Quanto deve durare il corteggiamento?

corteggiamentoQualche giorno fa ho ricevuto questo messaggio: “Ilaria, ritieni che ci siano, diciamo dei “tempi medi” di corteggiamento? Mi spiego meglio: dopo quanto tempo un uomo si dovrebbe “lanciare”? Vuoi vedere quanto sono una studentessa attenta? Tu, probabilmente, mi risponderai che il tempo dipende anche da quanto io rispondo incoraggiando i suoi comportamenti. E dovrebbe essere un crescendo. Ok. Ma penso che magari uno dei due può sbagliare per mille motivi, e la comunicazione amorosa non essere chiara. O esserci dei dubbi. Non lo so. Va tutto a schema? Puoi fare un articolo su come chiarire una comunicazione sbagliata, o meglio come riparare un autosabotaggio! Grazie…”

"Tre atteggiamenti dell’uomo che corteggia una donna: il millantatore, quello che fa promesse, quello che implora la mamma.E.Canetti"

La mia prima impressione, leggendo un messaggio del genere è che si percepisce un livello di tensione e di preoccupazione esagerato: manca la rilassatezza necessaria per affrontare serenamente il primo periodo – il più delicato – di un rapporto di coppia, che è proprio quello del corteggiamento. Pare che non si tratti di corteggiamento – quindi di quel momento magico in cui si ha enorme piacere a stare insieme e questo piacere è alimentato dalla curiosità reciproca e dal desiderio (spesso incontenibile) di conoscersi meglio -, ma di un compito da fare, di una strategia da applicare, di uno scoglio da superare. Di un risultato da ottenere, costi quel che costi. Sembra forse che conquistare un uomo, sia più importante di vivere e di godersi il corteggiamento.

Pare che alla nostra amica non interessi particolarmente il meraviglioso processo dell’iniziare a stare insieme e del conoscersi poco a poco, scoprendo qualcosa di più un pezzo per volta – che emozione! – ma che abbia in mente qualcosa di diverso, forse solo un obiettivo. Un obiettivo che dovrebbe placare alcune sue ansie profonde. Ma non ci è chiaro che genere di obiettivo la nostra amica abbia in mente. Perché probabilmente non è chiaro nemmeno a lei. Che cosa vuole ottenere la nostra amica? Vincere una sfida? Avere un compagno? Iniziare finalmente una storia?

Qualsiasi sia, è un risultato che le suscita una tensione negativa. Mentre il bello del corteggiamento – come di ogni nuova scoperta della vita – è sì la tensione, ma una tensione positiva: l’eccitazione, il divertimento, il sentire nascere la passione e il sentimento e viverli come emozioni in continuo cambiamento ed evoluzione.

Corteggiamento e relazioni sane: le basi

Ora, che cosa costituisce un buon rapporto di coppia, soddisfacente e appagante?

Mi spiego meglio: sto parlando di una relazione di coppia vera e autentica, non della così detta trombamicizia o della relazione riempitivo – cioè quella in cui lui ti chiama quando non ha proprio niente di meglio da fare e ti dice un sacco di parole dolci perché tu passi la serata con lui e tu ci caschi come una pera.

E nemmeno del rapporto privo di tensione e di coinvolgimento sessuale che molti hanno con il “migliore amico” al quale raccontano sempre tutto (oh, cielo, che noia).

Un buon rapporto di coppia si basa su almeno 9 elementi fondamentali:  I) l’attrazione fisica; II) l’intesa intellettuale (cioè una comunanza di interessi e di valori, una somiglianza per quel che riguarda il modo di pensare e di vedere la vita); III) la comprensione emotiva; IV) l’intimità, emotiva e fisica, cioè l’aprirsi al partner come non ci si apre con nessun altro, il mostrarsi al partner come non ci si mostra a nessun altro; V) l’intesa sessuale (che è diversa dall’attrazione fisica); VI) il supporto reciproco; VII) la condivisione di progetti di vita comuni e la determinazione a perseguirli; VIII) il porre il partner e la coppia tra i valori, gli impegni e i progetti prioritari della propria vita; IX) l’unicità e l’esclusività di tutto questo: cioè tutti gli elementi psicologici e materiali che ho appena elencato sono riservati ed esclusivi, nelle loro caratteristiche peculiari e nella loro intensità, solo al partner che si è scelto. Nessun altro può prendersi una parte di questa torta.

