Stai attenta all’idea dell’uomo perfetto (parte 1)

uomo perfettoE dài, lo sanno tutte che l’uomo perfetto non esiste. Credere nell’uomo perfetto è come credere alla fatina dei denti o a babbo Natale. E’ credere a una bugia. A una cosa che non esiste e non esisterà. Eppure ci sono in giro un sacco di donne perfezioniste e che ricercano la perfezione in ogni cosa che fanno e che hanno. Non è forse vero che queste cercano l’uomo perfetto? Per esempio non è un po’ vero che anche tu sei alla ricerca dell’uomo perfetto, dato che una vita per essere degna di essere vissuta non può essere meno che perfetta e una relazione, anch’essa, per essere di valore non può non essere perfetta? Smetti di scuotere la testa e pensaci bene.

"Ce ne sono milioni meglio di lui. Ce ne sono milioni anche meglio di me. O.Fallaci"

Intanto un’avvertenza: se ti credi di aver colto già dove questo articolo va a parare e ti senti in un certo qual modo sollevata e ti sei messa a leggere ansiosamente per trovare delle buone ragioni per cui convincerti ulteriormente che puoi continuare a stare in una storia sbagliata, con un uomo sbagliato, ti deludo prima ancora di cominciare. Così, giusto per mettere le mani avanti. Qui non siamo a fornire motivazioni farlocche (false, bugiarde) a chi vive male una relazione e cerca scuse per non schiodarsi facendo appello a ragioni trite e ritrite e tristi e ritristi tipo: “sono io che pretendo troppo”; “lui va capito, “poverino””; “in una coppia bisogna fare dei compromessi, per forza”; “l’uomo perfetto non esiste, bisogna essere realiste”; “va bene, lui non ha un buon carattere, ma alla fine non mi ha mica (ancora) ammazzata…” Ecco, no, non metterti a leggere l’articolo con questo spirito, che non va bene per niente e non è là che voglio arrivare. Anzi.

L’uomo perfetto, perfezione e perfezionismo

A dirla tutta con questo articolo mi voglio rivolgere alla schiera vasta (vastissima, malgrado i tempi, ahimé) di signore e signorine molto perbene, tanto educate, ben studiate, che, per esempio, hanno un buon lavoro e che lo fanno al meglio del meglio. Signore e signorine che hanno fatto dell’inesausta ricerca della perfezione la loro regola di vita, ma che, per una ragione o per l’altra, in un punto o in un altro del loro percorso sentimentale, si sono bloccate, inchiodate, fissate, a causa o con la scusa della ricerca dell’”uomo perfetto” (e della relazione perfetta). O magari si sono prima cacciate nei guai e poi bloccate, inchiodate e fissate. O anche, che, sempre guidate dall’idea dell’”uomo perfetto”, non hanno fatto altro che mettersi con uomini sbagliati.

Mi rivolgo a quelle fanciulle (a qualsiasi fascia di età appartengano e indipendentemente dai fallimenti sentimentali – inclusi separazioni e divorzi – che hanno accumulato) che più o meno consapevolmente vivono con la convinzione che solo l’”uomo perfetto” sia degno di attenzione e soprattutto di fiducia e in preda a questa convinzione (e per colpa di questa convinzione) si stanno impedendo qualsiasi possibilità di relazione reale, soddisfacente, appagante. Mentre le opportunità si presentano e sfuggono senza che nemmeno loro se ne accorgano e gli anni passano, in modo improduttivo e insoddisfacente, perché se non si colgono le opportunità e le occasioni, si perde tempo e si perdono energie e non si gode la vita al suo pieno. E la poca soddisfazione alimenta poca soddisfazione. In un brutto circolo vizioso. Perché così va nella vita.

"Comunque io non conosco quelli meglio di lui e non posso consumar la mia vita ad aspettare di conoscerli. O. Fallaci."

Ma chi sono le fanciulle delle quali parlo e alle quali parlo (facendole anche irritare, lo so, lo so, non è che non lo so che ti stai innervosendo, sai :) )? Si tratta di ragazze molto vicine alla perfezione, anche in un mondo dove la perfezione non esiste e anche se hanno sette divorzi alle spalle e otto figli da quattro mariti diversi, questo non conta, neh, non pensare di scamparla, tu che pensi di essere scafata e di essere vaccinata contro il virus dell’uomo perfetto, solo perché sei divorziata o sei una mamma single.

