Smettila di rimuginare sui tuoi errori e vai nella direzione giusta

erroriCapita spesso, soprattutto nei momenti di crisi, soprattutto quando le cose non vanno nel verso giusto, soprattutto quando le cose stentano a mettersi a posto, di concentrarsi sui propri errori, presenti, recenti o passati e pensare di aver fallito tutto, di essere degli incapaci e di non essere in grado di combinare nulla di buono e di non poter realizzare nulla di positivo per sé e per la propria vita.

Ci si concentra talmente tanto sui propri errori da farli diventare il “tutto” della propria esistenza e dei propri risultati, tanto da percepire se stessi non come persone (che come tutto e tutti) hanno sperimentato il fallimento (uno o più fallimenti anche), ma come persone che sono quello stesso fallimento che hanno sperimentato. Scommetto che anche tu, a furia di rimuginare sui tuoi errori pensi di essere una fallita e che la tua vita sia tutto un fallimento. Eppure questa non è la realtà. E’ solo la conseguenza di un atteggiamento mentale che non è utile e non è funzionale.

"Dimentica gli errori del passato.Dimentica tutto eccetto ciò che devi fare ora e fallo.W. Durant"

Perché, molto semplicemente, tu non sei i tuoi errori e i tuoi errori nemmeno ti rispecchiano. I tuoi errori non rispecchiano la tua vera natura. I tuoi errori sono semplicemente le conseguenze di modi pensare, comportamenti e azioni che ti sono di certo appartenuti, ma in un momento circoscritto della tua vita, in determinati circostanze e contesti e in determinati stati emotivi, stati d’animo. Insomma, gli errori sono proprio questo: errori, nulla più. Ora spieghiamo.

Faccio un esempio semplice semplice. Credo che tutti sappiamo che una delle regole base della grammatica italiana sia distinguere il termine “a” (lettera dell’alfabeto o preposizione) dal termine “ha” terza persona del verbo avere, presente indicativo. Dico credo, perché con i tempi che corrono… Ma va beh, diamo per scontato che a scuola a tutti noi abbiano inculcato ben bene che scrivere “a” invece di “ha” sia un errore gravissimo e madornale che ci può definire come persona completamente illetterata o persona con le minime basi di istruzione. Eppure, anch’io, che amo esprimermi correttamente e pongo alla cosa molto attenzione, mi accorgo che, magari scrivendo un SMS, rispondendo a un What’sapp o anche rispondendo ai commenti sul blog, ogni tanto cado nell’errore e scrivo “ha”, come “a”, senz’acca. E’ perché gli strumenti non mi aiutano (i famigerati correttori che non correggono), perché ho fretta, perché sono presa dall’entusiasmo di comunicare. Perché non rileggo e non correggo.

Errori, contesti e circostanze

Ora, se qualcuno me lo chiede, so ben spiegare perché scrivere “a” senza l’acca invece di “ha” con l’acca è un errore madornale e ignominoso. Non è che non lo so. E io detesto fare quel genere di errore, non mi piacciono gli errori di grammatica, ci tengo che tutto sia corretto. Il fatto è che per la fretta, gli strumenti e l’entusiasmo io quell’errore lo commetto lo stesso, talvolta. La fretta, gli strumenti e l’entusiasmo sono una giustificazione sufficiente che mi autorizza a ripetere quell’errore? No di certo. E’ sotto la mia responsabilità e nel pieno delle mie possibilità non sbagliare e correggere.

Considerando la fretta e gli strumenti che non aiutano, dato che sono consapevole che la fretta e gli strumenti che non aiutano possono essere ostacoli sulla mia strada verso la “scrittura perfetta”. Le condizioni e il contesto non mi autorizzano a sbagliare. Anzi, nel pieno delle mie responsabilità e delle mie possibilità e adottando un atteggiamento consapevole, nei miei confronti e nei confronti degli altri, so bene che per evitare danni (ed errori) devo fare un respiro, prendermela con calma, rileggere e correggere. Che ci vuole, in fin dei conti? Si tratta, appunto di prendersi le proprie responsabilità, di vivere in modo consapevole le diverse situazioni della vita. (Quest’ultimo è un concetto molto importante, anche se non è il principale, questa volta, ma è molto importante).