E’ chiaro questo discorso sull’esclusività e sull’unicità del rapporto di coppia e degli elementi che lo distinguono da altri generi di rapporti con altre persone? Ci tengo sia chiaro, perché al giorno d’oggi c’è una grande confusione riguardo i rapporti. Le persone non conoscono quali sono spazi, limiti e confini dei singoli diversi rapporti tra esseri umani e questo causa una marea di sofferenze e di insoddisfazione a tutti i livelli.

Ed è chiaro che, perché un rapporto di coppia possa dirsi davvero tale, che questi elementi devono esserci tutti? Cioè non può esserci solo l’intesa intellettuale e mancare il supporto reciproco. Non può esserci una forte intimità emotiva e mancare l’intimità sessuale. Giusto? Non ci sono dubbi a questo proposito, vero?!

"Per il corteggiamento vale il consiglio di Robert Schumann ai pianisti: “Andare lento e correre sono errori di pari gravità”.D.Basili"

Il corteggiamento e le fandonie che logorano

Perché ho fatto tutta questa premessa su quali sono gli elementi che definiscono una relazione di coppia? Perché so che vi sono molte donne che anelano a una relazione, ad avere un compagno, a “essere impegnate” e spesso non sanno nemmeno esattamente che cosa questo significhi. Per cui, pur di avere un minimo di attenzione da una parte di un uomo, accettano un corteggiamento che non ha nulla del corteggiamento, accettano un trattamento da seconda o terza o addirittura quarta classe, si accontentano di una vita sessuale mediocre o del tutto insoddisfacente, senza nemmeno avere il coraggio di riconoscerlo a se stesse.

"Le donne che pretendono una lunga corte o sono frigide o vogliono sembrare virtuose.In entrambi i casi è meglio lasciarle perdere.R.Gervaso"

Nella pratica che succede? Succede che qualche simpatico perditempo (categoria di cui è pieno il mondo) comincia a scrivere su Facebook, a fare apprezzamenti in chat o a mettere “mi piace” sotto una foto di un’amica in costume da bagno e che, solo per questo, la signorina in questione, pensa di essere apprezzata, ammirata e corteggiata. Balle. Sono solo stupidaggini.

Oppure ci sono quegli infiniti scambi di sms che non portano a nulla, quegli sms che, appunto, come dico io, sembrano la – brutta – copia delle cartine dei Baci Perugina. E sai che ci vuole a scrivere un sms da finto innamorato…

O, ancora, ci sono quelle uscite una volta ogni due settimane, in cui il lui di turno ti porta a prendere un caffé e poi però ha la partita di calcetto oppure ti propone di andare al cinese, sabato sera, con la compagnia dei soliti 26 amici, di cui 21 sono amiche malassortite.

E non dimentichiamo l’uomo confuso, che ha sofferto per una storia finita 25 anni, 11 mesi e 13 giorni  e 7 ore fa (soffre talmente tanto che ricorda a memoria i giorni, pensa che romantico) e che ti tiene in ballo per mesi. Perché è indeciso, soffre (ripetiamolo, giusto per non dimenticarlo) e non vuole fare soffrire anche te. E intanto la tira in lungo sì/no/magari/forse/non-so-se-me-la-sento.

Ecco questo, non è corteggiamento, questo è smidollamento: cioè si tratta di smidollati, che vogliono logorarti.

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

Il corteggiamento: che cos’è?

Così come la vita di ciascuno di noi è continuo cambiamento, evoluzione e crescita (tu non sei la stessa di 10 anni fa e tra 10 anni non sarai la stessa di oggi, ma, possibilmente sarai migliore, se lo decidi), così è la vita di coppia. La vita di coppia, per essere buona e sana, non solo deve essere in cambiamento (questo è inevitabile), ma deve essere in evoluzione e in crescita.

La regola è: chi si ferma è perduto. Chi si ferma è perduto, nella vita, nella coppia. E un corteggiamento che non è avanzamento continuo e inarrestabile non è corteggiamento. E’ aria fritta, presa in giro, fandonia.

"Corteggiare una donna vuol dire inseguirla finché questa ti acchiappa. John Garland Pollard"

Il corteggiamento è dunque un percorso che è preludio, prologo, anticipazione del percorso della vita di coppia. Per questa ragione, prima di tutto, deve contenere i semi dei 9 elementi che abbiamo elencato sopra: l’attrazione fisica (autentica), il desiderio di intimità etc etc, fino al desiderio di esclusività e di unicità. E questo è un primo punto saldo al quale fare riferimento.

Questo percorso è fatto di 5 tappe essenziali.