L’uomo perfetto e la brava ragazza

In genere queste ragazze come si deve sono state (o sono tuttora) delle brave figlie (fin troppo); delle brave studentesse, un filo secchione e molto diligenti; se sono madri, sono madri impeccabili e dedite; hanno intrapreso una carriera di studio e professionale che ha presentato loro delle sfide e le ha costrette a dei sacrifici, che loro hanno affrontato e superato con dedizione, silenzio e il sorriso sulle labbra e spesso con il solo ed esclusivo supporto di se stesse (oh, vorrai mica lamentarti o chiedere aiuto solo perché fai il tuo dovere, nevvero?); sono istruite e finanche colte, hanno letto e leggono libri importanti, ricercano se stesse e su se stesse ed esplorano il mondo e gli altri analizzando, studiando, valutando. Usando il senso critico e anche l’autocritica. Si mettono in discussione le nostre amiche del mito dell’”uomo perfetto”, cosa credi? Anzi, mettersi in discussione, spesso, è il loro secondo lavoro.

"E poi se dovessimo cercare la perfezione in un uomo, si amerebbero i santi. O. Fallaci"

Magari hanno alle spalle un passato in cui eccellevano (o tuttora eccellono) in altre attività oltre allo studio: lo sport, la danza, la musica. Dài, non è il minimo sindacale, per una brava ragazza? Sono riuscite a emergere (o stanno emergendo) in contesti di studio e professionali difficili, impegnativi, competitivi dovendo magari combattere su più fronti contemporaneamente, perché talvolta hanno dovuto risolvere anche qualche problema di salute, di famiglia o logistico/pratico ed economico. Non riconoscono a se stesse i loro meriti e nemmeno ne parlano facilmente e spontaneamente, dato che, appunto, non li riconoscono (per cui occhio, cara la mia amica che stai leggendo curiosa e distaccata allo stesso tempo: magari sto parlando anche di te e non te ne stai accorgendo. E magari anche tu sei lì a crogiolarti nel mito dell’”uomo perfetto” e della relazione perfetta e non te ne rendi conto). Sul lavoro, pur ricoprendo ruoli importanti o di responsabilità o che richiedono impegno, si costringono a fare l’ago della bilancia tra colleghi boriosi e di gran lunga meno competenti di loro e spesso sono lì a tessere tele e a negoziare su strombate cosmiche con collaboratori uomini che valgono meno della metà della metà di loro. Ma del resto, non è così che si deve comportare una brava ragazza?

Nel caso che ho citato di chi – pur essendo una così brava ragazza e perfetta – ha avuto sette divorzi, si sappia bene che ciascuno di questi divorzi è stato affrontato con la massima dignità e nel massimo rispetto della controparte, anch’esso in doloroso silenzio, anzi, quasi in isolamento e forse nella quasi totale mancanza di solidarietà di amici e parenti. Scusa, già che divorzi, vorrai mica anche avere la solidarietà di chi ti sta intorno? Zitta e pedalare, altroché… E gestisciti da sola i tuoi sensi di colpa e il tuo lutto. E le storture di un sistema di giustizia che fa acqua da tutte le parti e che non sa più cosa inventarsi per tutelare sempre e solo i più forti. Sopportare tutto questo in silenzio e serenità di facciata è il minimo che ci si aspetta da te, cara. Lo sai bene.

L’uomo perfetto: toglierselo dalla testa

Ok, diciamo che questo è l’identikit della portatrice tipica – magari inconsapevole, lo ripeto – dell’ideale dell’uomo perfetto. Lo conosco bene questo tipo di donna, mi ci confronto tutti i giorni, dato che che tante (davvero tante) “brave ragazze” del genere fanno coaching individuale con me.

Non ho fatto questo identikit perché tu ti mettessi a giocare a “celo, manca”, ma per inquadrare il contesto, parlare del brodo di coltura e di cultura in cui si sviluppa e cresce l’ideale dell’uomo perfetto.
Per molte delle brave ragazze che hanno fatto e fanno tutto al meglio nella loro vita, il principe non può essere solo azzurro, come per una principessa qualsiasi. Deve essere azzurrissimo, metalizzato e con i glitter. Un uomo perfetto, un principe perfetto.

