Pensieri positivi: perché ti cambiano la vita

pensieri positiviMi sa che già solo con il titolo mi sono persa qualche migliaio di lettrici di questo articolo e forse anche dell’intero blog. Ci sono persone che sono totalmente allergiche ai pensieri positivi – li detestano proprio – e che soprattutto si imbufaliscono qaundo si suggerisce loro di pensare positivo, almeno qualche volta. Se si cerca di indirizzarle a coltivare l’ottimismo, a vedere il bicchiere mezzo pieno anziché mezzo vuoto. Guai a dire a queste persone che è utile essere piu positive e concentrarsi su quello che c’è e non sempre su quello che non c’è, su quello che hanno e non sempre su quello che non hanno.

"L’ottimista è una persona che ordina una dozzina di ostriche nella speranza di poterle pagare con la perla che troverà in una di loro. T. Fontane"

Ci sono persone che fanno del lamentarsi, del frignare o, peggio ancora, del piangersi addosso, un vero e proprio stile di vita, un sistema filosofico, una religione. E, poi, stupite e sorprese, si lamentano a gran voce anche del fatto che non hanno un partner e che, sul loro percorso, trovano solo rospi. E non si riferiscono solo alla loro vita sentimentale, si intenda. Non avere pensieri positivi rovina la vita, in tutti i suoi aspetti.

Facciamolo presente subito, qualora fosse necessario: non c’è niente di meno attraente e di piu respingente di chi si lamenta di continuo. Lamentarsi avvelena il lamentatore (o la lamentatrice) e avvelena tutti quelli intorno. E’ per questo che coltivare pensieri positivi, coltivare l’ottimismo e osservare la vita dal lato migliore è indispensabile e necessario. E può cambiarti la vita.

Pensieri positivi: puoi e devi coltivarli

I pensieri negativi avvelenano perché sono contagiosi: se stai con una persona negativa, diventi una persona negativa anche tu. Non solo, come ha dimostrato una ricerca condotta dal professor Gerald Haeffel della Notre Dame University, stare con persone che hanno pensieri “depressivi” durante un momento di difficoltà della propria vita potrebbe addirittura portare alla depressione. I pensieri negativi sono veleni. I pensieri positivi sono medicine.

E questo ci conduce ad almeno 6 considerazioni importanti. Pronta per la lista? :)

1) nessuna persona sana vuole stare con qualcuno che si lamenta sempre e ha pensieri depressivi, perché “sente” che questo lo/la porterà a star male. Quindi: vuoi attrarre persone sane? Combatti i pensieri negativi e coltiva pensieri positivi. Se no il rischio è che tu attragga persone alle quali piace la negatività, perché sono negative anche loro, perché sono complessate e problematizzate o perché ne vogliono trarre profitto.

2) Dopo che – per esempio – hai avuto una delusione sentimentale non rifugiarti nel gruppo delle tue amiche lamentose a tentare di farti consolare. Potrebbero farti stare peggio. E infatti spesso capita: il circolo di amiche lamentose è un circolo depressivo. Dal quale ognuna esce più depressa di prima. E alimenta la depressione delle altre.

3) Smettila di lamentarti, perché stai solo scendendo attraverso una spirale che ti farà sentire sempre peggio e creerà attorno a te solo situazioni negative. Hanno ragione coloro che sostengono che la positività attira positività e la negatività attira negatività.

"Conta i fiori del tuo giardino, mai le foglie che cadono. Romano Battaglia"

4) Smettila di lamentarti anche su Facebook, sui social media o su Whatsapp: l’aura che crei attorno a te e gli amici e i commenti che attiri rispecchieranno esattamente il tuo umore e non ti permetteranno di uscire dalla negatività e dai tuoi problemi, ma ti ci riccacceranno dentro ancora più forte. I pensieri positivi, al contrario ti salveranno.

5) (Confidenziale: oh, ma quanto sono fastidiose le signore e signorine che vengono qui su questo blog, non leggono una parola di quello che scrivo, vanno cercando solo i commenti più lamentosi e poi vi ci si attaccano come cozze solo per lamentarsi. Poi, senza dare nessun altro contributo agli altri o se ne escono o insistono sulle loro lamentele. Non hanno la minima intenzione di concentrarsi su pensieri positivi o sul pensare positivamente.

No, dico: ma secondo te, queste sanno amare, sanno amarsi, sanno farsi amare? La lamentela è l’antitesi dell’amore, ecco. Il senso della condivisione con chi sta attraversando le tue stesse sfide nella vita – una separazione, un rifiuto, incontrare solo e sempre stronzi e mai una vera brava persona – è quello di comunicare sì la difficoltà che si sta affrontando (che è ben diversa dalla lamentela) e allo stesso tempo serve a condividere il “pensiero positivo”.

Cioè, per esempio, comunicare al mondo la decisione di voler cambiare la propria vita in meglio, raccontare qual è la propria personale soluzione ai problemi che si sperimentano e rafforzare, nel confronto, la fiducia nella propria capacità di uscire dalla melma. Ti dirò di più: questa condivisione costruttiva tra donne è riconosciuta come la più efficace dagli orientamenti psicologici più diversi. Non per niente ho messo a disposizione un blog con commenti aperti a tutti ed esorto alla condivisione delle esperienze. E’ un’opportunità che va colta e goduta in modo positivo, propositivo, attivo, appunto).

6) Smetti di frequentare persone e ambienti negativi, lamentosi, distruttivi. Avvelenano anche te e non ti sollevano dai tuoi guai anche se in superficie sembrerebbe il contrario. Sono gli inganni della mente, delle emozioni a fartelo credere.

Perché certe persone continuano a lamentarsi?

Oltre a questo c’è di più: come abbiamo detto, coltivare pensieri positivi è importante perché con una visione più serena e solare della vita evitiamo di avvelenare noi stessi e gli altri. Il che ci permette di diventare realmente più attraenti e affascinanti ed evitare di essere quel tipo di persone dalle quali gli altri girano al largo. Il pensare positivo serve anche a rafforzare la nostra emotività, a farci stare meglio fisicamente e soprattutto a “costruire pezzo a pezzo” una struttura psicologica che porta al successo, in ogni ambito della vita, incluso quello sentimentale. Ma di questo, magari, parleremo un’altra volta.

