Inconscio, amore vero e uomini sbagliati

inconscioMi sento spesso fare queste domande: “Come faccio a capire se gli piaccio?”, “Come faccio a riconoscere l’uomo giusto e a non incappare in uomini sbagliati? All’inizio sembrava essere gentile, educato e comprensivo ma poi si è rivelato essere tutto l’opposto. E colpa mia se si è trasformato? Che cosa è successo? Come potevo immaginare che sarebbe cambiato così?”. Molto spesso la risposta a questo genere di domande è: ascolta le tue intuizioni profonde, dài retta alle tue sensazioni, dài voce al tuo inconscio.

"Se ci affidiamo all’intuito siamo come una notte stellata: fissiamo il mondo con migliaia di occhi. C. Pinkola Estés"

Quante volte nella tua vita ti è accaduto di incontrare una persona per la prima volta e di provare da subito, senza motivazione “logica” apparente, una sensazione negativa? Oppure quante volte immediatamente, “a pelle”, come si dice, (in realtà si tratta di inconscio), hai sentito delle sensazioni gradevoli di simpatia e di attrazione? E molto spesso queste tue sensazioni apparentemente inspiegabili hanno trovato piena conferma.

O ancora, esempio molto più calzante e più comune: pensa di nuovo a rapporti che non hanno nulla di sentimentale. Ti è capitato magari di fidarti di qualcuno e poi di scoprire che era il contrario di quel che pensavi, che non c’era da fidarsi? Però, pensandoci bene e ripercorrendo i fatti accaduti, ti rendi conto che avevi già percepito certi segnali negativi (era il tuo inconscio ad averli percepiti), ma non avevi voluto farci caso, perché la tua attenzione era su qualcos’altro. Avevi altre motivazioni che ti avevano spinto a ignorare i segnali di non totale convincimento. Magari desideravi una macchina nuova così tanto, che hai voluto a tutti i costi ignorare il fatto che l’offerta che ti stava facendo il venditore non era così conveniente. Ma piuttosto che perdere un po’ di tempo a trattare con il rischio di ricevere un rifiuto, hai preferito andare avanti, rinunciando a un tuo piccolo diritto, per paura di “perdere” la macchina.

L’inconscio e la tua intelligenza

Molto spesso mi trovo a constatare che sono davvero tante le donne intelligenti che si comportano in maniera stupida. Lo dico apertamente anche alle dirette interessate: “Accidenti, hai afferrato completamente la situazione, perché continui a rimanere in una storia che ti fa solo soffrire? Soffrire per amore non è un merito!”. E’ una questione di “inconscio”. Scommetto che questo termine “inconscio” lo hai già sentito pronunciare, solo che magari è un termine un po’ avvolto nel mistero – ma guarda un po’ – e non sei molto disposta ad approfondire che cosa significa “inconscio”, perché, forse, hai paura di fare delle scoperte che potrebbero lasciarti perplessa. Ma non ci sono scoperte “pericolose” da fare nell’inconscio, anzi.

"L’universo ama la velocità. Appena avete un’intuizione, agite. Joe Vitale"

Invece, considerare l’inconscio è utile, da molti punti di vista. Il nostro inconscio fa parte di noi, è come il dito mignolo: ci segue dovunque, in ogni istante. E ha delle funzioni importantissime. Essenziali. Vitali. L’inconscio infatti non è solo, come molti credono, una sorta di “cantina” e di “deposito” di ricordi, di esperienze e di emozioni “rimosse” dalla memoria e dalla coscienza perché disturbanti. L’inconscio è la parte “superiore” della nostra mente, quella più saggia, più sapiente. Del resto, tutte le funzioni vitali sono inconsce: dal battito del cuore, alla digestione, alla regolazione della temperatura del nostro corpo.

Ascoltare l’inconscio, significa quindi dare retta non alle mille voci spesso confuse e contradditorie che fanno da sottofondo alla nostra vita e che si sentono più o meno forte nella nostra testa, ma dare seguito a istruzioni precise formulate in base a informazioni molto più ampie e molto più vaste di quelle che giungono alla nostra coscienza “razionale”.

Inconscio e razionalità

Il nostro inconscio infatti è in grado di percepire milioni di informazioni in ogni istante. Informazioni necessarie al nostro benessere fisico innanzittutto: per esempio la luminosità di una stanza, la sua temperatura, le esigenze specifiche di un organo del nostro corpo. Di queste informazioni, pochissime giungono alla nostra coscienza: se così non fosse ci troveremmo costantemente in sovraccarico di informazioni coscienti. Tutte informazioni che però gestisce per noi l’inconscio.

