Vuoi smetterla di stare male?

Oggi ti propongo una strategia in 8 passi per assumere un atteggiamento mentale positivo e raggiungere da subito maggiore benessere emotivo e personale.

E quando hai un atteggiamento positivo verso di te e verso la vita e stai bene “dentro”, ti diventa facile, anzi naturale, attrarre la persona giusta per te.

Questo lo spiego anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”, che puoi scaricare subito.

Nella mia attività professionale con i miei clienti, nelle relazioni che ho con i lettori del blog e anche nella mia vita privata (nei contatti con amici e conoscenti) verifico di continuo che molte persone single vivono in una condizione di malessere personale.

Spesso non lo riconoscono nemmeno con se stesse, ma in fondo in fondo sanno benissimo che la loro vita è attraversata da una sensazione di disagio che le segue ovunque.

A che cosa è dovuto questo disagio?

A due “macro” fattori: la “pressione sociale” e la storia personale di ciascuno.

Detto sinteticamente: chi desidera attrarre la persona giusta per sé ha sicuramente nel suo passato alcune delusioni, che possono essere di diverso genere e di diversa entità (non solo e non necessariamente sono storie d’amore finite male).

Eppoi, molto spesso, chi è single vive in un contesto in cui, in qualche modo, per via “diretta” o per via “indiretta” la sua condizione gli viene fatta pesare.

Ma tutto ciò è proprio vero? E’ credibile al 100 per 100?

Se anche tu senti di vivere la condizione di malessere e di disagio che ho descritto e per le ragioni che ho citato ti invito a fare una riflessione: quanto c’è di concretamente reale in questo e quanto invece è una “costruzione” della tua mente e dei tuoi pensieri?

Cioè: non è che è il tuo modo di pensare, di considerare te stesso e te stessa e la tua condizione a farti stare male e non la realtà effettiva della tua vita?

Io credo che il tuo modo di pensare, considerare e giudicare te stesso/a e la tua situazione determinano molto il tuo livello di serenità e di benessere.

E dunque le tue possibilità di creare una vita realmente serena e di attrarre la persona giusta per te.

Mi spiego meglio: se vuoi attrarre la persona giusta per te devi smetterla di soffrire per amore (o per la sua mancanza)  e decidere di dare una svolta alla tua vita, imparando ad amare e a farti amare.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Ti rendi conto che cercare di attrarre la persona giusta per te da un atteggiamento di mancanza e di sofferenza significa partire da una posizione debole, che non può portarti la soddisfazione e il successo che vuoi e che meriti?

Eccoti la mia strategia “antisofferenza” in 8 passi:

1)      Considera che dolore e disagio hanno un significato positivo. So già che stai pensando: “eccola qua Ilaria che mi racconta la solita solfa che dietro ogni sofferenza c’è un’opportunità”. Sbagliato! Io mi riferisco a un altro genere di significato. Se per sbaglio, cucinando, urti un piatto o una pentola bollente, che succede? Provi un dolore fortissimo. Allontani la mano e – letteralmente – ti salvi la pelle. Diversamente ti prenderesti una potente scottatura, con conseguenze imprevedibili. Il disagio e il malessere emotivo hanno, nell’economia del nostro benessere globale, quello stesso scopo. Se non stai bene “dentro”, diventa consapevole che devi fare qualcosa per eliminare il disagio, se no aumenterà, starai sempre peggio e via dicendo. Impegnati a comprendere a fondo le ragioni del tuo disagio, con due avvertenze importanti: non entrare in una spirale negativa di autocommiserazione e non prendere la via breve e facile di ritenere che sei a disagio perché non hai ancora trovato la persona giusta per te. La verità è che non hai trovato la persona giusta per te perché sei a disagio, non il contrario. Elimina il disagio e tutto si risolve.

2)      Fai tua la convinzione che della tua vita decidi tu e niente e nessuno può decidere per te, nemmeno influenzandoti per vie “subliminali”. Sappi che chi vuole dominare e influenzare la vita degli altri lo fa perché non è capace di controllare se stesso e la propria vita.