Ora facciamo un passo indietro e torniamo a quelli che si lamentano di continuo. Prima informazione: vivere è abbastanza complicato per tutti. Per nessuno la vita è stata o è un letto di rose. Eppure non tutti fanno della lamentela continua il proprio stile di vita. C’è chi, al proposito, ha un atteggiamento mentale diverso. C’è chi accetta quel che accade o per lo meno non se ne lamenta e prende provvedimenti. Forse coltivando l’ottimismo e i pensieri positivi, forse semplicemente guardando in faccia la realtà per come essa è. E, spesso, mettendo in atto una serie di “contromisure” sia per cambiare le condizioni in cui vive, sia, soprattutto, per cambiare il proprio approccio a quel che gli succede.

Non traiamo subito le conclusioni, però, come a dire che tutto dipende sempre dall’atteggiamento mentale di ciascuno. Per la verità la propensione umana al “negativo” e alla “negatività” è del tutto naturale, cioè ci appartiene dal punto di vista biologico, anzi, neurologico. I pensieri positivi ci vengono molto meno naturali di quelli negativi.

Siamo più attenti a quello che di brutto ci accade e ci ricordiamo con più facilità gli eventi negativi del passato rispetto a quelli positivi semplicemente perché il nostro cervello è strutturato proprio per questo: per difenderci dai pericoli e dai rsichi. Nel nostro cervello ha sede l’amigdala, una parte di sostanza grigia che ha la forma di una mandorla (amigdala in greco significa proprio mandorla). L’amigdala è l’archivio della nostra memoria emozionale. Ci collega emotivamente con i nostri ricordi negativi in modo che siamo in grado di difenderci da eventuali pericoli analoghi nel presente (e nel futuro, ovvio).

Eprimendoci più terra a terra: per i nostri antenati e le nostre antenate che vivevano nella giungla e nella savana o nelle terre ghiacciate (dipende dalle situazioni) era molto più importante ricordarsi e tenere bene a mente quella volta che avevano visto un leone sbranare una gazzella o un mammut che si ingoiava una foca, che non quanto fosse bello il panorama primaverile dei ciliegi in fiore. I pensieri positivi non erano (non sono, non sarebbero) di primaria importanza per la sopravvivenza su questa terra.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Grazie a questa “attitudine” i nostri antenati non rischiavano di “dimenticarsi” di scappare alla vista di un leone o di un mammut. E si ricordavano anche di raccontarlo agli amici, di modo che tutti stessero attenti. I nostri antenati, naturalmente, erano meno portati a pensieri positivi e di più a quelli negativi. Esattamente come lo siamo noi.

Perché nel nostro cervello le cose non sono cambiate di molto, a livello neurologico. I pensieri positivi sono più difficili, mooolto più difficili, ma tanto difficili (come scrivono le lamentose su Facebook).

Anzi, già che ci siamo ti dò un’altra brutta notizia, che potrebbe riguardarti da vicino: se è vero che i pensieri negativi hanno la loro radice nel passato, cioè nei ricordi, o in un’educazione impostata più sulla negatività che sulla positività, è anche vero che la loro “potenza” è legata alle aspettative sul futuro.

Alcuni ricercatori della New York University e della Carnegie Mellon University hanno dimostrato che si attribuisce un valore ancora più negativo a quel tipo di esperienze deludenti del passato che in qualche modo ci si aspetta di rivivere in futuro. Alla faccia dei pensieri positivi e del sentirsi motivate, eh? Hai già capito dove voglio arrivare? Ora vediamo.

"L’ottimista vive nella penisola delle infinite possibilità. Il pessimista è incagliato nell’isola della perpetua indecisione. W.A. Ward"

Se tu stai soffrendo per amore, perché lui per esempio è sparito nel nulla, se hai paura di rivivere quell’esperienza di nuovo in futuro, ecco che tendi a ritenerla ancora più negativa di quanto sia stata in realtà.

Ecco perché in molti (uomini e donne) hanno paura di amare di nuovo o hanno paura di innamorarsi. La paura di innamorarsi non è altro che la paura che si possa ripetere un’esperienza molto dolorosa già sperimentata. Che però giudichiamo ancora più dolorosa proprio perché temiamo di riviverla, proiettando la negatività nel futuro. E’ un incantesimo malefico della mente che fa incontrare il ricordo del passato e l’aspettativa del futuro (nulla di legato alla realtà della vita vera) in un presente emotivo angosciante per cui vivaimo di melma ecco, anche se nei fatti non esiste niente di reale e di negativo, in questo presente. Vedi un po’ che ‘sta storia dei pensieri positivi non è poi tanto campata in aria, dal punto di vista della pratica quotidiana.

Da dove arrivano i pensieri negativi? Come si eliminano?

Ora, tu ti starai chiedendo: “accipicchia Ilaria, doveva essere un articolo dedicato ai pensieri positivi e ci hai spiegato solo perché pensiamo in modo negativo. E che me ne faccio di tutte queste belle spiegazioni documentate, quando sto male e ho paura?”

Ti dirò: l’ottimismo – o almeno l’obiettività, uno sguardo distaccato ed equilibrato sulla realtà – non è un mestiere facile per nessuno e nemmeno per me, guarda un po’. Per cui spesso mi sono interrogata e continuo a interrogarmi su come migliorare la qualità dei miei pensieri e della mia prospettiva sulla vita per vivere con più aderenza alla realtà ed essere più serena.

Capire il per come e il perché la nostra mente ci porta a pensarla in un certo modo è fondamentale per acquisire consapevolezza: spesso la nostra natura, la nostra mente, nell’incontro con le problematiche del mondo contemporaneo e con quelle delle relazioni, crea alcuni “cortocircuiti” che è importante comprendere.

Perché una volta che si sono compresi questi “inganni mentali”, è possibile aggirarli e guidare la nostra mente nella direzione del raggiungimento del nostro equilibrio e della nostra serenità.

"Possiamo lamentarci perché i cespugli di rose hanno le spine, o gioire perché i cespugli spinosi hanno le rose. A. Lincoln"

Un percorso utilissimo per scoprire di più su di te (e anche sulla psicologia maschile) è I 7 Pilastri dell’Attrazione: scopri quali sono i tuoi bisogni – quelli che ti spingono verso un partner e non verso un altro – e quali sono i bisogni degli uomini quando cercano una partner.