Il corteggiamento: le 5 tappe essenziali

La prima tappa del corteggiamento è quella dell’attrarre l’attenzione dell’altro. Ci si mostra al proprio meglio, per comunicare all’altra persona “Ehi, sono qui, sono disponibile ad approfondire la nostra conoscenza”. L’aspetto che rende questa fase interessante e sfidante è la capacità di alternare maggiore e minore disponibilità: se l’altra persona si apre alla nostra disponibilità, allarghiamola, diversamente restringiamo. E’ molto divertente. E’ come una danza, un ballo, una partita a tennis.

La seconda tappa del corteggiamento è comunicare interesse attraverso il linguaggio del corpo: chiamiamola fase del primo avvicinamento. Se si è attirata l’attenzione dell’altra persona, inevitabilmente ne conseguirà un avvicinamento fisico. Non sarà più necessario cercare lo sguardo di lui alla distanza, ma ci ritroveremo accanto questa persona “naturalmente”. Non dovremo più attrarre la sua attenzione, perché già ce l’abbiamo. E’ importante, ora che si è raggiunta la vicinanza fisica, saperla gestire, di modo che non diventi subito troppo stretta o di colpo ci sia un nuovo allontanamento.

La tappa numero tre del corteggiamento è quella della comunicazione a 360 gradi: quindi non solo sorrisi, sguardi interessati, apertura del proprio corpo e vicinanza fisica, ma domande, scambi, manifestazioni verbali di interesse. Chiacchierate (ma con misura, eh! Troppi uomini muoiono per le troppe parole delle donne!!!). E’ il momento di rompere il ghiaccio nel senso vero e proprio del termine e di andare un pochino di più in profondità. Questa è la fase che crea più terrore, e quindi bisogna mantenere il fermo controllo delle proprie emozioni, con il giusto atteggiamento mentale e con la massima concentrazione sulla propria autostima.

"Il corteggiamento è un atto di coraggio.Fabio Volo"

La tappa numero quattro del corteggiamento è del tutto non verbale e corporea: dopo l’avvicinamento fisico e lo scambio verbale, che è una forma di conoscenza emotiva molto profonda, si passa dalle parole ai fatti. C’è il primo contatto fisico. Si può trattare di “scontri” fisici casuali e lievi, come il toccare una gamba, un braccio, una spalla (purché si tratti di zone “neutre” e non con una rilevanza “erotica”) . Questi primi contatti fisici sono fondamentali per capire se procedere o lasciar perdere. Se l’altra persona accetta con naturalezza il contatto, si apre e lo ricambia, magari alzando (un po’, ma non troppo) la posta, si può procedere. Il corteggiamento sta facendo passi in avanti, vale la pena continuare. Se la persona si ritrae e non ricambia, è un segnale che ci dice che non è il caso di continuare.

ATTENZIONE, considera queste indicazioni anche dal tuo punto di vista: se ti senti a disagio in questi scambi perché non li trovi gradevoli e non ti senti tranquilla e in pace come se fossi a casa tua, significa che non è aria, che questo uomo non fa per te. Soprattutto se cerca di “allungare le mani” in zone “protette”. Chiaro?!

La tappa numero cinque del corteggiamento è quella dell’intimità, inclusa l’intimità sessuale: gesti, parole, anche il tono della voce cambiano e si trasformano per l’altra persona, portando definitivamente a un contatto fisico molto confidenziale e molto stretto. Attenzione, dopo questa tappa, se il processo è andato a “regola d’arte”, indietro non si torna.

Dopo tutto questo, quali considerazioni utili è opportuno fare? Il corteggiamento, oltre a essere una fase importante della relazione, deve essere considerato con attenzione: se mancano delle tappe o si stravolgono, non funziona né il corteggiamento, né il rapporto. Nello stesso tempo è un processo dinamico, che se diventa troppo rapido e precipitoso ancora una volta non può funzionare e non fa funzionare la relazione (ecco perché fare sesso con un uomo alla prima, seconda, terza sera non è una buona idea). Non solo: il corteggiamento deve avvenire “dal vivo” non attraverso internet, telefonini, computer, i-pad etc… Il corteggiamento è corporeità, è concretezza: sguardi, sorrisi, tocchi, strette, contatti.

E il corteggiamento non funziona nemmeno – proprio perché è un processo dinamico – se è lento, rallentato o ha fasi di stallo. In questo caso non è corteggiamento, ma un brodo stagnante e ammorbante in cui il perditempo di turno si cuoce e fa cuocere anche te.

