Conoscere gente nuova: commetti anche tu questo errore?

Se vuoi trovare la persona giusta e costruire la relazione giusta per te è importante che tu sappia ampliare il tuo cerchio di conoscenze il più possibile, con costanza e in modo spontaneo e naturale.

Conoscere persone nuove, creare legami “allargati” e “diversificati” deve diventare una tua abilità specifica, una vera e propria abitudine quotidiana.

E’ molto più semplice di quanto tu pensi e ti spiego perché.

Nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” illustro chiaramente come puoi creare rapporti soddisfacenti con persone che ancora non conosci.

Oggi voglio aggiungere qualche dettaglio molto utile.

Tutti noi sperimentiamo, durante tutta la nostra esistenza, due tipologie di legami.

Quelli che io definisco “legami intimi” e quelli che io definisco “contatti”.

I legami intimi, al di là di quelli che sono i rapporti di parentela, li abbiamo di norma con poche persone nella nostra vita. O, almeno, con poche persone per volta nelle varie fasi dell’esistenza.

Sono persone con le quali abbiamo un alto livello di confidenza, molte somiglianze (“punti in comune”) e che siamo abituati a frequentare con assiduità.

I “contatti” sono invece tutti i rapporti che si hanno nella vita quotidiana e “normale”: ad esempio quello con persone tipo il farmacista, il medico curante, il barbiere, il meccanico di fiducia, l’estetista etc.

All’interno dei “contatti”, poi, ci sono le conoscenze che abbiamo negli ambienti che frequentiamo regolarmente: l’ufficio o l’azienda, la palestra, il club o l’associazione, etc.

In molti considerano i loro “contatti” semplici conoscenze con le quali condividono un bassissimo livello di intimità.

Con un “contatto” non c’è un legame vero e spesso poca o nessuna confidenza su temi privati e importanti dell’esistenza.

Spesso tra persone unite da un legame classificabile come “contatto” c’è anche poca “somiglianza”.

Raramente si frequentano e fanno cose insieme.

La verità è che, da  molti punti di vista, i rapporti che sono percepiti come “legami intimi” vengono considerati più semplici, rilassanti e meno “sfidanti” (anche se in realtà dovrebbero essere molto più impegnativi).

I rapporti percepiti come  semplici “contatti” probabilmente vengono considerati come più formali (e quindi meno rilassati), ma soprattutto meno soddisfacenti e in certo qual modo “inutili”, se non “obbligati”.

Tutto ciò che conseguenze ha?

Che la vita di molte persone si svolge in un ambiente umano “ristretto” e “chiuso”. Che offre poche opportunità.

In pratica: se si trovano in una relazione di coppia è probabile che condividano i loro “legami intimi” con il loro partner.

Se entrano in crisi con il partner o la loro storia finisce, entra in crisi l’intero sistema dei loro “legami intimi”.

E questa è una cosa piuttosto nota.

Condividere legami stretti con il proprio partner significa che quando le cose vanno male, gli amici si sentono in dovere di “prendere le parti” di uno dei due. L’altro rischia di ritrovarsi o solo o in qualche modo “isolato”.

Ma non è su questo che voglio porre l’accento (è un argomento fin troppo noto che qui e in questo momento non ci interessa, se non a titolo di esempio).

E’ interessante considerare, invece, che nessun “contatto” prenderebbe mai le parti di uno dei due partner, soprattutto non si sognerebbe mai di “isolarlo” o “abbandonarlo”.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Anzi, spesso i “contatti”, nei momenti di difficoltà, dimostrano di avere un enorme forza di supporto.

E questo ha delle motivazioni ben fondate, se ci pensi.

Ma anche questo non è il tema sul quale voglio portare la tua attenzione.

Quello che mi preme portare alla tua attenzione è che le tue più grandi possibilità di attrarre la persona giusta per te sono nei “contatti”, quelli che hai e quelli che crei di giorno in giorno.