Ritorneremo presto sul tema dei pensieri positivi e di quanto pensare positivo è importante e praticabile nella realtà di tutti i giorni.

Per ora, quello che ti devi portare a casa da questa lettura è un nuovo grande senso di possibilità: se tu vuoi cambiare i tuoi pensieri e assumere i comportamenti che ti rendano una persona davvero felice puoi farlo, ci sono gli strumenti e sono alla tua portata.

Quello che ti è utile fare, per ora, è prendere una decisione: fare piazza pulita dei pensieri negativi, a vantaggio dei pensieri positivi.

 

 

Lascia un Commento!

112 Commenti

  1. Avatar di helen

    helen 8 anni fa (7 Marzo 2016 11:18)

    L'obiettivo, visto che non è chiaro, te lo spiego brevemente. Non c'entro io innanzitutto. C'entrano situazioni al limite in cui ci si sente male per cose oggettive esterne che poi sfuggono di mano e diventano stati patologici o lo sono di base e si riacutizzano per cose esterne.Io lo so che in seguito a "sospetti" tu incoraggi al contatto con certe figure e l'ho già notato. Il pensiero non è rivolto a te, l'esortazione è generale in una discussione in cui il pensiero negativo viene visto come un inutile crogiolamento e spessissimo è così ed è utilissimo che tu aiuti a far piazza pulita. Ma ci sono persone che poi agiscono,con molta solerzia, anche con terzi in quest'ottica e la storia delle depressione è costellata di questi incipit volenterosi che non fanno bene. Tu hai riportato le tue di esperienze, io ti riporto le mie. Che poi tu dica, qui e adesso non servono, parliamo di un altro piano io aggiungo: attenzione ci sono dei piani di intersezione. Anche tu avrai notato che non sempre è chiaro fin dall'inizio dove finisce il crogiolamento e dove inizia qualcos'altro. Quando inizia quel qualcos'altro è spesso un momento chiave, doloroso per chi lo sopporta doppiamente, perché sta male e viene esortato ad agire e non è proprio in grado di farlo.Tu filtri il discorso in base al tuo vissuto quotidiano di coach di lungo corso, io ho un altro bagaglio. Massimo rispetto per il tuo.
    Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (7 Marzo 2016 11:29)

      @Helen, tu insisti e pubblico i tuoi commenti per rispetto, anche se non fanno per nulla bene alla discussione a chi legge e a te. Qui non stiamo parlando dei piani di intersezione come li intendi tu, ma in maniera totalmente diversa. Hai letto i commenti di chi ha commentato? E' chiaro che i piani di intersezione non sono quelli che intendi tu. Quanto ai piani di intersezione ho messo i link a studi (alcuni dei moltissimi) che certi piani di intersezione li spiegano molto chiaramente collegando depressione e pensieri negativi e ambienti negativi (che è un discorso tra l'altro fatto su una prospettiva completamente diversa da quella posta da te). Tu parli di depressione ed è come parlare di astronomia: un universo intero che non puoi liquidare in due commenti. Io sto parlando di "pensieri positivi", che è un altro mondo, attinente al mio lavoro, e per scrivere questo articolo ho faticato un bel po' a usare la sintesi perché sull'importanza dei pensieri positivi soprattutto in certe situazioni (separazione, abbandoni, rifiuti) c'è una vastissima letteratura e studi comprovati. Mi spiace fartelo notare una volta ancora: bisogna imparare a definire i confini e a controllarsi. Il tuo comportamento pare davvero molto insistente, invadente ed etremamente cocciuto: qui stiamo parlando d'altro e la tua insistenza sembra davvero priva di rispetto per la comunità delle lettrici, per il loro percorso e per il mio lavoro. Io ti suggerirei di indagare questo tuo bisogno irrefrenabile alla puntualizzazione continua che è deragliamento e invasione degli spazi altrui. Ti chiedo la cortesia di non continuare sulla linea che hai intrapreso. E' un atto di intelligenza, di consapevolezza e di educazione verso l'altro che ti chiedo di operare.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  2. Avatar di Sabrina B.

    Sabrina B. 8 anni fa (7 Marzo 2016 11:56)

    Complimenti Ilaria per il bellissimo articolo. Ho letto anche i vari commenti e mi sento di dare una risposta, in aggiunta a quanto già detto da te, a quelle persone che fanno fatica a vedere il bicchiere mezzo pieno. Purtroppo siamo tutti consapevoli che la vita non è solo rose e a volte ci troviamo a dover affrontare situazioni di grande sofferenza. Come dici giustamente tu, Ilaria, pensare positivo è necessario ma tutt’altro che semplice. Che fare in questi casi? Lamentarsi da mattina a sera con chiunque capiti a tiro? Può sembrare un sollievo sfogarsi ma i dolori rimarrebbero gli stessi, oltre a creare un vuoto intorno a noi. Come uscire da questo stato e trasformare un pensiero negativo in una visione positiva della vita? Lagnarsi non aiuta di certo, reprimere la sofferenza potrebbe essere addirittura controproducente. Cito un aforisma di Shakespeare: “Date parole al vostro dolore, se non volete che il vostro Cuore si spezzi”. Sfogatevi si, ma in modo costruttivo. Create gruppi di ascolto dove tutti insieme trovano soluzioni, dipingete, scrivete poesie, canzoni, non è necessario essere artisti provetti, l’importante è creare quello che il vostro stato d’animo vi suggerisce. L’obiettivo non è trovare l’approvazione delle masse ma trasformare, con dolcezza, gli stati d’animo del vostro Cuore. Trasferite la vostra tristezza su una tela, un pezzo di carta, una vostra creazione e vi sentirete più alleggeriti. Lamentarsi tutto il giorno non concede la possibilità di trasmutazione perché nella lamentela non vi è nessuna creatività. Nello stesso tempo, vivere in silenzio le proprie angosce è altrettanto dannoso, perché ciò che viene represso, prima o poi, esploderà. Tramutare in arte le nostre fragilità ci aiuta a buttare fuori quello che abbiamo dentro, senza lagnarsi con chi ci vive accanto. Così facendo non solo non allontaneremo i nostri amici ma possiamo anche trovare chi ci apprezza perché, leggendo un nostro scritto o osservando un quadro, si rispecchia in esso. E allora ragazze scrivete, confrontatevi in questi blog alla ricerca di soluzioni, cantate, dipingete, fate quello che la vostra creatività vi suggerisce e piano piano la tristezza, la rabbia, il pensiero negativo si tramuteranno in pensieri elevati, senza sforzi. Un abbraccio a tutte.
    Rispondi a Sabrina B. Commenta l’articolo