Quindi se confondo “a” con “ha” c’è l’errore, l’errore è mio, rientra nella mia responsabilità (in questo caso a maggior ragione, dato che la regola grammaticale la conosco bene), ma io non sono quell’errore. Io non sono sbagliata. Io non sono i miei errori.

"Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa. G.Rodari"

Tu mi dirai: “Cara la mia Ilaria, sai che cosa me ne frega a me dei tuoi “a” e dei tuoi “ha”?! Chiamali pure errori, ma io ho tredici matrimoni falliti alle spalle, sono stata licenziata 26 volte, ho fatto 11 figli tutti con uomini sbagliati, ho perso la casa e ora sto con un uomo che mi picchia e che non riesco a lasciare… Che mi dici, rispetto alla mia situazione?”

Ora, so bene che ci sono delle maratonete dell’errore (anche dei maratoneti eh!) quelli che ripetono errori su errori e magari sempre dello stesso genere, fanno solo leggere variazioni sul tema. So anche che ci sono errori, nella vita, che lasciano strascichi e complicazioni e conseguenze che poi per “sistemare” ci vuole il doppio del tempo o il triplo o il quadruplo di quello che hai impiegato a fare l’errore. Errori le cui conseguenze ti perseguitano peggio che Titti e Silvestro. Cioè peggio di quanto Titti perseguiti Silvestro e Silvestro Titti.

Cioè, infatti, diciamocelo sinceramente: poniamo che a qualcuna sia successo di sposare l’uomo sbagliato. Uno degli errori ben più comune di quanto si pensi. Come ben si sa, a sposarsi non ci vuole nulla, anzi, è la cosa più semplice del mondo, estremamente apprezzata socialmente e con problematiche burocratiche zero. Vogliamo parlare dell’esaltazione emotiva, tra l’altro? Poi, dopo, quando sei nel mezzo del casino, prova un po’ a uscirne: prima ti devi accorgere veramente che hai sbagliato, e devi accettare il fatto; poi devi cominciare a pensare che forse puoi lasciare tuo marito. Forse. Poi devi iniziare a lasciarlo.

Poi ci sono un infinità di fasi e di passaggi, quasi tutti traumatici, in cui nel 99% dei casi non hai il sostegno di nessuno, nemmeno del tuo avvocato, che peraltro è l’unico che ci guadagna davvero nella storia senza perderci nulla. E poi, poi, poi, dopo mille poi, ancora quel matrimonio fallito ti perseguita. Credi che tutto sia finito e invece, ogni giorno c’è una grana che si presenta, un problema con i figli, la cresima del pronipote, un ricordo del cavolo che fa capolino nella tua memoria quando meno te l’aspetti e tu e il tuo errore siete ancora lì faccia a faccia. E nel frattempo tu hai solo attraversato una serie di stati emotivi uno dopo l’altro, tutti di melma però. E magari hai accumulato altri errori.

Te credo che poi una si sente una fallita, te credo che poi una si identifica con i propri errori e pensa di essere lei i suoi propri errori, di essere sbagliata, di essere un errore vivente. Diverso sarebbe se il giorno dopo che ti sei accorta di aver sposato uno stronzo suonasse alla porta un postino bellissimo in smoking e ti dicesse: “Buongiorno Signora sono dell’Ufficio Ufficiale Riparaerrori. Ora siccome ci siamo accorti che lei ha sposato l’uomo sbagliato, sono qui a occuparmi della pratica, di modo che lei non debba avere nessuna conseguenza che la distragga dal suo percorso verso la felicità: lei parta per 6 mesi in un giro di tutte le spiagge tropicali del pianeta, pagato da noi, ovviamente.

Nel frattempo noi ci occupiamo di tutto: quando sarà tornata, lei sarà divorziata, alle condizioni che vuole lei, nessuna tristezza, rimpianto o ricordo lacrimevole, un ottimo lavoro, una casa bellissima, i suoi bimbi più felici di prima, le sue amiche piene di ammirazione per lei, sua mamma che finalmente si è accorta di quanto vale e che non le rompe più le scatole e dieci uomini sceltissimi e con il bollino blu della garanzia tra i quali scegliere, finalmente, l’uomo giusto per lei con il quale iniziare una nuova relazione a prova di intoppo! Intanto io rimango qui con lei, per non lasciarla sola e per prepararle le valigie. Tutto a prova di errori e di dolori.”