"I santi son morti e io non vado a letto col calendario. O. Fallaci"

Ma non perché la nostra principessa-brava ragazza pensi di “meritarsi di più” rispetto al resto del mondo (questo no, ahimé, fosse almeno un po’ così, sarebbe meglio). La brava ragazza con l’ideale dell’uomo perfetto è per davvero una brava ragazza e, anche se ha attraversato la vita compiendo imprese difficili e di tutto rispetto, dentro è rimasta una bimba ingenua, o, meglio, piena di illusioni e di ideali, che non hanno riscontro nella realtà. Brava, bella, intelligente. Idealista. L’ideale dell’uomo perfetto è semplicemente un rispecchiamento, una proiezione del suo ideale non solo di uomo e di relazione, ma di vita, di mondo. Lei ha l’ideale della perfezione, lei persegue l’ideale e gli ideali nella sua vita; dà il massimo per le cause in cui crede. Il suo valore più importante è: “fare sempre tutto al meglio, dare sempre il meglio di me, costi quel che costi”. Non è ovvio, naturale e spontaneo, per lei, pensare a un uomo perfetto?

Il fatto è che, come sappiamo, l’uomo perfetto non esiste, e avere in testa l’ideale dell’uomo perfetto (della vita perfetta, della relazione perfetta) significa vivere all’insegna di un ideale, come credere a babbo Natale e alla fatina dei denti. Significa essere immobilizzate in uno schema che impedisce di allargare le proprie possibilità di fare esperienza della vita, delle relazioni e degli uomini. Significa essere imprigionate in una gabbia costruita per proteggersi dall’imperfezione, considerata come il pericolo più grande che si possa correre e usare la ricerca della perfezione come scusa e come scudo per non mettersi in gioco in un ambito nel quale si crede di non poter esercitare lo stesso controllo che si è esercitato, attraverso l’impegno e il sacrificio, nello studio, nello sport, nell’arte. Significa molto spesso attraversare il mondo con le fette di salame sugli occhi o con degli occhiali rosa pallido, che non permettono di vedere le sfaccettature, sfumature e i colori veri del mondo e delle relazioni.

Che altro significa, secondo te, essere perfezioniste in amore e coltivare il mito dell’uomo perfetto?

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294 Commenti

  1. Avatar di Elena

    Elena 9 anni fa (28 Agosto 2015 14:05)

    Ho concluso l'articolo e devo dire che per buona parte ci azzecca in pieno. Mi sa proprio, Ilaria, che hai ragione quando dici che spesso siamo inconsapevoli di proiettare i nostri desideri di perfezione sugli uomini che ci interessano. Io penso di avere un problema inverso a questo (o, molto probabilmente, derivante dall'atteggiamento da te descritto ): credo, a volte, e in questo momento della mia vita in particolare, di essere io a non essere abbastanza per lui, pur essendo la persona in questione totalmente normale, con pregi e difetti (e comportamenti che spesso giustifico anche troppo) che riconosco. Metto le mani avanti, io ho un problema di autostima grosso come una casa (che è in via di restauro; procede a piccoli passi, ma c'è), ma pur riconoscendo di non essere una persona mediocre, tutt'altro, questo senso di inadeguatezza non se ne vuole andare per quanto mi sforzi.
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  2. Avatar di minou

    minou 9 anni fa (28 Agosto 2015 14:09)

    Oh, ma allora ce l’hai con me? Dillo apertamente, su! :-) Ti voglio bene, Ilaria, davvero. Vabbè, ma che devo fare? Non ci giriamo intorno. Un percorso individuale di coaching mi farebbe essere meno caricaturale? Sicuro, dovrei tuttavia uscire allo scoperto e parlare di me (senza schermi e sinceramente e probabilmente crollare nel farlo) davanti a un altro essere vivente. E lo so che è da scemi scrivere quello che sto scrivendo e lo so pure che sto aggravando la caricatura facendolo, ma per me questa cosa è un problema che mi toglie il fiato. Solo all’idea mi sento male e cerco le scappatoie. Grazie per quello che fai. E, in relazione a poco fa nell’altro post, sì, mi/ti prometto di cercare di capire, capirti, capirmi. Non so bene in quale ordine.
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  3. Avatar di Valeria87

    Valeria87 9 anni fa (28 Agosto 2015 16:43)

    Ciao Ilaria e tutte! Stavolta non sono proprio sicura di aver capito l'articolo :-) Ok, io rientro nella descrizione della perfezionista (adesso molto meno di una volta, eh, ma insomma...). Però questa "perfezione" mi sembra di averla sempre pretesa solo da me stessa. Se riconsidero con obiettività le mie relazioni, non solo sentimentali, mi rendo conto di aver accettato cose intollerabili, altro che perfezione! Però è possibile che, dato che io cerco sempre di dare il meglio, mi aspetti in qualche modo, anche solo a livello inconscio, che anche gli altri facciano lo stesso; e forse è per questo che, anche di fronte a mancanze di rispetto molto forti, anziché prendere atto che la persona in questione è una stronza, mi faccio mille viaggi mentali per giustificarla: avrà i suoi problemi, sarà stressato/a...
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  4. Avatar di _al_