Scommetto, infatti, che, se sei single, hai alcuni “legami stretti” che coltivi assiduamente: la tua migliore amica o il tuo migliore amico; la coppia dei tuoi migliori amici; qualche familiare e via dicendo…

Se sei un po’ “giù” chiami la tua amica o il tuo amico del cuore; se conosci qualcuno che ti interessa corri a confidarti sempre dalla tua amica o dal tuo amico del cuore.

Se non sai come organizzarti nel week end, che fai?

Hai un elenco di massimo tre/quattro persone con le quali sai di “andare sul sicuro”. Giusto?

Il fatto è – mi tocca dirtelo – che per quanto importanti siano per te queste persone, per quanto bene ti vogliono e ti fanno e per quanto tu le ami (tutte cose che non ho minimamente intenzione di mettere in dubbio o in discussione), frequentare loro in modo esclusivo non ti aiuta ad attrarre la persona giusta per te.

Spesso, tra l’altro, ti sottrae tempo ed energie preziose.

E questo è un errore che non devi commettere!

Aumentare e coltivare i tuoi “contatti” con costanza, invece, ti permette di attrarre la persona giusta per te.

E questo per due motivi: il primo è che moltiplichi enormemente le tue possibilità di fare incontri diversi e davvero interessanti; il secondo è che in automatico e naturalmente acquisisci una serie di abilità sociali e relazionali che alzano sensibilmente il tuo “quoziente di attrazione”.

A partire da questa settimana, ti suggerisco di concentrarti su quelli che sono i tuoi “contatti”: inizia facendone un elenco completo, indipendentemente dal loro sesso, dalla loro età e dall’affinità che hai con loro. Fai anche un elenco degli ambienti che frequenti dove hai “contatti” già acquisiti o dove potresti acquisirne.

Poi considera come puoi intensificare i rapporti con i tuoi contatti: per esempio puoi tenerti più aggiornato o aggiornata sugli eventi di “gruppo” della tua palestra o del tuo club e decidere di parteciparvi.

Una cosa devi tenere ben presente: non farlo con lo scopo di trasformare qualche “contatto” in “legame stretto”. Se capita, nulla di male, per carità.

Il tuo scopo reale è soprattutto quello di ampliare ulteriormente il numero dei “contatti” e di coltivarli, sempre aumentandoli di numero.

Questo ovviamente richiede che tu metta in campo alcune tue risorse personali: la voglia di conoscere meglio più persone possibili e di frequentarle e il desiderio forte di metterti in gioco.

E queste risorse le possiedi, senza dubbio.

Soprattutto se vuoi davvero attrarre la persona giusta per te.

Lasciami il tuo commento.

Cordialmente

Ilaria

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151 Commenti

  1. Avatar di Amina

    Amina 13 anni fa (16 Novembre 2010 20:55)

    @Riccardo Non sono single perciò non mi sto proponendo, ma si può sapere dove ti eri nascosto quando ero ancora libera? Ti ho cercato così tanto!
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  2. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (16 Novembre 2010 22:41)

    @ Amina Cercare me? Eri ridotta così male?
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  3. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (17 Novembre 2010 1:42)

    Riccardo caro... ragioni come mio fratello!!dai... poverino,lui è malato da20anni di schizofrenia di tipo paranoide e,credimi,ritengo abbia tutte le ragioni del mondo per lamentarsi della propria vita!! eppure...ogni volta che ci sentiamo,gli faccio capire,attraverso la parola di Gesù e soprattutto i suoi insegnamenti ,che possiamo avere pure il mondo contro ma che dobbiamo sorridere sempre alla vita stessa...per quanto sia in salita,difficile da comprendere e smettere di piangerci addosso chè poi non serve assolutamente a nulla...ognuno di NOI ha la sua croce: anch'io son nata per"sbaglio"(mio padre non voleva che mia madre, dopo la nascita di mio fratello, soffrisse ancora)ma pensa te se non ci fossi stata,ORA...chi avrebbe portato il peso di una malattia cronica sulle proprie spalle(insieme a mio fratello),ora che mio padre non c'è più e mia madre è anziana e invalida??? pensaci!! se ci siamo, c'è sempre un perchè!! ti dirò di più:attraverso la malattia di mio fratello,mi son avvicinata a DIO,ho capito il senso della croce di GESù e son serena:io,son sempre sorridente,rido e scherzo con tutti(e mi faccio rispettare ,se occorre). tu dici che non eri in previsione di nascere ma se è vero che sei un tipo alla SEAN CONNERY,vuoi privarci della tua compagnia??? :D a proposito,è della vergine come te,sapevi???? dai,vergine ascendente cancro... non ti curar di loro ma guarda e passa...DANTE docet. :))))))))) BACIONI!!!!!!
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  4. Avatar di milly