"Ci sono delle intuizioni che mi hanno guidato laddove interi manuali non erano mai riusciti a portarmi. Anton Vanligt"

Detto questo, siccome l’inconscio è sempre con noi, anche mentre dormiamo, al contrario della mente razionale che quando dormiamo dorme anche lei, è ovvio che siamo sempre in collegamento (il nostro inconscio e noi). Quanto fruttuoso sia o non sia questo collegamento dipende da noi, dalla nostra abitudine ad acoltare le nostre sensazioni oppure dalla nostra abitudine a ignorarle.

"L’intuizione di una donna è molto più vicina alla verità della certezza di un uomo. Rudyard Kipling"

Inconscio, sensazioni e scelte giuste

I segnali che ci vengono dal “profondo”, le sensazioni che noi chiamiamo “intuizioni” e che pensiamo per l’appunto provengono dall’intuito, in realtà giungono da una parte della nostra mente che è potentissima, che ha capacità di “comprensione” e di reazione molto ampie, quasi illimitate.

Qualche giorno fa ho letto con una certa soddisfazione un articolo pubblicato da Repubblica online intitolato Attenti all’inconscio: se il matrimonio sarà infelice si sente dalla pancia, che riportava la notizia di uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista Science e condotto dalla Florida State University secondo il quale, appunto, l’inconscio non solo è in grado di inviare sensazioni significative al corpo e alla mente ma è in qualche modo in grado di fare previsioni sul futuro.

Esistono delle regole da seguire per avere una vita fortunata e felice? Molto rapida e sintetica, la guida gratuita che rivela ciò che conta per avere una relazione che ti fa stare bene.
"L’intuizione di un istante talvolta vale una vita di esperienza. Oliver Wendell Holmes"

Che cosa ti voglio dire con tutto questo discorso dedicato all’inconscio? Voglio semplicemente portare la tua attenzione su una risorsa importante che tu sai benissimo di possedere, anche se talvolta insisti nell’ignorare. Soprattutto quando si tratta di relazioni, di uomini e di storie d’amore.

Per esempio: quante volte hai la netta sensazione che un uomo ti corteggi solo perché vuole fare sesso con te (e per nessun’altra ragione) eppure ti rifiuti di “ascoltare le tue sensazioni” e vuoi a tutti i costi credere che invece, magari, chissà, nascerà qualcosa di più bello, diverso, coinvolgente?

Oppure: quante volte ti rendi conto che un uomo al quale sei interessata si sta comportando davvero male, fa lo stronzo, senza se e senza ma, con te, con i suoi figli (o con i tuoi), magari con le altre donne o con il cameriere che vi sta servendo al ristorante, ma lo giustifichi o “fingi di non vedere”, imbrogliando te stessa?

O ancora: quante volte può succedere che tu sia profondamente insoddisfatta di come stai e di come ti senti e questa insoddisfazione è decisamente causata dal fatto che la relazione in cui sei non va bene per te, per molte ragioni. Eppure tu insisti nel ricacciare indietro le sensazioni di insoddisfazione e dài a loro un nome e una causa diversa rispetto al rapporto di coppia che stai vivendo: è il periodo, è la crisi, è che ho problemi in ufficio etc etc

Che fare dunque? Ti consiglio di diventare la migliore amica del tuo inconscio e delle tue sensazioni profonde. Perché in questo modo diventi la migliore amica di te stessa. L’amicizia con te stessa è la risorsa sulla quale fondare la tua felicità personale, la tua sicurezza in te stessa, in definitiva il tuo fascino e la tua capacità di sedurre un uomo.

Come fai a diventare amica del tuo inconscio e di te stessa? Abbassa il volume delle voci esterne (amici, mamma, televisioni e radio varie) che ti vogliono spiegare come devi essere per valere, abbassa anche il volume delle voci dentro la tua testa, quelle voci che ti denigrano perché ripetono esattamente le stesse cose di chi passa il proprio tempo a criticarti (o lo ha fatto in passato) e mettiti in ascolto delle sensazioni, operando collegamenti tra di loro.

