Come trovare l’uomo giusto: un aspetto che nessuno considera mai

come trovare l'uomo giustoCome trovare l’uomo giusto? Come si fa a incontrare – finalmente –  un uomo con il quale è  possibile costruire una relazione sana e duratura? Come si fa a smettere di attrarre nella propria vita le persone sbagliate?

Sono domande che mi sento fare ogni giorno, in modo chiaro o confuso, implicito o esplicito, consapevole e inconsapevole.

Tante possono essere le risposte: smettere di farsi ossessionare dal “bisogno” di trovare qualcuno e aprirsi alla vita così com’è con entusiasmo e positività; amare se stesse e piacersi (questa è una cantilena) perché chi non ha amore non può attrarre amore; lasciare andare il romanticismo che crea illusioni e calarsi in un sano realismo che conduce ad affrontare gli altri con sicurezza e sapendo quello che si vuole e non si vuole.

Ecco, per esempio. Questi tutti sono atteggiamenti che possono rovesciare in positivo una situazione.

C’è qualcosa di più oltre a questo, che è essenziale e che viene sottovalutato o mai preso in considerazione.

Perché la cultura dominante, il contesto, l’imitazione degli alti non aiutano.

Sto parlando sempre di un atteggiamento mentale, di un modo di approcciarsi alla vita, di uno stato interiore nel quale è utile entrare e abituarsi a rimanere, anche se, all’inizio, entrarci e rimanerci può costare un leggero sforzo.

Sto parlando di uno stile di vita che è possibile adottare, se lo si rende un obiettivo prioritario, dato che è quello che serve davvero per raggiungere tutti gli altri.

Sto parlando della capacità di prendere le distanze dai propri problemi, qualsiasi essi siano.

Proprio così.

"L’inerzia che ci trattiene nelle situazioni dolorose apre la porta alle nostre energie negative, quelle che incitano a contemplare il vuoto, quelle che ci spingono a chinarci sul cratere del vulcano, ad avvicinarci alla lava fusa e annusarne il letale soffio caldo. E. E. Schmitt"

Come trovare l’uomo giusto. L’atteggiamento che fa la differenza

Che cosa significa prendere le distanze dai propri problemi?

Partiamo dal fondo e vediamo quali sono gli effetti che si riscontrano in una persona che è capace di prendere le distanze dai suoi problemi.

Una persona che sa distaccarsi dai suoi problemi non si lascia coinvolgere da ansie, paure e tristezze; si gode la vita nonostante le difficoltà che trova sul suo cammino.

Non si porta dietro i suoi problemi in ogni ambito, non lascia che i problemi le offuschino le giornate, avvelenino l’atmosfera in cui vive, influenzino i suoi rapporti con gli altri.

Non pensa continuamente ai suoi problemi desiderando angosciosamente che scompaiano o maledicendo il fatto di averli o ritenendosi presa di mira dalla sfortuna a causa di quei problemi.

Non ne parla di continuo; non coglie ogni occasione per tirarli fuori e farli presenti agli altri; non si autocommisera.

Non aspetta che arrivi qualcuno a risolverglieli e nemmeno si aspetta che sia qualcun altro a risolverglieli.

Una persona che si muove al di sopra dei propri problemi è meno manipolabile dagli altri.

Saper ridimensionare i propri problemi, non farsi controllare da loro, non diventare schiavi dei problemi è la via alla serenità e alla pace interiore.

Non per niente tutte le discipline filosofiche forniscono indicazioni per fortificare la capacità di non lasciarsi travolgere dalle difficoltà che la vita presenta.

Le religioni anche.

E le più moderne tecniche psicologiche sono orientate alla stessa finalità.

Gli atleti di oggi vengono allenati a gestire il loro rapporto con le difficoltà di una prova sportiva e a ridimensionarle, a riformularle, a reinterpretarle.

Si tratti della fatica, di una sconfitta, di un infortunio o di una momentanea rinuncia a una gara importante e lungamente preparata.

O dei sacrifici fatti per allenarsi e per migliorarsi.

Non è possibile procedere e avere successo portandosi dietro i problemi in ogni momento, trascinando nel presente e nel futuro le delusioni del passato e gettando su una situazione nuova l’ombra di un fallimento che non le appartiene, che è vecchio, che è altrove, di un altro tempo, di un altro contesto, di altre condizioni, di altri eventi.

Esistono delle regole da seguire per avere una vita fortunata e felice? Molto rapida e sintetica, la guida gratuita che rivela ciò che conta per avere una relazione che ti fa stare bene.
"Questo è il mio dono. Lascio che la negatività scivoli via da me come l’acqua dal dorso di un’anatra. Se non è positivo, non lo ascolto nemmeno. Se puoi superare questo, i combattimenti sono facili. G. Foreman"

Come trovare l’uomo giusto: andare oltre i problemi vecchi e nuovi

So bene che se hai letto fin qui probabilmente hai storto il naso più di qualche volta, pensando che non è facile in effetti mettere distanza tra sé e le questioni importanti della propria vita, quelle non ancora risolte.

Inoltre non escludo che tu ti stia interrogando su che cosa c’entri la capacità di ridimensionare i propri problemi con il tema di trovare l’uomo giusto.

Molto semplicemente, quando ci si fa sovrastare emotivamente dai propri problemi se ne diventa ossessionati.

Si vive nei problemi, si vive dei problemi. I problemi sono un abito, un fardello, una zavorra. Girano sempre con noi. Ci stanno addosso.

Non siamo più noi. Impersonifichiamo i nostri problemi. Diventiamo i nostri problemi. Non per niente, si parla anche di “somatizzazione”.