    milly 13 anni fa (17 Novembre 2010 2:09)

    @Ilaria Grazie è la prima parola che mi esce dal cuore a leggere il tuo post. Non avevo mai fatto caso alle "conseguenze" del nominare la malattia come se fosse una persona. Mi sembrava simpatico dire di avere una coinquilina fastidiosa, ma il tuo post ha acceso una lampadina: se la considero una persona, le do la stessa importanza che do a me, e forse anche di più! Come "persona" è più difficile da tenere a bada, come "cosa" la posso usare come voglio....Insomma, "qui comando io, e questa (il mio corpo) è casa mia"!!! C'è ancora una(?!) cosa che non capisco: cosa intendi con la frase "forse vuoi proprio difenderti dall’avere una vita sociale piena (e lo fai proprio perché la desideri tanto)":non mi è chiara la parte tra parentesi. Posso capire che mi difenda dall'avere una vita sociale (immaginandone vari motivi...),ma perchè farlo proprio perchè la desidero? Per paura di non esserne all'altezza?! Sulla forza, hai centrato in pieno: mi hanno sempre detto di essere un tipo "forte" (e me lo dicono tutt'ora) e la cosa mi rompe non poco...perchè i "forti" non hanno bisogno di conforto, o di aiuto, bastano a se stessi...mentre io, in certi momenti mi sento crollare e vorrei essere "protetta", più che proteggere.... chiamo il manicomio?!:-O
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  5. Avatar di milly

    milly 13 anni fa (17 Novembre 2010 2:17)

    @Ilaria Aggiungo ancora un'ultima cosa: ho paura che un altro possa avere paura(scusa il gioco di parole) o non sopportare la mia malattia e il suo andamento altalenante e tutto ciò che questa comporta e causa, così come non accettare in pieno il mio corpo un po' rovinato da questa. Fino a qualche anno fa, avevo cancellato l'ipotesi di poter avere una vita di coppia perchè temevo che un altro non potesse accettarmi per quello che...ho(soprattutto dopo che mi avevano ipotizzato una menopausa precoce,pericolo poi scampato.) In fondo il mio ex mi aveva lasciata dopo 2 anni,proprio perchè stavo male! Poi è nata la storia con una persona, finita per ragioni che non sto qui a spiegare, ma con la quale la malattia non era un peso...E adesso vorrei tanto incontrare qualcuno che sia capace di farmi sentire bene....
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  6. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (17 Novembre 2010 2:17)