    _al_ 9 anni fa (29 Agosto 2015 17:56)

    Perfetto è sinonimo di morto. La vita non è perfetta. A volte è un marasma sporco e incrostato, pieno di crepe, curve e onde. E la cosa che sto capendo giorno dopo giorno, è che prima si impara a surfare tra le pieghe e le zone oscure, prima si può apprezzare e accendere la luce. Per me è anche importante smettere di analizzare ogni singola crepa. La mia psicologa ogni tanto mi fa riflettere su questo, mi dice che soffro di "autoanalisi compulsiva", che mi spinge a guardare al microscopio ogni singolo difetto e a perdere di vista l'insieme. Invece no, la vita è bella anche quando è complicata, anche nel momento più buio e più nero può spuntare un raggio di sole, "trovare l'alba dentro all'imbrunire". E la mia vita è bella ed è anche ben lontana dalla perfezione che immaginavo, ma l'unica cosa su cui ormai mi voglio concentrare è vivere. :)
    Rispondi a _al_ Commenta l’articolo

  5. Avatar di minou

    minou 9 anni fa (29 Agosto 2015 12:50)

    Ciao Ilaria, mi vergogno un po' a scrivere, perché ho sclerato oltre misura ultimamente e penso di aver abusato della tua pazienza. Non sono abituata a chiedere e invece con te lo sto facendo sfacciatamente e in cambio non ti sto dando nulla. Ho letto e riletto questo articolo e mi fa un effetto doppio e che non riesco a controllare. Da una parte sento come un sollievo perché eccolo il nodo, è uscito fuori. Ma dall'altro mi manca il terreno sotto ai piedi, sento l'angoscia che mi aggrappa lo stomaco e mi fa sentire persa e senza scampo. Come se non avessi più dove rifugiarmi. Sono una bestia ferita che sapeva che sarebbe sopravvissuta nel buco sottoterra, non avrei più cacciato ma anche i vermi possono togliere la fame. E ora il buco lo vedo chiudersi. Ma mi sento ferita, senza la pelle e gli strumenti per stare fuori. E se è bello rivedere il sole, fa comunque paura la vita fuori. Ora che avevo il controllo su ogni emozione e raggiunta l'atarassia! E non l'ho nemmeno fatto con questo fine. Io volevo solo evitarmi altre umiliazioni e di fare ancora di me carne da macello. E avevo maturato questo distacco, che poi è diventato blocco, volendo imparare a proteggermi e addirittura leggendo te. Grazie a te mi sono tirata fuori dall'ultima situazione malata. Di mio ci ho messo che non esistono situazioni che non sono malate perché le persone per stare insieme devono obbligarsi a combaciare e io sono quella che ha sempre rinunciato a sé pur di adattarsi. Allora per venir fuori da questo ruolo ho dovuto vedere tutto il male che c'è nelle unioni e convincermi che la pace non è lì. Non ho mai pensato di cercare la perfezione. Non mi sono mai reputata abbastanza per farlo. Ma mi sono innamorata degli ideali e ne ho fatto la mia ragione di vita e ho sempre usato me, nel corpo e nell'anima, come strumento per comunicare questi ideali agli altri. Non ho mai avuto il minimo riguardo per me. E francamente ora non so dove mettere le mani. Mi sento pure grottesca a scrivere queste cose in mondo visione e a non essere in grado di presentarmi a te davvero per quello che sono dicendo "eccomi, sono io, ho bisogno di aiuto".
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  6. Avatar di Bice

    Bice 9 anni fa (29 Agosto 2015 19:35)