A questo punto penserai che sto esagerando.

Va bene. Facciamola più semplice.

Se considero la mia esperienza con donne che hanno vissuto storie sbagliate in successione, sempre con uomini sbagliati, donne che fanno fatica a trovare una relazione bella e soddisfacente, osservo come costante il fatto che queste donne hanno sempre, più o meno visibile, più o meno palpabile, più o meno “rumorosa” una dose di negatività della quale non sono mai completamente consapevoli e soprattutto della quale non hanno ancora veramente deciso di liberarsi.

Il fatto è che coloro che pensano di continuo e parlano di continuo di quello che nella loro vita non va, si mettono “in ombra”, risultano poco attraenti, sono avvolti in una patina di negatività che respinge partner di valore e interlocutori interessanti.

"Non vi è alcuna speranza di successo per colui che respinge gli altri con la sua personalità negativa. N. Hill"

Come trovare l’uomo giusto. Una priorità

Non solo. Chi lascia spazio alla negatività, attrae persone negative o diventa preda di coloro che sono dei veri e propri “cacciatori” di situazioni e di partner negativi, dato che chi si fa trascinare nel vortice emotivo delle difficoltà è più fragile, più manipolabile, più sensibile agli incantesimi dei malintenzionati.

Permettere ai propri problemi di condizionare i propri pensieri, il proprio umore e il proprio atteggiamento verso gli altri e quindi assumere tristezza, depressione e preoccupazione come stati prevalenti, fa sì che si respingano le persone di valore e che si attraggono quelle che sguazzano nei guai altrui o sono cariche di negatività e di problemi già di loro. Quelle persone che pescano nel torbido.

"Quando pensieri belli e nuovi cominciarono a scacciare via gli antichi pensieri negativi, la vita soffiò in lui, il sangue riprese a scorrergli sano nelle vene, le energie gli tornarono. Frances Hodgson Burnett"

Ridimensionare i tuoi problemi, assumere una posizione diversa rispetto a loro e viverli con più distacco ti sembra complicato, contrario al tuo modo di essere o anche in qualche modo “ingiusto” verso la vita e verso te stessa, dato che i guai sono guai e che bisognerebbe provare che cosa significa e che lasciare andare l’angoscia ti fa sentire forse meno impegnata nella tua vita?

Comincia dai piccoli passi.

Hai mai riflettuto sul fatto che forse ti lasci dominare dai pensieri negativi? Che forse parli troppo dei tuoi problemi e ti presenti agli altri come una persona piena di problemi?

Hai mai preso in considerazione la possibilità di approcciare le questioni della vita con una diversa modalità, con una diversa predisposizione interiore?

Hai mai pensato che forse la tua serenità dipende da come osservi e da come ti poni verso quel che ti accade?

Queste sono le domande che puoi porti per offrire a te stessa un’alternativa rispetto a un modo di vivere che spesso può essere inutilmente complicato e che rischia di pregiudicare anche i rapporti più importanti per te o di offuscare il tuo fascino naturale.

Semplici riflessioni, per cominciare, che possono farti scoprire come trovare l’uomo giusto in modo facile e spontaneo.

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129 Commenti

  1. Avatar di Carlotta

    Carlotta 5 anni fa (28 Ottobre 2018 10:02)

    Grazie Ilaria. Articolo importantissimo. Un abbraccio.
    Rispondi a Carlotta Commenta l’articolo

  2. Avatar di Maria Caterina

    Maria Caterina 5 anni fa (28 Ottobre 2018 10:02)

    Ciao! Ilaria.Splendido articolo..davvero...condivido appieno quello che hai scritto.Sino a qualche tempo fa ero una persona che viveva immersa nei suoi problemi ...Ho attraversato periodi bui..Un giorno mi sono resa conto che se volevo essere felice e cambiare la mia vita, lo potevo fare, dipendeva solo fa me..Buona giornata e Grazie..M. Caterina
    Rispondi a Maria Caterina Commenta l’articolo

  3. Avatar di Sandrino

    Sandrino 5 anni fa (28 Ottobre 2018 9:16)

    Uao... Questo è tutto...
    Rispondi a Sandrino Commenta l’articolo

  4. Avatar di Giusy

    Giusy 5 anni fa (28 Ottobre 2018 10:17)

    Grande Ilaria....bellissimo articolo.. ..Buona domenica a tutte....
    Rispondi a Giusy Commenta l’articolo

  5. Avatar di Teresa

    Teresa 5 anni fa (28 Ottobre 2018 11:17)

    Wow! È proprio così cara Ilaria. Dobbiamo solo avere la costanza di metterlo in pratica quotidianamente.
    Rispondi a Teresa Commenta l’articolo

  6. Avatar di Emilia

    Emilia 5 anni fa (28 Ottobre 2018 9:31)

    Splendido articolo, Ilaria. È proprio vero quello che hai scritto... L'ho sperimentato sulla mia pelle, ma con il tempo ho capito che l'autocommiserazione o cercare comprensione e conforto negli altri mi rendeva più vulnerabile, fragile e vittima di persone che non vedevano l'ora di approfittarsene o semplicemente di deridermi. Oggi posso dire di aver imparato la lezione, anche se bisogna sempre "allenarsi" per non commettere di nuovo gli stessi errori. Buona domenica! :)
    Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

  7. Avatar di Ally

    Ally 5 anni fa (28 Ottobre 2018 11:50)

