Non prenderti le scimmie degli altri!

Se vuoi attrarre la persona giusta per te e stare serenamente in una relazione sentimentale, devi abituarti a mettere dei “confini” tra te e gli altri, tra quello che riguarda te ed è di tua competenza e quello che non ti riguarda e non è di tua competenza.

Di quanto sia importante che tu ti occupi di te e del tuo benessere parlo spessissimo qui sul blog e ne parlo ampiamente anche nei miei percorsi.

In questo post voglio andare un po’ più nello specifico della questione e proporti alcuni elementi di riflessione.

La prima e più importante riflessione è: non prenderti le scimmie degli altri!

“Ma di che stai parlando, Ilaria?! Che cosa significa prendersi le scimmie degli altri?!”

Allora, andiamo per gradi: in sintesi prendersi le scimmie degli altri significa farsi carico dei loro problemi, delle loro frustrazioni, per dirla più terra terra, delle loro “menate”, delle loro “seghe mentali”, delle loro “paturnie”.

Ora quante paturnie pro capite possiamo calcolare? Quante seghe mentali si fa una persona media?

Chi può dirlo…

E’ vero che ci sono persone con un livello di problmetizzazione contenuto e accettabile, ma è anche vero che esistono moltissimi  “frignoni” e “lamentoni” di professione, cioè persone capaci di costruire castelli di 700 stanze da ogni piccola questione che le tocca…

E, guarda caso, queste persone hanno un’abilità straordinaria, cioè quella di buttare addosso agli altri le proprie questioni “irrisolte” come si dice con termine pseudopsicologico.

Anzi, sembra quasi che si inventino problemi con lo scopo preciso di buttarli addosso agli altri.

Perché? Perché avere molte questioni aperte di cui lamentarsi con gli altri fa sentire importanti, fa sentire vivi, allevia lo stress e fa perdere un sacco di tempo.

Tempo che, se non fosse buttato via, si potrebbe usare per affrontare le questioni, per agire e per fare. Per trovare soluzioni. Ma questo è un altro discorso, che affronteremo un’altra volta.

Ora stiamo a te e al rischio che tu ti prenda le scimmie degli altri.

Questa frase (“Non prenderti le scimmi degli altri!”) me la ripeteva un mio amico coach anni fa mentre lavoravamo insieme in alcuni seminari di motivazione.

Non so come, non so perché, fin dalla prima volta che me l’ha detta ne ho colto a volo il significato, ma non ho mai capito da dove venisse in origine questo modo di dire.

Poi, tempo fa, leggendo il blog di una madre di famiglia americana con sei figli che racconta le sue sfide quotidiane, ho ritrovato la frase.

“Non prenderti le scimmie degli altri!” le ripete il marito quando lei si fa carico delle paturnie e frustazioni di chi le sta intorno.

L’altro ieri mi è capitato di leggere un articolo – sempre di un americano – dedicato alla “filosofia applicata all’azienda” in cui si racconta questa storiella.

Un uomo compra una simpatica scimmietta e l’alleva affettuosamente. Per anni lui le si dedica con passione e dedizione.

Crescendo, la scimmietta diventa sempre più esigente e richiede sempre più attenzione. Mangia ogni giorno di più e a qualsiasi ora. Deve essere pulita, vuole giocare, vuole uscire.

E’ diventata grande e molto pesante e pretende ancora di essere portata a spasso sulle spalle del suo padrone.

Il quale comincia a perdere entusiasmo: la novità e il divertimento si trasformano a poco a poco in fatica e fastidio.

La scimmia fa baccano, è impaziente e insofferente. Pretende che le banane che mangia siano affettate con cura, che l’uva sia spellata scrupolosamente, che il suo padrone non si allontani mai da lei e che non la trascuri in nessun modo.

E, intanto, il suo padrone diventa sempre più vecchio ed è sempre più stanco. Di fatto ormai dedica più tempo e attenzione alla scimmia di quanto ne dedichi a se stesso. La scimmia gli sta succhiando via l’esistenza.

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E’ talmente provato e consumato  dal fatto di accudire la scimmia che la sua salute comincia a risentirne in modo piuttosto serio.

