Obiettivi personali, amore e felicità: come ottenere tutto ciò che vuoi

obiettiviQuesto articolo è dedicato agli obiettivi (ai tuoi obiettivi) e a come tu puoi raggiungere gli obiettivi importanti per te, in ogni area della tua vita (sì, ho detto in ogni area della tua vita e intendo: amore, famiglia, lavoro, carriera, denaro etc etc), anche se pensi di essere totalmente impedita a raggiungerli, anche se li senti al di sopra delle tue capacità e possibilità e anche, soprattutto, se la mamma, tuo zio, la professoressa di lettere e le (famigerate) amiche ti dicono che sono obiettivi impossibili.

"Per vincere l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è osare, osare ancora e sempre osare. Georges Danton"

E loro te lo dicono che sono obiettivi impossibili, motivandoti anche le loro teorie distruttive con considerazioni indiscutibili e apparentemente ovvie. Oppure, facendo tranquillamente a meno della mamma e delle amiche e dello zio e della professsoressa di lettere, sei tu stessa che te la canti e te la suoni in solitudine e ti dici che ci sono ottime ragioni per le quali non puoi raggiungere i tuoi obiettivi: sei troppo timida e si sa, la timidezza è difficile da superare e quindi i ragazzi (o gli uomini) non ti calcolano; sei troppo insicura e non sei mai riuscita (finora) a farti valere o a superare la tua insicurezza; non sai difenderti e ti fai sempre mettere in piedi in testa; non sai farti rispettare e quindi tutti ti schiacciano, anche al lavoro. Quando conosci un uomo che appena appena ti interessa un po’, perdi la testa e, niente, poi rovini tutto. Hai fatto tanti errori in passato e quindi non imparerai mai e, poi, continui a fare errori e quindi ovvio che no, no e poi no non raggiungerai mai i tuoi obiettivi. Perché se una è nata tonda, non può morire quadrata.

Ora vorrei fare una serie di considerazioni importanti e utili a tutti (sì, ho detto tutti, oggi sono ecumenica e presuntuosa). Le considerazioni che faccio hanno molto a che vedere con il raggiungimento dei tuoi obiettivi personali e per comprendere bene il perché ti consiglio di seguirmi passo passo.

Obiettivi, cambiamento e adattamento: 6 principi

1) Il cambiamento fa parte della vita, della natura, di come funziona il mondo: il cambiamento è inevitabile. Si cambia anche se non lo si vuole. Si cambia sempre e comunque. Se non ci credi, chiedi a mammà di farti vedere qualche foto di te di quando avevi tre anni (magari qualcuna l’hai già vista). Scommetto che qualche cambiamento lo noti. Se non è così, corri subito da un bravo medico, perché hai problemi seri. Come esseri umani possiamo decidere se subirlo il cambiamento od orientarlo nella direzione che vogliamo: dato che dobbiamo cambiare per forza, tanto vale che cavalchiamo il nostro cambiamento e diventiamo quello che vogliamo noi. Gli strumenti li abbiamo e ne abbiamo sempre di più. Quindi: non è vero che non si cambia e non si può cambiare. Ma c’è una bella differenza tra cambiare e migliorare. Migliorare dipende da te. E raggiungere i tuoi obiettivi, anche. Obiettivi sentimentali, anche (oh cielo!).

2) La sopravvivenza (e la felicità) dipendono dalla capacità di adattarsi alle situazioni, cioè di trovare soluzioni alle sfide diverse che la vita propone, dalla capacità di adattare comportamenti e atteggiamenti in modo che diventino utili ad affrontare situazioni diverse e dalla capacità di usare in modo diverso e flessibile (e creativo) risorse personali e talento. Adattamento significa saper cambiare in positivo. Sapere adattarsi è essenziale per raggiungere i propri obiettivi. Anche in amore (oh perbacco!).

3) Crescere è uno dei bisogni essenziali dell’uomo, dell’essere umano: se non si cresce, si muore. Lo spiego molto dettagliatamente nel mio percorso I 7 Pilastri dell’Attrazione. Se non si cresce, si muore, o fisicamente o emotivamente (che poi non c’è una grande differenza). Anche in una relazione o si cresce o si muore. Anche una relazione o cresce o muore. E crescere è importante per vivere l’amore vero e fare del sesso vero e soddisfacente (lo abbiamo detto mille volte, ma lo ripetiamo, per giove!).