    • Avatar di Sara2

      Sara2 8 anni fa (7 Marzo 2016 13:44)

      Grazie, trovo la tua soluzione azzeccatissima. I pensieri negativi si azzerano quando diamo spazio alla creatività...di qualunque specie essa sia! buona giornata!
      Rispondi a Sara2 Commenta l’articolo

  3. Avatar di Matilde

    Matilde 8 anni fa (7 Marzo 2016 15:51)

    Buongiorno, da persona ex negativa posso dire che a volte i pensieri negativi fanno molto comodo. Per me che sono stata una perfezionista doc i pensieri negativi erano pane quotidiano. Poi piano piano ho iniziato ad essere un po' piu' realista e meno concentrata su me stessa e ad orientare i miei pensieri verso il bello, ho scoperto che vivo molto meglio. A volte mi rattristo e mi deprimo, pero' poi mi accorgo che questo succede perche' mi ostino a vedere le circostanze avvolte da un alone di eccessiva importanza. Essere positivi e' una scelta di vita, esattamente come essere negativi. Visto che ormai questo mi e' chiaro, nonostante tutto, sorrido. A volte mi sforzo, ma mi accorgo che sta diventando parte di me esattamente come il respirare o il camminare. Buona giornata a tutti :).
    Rispondi a Matilde Commenta l’articolo

  4. Avatar di STEFANIA

    STEFANIA 8 anni fa (7 Marzo 2016 17:05)

    Ciao a tutte!! Questo articolo è comparso proprio in un momento perfetto...ho preso le distanze da un'"amica" perché mi sono accorta che le sue paranoie e i suoi pensieri negativi mi influenzano talmente, che dopo averla sentita mi viene l'ansia e tendo a mettere in atto gli stessi suoi comportamenti... Terribile questa cosa!! Come la mente può subire un tale condizionamento!!! Da quando ho messo dei paletti sto molto meglio! Inoltre, sempre questa mia amica, siccome si è resa conto che mi sono distaccata, un giorno mi ha detto 'da quando leggi quelle cose (si riferiva a questo sito) sei cambiata, in peggio, non ti riconosco più!"...mi è venuto il dubbio di essere diventata STRONZA (come lo intende Ilaria)...e questo è stato fantastico!! Tutto dipende da noi, non c'è né il caso, né la fortuna che decidono per noi. Siamo noi che decidiamo della nostra vita, facendo delle scelte, giorno dopo giorno, ricercando il nostro benessere e pensando prima di tutto a noi. Questa frase di Ilaria l'adoro e vorrei riportarvela "quando si rivoluziona la propria vita nel proprio modo di pensare rispetto a sé e agli altri, non serve più sperare che le cose accadono, accadono e basta". Stanno accadendo delle cose nella mia vita che molte volte mi meraviglio anche io!!! Grazie Ilaria!!!
    Rispondi a STEFANIA Commenta l’articolo

  5. Avatar di Fabiola

    Fabiola 8 anni fa (7 Marzo 2016 19:52)

    Ciao Ilaria tu dici che gli strumenti per essere positive e vivere gli abbiamo a portata di mano, ma il problema è riuscire a vedere gli strumenti. Nella vita cerco sempre di essere positiva e solare ma a volte la vita stessa ti porta ,come in un sortilegio, a vivere situazioni analoghe. Il mio motto è: la vita mi ha dichiarato guerra ma si è dimenticata che sono una guerriera. Un abbraccio Fabiola
    Rispondi a Fabiola Commenta l’articolo

  6. Avatar di Serena

    Serena 8 anni fa (8 Marzo 2016 0:38)

    Che bell'articolo Ilaria! Sono un'accanita sostenitrice del pensiero positivo, nel senso che mi ci impegno con tutta me stessa a coltivarlo! E pretendo anche che chi mi circonda faccia altrettanto, altrimenti giro i tacchi e vado oltre. O smetto di ascoltare, cambio forzatamente discorso, mi metto a guardare le nuvole. A costo di apparire egoista e insensibile, davvero non mi importa. Da quando ho imparato a rispettare me stessa mi viene naturale pretendere il rispetto dalle persone con cui divido un pezzo di cammino. Non è sempre stato così, mi devo costantemente esercitare per farlo. Ma ora vedo i frutti di questo mio atteggiamento, e il risultato qual è? Inaspettatamente piaccio molto più di prima, quando mi lamentavo per paura di essere felice, per non apparire superba, per non rischiare di dovermi ricredere. Questo è per me un punto importante. Ora penso: e se un giorno dovrò ricredermi? Se perderò tutto ciò che ora mi rende felice? Ebbene, lo avrò perso! Non c'è nulla di male! Al massimo cercherò di riconquistarlo. :-) Sono caduta tante di quelle volte e mi son sempre rialzata... che sarà mai risollevarsi per l'ennesima volta? Lo farò, diamine. Questo è il mio pensiero positivo di oggi, e mi fa piacere condividerlo con voi. Buonanotte e, come sempre, grazie Ilaria.
    Rispondi a Serena Commenta l’articolo

  7. Avatar di Elisa

    Elisa 8 anni fa (7 Marzo 2016 9:56)

    Ciao Ilaria, questo articolo capita proprio nel momento giusto ;) Purtroppo sono sempre stata una persona negativa fin da ragazzina e anche troppo emotiva. Poi all'inizio di quest'anno è scattato qualcosa! Cosi senza nessun motivo apparente mi sono stufata da sola dei miei pensieri negativi e ho deciso di cambiare. Ho capito che i miei pensieri negativi arrivavano principalmente dalle aspettative troppo alte che mi facevo su tutto; me stessa, fidanzato, amici, parenti, lavoro. Tutti gli aspetti della mia vita. Rimanevo quindi delusa come una maestrina in cattedra pronta sempre a giudicarmi e giudicare! Ho sempre avuto l'abitudine di scrivere un diario e quando sono andata a rileggere gli anni passati........che orrore!!!! Il muro del pianto! Cosi ho detto basta...non è facile ma si può fare :) Ora mi sforzo di scrivere pensieri positivi ogni giorno e vado a rileggerli ogni giorno. Quindi grazie per questo articolo copierò alcune parti nel mio diario ;)
    Rispondi a Elisa Commenta l’articolo