    Ilaria... Grazie!!!! Faccio una fatica bestia ma so che sto proseguendo sul sentiero giusto. Grazie, di cuore ❤
    Rispondi a Ally Commenta l’articolo

  8. Avatar di Fabiola

    Fabiola 5 anni fa (28 Ottobre 2018 13:28)

    Ciao Ilaria come al solito arrivi al momento giusto, è vero spesso mi trascino addosso i vecchi problemi e i vecchi rapporti sbagliati e ora di cambiare atteggiamento e forse darsi positivamente ad un nuovo amore. Col cuore buona domenica a tutte
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  9. Avatar di Chiarina90

    Chiarina90 5 anni fa (28 Ottobre 2018 16:38)

    Ciao a tutte/i! Sono una mamma single di 28 anni...ultimamente, mi sto sentendo e vedendo con un ragazzo conosciuto su un sito di incontri...l’unica cosa di cui ho paura, è di non saper più fare a relazionarmi con l’altro sesso. Se quello che dico o che faccio sia giusto o meno. Questa persona mi sembra, ad ora, abbastanza matura. Ma come faccio a tener vivo l’interesse? Grazie!
    Rispondi a Chiarina90 Commenta l’articolo

  10. Avatar di Kiki

    Kiki 5 anni fa (28 Ottobre 2018 12:58)

    Condivido ogni riga di questo articolo, di cui ho riscontrato gli effetti positivi per me, e, verso alcune persone di nuova conoscenza particolarmente. Credo sia la chiave per vivere bene, andando verso ciò che ci trasmette benessere, e verso la vita, e in generale tutto ciò che si desidera. Ho una domanda per Ilaria:
    Rispondi a Kiki Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Ottobre 2018 13:10)

      Ehilà, la domanda è rimasta nella penna... Aspettiamo che esca :)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Kiki

      Kiki 5 anni fa (28 Ottobre 2018 13:15)

      Pt2. (Scappato il tasto invio :D, buona domenica Ilaria) Ho una domanda per Ilaria, concerne le decisioni: come si facilita il personale processo decisionale verso situazioni per cui si hanno pro e contro diversi contrastanti, e ci si sente quasi "in conflitto" con sé stesse...? A volte, per non sbagliare, resto in stasi. E, questo non risulta molto positivo, non tanto/solo per la decisione stessa (che può essere anche non "importante"), ma verso me stessa, e la mia autostima, credo. E, il possibile beneficio che ne avrei tratto in caso diverso, sebbene abbia voglia di decidere con un certo grado di sicurezza, che mi porti a essere risoluta, come sono quando riconosco ciò che voglio. L'indecisione mi rende confusa, e pressata. Me ne libero evitandola (fintamente e, relativamente).
      Rispondi a Kiki Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Ottobre 2018 18:44)

      Ciao Kiki, la tua è una domandona, per altro molto interessante. Intanto sei già molto avanti, dato che sei consapevole di far fatica a decidere e di far fatica a causa di "conflitti" interiori. E' un fenomeno molto diffuso anche se i più non lo sanno riconoscere e non lo sanno descrivere tanto precisamente come fai tu. La mia esperienza mi dice che accade molto più spesso a persone che hanno una bassa autostima o sono in una fase di disistima, che può essere spesso causata da relazioni sbagliate (o da rotture) con partner svalutanti, o a ridosso di un fallimento o quando si è in un contesto che contiene e limita. Che critica potentemente. La disistima di sé ovviamente ha un ruolo fondamentale dal momento che non ci si fida di se stessi e del proprio decidere e del proprio agire per cui si è bloccati da continue incertezze. Anche il senso di colpa gioca brutti scherzi. Ovviamente, poi, come osservi tu, questo fa partire un circolo vizioso in cui ci si arrabbia con se stesse e ci si disistima ulteriormente. Intanto considera il livello di importanza e di valore che certe decisioni hanno per te. Molto probabilmente spesso non riesci a decidere semplicemente perché non te ne importa nulla o nessuna delle decisioni è quella che ti interessa veramente. Può capitare quando non stai prendendo in considerazione i tuoi veri bisogni e le decisioni veramente interessanti per soddisfarli. Cioè, sei in uno stato di frustrazione dove niente di quello che hai di fronte ti motiva e ti interessa davvero, perché in realtà hai bisogno di altro ma non te lo vuoi riconoscere, non lo vuoi ammettere. Allora, posto che bisogna partire dall'accettare amorevolmente il proprio conflitto interiore, il passo successivo è comprendere da dove questo conflitto sorge. Dal senso di colpa? Dal senso di non meritarsi qualcosa? Dal timore del giudizio degli altri le cui voci ci rintronano nella testa già preventivamente? Dalla paura? Dalla pigrizia? Dalla stanchezza (aspetto da non sottovalutare mai)? Ecco, fermarsi a pensare e comprendere le ragioni del conflitto è già un primo gradino verso la decisione. Poi, certo, alcune decisioni possono anche essere rimandate o mai prese. Si può attendere. In ultimo, molto importante, spesso è utile decidere, proprio per allenarsi e assumendosi la responsabilità, magari con una dose di spirito, che si è in grado di accettare le conseguenze di quel che si è deciso, anche se fossero negative. Perché, oltre al conflitto interiore è importante accettare la paura e anche la propria imperfezione, cioè la possibilità di sbagliare.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Kiki

      Kiki 5 anni fa (28 Ottobre 2018 20:21)

