Lasciare andare un amore

lasciare andare un amoreLasciare andare un amore.

Fosse facile.

Probabilmente è la cosa più difficile del mondo.

E dolorosa. E che crea più dubbi e più incertezze.

Il fatto è che non solo l’amore ci fa sentire vivi e ci eccita.

Perfino quando è sbagliato, anzi, spesso ancora di più quando è sbagliato.

Ma ci dà sicurezza, anche quando è sbagliato, anche quando ci fa male, anche quando ci fa stare male. Anche quando è un pochino o molto disfunzionale.

Sennò la vita e la vita sentimentale di tutti noi sarebbe molto, ma molto più facile.

Forse sarebbe facile come scegliere la nostra pizza preferita in pizzeria.

Oddio, ci sono persone che al bar o al ristorante ci mettono ore a scegliere che cosa bere o mangiare, figurati quanto ci mettono a decidersi di lasciare un amore sbagliato.

Battute a parte, quante persone conosciamo o abbiamo conosciuto, anche a noi molto vicine – vicinissime! – , che fanno una vita di melma accanto a un amore che non riescono a lasciare andare?

Ma perbacco, dico io!

Eppure è così, lasciare andare un amore è davvero complicato, anche se molto spesso sarebbe ed è salvifico.

"Non c’è più grande dolore di un amore fallito. LORYB"

Pensaci un attimo.

Nella vita siamo “costretti” a lasciare andare un sacco di cose: cicli di studio, abitudini, compagni di scuola, case, oggetti, denaro, infanzia, giochi e giocattoli, lavori e carriere, auto, luoghi, luoghi di vacanza, persone care…

Ogni separazione, ogni distacco può portare molta sofferenza.

Spesso porta a una crescita. Inevitabile se si vuol vivere al meglio.

E talvolta a una vera e propria liberazione, a una rinascita, a una nuova vita.

Questo succede spessissimo quando si riesce a lasciare andare un amore.

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Lasciare andare un amore: perché devi farlo

Ma non si potrebbe evitare di lasciare un amore e continuare, per l’eternità e all’infinito?

Eh no.

Come non si può non lasciare la scuola materna o la scuola elementare o il liceo o il triciclo o il latte materno (anche se ci sono tante persone, sempre di più, che vivono come se tutto ciò si potesse fare).

Perché significherebbe non andare avanti, arretrare, fermarsi. Morire.

Oh, cielo!

Allora ci sono casi in cui è assolutamente necessario lasciare andare un amore: quando quell’amore fa male, è abusivo, inadatto, fa soffrire.

O quando non è ricambiato.

10 giorni eccitanti e illuminanti dedicati te, se la fine di una storia d’amore ti ha messo a terra. Per rialzarti presto e bene. Per scoprire le nuove opportunità della tua vita personale e sentimentale, dimenticare il passato e costruire un futuro luminoso (con la persona giusta per te).

O quando invece di essere amore è l’unione di disfunzionalità complementari, che alla lunga si fanno del male, e non solo alla lunga.

E’ necessario lasciare andare un amore quando lui è sposato e non vuole fare nessun cambiamento nella sua vita.

O quando quell’amore è frutto di immaginazione o di fantasia o non ha futuro.

"È la vita. A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche. A volte credi d’aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno. Succede. E se non succede, è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai. O. Fallaci"

Nel senso che non ha futuro per impedimenti personali, di carattere, di attitudine o anche di impedimenti esterni, lontananza, difficoltà economiche, difficoltà pratiche serie.

Lasciare andare un amore: 5 passi per soffrire il meno possibile

Lasciare andare un amore è molto spesso un atto di realismo, di attenzione e cura verso se stessi, di maturità.

E’ un decidere e scegliere la felicità a lungo termine, al di là di quel che può provocare la difficoltà a breve termine.

Ma davvero?

"Ogni storia ha una sua fine, ma non è la fine della vita, è solo l’inizio di esperienze nuove. Antonia Gravina"

E allora come si fa a soffrire il meno possibile, in modo che quella di lasciare un amore sia una decisione più praticabile e più semplice?

Ti evidenzio qui di seguito 5 passi essenziali dai quali puoi partire per rinascere non solo a un nuovo amore, ma a una nuova vita.

1. Diventa consapevole dei tuoi sentimenti e di come l’amore e la relazione di coppia sta influenzando la tua vita in questo momento e lo farà in futuro.

Poniti queste domande:

“Questa relazione sta davvero facendo il mio bene, nel senso più alto del termine?”

“Sta influenzando positivamente o negativamente le altre aree della mia vita (lavoro, salute, rapporti con la mia famiglia e le amiche etc?”

“Pregiudica la mia possibilità di trovare una relazione davvero giusta per me?”

“Questa relazione e questa persona stanno facendo del bene al mio senso di me, al senso del valore che ho di me e alla mia autostima? Mi stanno caricando o mi stanno deprimendo?

2. Sii sincera con te stessa, prendi nota per iscritto delle tue sensazioni, non “raccontartela” e, se la situazione non è davvero ottimale, pensa  a un piano alternativo per migliorare la tua vita.