Errori, quel che ti è successo e tu: c’è differenza

Sono sicura che con un approccio del genere gli errori verrebbero percepiti come molto, ma molto meno traumatici e che tu, come tutte le altre persone che camminano su questa terra, tenderesti meno, ma molto meno, a identificarti con i tuoi errori, a personalizzarli.

"Gli errori rendono l’uomo amabile. Goethe"

Il fatto è che la realtà è molto più reale di quanto io ho descritto nel mio quadretto ideale e fantasioso. Gli errori si commettono, sono inevitabili, hanno delle conseguenze e talvolta queste conseguenze durano per molto tempo e sono molto pesanti. Il che influisce sul tuo stato d’animo, tanto da farti assumere un atteggiamento mentale del tipo: “sono una fallita, fallirò sempre, non sono capace di nulla e di fare nulla”.

Il problema è che questo atteggiamento di colpevolizzazione e di autodistruzione emotiva non porta a nulla di buono, se non ad altri errori. Cioè, rende più facile che si commettano nuovi errori e spesso dello stesso genere dei precedenti, creando una catena senza fine, che non si interrompe mai.

Come fare allora per soffrire il meno possibile, liberarsi dalle ombre che gli errori passati “insistono” nel voler proiettare sulla tua vita e ricominciare a vivere una vita autentica e vera, facendo tesoro dell’esperienza accumulata attraverso l’errore e nel contempo non facendosene limitare e inibire?

Come si fa a liberarsi degli errori del passato e conquistare quella libertà (anche e soprattutto dagli errori) che poi è la stessa cosa della felicità?

E’ necessario usare la ragione e modificare il proprio atteggiamento mentale, assumendo una consapevolezza molto definita rispetto a quel che è successo, rispetto a quel che ti è successo.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.
"Fare errori è naturale, andarsene senza averli compresi vanifica il senso di una vita. S.Tamaro"

E’ vero infatti che c’è una responsabilità personale. Nell’esempio del matrimonio con un uomo sbagliato possiamo dire che sei tu che ti sei sposata, non la tua compagna di banco, certo. Sei tu che ti sei caccaiata nel guaio. Ripensa però a quando è successo: quale era il contesto? Quale le condizioni? Quale il tuo stato d’animo? Quali le informazioni, i dettagli, le idee e i pensieri ai quali avevi dato attenzione? Quali le informazioni, i dettagli, le idee e i pensieri ai quali non avevi dato attenzione? Ripensaci. Ripensa alle condizioni nelle quali hai “commesso quell’errore”, se lo hai commesso, o altri errori dai quali non riesci a distaccarti, per i quali non riesci a perdonarti.

Errori e obiettività

Probabilmente, con uno stato d’animo diverso, con informazioni diverse, con una concentrazione posta su qualcosa di diverso, quegli errori che hai commesso nel passato e con i quali tanto ti identifichi, oggi o domani non li faresti più.

Ecco perché possiamo dire che tu non sei i tuoi errori: tu sei qualcosa di diverso, di lontano dai tuoi errori e sei molto di più. Tu hai la capacità di andare oltre i tuoi errori, di superarli, di assumere decisioni diverse rispetto a quegli errori. Di prendere consapevolezza delle condizioni, delle circostanze, dei contesti. Delle tue emozioni e dei tuoi stati d’animo. Del tuo atteggiamento mentale.

Non solo, sempre nel percorso di consapevolezza che ti permette di prendere la distanza dai tuoi errori, di liberarti del senso di colpa e, soprattutto, dal senso di non valere nulla, puoi includere benissimo la capacità di distinguere quel che sei, da quel che fai e che hai fatto (i tuoi errori per esempio) e da quel che ti è accaduto.