    Ilaria, io sono perfezionista e ovviamente rispondo alla descrizione. Sognavo l'uomo perfetto, ragion per cui ho incontrato molti rospi e li ho trasformati in principi (nella mia testa), insomma li ho idealizzati. Non ne volevo vedere le imperfezioni, nemmeno quelle enormi. E neanche volevo vedere il mio fallimento e la mia infelicità. Così mi sono trascinata rospi per anni e anni. Se proprio c'era da cercare una responsabilità, la davo a me, mai abbastanza perfetta. E via a fare sempre meglio, migliorarmi, crescere, ma tutto per tenermi l'altro, farlo contento... di fronte a disattenzioni, egoismi, trascuratezze, bugie, tradimenti. Prendersi ogni responsabilità ha un vantaggio: si pensa che tutto dipenda da sé stesse. In un certo senso è così, ma alle volte la scelta giusta è quella di tirarsi indietro, mollare l'osso, togliersi gli occhiali con le lenti rosa (guarda un po', io li possiedo davvero) e scendere su un piano di realtà. E ammettere l'unica responsabilità: non aver voluto vedere. Il secondo passo, dopo molti rospi e molti risvegli, è stato accettare di non essere perfetta (perché da un lato si sente di dover dare e fare sempre di più, dall'altro si guardano i propri risultati in ogni aspetto della vita e si conclude che in fondo si è perfette, brave bambine) e soprattutto di non essere invincibile. E di non farcela da sola. Quindi... mi sto facendo aiutare... ad accettarmi prima di tutto. Un po' ci sono riuscita, sono meno perfezionista nelle cose che faccio, sputo meno l'anima... faccio meno e l'incredibile è che i risultati non mancano comunque, perfetti. Nella vita, intendo... studio, lavoro... E gli uomini? Sto smettendo di idealizzare rospi. Ma la fatica che faccio a stare lì a guardare dalla finestra, a lasciare loro spazio e tempo di dimostrarmi chi sono e cosa san fare, senza abbandonarmi ai sogni, senza dar loro un aiutino, una mano al destino... io che sono sempre stata responsabile per tutto e per tutti, io che sono una che si conquista e suda le cose, io che forse sono anche un po' "maschile", una che fa da sé e per gli altri, una intraprendente e protettiva con tutti... non la conosco la femminilità del farsi, davvero, conquistare. Ne hai già parlato, Ilaria, ma vorrei ne parlassi ancora. Perché noi brave ragazze perfette di oggi siamo anche tutte forse un po' troppo indipendenti e intraprendenti. Facciamo tutto da sole, ecco. Grazie e buona domenica.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  7. Avatar di Lulù

    Lulù 9 anni fa (30 Agosto 2015 10:00)

    Sapete qual'è stata ultimamente la più grande delusione? Che l'uomo "imperfetto" , quindi con tanti difetti, ha preferito l'amicizia con donne discutibili,dal punto di vista caratteriale , che con me che sono 30mila volte meglio di loro! Poi ho capito il perché. Lui ha mille difetti, anche loro hanno mille difetti, ma sono molto amici e si vogliono bene. Non cerco la perfezione l'importante è volersi bene, reciprocamente.
    Rispondi a Lulù Commenta l’articolo

  8. Avatar di Eleonora

    Eleonora 9 anni fa (30 Agosto 2015 10:02)

    Cara ilaria nella descrizione della portatrice mi ci rivedo al 100% come stile di vita vissuto e caratteristiche ammetto di avere nel cervello l'ideale di uomo perfetto anche se però poi nella vita ho frequentato solo uomini sbagliati...consapevolmente nel mio subconscio.
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  9. Avatar di Luana

    Luana 9 anni fa (30 Agosto 2015 10:11)

    Ben ritornata amica mi mancavano i tuoi articoli
    Rispondi a Luana Commenta l’articolo

  10. Avatar di Anna@

    Anna@ 9 anni fa (30 Agosto 2015 10:47)

    Mi trovo in sintonia perfetta su ciò che scrivi....ecco Ilaria mi piacerebbe che ci aiutassi a capire come si fa a smorzare l'autonomia in nome del farsi "conquistare" e decidere di potersi lasciar andare/meritare le attenzioni dell'altro...
    Rispondi a Anna@ Commenta l’articolo

  11. Avatar di Giulia

    Giulia 9 anni fa (30 Agosto 2015 11:26)

    Ciao Ilaria, Ho letto il tuo articolo e mi sono rispecchiata a pieno nella descrizione che hai fatto della donna intraprendente che cerca di dare (ed ottenere ) il meglio nelle cose e nelle relazioni che affronta. Sono arrivata anche io alla stessa conclusione che per rincorrere l'uomo perfetto alla fine ci si può lasciar sfuggire la persona giusta (non perfetta quindi ma di valore). Penso questo da ormai due anni da quando ho lasciato il mio ex e ancora oggi vivo con l'angoscia pensando che per volere troppo alla fine ho lasciato andar via una persona che mi rendeva felice sotto molti punti di vista ma che per altri non era come lo volevo io.... Oggi penso che ho buttato via una bella possibilità ed il mio timore è che dato che ho scoperto che non esiste Babbo Natale (quindi l'uomo perfetto) sono destinata ad incontrare un partner imperfetto quindi sarebbe stato meglio tenermi il mio che per lo meno era molto meno imperfetto di tanti uomini inutili che ho incontrato in questi due anni.... Quindi alla fine è giusto il detto che "chi si accontenta gode?"
    Rispondi a Giulia Commenta l’articolo

