Problemi di coppia, autostima e la rana bollita

problemi di coppiaSono molte le donne che hanno problemi di coppia con le quali ho contatto di persona, per telefono, per e-mail e attraverso il sito. Uno degli aspetti che mi lascia più perplessa riguardo una buona parte di loro è che spesso si rivolgono a me per chiedere aiuto, appoggio e sostegno dopo una storia (o più storie) andate male, dopo aver incontrato molti uomini sbagliati e dopo aver vissuto molte esperienze che le hanno fatto soffrire per amore. Spesso lamentano il fatto di sentirsi svuotate, demotivate e incapaci di prendere decisioni che potrebbero essere importanti per loro, per costruirsi una vita bella e felice, con un amore sano e costruttivo, un uomo giusto al loro fianco. Senza problemi di coppia.

Si trovano in una situazione di immobilità e si sentono incapaci di essere felici e che fanno? Si colpevolizzano, accusano se stesse di non essere in grado di prendere in mano la propria vita, magari di essere pigre, di non essere all’altezza. Dichiarano anche apertamente di mancare di autostima e se ne fanno una colpa. Cioè: sono convinte di non avere autostima (e questo è vero) e se ne fanno una colpa. Il che non aiuta ad avere un’alta autostima…

"L’amore che inibisce non è amore. L’amore è tale solo quando libera.Leo Buscaglia"

Quanto alle storie andate male e ai loro problemi di coppia (passati o presenti) li interpretano per la maggior parte come risultato dei loro propri errori e delle loro proprie colpe. Insomma, pensano che se le cose sono andate male è perché se lo meritano, dato che non sono state abbastanza brave, furbe e intelligenti da ottenere qualcosa di più e di meglio. Questa è la loro interpretazione del passato.

Problemi di coppia, presente e passato

Quindi, per essere chiara, ecco come una donna vive il fatto di aver avuto una storia importante o molte storie che non hanno funzionato e di avere o avere avuto problemi di cuore: nel presente è stanca, provata, sfiduciata e si colpevolizza per questo, si sente un’incapace e una stupida. Se guarda a quel che le è successo in passato, estende la propria incapacità su una linea del tempo che ha radici profonde nel passato: se ha sofferto nel passato, guarda un po’, è sempre colpa sua. Se ha avuto problemi di coppia in passato, la responsabilità non può essere che sua e del suo non essere all’altezza.

Ora, sai qual è il rischio di un atteggiamento mentale di questo tipo? Di portare con i propri pensieri e la propria immaginazione questa linea del tempo anche nella propria visione del futuro e sentirsi senza forze, senza potere e senza speranza anche per la vita che verrà. Vuol dire pensare e “immaginarsi” di avere per sempre “problemi di coppia”.

Se stai vivendo all’interno di questa “costruzione mentale”, è utile che tu ne diventi consapevole, questo è un primo passo.

"Tutti vorremmo avere sia l’amore sia la libertà. Luciano De Crescenzo"

Problemi di coppia e consapevolezza personale

Ma torniamo alle molte donne che si rivolgono a me con il principale problema di non avere abbastanza forza-motivazione-energia-capacità di affrontare la vita in modo indipendente, autonomo e – soprattutto – felice.

Che cosa io percepisco che manca nella loro analisi e nella loro consapevolezza? Io percepisco forte la sensazione che tutte queste signore dimenticano una parte importante di se stesse e della loro vita. Dimenticano come erano “prima” che tutti questi problemi di coppia le affligessero e dimenticano le tracce che i problemi di coppia hanno lasciato su di loro. O forse proprio non se ne rendono conto e non ne sono consapevoli.

"Se un individuo è capace di amere positivamente, ama anche se stesso. Se può amare solo gli altri, non può amare affatto.E. Fromm"

Problemi di coppia, stanchezza e rane

C’è una storia che viene spesso raccontata quando si parla di crescita personale e anche quando si vogliono spiegare i meccanismi della manipolazione.