"C’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera. Henry D. Thoreau"

4) Il successo (a scrivere la parola “successo” già mi vedo le puriste dei petali di rosa che si scandalizzano e alzano gli occhi al cielo: non importa, fate click e andate a cercarvi un altro sito, dove vi dicono che l’amore quando capita capita, se no non è destino e che è tutto un fatto di spontaneità), la felicità e le buone relazioni non capitano per “caso”, perché hai capelli biondi o l’alito alla menta, ma perché ti sei mossa in una certa direzione, facendo alcuni passi precisi. Se non fai passi precisi, non ottieni niente di buono dalla vita, neanche l’amore e l’innamoramento. Nessuno degli obiettivi che desideri. Ma se quei passi li fai, i tuoi obiettivi li raggiungi.

5) L’essere umano è programmato per crescere, per adattarsi, per cambiare e anche per migliorare. E’ anche programmato per raggiungere obiettivi sempre diversi e vari. Tu puoi raggiungere i tuoi obiettivi. Anche in amore (porca l’oca capitolina!).

6) Crescere ha un preciso significato: significa partire da un punto e arrivare a un punto più alto. Migliorare significa ottenere qualcosa di positivo che prima non sia aveva. Raggiungere obiettivi positivi significa arrivare dove non si era ma dove si voleva essere. Per Toutatis, ma queste sono ovvietà! Sì e servono a spiegare che, se in questo momento ti senti nella melma, crescere, migliorare e raggiungere obiettivi significa uscire dalla melma e che tutto ciò ha un senso preciso proprio dato dalla melma: se non ci fosse la melma, non avrebbero senso gli obiettivi, crescere, migliorare. Aspetteremmo tutti solo di ascendere al cielo sollevati da cherubini e serafini che cantano e suonano trombe divine. Così tanto per chiarire.

Obiettivi e miglioramento: due segreti miracolosi

Ora tu dirai: “Va bene Ilaria, ho capito tutti i ragionamenti filosofici di cui sopra e credimi, già la teoria la sapevo tutta, ma come faccio a raggiungere i miei obiettivi se mi sento bloccata dalle mie emozioni, soffocata dai miei limiti e impedita dalle mie inibizioni?! Io proprio non ce la posso fare… E’ da sempre che per esempio ho imparato a dire di “sì” a tutti e a tutto, anche contro il mio interesse, perché a casa mia, a causa di problemi antichi e drammatici se non dicevo sempre di sì erano guai. Ora so che non dovrei dire sempre sì, ma non riesco a fare diversamente. So anche bene che dovrei essere più chiacchierona e sorridente, soprattutto se voglio sedurre un uomo, ma è contro di me. A scuola mi dicevano di stare zitta e oggi se appena dico due parole, mi sento di fare la prepotente e l’egoista. E poi, tu dici di comportarsi da stronza e di usare il cinismo. Ma io proprio non ce la faccio, è più forte di me, io devo fare di tutto perché gli altri stiano bene, a costo di rimetterci in serenità e in salute, se no mi viene un terribile senso di colpa! Come faccio a raggiungere i miei obiettivi, partendo da questi presupposti?”

"Volere è poco: bisogna desiderare ardentemente per raggiungere lo scopo. Ovidio"

Ecco, se nella tua mente ti sei fatta un discorso simile a questo, diciamo che hai centrato un punto importante: per raggiungere i propri obiettivi è necessario assumere nuovi comportamenti o, meglio nuove abitudini di comportamento. Dire sempre di sì alle richieste altrui è un’abitudine; tacere e lasciare che gli altri governino la conversazione è un’abitudine; essere quella che fa sempre tutto per gli altri, è un’abitudine. Sono abitudini che portano a comportamenti standard, automatici. Ma non sempre questi comportamenti sono utili a te e al raggiungimento dei tuoi obiettivi.

Per raggiungere i tuoi obiettivi devi assumere dei comportamenti diversi, devi adattare i tuoi comportamenti alle circostanze e alle persone, devi migliorare te stessa aggiungendo qualcosa in più alle tue abitudini, diventando più flessibile.