3)      Fai tua la convinzione che il passato è passato e non determina le possibilità di realizzazione che hai nel tuo futuro. La tua trasformazione personale positiva ti permette di agire con efficacia per realizzare quello che vuoi nel tuo presente e  per il tuo futuro.

4)      Considera il passato dal punto di vista della tua realizzazione presente e futura. Vuoi criticare fatti, eventi e comportamenti dei quali sei stato/a protagonista? Ok. Fallo con il criterio della “critica costruttiva”. Fai l’elenco delle cose positive che hai realizzato, delle risorse personali che hai messo in campo, delle sfide che hai vinto. E considerali basi salde del tuo essere nel mondo.

5)      Agisci per il tuo miglioramento personale. E’ la cosa più importante. Un investimento a rendimento incalcolabile e infinito. E se ti senti ancora trattenuto/a dal passato, comincia considerando quello che vuoi migliorare a partire da quello che potevi fare di diverso quando le cose non sono andate come avresti voluto. Ti sarebbe servita più energia? Più determinazione? Più rispetto di te? Bene: comincia a migliorarti proprio da lì.

6)      Organizza il presente. Fai un elenco dettagliato di tutto quello che hai di positivo e di certo, adesso e qui. Fai soprattutto riferimento alle tue risorse personali: voglia di essere felice, desiderio di migliorare (quelle sono risorse fondamentali e importanti: se le hai niente e nessuno ti ferma), volontà di dare il meglio alla persona giusta per te. E poi: energia, intelligenza, etc (scrivi la tua lista personale).

7)      Pianifica il futuro. Hai considerato il passato e il presente. Ora concentrati sul futuro: che cosa vuoi realizzare? Come lo vuoi realizzare? Quali risorse che ancora non hai ti servono, fuori e, soprattutto, dentro di te?

8)      Prendi una decisione subito e agisci: qual è il primo passo che compi?

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Cordialmente

Ilaria

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159 Commenti

  1. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (23 Novembre 2010 20:44)

    per questa ragione,caro RICCARDO,ciascuno di NOI deve seguire solo la propria strada senza lasciarsi condizionare dai modelli che ci vengono imposti... ;))))
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  2. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (23 Novembre 2010 21:06)

    Bah, sulla distruzione della famiglia ci sarebbe davvero tanto da dire... evviva, in ogni caso, la legge sul divorzio. Quanto ai famosi "modelli imposti" è un'espressione trita e ritrita che mi fa sempre sorridere... Imposti? Chi impone cosa e come? Abbiamo tutte le possibilità di sceglierci i nostri modelli... nemmeno la tv è tutta uguale, se proprio. Non mi piace dare la responsabilità agli altri per le mie scelte di vita. Credo possano condizionare di più la famiglia e l'educazione ricevuta, se proprio. In ogni caso ad un certo punto si comincia a pensare con la propria testa. E questo dovrebbero insegnare, famiglia o non famiglia, genitori ed educatori. La marea di single non è l'esito della distruzione della famiglia (i miei stanno insieme da 40 anni) né dipende da certi "modelli" di autonomia, secondo me. Certo non era meglio quando si restava sposati per forza, ad ogni costo. Evviva l'autonomia, economica e spirituale, per le donne, per tutti. Se ci sono tanti single insicuri è perché oggi ci si può lasciare, si può divorziare... le delusioni lasciano più insicuri e non c'è obbligo sociale ad accoppiarsi per forza né necessità economica. Evviva la libertà di scegliere. Meglio soli che... Le mie scelte di vita non credo risentano di modelli imposti: la mia famiglia è unita, i miei amici sono sposati, l'ambiente in cui vivo anche provinciale e bigotto, la tv non la guardo, non sogno di diventare una velina e neanche una donna in carriera... E mi sento libera di inseguire le mie inclinazioni. Forse un po' insicura, ma meglio che certe false sicurezze e certe gabbie. Insomma, io la penso così!
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  3. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (23 Novembre 2010 22:18)