    • Avatar di Serena

      Serena 8 anni fa (8 Marzo 2016 1:04)

      Elisa, sai che faccio la stessa cosa? Un diario di "appunti di bellezza", per concentrare l'attenzione su ciò che di bello incontro ogni giorno. E mi costringo a scriverlo ogni singolo giorno! Fosse anche soltanto il mio ombrello celeste sotto la pioggia, un minestrone caldo riscaldato in mensa alle due del pomeriggio ma cucinato dal mio fidanzato la sera prima, il libro letto sul treno, un bel film con Robert De Niro o Meryl Streep in tv (magari addirittura Il cacciatore, dove recitano entrambi ed è in assoluto il mio film preferito). Anche solo piccole cose così. :-)
      Rispondi a Serena Commenta l’articolo

  8. Avatar di Gea

    Gea 8 anni fa (8 Marzo 2016 8:12)

    Buona Festa della Donna a tutte! Oggi alle mie classi faccio ascoltare due canzoni cantate da Mia Martini (quella grintosa degli anni '70, non quella triste degli anni '80 e '90): "Io donna, io persona" e "Libera". Non ero ancora nata quando sono uscite: le ho scoperte cercando canzoni femministe. Un abbraccio a Ilaria e a tutte voi :-)
    Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  9. Avatar di Claudine

    Claudine 8 anni fa (8 Marzo 2016 12:04)

    Auguri Ilaria e a tutte voi! Su Facebook mi ha colpito un post che dice 'oggi si commemorano le 29 donne morte bruciate nell'azienda in cui lavoravano perché in sciopero per il riconoscimento dei loro diritti, disprezzo quindi alle migliaia di donne che passeranno questa giornata in questo modo' e allegata una foto di uomini e donne semispogliati dentro un locale a strusciarsi... Ecco io ritengo vero quanto dice Ilaria, che cioè il nostro comportamento delinea la nostra persona per cui attira le persone ad esso affini. Io credo che questo blog si rivolga a quelle donne che vogliono veramente essere donne! Stasera approfitto per rivedere un'amica andando ad una festa cercata in cui non ci saranno spogliarelli e donne isteriche urlanti davanti ad un paio di muscoli. Scusate lo sfogo, ma c'è tanta spazzatura in giro, mentre qui si coltiva e si acquisisce consapevolezza della la bellezza di essere donne!!! Un abbraccio a tutte voi! :-D
    Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 8 anni fa (8 Marzo 2016 13:52)

      ...scusate le donne morte bruciate di cui parla il post su Facebook sono 129, ho digitato male...
      Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

    • Avatar di Fran

      Fran 8 anni fa (8 Marzo 2016 17:10)

      Cara Claudine, scusami se mi permetto, ma mi è venuto spontaneo esprimere il mio punto di vista: io penso che sia necessario stare attente ai luoghi comuni e al "disprezzo" verso ciò che magari non comprendiamo perché lontano dal nostro modo di essere. E ti parla una che sarà andata in discoteca al massimo due volte in tutta la vita. La consapevolezza e la bellezza passano anche attraverso la tolleranza e l'accettazione del diverso, a meno che non sia qualcosa che ci danneggia direttamente. Siamo solidali le une con le altre, noi donne...siamo belle, siamo libere di essere e fare ciò che vogliamo... ? un saluto!
      Rispondi a Fran Commenta l’articolo

    • Avatar di Claudine

      Claudine 8 anni fa (8 Marzo 2016 20:36)

      Hai ragione Fran...il fatto è che certi spettacoli preconfezionati ci impacchettano tutte in un modo che non siamo...nessuna a mio avviso...Concordo quando dici che siamo liberissime di fare ed essere quello che vogliamo, assumendone la responsabiliá. Questa è la forza della libertà!
      Rispondi a Claudine Commenta l’articolo

  10. Avatar di Matilde

    Matilde 8 anni fa (8 Marzo 2016 7:10)

    Buongiorno a tutti, sono alle prese con una situazione che non so gestire bene. Collaboro temporaneamente in un punto vendita. Sto incontrando molte difficoltà perché la persona che già lavora lì non mi aiuta a conoscere né i prodotti né i posti. Insomma credo che non abbia tanto piacere ad avermi tra i piedi. Con molta umilta' credo di essere molto volenterosa, pero' la persona poco lo apprezza. Non voglio cedere allo sconforto, come fare? Come fare a gestire i suoi sgarbi? Come farmi rispettare anche se la mia educazione viene ridicolizzata continuamente? Come fare a diventare, anche se per pochi giorni, una brava venditrice? Questa e' una esperienza che ho gia' fatto, intendo la tipologia di lavoro, ma come fare a gestire chi ti ostacola senza un reale motivo di minaccia? Grazie e buona giornata.
    Rispondi a Matilde Commenta l’articolo

    • Avatar di Sara2

      Sara2 8 anni fa (8 Marzo 2016 9:48)

      ciao Matilde, è successa anche a me una cosa analoga quando ho cominciato a lavorare 20 anni fa dove sono ora. Le mie colleghe non mi portavano molto rispetto, e ancora adesso faccio fatica a legare con una di loro, che mi tratta con sufficienza. Il consiglio che ti posso dare è di essere assertiva, cioè difenditi e non essere troppo disponibile, fa capire a questa persona che non collaborare è una cosa stupida perché poi ci rimette il lavoro stesso e la reputazione. Purtroppo ci sono persone che hanno sempre bisogno di fare la guerra a tutto per sentirsi migliori, tu cerca di fare sempre del tuo meglio e di prenderti le tue responsabilità, ma anche i tuoi meriti, senza aspettarti riconoscimenti di sorta. E se questa persona non lo capisce da sola, lasciala pure andare per la sua strada, ignorala, prima o poi si accorgerà di essersi gettata la zappa sui piedi da sola.
      Rispondi a Sara2 Commenta l’articolo