E come fai a fare tutto ciò? Ci sono due “segreti” uno è muoversi a piccoli passi. L’altro è usare l’esagerazione. Ehilà, non saranno mica due segreti in contraddizione l’uno con l’altro? Non è che se si usa l’esagerazione e i piccoli passi insieme, in realtà non si combina niente e gli obiettivi si mancano, anziché raggiungerli?

Obiettivi: piccoli passi ed esagerazione

Vediamo un po’. Che cosa significa muoversi a piccoli passi? Significa identificare un comportamento che hai bisogno di adottare o un comportamento che vuoi abbandonare o modificare e concentrarti su quello, in quanto lo ritieni un comportamento “chiave” per raggiungere un tuo obiettivo (che sia conoscere più uomini, farti invitare fuori da qualcuno che ti piace, avere una conversazione piacevole). Se si tratta di un comportamento davvero chiave, investire attenzione ed energie, in modo graduale, crescente e continuativo su quello può portare cambiamenti sorprendenti e rivoluzionari e spostarti al “livello successivo” nella direzione del raggiungimento del tuo obiettivo. In questo senso parlo di piccoli passi e anche nel senso che se ti concentri su un cambiamento/miglioramento davvero importante e rivoluzionario per te, quelle che ti servono alla fine sono solo un po’ di concentrazione e di costanza. E i tuoi obiettivi li raggiungi senza nemmeno accorgertene.

"La perseveranza è il duro lavoro che fai dopo che ti sei stancato del duro lavoro che hai fatto. Newt Gingrich"

E il principio dell’esagerazione, invece, che cos’è? Che cosa significa esagerare? Esagerare significa capovolgere completamente il proprio comportamento, arrivando all’estremo opposto. Ti inquieta questa cosa? Ti preoccupa? Può darsi, è inquietante spingersi all’estremo opposto, ci credo. Soprattutto se da sempre si sta in una posizione e ci si è abituati. Ma spesso è necessario, se si vogliono raggiungere i propri obiettivi. E può fare un sacco di bene alla salute.

Che cosa significa esagerare, nella pratica, e spingersi all’estremo opposto? Mettiamo che tu sia una persona timida e taciturna abituata a tenere gli occhi bassi per non incontrare lo sguardo di estranei e anche di persone che conosci bene. Ebbene, se vuoi vincere la timidezza e raggiungere gli obiettivi che la timidezza ti impedisce di raggiungere, devi esagerare e diventare sfacciata: guardare in faccia tutti, magari insistendo con il tuo sguardo, cercando di mettere i tuoi occhi negli occhi di tutti quelli che incontri (mammissima, che paura!).

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Lo puoi fare a gradi (a piccoli passi: comincia con una persona che non ti è totalmente estranea, per esempio), l’importante è che tu lo faccia in modo esagerato (cioè che i tuoi occhi glieli cacci davvero nei suoi occhi) e costante. In questo modo non solo raggiungi i tuoi obiettivi, ma davvero cresci come persona e come donna e acquisisci sicurezza, portando la tua autostima alle stelle.

Spesso scrivo articoli dedicati a un tema specifico: l’essere stronza, il cinismo, il selezionare le persone che si frequentano, la gentilezza. Ovviamente questi articoli prendono in esame un aspetto specifico del comportamento delle persone, della seduzione e dei rapporti tra uomini e donne. E lo fanno perché con quell’articolo io mi pongo degli obiettivi ben precisi di comunicazione. Sviscero l’argomento e lo considero da più possibili punti di vista.Insisto, spingo, dò tutte le possibili versioni del perché e del per come.

Immancabilmente c’è almeno un genio ai petali di rosa, senza obiettivi chiari e che che non si è preso ovviamente per niente la briga di capire del perché scrivo quello che scrivo e inquietato da quel che legge, che pensa vada a scombussolare le sue certezze pseudo granitiche e inibite sulla vita, e, dicevo, il genio, solo preoccupato di difendere le sue poche instabili certezze, si sente in dovere di intervenire nei commenti in modo insensato (non capita solo sul mio blog, eh, capita un po’ dapperttutto, il mondo è pieno di geni ai petali di rosa terrorizzati da un’opinione che non sia la fotocopia di un altro milione di opinioni).