Pensi che ci sia stata una comunicazione sbagliata o che ci sia stato un autosabotaggio? Ripercorri le 9 basi fondamentali del rapporto di coppia che ho spiegato sopra e considera le 5 fasi del corteggiamento. Valuta con obiettività dove tu puoi aver frainteso e valuta se vale la pena recuperare o dedicarsi a impegni più gratificanti e a persone più concrete e serie.

Se vuoi superare insicurezza e tensione quando si tratta di conquistare un uomo fai il mio percorso “Come sedurre un uomo senza stress”.

Lascia un Commento!

230 Commenti

  1. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (23 Ottobre 2013 9:50)

    Chiarire bene che cosa si vuole dalla vita (e dunque anche in un rapporto di coppia) va sempre fatto: oggi, adesso, sarebbe opportuno che ciascuono di noi sapesse bene che cosa vuole dalla vita. Il che non vuol dire dettagliarlo ogni volta che si incontra qualcuno. Sapere bene che cosa si vuole nel rapporto di coppia significa non rischiare di fare compromessi inaccettabili in nessuna fase e significa cogliere quanto prima quello che non va per noi e quindi mollare la presa molto prima di essere coinvolti. Come anche tu ammetti parlare non è utile - e molto spesso è controproducente, sia perché potrebbe aprire le possibilità a manipolazioni, sia perché potrebbe voler dire "mettere il carro davanti ai buoi". Quindi, ritornando a questa tappa del corteggiamento, no, non è questo il momento della progettualità: nell'articolo parlo del fatto che la relazione non è un fenomeno statico. Il momento dei progetti, delle condivisioni di vita - di cui si sono avuti di certo segnali positivi durante il corteggiamento - è un momento successivo, che avviene a relazione iniziata e preferibilmente attraverso i fatti e non le parole.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  2. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (23 Ottobre 2013 10:03)

    Sarò anche testarda ma concordo pienamente con Aurelie. non ci sono ricette, tranne quando lui è un esemplare davvero detestabile, la diversità umana è grande. certo stare ad analizzare tutto e perdere la spontaneità non è indice di intesa, ma non si puo' tutto mettere per iscritto. io so di aver sbagliato nell'ultima "storia", ma i miei errori sono stati anche indotti da una certa incompatibilità. cio' non toglie che il tipo mi abbia corteggiata a "dovere" e magari abbia anche provato a "conoscermi". il resto, come dico, è RISCHIO e nient'altro. o ci si butta o si resta paralizzati. facendosi male, è vero, ma anche bene in un certo senso
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  3. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (23 Ottobre 2013 10:39)

    @Ilaria, mi sa che quello che mi riesce sempre tanto difficile è "cogliere quanto prima quello che non va per noi e quindi mollare la presa molto prima di essere coinvolti". Mi coinvolgo sull'onda della speranza, ignorando piccoli segnali, a favore di quelli positivi. Cioè forse, siccome spero tanto che vada bene, tralascio di stare all'erta sui segnali negativi. Ad esempio, il mio ex parlando della sua ex si poneva nella posizione di uno che ha tutte le ragioni e nessuna responsabilità. Questo avrebbe dovuto mettermi il dubbio che fosse il tipo di persona che poi si è in effetti rivelato, cioè uno che non si mette mai in discussione. Avrei dovuto da questo segnale sospettare che, in caso di problemi, avrebbe fatto così anche con me e non si sarebbe cresciuti. Giusto? E quindi magari attendere un po'... Quando poi, a due settimane dall'avvio della relazione e un mese e mezzo di fase di conoscenza, dissi che avevo qualche dubbio perché la differenza d'età avrebbe potuto comportare che nel giro di pochi anni io non avrei più potuto avere figli mentre lui non era ancora pronto, forse ho detto troppo presto (messo i carri davanti ai buoi), ma la sua reazione incazzatissima con tanto di "mi sono trovato un'altra con dei problemi...", avrebbe dovuto dirmi anche che probabilmente era una persona intransigente e sempre sul piedistallo. Che ne pensi Ilaria? Scusa se ti chiedo di lavorare tanto su un mio personale problema, ma per me è molto importante capire questo aspetto della questione... se puoi chiarirmi ulteriormente le idee, grazie!
    Rispondi a Paolaquellanuova Commenta l’articolo

  4. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (23 Ottobre 2013 11:01)

    Lo so che quella è la parte difficile, ma siccome è anche importante, ci batto spesso. Questo episodio: ""ma la sua reazione incazzatissima con tanto di "mi sono trovato un'altra con dei problemi..."" lo trovo di una cattiveria, di una disumanità e di una crudeltà agghiacciante, al limite della pervesione patologica (se non da perversione patologica). Per cui, mi raccomando, orecchie sempre, sempre aperte. E occhi e sensi in generale e non rifiutare i segnali pur di avere una storia.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  5. Avatar di Clàclà