      Grazie infinite Ilaria per il tuo parere, azzeccato e sensibile all'argomento come sempre. Alcuni miei sospetti (vaghi e dubbiosi) in riguardo alla causa d'indecisione risultano, finora, in parte fondati, e trovano conferma puntuale e precisa nella tua lucida analisi, e, riscontro effettivo reale tra le cause che elenchi, oltre che tra le altre tue parole. Non da ultimo l'influenza mentale critica presa in prestito da altre persone per sė negative, (sebbene "influenti") in determinati momenti e contesti, o il vissuto in contesti critici, o occasionalmente tali. Il ruolo della disistima, come scrivi, diventa cruciale, ed è causa del possibile senso di colpa conseguente una non-decisione. Perché è come si fosse un elastico tirato vs. direzioni opposte in momenti differenti. Alla lunga si smolla, o si spezza. Ancora più perfettamente calzante, nel mio caso, ciò che dici in seguito, sul valutare i bisogni importanti collegati alle decisioni determinate e, determinanti per il proprio benessere. Talvolta relativizzati soprattutto a causa di quella paura di non essere, (o sentirsi) "abbastanza", che mi appartiene purtroppo. Sebbene non mi condizioni più come un tempo, avendola individuata. Quindi sì anche la paura, e/o quella di sbagliare e in un certo senso il "non meritare", c'entrano eccome. Credo che valuterò meglio dapprima le decisioni in sé, e il loro potenziale in valore e importanza rispetto ad altre, probabilmente più utili per me in un determinato momento. Grazie per lo scambio di opinioni. Buona serata. :) Un saluto a tutte/i.
      Rispondi a Kiki Commenta l’articolo

  11. Avatar di Josephine

    Josephine 5 anni fa (28 Ottobre 2018 12:06)

    Salve a tutte. Vorrei condividere la mia esperienza positiva. Ho avuto un'infanzia, e in generale una vita molto infelice, ho affrontato difficoltà continue, e sviluppato, anche a causa dell'assenza totale di autostima, una brutta tendenza al pessimismo, a vedere tutto nero, a sentirmi irrimediabilmente sfortunata e inc****ta col mondo. Parallelamente ho avuto storie reiteratamente sbagliate e sono sempre finita nelle grinfie di manipolatori, narcisisti perversi, persone dall'ego smisurato. Che non hanno fatto altro che sprofondare di più nei miei stati d'animo negativi, in un loop continuo. Mi sono fermata, non mi piaceva niente della mia vita. Ho deciso di rimanere sola e di lavorare sulle mie debolezze. Di accettare di non essere stata amata come avrei voluto, e di svoltare pagina, smettendo di piangersi addosso. Anni di lavoro, compreso lo studio di questo blog e di tutte le vostre storie. Non è stata una passeggiata, a volte mi sono rassegnata all'idea di restare sola per sempre, perché per tanto tempo ho continuato ad attrarre solo uomini deleteri per me, e dunque per tanto tempo ho scartato e basta, anche quando avrei avuto bisogno di compagnia. Sono diventata più "stronza" nel senso spesso inteso da Ilaria, e più confidente verso di me, ho iniziato ad apprezzare negli uomini caratteristiche che un tempo ritenevo meno attraenti delle altre, quali l'umiltà, la pazienza, la pacatezza. E....ho incontrato il primo uomo di valore della mia vita. Di quelli di cui un tempo pensavo avessero buttato via lo stampo. Ho risolto i miei problemi, ma non ho smesso di leggere il blog. Voglio ricordarmi dov'ero e dove sono arrivata, voglio continuare a tenermi in esercizio. Perché queste cose contano, nelle relazioni, nel lavoro, nelle prove della vita, in generale. Abbiate sempre stima e rispetto di voi stesse, restate sole fin quando non arriva l'uomo che avete sempre meritato, perché esiste. E se non arriva, pazienza. Josephine
    Rispondi a Josephine Commenta l’articolo

  12. Avatar di Mononoke

    Mononoke 5 anni fa (29 Ottobre 2018 9:42)

    Grazie Ilaria, articolo molto utile e che arriva davvero al momento giusto. Mi sono resa conto, leggendolo, che quando penso sia meglio fare quanto dici tu, cioè prendere le distanze dai miei problemi, una parte di me fa molta resistenza perché pensa di di dover stare sul pezzo, sul problema, che quella è la priorità e quindi devo essere concentrata, niente distrazioni. Il risultato è che vengo travolta da un vortice di sensi di colpa che mi non mi aiuta per niente. Questa dritta che dai la metto subito in pratica!
    Rispondi a Mononoke Commenta l’articolo

  13. Avatar di AnnaV

    AnnaV 5 anni fa (29 Ottobre 2018 13:03)

    Mamma mia scatenatissim*, ci ho messo un'ora a rimettermi in pari coi commenti!! Verissimo, e grazie! il potere del non-fare, nel senso del non correre dietro agli affanni, per fare un passo indietro sempre e guardare il quadro ... Verissimo. Non so se serva a far innamorare qualcuno, ma serve a stare in pace e in controllo, e sperabilmente a piacersi e volersi bene. Grazie grazie grazie
    Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

  14. Avatar di Eleonora

    Eleonora 5 anni fa (2 Novembre 2018 15:38)

    Tutto molto vero in linea di massima...non sempre si può ridimensionare, però,quando i problemi ti levano il respiro.ricordo quando,fino a soli3anni fa,non riuscivo nemmeno a lavorare... Nonostante ciò,i miei grossi problemi ereditati dall'ignavia altrui,ho trovato qualcuno che non si è spaventato di tanta negatività,Anzi...+cercavo di aprirgli gli occhi e +mi stava addosso. Solo quando hai un qualcuno di VALIDO vicino,i problemi riescono a ridimensionarsi fino forse a risolverli perché c'è chi ,oltre ad ascoltarti,vede la situazione dal di fuori e davvero dà una mano grande x risolverli... Gli altri,scompaiono,annoiati e infastiditi ma la persona giusta...NO.
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  15. Avatar di Castagna