Ad esempio dico di selezionare le persone che si frequentano? Interviene la rosa ai petali di genio che dice che sì, va bene, ma non bisogna esagerare, perché un suo amico è tanto esigente che alla fine non esce più di casa e non frequenta più nessuno (esempio di un commento vero). Dico che in coppia bisogna usare la gentilezza? Ariecco un altro genio che dice che sì, la gentilezza è importante, ma se lui ti picchia, come fai a essere gentile?

Ora, i geni ci vengono a dire che nella vita la virtù sta nel mezzo. Ma va?! Grazie geni per l’illuminazione! E certo io sono d’accordo che la virtù è nel mezzo: non puoi mica passare la tua vita a guardare gli altri negli occhi come se volessi catturargli l’anima, giusto? Non sarebbe utile per il raggiungimento dei tuoi obiettivi, tutt’altro. Più che nel mezzo, io credo che la virtù sia nell’essere multiformi, nell’avere a disposizione molti strumenti e nel sapere come e quando usarli. Il fatto è che quando sei a un estremo, cioè quando i tuoi pensieri, le tue abitudini e i tuoi comportamenti ti hanno collocato saldamente su un estremo dal quale non ti viene naturale spostarti, per porti a metà, devi spingerti fino all’estremo opposto. La via di mezzo la raggiungi mirando ed esercitandoti all’esagerazione fino al limite che va nella direzione opposta.

E sai perché insisto sul tema dell’esagerazione? Perché le donne che soffrono per amore, quelle che amano troppo, quelle che infilano una storia sbagliata dopo l’altra, hanno come tratti comuni comportamenti estremi che sono maledettamente distruttivi: una esageratamente bassa concezione di sé, un esagerato istinto al sacrificio e allo zerbinaggio, una esagerata tendenza alla bisognosità e alla dipendenza  e molti altri atteggiamenti autopunitivi, tutti esagerati. Per cui diventa fondamentale applicare il principio dell’esagerazione, per catapultare la propria vita in nuovi comportamenti, costruttivi, produttivi, realizzativi e rivoluzionare, in positivo, il proprio modo di essere nel mondo e di affrontarlo.

Per facilitarti in un cambiamento produttivo e portatore di felicità ho realizzato dei percorsi ad hoc:

I 7 Pilastri dell’Attrazione.

è il primo passo verso la conoscenza di te e del tuo potenziale di attrazione.

Clicca qui per iniziare il tuo percorso de I 7 Pilastri dell’Attrazione adesso.

Come Sedurre un Uomo senza Stress

In questo percorso si spiegano i passi dell’attrazione “autentica”, quella attraverso la quale ti dài valore, smetti di essere bisognosa e rompiscatole e riesci davvero a realizzare una relazione appagante e duratura.

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152 Commenti

  1. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (23 Maggio 2015 19:02)

    Ma no non credo che nessuna di noi dichiari che si è capaci di selezionare bene le persone. Altrimenti non saremmo qui. Diciamo che la tecnica merita un ulteriore affinamento ahah Gli stronzi al cubo li sento a miglia di distanza. Quelli al quadrato e con la tuta mimetica hanno un pochino di gioco in più. Per poco. Quelli normali si sono imboscati. Dove non lo so. Intanto ho qualcosa che mi distrae : reduce da una discussione di un'ora e mezza con un adolescente inviperito per un divieto. A cui a breve farò un test sulle urine , sia mai che usi qualcosa visti certi suoi comportamenti. Poi che altro : contratti capestro a termine con paghe di m., violazioni varie ecc Una cosa alla volta, adesso bagno con maschera. Poi passeggiatina col povero cane. Quindi cena. Confido molto in RAI storia che la sera è la mia consolazione. Ah già ci sono anche gli ex e le nuove fiamme degli ex ecc ecc Ragazze sapete una cosa? Ma chi se li ricorda alla fine.
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  2. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (23 Maggio 2015 19:20)

    Ilaria puoi dirmi quello che vuoi biancaneve, topo gigio ecc. Non mi offendo. Ti do' la mia autorizzazione, fanne buon uso :)
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  3. Avatar di Valeria87

    Valeria87 9 anni fa (23 Maggio 2015 19:25)