    Clàclà 11 anni fa (23 Ottobre 2013 11:24)

    @ Aurelie Completamente d'accordo con te. Conosco una coppia felice da 35 anni e all'inizio della loro conoscenza-corteggiamento si odiavano e si insultavano (e del corteggiamento non c'era proprio niente)... Poi però... E' avvenuto tutto quello che li ha portati a stare insieme ed amarsi per 35 anni. Non ci sono ricette, i rapporti di coppia possono nascere in svariati modi e senza che ci siano tutti i punti fondamentali che Ilaria spiega (almeno non all'inizio del corteggiamento). Però... Ilaria con questo articolo penso ci voglia "portare" a capire certi concetti e certe dinamiche su cui noi dobbiamo prestare attenzione per non "cadere" in quelle storie perdi-tempo. Tutto sommato è un articolo utile.
    Rispondi a Clàclà Commenta l’articolo

  6. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (23 Ottobre 2013 11:25)

    ...era il giorno di San Valentino. Io reagii piangendo, prendendomi le colpe ("sono io che sono insicura") e ne ebbi in cambio - la mattina dopo - il suo consiglio "paterno" di parlarne con uno psicologo. Fui persino grata per questo suo "aiutarmi" nei miei "problemi". Lo scrivo qui, pur vergognandomi di me stessa e rendendomi conto di quanto sia agghiacciante. Lo scrivo qui per non scordarmelo mai più e come monito per il futuro. Dallo psicologo ci sono poi andata, ma non con l'idea di essere così sbagliata. E i risultati sono davvero interessanti... Grazie, Ilaria, ancora una volta...
    Rispondi a Paolaquellanuova Commenta l’articolo

  7. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (23 Ottobre 2013 11:38)

    Ah ah ah, pure il consiglio paterno, tutto da copione. Ma che vergognarti e e vergognarti: anzi, la vera competenza di un professionista che cerchi in questi momenti è quello di accoglierti con comprensione, sapendo che tu non hai colpe di sorta, eliminando (dove possibile) tutti i sensi di colpa possibili e facendoti prendere coscienza che se ti è successo quello che ti è successo è per il tuo valore e non per il contrario.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  8. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (23 Ottobre 2013 11:41)

    @ Paolaquellanuova inizio a pensare che certe "personacce" non capitano per caso nella nostra vita. sto cercando di essere più positiva. anche io ho ripreso ad andare dalla psicologa dopo l'ultimo incontro maschile, che ha fatto tornare in superficie ferite profonde. l'ho odiato per il male che mi ha fatto. ora invece ho quasi ritrovato la calma, anche se lo vedo ogni tanto. penso che col tempo lui sparirà dai miei pensieri pur essendo fisicamente ancora presente. a quel punto sarà mi sarà indifferente come lo sono io per lui. tristezza, ma il mondo sentimentale è crudele
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  9. Avatar di Letizia

    Letizia 11 anni fa (23 Ottobre 2013 11:59)

    Che bell'articolo.. mi è piaciuto veramente tanto... :) però sono qui per fare una domanda..XD Allora... mi frequento con un ragazzo e va tutto bene. Io sto bene e lui mi sembra anche. Io sono un tipo che da una realzione vuole una certa libertà, nel senso che amo la mia indipendenza, il frequentare amici, i miei hobby, i miei interessi ecc. E voglio che anche lui faccia lo stesso perchè secondo me è giusto ed è bello così. So che ha delle amiche femmine e che spesso ci si vede anche da solo. Per me non è un problema perchè sono amici, ma molte mie amiche mi danno della scema perchè dicono che mi fido troppo... O.O ma sinceramente non stiamo insieme per ora.. ma anche anche se stessimo insieme secondo me non deve diventare un problema... Io volevo sapere il tuo punto di vista... secondo te sbaglio? O.o
    Rispondi a Letizia Commenta l’articolo

  10. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (23 Ottobre 2013 12:21)

    lo vedo perché frequentiamo lo stesso posto, non è che ci vediamo eh? per precisare che ho troncato ogni contatto
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  11. Avatar di Alessandro

    Alessandro 11 anni fa (23 Ottobre 2013 12:55)