Alcuni contadini volevano cuocere una rana, viva. La presero dal suo stagno e la buttarono in una pentola di acqua bollente. La rana, appena arrivata in contatto dell’acqua, saltò fuori, con tutta la sua energia e la sua forza. I contadini lasciarono perdere il loro progetto.

Poco tempo dopo, gli stessi contadini presero dallo stagno un’altra rana e la misero in una pentola d’acqua fredda. La rana rimase nella pantola. E vi restò dentro anche quando i contadini accesero il fuoco sotto la pentola. L’acqua si riscaldò lentamente e la rana sulle prime la trovò piacevolmente tiepida, poi, senza rendersene conto, a poco a poco, perse tutte le sue energie e ogni capacità di reazione, tanto che quando l’acqua arrivò alla temperatura di 100 gradi restò nella pentola lasciandosi bollire del tutto. Morendo.

L’esperimento della rana bollita è stato replicato diverse volte nella realtà.

Esistono delle regole da seguire per avere una vita fortunata e felice? Molto rapida e sintetica, la guida gratuita che rivela ciò che conta per avere una relazione che ti fa stare bene.
"Quando amare significa soffrire, stiamo amando troppo.Robin Norwood"

Problemi di coppia e svalutazione di sé

Ora, che crediamo o meno che quello descritto sia il reale comportamento di una rana in una pentola, la metafora ha molti significati utili per prendere consapevolezza dei problemi di coppia e degli effetti che possono avere su chi li “subisce”.

Per esempio, quando si inizia una storia d’amore, in genere, si inizia pieni di speranze, sogni e illusioni. E questo dà energia. Dà le energie anche per sopportare alcuni aspetti negativi che molte donne o tendono a non vedere o tengono a giustificare come inevitabili… E questa è un’altra brutta storia.

Poi la relazione va peggiorando, ma a poco a poco, e i problemi di coppia aumentano un pochino, togliendo energie, giorno, dopo giorno, dopo giorno. Un partner gentilissimo all’inizio diventa solo gentile, poi un po’ distaccato, poi molto distaccato, poi un po’ maleducato, poi molto molto maleducato, poi, poi, poi…

Per non parlare di quando si ha a che fare con uomini sposati/impegnati, che all’inizio sono così presi da dirti a gran voce di voler lasciare la moglie, la prima ex-moglie, la seconda ex-moglie e l’amante, numero 1, 2 e 3 per stare con te. E, alla fine, sì, ti mandano qualche sms ogni tanto, ma ti trattano un pochino male, no anzi tanto…

Quindi che cosa succede? Succede che quando un cambiamento avviene in modo lento e graduale, molto spesso non ci si accorge di quello che sta cambiando e di come sta influenzando il nostro stato emotivo. E questo accade sì nel positivo, ma anche nel negativo: si rischia di vivere, quasi senza accorgersene, delle storie che degenerano ogni giorno e che tolgono energia. Ritrovandosi alla fine “cotte”, “bollite”. O, perlomeno, esauste…

Entrare in relazioni sbagliate che a poco a poco diventano sempre più tristi, insoddisfacenti e oppressive, significa molto spesso sottoporsi a un lento peggioramento nella qualità della propria vita che incide pesantemente e durevolmente sul proprio stato emotivo.

A che cosa ti serve questa riflessione? Vorrei che ti servisse a porre l’attenzione su 3 aspetti importanti

"La felicità è individuare e apprezzare ciò che già possediamo! Leo Buscaglia"

1) Quando inizi una nuova storia sentimentale, decidi bene quello che vuoi per te: non scendere a compromessi per avere un partner a tutti i costi.

2) Se hai avuto una o più storie sbagliate, tieni presente che probabilmente ti senti provata per delle valide ragioni: la tua tenuta emotiva è stata messa alla prova ripetutamente e se ora ti senti priva di energie non è un fatto casuale e non ti devi sentire colpevole e inadeguata per questo. E’ ora di recuperare, e recuperi prendendo atto di quanto è successo e di quanto hai sofferto.