    Helen, parlavo per me :) Eh sì, pensavo di sapere selezionare. In realtà ero sì selettiva, ma usavo criteri sbagliati. Ad esempio, sceglievo di dedicarmi a certe attività e frequentare certi ambienti perché sapevo che lì avrei trovato persone con i miei stessi interessi, o la mia stessa visione del mondo. Poi però, di fatto, avevo i paraocchi, e non sapevo distinguere gli uomini di valore da quelli tutto fumo e niente arrosto. Qualche mese fa, per fare una cosa diversa dal solito, ho accettato l'invito di un uomo che mi ha approcciato per strada. Pensavo che non ne sarebbe venuto fuori nulla. E invece stasera saremmo dovuti uscire, io sono costretta in casa perché piegata in due dai dolori mestruali e lui mi ha chiesto se volevo che venisse da me lo stesso :)
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  4. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (23 Maggio 2015 19:43)

    Salvaguardati. Hai dolori mestruali. Digli che se proprio può mandarti un messaggino. Così si fa. Un uomo non deve diventare come la conquista del K2 senza bombole.
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  5. Avatar di Adri

    Adri 9 anni fa (23 Maggio 2015 19:43)

    @Ilaria grazie :) @Valeria87 urge presidio slow reading! lento è bello, è zen! Ilaria, io ho un problema mai risolto che sicuramente è molto comune e fa a quotidianamente a cazzotti coi miei propositi. Spesso vince perché è abituato a vincere. In pratica io vivo, lavoro, penso, mangio e dormo nell'attesa di qualcosa che deve accadere. Compro una marea di cose, perlopiù vestiti e accessori, che ripongo nell'armadio per l'occasione giusta. Quando poi l'occasione si presenta (anche un caffè, un cinema con amici o una passeggiata) non li metto perché ho il terrore che si sciupino (ci spendo quando posso e sono cose belle!), che saranno lì quando non mi potrò permettere cose di qualità. (Un po' inculcato da mia madre, questo.) Ovviamente le occasioni importanti mi hanno sempre sorpresa " bigodini e ciabatte", diciamo. Faccio così in tutti gli aspetti della mia vita. Accumulo desiderando il minimo indispensabile. Ho l'horror vacui dell'anima.
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  6. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (23 Maggio 2015 20:40)

    @ Adri, non ho ben capito qual è il tema, dato che le ultime righe mi hanno confuso un po'. Mi suona strano che si pensi che in futuro non ci si possa permettere cose di qualità. Di solito le persone hanno più fiducia nel futuro che nel passato o nel presente. Quanto alle "cattive" abitudini, domani tira fuori il vestito più bello ed esci con quello, acconciandoti di conseguenza. Vestiti e oggetti vanno usati, perché, così come le persone che se non crescono muoiono, anche le cose danno il meglio quando in attività (le macchine, per esempio per certo). I vestiti, tenuti negli armadi si rovinano comunque e passano di moda. E la vita è tutta importante, non ci sono occasioni più importanti di altre.
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  7. Avatar di Adri

    Adri 9 anni fa (23 Maggio 2015 22:21)

    @Ilaria son cattive abitudini che riflettono una ben peggiore: la sfiducia nel futuro. Non pessimismo, io non vedo nero e non vedo rosa. Ma non riesco ad aspettarmi niente. Paradossalmente mi metto però in stand-by e lo manifesto con il fatto dei vestiti. È un po' la sindrome del vestito buono per la domenica. Io faccio la mia parte, cerco di non sprecare più tempo ed energie in meccanismi inutili, ho interrotto il circolo vizioso della lagna, ma quello che non posso controllare ancora mi spaventa. So solo che l'unico modo per "controllare" il futuro, una parte, è agire sul presente. Insomma, la teoria la so. Un po'. La pratica... Eh.
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  8. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (24 Maggio 2015 7:01)