Ora, ci sono filoni della psicologia e anche della crescita personale – coi quali peraltro, in via generale, mi trovo abbastanza d’accordo – che tendono a far rientrare tutto o la gran maggioranza di quel che accade a un individuo all’interno della responsabilità personale. Cioè, esasperando: se sei sulla spiaggia e c’è uno tsunami, il fatto che tu sia sulla spiaggia e sia investito dall’onda rientra nella tua responsabilità, magari anche “solo” per ragioni inconsce.

E’ ovvio che io non mi ritrovo in questa interpretazione estrema. Tanto che, a proposito di errori considero che sia sempre importante non perdere di vista anche l’influenza degli altri e degli accadimenti esterni (in questo senso c’è un po’ di differenza rispetto alle circostanze e ai contesti).

Detto papale papale, riguardo un tema che ruota intorno a quello degli uomini sbagliati e di cui spesso parliamo qui, cioè la manipolazione: accade talvolta che una serie di accadimenti e le loro conseguenze portino le persone a essere vittime di altre persone. Quando si è manipolate (o manipolati) si è vittime. E spesso, da vittime si compiono errori.

Ovvio che possiamo ribattere – e ci tocca farlo – che non possiamo pensare di essere vittime tutta la vita e dunque che non possiamo non sentirci coinvolti rispetto alla nostra responsabilità personale. Ma nel momento in cui ti fai tante paturnie e tanti rimuginamenti rispetto agli errori passati e al sentirti un fallimento di donna, per onestà e completezza di informazioni non puoi non considerare l’eventualità di essere stata vittima di altre persone o, anche, perché no, di un accadimento sfortunato.

Nel momento in cui fai una chiara distinzione tra quello che sei, quello che fai (o hai fatto) o quello che ti è successo, il tuo livello di consapevolezza aumenta enormemente e anche il tuo livello di autodeterminazione.

Questo ovviamente riguarda anche quelli che molte considerano errori di seduzione e di attrazione: se talvolta hai commesso errori nella seduzione, questo non significa che tu non sia capace di sedurre.

Certo, tanti sono i dettagli da tenere in considerazione e si può fare, con semplicità. Per questo, per tutte coloro che vogliono liberarsi dai pesi del passato e ritrovare la serenità personale necessaria a iniziare una relazione piena e appagante ho preparato dei percorsi specifici:

I 7 Pilastri dell’Attrazione.

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Come Sedurre un Uomo senza Stress

In questo percorso si spiegano i passi dell’attrazione “autentica”, quella attraverso la quale ti dài valore, smetti di essere bisognosa e rompiscatole e riesci davvero a realizzare una relazione appagante e duratura.

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312 Commenti

  1. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (6 Maggio 2015 13:59)

    @ Anna87: molto spesso mi ritrovo a "predicare" sul fatto che bisogna dismettere i panni delle Cappuccetto Rosso, che bisogna diventare ciniche e stronze e che bisogna crescere, lasciando gli atteggiamenti infantili e diventando persone adulte. Questo va considerato: il mondo è pieno di brave persone, ma anche di lupi cattivi dai quali è necessario proteggersi e con i quali gli strumenti dell'accettazione, della correttezza e dell'amore incondizionato non solo sono armi spuntate, ma veri e propri atteggiamenti suicidi.
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  2. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (6 Maggio 2015 14:02)

    @ Nicla, anche a me sembra che tu veda nero e mi tocca dire che chi vede nero non risulta attraente, a prescindere dall'età, dagli errori commessi e dai soldi che ha. Davvero, la negatività, la distruttività e la denigrazione degli altri allontano e isolano. Riflettici.
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  3. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (6 Maggio 2015 14:17)

    Brava @ _al_ :)
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  4. Avatar di _al_

    _al_ 10 anni fa (6 Maggio 2015 14:38)

    Grazie :)
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  5. Avatar di Anna87

    Anna87 10 anni fa (6 Maggio 2015 14:39)

    Hai ragione Ilaria. E sai una cosa? L'unica colpa che mi dò è di aver permesso a questo str..o dopo anni di ritornare a farmi del male!!! In passato ho reagito con intelligenza allontanandolo, ora è riapparso devastandomi! Quando gli ho chiesto di meritarmi rispetto e valore, beh..non mi esprimo sulle cattiverie ricevute! Ok, supererò anche questa.
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  6. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (6 Maggio 2015 15:03)