3) Sii consapevole che passare da una storia sbagliata a un’altra non ti fa bene, perché ti cuoce un po’ alla volta, più volte. Decidi che non vuoi cuocere, decidi che vuoi salvaguardarti al meglio, per la tua vita, e che non itendi  sacrificarti per qualcuno che, con la tua vita, non c’entra nulla.

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73 Commenti

  1. Avatar di margherita

    margherita 11 anni fa (18 Ottobre 2013 0:45)

    questa donna è un genio
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  2. Avatar di Paolaquellavecchia

    Paolaquellavecchia 11 anni fa (18 Ottobre 2013 1:11)

    :-) !!! ...un po' noi ignoriamo certi difetti maschili o li minimizziamo e ce la raccontiamo... un po' loro ce la raccontano e, fino ad un certo punto almeno, ci caschiamo. Intanto l'acqua si scalda sempre più. Già, per ora son saltata fuori e di certo sono scottata. Però Ilaria, non sono sicura che, almeno nel mio caso, l'insicurezza venga solo dalle tante esperienze sentimentali fallimentari. E' una insicurezza che viene dall'infanzia e dalle prime relazioni, quelle all'interno della famiglia. Per cui ricordarsi un'epoca in cui mi sentivo felice e degna è impossibile: non c'è mai stata. Mia madre mi ha fatto sentire indegna, sempre. Sentirmi degna, all'altezza, al primo posto... per me è qualcosa di completamente nuovo. Sebbene io sia bella, intelligente, colta, con titoli di studio superiori, un buon lavoro, interessante, simpatica e mille altre cose come tutti non fanno che ripetermi... io ho sempre e comunque paura di non essere abbastanza. Non abbastanza da meritarmi amore e di essere scelta. E qui c'è da lavorare parecchio... Vista l'ora, 'notte!
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  3. Avatar di Attila

    Attila 11 anni fa (18 Ottobre 2013 7:37)

    Quanto e' interessante, e vero, l'esempio della rana bollita! Quando si e' abitualmente fuori da certe situazioni negative e le si osserva dall'esterno e' facile dire "io non lo faro' mai! Non mi lascerò mai trattare così!", perché non si e' coinvolti, e si parla applicando "la giusta distanza". Quando poi le stesse cose accadono invece in una relazione di lungo corso, o nella quale siamo comunque troppo "avviluppati", spesso tendiamo a passarci sopra, a giustificare anche l'ingiustificabile, a perdere di obiettività.... Mi viene in mente la canzone di Battisti, "Il nastro rosa", in cui lui dice che ad un certo punto una frase di lei ("un volgare doppiosenso") lo aveva allarmato, facendogli sentire che forse qualcosa nella sua scelta non lo convinceva più, ma "il sentimento era già un po' troppo denso, e son restato..." Grazie Ilaria, credo che questo tuo articolo sia veramente molto utile per tutte noi: purtroppo nella pentola in cui lasciarsi bollire poco a poco almeno un tuffo l'abbiamo fatto tutte, mi sa! ;) Buona giornata!
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  4. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (18 Ottobre 2013 9:34)