    Io dico sempre che noi che stiamo vivendo a cavallo tra questi due secoli abbiamo avuto modo di sperimentare un periodo della storia soggetto a una eccezionale accelerazione quindi per certi versi stimolante ma anche faticoso. È successo di tutto dalla rivoluzione sessuale a quella mediatica, alla rivoluzione del mercato agli eccezionali flussi migratori in tutte le direzioni Cambiamenti che di solito avvenivano nell arco di secoli sono tutti concentrati nell arco di pochi decenni. Da bambina il mio libro di geografia riportava i neri africani nella loro capannina e gli eschimesi negli igloo. Sembra era geologiche fa. Adesso viene a tutti chiesto un continuo adeguamento, praticamente quotidiano. Un uomo deve confrontarsi con modelli paterni superati. Una donna si confronta con madri che parlano un'altra lingua. Dobbiamo padroneggiare nuovi modi di comunicare conoscendone i trabocchetti e i limiti. Tutto è instabile, fluido e mutevole.Non è un caso che adesso ci siano rigurgiti violenti di forze reazionarie. L ' unico modo di affrontare la questione è mettersi il casco e il giubbotto di salvataggio e gettarsi nelle rapide. Non abbiamo scelta. Altrimenti si sta alla finestra a guardare. E si diventa dei drop out, dei disadattati. Adri devi impratichirti nel rafting.
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  9. Avatar di Nicla

    Nicla 9 anni fa (24 Maggio 2015 7:26)

    Anch'io sono tra le persone che non vedono il futuro..... Vedo il presente e cerco di farmelo il più' possibile piacevole ma se penso al futuro ......... Mi immagino seduta su una sedia e attorno a me tutto gira in modo vorticoso .....10....20....30..anni passano e la mia situazione sempre uguale ! Capisco che Ilaria possa dire che se si vuole si cambia .... Ma attualmente con figli , mutuo e un lavoro che non posso permettermi di cambiare sono incastrata in questa vita !
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  10. Avatar di Gea

    Gea 9 anni fa (24 Maggio 2015 11:41)

    @ Nicla: il vero cambiamento, quello a cui si riferisce Ilaria, é interiore. Come dici tu, non sempre certe situazioni si possono cambiare di punto in bianco, a volte non possono affatto essere cambiate, ma lo stato d'animo puo' cambiare (e in meglio) se si smette di focalizzarsi costantemente sul proprio "male di vivere". Uno puo' continuare a zappare la terra tutta la vita, ma se, dopo dieci anni passati a ripetersi e a ripetere a tutti "oddio che strazio, non ne posso più!", comincia a osservare la bellezza del campo coltivato, a essere soddisfatto del suo lavoro, e dopo la fatica quotidiana dedica un po' di tempo al riposo e si gode un po' di buona compagnia e un po' di beata solitudine (a seconda dei casi e dei giorni), allora la sua vita sarà profondamente cambiata: più piena e più intensa.
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  11. Avatar di gattaraffa

    gattaraffa 9 anni fa (24 Maggio 2015 19:16)

    Ciao, ho già postato la mia "" storia "" sotto un altro articolo ma forse questo è più adatto - e la discussione mi sembra più in tema. Pregherei chiunque ci sia già passato o abbia una vaga idea sulla questione di delucidarmi. Nel frattempo sto facendo qualsiasi cosa per migliorare me, me ed esclusivamente me, ma "la felicità è reale solo se condivisa", e io tuttora non mi spiego il suo comportamento - e per questo non mi do pace. Vorrei averlo nella mia vita in qualsiasi modo, in mezzo ci sono settecento chilometri e infinite difficoltà, e non so da dove iniziare per superarle. Ilaria, grazie sempre per i tuoi consigli. 3 anni fa ho conosciuto un uomo meraviglioso,A., ma al limite della sociopatia, con cui ho avuto una storia fino a poche settimane fa. Lo stesso giorno in cui ho conosciuto A., ho conosciuto anche B., grande amico di A., ma geloso della sua bellezza e del suo “successo con le donne”. Io e B siamo diventati grandissimi amici, e seppur senza vederci mai – città distanti – è nato e cresciuto un bellissimo rapporto – casto. Questo capodanno sono stata invitata a passarlo da lui assieme ad A., che ha declinato l’invito per motivi di studio (per la sociopatia di cui sopra). Siamo stati benissimo ed è stato bellissimo, tanto che abbiamo cominciato a farci delle domande (ciascuno nella sua testa). Tornata a casa, ho messo in chiaro le cose con A., dicendo che non ero più sicura del nostro rapporto e mi sentivo inquieta. A febbraio, un mese dopo capodanno, sono tornata nella città di B., dormendo a casa sua (in stanze separate). E’ stato bellissimo e sono stata felice. Ho provato a parlare con B. della diversità del nostro rapporto, ma lui non ha voluto saperne: “Ho bisogno di quello che ho tanto di quello che mi manca”, leggasi ho bisogno che tu mi stia accanto tanto quanto ho bisogno di essere il tuo ragazzo. Tornata a casa, confusa, molto presa da B., ma ancora innamorata – credevo – di A., chiedo del tempo a B. per chiarire le cose con A. B. sembra acconsentire, ma dopo nemmeno 48h si presenta nella mia città a dirmi che mi ama, di sorpresa e senza avvertirmi, dopo che gli avevo detto di aver bisogno di riflettere da sola e non fare le cose affrettatamente. Presa alla sprovvista, ometto con A. “è venuto B a trovarmi e dirmi che mi ama” – anziché dirgli anche “e forse sento qualcosa per lui” – che scopre la verità da amici in comune, si arrabbia moltissimo, mi tratta malissimo ma decide di restare con me, perché mi ama e non concepisce l’idea di perdermi. Intanto, io e B ci siamo detti addio e lui ha totalmente perso la stima – prima grandissima – nei miei confronti. Lo chiamo una sola volta per provare a chiarire, e chiariamo, dicendoci addio seppur con grande desiderio reciproco. Passano tre mesi pieni in cui non c’è nessun contatto da parte mia verso B., e io nel frattempo lascio A. Questa la prima parte, la seconda nel secondo commento (perché troppo lungo..)
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  12. Avatar di gattaraffa