    Castagna 5 anni fa (29 Ottobre 2018 16:17)

    Cara Ilaria e care lettrici del blog, vorrei parlarvi di un problema che sta diventando sempre più pesante e avvilente per me. Ogni volta che mi capita di conoscere un ragazzo,poi, col tempo questo perde interesse nei miei confronti perché sono una ragazza gentile e disponibile, e perciò penso di risultare scontata e banale, di poco valore. Sia chiaro: non sono mai stata assillante o bisognosa, ma il mio entusiasmo e la mia iniziativa sembra quasi allontanare gli uomini.. fare la stronza, rispondere in modo freddo o rifiutare un invito ad esempio, oltre che innaturale per via del mio carattere, sarebbe comunque non produttivo... dove sbaglio?
    Rispondi a Castagna Commenta l’articolo

    • Avatar di Kiki

      Kiki 5 anni fa (29 Ottobre 2018 18:39)

      Ciao Castagna, mi permetto di risponderti per quella che è la mia opinione, frutto della mia esperienza e, riflessione personale in riguardo a situazioni simili a quella che descrivi. Secondo me non "sbagli" verso gli altri, affatto. Se mai "sbagli", è solo verso te stessa. Mi spiego meglio: se esci con un ragazzo per "interpretare" il ruolo definito della ragazza gentile e giustamente interessata e disponibile(e, chissà quante altre cose), già sbagli. Cerchi conferma delle tue buone (e opportune, positive senz'altro) qualità attraverso lui (al quale non è detto che tu ne sia veramente, minimamente, interessata, - te la lancio così- ;) ), e, anche una giusta giustificazione alle vostre uscite. Se, anche questo non fosse da te identificabile, aggiungo che uscire, soprattutto nelle prime uscite, con un'aspettativa determinata è già raccontarsi favole, o storie con un fine deciso, che se disatteso porta (almeno) frustrazione personale. Nell'uno e, nell'altro caso quello che succede è che non ti senti libera fino in fondo, perché non ti concedi naturalezza e, genuinità nell'esprimerti. Giacchė veramente impegnata in quello che "devi o dovresti essere", per corrispondere a quello che un lui qualsiasi "vorrebbe", per raggiungere un fine che è la prima, prioritaria cosa nella tua mente. Così la conoscenza e, la relazione (di qualsiasi natura) che potrebbe nascere va a perdersi, perché non parte per davvero. E, non è perché non corrispondi a qualcosa, o sbagli. (Non c'è una causa-effetto diretto con questo, e non sempre esiste...) Ma, forse è perché non ti permetti di essere ("e perché mai?", questa è la domanda delle domande), e di viverti il momento, semplicemente. Senza le aspettative di qualche voce nella tua testa. Ciao! Ps. Non devi fare la stronza, o la difficile per "doverlo fare". È che lo diventi naturalmente quando ti conosci abbastanza per sapere cosa non vuoi, o tutto quello che non vorresti mai dover tollerare/accettare. È solo un passo successivo, secondo me. ;)
      Rispondi a Kiki Commenta l’articolo

    • Avatar di Castagna

      Castagna 5 anni fa (4 Novembre 2018 0:02)

      Grazie della risposta, devo dire che hai centrato in pieno sulla mia situazione e mi stupisco di come alcuni meccanismi siano gli stessi per tutte noi, forse perché siamo spinte dagli stessi bisogni e desideri, adoro questo blog anche perché pullula di umanità.
      Rispondi a Castagna Commenta l’articolo

  16. Avatar di Kicca

    Kicca 5 anni fa (14 Novembre 2018 15:39)

    Articolo per me molto utile, stavo proprio cercando una risposta in questo senso, come fare a non essere sempre arrabbiata nel privato nonostante tutto, può essere un punto di partenza, muchas gracias :)
    Rispondi a Kicca Commenta l’articolo

  17. Avatar di Shy

    Shy 5 anni fa (29 Novembre 2018 11:22)

    Articolo interessante, che mi lascia tante cose da dire. Leggendo da tempo gli articoli di Ilaria, ci sono frasi che mi sono entrate in testa e che mi ripeto come un mantra quando ho a che fare con un uomo. Tuttavia mi rendo conto che ho ancora molta strada da fare. Le mie amiche hanno tutte un fidanzato, ma questo non mi ha impedito di uscire e arrangiarmi con altre compagnie o persone. Solo che a volte, penso sia normale, mi sento sola. Ultimamente poi, si stanno susseguendo uomini annoiati. Chi mi cerca per sesso, mascherato da volerci riprovare, chi mi cerca perchè non è più soddisfatto della propria storia, ma poi scompare, la persona più sincera è stato un mio amico che mi ha detto senza tanti giri di parole che da me voleva solo sesso, e quello ha avuto, finchè ci siamo stancati entrambi. Tutto questo per dire, che intorno a me c'è un gran fumo ma niente arrosto. Non ho cercato io queste persone, e non capisco perchè le attraggo sempre, nonostante non sia per niente disponibile. Non cerco, non chiamo, sto nel mio come si suol dire. E loro si ripresentano, in un modo o nel'altro. Non sono a livelli di esasperazione da dire che devo chiuderci i contatti, voglio dire, passerei da psicopatica e immatura vista la poca frequenza con cui li sento, ma se nemmeno essere razionali e non disponibili funziona, mi chiedo dove sbaglio, perchè non si passa mai ad uno step successivo ma ci si ferma sempre e solo al sesso o alla conoscenza basilare. Non riesco ad essere me stessa perchè va a finire sempre così, e al momento mi sento in un vicolo cieco, senza sapere che direzione prendere.
    Rispondi a Shy Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (29 Novembre 2018 13:58)