Non è difficile, sai? Per esempio, se incontri un uomo che ti fa una corte sperticata, è mieloso e gentile, ma, anche solo per un attimo, lo cogli a insultare qualcuno (fosse anche l’automobilista che sta davanti in coda e che non lo sente), ecco, quello è un segnale. Un altro segnale sono i gesti di stizza o di irritazione. O gli sguardi insistenti sul corpo delle altre donne o – peggio mi sento – sulle immagini “virtuali”.O il modo di trattare i deboli e gli indifesi (anziani, bambini, animali, immigrati).

Ascolta le sensazioni profonde che il tuo corpo e il tuo cuore ti inviano rispetto a quel segnale. Che cosa ti sta dicendo il tuo inconscio? Comincia a dargli retta. La tua vita avrà una grandiosa trasformazione in positivo.

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97 Commenti

  1. Avatar di Ana

    Ana 10 anni fa (4 Dicembre 2013 17:24)

    @ilaria grazie, hai ragione: non devo pensarci più e stare tranquilla. Cambiare il tutto alla radice e cambiare soprattutto gente. Grazie davvero!
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  2. Avatar di Ana

    Ana 10 anni fa (4 Dicembre 2013 17:03)

    cara Ilaria grazie anche x quest'articolo. mi sono resa ancora più conto di come in abbia gestito male le mie storie che ancora oggi mi fanno stare male. mi fa stare male la mia stupidità è il modo in cui mi sono fatta trattare. in effetti i segnali dal mio inconscio c'erano, ma io non li ascoltavo. perché? la risposta é semplice. confesso che, probabilmente, mi sono accontentata. proprio come hai detto tu, tante sono le voci che abbiamo intorno. ho dei genitori che mi criticano continuamente, ex amiche tutte felicemente fidanzate che suscitano in me rabbia, mi fanno sentire una persona di poco conto, per cui non voluta da nessuno. diciamo che negli ultimi tempi avevo cominciato a soffrire della cosa, mi sentivo sola, e quando un uomo mi ha corteggiato mi sono buttata. ora che ci penso c'erano eccome i segnali, me lo diceva qualcosa che non era l'uomo giusto per me. e anche un altro. ho dovuto chiudere e ho passato un periodo di inferno. sopratutto mi sono sentita stupida e male. mi volevano a loro modo e io stavo perdendo me stessa. perché non mi sono fermata in tempo? adesso ho una repulsione per gli uomini come loro. ma ci sarà l'uomo per me. per il momento voglio conquistare un po' di serenità anche se mi sento ancora male per non aver reagito al meglio prima. mi hanno augurato di restare sola per sempre. non voglio crederci, non merito tanto. voi che ne pensate?
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  3. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (4 Dicembre 2013 17:13)

    @ Ana, scusa, porta pazienza per favore: ti sei accorta che le tante voci che hai attorno non ti hanno aiutato e poi chiedi a chi legge se un'affermazione assurda, crudele e insensata come quella che riporti (ti hanno augurato di "restare sola per sempre") abbia qualche fondamento? E basta di stare con persone pessime che giocano sulle tue fragilità per manipolarti. E' ora di riconoscere questi schemi e metterci mano per rivoluzionarli e cambiarli alla radice.
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  4. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 10 anni fa (4 Dicembre 2013 17:16)

    Il mio intuito è fenomenale, io SO sempre tutto, ogni cosa, non sbaglio mai. Sono io che tante volte non l'ho ascoltato, come non ascoltavo altre parti di me stessa (emozioni, bisogni). Ora sto andando alla scoperta di tutto quel mondo sepolto da anni in una famiglia disattenta...
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  5. Avatar di Goldie

    Goldie 10 anni fa (4 Dicembre 2013 17:25)

    la vocina che si ha dentro, che ci protegge, che spesso si ignora. É piu' facile ascoltarla in tutti i settori della vita. In quello sentimentale invece la si mette a tacere. La vera difficoltà è la mancanza di coerenza per me, la paura di perdere le persone, perché le perdo davvero. Forse perché non e scritto che debba tenerle, mi si dirà. Forse. Il problema è spesso la solitudine e questa sorta di guerra di relazioni nella quale si vive. Essere "centrati" puo' sembrare facile, basta seguire le diverse teorie. Agire in conseguenza è la vera sfida.
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  6. Avatar di reggielove

    reggielove 10 anni fa (4 Dicembre 2013 18:49)