Ha preso davvero a cuore il proprio impegno di occuparsi della scimmia e sa che lei dipende totalmente da lui. Si rende conto di essere irrimediabilmente legato a quell’impegno. Comincia a comprendere che quello è un legame totale, quasi per la vita. La scimmia non gli permette di avere una vita propria, di fare della sua esistenza quello che vuole.

Esasperato e a malincuore, l’uomo ha finalmente un’idea. Sa che c’è un modo con il quale può liberarsi di quell’incombenza diventata ormai insostenibile.

Il giorno dopo veste di tutto punto la scimmia, le fa indossare un magnifico cappello e una bellissima giacca, entrambi di colore rosso. Anche a lui la scimmia, così abbigliata, fa un’impressione pazzesca.

La porta alla fiera del paese e lì, l’animale, nei suoi abiti scintillanti, attira l’attenzione di curiosi e passanti.

Il suo padrone mette in bella mostra la scimmia e lei con qualche bel gioco di prestigio – che le ha insegnato lui -, stupisce e incanta gli spettatori.

Un giovane uomo rimane colpito e insiste per comprare la scimmia: non se ne andrà dalla fiera se non portando la scimmia con sé. Ci tiene proprio.

A quel punto il vecchio si sente in dovere di informarlo di tutte le difficoltà del caso:  la scimmia è bella, sì, e anche intelligente, ma occuparsene costa tempo, fatica, impegno.

Il giovane uomo, tenace, dice che ben conosce quel che comporta mantenere un animale come quello, ma l’onore, il piacere  e il lustro che possono derivare dal possedere la scimmia superano per lui il rischio e il peso di qualsiasi fatica…

Venduta la scimmia, il suo vecchio padrone prende la via di casa consapevole che quella notte dopo molti anni, finalmente, dormirà davvero tranquillo…

La morale della storia è: quante volte, pur di sentirsi gratificate e importanti, le persone si fanno carico – sul lavoro ad esempio – di impegni che all’apparenza sembrano dare lustro e fare onore e, stringi stringi, sono solo delle solenni fregature?

Quante volte capita, in azienda magari, che alcuni – sperando di essere notati e premiati – si offrano “spontaneamente” di coprire incarichi che sono importanti per “nome”, ma in realtà sono solo sgradevoli e non portano a nulla?

Ma, soprattutto, quante volte capita, nella vita quotidiana, di vedere persone che per non dire di no a un amico o a un parente lo assistono nell’affrontare un problema in realtà inesistente, che succhia solo tempo ed energie?

E, venendo al nostro tema centrale, l’attrazione e la relazione di coppia, quante volte capita di vedere mariti che sopportano le lamentele e tentano di accontentare  mogli che non vogliono sentirsi soddisfatte a nessun costo o di mogli che si fanno carico dei malumori infiniti di mariti che hanno fatto della rabbia il loro stile di vita?

Quante volte cioè i partner “si caricano sulle spalledi” situazioni e questioni che nulla hanno a che fare con il rapporto di coppia?

Quanti uomini corteggiano all’infinito donne che non vogliono essere conquistate e che tirano in lungo relazioni “sospese” sostenendo di dover superare incertezze e traumi di origine misteriosa?

Quante donne sopportano le scorrettezze infinite, le indecisioni e le “divagazioni” di uomini che dichiarano di non “essere ancora pronti”?

In poche parole: attenzione alle scimmie, soprattutto quando sono piccole e sembrano docili, quando portarle sulle spalle sembra compito facile e leggero.

Attenzione alle scimmie quando sono in un bell’abito sgargiante tanto da far credere che portasele a casa porti onore e merito e susciti l’ammirazione altrui.

Nelle relazioni e nell’amore, è importante che tu segni il tuo territorio e lo protegga con confini invalicabili.

Abituati a riconoscere le scimmie altrui e non portarle a casa tua, nel tuo spazio emotivo e mentale.

Lasciami i tuoi commenti e se vuoi continuiamo a parlare di scimmie.