    Cara Ilaria, come è vero quello che dici! Il processo lento di assuefazione alla sottrazione. Inizi piano piano a rinunciare a una parte di te e poi ti risvegli dopo anni che non è rimasto quasi più nulla. Magari solo un frammento che non credi nemmeno più possa farcela a stare da solo. Troppo piccolo, troppo insignificante. Sai, c’è una cosa su cui da un po’ rifletto. E vorrei dirtela, perché mi piacerebbe sapere tu come la pensi. Nel momento in cui si assume la piena consapevolezza delle dinamiche, si arriva anche a pensare che una vita di coppia appagante non debba mai essere statica. Perché nella stasi inizia la pigrizia della rana nell’acqua fredda, è inevitabile. Cominci a lasciar correre. L’alternativa è immaginare il rapporto come un qualcosa su cui riflettere ogni giorno, chiedendosi ogni sera se continuarlo anche l’indomani. Insomma, valutandone ogni giorno l’andamento e rinnovandolo o interrompendolo, senza mai darlo per scontato. Perché cambiano le persone, cambiamo noi e cambiano le situazioni. Vista così, la cosa è anche molto impegnativa. Qualcuno tempo fa, da qualche parte, ti chiedeva se tu hai una storia appagante, asserendo che è facile parlare quando si ha la pancia piena (diceva proprio così) e intendendo che per te deve essere facile prendere posizioni e dare consigli perché evidentemente sei in una situazione di equilibrio, dovuta a una storia appagante. La riflessione di questo qualcuno (un uomo, ma non mi ricordo più il nome) mi aveva colpito. Ci avevo pensato, perché io, in realtà, ti chiederei esattamente il contrario! Cioè, Ilaria ma tu con la tua capacità di analisi e di lettura degli altri, la tua abilità a cogliere subito i segnali, il tuo rigore nel valutare, con la tua completezza serena, ce la fai a entrare ma soprattutto a rimanere in una coppia? Non te lo chiedo per farmi gli affari tuoi, solo perché io mi sto rendendo conto che via via che assumo consapevolezza, mi riempio, rimpolpo quel frammento di me che era rimasto e comincio a pensare che difficilmente accetterò più dell’idea di camminare qualche passo insieme a un’altra persona, solo per il tempo in cui sarà piacevole. Dopodiché continuerò la mia strada. Ma la strada è mia. Mia, solo mia. E sono pensierosa. Mi riecheggia il “e vissero per sempre insieme felici e contenti” e mi vien voglia di correggerlo: “e vissero insieme finché ne furono felici e contenti”.
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  5. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (18 Ottobre 2013 10:00)

    io schizzo via spesso, invece. credo per questa mia "allergia" all'uomo che mi fa star male. ma il problema è che poi ritorno, in stato di bisogno. non riesco ad essere coerente con la mia decisione. un rapporto di coppia non sono piu' riuscita ad averlo dopo il mio matrimonio. troppo scottata. troppa paura, ansia. gli inizi sono brillanti, poi sprofondo a mano a mano. quando la superficialità passa, quando l'uomo comincia ad allontanarsi per un motivo, torna a galla la mia ferita. sarebbe bello che un uomo resti a fianco a me senza ferirmi
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  6. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (18 Ottobre 2013 10:00)

    @ Paola: è indubbiamente come dici. L'insicurezza molto spesso ha radici profonde (se tu stai lavorando tenendo questo come punto di partenza, credo sia proprio un buon lavoro, purché a un certo punto ci si stacchi da lì e si proceda) e quell'insicurezza è spesso la causa prima della propensione a farsi bollire (cioè a entrare in storie sbagliate, ad accettare i "piccoli" compromessi che diventano grandi etc etc). E la medesima insicurezza è anche causa dell'incapacità di sentire, di ascoltare e di dare valore alla propria sofferenza (cioè a bollire in silenzio e senza rendersene conto e poi a sottovalutare il fatto di essere svuotate). Il fatto è che le storie sbagliate, come continuo ripetersi di schemi (sbagliati) già vissuti in passato "fissano" per bene il modello che invece va evitato. Diciamo che io sono partita da un momento della vicenda, non dalle sue origini perché è su questo che intendevo concentrarmi. Se da bambina impari una poesia a memoria, puoi ricordartela fino alla fine dei tuoi giorni se con regolarità la reciti. Se vuoi dimenticarla, devi smetterla di recitarla.
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  7. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (18 Ottobre 2013 10:15)