    L'inconscio è potente. Devo dire che in alcune situazioni (che mi avevano particolarmente coinvolta) ho sperimentato una tale "compenetrazione" con il flusso degli eventi da avere la sensazione che il tempo non esistesse, come se il futuro fosse già presente. Ad esempio: avere la certezza (meglio dire la chiara e nitida percezione) che si rivedrà una certa persona ed accadranno delle cose anche se l'evidenza dei fatti sembra dire l'esatto contrario. Come se già si visualizzasse quella situazione. Al contrario, mi capita di non riuscire a "visualizzare" situazioni future anche se, stando ai fatti, sembrerebbero molto probabili a verificarsi. Finora, non mi sono sbagliata; anche adesso ho una di queste percezioni, vedremo se è giusta. P.s.: non sono una matta visionaria, anzi di solito risulto una persona molto razionale eheh :) forse mi si dirà che sono profezie autorealizzantisi: non posso escluderlo.
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  7. Avatar di reggielove

    reggielove 10 anni fa (4 Dicembre 2013 19:58)

    Beh Ilaria quanto a psicologia ne sai senz'altro più di me e la tua risposta lo dimostra :) Certo nel caso negativo potrebbe trattarsi di autosabotaggio, ma solo quando parliamo di eventi su cui abbiamo il potere di fare qualcosa, altrimenti per forza di cose sono percezioni del futuro e basta. Inoltre l'intuito, anche se è maschile, è femmina :) Grazie mille di avermi risposto!
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  8. Avatar di reggielove

    reggielove 10 anni fa (4 Dicembre 2013 19:35)

    p.s. Ilaria, secondo te sono "matta"? :)
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  9. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (4 Dicembre 2013 19:47)

    Reggielove, non penserai mica che la mia opinione valga più della tua, vero? Poi mi domando: invece che chiedersi se si è matti, non ci si potrebbe chiedere se si è speciali, super, se si hanno doti raffinate o se si usano bene le risorse disponibili? Che differenza farebbe? Per andare più nel tecnico, invece, il fenomeno di "essere nel flusso" (detto anche, guarda caso, "stato ottimale") è piuttosto noto in psicologia e nel 1975 è anche stato descritto dallo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi, che ci ha dedicato studi e un celebre saggio. Chiunque di noi ha provato più volte il fenomeno di "essere nel flusso". Quanto alle "certezze" e alle "chiare e nitide percezioni", di certo rientrano nei "poteri" dell'inconscio. Come, ahimé, a un certo livello, anche l'impossibilità di visualizzare certe altre situazioni. Potrebbe trattarsi di "autosabotaggio". Ovviamente stiamo sole facendo degli accenni, si noti.
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  10. Avatar di Goldie

    Goldie 10 anni fa (4 Dicembre 2013 21:40)

    che bello questo tema...
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  11. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 10 anni fa (4 Dicembre 2013 22:01)

    @ Goldie, mi ha colpito questa parte del tuo commento: "Forse perché non e scritto che debba tenerle, mi si dirà. Forse. Il problema è spesso la solitudine e questa sorta di guerra di relazioni nella quale si vive. Essere "centrati" puo' sembrare facile, basta seguire le diverse teorie. Agire in conseguenza è la vera sfida." Ti dico come la vedo io: 1. non è scritto un bel niente, ciascuno è artefice del suo destino 2. non si vive normalmente né obbligatoriamente in una guerra di relazioni, ma sicuramente è la tua esperienza (come è la mia). Tieni però presente che ci sono alternative alla guerra. E non parlo della pace che è l'altro estremo. Ci sono confronti, collaborazioni, conflitti costruttivi, reciprocità... 3. essere centrati non è facile e non basta seguire una teoria. Io di libri ne ho letti a decine, la teoria la so tutta. Ma un conto è capire le cose razionalmente, un conto è capirle ad un altro livello, scendendo dentro sé stessi. In modo apparentemente paradossale, per me è stata la relazione (terapeutica) che mi ha permesso di centrarmi. Me lo ha insegnato la psicologa facendomi le domande giuste, con l'atteggiamento giusto e insegnandomi a farlo da sola. Tempo: due mesi. Ora, dopo altri due mesi, stiamo scendendo nel pozzo. Lei mi guida, io scendo... sempre più in fondo, al cuore di me stessa, lì dove c'è quel buco... sai quel vuoto che senti? Chiamalo solitudine, fame... per me è un buco, un abisso. Io sono lì.
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  12. Avatar di Goldie

