente....o che danno buoni consigli non potendo dare il cattivo esempio... Fatemi capire davvero..sono curiosa...
    Rispondi a Ego Commenta l’articolo