    @ Eleonora Esattamente. Ed io seguo la mia. Gli altri seguano pure la loro. E chi vuol fare la strada con me, me lo deve dire. Sono stanchissimo di capire male.
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  4. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (24 Novembre 2010 1:52)

    @ Bice E' giusto pensarla a modo proprio, L'unico problema è che io sono sempre libero di pensarla come gli altri, oppure, rimanere per i fatti miei. Scelgo di rimanere per i fatti miei, nel senso totale del termine.
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  5. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (24 Novembre 2010 12:03)

    @ Bice The user Riccardo is on brain. Brain Charge: 0,01% Brain Usage: Final Brain Speed: 1 bit/h. . Ho ragionato a lungo sul tuo commento e sono arrivato ad una conclusione. Inutile affaticarsi per cambiare. . Brain Status: Dead.
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  6. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (24 Novembre 2010 14:51)

    @ Bice: “Modelli imposti”….per noi e’ facile dire “impost da chi??? A chi??” – siamo persone con le idee abbastanza chiare e con abbastanza “carattere” per andare controcorrente se lo riteniamo giusto. Ci sono tante persone, pero’, meno….e qui non so bene che aggettivo trovare! “quadrate”? “sicure”? Insomma: ci sono persone che vengono prese nelle maglie di questa rete che la societa’ ci butta addosso e che crede che il “modello di successo” proposto sia l’unico e il solo e che quindi si sentono dei falliti se non sono sposati con figli a 35 anni, non hanno quella determinate macchina, non vanno in vacanza in quel posto, non guadagnano tanto cosi’ etc..insomma: non APPAIONO in quel determinato modo. La verita’ e’ che vivere fuori dagli schemi comuni, riconosciuti come vincenti, non e’ facile. Ci vogliono le palle. E se di carattere sei debole, influenzabile, non sei consapevole di TE/di chi sei TU, ti sembrera’ alla fine piu’ facile o sentirti un fallito o aderire al modello proposto che, automaticamente, diviene imposto. Potrei raccontarti la mia storia, il “come” sono arrivata qui, ma te lo risparmio :-) Forse, pero’, ti sorprenderesti nel sapere che le maglie della rete, in una certa fase della mia vita, avevano preso anche me. Sono letteralmente rinsavita: dalla sera alla mattina! E ho rivoluzionato la mia vita. Ricominciando da me. Questo 12 anni fa. E’ con un pizzico di orgoglio, pero’, che ti dico: non e’ da tutti. Non e’ da tutti saper capire da subito qual’e’ la propria strada (come e’ successo forse a te). Non e’ da tutti, capendolo, saper poi fare una rivoluzione. Io mi ritengo fortunata: di essere stata capace di abbracciare la mia consapevolezza. Da allora non l’ho mai piu’ mollata! E comunque non e’ facile. Sulla famiglia c’e’ molto da dire, si’. E non sono d’accordo con Riccardo nel far coincidere con l’aumento dei divorzi la mancata realizzazione e autonomia dell’individuo. La coppia, la famiglia: esiste anche adesso ed e’ un element sociale forte e fondamentale. Quello che cambia e’ forse la forma, la definizione. Anche se le coppie divorziano, il concetto di famiglia non e’ distrutto: e’ casomai evoluto (migliorato? Peggiorato? Ognuno poi la pensa a modo suo). Pensiamo a termini come: famiglia allargata, famiglia composta, famiglia di fatto, famiglia gay. E anche in questa societa’ c’e’ posto per la famiglia come quella dei nostril genitori: insieme da 40 anni! Di questo ne sono assolutamente convinta. Ma sposati o meno, in coppia o meno, siamo per prima cosa individui e...ahime'! parte tutto da li'.
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  7. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (24 Novembre 2010 15:20)