    @ Amina Dov'ero nascosto? A casa. E comunque non sono speciale. Sono una persona come le altre (più o meno). Comunque, grazie (a parte gli scherzi, mi sto rivalutando negli ultimi tempi). Per quanto riguarda invece l'ampliare il giro di amicizie, seguendo quanto detto da Fabio, sinceramente mi lascia perplesso. Cominciamo col dire che ognuno ha i suoi interessi e quindi dovrebbe frequentare persone con gli stessi interessi (nel mio caso, argomenti che non vengono insegnati nelle scuole) e credo che l'ampliare troppo il giro delle amicizie porti pù a perdersi che a trovarsi, sia in merito alle proprie passioni, sia in merito alla ricerca di un/a partner. Forse più per carattere che per altro, tendo a frequentare poche persone e, se non mi trovo, cambio compagnia. Poi, sempre per questioni di carattere, tendo a tenere tutto ben separato; casa, lavoro, amici. Ognuno ha il suo posto e non deve andare a toccare il resto. E' sbagliato? Può darsi, ma il modo di vivere credo sia un fatto personale, altrimenti torniamo ai manuali "come fare per ..." e non mi andrebbe l'idea di costruirmi qualcosa con un manuale. Troverei questa cosa fasulla. Tanto per dire, alcuni anni fa conobbi un gruppetto di tre o quattro ragazzi americani. Erano tutti uguali. Stesso modo di parlare, di gesticolare, di muoversi. Tutti uguali. E gli USA sono il paese dei manuali. Preferisco quello che riesco a fare, coi miei difetti (che fondalmente è la timidezza eccessiva), il mio modo di essere (imbranato) ed il mio modo di conoscere le persone (ogni giorno 5 minuti di più). Forse non concluderò niente, ma almeno sarò stato me stesso e non la versione 154.61/bis del manuale "Come diventare estroverso." Se essere timidi ed introversi è vietato (lo fosse, sarebbe preoccupante), fatemici almeno sbattere il muso. Per carità, i consigli sono più che graditi, ma consigli, non il volermi cambiare. Nonostante tutto, mi vado bene. Se agli altri non vado bene, amen. Non si può piacere a tutti.
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  7. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 13 anni fa (17 Novembre 2010 2:42)

    @ Milly :) : guarda un po' che quando ti metti a rifletterci su, capisci tante cose che ti accadono... Mi sembra che anche sulla parte che dici di non capire hai avuto un'intuizione interessante. Quel che intendevo dire è che se una cosa non ci interessa, siamo indifferenti, neanche la calcoliamo. Se una cosa ci interessa, invece, inneschiamo una serie di meccanismi consapevoli o anche, molto spesso, inconsapevoli che servono a "difenderci" da eventuali delusioni. Altra impressione: non è che la malattia ti permette di chiedere aiuto e di ricevere quella protezione che altrimenti pensi di non poter richiedere e ricevere? Ripeto: considera i vantaggi che ti permette di avere la malattia e scopri meglio te stessa...
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  8. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (17 Novembre 2010 3:06)

    @ Milly Vedo che abbiamo lo stesso problema. Intendo, la forza. Siccome siamo forti, tutti pensano che non abbiamo mai bisogno di conforto, di un aiuto od altro. Credo che l'unico sistema sia prendere quelle persone e dirgli: "ma chi pensi io sia? Rambo? Ed anche Rambo, se hai visto bene il primo film, ha pianto. Anche Rambo." Io purtroppo ho dovuto imparare a non chiedere (tanto non avrei ottenuto nulla lo stesso). Non fare il mio errore. Chiedi. Quando senti la necessità, chiedi. Solo un cretino orgoglioso non chiede (e sto parlando di me). E se non si chiede, si resta soli. @ Eleonora Non credo in Dio, almeno non nel Dio cristiano cattolico. Credo esista qualcosa oltre questa vita e credo che questa vita sia una sorta di gioco o sogno dell'entità che ha creato il tutto (tratto dalla filosofia degli aborigeni australiani e da teorie della fisica quantistica). Che tutto abbia un perchè, è fuori discussione, ma ora, più che scoprire il erchè sono al mondo, preferisco, se riesco, a vivere bene gli anni che mi restano. Sbaglio? @ Ilaria "Se una cosa ci interessa, invece, inneschiamo una serie di meccanismi consapevoli o anche, molto spesso, inconsapevoli che servono a “difenderci” da eventuali delusioni." Esattamente il mio problema. Come fare a fermare q
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  9. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (17 Novembre 2010 3:08)