      Diciamo sempre che meno li cerchi e più ti cercano loro... del resto fanno pesca a strascico, si ripresentano e vedono come butta. Questi soggetti scappano se li cerchi, mica se gli dici di no :)
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Roberta

      Roberta 5 anni fa (29 Novembre 2018 15:42)

      Che amarezza! Purtroppo ho notato anch'io questo atteggiamento. Cosa può portare tutto questo? Oltre al sesso ovviamente!
      Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (29 Novembre 2018 17:24)

      Ma amarezza perché? Vi amareggiate perché gli altri sono deficienti o superficiali? Vi condannate all'infelicità cronica, allora :D :D :D
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Roberta

      Roberta 5 anni fa (29 Novembre 2018 22:36)

      Si, devo ammettere che ho il vizio di incapponirmi.. sarò un po' masochista! A parte gli scherzi, questi soggetti tirano fuori il peggio di me e poi quando rifletto su i relativi comportamenti sento una tristezza infinita.
      Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (29 Novembre 2018 14:48)

      Ciao Shy, scusami se sono schietta ma fare sesso con qualcuno significa rendersi disponibili. Magari si cerca di rimanere il più possibile razionali per non lasciarsi coinvolgere, ma inevitabilmente ci si rende disponibili.
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

  18. Avatar di A

    A 5 anni fa (13 Dicembre 2018 22:51)

    Vero. Verissimo. I “problemi” vanno presi, accettati, messi da parte ovvero risolti da soli per la parte che ci compete. Tuttavia mi chiedo anche se non sarebbe possibile, per una volta, essere presi e accettati in una fase di “convalescenza” dai problemi. Che non sono eterni, ma ci sta che, di fronte a qualcuno più grosso del normale, uno ci pensi. Detto questo, può essere che l’Uomo Giusto scappi per questo motivo? Oppure se è uno che non vuole problemi, nemmeno conoscere quelli altrui (non dico risolverli), non fosse l’Uomo Giusto? E parlo io, che non so con chi parlare di miei, ma sono un ottimo vaso (da notte) per ascoltare tutti quelli degli altri. Attraggo gli uomini sbagliati, non c’e Dubbio.😂
    Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (14 Dicembre 2018 9:30)

      Riscrivi il commento con le minuscole al posto giusto e poi vediamo. Consiglio: smettila di lamentarti. Cercare di rendersi interessanti attraverso una (supposta) sofferenza non dura per molto e, appunto, attrae solo melma, da ogni direzione.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (14 Dicembre 2018 14:14)

      Si Ilaria, io penso sempre a una cosa che scrivevi nei posts addietro (forse sta nel primo percorso), ovvero che bisogna essere o diventare la persona giusta per la persona giusta. È sano aspettare e prendersi cura di se, è insano aspettarsi che qualcuno si prenda cura noi (spesso è solo la bambina ferita che fa i capricci).
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    • Avatar di A

      A 5 anni fa (12 Gennaio 2019 16:36)

      Bene, compito per quest’anno sarà di diventare la persona giusta. Anche se l’impressione è di non essere mai abbastanza.
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  19. Avatar di A

    A 5 anni fa (17 Gennaio 2019 9:33)

    Come trovare l’uomo giusto? Come? Partiamo dai fondamenti: dove? Se, facendo il paragone con il mercato immobiliare, si pensa sempre ad un certo ricambio, con gli “uomini di valore” mi sembra che il discorso cambi. Forse è vero che dopo i 35 anni sono già tutti impegnati, magari con prole al seguito. E chi si trova solo...un motivo ci sarà. Come me: scaricata. Faccio fatica a conoscere, figuriamoci avere un compagno. Oddio, qualcuno attraggo: sposati infelici, derelitti di ogni genere. Da lontano, perché poi non mi conoscono. Per quei pochi con cui stringo la conoscenza è che un po’ mi piacciono, che trovo simili a me per desideri: sono troppo indipendente, troppo “ambiziosa”, ho un lavoro troppo impegnativo, ecc. ecc. Ma io penso che non posso snaturarmi solo per avere qualcuno vicino, non posso e voglio fingere di essere quella che vorrebbe solo fare la mamma di compagno ed eventuale bambino. Oppure non sono io “di valore” per loro, capita. Magari la vogliono giovane e con altre caratteristiche. A volte mi sento ingenua/poco furba, non so proprio come si fa a conquistare un uomo. Non sono capace di accettare compromessi per non rimanere sola, non sono capace di fare la lumacona (esempio: il mio ex mi aveva urlato delirante tutte le sue magnifiche caratteristiche che io non avevo apprezzato...era chiaro che usava le parole dell’altra. Oltre ad amarlo- ebbene sì, lo ammetto, io lo stimavo, apprezzavo tutto quello che faceva- ero io insomma l’uomo che amava, per citare l’altro bell’articolo di Ilaria). Ma torniamo a noi...si può stare anche sole vero? Se non si trova nessuno che possa rendere noi e la nostra vita migliore? Capita a tante vero?
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    • Avatar di Goldie

      Goldie 5 anni fa (17 Gennaio 2019 16:52)