    @ FrancescaChiara Per me la famiglia è quel luogo ove, di fronte a catastrofi di ogni tipo, qualcuno (lui, lei, figlio, figlia, il cane, il gatto), trovano oltre al conforto anche un punto d'appoggio. Chi è da solo, potrà anche avere molti amici, ma il giorno che avrà bisogno, gli amici scompariranno e si ritroverà da solo a dover affrontare tutte le difficoltà. Difatti oggi, complice la crisi, stanno aumentando i barboni (o senzatetto, clochard, etc.). Poi, mi sbaglierò, ma la famiglia è sempre esistita, non è stata inventata in questi ultimi 250 o 2500 anni. Per quanto riguarda me, purtroppo sento la necessità di essere utile. Mi è capitato più volte di aiutare qualcuno ed essere osservato da tutte le altre persone presenti con quel classico sguardo di compatimento, come dire: "della vita non hai capito niente". Beh, pensino quello che vogliono. Io sono contento di essere come sono. Non va bene? Lo so, è per questo che non disturbo nessuno. E nessuno deve invece venire ad insegnarmi come stare al mondo. Io credo in determinate cose. E' sbagliato? Preferisco vivere in base alle mie convinzioni errate che in base alle convinzioni altrui. Un giorno morirò e quel giorno i conti li dovrò fare con la mia coscienza, non con l'opinione che gli altri hanno di me. EoT.
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  8. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (24 Novembre 2010 16:01)

    @ Riccardo: hai un dono, proprio una dote spiccta - che e' quella di essere d'accordo con quello che dice un'altra persona ma di far sembrare a tutti i costi (a te per primo!) che stai dicendo l'opposto e che quindi dissenti. Sei un genio! incompreso da te stesso. :-D
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  9. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (24 Novembre 2010 17:44)

    @ FrancescaChiara Mi sembrava di essere (forse) d'accordo parzialmente. Comunque ho solo voluto esprimere il mio concetto di famiglia e perchè nei prossimi anni assisteremo ad un aumento del disagio sociale. Poi, vediamo di moderare i termini. A me del genio non l'ha mai dato nessuno. VA BENE!!!! :-D
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  10. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (24 Novembre 2010 17:50)

    @ Riccardo: sei grande e quindi sai bene che...nella vita c'e' sempre una prima volta! e quando la prima volta accade a 50 anni direi che c'e' ancora qualcosa per cui meravigliarsi al mondo! yehhh! :-D
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  11. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (24 Novembre 2010 18:41)

    @Riccardo... ecco, io credo che il famoso sostegno che può dare la famiglia non sempre, nella pratica, si riveli tale. E poi non tutti sentono i legami famigliari allo stesso modo: a Napoli se va in visita un parente lo si ospita in casa ad ogni costo, a Milano non ci si pensa proprio... generalizzando, ma è per chiarire un po' cosa intendo dire sul vero o presunto ruolo delle famiglie. Un conto poi sono i figli, un conto tutto il resto... Credo che i veri legami siano quelli che si costruiscono in un rapporto di reciprocità che si sceglie, di fiducia che ci si guadagna. In caso di bisogno sarei capace di ospitare i miei più cari amici e altrettanto farebbero loro. Non farei lo stesso con i parenti (esclusi mamma, papà, fratelli... nonni non ne ho più). Perché secondo me i legami, gli affetti, li fanno le persone. Questo può far sentire alcuni insicuri (non c'è nulla di scontato) e ad altri invece può far sentire di avere in mano la loro vita e il loro destino. Io sono tra questi ultimi: conto su di me e su ciò che so costruire. Alla fine, mi pare, ho molta più fiducia nel prossimo di quella che hai tu! @FrancescaChiara: chi si fa condizionare, chi abdica all'uso della propria testa fa una scelta comoda dovuta probabilmente all'insicurezza. Sì, sono tanti. Però non è una scelta obbligata la loro... Gli strumenti per uscirne ci sono, per vivere più consapevolmente e vivere la propria vita... vedi anche questo blog. E' una "battaglia" che qualcuno porta avanti come Ilaria e qualcun altro in altri modi. Io in altri modi... ma ogni giorno faccio qualcosa per dare la possibilità alle persone di vivere consapevolmente. E' il mio mestiere. Per cui capirai quanto l'argomento mi infervori...
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  12. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (24 Novembre 2010 19:06)