    • Avatar di Matilde

      Matilde 8 anni fa (8 Marzo 2016 13:27)

      Sara2 grazie per aver risposto. Purtroppo e' tutto inutile qualsiasi comportamento con questa persona. Oggi ha superato se' stessa. :(
      Rispondi a Matilde Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (8 Marzo 2016 16:02)

      Matilde poiché si tratta di un impegno a breve termine puoi ugualmente decidere di restare o di andartene. Di sicuro tutta questa negatività verso la collega non ti fa bene. E soprattutto non conviene drammatizzare così tanto una situazione tanto breve.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Matilde

      Matilde 8 anni fa (8 Marzo 2016 22:33)

      Buonasera Ilaria, anche io ho pensato che sto sprecando troppe energie per questo impiego. Sia per l'eccessiva risposta emozionale sia per l'impegno professionale che ci sto mettendo. Desidero condividere con voi oltre questa esperienza anche delle riflessioni: quanto gli avvenimenti possono influenzare sia la nostra saluta mentale sia quella fisica, che non dare troppo spazio a certe situazioni aiuta a non perdere la calma per l'eccessivo stress e che coltivare i pensieri positivi aiuta molto. Quando ho un momento per me, al mio rietro, ascolto musica, leggo cose belle e questo mi aiuta a non cedere allo sconforto.
      Rispondi a Matilde Commenta l’articolo

  11. Avatar di Alice

    Alice 8 anni fa (9 Marzo 2016 11:08)

    Come avrei voluto poter leggere questo articolo tempo fa!! così come molti altri libri che sto leggendo da un po' di mesi a questa parte. Ho vissuto fin'ora con gli occhi bendati sia verso me stessa e quella che sono, sia verso tutto quello che mi circonda, persone, relazioni, famiglia, lavoro, società, mondo. Sono nata in una famiglia "tossica" da cui ho cercato di staccarmi ma portandomi dietro tutto quel bagaglio ereditato senza rendermene conto. Ho lottato per crescere ed essere indipendente ma a parte brevi periodi di serenità, era sempre una frustrazione continua di cui avevo percezione ma di cui non capivo chiaramente i meccanismi per potermene difendere. Ho fatto tanti errori e ferito persone...poi improvvisamente è arrivata la strada giusta. Un po' per caso, un po' per volontà di cambiare, di migliorarmi. Ero serena, mi sembrava di aver trovato la mia strada e quel momento di positività mi ha portato la persona più importante della mia vita. Avevo trovato "la persona giusta". Passavano gli anni e faticavo nel lavoro, mi ritrovavo poi sempre più sola rispetto alle amicizie, ma pensavo che fosse fisiologico. Alla fine sono rimasta completamente sola e allora ho capito che forse non era il mondo ad essere sbagliato e avaro nei miei confronti, ma forse era qualcosa che veniva da me. Ho dovuto perdere tutto, allontanare una delle persone più di valore che abbia mai conosciuto, che nonostante la mia aridità ha provato in tutti i modi a starmi vicino. Tutto questo per capire che sono diventata un'adulta "tossica" ed egoista. O forse lo sono sempre stata a fasi alterne. Se avessi avuto più consapevolezza di me stessa, se qualcuno o qualcosa mi avesse fatto aprire gli occhi anche a suon di schiaffi, avrei potuto lavorare per salvare il mio rapporto, me stessa e il mio futuro. Ora devo accettare il mio fallimento, accettare di essere molto peggio di quanto pensassi e cercare di ripartire da qui. E sto affrontando un percorso terapeutico perchè a volte mi sento senza speranza. Forse cercare di eliminare la negatività dei pensieri e degli atteggiamenti è più semplice quando hai qualcosa di bello, anche se piccolo, a cui guardare per farti coraggio. Ma capisco che se non ci si prova ugualmente, saremo persi per sempre. Avete qualche consiglio sul come ripartire e trovare la positività, quando ti rendi conto di essere stata un totale fallimento? Vale la pena dirsi le bugie allo specchio per autoconvincersi?
    Rispondi a Alice Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (9 Marzo 2016 11:38)

      Cara Alice, il primo passo é smettere di pensare di essere un totale fallimento. La vita e il mondo non sono mai o bianco o nero. Non esistono l'insuccesso o il successo assoluti. Liberati di questa convinzione errata e comincerai a vedere il bello in te stessa e intorno a te.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di luna

      luna 8 anni fa (9 Marzo 2016 12:15)

      Alice, chi non ha mai sbagliato nella propria vita? Chi non ha mai fallito in una relazione, o in un progetto di studio o di lavoro? Tu non sei un totale fallimento, semplicemente perché un totale fallimento non si sarebbe mai messo in discussione come stai facendo tu adesso. Non avrebbe mai intrapreso una terapia, non starebbe qui a leggere il blog di Ilaria. Riparti da questa consapevolezza che ora hai di te stessa: io credo che il passo più difficile l'hai già fatto guardando bene in faccia gli errori che hai fatto in passato. Ricorda che sì, forse hai fatto degli sbagli, ma non sei tu ad essere sbagliata. E quando farai tua questa convinzione, per davvero, inizierai a vedere le cose in modo diverso.
      Rispondi a luna Commenta l’articolo

  12. Avatar di Licia

    Licia 8 anni fa (9 Marzo 2016 9:06)

    In merito all'articolo "molto positivo" :-))), ho una domanda: come si intreccia il realismo, cioè il senso di realtà rispetto alle situazioni anche tristi e disperate della vita (parlo di malattie, lutti, separazioni, etc) con il coltivare sempre pensieri positivi?
    Rispondi a Licia Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (9 Marzo 2016 10:00)

      Tu che risposta ti dài a questa domanda, Licia?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di sienne

      sienne 8 anni fa (9 Marzo 2016 12:05)

      Ciao Licia. La parte positiva di ogni questione è concentrare l'attenzione su ciò che si ha, e non su ciò che non si ha o si ha perso. Anche una malattia può aprire opportunità mai prese in considerazione e farci vivere con più consapevolezza la vita e le nostre possibilità.
      Rispondi a sienne Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (9 Marzo 2016 12:12)

      Non solo: vivere nella realtà e constatarne le difficoltà non impedisce di avere pensieri positivi. Rimanere legati a una visone sempre o bianco o nero di quel che si vive ü un atteggiamento da bambini. Si può vivere una realtà complicata e coltivare pensieri positivi.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Sabrina B.