    Nessun corteggiamento andato a buon fine, pur seguendo le nove linee guida e tutte le attenzioni possibili, può dare una garanzia di un ottimo rapporto di coppia. Il corteggiamento è una veloce fase di iniziazione alla relazione che non deve essere preso sottogamba, ma per poterlo ottimizzare bisogna essere bravi a non bruciare le tappe e nel contempo a saper valutare i pro e i contro in un lasso di tempo a volte abbastanza breve perché pressati dalla controparte. Quanto deve durare un corteggiamento prima trasformarsi in un rapporto? Sicuramente un tempo ragionevole che non sia veloce di due settimane o biblico di anni, per mia esperienza credo che circa tre mesi siano sufficienti per capire se è il caso o meno di iniziare il rapporto, ovviamente mettendo in pratica e facendo esperienza di tutti i nove punti cardine illustrati da Ilaria, anzi, se lo permette ne aggiungerei un decimo: il rispetto reciproco. Sono anche io convinto che le nove prerogative siano tutte determinanti per un buon rapporto, ma che l’anello più debole di questa catena sia l’intesa e la soddisfazione sessuale reciproca, gli altri valori sono essenziali ma modificabili e migliorabili nel tempo, ma se non esiste una più che buona intesa sessuale tutto diventa più difficile, almeno per l’uomo è così ma credo anche per molte donne. Sperando che alla fine di tutto questo piacevole ma faticoso lavoro che è il corteggiamento e si inizia finalmente a concretizzarsi il sogno di una vita insieme, non ci si trovi davanti ad un uovo di Pasqua, bello da vedere con il fiocco e la stagnola colorata o dorata, buono da mangiare, ma che spesso purtroppo la sorpresa non è all’altezza delle aspettative, non vale ciò che è stato pagato. C’est la vie.
    Rispondi a Alessandro Commenta l’articolo

  12. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (23 Ottobre 2013 15:22)

    Ilaria, cito te che citi Paola e mi rivolgo a entrambe: <<Questo episodio: ""ma la sua reazione incazzatissima con tanto di "mi sono trovato un'altra con dei problemi..."" lo trovo di una cattiveria, di una disumanità e di una crudeltà agghiacciante, al limite della perversione patologica (se non da perversione patologica)>> Ragazze, io devo trovare la forza (ma giuro che mi tremano le gambe all’idea e sento le budella che mi escono dalla bocca) di raccontare qualcosa di me e delle mie storie. In maniera concreta, intendo. Io penso che dovrei farlo per mettere nero su bianco quello che è successo, per fissarlo e non dimenticare più a cosa porta la speranza cieca e il desiderio di crederci nonostante tutto alle storie e alle persone, per dare anche ad altre elementi di valutazione. Io ho un intero repertorio di aneddoti disumani. Se uso il vostro metro di giudizio (quello che leggo dal passaggio citato), io mi scopro masochista. Ma veramente! Una specie di robot programmato a sopportare peso peso peso peso peso… Mi vergogno, mi vergogno tanto. Mi vergogno addirittura per chi mi ha trattato così (!). Mi vergogno di dire che mi sono fatta trattare così. Mi vergogno di dire che ho bisogno di leggere le vostre storie qua per concedermi la possibilità di reagire. Mi sembro un’alcolista al gruppo di recupero. Però, ecco, mi vergogno proprio così. Paola, grazie per quello che scrivi. A me serve proprio ascoltare storie vissute. Anche io ho appena concluso 3 anni di non-relazione e sadismo (non mio). In quest’ultima mia non-relazione non c’è mai stata violenza fisica, ma crudeltà nei miei confronti al limite della perversione patologica, sì, eccome. E più volte, leggendoti anche in altri passi Paola, ho preso coscienza degli schiaffi ricevuti. Lo so che gli schiaffi dovrebbero fare male subito e quindi uno dovrebbe rendersene conto mentre li riceve che fanno male e difendersi. Ma io mi sono talmente educata alla sopportazione che, no, non me ne sono resa conto del tutto mentre li prendevo. Il dolore l’ho sentito, ma l’ho subito archiviato. Mi si sono attivate le difese da rimozione. Mettendo in moto tutto un meccanismo di dissociazione dal dolore. In pratica, inquinavo (distogliendo l’attenzione) la componente percettiva del dolore. E tutto questo mi fa pensare che gli esempi concreti e degradanti di quello che ci capita nelle storie sbagliate vanno raccontati. Perché a volte è dal racconto di un’altra persona che si acquista la consapevolezza. Per me è così. D’altra parte, se una si è abituata a non riconoscersi esigenze e diritti, è difficile che riesca a insorgere. Spero di vincerla la vergogna e tirare fuori degli esempi. Intanto, Ilaria, se tu via via ce li descrivi questi maltrattatori da strapazzo e i loro copioni, ti giuro, io penso fai non solo a me ma a tante di noi un grandissimo favore!!! Grazie di cuore.
    Rispondi a minou Commenta l’articolo