    @ Bice E' ovvio che per famiglia intendessi il termine in senso stretto (genitori, figli, cani e gatti). Poi ognuno si costruisce i propri legami. Verissimo, ma nei prossimi anni, causa la situazione economica, questi legami si riveleranno sempre meno saldi. Anzi, saranno pericolosi e questo non nasce da un mio presunto pessimismo. E' sufficiente aprire un qualsiasi giornale. E per la situazione futura, invece di leggere i giornali, è meglio il sito di Eugenio Benettazzo. Della crisi dei mutui americani sulle case, ne parlava due anni prima che scoppiasse. Per quanto riguarda l'indipendenza, ottimo raggiungerla, poi ognuno stabilisce cosa ne vuole fare. A chi piace, la manterrà com'è, qualcun'altro deciderà di fare altro, di prendere degli impegni. Ognuno è libero, anche chi è condizionato. Ammesso che lo sia. E se invece i condizionati fossero coloro che non lo sono? La Chiesa, per sviare lo sguardo di tutti dal proprio operato, creò il tabù del sesso. Risultato? Tutti interessati al sesso. E la Chiesa andò avanti (come fa ancora oggi) ad arricchirsi sulle spalle di tutti. Quindi si può anche condizionare qualcuno in una direzione consigliandogli quella opposta.
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  13. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (24 Novembre 2010 19:33)

    @ Bice: ecco, su questo non sono d'accordo. Non e' una scelta "comoda"! a volte non e' manco una scelta, nel senso che se non hai i mezzi, la scelta non ce l'hai. Se non hai una racchetta da tennis, non vai a fare una partita di tennis pensando di colpire la pallina a mani nude. Tanto per rendere chiara l'idea! quindi la scelta se andare a giocare a tennis o meno non ce l'hai. Ad un certo punto, pero', puoi decidere di comperarti la racchetta e cominciare a giocare la tua partita. E da qui in poi sono d'accordo con tutto quello che dici. Sul ruolo della famiglia, sono d'accordo con te: Riccardo descrive il ruolo "ideale" e tu quello reale. I famigliari, infatti, non si scelgono: gli amici e i rapporti con gli altri invee si' - sono frutto del nostro impegno, della nostra scelta. Chi e' fortunato, come me, ha entrambi. O forse Riccardo parlava non tanto della famiglia di origine, ma di quella che uno si costruisce in contrapposizione al rimanere invece single. In questo caso, sono d'accordo con lui.
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  14. Avatar di Romina

    Romina 13 anni fa (24 Novembre 2010 20:38)

    Mah, in realtà non credo di avere nessun problema con me stessa. Sono contenta di quello che ho realizzato perchè per realizzato ho affrontato tantissimi e brutti ostacoli e li ho superati tutti. Ho molta stima di me, penso di maturare giorno dopo giorno tramite le esperienze e le riflessioni, sto bene con me stessa, talmente bene che all'ultima festa mi sono divertita non per la gente che c'era ma perchè riuscivo a divertirmi da sola, visto che chi c'era non gli davi due lire. Però ... è troppo tempo che mi diverto da sola (non fraintendete: ho tantissimi amici che mi apprezzano e sto benissimo in compagnia e sono una tipa troppo estroversa perciò ho bisogno di avere uno scambio emozionale che da sola non puoi avere). Quando sto da sola sto bene, anche perchè - a parte i miei numerosi amici che sono piuttosto selezionati - il resto delle persone mi annoia! Però, quando torno a casa non mi va di parlare solo col gatto! Una persona per essermi amica deve essere vera, con degli interessi, libera, con delle proprie idee in cui deve crederci: la maggior parte delle persone che si incontrano sono vuote, senza nulla da dire, fatue.
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  15. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (24 Novembre 2010 22:37)