    gattaraffa 9 anni fa (24 Maggio 2015 19:17)

    ... questa la seconda parte! a i u t o! Okay il no contact, okay il miglioramento di noi stesse, okay tutto, ma quanto segue io ho fatico a spiegarmelo :\ ! Dopo questi tre mesi, decido di andare nella città di B. per riallacciare un qualsiasi tipo di rapporto. Non lo avverto, non sapendo nemmeno se fosse effettivamente in quella città o meno (fuorisede per studio). C’è. Mi apre la porta furente, ma dopo un’oretta si scioglie, prova a baciarmi, mi prende le mani. Dice che non sa cosa vuole e si sente vulnerabile e mi trova egoista nel mio essere andata da lui – me lo dice abbracciandomi e tirandomi a sé. Stiamo molto bene, nessuno lascia andar via l’altro. Mi chiede di restare un’altra notte, e mi dice che ci saremmo rivisti la mattina dopo. Dormo da amiche e non mi scrive. La mattina torno da lui e lo ritrovo incazzato peggio di prima. Dice chiaramente che è stanco di me, che non vuole più avere niente a che fare con me e che con me non potrà essere mai felice. Mi tratta male, molto peggio di quanto si tratterebbe chiunque con cui si volesse chiudere la storia. Si scusa di avermi trattato male. Mi prenoto un treno per tornare a casa, quasi scappando da casa sua. Mi segue per accompagnarmi in stazione. Ci prendiamo un gelato, ridiamo scherziamo ci teniamo le mani. Provo a baciarlo e mi respinge – dandomi della “ricattatrice”. Poi torna lui da me e mi bacia. Ci baciamo a lungo. In stazione, gli chiedo se potrebbe mai pentirsi. Dice che la parte di sé che mi mette sul treno è quella che si sta già pentendo. Che gli mancherò da morire. Che pensa di amarmi. Che la sua decisione, tuttavia, è irrevocabile e definitiva, perché qualsiasi cosa io possa mai fare per lui non sarebbe abbastanza. Che non è sereno. In tutto questo mi bacia e resta con me fino alla partenza del treno. Parte il treno. Addio per sempre. Al mio ritorno, mi scrive A., chiedendomi se mi fosse “passata l’infatuazione per B.” e volessi finalmente mettere a posto le cose con lui. Non voglio. Voglio che B. capisca che possiamo stare bene insieme in qualsiasi modo, anche se mi volesse solo come amica, come prima, insomma io vorrei solo ci fosse nella mia vita. Concludo aggiungendo piccoli particolari alla storia: B. ha 25 anni, è vergine (non di segno zodiacale, ma non ha mai fatto l'amore) e non ha mai avuto una ragazza. Penso possa influire sul giudizio. Grazie in ogni caso! Raffa
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  13. Avatar di minou

    minou 9 anni fa (24 Maggio 2015 23:21)