  13. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (23 Ottobre 2013 16:00)

    Alessandro ha valutato la situazione da un punto di vista maschile che condivido pienamente. Senza intesa sessuale una relazione non va. Per il resto ci sono amicizie conoscenze affinita'
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  14. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (23 Ottobre 2013 16:11)

    Attebzione please, precisiamo: sono uomini da strapazzo, ma maltrattatori di prima classe.Tenetelo bene presente.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  15. Avatar di Patty

    Patty 11 anni fa (23 Ottobre 2013 16:33)

    @onlybrina E' vero, io sto bene anche da sola e magari si vede anche ( mi auguro !!!), ma vorrei ANCHE un uomo accanto. Credo che il sapere stare bene da soli sia un valore aggiunto in una persona, ma magari è proprio questo che "intimorisce" alcuni uomini, perché se sei emotivamente equilibrata ed hai una buona autostima non ti fai facilmente influenzare dagli altri, né sottomettere...e poi ti senti padrona tu da sola della tua vita e molti uomini hanno paura di "uscir pazzi" con donne così...non sono queste donne facili da "gestire"...come se le persone dovessero essere gestite da qualcun altro !!! Mah...mi sa che do ancora conoscere taaaaaaaaaaaaanti uomini ;-)
    Rispondi a Patty Commenta l’articolo

  16. Avatar di Anna

    Anna 11 anni fa (23 Ottobre 2013 17:23)

    Assolutamente d'accordo con i punti e i consigli trattati in questo articolo. Il problema che spesso mi sono posta è: l'intesa sessuale è importante, come giustamente dite voi... Ma i rapporti sessuali devono esserci già durante la fase del corteggiamento? O è meglio aspettare a quando si passa alla fase successiva, cioè quando si decide di voler intraprendere una relazione vera e propria? È una scelta più consapevole?
    Rispondi a Anna Commenta l’articolo

  17. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (23 Ottobre 2013 17:44)

    Minou: vediamo se riesco ad aiutarti... c'è stato pure quello che non si lavava e anche quello che andava con altre ma diceva a me che io non sapevo lasciarmi andare all'amore perché non volevo più stare con lui... vado avanti?
    Rispondi a Paolaquellanuova Commenta l’articolo

  18. Avatar di Alessandro

    Alessandro 11 anni fa (23 Ottobre 2013 22:02)

    @ Anna I rapporti sessuali durante la fase del corteggiamento non sono obbligatori o "devono esserci" come dici tu, il sesso è un mistero, è la naturale conseguenza di una situazione nella quale due persone sono coinvolte, sia sentimentalmente che non. Non c'è una regola fissa di comportamento, dipende dallo spessore del coinvolgimento di entrambi, secondo me sarebbe più opportuno inoltrarsi nei meandri della conoscenza prima di concedersi, perché l'uomo ha un punto di vista molto differente da quello della donna, infatti non ha bisogno di sentimentalismi per avere un rapporto completo, al contrario della donna che preferisce all'inizio il lato sentimentale del corteggiamento. Inoltre, se mi permetti di darti un consiglio, usa le sue frettolose avance sessuali per testare le sue intenzioni, nel senso che dal tuo rifiuto ci saranno delle reazioni da parte sua, ebbene valuta e osserva, da queste reazioni puoi intuire se ti sta usando per scopi sessuali e poi arrivederci e grazie o se prova qualcosa di serio nei tuoi confronti. Insomma usa le sue richieste sessuali durante il corteggiamento come banco di prova.
    Rispondi a Alessandro Commenta l’articolo

  19. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (23 Ottobre 2013 22:23)