    @Anna87: ma certo, è come pretendere di intendersi con una persona che parla solo cinese (con il massimo rispetto per le differenze linguistiche). Anzi, ancora diverso e peggio: con queste persone non c'è nessuna condivisione di valori, profondi e meno profondi che siano; l'universo di riferimento è diverso. Con un cinese equilibrato, malgrado le distanze culturali, l'intesa può essere maggiore per una maggiore condivisione di valori umani profondi. Per questo con i soeggetti di cui sopra non si può vincere, ma nemmeno negoziare: bisogna persuadersi di questo. Ed è la stessa cosa di quando mi sento dire da donne disperate e incredule cose del tipo: "Mi ha lasciato con un sms. Ma ti pare?!" Mi pare sì, perché se nel tuo sistema di valori lasciare con un sms è orribile, nel suo non lo è e mai, ma poi mai, potrà capirlo o tu potrai convincerlo. Perché, se tu, nel tuo sistema di valori, hai che lasciare con un sms è orribile, probabilmente avrai una propensione all'empatia e alla compassione (intesa tecnicamente) che ti permette di negoziare e di metterti nei panni degli altri, fossero anche persone abominevoli. Ma una persona abominevole che ha nel proprio sistema di valori di lasciare una partner con un sms, che capacità di empatia e di compassione vuoi che abbia? Come fai ad agganciarlo e a negoziare con uno del genere.? Ecco perché non bisogna sottovalutare i segnali. Donne (come diceva l'imbonitore di mercato rionale) quando capirete questo, metà del mondo sarà vostro!
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  7. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (6 Maggio 2015 15:13)

    -Al- Grandissima!! Io per anni ho pensato che una storia ai suoi albori debba essere seria ma leggera.Sembra una contraddizione ed infatti se ne vedono poche in giro. Vivere un sentimento pulito ed emozionante,sentirsi reciprocamente impegnati, stare sulla nuvoletta ma andare piano é la cosa piú bella del mondo!! I primi mesi non voglio conoscere tua madre, non voglio venire a vivere con te,non voglio prenotare le ferie del prossimo anno!!! Ma voglio sentire che faccismo insieme un percorso con serenitá...Al viviti la tua primavera!!! ? Sono felice per te!!
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  8. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (6 Maggio 2015 16:10)

    Brava Al...vivi serena!!! Io dopo un mese che mi frequentavo con il mio fidanzato ma dove non eravamo ancora in un rapporto cosi' delineato ricevetti l'invito da parte di un vicino di casa di mia mamma che conosco da sempre dove mi diceva se qualche volta lo avrei invitato nella casa nuova che mi scroccava una cena(dove ero andata a vivere da sola). Io li x li ci ho pensato, pensavo che invitare un uomo da solo della mia età a cena a casa mia era una mancanza di rispetto nei confronti dell'uomo che frequentavo...Poi mi sono domandata: Ma cosa siamo...? Non ho dato una risposta,non m'interessava al momento, m'interessava solo pensare che non me ne fregava niente di fare una cena per il mio vicino... Un bacione Al...
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  9. Avatar di rosita

    rosita 10 anni fa (6 Maggio 2015 18:47)

    @Ilaria, sono nella fase in cui mi sento sbagliata, in colpa, per aver amato un cretino, per non aver ascoltato i segnali, le amiche e volendo andarci a sbattere con la mia testa di persona, e nonostante lui sia uno stronzo sbagliato, che non ha valori, continuo ad avercela con me e non con lui, perchè potevo evitare tutta questa sofferenza, evitare tanto spreco di tempo....leggendo il tuo articolo e il tuo commento ad Anna 87, incomincio ad essere meno severa con me stessa..
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  10. Avatar di Anna87

    Anna87 10 anni fa (6 Maggio 2015 19:08)