  12. Avatar di Licia

    Licia 9 anni fa (30 Agosto 2015 12:27)

    Un gioco di parole: l'uomo perfetto è colui per il quale Tu sei la sua donna perfetta!
    Rispondi a Licia Commenta l’articolo

  13. Avatar di Lara

    Lara 9 anni fa (30 Agosto 2015 13:10)

    @Helen: secondo me sono due discorsi differenti (con cui secondo me ci confondiamo anche perchè la nostra mente rigida cerca degli alibi... almeno così è capitato spesso a me): un discorso riguarda l'andare incontro al mondo inteso in questo caso anche come nuove conoscenze con la mente libera da autocondizionamenti e pregiudizi, rinunciando a misurare tutto sul nostro ideale rigido di perfezione che ripeto spesso è un alibi per non mettersi in gioco. Un altro discorso è pretendere la buona educazione e la pulizia (a quale persona sana di mente potrebbe piacere e desiderare un tipo come tu lo descrivi?), evitare per quanto possibile persone con manie distruttive che potrebbero farci stare male. Insomma il nocciolo del discorso secondo me è evitare atteggiamenti tipo trincerarsi dietro il mito del principe azzurro, che ci portano solamente a irrigidirci, a chiuderci al mondo ma soprattutto ad incontrare fatalmente sempre gli stessi uomini finti, narcisisti seduttori seriali e chi più ne ha più ne metta ;-D
    Rispondi a Lara Commenta l’articolo

  14. Avatar di Barbara

    Barbara 9 anni fa (30 Agosto 2015 15:14)

    Io, purtroppo, mi ritrovo esattamente nell'identikit della "brava ragazza portatrice dell'ideale dell'uomo perfetto". Mi rendo conto che non c'è niente di più sbagliato, ma che, non c'è niente di più vero che, in tale "ruolo", che mi appartiene nel modo più assoluto, mi sono pregiudicata spessissimo esperienze di vita e anche di uomini. Leggo il tuo blog con molta attenzione ed interesse. Finora mi sei di grande aiuto, soprattutto nel riconoscere, nei tuoi scritti, numerosi stereotipi a me "molto familiari", e, di conseguenza, nel cercare di "correggerli".
    Rispondi a Barbara Commenta l’articolo

  15. Avatar di Federica

    Federica 9 anni fa (30 Agosto 2015 9:30)

    Purtroppo succede anche a me di avere un ideale di uomo dentro la testa e sperare che ogni nuovo incontro vi corrisponda..Il problema però é che a differenza di chi seleziona troppo,io seleziono troppo poco e mi faccio andar bene anche situazioni che,se seguissi ció che realmente vorrei,non si presenterebbero..Con la scusa di non voler sembrare superficiale(perché non lo sono) do spesso due,tre,troppe possibilità anche a chi non se lo merita perché di fatto ha troppe cose che si allontanano dal mio "ideale"..Quindi penso che sia giusto non idealizzare troppo e credere nel principe azzurro che ci salverà ecc.,però é anche giusto sapere cosa si vuole e non andare contro se stesse solo perché tanto in giro ci sono solo rospi e non principi..
    Rispondi a Federica Commenta l’articolo

    • Avatar di Barbara

      Barbara 9 anni fa (30 Agosto 2015 15:27)

      Verissimo! Anch'io ultimamente mi sono un pò troppo adattata alle esigenze altrui, senza, tra l'altro, alcuna reciprocità. Il risultato? Sono stata "abbandonata" da un "uomo fantasma", da un giorno all'altro e che mi diceva di trovarsi benissimo con me, oltre ad esser stata giudicata dallo stesso inspiegabilmente ed ingiustificatamente, negativamente. Nonostante ciò, gli ho dato altre quattro possibilità. All'ultima sua offensiva esplosione di giudizi nei miei confronti, ho capito (SPERO!) che quest'uomo va assolutamente allontanato ed evitato.
      Rispondi a Barbara Commenta l’articolo

  16. Avatar di Lara

    Lara 9 anni fa (30 Agosto 2015 13:46)