    Paola sì, se te la senti magari, grazie. Magari. Provo a tirare fuori qualcosa anche io. Non so se riesco a farcela controllandomi e a farlo in forma compiuta. Temo di no. Non vado troppo in là. Anche se dovrei, e lo so, ma non sono pronta. Parto dalla parte facile (chiamiamola così va...) Ti riporto alcune perle regalatemi dal protagonista maschile della mia ultima non-relazione: lui diceva di stare con me finché non avrebbe avuto di meglio da fare. Per il momento gli andava bene così, si sentiva troppo apatico per fare altro, ma non avrei dovuto “attaccarmi” a lui. Dalla sua ottica era un consiglio per il mio bene. E già qui mi cospargo il capo di cenere perché mi rendo conto che una persona con un minimo di autostima ce l'avrebbe mandato. Io invece ho cercato di rimanere imperturbabile. Mi ha criticato in qualsiasi cosa, dal vestito, al modo di cucinare, alla troppa spontaneità, agli orgasmi troppo coinvolgenti, a questioni ben più complesse. Non voleva gli parlassi di cose che mi angustiavano (ne ho dovuti affrontare negli ultimi anni di problemi, tanti, concreti e difficili) perché si infastidiva: lui non si sarebbe mai ritrovato in situazioni tanto ridicole (ridicole??!!) ed è sempre rimasto un estraneo, diceva che era l'unico modo per rimanere sereno, non voleva preoccuparsi per me, troppi patemi altrimenti. Il fatto che ho una figlia lo faceva sentire in condizione di superiorità, come dire: tu sei tarata, sei già stata usata, abbassa la cresta e le pretese perché nessuno ti accetterebbe. Questo è l'unico punto su cui sono sempre scattata immediatamente come una furia, perché mia figlia è la mia ricchezza e nessuno deve permettersi di dire bestialità del genere. Questo infatti è il tasto che mi ha fatto svegliare e troncare. Lui pensava che io accettassi di stare con lui perché in condizione di difficoltà, perché fiaccata emotivamente, fisicamente e materialmente dai grandi casini che mi ritrovavo a dover risolvere. Diceva che se l'avessi incontrato in una fase diversa della mia vita non l'avrei manco visto. Non l'avrei degnato nemmeno di uno sguardo. Questo pensiero suo, questo tarlo suo, l'ha portato a cercare di smantellarmi col sadismo di chi vuole annientare un nemico. Quasi fosse una rivalsa. Ma io giuro che non ho mai pensato una cosa del genere. una volta mi ha detto che sono il suo ideale perché a differenza delle mie coetanee, avendo già figliato, non rompo il cavolo con la storia dell'orologio biologico e quindi stava con me principalmente per questo. Per non avere rotture di palle. Altrimenti non sarei stata esattamente il suo target, troppo vecchia. Magari, forse, avrebbe preferito una 10 anni più giovane. Questo me lo disse una sera, a cena fuori. Ho incassato buttando giù un sorso di vino e controllando lo stomaco per non vomitargli nel piatto. Dio solo sa quanto avrei voluto una famiglia numerosa, cazzo. Io avrei voluto avere tanti figli e adottarne pure un paio perché una famiglia è completa così, secondo me. Mi ha rinfacciato cose agghiaccianti. Me ne ricordo una che avevo totalmente rimosso, pensa! Me l'ha fatta ricordare mia madre qualche giorno fa perché in un impeto di disperazione devo avergliela raccontata. Stranamente, perché sono stata molto riservata su questa storia. Non ne ho quasi mai parlato. Forse mi vergognavo troppo di essere caduta così in basso da farmi schiaffeggiare impunemente. Ecco l'episodio. Si trovava a casa mia quando il nonno di mia figlia ha portato alla bambina alcuni prodotti che aveva ricevuto in un pacco di Natale, tempo prima. Noi ne siamo state felici. Mia figlia adora il nonno che purtroppo vede pochissimo. Anche io l'adoro e purtroppo anche io lo vedo pochissimo. In un litigio di qualche giorno dopo lui mi ha dato della pezzente perché avevo accettato gli avanzi che il nonno avrebbe dovuto dare al cane e che il cane avrebbe fatto meno feste perché ha più dignità. Questa è stata pesante. In effetti penso mia madre l'abbia fissata bene nel cuore perché lei la fame l'ha fatta e sa che lama è una frase di questo genere. Potrei scrivere molto altro, ma non ce la faccio ora. Non ce la faccio, mi fa troppo male. Ciao, scusa, ma per ora tronco qui. Ilaria, è vero, uomini da strapazzo ma maltrattatori di prima classe. Buona notte.
    Rispondi a minou Commenta l’articolo

  20. Avatar di Anna

    Anna 11 anni fa (23 Ottobre 2013 23:08)

    @ Alessandro Grazie mille per il tuo punto di vista... è una conferma a quello che ho sempre pensato, il sesso è preferibile che avvenga dopo una fase di conoscenza più approfondita, perchè come dici tu, l'uomo riesce a scindere bene sesso e sentimenti, la donna (o almeno parlo di me) molto meno... quindi è bene capire le intenzioni dell'uomo in questione, spero di riuscire a captare al meglio i segnali la prossima volta che tento di costruire una relazione!
    Rispondi a Anna Commenta l’articolo