    @ Ilaria (chiedo scusa, ma ho schiacciato qualche tasto sbagliato) “Se una cosa ci interessa, invece, inneschiamo una serie di meccanismi consapevoli o anche, molto spesso, inconsapevoli che servono a “difenderci” da eventuali delusioni.” Esattamente il mio problema. Come fare a fermare quei meccanismi senza essere obbligato a rinunciare al mio modo di essere?
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  10. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 13 anni fa (17 Novembre 2010 3:16)

    @ Riccardo: ma fermare quei meccanismi non ti obbliga a rinunciare al tuo modo di essere. E' una tua presupposizione? Che cosa ti fa pensare una cosa del genere?
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  11. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (17 Novembre 2010 9:25)

    @ Ilaria. Infatti mi chiedo come fare a fermarli senza rinunciare a me stesso. Come si fa a convicersi di avere il diritto di parlare con persone sconosciute? E come faccio a capire se una persona è timida o meno? Di me so di esserlo, ma se vedo un'altra persona con un comportamento simile al mio, penso sia dovuto all'indifferenza. Che mi sbagli?
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  12. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (17 Novembre 2010 12:54)

    @ Milly & Riccardo: leggo che siete persone forti, o almeno viste tali dagli altri. Anche a me dicono spesso "eh, ma tu sei forte: vedrai che riuscirai a superare anche questa". Ragazzi....ma cosa vuol dire poi essere forti?? non credo che c'entri Rambo qui. Essere forti per me non significa non avere debolezze: piuttosto significa essere capaci di vederle e affrontarle. Chi e' forte non e' uno che non piange, che non ha paura, che non prova sconforto. Chi e' forte e' qualcuno che e' capace di ammettere i propri limiti piuttosto che nascondercisi dietro. Perche' questo e' il primo passo non dico per superarli, ma quanto meno per conviverci al meglio. La consapevolezza di come siamo fatti credo sia la forza piu' grande che possiamo avere perche' e' da li' che parte tutto. Non credete?
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  13. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (17 Novembre 2010 13:56)

    @ Riccardo: scusa, le tue sono domande per Ilaria (che sono sicura rispondera' meglio di me), ma volevo dirti quello che penso. Cioe': quando incontri una persona che non conosci hai due strumenti a disposizione, secondo me. Uno e' il tuo istinto, il sentire "a pelle" e qui non aggiungo nulla perche' ognuno di noi si conosce abbastanza e sa come funziona il proprio istinto (il mio sbaglia raramente e nella vita mi ha sempre aiutato moltissimo...mi sento molto un "animle" in questo e l'ho sperimentato anche con la maternita'). Capisci subito se sei invadente, se stai oltrepassando dei limiti, se stai dando fastidio etc.. E poi hai "la parola", la comunicazione verbale che ti fa capire chi hai davanti. Certo, tu sei timido, non sai mai cosa dire e mascheri la timidezza con l'atteggiamento spavaldo alla Conenry! Ma io penso che se hai di fronte una persona interessata a conoscerti piu' a fondo, te ne accorgi: si vede, si capisce. Se invece non e' cosi' (o perche' la allontani tu con il tuo atteggiamento o perche' proprio non gliene puo' fregare di meno di conoscerti), capisci anche quello e lasci perdere. Ma quello che non capisco e' questo tuo parlare sempre di diritto o non diritto di parlare con chi non conosci....Immagino tu intenda "attaccare bottone"? Ma scusa: chi ti dice che non hai diritto di farlo? Sei liberissimo, ma devi anche avere la consapevolezza che la tua voglia di approccio possa non essere reciproca e quindi l'altra persona possa troncare la conversazione anche sul nascere, magari anche bruscamente. E se questo succede immagino sia una delusione, ma per me le delusioni sono proporzionali (direttamente) a quanto hai investito nella cosa: in questo caso davvero poco! quindi...tira dritto per la tua strada senza sentirti "sconfitto". E' un consiglio il mio, ovviamente. Ti posso dire che a me capita di scambiare due parole con sconosciuti: in fila alla posta, nella sala d'aspetto di un medico, in un negozio, in aereo. E non sempre ho voglia di parlare, non sempre la persona che mi rivogle la parola mi piace particolarmente [o io non piaccio a chi rivolgo la parola!]. E a volte incoraggio l'interlocutore, a volte no. Prorpio sabato mi e' capitato, passeggiando per le strade della mia citta in italia dove sono stata per il w-e, che un tizio mi abbia allungato un volantino politico e sorridendo gli ho risposto "grazie, ma non mi interessa: vivo all'estero". E lui mi ha risposto che voto comunque, se voglio. E da li' abbiamo cominciato a parlare 10 minuti di questo e di quello e non mi e' spiaciuto affatto: anzi! avrei anche voluto che mi invitasse a prendere un caffe' per continuare la conversazione! tanto per dirti.... Quello che voglio che tu sappia e' che tra "gli altri" che tu vedi sempre come una massa di gente ostile nei tuoi confronti, ci sono anche persone come me: che parlano volentieri con gli sconosciuti e che, come te, hanno voglia di incontrare e conoscere persone nuove. E hai mai pensato che alcune delle reazioni di chiusura che la gente ha quando l'approcci possa essere pura diffidenza???? hai mai pensato che puoi cambiare qualcosa nel tuo modo di porti per predisporre gli altri a "fidarsi" di te? ad aprirsi? e questo, naturalemnte, senza stravolgere il "chi sei tu", la tua personalita'. Ci hai pensato su? Perche' se ci sono uomini che dicono di voler conoscere donne e donne che dicono di volere conoscere uomini...com'e' che poi, sul terreno, questo non succede cosi' frequentemente e facilmente? forse perche' sbagliamo qualcosa negli approcci? nel porci verso l'altro/a????? :-)
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  14. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (17 Novembre 2010 14:13)