    Ciao Raffa. Se A, come tu dici, era al limite della sociopatia, B da quel che racconti è pienamente sociopatico. È spostato, pieno di fisime e problemi gravi. Lascialo perdere, detto proprio col cuore!!!
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  14. Avatar di Adri

    Adri 9 anni fa (25 Maggio 2015 0:51)

    @helen concordo e sottoscrivo tutto. E oltre alle correnti e alle rocce, dobbiamo pure stare attenti alle pagaiate tra capo e collo che ci arrivano deliberatamente o per errore (fuoco "amico", mettiamola così) di compagni e compagne di avSventura. Ps@ Ilaria a proposito di compagnie e gruppi: il fatto che le donne non facciano mai fronte comune, prescindendo dalla naturale e darwiniana rivalità tra femmine, è ancora vero secondo la tua esperienza o qualcosa sta cambiando? (mi viene in mente "Jules e Jim" ma al contrario e non potrei mai figurarmi un triangolo amoroso che veda due amiche restare tali, con in mezzo un uomo.)
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  15. Avatar di Adri

    Adri 9 anni fa (25 Maggio 2015 0:59)

    @raffa a caldo la mia impressione è che tu abbia sviluppato una sorta di ossessione. Sicura che il tuo bisogno non sia quello di "salvare" il secondo dopo aver fallito col primo? vedo una grossa croce rossa lampeggiante e sento le sirene del'ambulanza ??
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  16. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 9 anni fa (25 Maggio 2015 1:26)

    @ Adri. questione interessante. Le donne in realtà sono campionesse di solidarietà, altroché. Forse dipende dai contesti e dalle situazioni e forse il trinagolo amoroso non è proprio la situazione e il contesto più solidale, in senso "puro" intendo.
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  17. Avatar di Adri

    Adri 9 anni fa (25 Maggio 2015 1:44)

    @Ilaria mi chiedevo appunto se sia uno dei soliti luoghi comuni che si fa fatica a contrastare. In alcune situazioni sono (siamo) grandiose, come le leonesse. In altre, quelle in cui replichiamo/emuliamo comportamenti maschili, giochi di potere, diamo vita a covi di vipere. (Chiunque abbia lavorato o lavori in un ufficio/reparto di sole donne sa di cosa parlo. Isterie collettive.) Se c'è un uomo in mezzo di solito rinunciamo all'amicizia anche se l'uomo in questione è un omuncolo. (Alla faccia di Darwin e della selezione.) Ma non so se e come stia cambiando qualcosa e sono molto curiosa. E speranzosa.
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  18. Avatar di Nicla

    Nicla 9 anni fa (25 Maggio 2015 15:30)

    La mia esperienza di amicizia con in mezzo un uomo che piace a tutte e due ......... È prevalsa la maturità' ! Lui piaceva a me , ho avuto una piccola storia e lui è la mia amica si piacevano ! Finale lui e la mia amica si sono sposati e sono sposati tutt'ora , io mi sono ritirata ( inutile andare a combattere per i mulini a vento ) e ci siamo fatte da comari a vicenda , e continua la nostra amicizia anche se siamo lontane io però adesso sono separata ! La frase " sempre agli altri " ci sta !
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  19. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (25 Maggio 2015 16:27)

    Ci sono spiegazioni antropologiche: siccome gli uomini andavano a caccia nella preistoria insieme e abbattere il mammuth voleva dire rischiare la pelle, hanno sviluppato spirito di squadra. Tale spirito lo vedo raramente nel mondo del lavoro. Non solo ma le liti femminili sul lavoro sono temutissime da tutti perché non si appianano facilmente. Si parla a volte di catfights. Ho visto donne di intelligenza stupenda fare le scarpe per invidia fisica in un contesto in cui la bellezza non serviva. È un discorso lungo. ..
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  20. Avatar di Gea

    Gea 9 anni fa (25 Maggio 2015 22:44)

    @ helen: é tutta una questione di educazione e modelli ricevuti. Una cosa buona della mia famiglia é che non sono stata cresciuta da un'arpia per diventare un'arpia. Ho anche avuto la fortuna di non vedere contrastati certi miei atteggiamenti un po' maschili. Poi mi sono presa delle belle mazzate sui denti, ma comunque mi é servito a capire un po' di cose.
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