    Volevo fare una precisazione: quelli che hai descritto tu, Helen, sono tratti di personalità che vengono fuori a lunga distanza (dipendenza dal cibo, abuso di alcool, scarsa propensione all'igiene), abbiamo bisogno di conoscere un po' più a fondo una persona per scoprirle, non bastano due o tre incontri per diagnosticare con certezza una dipendenza... Allora mi chiedo questo: se dopo due, tre incontri questa persona ci irrita, istintivamente ci respinge, perchè continuiamo a chiederci se può essere la persona giusta per noi? Perchè ce lo dicono gli altri, mettendoci fretta? Perchè abbiamo paura che sia l'ultima chance? Perchè smaniamo per avere u uomo accanto? Superfluo dire che queste non sono motivazioni valide, e ci portano molto lontano dal vivere una relazione piena e soddisfacente.
    Rispondi a Lara Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (30 Agosto 2015 14:25)

      Lara non sono uomini repellenti. Sono border line. Possono anche interessare molte persone. Possono anche essere in un momento di caduta libera, come noi. Devo giustamente sondare. Se io per prima a volte non sono in asse e non do' un'immagine sfolgorante ( in tutti i sensi) non devo ambire in quel momento? Insomma potrei girare la questione anche a mio svantaggio. Persone con difetti ne conosco, la prima sono io. Lo so che devo migliorare. Magari nel percorso di cambiamento incontro qualcuno. Non vorrei fare agli altri quello che non fosse fatto a me. Tutto qui.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (30 Agosto 2015 15:28)

      @ Helen e @Lara, ma fatemi capire, ma solo di borderline, alcolizzati e sudicioni vi vien da parlare?... Ma su, ma che atteggiamento è questo?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Lara

      Lara 9 anni fa (30 Agosto 2015 15:59)

      Veramente il succo del discorso per me é: non fidarsi di chi si mostra perfetto, accogliere le nuove conoscenze con la mente libera e soprattutto fidarsi del proprio istinto. Borderline alcolizzati e sudicioni, mi spiace per loro, ma sono solo dei pretesti che ho colto al volo per argomentare la mia tesi.
      Rispondi a Lara Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (30 Agosto 2015 16:05)

      Concordo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  17. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (30 Agosto 2015 16:36)

    Forse non mi son spiegata. Ho sentito varie volte di persone che hanno incontrato delle altre con le quali all' inizio non si avvertiva nessun feeling. Zero. Magari queste donne dicevano: io con quello lì? Mai neanche morta. Poi si sono sposate e sono contente e raccontano questi episodi del passato come aneddoti divertenti: "pensa che all'inizio non lo potevo vedere". A voi non è mai capitato di sentire queste storie? Insomma il dubbio che mi viene è che erigere montagne insormontabili con persone che all'inizio trovavamo bruttine o irritanti o altro sia la scelta giusta. Chiaro come il sole che se non riesco a provare trasporto alla fine lascio perdere.
    Rispondi a helen Commenta l’articolo

  18. Avatar di fiore

    fiore 9 anni fa (28 Agosto 2015 18:34)

    Ilaria vuoi dire che ci dobbiamo accontentare? Oppure che dobbiamo comunque sperimentare una relazione con un uomo anche se inizialmente, a pelle non ci sentiamo convinte al cento per cento..per vedere cosa succede dopo? Io interesso a un ragazzo che non mi piace molto fisicamente e anche come tipo non è proprio il mio ideale... è comunque un bravo ragazzo, pensi che dovrei lasciarmi andare lo stesso e che questi limiti che sento derivino dalla paura di vivere una vera storia, e così facendo perdo le occasioni che mi si presentano? Sono combattuta, da una parte il mio istinto mi dice di aspettare una persona più adatta a me, dall'altra la ragione mi dice che alla mia età non dovrei perdete un'occasione..
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (28 Agosto 2015 18:49)

      @ Fiore, credo che il tuo genere di obiezioni sia più adatto a questo articolo, che aveva sollevato già una serie di controversie: https://www.lapersonagiusta.com/errori-comuni/innamorarsi-uomo-giusto-seduzione/. Comunque la questione "alla mia età" è la più dannosa delle questioni.
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    • Avatar di Lara

      Lara 9 anni fa (29 Agosto 2015 21:13)