    @ FrancescaChiara Ovviamente mi riferisco alla famiglia che uno si costruisce. Molti anna fa spiegai la differenza tra scegliersi una moglie, un genitore, etc. ad un colloquio di lavoro con un olandese. Gli spiegai che la moglie te las cegli (così credi tu), i genitori te li ritrovi. Devo esplicitare o è chiaro così? Il teorema della racchetta, lo esprimo così: non esiste "volere è potere", ma "potere è volere". Il blocco psicologico ti impedisce di potere molte cose, il blocco del conto corrente te ne impedisce altre. E su questo sono d'accordo con te (essere d'accordo con qualcuno? avrò gli incubi - qualcuno è d'accordo con me? la mia salute mentale è seriamente a rischio). Però, tornando all'argomento dell'articolo, come si può (se si può) decidere di semttere di star male, se le persone che conosci hanno obiettivi completamente diversi dai tuoi? Al che, anche volendo, non puoi smettere di star male, e torniamo al fatto che potere è volere e non il contrario. Sul treno, in metropolitana, di single over 35 (parlo di donne) ne vedo un bel pò e molte, quando ti guardano, hanno lo sguardo dell'"ultima spiaggia" (va beh, potrebbe anche essere la mia faccia). Tutte divorziate o vedove? O forse tutte cominciano a guardare il domani ed a preoccuparsi? Perchè un giorno tutti avremo settant'anni e mentre porteremo da mangiare ai piccioni al parco, cominceremo a sentire la solitudine e a chiederci come mai. Io già ne ho 50 e per questioni di "carattere" ho perso tutti i tram. Datemi retta. Prima che sia tardi, prendetene uno.
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  16. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (24 Novembre 2010 22:51)

    @FrancescaChiara: tutti noi andiamo a scuola, tutti noi abbiamo i mezzi per leggere libri, vedere certi film, ascoltare certa musica... invece di leggere riviste di moda e di guardare certi programmi in tv (le biblioteche prestano gratuitamente libri, cd e dvd, ci sono moltissime serate culturali grauite). Solo per fare un esempio di come sia alla portata di tutti uscire da certi schemi, aprire la propria mente, allargare gli orizzonti... @Riccardo. A fronte di certe visioni apocalittiche, preferisco un atteggiamento consapevole, fiducioso e "battagliero" (e lo so che sono troppo dura e in guerra sempre)... quel che si legge sui giornali, poi, mmmhhh. Si sa come funziona l'informazione, no? Sulla Chiesa e il tabù del sesso. Perché sia stata creato non saprei. Di sicuro ne ha fatto una cosa proibita e perciò più desiderata... ma ha creato anche molti vincoli. O meglio ci ha provato. Anche in questo caso, io credo che siano condizionamenti relativi. Sono andata a catechismo, mi facevano dire la preghiera a scuola, sono stata costretta alla messa... non ci ho mai creduto neanche per sbaglio. Mi è sempre sembrata una roba folkloristica. E i miei genitori sono credenti. E le famiglie di alcune mie amiche di quando ero adolescente non gradivano fossi amica delle figlie perché ad un certo punto sono stata libera di non mantenere la facciata e allora... ma questo non mi ha impedito né di essere ciò che sono né di essere felice tantomeno di frequentare comunque quelle amiche (che nei fatti poi erano così poco praticanti e non certo per colpa mia che invece...). Ho frequentato gli ambienti più diversi, di destra e di sinistra, altolocati e operai... sono amica di imprenditori, di politici, di immigrati e il lavoro mi porta a incontrare moltissime persone... e mi sento solo me stessa. Insomma, no. Io non credo che sia davvero possibile essere condizionati. Non oggi (non ancora?)... non siamo nel ventennio, per fortuna. Le norme sociali, chiamiamole così, sono sempre esistite. Ma anche chi ne ha vissuto al di fuori, a volte apertamente a volte no (quanti sono i credenti davvero praticanti, in ogni religione?). C'è, forse, una insicurezza che porta molti a doversi sentire parte di un gruppo, a dover aderire ad un sistema di pensiero che li dispensi dal pensare. Ma non credo sia per mancanza di mezzi (torno al discorso di FrancescaChiara)...
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  17. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (25 Novembre 2010 0:49)