    @ FrancescaChiara Indubbiamente ammettere i propri limiti non è affatto negativo, ma il problema sorge quando, come il sottoscritto, si sbaglia sempre, non a volte. L'unico sistema per non sbagliare è non fare niente. A questo punto, a che scopo ammetterre dei limiti che tanto non verranno mai raggiunti?
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  15. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (17 Novembre 2010 14:44)

    @ Riccardo: sbagliando si puo' sperare di imparare! Non facendo niente si fa solo la muffa finche', secondo me, si marcisce. Poi, permettermi di chiederti: cosa sbagli? chi dice che sbagli? solo perche' non si riesce ad ottenere quello che si desidera con un certo comportamento, non vuol necessariamente dire che si sbaglia. Prova ad essere meno rigido, piu' plastico. Secondo me tu pensi che i cambianti siano necessariamente negativi, cioe' coincidano con il dover rinunciare a dei pezzi di te. Pensa invece in modo meno rigido e un po' piu' elastico: si puo' cambiare rimanendo molto fedele a se' stessi ma semplicemnete allarganzo i propri orizzonti.
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  16. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (17 Novembre 2010 15:00)

    @ FrancescaChiara Che ne dici di sentire Milly sul fatto della "persona forte"? Io ho sempre sbagliato,sbaglio sempre e sempre sbaglierò. Non facendo niente faccio una cosa giusta. E' così assurdo? Ed ammesso che io interpreti male il comportamento di qualcuna, quello che ci perde sono io, mica lei. Se ne troverà un altro, no?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 13 anni fa (17 Novembre 2010 15:04)

      Ma chi l'ha detto che non facendo niente fai la cosa giusta, Riccardo? Ti rendi conto che alterni continuamente comportamenti produttivi e improduttivi, anche in questi commenti? Ora ti stai piangendo addosso, talvolta sei propositivo ed efficace. Sai che puoi scegliere, solo che spesso ti viene più facile scegliere la via meno utile: quella di lamentarti e di fare la vittima. Cambia questa tua abitudine e migliora la tua vita una buona volta!
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  17. Avatar di Amina