    Infatti Ilaria il punto è proprio quello dei valori. Tra tutte le cose, quella che mi ha ferita maggiormente è stata la messa in discussione della mia intimità, o meglio, il non voler subito un approccio di quel tipo! Non perché io sia frigida o perchè mi fa schifo ( termini rivolti da lui a me), ma perché voglio che le mie conoscenze si basino prima su una condivisione di idee, di emozioni, anche di contatto fisico ovvio, ma non di certo con rapporti sessuali nell'immediato. Ecco dinanzi a tale discorso, la sfilza di offese è stata bella lunga.. Addossandomi colpe e ovviamente sottolineando che già sta con un'altra e che io non devo rompergli le scatole perché sono una bambina e ragiono come tale. Comunque Grazie Ilaria per il tuo sostegno e la tua comprensione!
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  11. Avatar di _al_

    _al_ 10 anni fa (6 Maggio 2015 20:38)

    Grazie ragazze! voglio solo vedere cosa succede un passo alla volta!
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  12. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (6 Maggio 2015 21:11)

    Nicla ho una scarsa propensione verso le persone che si piangono addosso per l età. Uomini e donne. Io ho 49 anni, due gravidanze alle spalle e mi guardano più adesso di quando ne avevo 35. Secondo te perché? 1) non mi sono mai lasciata andare, ci son donne che non si depilano e aumentano 30 kg e poi si lamentano. 2)ho imparato furbescamente a valorizzarmi. 3) gli uomini percepiscono che il sesso mi piace senza sembrare una morta di fame 4)sempre gli uomini percepiscono che sono meno piena di tabù sessuali di una di 20. 5)conduco conversazioni più interessanti di una persona con la metà dei miei anni perché ho vissuto di più e intensamente e questa è una bella carta da giocare. Direi che l unico grosso problema si pone per chi vuole ancora figli, io ho subito un intervento e non ne posso più avere. Per il resto non mi sento seconda a nessuno, soprattutto non mi sento seconda a tutti quegli uomini che pontificano sull età femminile e sono messi molto peggio di me, spesso imbolsiti, pigri, ipocondriaci, monotoni e paurosi (e con la panza). Non trovo mai nessuno che si butti a far viaggi avventurosi, mangi tutto dappertutto, vada a rassegne, mostre con la stessa ostinata curiosità. A me spesso sembra di essere la giovane della situazione anche con l ultimo che di anni ne aveva sei di meno. E devo dire che anche di donne ne ho incontrate pochine da separata disposte a farsi certe esperienze. Sai perché? Sono tutte occupate a farsi delle grandi menate perché sono sole o a farsi sanguisugare dal lui di turno, chiedendogli ADDIRITTURA il permesso per fare qualsiasi cosa. Una rara eccezione è stata una donna che incontrato durante un viaggio in Namibia in tenda che aveva mollato a casa lui e s era fatta il viaggio lo stesso. Una col brevetto di pilota, tanto per capirci.
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  13. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (6 Maggio 2015 21:49)

    Helen @ sei fantastica...!!!
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  14. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (6 Maggio 2015 23:49)

    Il fatto è che ci si guarda attorno e si trovano poche persone disposte a buttarsi alle spalle schemi, modi di vivere,abitudini. Ho affrontato decine di volte persone che mi guardavano con compatimento perché si chiedevano: questa che ci fa in giro DA SOLA? Poverina. Poi si incuriosivano: perché sorride? Perché si diverte?Come mai addirittura si sganascia dalle risate? Come mai trova interessante il camaleonte del madagascar? Perché sparisce con la testa infilata in qualche bancarella etnica? Perché ne approfitta chiaccherando con la gente del posto per rispolverare il francese o l inglese? Perché non sembra disperata? Perché non guarda gli uomini in vacanza come se fossero l ultima chance? Perché a forza di assorbire fesserie dall ambiente e termini deliranti come cougar toy boy non si comporta come ci aspetteremmo tutti? Cioè secondo uno schema prevedibile, collaudato, demenziale, precostituito. Se sono giovane sono carne fresca e innocente, se non lo sono faccio la nave scuola o l assatanata, e vai coi cassetti in cui cacciare a forza una persona alla faccia della sua sensibilità. Non hanno finito di cacciarti in un cassetto che ce n è pronto subito un altro. Una tortura senza fine le frasi sceme che mi son sentita dire. E alla fine lo sgomento: questa in che cassetto la metto? Non ci sta in nessuno. Alla fine della vacanza però vogliono il numero di telefono. Sono stata in madagascar con due ciechi. Due tra le persone più libere belle e intelligenti che abbia mai incontrato. Palpavano e annusavano tutto. Erano così perché i genitori non li avevano cacciati nello schema del povero cieco che deve morire facendosi compatire o soffrendo o chiedendo aiuto. Loro se la godevano e molti erano interdetti.Ma questi come fanno a divertirsi se son ciechi? Perché viaggiano?
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  15. Avatar di alessia