    @ Minou: io credo che il principio che enunci, cioè "stare in una storia solo se e finché ti fa stare bene" sia fondamentale e sia un'ottima regola da seguire. Perché mai chiedersi se la propria aspirazione alla serenità sia giusta o sbagliata? Quel per "sempre" ha uno scopo manipolatorio ed educativo, uno dei tanti "imprinting" della società. Ma noi possiamo (e dobbiamo, nei confronti di noi stessi) vivere la vita che vogliamo.
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  8. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (18 Ottobre 2013 11:06)

    E’ vero, Ilaria. Il fatto è che quel “sempre” da una parte è consolatorio e dall’altra minacciosissimo. Non so come spiegarlo. Fa parte delle mie paure. Tutto cambia, tutto muta e questo mi spaventa. Anche se contemporaneamente mi rendo conto che è una salvezza, in effetti. Io non mi chiedo se sia giusta o meno l’aspirazione alla serenità. Anzi, è sacrosanta come aspirazione. Mi chiedo se sia fattibile riuscire a esserlo (sereni) in coppia. Io ora sono in una fase di difesa di me, è vero. E penso che per riequilibrarmi, dopo lo scempio che di me è stato fatto, devo per forza passare per un periodo di repulsione del legame amoroso. Non è mia intenzione farlo. Ma mi rendo conto che lo sto facendo. Non sono in una fase accogliente, ecco, diciamo così. Diciamo che difficilmente ora potrei incontrare un uomo di cui innamorarmi. Per cui so che questo stato condiziona la mia visione. Poi ne uscirò. Però è proprio in questa fase che devo capire di più, mettere le cose al posto giusto, proprio perché sono fuori dall’influenza di chi potenzialmente potrebbe cuocermi come la rana. Vorrei avere più appigli possibili. Ho bisogno di tutto ciò che puoi dirmi!!! :-)
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  9. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (18 Ottobre 2013 12:01)

    Ilaria, è proprio come dici. Anche la mia psicologa mi ha detto che ora guardiamo al passato (mi chiede sempre cosa mi ricorda un certo stato d'animo, certe dinamiche), ma poi guarderemo anche al futuro! Al momento, siamo all'analisi di cosa succede ora quotidianamente, andando a capire che senso hanno certe mie letture e comportamenti. E si torna sempre al passato... ma l'obiettivo è rielaborare e trovare nuove strade. Io per ora sono contenta, anche se è faticoso e a volte anche doloroso. Però vedo che faccio progressi. Secondo lei la chiave di volta è nella elaborazione del vissuto, non solo in atteggiamenti nuovi. Quelli verranno spontanei dopo... Mi sono fatta un po' spiegare come funzioniamo mentalmente, perché a volte non riuscivo a capire che senso avessero i compiti che mi dava e mi ritrovavo smarrita... Nonostante la recente delusione, sto riuscendo a ricentrarmi su di me. Al contrario di Minou, credo di non avere paura del cambiamento... anzi, ho proprio voglia di una nuova vita e una nuova Paola... Tanto che... cambio Nick e ora sarò Paolaquellanuova! ;-)
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  10. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (18 Ottobre 2013 12:21)