    @ Riccardo: arrenditi all'idea che ogni tanto può succedere che qualcuno sia d'accordo con te o tu con qualcuno! quindi: raddoppia le barricate in caso che una simile assonanza possa diminuire le distanze tra te e la persona con cui ti trovi d'accordo - mi raccomando :-D scherzi a parte, potere ti permette sicuramente di volere. Ma senza la volontà tutto il potere del mondo non ti serve ad un fico secco. Sul contrario.....ho anche io le mie grossissime riserve. Sono convinta che tutto (ma proprio tutto nella vita) parta dalla volontà: senza quella siamo fottuti. Assenza di volontà rischia di coincidere con la depressione più nera. La volontà, poi, può essere più o meno forte, ma se ci proviamo da qualche parte ci porta. Magari non fino in fondo alla strada che volevamo percorrere, ma ad un buon punto. I blocchi a volte sono quelli che ci creiamo noi stessi (mio caso personale) ed altre volte sono proprio massicci inamovibili che ci pesano sulla vita. Ma poichè arrenderci non ci rende più felici di "provarci senza riuscirci"....che si fa? Io comincerei dal risparmiare energie e concentrarle tutte lì, proprio nella nostra volontà. Poi cercherei di circondarmi di persona che stanno facendo lo stesso cammino mio, cioè hanno obbiettivi simili ai miei. Un mio amico 45enne scapolo recentemente mi ha detto: "non c'è nulla di più pericoloso di una donna sopra i 30-35 anni alla ricerca di un uomo!". Gli ho dato ragione in pieno. Attento, quindi, alle donne della metropolitana! :-) I tram passano a tutte le ore e a parte i w-e e i giorni festivi, quando le corse sono meno frequenti, ne trovi sempre uno che ti porta dove vuoi andare. Io preferisco andare a piedi, ma questa è un'altra storia. La vecchiaia è un oscuro pensiero che fa paura un po' a tutti, ma non confondiamola con la solitudine: non sono necessariamente la stessa cosa.
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  18. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (25 Novembre 2010 1:17)

    @ Bice: non ti dò torto. Ma a parere mio tendi a vedere un po' bianco-nero e così facendo lasci fuori i grigi che, purtroppo, sono le tonalità in cui per la maggior parte viviamo. I mezzi ci sono: assolutamente. Ma per usarli ci vuole una certa consapevolezza di sè che, poi, ti porta alla volontà. E da lì poi, se sei fortunato, al potere. E' un processo che non tutti sono in grado di compiere (dico io). Tu diresti "che non tutti vogliono compiere". Tornando alla racchetta: se non ho i soldi, non ci penso nemmeno a comperarla e quindi non gioco a tennis. Ho però la possibilità di risparmiare i miei soldi con costanza e determinazione così un giorno arrivo a potermela comperare sta racchetta e.....finalmente sono in grado di giocare a tennis! A me è successo così: non sono nata con la racchetta in mano. I termini della metafora sono i seguenti: la racchetta è la scelta della tua strada nella vita (contrapposta a quella che il modello sociale ti impone), è il volere; giocare a tennis è vivere la tua vita come senti tu, è il potere; i soldi sono la consapevolezza di chi sei tu che ti porta a capire cosa vuoi. Casomai ci fosse stato bisogno di esplicitare.....
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  19. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (25 Novembre 2010 1:39)