      Sì, capita a tante, e più si avanza in età, più il numero delle donne single aumenta. Sia per scarsa scelta di uomini, sia per scelta / non-scelta personale, sia per uomini già impegnati etc. etc. Meglio farsi all'idea? meglio approfittare del tipo di passaggio? Ognuno faccia come meglio pensa, dopotutto non ci sono ricette...
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (17 Gennaio 2019 17:22)

      Si si, ci sono decine di discussioni al riguardo. Giustamente Ilaria dice di abbandonare le convinzioni sbagliate, ma non ci piove che se sei giovane, carina, non qualificata e disoccupata hai più possibilità di trovare qualcuno che ti faccia fare la cameriera/ cuoca/ bambinaia e poi con gli anni la badante a casa sua (dicesi anche moglie) ... Poi abbiamo anche discusso del fatto che loro vogliono sentirsi sempre superiori. Quindi o ti snaturi parecchio, da quel che capisco, o tocca che aspetti la persona giusta facendo altro e senza pensarci troppo su
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (17 Gennaio 2019 20:13)

      Capisco, sinceramente, la frustrazione che si prova dopo essere passate tramite una serie di storie non andate come volevamo, e magari anche abusanti. E capisco che questo ci possa far sentire più irrigidite, magari inadeguate e con la catena a terra. Però non condivido il pensiero secondo il quale, avanzando con l'età, chi - dicendolo in termini schietti - rimane sulla piazza è perché qualche problema, alla fine, ce l'ha. O è stato scaricato, oppure è 'troppo' indipendente, o altro ancora. Anche perché è abbastanza depotenziante e fiaccante. Trovo che questa rappresentazione non dia merito a chi, invece, ha superato i 35 e sta ancora cercando la persona giusta per sé. E senza avere chissà quali 'stranezze' insite. Semplicemente cerca e non si accontenta.
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    • Avatar di A

      A 5 anni fa (17 Gennaio 2019 23:43)

      Grazie delle risposte a tutte, rifletto e vi ringrazio delle vostre opinioni. Beh @Silvia, anche a me piacerebbe pensare che non mi accontento. E non mi accontento eh? Ma la mia verità soggettiva purtroppo è quella e non posso cambiarla. Sia sul motivo della mia attuale condizione, sia sul fatto che non riesco né a trovare qualcuno che mi piaccia veramente o un po’ di più, né a trovare il cosiddetto uomo di valore che si riveli interessato a me. Non serve fare miracoli, ma è possibile che io non sia né piena di energie, né capace di essere attraente, né con tali attrattive da calamitare il de cuius. Parlo per me, certo. Sono frustrata? Probabile. Avrò IO (e solo io) qualche problema? Possibile. Il discorso sull’indipendenza? Una verità, parole testuali. Però mi concedo anche qualche dubbio ....
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (18 Gennaio 2019 15:29)

      Questi sono problemi di autostima. Se tu dessi valore a chi sei, a quello che fai e a quello che desideri, ignoreresti molte di queste cose. Hanno e avranno più problemi quelle/i che si accontentano, di quelle/i che sono sole/i.
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (18 Gennaio 2019 18:36)

      A, ti sono vicina nel senso che alcune volte mi pongo gli stessi interrogativi ;) Dall'altro lato, credo anch'io, come dice Anna, che sia piuttosto una questione legata alla nostra autostima, e per niente al fatto che tu o io non siamo in grado di attrarre. Tutt'altro! È piuttosto che magari non ci sentiamo in grado, e quindi si innesca tutta una serie di auto-sabotaggi. Un abbraccio di vicinanza e coraggio!
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    • Avatar di A

      A 5 anni fa (19 Gennaio 2019 14:20)

      @Silvia Grazie, ricambio davvero di cuore l’abbraccio. Bisogna maturare, io devo maturare, e capire che se la mia strada è quella di fare quello che sto facendo, sola, senza un compagno, devo accettarlo. Sarebbe bellissimo trovare l’uomo “perfetto” (per me) quello giusto. Ma bisogna essere nella condizione per accoglierlo, oltre che nel posto giusto al momento giusto. Siamo il frutto di famiglia ed educazione, io non faccio eccezione e, diciamo, mi porto appresso in questo senso un bagaglio scomodo. Non ho problemi di autostima in senso stretto, ma spesso mi sento inadeguata. La conseguenza, per rigetto dell’ambiente che mi ha cresciuto ed educato, è che non ho mai avuto l’ambizione della famiglia tradizionale, dei figli, del ruolo di donna-moglie e madre. Dopo una prima gabbia, ne fuggo una potenziale. Compagno per me è compagno, fianco a fianco, non (solo) qualcuno da accudire, che passi dalla sua madre “naturale” alla madre putativa (me). Ma penso, spesso, di non essere io quella “normale”, per questo. Quindi sì, diventa un problema di autostima-senso di inadeguatezza. Devo perdonarmi l’essere come sono, pur cercando di non ripetere errori e non commettere autosabotaggi, e accettarmi per quello che sono. Chissà, magari nascosto da qualche parte qualcuno che possa apprezzarmi c’è. ;) @Anna V Grazie delle tue parole, hanno grande peso per me. Devo ricordarmi ed esercitarmi a dare valore a ciò che sono e che faccio. Sono la prima a vedere del buono in ogni persona, qualcosa da imparare da ciascuno. Vedo del buono in me, ma penso che non interessi, per le ragioni di cui sopra. Autostima. È bello pensare di avere valore. Non dimentichiamolo.
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    • Avatar di Goldie

      Goldie 5 anni fa (17 Gennaio 2019 20:41)