    alessia 10 anni fa (6 Maggio 2015 23:59)

    @helen: a me sembri una donna molto interessante. se gli altri non riescono ad apprezzarti per tutte queste sfaccettature direi che ci perdono loro. Però capisco anche che diventa seccante e frustrante quando ti trovi sempre a sentire la stessa tiritera...
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  16. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (7 Maggio 2015 1:11)

    Helen @ a me piace tantissimo il tuo modo di essere. Il tuo non essere incasellabile é una cosa bellissima.Io al contrario del mondo provo fastidio per le persone scontate e con un'etichetta in fronte,che sono a mio avviso la maggioranza. Se fossi in viaggio con te sarei ben felice di conoscerti.Io amo viaggiare perché secondo me in viaggio si incontrano le persone piú interessanti.Adoro le serate nei pub dei paesini sperduti dove i viaggiatori si scambiano le proprie impressioni,adoro la curiositá e lo spirito critico.Sarei incuriosita da te,ma nel senso che avrei voglia di conoscerti.In realtá magari sarei io a non piacerti perché posso sembrare piú conformista di quanto non sia e cercherei di farmi conoscere per come sono davvero.Io ho sempre avuto problemi con le persone formato etichetta.Sono quelli che fanno il viaggio avventura e non ammettano che in realtá sentono la mancanza di un letto al posto della tenda .In Islanda io non avevo amato questi modi da gente rude a tutti i costi.Si puó essere avventurosi ma umano.Io ho dormito volentieri in tenda perché ne valeva davvero la pena ma una battuta sul desiderio di lavarsi i capelli non mi sembrava cosí fuori luogo...come sembró a loro...Poi ci sono gli intellettuali che leggono solo Kant e non leggerebbero mai la Kinsella..Io ho letto entrambi.E quindi? Le persone senza personalitá prendono un cliché e lo imitano.Sono quelli che seguono la moda indossando anche indumenti che non donano, quelli che scelgono un locale perché é trendy oppure perché non lo é.Io sono un mix di cose...e in estate trascorrerò un periodo da sola all'estero per rassicurarmi nel mio inglese...anche se sono sposata...Alle conoscenti piú bigotte verrebbe uno svenimento...
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  17. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (7 Maggio 2015 8:42)

    @ Lella, dal momento in cui siamo al mondo la nostra identittà si definisce attraverso la differenziazone e l'identificazione da e con gli altri. Dare tutta questa importanza e criticare con tale veemenza gli altri significa porsi in una posizione di ostilità e soprattutto dare loro un'immensa importanza, di fatto rimanendo ostaggio del giudizio altrui più forse di quanto farebbe l'uniformarsi in modo rilassato. La rabbia e il rancore sono legami potenti, esattamente come lo sono l'odio e l'ossessione. E poi per criticare gli altri con tanta veemenza è necessario dedicare loro molta attenzione. Non è uno spreco di energie? Inoltre generalizzare, fare di tutta un'erba un fascio, non giova a nessuno e fa perdere di vista identità e differenze e soprattuto l'immensa ricchezza di cui gli altri sono portatori. Possibile che in queste persone non ci sia nulla di buono, di tenero e di umano? Chi ci dà diritto di salire su un piedestallo e giudicare? Non credo siano atteggiamenti utili a una maggiore comprensione di sé e del significato dell'amore, nemmeno di quello di coppia. Credo che il principio più sano da applicare sia quello del "vivi e lascia vivere". Sul quale poi innestarne un altro che credo sia a buon diritto uno dei capisaldi del mio "sistema filosfico": fare selezione e frequentare solo persone con le quali troviamo corrispondenza.
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  18. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (7 Maggio 2015 10:06)