Cordialmente

Ilaria

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44 Commenti

  1. Avatar di Valerio

    Valerio 13 anni fa (13 Agosto 2011 14:45)

    ..assolutamente vero quello che dici... ne prendersi scimmie nè darle..!
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  2. Avatar di SANTO

    SANTO 13 anni fa (13 Agosto 2011 14:58)

    cara ilaria,complimenti, perchè ti leggo sempre con piacere ed interesse e sai cogliere il bersaglio e portare a galla situazioni così reali che spesso le diamo per scontate. Anche io, partecipando a vari corsi di miglioramento personale ho sentito questa frase e devo dire che è una metafora azzeccatissima. Ero anche io uno di quelli, che a volte con il tentativo di "conquistarmi" l'attenzione cadevo nella "trappola" e poi magari accusavo l'altro di ingratitudine. Avendo nel tempo migliorato la mia consapevolezza e sicuramente la mia autostima, oggi riesco con grande equilibrio a mettere in pratica, quello, che da qualche parte ho letto essere lo "stop loss" cioè il punto di non ritorno, quello in cui senti di aver fatto tutto il possibile per una persona, per una situazione e oltre questo punto non si può andare,se non con li rischio di compromettersi la propria serenità. Grazie e alla prossima tua saggia riflessione. buon ferragosto
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  3. Avatar di davidone1967

    davidone1967 13 anni fa (14 Agosto 2011 8:28)

    Sono sempre più convinto che ognuno è sempre e comunque respons-abile della propria vita, e quindi dare la colpa al prossimo di quello che ci accade vuol dire rinunciare al controllo sulla propria vita. Vale anche con le famose "scimmie". Certo, un po' si possono anche portare sulla spalla per affetto o senso del dovere, ma quando è evidente che l'altra persona non intende far nulla per liberarsene, meglio mettere dei paletti, fino anche a cessare la relazione.
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  4. Avatar di TERRY

    TERRY 13 anni fa (14 Agosto 2011 11:28)

    Cara Ilaria,ho appena letto ciò che hai scritto ed ogni volta che lo faccio mi complimento con te per la precisione con la quale descrivi ed analizzi situazioni che in un modo o nell'altro ci coinvolgono un pò tutti.Nella famiglia,nelle relazioni di coppia.La volta scorsa sostenevi che ognuno di noi può risolvere da solo i propri problemi e non può risolvere quelli degli altri,pena la salute mentale.In questo periodo mi sta capitando,purtroppo, con mio padre depresso a causa del lavoro e degli errori compiuti nell'arco della sua vita.Ogni santo giorno si lamenta e scarica le sue insoddisfazioni su tutta la famiglia!Credimi è uno stress continuo!Però di tratta di una persona di famiglia alla quale si deve dare sostegno.Spesso però come anche in questo caso lamentarsi non serve a nessuno ma lui non capisce.In ogni caso grazie per le tue riflessioni illuminanti! Terry
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  5. Avatar di maria

    maria 13 anni fa (14 Agosto 2011 11:33)

    ebbene si è sempre stata una mia prerogativa di prendermi le scimmie altrui. aiutare gli altri a risolvere problemi a volte inesistenti. uomini che mi hanno chiesto di aiutarli a cambiare. ma l'amara realtà che ho capito a mie spese è: la realtà è che le persone non cambiano x quanti tu sforzi faccia . ti succhiano la vita e le energie, godono nel creare situazioni difficili da gestire , sono esigenti ma in cambio non danno nulla. alla fine ho capito che non possiamo guarire le persone che in realtà non vogliono guarire ma vogliono rimanere ciò che sono , ma sfruttano i punti deboli degli altri. mi consolo usando questo mantra: ognuno fa ciò che può con i mezzi che ha. vado x la mia strada, xchè capisco che non cè altra soluzione , la mia priorità è essere felice con me stessa e in un rapporto. grazie ilaria x quello che scrivi mi è di aiuto , x farmi capire dove sono e dove voglio andare. ciao a presto quando una persona mi delude xchè mi ha risucchiato le energie sfruttando la mia generosità .
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  6. Avatar di stefania innocenti

    stefania innocenti 13 anni fa (14 Agosto 2011 12:58)

    Sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto.
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  7. Avatar di Cinzia Metrangolo