      Per come ho inteso io l'articolo, non si tratta di accontentarsi e farsi andare bene il primo che passa mettendo a tacere l'istinto, ma semplicemente di guardare agli uomini che incrociano la nostra traiettoria senza pregiudizi, con la testa libera. Lo dico io che mi considero campionessa dello sport in questione, nel senso del perfezionismo, ed é proprio uno dei limiti che sto cercando di superare...soprattutto dopo la mia separazione. E non vi tedio con i particolari, fatto sta che solo ora si sta facendo strada in me l'idea che cosi come io ho bisogno di tempo per farmi apprezzare da una nuova conoscenza anche io potrei dare la stessa possibilità. L'istinto, la prima impressione, la sensazione a pelle sono un segnale imprescindibile ma l'essere umano é troppo complesso per essere compreso e di conseguenza accettato o liquidato in poco tempo, con la velocità con cui mettiamo un "mi piace" su facenook :-) Anzi per esperienza dico che chi si presenta in modo univoco, perfetto, "proprio quello che fa per me" spesso sta recitando un personaggio, é un seduttore, é il classico uomo da evitare. Quindi mi piacerebbe riuscire ad essere il più possibile ricettiva, disponibile a concedere il tempo alle persone per farsi conoscere al di là della formalità proprio come piacerebbe fosse fatto a me ;-) Non so se sono riuscita a spiegarmi, sono pensieri nuovi per me e ancora un po' confusi :-)
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    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (29 Agosto 2015 21:33)

      Compreso perfettamente. È proprio così. Ci sono dei paletti iniziali che la ragione deve però mettere. Anzi non solo iniziali. Tu daresti spazio a un uomo con problemi con l'alcool? È una domanda.
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    • Avatar di Lara

      Lara 9 anni fa (29 Agosto 2015 22:09)

      In linea di massima no, ma sarebbe un caso limite rispetto al tema. Credo si stia parlando di ideali che esistono nella nostra testa anche un po' come alibi per non mettersi in gioco, per immaturità, o per rigidità mentale con cui confrontiamo tutti gli uomini con cui veniamo a contatto per concludere che nessuno fa per noi. Poi se conosco un uomo che mi attrae e scopro che ha problemi con l'alcol, o é un violento, o ha altre caratteristiche simili é chiaro che comincio a pormi altre domande che non riguardano la mia mania di perfezione...
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    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (30 Agosto 2015 6:54)

      Ecco Lara però secondo me a volte il confine tra chi è francamente da evitare e chi può essere frequentabile non è così chiaro. Mettiamo che non sia proprio alcolista ma ecceda e si lasci andare fisicamente sia con l 'alcool che col cibo e quindi abbia un aspetto bolso, alito non eccelso e parli in continuazione di mangiare. Ne conosco molti di uomini così dopo una certa età. A me un pochino irrita questa fissazione. Mi son chiesta se son rigida o perfezionista visto che proprio non mi attirano e magari piaccio a loro.
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    • Avatar di Angela

      Angela 9 anni fa (30 Agosto 2015 16:33)

      Lara, sei la prima che dice una cosa sensata:" se conosco un uomo che mi attrae"! E' questa la prima cosa...il primo step; poi, possiamo parlare di ed analizzare quello che vogliamo; ma se non c'è la spinta a conoscere, a voler uscire, a pensarci con quell'uomo, degli altri possiamo dire tutto il bene e avere tutta la considerazione possibile, ma non potrà esserci mai nulla! E dobbiamo anche essere libere di non voler approfondire la conoscenza con quelli che non ci piacciono. Diamine! Ma stringiamo, forse, amicizia con la collega che non ci sta simpatica o con cui non sentiamo feeling o non abbiamo nulla da dirci, anche se è una brava donna? L'amore e l'amicizia hanno anche il loro aspetto emotivo ed irrazionale!
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (30 Agosto 2015 16:43)

      Mi piace il tuo modo di porti Angela: "Lara, sei la prima che dice una cosa sensata". Simpatica, davvero.
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  19. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (30 Agosto 2015 16:49)

    Il botta e risposta a questo thread sta diventando un macello ahah. Ho recuperato tutti i pezzi! Grazie per le vostre risposte.
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  20. Avatar di lulu'

    lulu' 9 anni fa (30 Agosto 2015 19:46)

    Da quel che ho capito ultimamente, un po' tardi purtroppo, è che la chiave di tutto e' l'amore. Quindi non ha importanza avere dei difetti o molte qualità. Prima ho fatto un esempio di amicizia, ma quante coppie che conosco si vogliono bene. Il marito, al cospetto di altri, prende le parti della moglie anche se non lo merita. La protegge. C'è complicità. Non mi preoccupo più di piacere. Se amo qualcuno, lo amo anche con i suo difetti, (chiaramente non ci devono essere grossi problemi come l'alcolismo , personalita' borderline ecc.) ma devo essere anch'io altrettanto amata, accettata, compresa. Altrimenti faccio un passo indietro, perché amo prima di tutto me stessa. L'attrazione però è irrinunciabile, se non c'è , non frequento.
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