      Chiaramente il mio caso lo escludiamo e cominciamo a considerare il secondo come una realtà. Alla fine è anche una questione di "fortuna", oltre che di intelligenza
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  20. Avatar di Carla

    Carla 5 anni fa (26 Gennaio 2019 13:06)

    Ma me lo spiegate COME MAI tante donne di poco valore hanno accanto a sè uomini? Tutte le rompiballe, manipolatrici, stronze vere (non le stronze ciniche di cui parla Ilaria), riescono a tenerseli pure? Io ci provo ad essere una donna di valore, a farmi rispettare, a prendere rischi perché chi non risica non rosica...e puntualmente mi arriva la batosta? Anche dopo mesi se non anni in cui ho evitato coinvolgimenti amorosi, quando TENTO infine a costruire qualcosa, finisce sempre? Perché questa liquidità di relazioni di m...? Perché perché perché? Non ditemi che non meritava, perché non sono masochista, non sono attratta dagli stronza. Semplicemente non funziona. Allora come ci si deve comportare?
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (26 Gennaio 2019 19:33)

      Le donne di poco valore che dici tu hanno accanto a sé uomini che tu vorresti, o relazioni del tipo che invidieresti o invidi? Non sarà che Dio li fa e poi li accoppia? La coppia felice di Io e Annie: Lei "Oh, io sono superficiale e vuota e... non ho mai un'idea e... non ho niente di interessante da dire" Lui "Io sono esattamente lo stesso" :D
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    • Avatar di Carla

      Carla 5 anni fa (27 Gennaio 2019 1:35)

      A me pare proprio che talvolta non li accoppia per nIente...
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    • Avatar di Atolla

      Atolla 5 anni fa (26 Gennaio 2019 21:17)

      Se trovate una risposta fatemelo sapere, perché mi chiedo esattamente le stesse cose. E no, molte donnette stronze da quattro soldi hanno accanto anche uomini perbene e validi. Si vede che li si deve trattar male, che vi devo dire.
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (26 Gennaio 2019 22:55)

      Io francamente di uomini perbene e validi che stanno stabilmente (sposati, conviventi ecc) con donnette stronze da quattro soldi non ne ho mai incontrato neanche uno. Poi bisogna vedere che si intende per "donnette stronze da quattro soldi" e/o per "uomini validi", perché mi sa tanto di pregiudizio sessista per cui all'uomo basta giacca e cravatta per valere (ovvero sembrare perbene), mentre una donna se non è la Montalcini è da quattro soldi, se non è Madre Teresa di Calcutta è una stronza, e se poi è pure avvenente, per forza deve essere scema. Che poi anche le sceme amano, eh.
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    • Avatar di A

      A 5 anni fa (27 Gennaio 2019 1:06)

      Io credo a 4 possibilità: - quelle donne invece un valore ce l’hanno. A casa con loro ci sono appunto gli uomini, non noi. - quegli uomini non hanno fatto la scelta giusta: sono un buon confessionale, qualche volta l’arcano mi viene così spiegato. Per N motivi non possono tornare indietro, o non vogliono, rispettosi della loro scelta; - quegli uomini che APPAIONO di valore, in realtà sono tutt’altro. Quindi può darsi che non conosciate a fondo quegli uomini di valore, come avete già detto. - per un mistero di chimica e alchimia, sono semplicemente la persona giusta l’uno per l’altra.
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    • Avatar di Carla

      Carla 5 anni fa (27 Gennaio 2019 1:29)

      Infatti concordo. Non è sempre il caso ma spesso e volentieri capita, mi sembra...MISTERO
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    • Avatar di Alice

      Alice 5 anni fa (26 Gennaio 2019 23:36)

      Mi sono fatta le stesse domande anche io, me le faccio ma provo a farmene un po' meno a proposito delle altre, perché fare classifiche non serve a molto se non a farsi il fegato grosso. Che poi sono sempre classifiche fatte da noi e non hanno nessun valore oggettivo. Conosco diverse donne per me eccezionali sole, ma anche donne per me molto meno interessanti sempre da sole. E donne di ogni sorta in (apparente) felice coppia. Ma quel che è interessante per me non lo è per un altro e non cerchiamo tutti la stessa cosa. Una mia amica si è andata a riprendere il tipo con cui è uscita per 5 mesi, cominciando a litigare per difficoltà di comunicazione dopo tre e mezzo. Nessuno ha fatto lo stronzo, nessuno è stato scorretto, semplicemente non andavano d'accordo. Ma lei si sente sola e a lavoro in questo momento è scontenta, ha l'ansia di non poter fare in tempo ad avere una famiglia e si impegna anche poco a trovare altre distrazioni o nutrimento nel quotidiano; il tipo vive solo con la madre in un paesotto della campagna di questo paese straniero e a detta della mia amica stessa non ha amici. No surprise, è tornato appena alzato il telefono. Ecco, una relazione così se la vuoi la puoi trovare anche tu, ma ti interessa? Alla mia amica evidentemente sì, così ha dove andare il sabato e la domenica e può parlare di qualcuno. E non è che non sia una persona di valore o poco intelligente. Io all'inizio quando me lo ha raccontato mi sono arrabbiata tantissimo con la vita e mi sono chiesta "perché da lei tornano e da me no?! Che ho di sbagliato? Perché lei sì e io no?!". E mi ci arrabbio anche adesso, ma mi rendo conto che non serve a nulla, perché sono i parametri ad essere diversi: persone, presenti, passati, esigenze, caratteri, e via dicendo.
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