    Cinzia Metrangolo 13 anni fa (14 Agosto 2011 14:07)

    Sono d'accordissimo con tutto ciò che dite,x molti anni l'ho fatto,mi sono portata addosso le scimmie degli altri,ma man mano che cresci,che acquisti consapevolezza ciò non accade più,anzi cominci anche a riconoscere subito chi potrebbe essere uno "scaricatore di scimmie sulle altrui spalle",però sono in tanti ad essere così e x ora la mia guarigione interiore mi sta portando anche molta solitudine,perchè è come se gli altri intuissero che non possono usarti e si allontanano,non so...è successo anche a voi?
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  8. Avatar di M. Cristina Bellini

    M. Cristina Bellini 13 anni fa (14 Agosto 2011 16:35)

    Ciao Ilaria, intanto complimenti per il tuo blog. Da collega Coach mi sento di aggiungere, più che "non prenderti le scimmie altrui", di "non nutrire a tue spese le scimmie altrui". Da quella che è la mia esperienza purtroppo chi ha la scimmia ne è anche molto geloso, perché è la propria scusa per essere ciò che è e non cambiare.
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  9. Avatar di Anna

    Anna 13 anni fa (14 Agosto 2011 16:40)

    Io una scimmia ( pesantissima) l' ho portata in spalle per più di 10 anni! Per poi sentirmi dire " non sono pronto " ( e chi gli aveva chiesto qualcosa??) per poi essere pronto lui ( un anno dopo ) a sposarsi con un' altra scimmia!! Ironia forzata a parte e dolore che ciò ha comportato superato con moltissimo tempo mi rendo conto che anche io ho perso tantissimo tempo con persone con problematiche inesistenti.. Io non voglio accanto una persona senza problemi, anche io ne ho, ma che non se li inventi, che li voglia condividere con me ma non sotterrarmi senza poi lasciare che anche io possa trovare un po' di conforto in cambio... Con il mio ex compagno non era mai " il mio turno "... Erano sempre i suoi problemi ad avere la meglio... Fino a togliere colore alla mia vita.. Forse ero io quella sbagliata, sicuramente, ad assecondarlo per amore.. Chissà poi come mai con la compagna nuova tutti questi problemi sono spariti.. A parte questo ciò che più mi preme dire e' che a forza di " non circondarmi di scimmie " per paura degli errori delpassato ho creato intorno a me il vuoto... E non e' sempre bello.. Nel terrore di vivere una relazione di nuovo sbagliata, diventata troppo esigente... Mi ritrovo sola ( anche in mezzo a tanta gente).. Non so più qual' e' la differenza tra l' evitare le scimmie degli altri e l' essere diventata troppo esigente fino ad essere causa del mio male... E' giusto non accontentarsi? E' giusto sognare ancora la persona giusta dopo tante delusioni?
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  10. Avatar di Anna

    Anna 13 anni fa (14 Agosto 2011 16:47)

    @santo: non avevo mai sentito il concetto del punto di non ritorno così spiegato.. E' vero, hai ragione.. Forse a volte si da fatica a capire di essere arrivati a quel punto.. Io uso questo concetto quando tengo tantissimo ad una persona o credo in un " progetto".. L' unica consolazione se le cose vanno male e' data dall' aver fatto di tutto per far capire o vedere la soluzione delle cose.. La via da seguire.. Se poi dall' altra parte non c' e' la stessa volontà lascio stare.. Do tutto e all' improvviso ( per l' altra persona, in realtà non e' mai all' improvviso) tolgo tutto... Va beh mi sono accartocciata, comunque grazie per la condivisione dei tuoi pensieri
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  11. Avatar di raffaella

    raffaella 13 anni fa (14 Agosto 2011 16:50)

    @cinzia: non so se è successo anche a me...non sono mai stata così altruista da volermi accollare i casini degli altri, le loro paranoie, ecc...però circa la solitudine comprendo bene quello che vuoi dire...certamente chi si dimostra un po' meno "comprensivo", meno disposto a vivere per gli altri è meno appetibile, soprattutto per i maschietti, tanto bisognosi di essere al centro della vita delle donne come facevano con le loro mamme...ma non so nemmeno se è poi questa la ragione della solitudine. Certamente esistono donne più attraenti (e non parlo della fisicità) rispetto ad altre...questo si
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  12. Avatar di Giusy