    Goldie 10 anni fa (5 Dicembre 2013 0:17)

    io non voglio andarci piu'. Ci sono stata già. Bella la tua spiegazione, grazie. Devo crederci anche io
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  13. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 10 anni fa (5 Dicembre 2013 13:34)

    Beh, io nel pozzo, incontrando me stessa, non sto così male... certo, è doloroso a volte. Ma ci sono anche molte risorse lì in fondo. Questo buco andrà riempito. O andrà costruito un ponte per passare di là. E posso farlo solo io... ma non è così buio o terrificante. Forse in fondo è familiare. Non voglio dire che non voglio crescere e voglio crogiolarmi nei miei problemi e nelle mie carenze, però non sono così a disagio da voler scappare!
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  14. Avatar di Ale

    Ale 10 anni fa (5 Dicembre 2013 14:17)

    Che bel post, davvero. La mia psic mi ha fatto lo stesso discorso. Perchè non ho dato ascolto al mio intuito? Avevo capito tutto... e ho voluto ignorarlo. Adesso sono in un mare di problemi, solo per questo motivo: non mi sono fidata di me stessa. Ho forzato la natura. Non commetterò più questo errore, il prezzo si paga in sofferenza.
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  15. Avatar di Sasa

    Sasa 10 anni fa (5 Dicembre 2013 17:28)

    Sante parole Ila! Me ne sto accorgendo solo da poco tempo che il mio inconscio aveva e ha ragione. Purtroppo si vuol trovare sempre giustificazioni o essere ottimisti ad oltranza...finendo poi solo di prendere cantonate! Grazie per l'articolo
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  16. Avatar di Aurelie

    Aurelie 10 anni fa (5 Dicembre 2013 22:13)

    E' tutto vero Ilaria....anche sulle amicizie giuste o sbagliate l'inconscio ci dice tante cose che a volte non vogliamo ascoltare. Quello che mi succede però, sempre più spesso, è che, ascoltando il mio inconscio, finisco per restare sola perché sono indotta ad allontanare non solo i molteplici uomini sbagliati che ci sono in circolazione ma anche le tante frequentazioni sbagliate ed inutili .... Non lo so...forse è solo un momento di crisi che sto attraversando , ma ho l'impressione che se ascolto davvero il mio inconscio fino infondo, non si salva proprio nessuno...
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  17. Avatar di Goldie

    Goldie 10 anni fa (6 Dicembre 2013 10:23)

    anche io ho esattamente la stessa sensazione. che non accettando gli altri perché l'inconscio mi dice che non sono per me, mi ritrovo sola come un cane...o meglio, sola CON il cane
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  18. Avatar di cristiana

    cristiana 10 anni fa (6 Dicembre 2013 11:14)

    Cara Aurelie,ho sentito molto vicino il tuo utlimo commento xcio' mi sento di poter confessare ank'io una sorta di misantropia ke mi " affligge" da un po'....Mal comune, mezzo gaudio...magra consolazione.Un abbraccio
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  19. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 10 anni fa (6 Dicembre 2013 13:04)

    L'inconscio è una miniera che può nascondere anche la paura degli altri, l'eccessiva critica, il bisogno di controllo, di proteggersi... Ascoltarlo significa anche scoprire cosa c'è dentro di noi, cosa ci muove in modo così automatico che non ce ne rendiamo conto. L'inconscio non porta per forza a fare bene, porta anche a fare male. Ma quel che conta è ascoltarlo per capire dove è una guida verso la luce e dove invece ci porta verso il baratro... è ascoltare le proprie pulsioni profonde, sedimentate, impresse nel cervello da sempre... senza costruzioni mentali, senza raccontarsi altro... boh, chissà se mi sono spiegata! Buon w-e!
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  20. Avatar di minou

    minou 10 anni fa (6 Dicembre 2013 14:45)

    Anche io ti condivido in pieno, Aurelie. Ragazze non so bene che dirvi. Descriverei la mia situazione attuale così: ho l’inconscio confuso, il conscio esaurito e io vorrei emigrare a Honolulu. Se avessi il tempo, lo spazio giusto e soprattutto se non avessi più il mal di gola, ricomincerei pure a fumare. Mi succede nei periodi in cui sto male. Ieri ho visto un’amica che si gustava una sigaretta prima di entrare a casa. Mi sono resa conto che la guardavo (la sigaretta) come Homer Simpson guarderebbe una ciambella. E non mi sono piaciuta un granché…
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