    Amina 13 anni fa (17 Novembre 2010 15:37)

    Riccardo, io "respiro" quello che tu scrivi, anch'io sono una figlia non desiderata dai genitori e so quale nucleo di dolore c'è alla radice delle tue convinzioni; anche il mio compagno ha una storia simile, emotivamente ci comprendiamo a meraviglia. Ne sono venuta fuori quando sono riuscita a non giudicare più i miei genitori, a comprendere i loro limiti e la loro involontaria inconsapevolezza. Se malgrado tutto siamo qui un motivo ci sarà, è un peccato non godere di tutto quanto c'è di buono: proviamo ancora una volta a dare un'altra possibilità. Dare un giudizio negativo su se stessi o sull'umanità intera è qualcosa che va al di là delle competenze mie, tue e di chiunque altro: è un'esperienza troppo parziale e limitata, la nostra. Spero che anche tu riesca presto (anche se non ne hai avuto l'esempio) a costruire un amore verso te stesso senza ombre e ad accettarti e a vedere tutto il meraviglioso e il positivo che c'è in te, e sono sicura che il clima interiore calamiterà persone e situazioni esterne affini ad esso, in sintonia, simili. Un bacio.
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  18. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (17 Novembre 2010 15:53)

    @ Amina: ecco, forse se Riccardo si sente dire le stesse cose che gli scrivono in tanti (ma mi riferisco in particolare a me) da una come te che forse riconosce come "simile" per via di esperienze comuni, le ascolta davvero. Ascoltare, poi, non significa metterle in pratica, ma quanto meno considerarle e pensarci invece che restituirle a boomerang cariche di stupida e ostinata negazione. Io non so cosa significhi essere un figlio non voluto, ma il tuo atteggiamento di riconciliazione (in un certo senso) con i tuoi genitori e' secondo ma proprio la chiave per la liberta', per liberarsi da cio' che ci ha fatto soffrire e che ci appesantisce. E questa e' una scelta che abbiamo: portare rancore a chi ci ha fatto del male o riconcigliarci guardando i loro limiti, i loro errori e prendendone poi le distanze. Non dev'essre stato facile Amina, ma eccoti qua! viva e felice di esserla!
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  19. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (17 Novembre 2010 15:55)

    Non si tratta di piangere o di chissà che altro. Si tratta di guardarsi e trarne le risposte, ovvero: sono negato. Stop. C'è chi è portato per una cosa o per l'altra. Tutti abbiamo delle capacità e delle incapacità. Io non sono capace nel campo sentimentale. Punto. Nel resto, se non mi arrangio, me la cavo discretamente. Poi, come ha detto Amina, si tratta di incontrarsi tra simili. Probabilmente il mio simile non c'è. Come mai? E che ne so. E' come il denaro. Se uno ha un miliardo, altri devono avere poco. Se uno frequenta dieci persone, ve ne saranno nove che dovrano rimanere soli. E' semplice aritmetica.
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  20. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (17 Novembre 2010 16:01)

    @ Riccardo: Milly si esprimera' come e quando vorra'! non ho mica parlato in vece sua, mi pare. Mi riferivo solo al fatto che dice di essere vista forte dagli altri. E per me non c'e' nulla di assurdo a questo mondo: tutto ha una spiegazione, anche se io non la capisco. Ma non per questo mi permetto di giudicare una cosa, un atteggiamento o una persona "assurda". Quindi, per rispondere alla tua domanda (per altro retorica e provocatoria), no: non e' assurdo. Non e' stupido. Non e' sbagliato. E' semplicemente quello che pensi tu e fai tu: opinabile finche' vuoi, ma e' la tua scelta e vale rispetto. Sarebbe una scelta piu' "inattaccabile" se tu riuscissi a difenderla con argomenti un pochino piu' convincenti piuttosto che il vittimismo e il piangerti addosso....ma questa e' un'altra storia.
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