    Ecco, ma cosa ostacola la consapevolezza di sé? Perché molti non si fermano a riflettere? E seguono binari prestabiliti? E poi si "svegliano", a volte molto tardi, e si accorgono che hanno subito la vita senza sceglierla? Perché scelgono la scuola sbagliata, si sposano senza sapere perché... e così via? Si fanno condizionare, ma esistono davvero e sono davvero invalicabili questi famosi condizionamenti sociali o le persone si arrendono a loro, a qualunque cosa purché sia, e basta? Perché si tengono gli occhi chiusi? Io penso sia per paura di guardarsi dentro, di sbagliare, di uscire dalla strada battuta. Insomma, per insicurezza. Può darsi che io tenda a non vedere le sfumature di grigio, d'altra parte fatico a capire come si possa non pensare e non farsi sempre delle domande. Io ho sempre fatto scelte sentite e meditate... so cosa mi ha portato dove. E sono contenta della gran parte delle scelte fatte. Scolastiche ad esempio. Io sapevo cosa volevo fin da piccola. E cosa non volevo. Magari non nell'amore... però ho saputo farmi domande, dubitare e fermarmi prima di farmi trascinare dagli eventi... eh, sì, non riesco a capirle certe (non) scelte di vita. Forse mi baso troppo sulla mia esperienza di vita... però ho anche ascoltato molte storie di vita e... in fondo sono tanti quelli che si sono scelti presto la loro racchetta. Chi non lo ha fatto, chi si è lasciato vivere, senza consapevolezza... perché lo ha fatto? Cioè, non credo che la causa sia la società in sé. C'è qualcosa a monte, per cui uno si lascia condizionare. Cos'è?
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  20. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (25 Novembre 2010 3:26)

    @ FrancescaChiara Il tuo amico dice che le 35enni sono pericolose? Scusa, ma io non sono molto sveglio, ovvero, fatico a capire (molto spesso). In che senso sarebbero pericolose? "Senza volontà non si va da nessuna parte". Pienamente d'accordo (il mio disequilibrio psichico sta vacillando seriamente), ma potere e volere, sono necessari entrambi. Senza l'altro l'uno non serve. Cioè: Potere è Volere - VERO Volere è Potere - FALSO Non Volere è Potere - FALSO Non Potere è Volere - FALSO Non Volere è Non Potere - VERO Non Potere è Non Volere - VERO Per difendermi dalle persone con le quali dovessi trovarmi d'accordo, ho già trovato il mezzo: travestirmi da lupo. I lupi sono delle brutte bestie assassine. Dovrebbe funzionare. Se ho saltato qualche risposta, chiedo scusa, ma è tardi e domani, pardon, oggi, mi devo alzare presto. @ Bice Io so cosa voglio nella mia vita e non nasce da condizionamenti e cose del genere. Ho i miei interessi che mi portano a dubitare di questo mondo, ovvero, di come ci viene presentata la storia dell'evoluzione umana, delle civiltà, etc. Cioè, se mi raccontano una storia, cerco di capire se può stare in piedi o se è inventata. Poi, esistono condizionamenti, modelli, etc.? Si esistono ancora oggi. Il Grande Fratello, ad esempio, i talk show dove se stessero zitti farebbero ugualmente la loro bella figura (appunto), etc. E non sono modelli? Oggi vai in ufficio e ti chiedono se hai visto quella puntata, quell'altra trasmissione, etc. Io penso solo una cosa. Se in TV fanno vedere Saviano, è perchè non rappresenta un pericolo per nessuno. La TV è solo spettacolo, tutto quello che si vede è falso, Saviano incluso. Ovviamente questa è una mia opinione. Che ci si possa fare una cultura con pochi o zero soldi è vero, poi occorre anche la capacità di elaborare ciò che assorbiamo (User Riccardo: Brain Status - Dead). Su questo sono d'accordo (e sono già d'accordo con due persone. Devo andare dallo psichiatra). Poi ognuno si fa le sue scelte e se queste dovessero combaciare coi modelli proposti, andrebbero rispettate come scelte fatte coscientemente, perchè si può anche scegliere di vivere in base a dei modelli preconfezionati. L'importante è che sia una scelta ponderata. Non "lo faccio perchè si deve fare", ma "lo faccio perchè voglio" e quel voglio nasce dalla consapevolezza, dal conoscere sè stessi, dal sapere cosa per noi è importante e cosa lo è meno.
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