      Sabrina B. 8 anni fa (9 Marzo 2016 17:23)

      Ciao Licia, rispondo alla tua domanda: “come si intreccia il realismo ecc…. con il coltivare sempre pensieri positivi?” Forse la difficoltà di comprensione, tua e di molti, sta nel fatto che si associa “pensiero positivo” all’idea di essere felici o provare emozioni di allegria a tutti i costi. Il “pensiero positivo” può essere inteso anche in un altro senso: vivere la realtà senza piangersi addosso ma con una sorta di “legge di accettazione”. Mi spiego meglio: ci sono eventi molto drammatici che accadono e sfuggono al nostro controllo, per questo parlo di “accettazione”, forzata ma non si può fare altro. Il dolore, in questi casi, è inevitabile e anche lecito, nessuno può toglierci il diritto di vivere le nostre emozioni. Poi però la cosa va superata, per il nostro bene. L’unica cosa su cui abbiamo il controllo sono i nostri pensieri, solo noi abbiamo il potere cambiarli. In un lutto, una malattia, il pensiero positivo va inteso come il resistere, guardare avanti, non abbattersi dinnanzi alle difficoltà. In psicologia questo modo di reagire viene chiamato “resilienza”. Pur vivendo una vita costellata di difficoltà lo sforzo sta nel trovare sempre la forza di reagire, pur soffrendo. Gli antichi associavano la “resilienza” al concetto di “risalire da una barca rovesciata”. Credo che questa frase renda perfettamente l’idea. Spero la mia risposta ti sia stata utile. Baci
      Rispondi a Sabrina B. Commenta l’articolo

    • Avatar di Matilde

      Matilde 8 anni fa (9 Marzo 2016 21:07)

      SabrinaB, che bella la tua spiegazione.
      Rispondi a Matilde Commenta l’articolo

    • Avatar di Licia

      Licia 8 anni fa (10 Marzo 2016 9:37)

      Grazie. È proprio vero: consideravo il termine positivo come "felice, allegro, spensierato" e non riuscivo a capire come si possa avere un pensiero tale in situazioni di dolore. Approfondirò il concetto di resilienza. Grazie ancora per lo spunto.
      Rispondi a Licia Commenta l’articolo

  13. Avatar di laura

    laura 8 anni fa (10 Marzo 2016 11:29)

    Buongiorno, Io avrei una domanda per te Ilaria, e di rimando per tutte le amiche di questo blog: può esistere amicizia tra uomo e donna?
    Rispondi a laura Commenta l’articolo

    • Avatar di Sabry

      Sabry 8 anni fa (10 Marzo 2016 11:45)

      Ciao Laura! Per quanto mi riguarda no, per la mia esperienza ogni amico maschio che ho avuto poi c'è stata un'attrazione da parte di uno dei due che ha rovinato tutto! L'unico amico vero maschio che ho è gay e con lui ho un'amicizia bellissima e vera. Io ormai non cerco più l'amicizia fra gli uomini ma solo con le donne! Preferisco così.... Questo ovviamente è solo il mio pensiero! A voi è mai capitata l'amicizia vera con un uomo?
      Rispondi a Sabry Commenta l’articolo

  14. Avatar di Francesca

    Francesca 8 anni fa (10 Marzo 2016 23:11)

    e come si fa quando sono le tue colleghe che grondano negatività? Io lavoro in un ufficio con colleghe che si lamentano in continuazione, sono negative su tutto e su tutti dalla mattina alla sera, creano un bruttissimo clima. Come fai a sfuggire? Ti licenzi e perdi il posto di lavoro? Parli con i superiori? Al lavoro ci si passa la maggior parte della giornata ed è necessario, come si fa in questi casi? Io sono abbastanza disperata... non so come uscire da questa situazione se non chiedendo un trasferimento. Anch'io condivido che le persone negative ti influenzino tantissimo la vita, si chiama spazzatura emotiva che ti riversano addosso, ci hanno scritto anche un libro.
    Rispondi a Francesca Commenta l’articolo

  15. Avatar di Pachira

    Pachira 8 anni fa (11 Marzo 2016 20:55)

    Ciao Ilaria, scusa leggo solo ora l'articolo (avevo poco prima risposto anche al tuo sondaggio, che riprende in pieno le mie risposte, ma da quando ho installato Windows 10, non mi ci ritrovo molto con la lettura della posta). Mentre ti scrivo, non ho ancora letto le risposte delle ragazze del blog ho solo letto l'articolo, illuminante come sempre ed avevo una domanda precisa da farti in merito al pensiero negativo. Tanti anni fa ho letto un libro Il Cervello delle Donne (non ricordo l'autrice) che spiegava la differenza di come il fattore ormonale condizionava per tutta, dico tutta la vita, il percorso di una donna. Dalla fase infantile, adolescenziale, di quando t'innamori, del primo bacio, dei rapporti, di quando senti il desiderio di gravidanza, di quando allatti, di quando sei madre, di quando maturi e vai in premenopausa, e poi menopausa. Ho letto degli esempi pratici di come nella fase premestruale una ragazza reagisce all'insuccesso di un brutto voto a scuola e di come invece reagisce nella fase successiva al ciclo. Domanda, e se questo nostro modo di agire, non molto a volte equilibrato, di pensiero negativo, depressivo, ansioso, fosse dovuto principalmente ad un fattore ormonale ? Grazie Ilaria
    Rispondi a Pachira Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (12 Marzo 2016 13:14)

      Ciao Pachira, se posso dire la mia, il fattore ormonale per me é une dei tanti esempi di teorie deterministiche appartenti a un pensiero positivista (Taine & Co) datato e becero, che é alla base di tanti tipi di discriminazione: sessuale, etnica, etc. E su di me non ho mai sentito effetti particolari degli ormoni... a parte i brufoli prima del ciclo ;-)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (12 Marzo 2016 13:55)