    Per me è lo stesso meccanismo di Paolaquellavecchia. I miei mi hanno sempre insegnato che io non valgo niente, che non potevo mai essere abbastanza bella, abbastanza intelligente... anzi mi ripetevano che ero stupida sempre. La prima volta che ho sentito dire che "ero intelligente" lo disse una maestra di scuola quando avevo 7 anni. La cosa mi creò notevoli schizofrenie. Tutte le volte in cui avevo bisogno dai miei di supporto, di consolazione, "era colpa mia, perché ero scema". Mai una buona parola. Solo ora, che ho superato ampiamente i 20 e ho decostruito quelli schemi, quei "sei scema, sei cretina", dicendolo apertamente, dicendo che quei "se scema, sei cretina, non erano più tollerati perché ormai le scelte sono mie e non sono cretina è solo che abbiamo opinioni diverse" sto capendo perché mi piacciono gli "stronzi". Perché per me l'amore è conquista di qualcosa. L'amore è qualcosa che conquisto dimostrando sempre di "esserne all'altezza". E da quando ho capito questi meccanismi ed ho iniziato a farli entrare nella dinamica familiare come dialettica e confronto vero, inizio a dover dimostrare sempre meno. E dimostrando meno mi sento più a posto, meno in difetto, più sicura di me stessa e di che cosa voglio. Dimostrando meno sono meno disponibile a farmi umiliare. Dimostrando meno riesco a fare la verticale a yoga senza paura di cadere. Dimostrando meno sono più bella. Dimostrando meno sto diventando me stessa.
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  11. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (18 Ottobre 2013 12:24)

    Che poi io posso raccontare come sono caduta nel circolo della rana. Dall'infanza ai 21 anni era buio. Era tutto normale. Accettavo masochisticamente ogni cosa "perché niente sarebbe cambiato". Poi ho dovuto reagire e sono caduta nel meccanismo delle sfide. Un'università impossibile, e sfide con uomini impossibili. Sono arrivata a quest'estate stremata. Senza forze, fiaccata totalmente dalla laurea e da un uomo impossibile o che io vedevo come impossibile. Perché vedi che c'è di impossibile in uno che si porta a letto tutte, vallo a capire. Ora che è finita sono rinata. Purtroppo per rinascere bisogna morire e morirò altre volte. Ma ogni volta è un gradino di consapevolezza in più.
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  12. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (18 Ottobre 2013 13:37)

    Paolaquellanuova: :D :D :D
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  13. Avatar di Nanà

    Nanà 11 anni fa (18 Ottobre 2013 15:06)

    Uno degli articoli migliori che io abbia mai letto. Grazie Ilaria!!!!!
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  14. Avatar di Morosita

    Morosita 11 anni fa (18 Ottobre 2013 15:59)

    Ciao Ilaria hai pienamente ragione e condivido quello che scrivi affinchè noi donne siamo sempre più coscienti di quello che vogliano,quello che giusto per noi,quali sono le sottili o meno sottili manipolazioni maschili.L'autostima deve essere sempre alta,ma,ahimè, per molte donne è sempre una continua ricerca e lotta contro se stesse.Sappiamo che l'autostima si forma in seguito alle nostre esperienze di crescita ed anche alle figure genitoriali,che ci accompagnano e ci hanno accompagnato.Detto ciò in base anche a quello che leggo da alcune lettrici in questo post come in altri precedenti,si parla sempre di queste figure,soprattutto della madre.Ebbene ti volevo porre questa domanda che magari tu la possa anche sviluppare per un prossimo post: perchè le mamme ci manipolano o meglio assumono certi atteggiamenti in cui non traspare il loro amore verso le loro figlie?Mi spiego meglio,la mia mamma ad esempio in ogni cosa che facevo c'èra sempre una leggera critica,non mi incoraggiava mai..tipo in un viaggio o con un nuovo partner,oppure se cambiavo look,addirittura di recente che ho avuto l'influenza mi ha detto: <ma chi te l'ha fatto fare di andare per 3 giorni a trovare il tuo fidanzato.>Ci sono rimasta male perchè sapeva che se non andavo io da lui,lui non poteva.Mi chiedo come ragionano?Forse "machiavellicamente"?Sò bene che lei mi vuole bene e mi ama,anche se a fatti poco eloquenti.Sicuramente è una sorta di protezione ma comunque è distorta,è controproducente.Mahh.. sarà che ancora non ho avuto questo bellissimo dono di essere mamma?!Nonostante quanto detto,per mia fortuna caratteriale e di esperienze di vita,lei non ha mai intaccato la mia autostima,anzi! (p.s.Scusa sono andata fuori tema) Saluti
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  15. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (18 Ottobre 2013 17:20)