    Helen, 3)Non so quello che percepiscono gli uomini,io non l'ho mai ben capito ma alle volte non so nemmeno bene cosa percepisco io quindi...Beata te lo capisci! 4)Io di anni ne ho 30 non so se ho meno tabu' di una di 20 e di piu' di una di 40, sinceramente non credo, se hai dei tabu' te li porti avanti,alcuni spariscono alcuni nuovi arrivano...Ho conosciuto ragazzine di 15 anni che hanno 1/4 dei tabu' che ho io e donne di 60 che probabilmente ne avevano il doppio...è una generalizzazione che non condivido. 5)L'esperienza è una carta da giocare come la freschezza per una ragazza giovane, la gioventu' è la gioventu', l'esperienza è l'esperienza.Ma a che serve poi fare il paragone con una donna che puo' essere nostra figlia?In cosa ci guadagnamo? Siamo state tutte 15 enni e saremo tutte 80 enni...si spera!!!
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  19. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (7 Maggio 2015 10:12)

    Il discorso figli è un capitolo diverso, ci sono donne che non ne vogliono altre che non possono averne e sono giovani altre hanno superato un'età dove la gravidanza avviene naturalmente...Quando un uomo incontra una donna di 49 anni probabilmente anche se ha 30 anni e se ne innamora non penserà ad un discorso figli.Ci sono uomini,tanti,che non hanno questa priorità. Il discorso viaggi avventure etc...è questione di carattere, io amo viaggiare e faccio fatica a comprendere chi non lo fa e potrebbe farlo ma è un mio limite, le persone stanno bene dove stanno come stanno con la vita che fanno...Come avere il cellulare del 1800 o del 2015 questione di possibilità ma soprattutto di priorità e di gusti... Se ci regalassero 2000 euro ad ognuna di noi faremmo probabilmente tutte qualcosa di diverso... Meno male...C'è spazio per tutti al mondo...
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  20. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (7 Maggio 2015 10:20)

    Grazie Ilaria! Ci rifletteró!! Soprattutto sulla parte dell'ostilitá su cui io stessa avevo giá ammesso di avere ancora qualche problema.Sul selezionare hai ragionissimo anche se non sempre si puó se si vogliono vivere piú esperienze...Uniformarsi in modo pacifico sarebbe fare come il grano che cede alla macina. Non tutti possiamo farlo. Sí hai ragione .....bisognerebbe imparare ad ignorare chi non ci piace e farlo per fare un favore a noi stessi piú che a loro.Gli episodi sotto riportati sono piú che altro del passato non immediatamente recente. Oggi sí non ho cancellato questa nota che hai colto e che é forse il nodo piú irrisolto.Accanto a questo ho anche empatia verso altre persone e vivo belle situazioni.É difficile fregarsene degli altri quando sono proprio loro a non fregarsene di te.Ultimamente rispetto a quegli episodi esemplificativi mi mimetizzo un po' per quieto vivere e per non perdere il buono delle diverse situazioni.Però con il mimetismo non suscito le sensazioni calorose che quando sono state positive mi hanno regalato le relazioni (anche amicali e professionali piú importanti).Allora la piú recente soluzione é usare la mia sensibilitá per togliere in tempo il cammuffamento di fronte a persone speciali. Chii mi ama (in senso lato) lo fa per la mia differenza .Quanto alla coppia il mio atteggiamento é cambiato .Non é mai stata l'ostilitá a farmi agire.Era un'insoddisfazione mia generale e la mancata abitudine di due sposini viziati alla coabitazione.Abbiamo parlato tanto ed ora siamo felici come cinque anni fa.So che secondo te me la sto raccontando ma il punto é che non ne avrei motivo alcuno. La separazione non é piú una vergogna oggi....e la solitudine la conosco bene.L'estero nasce da una scelta condivisa perché mi serve migliorare listening non da una fuga.Grazie per aver colto il mio intimo rovello. Buona giornata!!
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