    Giusy 13 anni fa (15 Agosto 2011 8:39)

    A proposito di “ scimmie”, è da poco che me ne sono sbarazzata di una! Spesso capita che nei rapporti interpersonali si vengono a creare situazioni che bloccano il corso della nostra vita, nel senso che si vive una relazione in attesa di un cambiamento da parte dell’altra persona o si vive nella speranza che le persone possano cambiare e tutto questo ci vincola a lungo termine!Bene(per modo di dire)!!Mi ero stufata di questa situazione che si prolungava da tempo, sono rimasta li in attesa osservando e ho provato a modificare anche il mio atteggiamento stando al suo gioco..insomma le ho provate tutte!Ma alla fine razionalizzando il tutto ho preso la decisione di “sbarazzarmene” visto che questa situazione rimaneva statica e avevo capito che non avrebbe portato a nessun risvolto positivo !!!!Meglio tardi che mai
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  13. Avatar di beatrice

    beatrice 13 anni fa (15 Agosto 2011 9:17)

    ciao Ilaria, mi è piaciuta tantissimo! ti seguo sempre e ti faccio veramente i mieie complimenti ci cuore! in attesa di incontrarti per un abbraccio gigante
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  14. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (15 Agosto 2011 13:42)

    GIUSY,le persone non cambiano!! detto questo,consiglio a tutti prima di far conto colle scimmie altrui,di osservare i comportamenti dell'altrui persona:parole,atteggiamenti,fatti,azioni...senza fretta...conoscere l'altro con calma...poi,decidere se fa proprio per noi o meno. personalmente,ho già liquidato il capo nr3(che FORTUNATAMENTE per me,è sempre+DIRETTO quindi facile da inquadrare)e un altro tipetto che ieri notte si è macinato130km solo per VEDERMI LIVE...classico narciso-piacione...quando a mezzanotte,si è presentato in città,tutto ha visto tranne ME! inquadrato l'elemento,PUNITO SUBITO . :))))) uomo del kaiser...
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  15. Avatar di Aurora

    Aurora 13 anni fa (15 Agosto 2011 18:50)

    grazie Ilaria, e grazie a tutti che anche dalle nostre storie si impara molto!
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  16. Avatar di Anna

    Anna 13 anni fa (15 Agosto 2011 20:00)

    @Eleonora: punisci punisci! Fallo per tutte!!! Sei simpatica.. ciao ;)
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  17. Avatar di Anna

    Anna 13 anni fa (15 Agosto 2011 20:02)

    Giusy le persone non cambiano, se non per scelta loro, motivi loro, stimoli loro.. Mai per altro...
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  18. Avatar di Cristina

    Cristina 13 anni fa (15 Agosto 2011 20:23)

    è vero ciò che c'è scritto.Tutto vero menomale che non mi sono mai piaciute le scimmie!
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  19. Avatar di santo

    santo 13 anni fa (15 Agosto 2011 22:17)

    @anna grazie per aver condiviso il mio pensiero e credo che il miglior strumento che abbiamo a nostra disposizione è la nostra coscienza: io, come tutti del resto, ho attraversato fasi della vita difficili, quelle in cui una concomitanza di eventi ti mettono con le spalle al muro e sembra di avere, non una, ma un "gruppo" di scimmie addosso e sono persone care, amici, situazioni di vita e in quei momenti non capisci più se sei tu sbagliato o sono gli altri che vivono in un loro mondo e allora solo la coscienza ti aiuta a guardarti allo specchio e dire a te stesso"io ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità, di più non potevo" e in quel preciso momento ti senti in pace con te stesso, e puoi ricominciare, e quando un giorno ti si ripresenteranno le scimmie sarai molto più preparato nel saperle gestire.
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  20. Avatar di Anna

    Anna 13 anni fa (16 Agosto 2011 8:48)

    @santo:già.. Capisco le tue parole e credo di aver provato emozioni, stati d' animo simili.. Buona giornata Anna
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