    Beh, a me questa cosa della madre è stata spiegata più o meno così: sono persone anche loro, con i loro problemi, magari derivati dal passato (io sono tornata indietro a rivangare fino alla nonna...), quindi non sono perfette e magari si portano dietro cose che poi riflettono nel rapporto con i figli. In più nella vita capitano momenti difficili, lutti, crisi coniugali e il loro stato emotivo può influire sul loro atteggiamento in un modo che poi danneggia i figli. C'è anche da dire che ogni figlio poi legge le cose a modo suo e soprattutto le legge da bambino, quindi spesso può anche capire male o sentirsi criticato o in colpa o responsabile quando non è esattamente così... ma lui è troppo piccolo per capire e fraintende. Questo spiega anche perché poi ci sono differenze tra fratelli. In ogni caso: la relazione con la madre ci influenza (ma anche quella col padre... sebbene in modo diverso), ma non per questo vanno date tutte le colpe alla madre. E poi siamo influenzati anche dall'esempio di relazione che ci danno i nostri genitori, da quello che noi capiamo - anzi - della relazione che vediamo, come la interpretiamo. Alla fine, una volta capito e perdonato se c'è da perdonare, si va avanti. Io almeno l'ho capita così, poi sicuramente Ilaria lo saprà spiegare meglio di me... però visto che anche io sono tra quelle che tira fuori la madre in modo semplicistico (per non stare a spiegare tutto), mi premeva chiarire quanto in realtà la cosa sia complicata...
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  16. Avatar di antonella

    antonella 11 anni fa (18 Ottobre 2013 18:09)

    tornando all'argomento del blog ed alle rane bollite..oops, volevo dire alle donne deluse, mi chiedo: come mai questo comportamento è così ricorrente negli uomini? come mai l'iniziale entusiasmo il più delle volte si spegne e, sopratutto: perchè non te lo dicono chiaramente: "guarda cara, c'eravamo tanto amati ma adesso da parte mia le cose sono cambiate. siccome non mi hai fatto niente di male e non meriti che io ti prenda in giro, credo sia meglio interrompere la nostra relazione..." farebbe soffrire comunque non discuto, ma almeno non si proverebbe il senso di umiliazione di essere state prese in giro. quindi: perchè voi uomini vi comportate così ? che male vi abbiamo fatto? perchè non trovate mai il coraggio di parlare chiaramente? p.s. Alessandro sei in ferie?
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  17. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (18 Ottobre 2013 18:18)

    Si è figlie per tutta la vita. Anche quando si diventa madri. Mia figlia è natavlo stesso giorno di mia mamma, il 9 novembre. La vita ci e le lega indissolubilmente e mi lega a mia nonna materna. È bello e mi fa paura al contempo
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  18. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (18 Ottobre 2013 18:43)

    @Antonella. Non ho osato domandare per paura di farmi criticare. La maggior parte degli uomini non vuole menate e ritiene le donne abbastanza intelligenti da capire il loro comportamento vigliacco. Bisogna prenderlo come un complimento
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  19. Avatar di Morosita

    Morosita 11 anni fa (18 Ottobre 2013 18:56)

    Grazie Paola,erano riflessioni che mi ero posta anch'io e come dice Goldie è un legame indissolubile. Ciao:)
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  20. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (18 Ottobre 2013 21:58)

    Ciao Morosita. Ti posso fare la stessa domanda di tua madre? Perché ti sei mossa tu con l'influenza per andare 3 giorni dal tuo fidanzato? Non è esattamente una risposta "perché lui non poteva". E allora? Lui non sapeva che stavi male? Chi era dei due a non poter aspettare la tua guarigione? Non lo so, non mi convince. Si passa dalla pentola dell'acqua calda anche così, sai. Passando sopra il nostro fisico e i suoi malanni. Io sono un'esperta in materia. Purtroppo.
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