2. Accetta il dolore che ti dà l’idea della separazione e dell’allontanamento, accetta che cosa succede nel reale quando cominci il distacco, accetta l’idea che questo distacco inevitabilmente ti costerà in termini emotivi. Così è la vita, non c’è alternativa, ma considera che tutto ciò è davvero per un bene più grande.

3. Allontanati, distaccati dalla persona, evitala. Cioè: smetti di frequentarla, di contattarla e non permettere che ti contatti.

Evita FacebookInstagramWATwitterLeSpunte!!! Siamo uomini o caporali? La tua vita sentimentale è un gioco o una cosa seria? Ci tieni al tuo benessere o lo prendi sotto gamba? E’ importante che tu sia determinata, sempre considerando un bene più grande. Un bene più grande per te! Ti sembra poco?

4. Proiettati verso un futuro felice per te, su una relazione sana, bella, giusta. Felice, appagante e duratura. Ci meritiamo il meglio. Tu ti meriti il meglio, senza dubbio e il meglio che hai e avrai è anche frutto di una serie di tue decisioni, prese con consapevolezza e determinazione. Invece di fantasticare su quello che è stato o avrebbe potuto essere, immagina un futuro positivo, solare, che sia davvero buono. Con tutti i risultati ai quali aspiri e che desideri. La tua vita è nelle tue mani e ancora di più nella tua capacità di progettare al meglio per te. Di porti obiettivi gratificanti e raggiungibili, anche in ambito sentimentale.

5. Pensa in grande. Spesso rimaniamo legati a qualcosa o a qualcuno perché abbiamo il timore di aspirare a qualcosa di meglio, di più bello, di più grande e di più grandioso per noi. La paura di perdere quello che abbiamo – anche se poco o insufficiente – ci annebbia il cervello e il cuore, impedendoci di credere nelle nostre possibilità e in quelle della vita e facendoci sopravvalutare lo “status quo”, cioè la situazione nella quale ci troviamo, che magari è molto frustrante ma alla quale tendiamo ad attribuire troppo valore. Coltiva la fiducia in te stessa e nelle tue capacità e non avere paura di pensare in grande e di puntare in alto.

Ce la fai. Di sicuro. Perché ci credi in te, vero?

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171 Commenti

  1. Avatar di Elena

    Elena 4 anni fa (27 Giugno 2020 11:04)

    È molto doloroso lasciare andare qualcuno a cui si vuole bene. Qualcuno che hai idealizzato come ho fatto io. E ci ho creduto sin dall'inizio. Perché lui c'è sempre stato. Ogni giorno. E se all'inizio forse anche lui ci ha creduto con il tempo si è allontanato da quella idea mentre io ho continuato a coltivarla. E oggi sono qui e devo prendere questa dolorosa decisione perché questo rapporto ormai mi fa star molto male. Non dormo non mangio penso continuamente a lui vorrei vederlo abbracciarlo baciarlo ma lui non sente... È molto doloroso tutto questo. Ma non ho avuto ancora il coraggio. Per lui è tutto normale. Per me non più.
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  2. Avatar di Maria E.

    Maria E. 4 anni fa (21 Agosto 2020 16:39)

    Appurato che ho a che fare con un pessimo individuo, cosa che già avevo capito da sola e le varie letture e il test che ho appena fatto me ne hanno dato solo la conferma, come si fa ad uscirne quando si lavora insieme e ci si ritrova 8 ore al giorno a vedersi per forza di cose? Lui è uno che maltratta verbalmente me che lo cerco quando ha da fare la sua vita e le sue cose, poi sa farsi perdonare e lo sa fare molto bene perché sul posto di lavoro non mi da tregua finché non cedo. Sono riuscita a tenerlo lontano per mesi a fare finta che non esistesse poi i titolari mi hanno chiesto di essere più collaborativa con lui e di aiutarlo visto che io ho più esperienza e mi sono ritrovata coi suoi sorrisi da paraculo e le sue promesse di miglioramento... Che si fa in questi casi? Premesso che non posso rinunciare a un buon contratto per colpa sua visti i tempi che corrono. Grazie. Un caro saluto a tutte le persone del blog.
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    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (21 Agosto 2020 23:14)

      Ciao Maria E., il problema è che tu cedi. Lui sa che ci stai e continua a prenderti allegramente in giro. Ma sei tu che glielo permetti. Si può essere collaborativi ma gelidi e tenere le distanze. Ci sono attori che si detestano ma fanno 80 repliche di spettacolo in cui si baciano e si dichiarano amore. E il pubblico ci crede. Il lavoro è lavoro. Smettila di farti prendere per i fondelli, mostrati risoluta e fredda, perché ti sta facendo fare la figura della povera ingenuotta pure con i tuoi titolari.
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    • Avatar di Maria E.

      Maria E. 4 anni fa (22 Agosto 2020 9:39)

      Ciao Vic, ti ringrazio per la risposta. È tutto molto vero. Unica cosa: i titolari non sospettano di questa relazione per fortuna. Almeno questo. Quando c'è una forte emotività coinvolta purtroppo non è facile. Me ne rendo conto. Sono io sicuramente quella che deve trovare una grande forza interiore. Se non dovessi vederlo tutti i giorni sarebbe più facile "dimenticarlo" e andare oltre. Non ho mai avuto relazioni sul posto di lavoro per non trovarmi in queste situazioni. Era la mia prima regola. Ma questo tipo qua l'ha proprio saputo fare. Ha pressato per mesi... ogni giorno e sembrava molto preso da me. Lui, l'attore, lo sa fare davvero bene.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (22 Agosto 2020 13:04)

      Al contratto non ci rinunci e ci manca, magari intanto, malgrado i tempi, ti guardi intorno, così hai anche di che distrarti. Lui è un pessimo individuo, concordo, manipolatore maligno che ti sta usando per la sua carriera e anche magari per farti le scarpe: bene, ragazze, non che non l'avessimo capito e ne abbiamo anche scritto, ma qui papale papale abbiamo un altro tipo di abuso perpetrato attraverso la leva della relazione sentimentale. Quello dell'abuso "professionale". Molto bene. In questi casi, che ti piaccia o no, Maria E. devi interrompere qualsiasi rapporto e conversazione o anche solo allusione sentimentale e sessuale con il tipo. Non devi raccontargli i fatti tuoi. Devi fingere di collaborare e di spiegargli le cose, ma non farlo. Ti consiglio un atteggiamento apparentemente non etico, ma è esattamente il contrario: fingi. Sei pagata per lavorare e certo per collaborare. Ma la grande abilità. in certi casi è fare il 5% e fare credere di fare il 150%. Sei molto intelligente, con un po' di impegno ci riesci di sicuro. Quanto al tuo lavoro vero, ovviamente dài davvero il massimo. E sorridi, sorridi, sorridi. Sempre, a tutti. Lui è paraculo? Tu lo sarai il doppio. Questo è un modo elegante e sì. etico, per proteggersi e anche per farsi giustizia da soli.
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  3. Avatar di Francesca

    Francesca 3 anni fa (26 Aprile 2021 23:01)

    Nel film di Ozpetek "Mine Vaganti" l'anziana Ilaria Occhini (che nella finzione da ragazza non aveva potuto sposare l'uomo che amava per convenzioni sociali) dice "gli amori impossibili sono quelli che non finiscono mai". Ed è vero. Maledettamente vero. Cosa fare? I ragionamenti non servono a niente. Non si uccide un sentimento, dei sogni infranti con la logica. L'unica cosa che ha senso fare è una scelta radicale: cambiare tutto, lavoro, città, anche nazione, se possibile. A costo di perdere cose che si sono costruite e dover ricostruire altrove. A costo di far la fame. A mia madre è successo nel lontano 1946. Fece davvero la fame pur di fuggire da un uomo che non la voleva/poteva sposare perchè lei era povera e lui ricco. Si è salvata, se no sarebbe morta suicida
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 3 anni fa (27 Aprile 2021 4:40)

      Ma anche mettere se stessi prima. Meglio governare sentimenti ed emozioni che esserne governati. Se l’alternativa a ogni delusione della vita è il suicidio siam freschi. O forse abbiamo qualche problema di equilibrio mentale.
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    • Avatar di Francesca

      Francesca 3 anni fa (27 Aprile 2021 9:28)

      Vero. Ma esistono (ed ancor di piu' allora) situazioni estreme. E, mi perdoni, ma che chi non ce la fa e contempla il suicidio ha squilibri mentali non mi sembra una frase molto felice ne' scientificamente azzeccata.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 3 anni fa (27 Aprile 2021 10:56)

      Non ho scritto che ha squilibri mentali. Lei ha nozione che quello che dice ha "basi scientifiche"? Lei si rende conto di quanto grave sia parlare di "suicidio" per un amore non corrisposto? Concorderà con me che il suo messaggio ha un contenuto di tragico fuori luogo? La vita non è mica solo una o più storie d'amore. Che basi di buon senso (lasciamo stare la scienza, per carità, non esageriamo) hanno le sue affermazioni sostenuta dalla frase detta in un film, a mo' di slogan (io questo lo chiamo romanticismo pattumiera). La vita è irta di difficoltà, che vanno ben oltre un amore non ricambiato, e se nemmeno di questi tempi l'abbiamo capito, di nuovo stiamo freschi. Lei parla di "uccidere" e di "suicidio" così, come se fosse niente. Parla di cambiare nazione e fa riferimento a sua madre e a una sua storia del 1946. La prego, la VITA è una cosa seria. E comunque ricordi che tuttora coloro che tentano il suicidio vengono trattati psichiatricamente (il che si intenda non è di certo sminuente e svalutante, le cure psichiatriche sono cure come le altre, togliamoci anche idee distorte sui disturbi mentali). La prego, già che ci siamo, di non insistere con le sue affermazioni pericolose e GRAVI e di non venire qui a fare discorsi sulla normalizzazione del suicidio. Non le piace quello che scrivo? Non lo legga e non venga su questo blog. E' di una semplicità estrema. E non citi la scienza ad cavolum.
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