      Pachira l'autrice si chiama Louann Brizendine e il suo saggio ai tempi fece abbastanza scalpore e ha tuttora piuttosto successo. Anche perché abilmente l'autrice ha saputo prendere e trattare un tema in modo "rumoroso". Fate attenzione a come vengono "confezionate" le informazioni, spesso vengono confezionate in un certo modo proprio per fare rumore. Sono abbastanza d'accordo con il succo di quello che dice Gea, anche se non si capisce niente di quel che ha detto :) e voglio aggiungere di più. Sicuramente i nostri stati emotivi sono influenzati da un'infinità di fattori, dei quali molti fisiologici. Pensa solo anche a quando stai bene ma per qualche motivo la notte prima non hai dormito a sufficienza: quanto ti senti più giù in generale rispetto a una notte di sonno? O quando arrivi in ufficio dopo aver affrontato un traffico bestiale? Lo stesso dicasi per quel che mangiamo, lo stato di salute - un banale raffredore può renderti molto nervosa, l'influenza deprime - etc. Io onestamente consiglio sempre alle mie clienti personali dei percorsi individuali di avere sott'occhio il quadro del loro ciclo e di tenerlo presente nelle loro diverse fasi della vita o quando intraprendono attività o devono prendere decisioni importanti. Consiglio sempre di avere una brava ginecologa di riferimento che sia di supporto (come è solo giusta e sano che sia) nel proprio percorso di donne. Ma né più né meno di come consiglio di prendere una decisione importante dopo una notte di riposo, in un momento rilassato e a pancia piena, detto in parole semplici. O di fare regolari esami del sangue etc etc. Quando una mia cliente ha la prima sessione con me io mi informo sempre se ha l'abitudine di controllare la propria salute, se sta bene, se dorme etc e se mi accorgo (come spesso accade) che ho di fronte una persona che sono anni che non ha fatto controlli, metto come priorità per lei anche una visita dal medico curante perché si dia seguito a tutti i controlli tralasciati per anni. Le donne non sono degli esseri dominati dai propri ormoni (ma ti pare?) come certa letteraratura e vulgata maschilista vorrebbero far credere. Allo stesso tempo anche gli uomini sono influenzati dal proprio stato fisiologico. Questo però non autorizza nessuno a pensare che non ci sia una responsabilità personale della quale tenere conto sempre. Se no si cade nel pericolosissimo atteggiamento di giustificare chi ha bevuto un bicchiere in più o altro. Noi siamo fatto di corpo e mente e questi come è ormai assodato si influenzano reciprocamente. Nello stesso tempo esattamente come di fronte a un raffreddore possiamo scegliere di andare dal farmacista e assumere per esempio dell'aspirina o semplicemente non uscire per un paio di giorni, di fronte ai malesseri emotivi dobbiamo scegliere di prendercene cura. Questo è il nocciolo del mio lavoro. Dare la respnsabilità agli ormoni vuol dire arrendersi e non assumersi la propria responsabilità e la propria possibilità di star meglio. Dimenticarsene del tutto è parimenti incosciente. Non dormire per sei notti di fila e mangiare male e poi lamentarsi di sentirsi depresse significa nello stesso modo comportarsi da incoscienti irresponsabile. Tornando alla questione dei pensieri positivi mi preme sottolineare che non hanno nessuna controindicazione e che è assodato che nelle persone senza patologie aiutano nel migliorare la qualità della propria vita e nelle persone depresse (che per essere definite tali devono aver ricevuto una diagnosi specifica da un medico e seguire le terapie prescritte) aiutano nel recupero. Per cui di nuovo: stiamo focalizzate su un'idea per volta, dato che è semplice e importante: coltivare pensieri positivi fa bene a prescincere, per molte ragioni. Tenete sempre a mente che lo scopo di questo blog è fornire strumenti utili a tutte le donne che vogliono vivere una vita appagante. Qui non si fanno diagnosi - non sono titolata a farle e nemmeno il mezzo lo è - che poi possono essere "gettate addosso" a vicini amici e colleghi: qui si identificano questioni importanti, comuni a molte donne che possono essere egregiamente affrontate e superate usando gli strumenti di cui parlo. Ognuna ne deve misurare l'efficacia su di sé mettendo in pratica personalmente con cura e verificando i risultati: parlare di teoria, fare riferimento a esperienze di altre, cercare diagnosi non è efficace per gli scopi che ci poniamo qui. Vi chiedete se i pensieri positivi servono? Un pensiero postivo non ha mai ammazzato nessuno. Prendere l'abitudine di coltivare pensieri positivi può fare molto bene. Se vi interessa, mettete in pratica con amore e attenzione: io sono sicura che i risultati positivi arrivano. Continuare spaccare il capello in quattro è uno schema distruttivo, invece.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Pachira

      Pachira 8 anni fa (12 Marzo 2016 20:37)

      Grazie Ilaria, sei stata molto esaustiva, mi ha fatto piacere leggere il tuo riscontro.
      Rispondi a Pachira Commenta l’articolo

  16. Avatar di helen

    helen 8 anni fa (7 Marzo 2016 9:16)

    Poi volevo aggiungere un inciso. Nelle svariatissime situazioni ci sono qua e là depressioni o fasi depressive "vere" a volte molto ben mascherate. Lo dico perché la cosa più sbagliata in questo casi è insistere a "reagire". Teniamo bene a mente che esistono queste situazioni perché il rischio è far sentire una persona ancora più sola con la sua malattia quando in realtà avrebbe bisogno di un aiuto specialistico esterno. Scusa l'inciso Ilaria ma mi sembrava mio dovere farlo.
    Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (7 Marzo 2016 10:35)

      Eh che vuoi che ti dica @Helen: sembra proprio che sia una problema del nostro tempo non rimanere concentrati su una questione alla volta, anche solo per essere efficaci. Ricito quel mio amico, esperto di comunicazione digitale che scrive su Facebook stati molto seguiti e che dice sempre "possibile che il 99% dei commenti non c'entri niente con quel che ho scritto?". Parliamo di separazione e qualcuno deve affrontare il tema di chi fa il primo passo quando si seduce; parliamo di primo passo e qualcuno deve scrivere per forza che manca il lavoro; sì, va bene, c'è anche la depressione. Aggiungo: ci sono anche le finte depressioni che sono ipermedicalizzate; ci sono i terapeuti che lucrano - sempre privatamente e fuori controllo, senza nessuna base diagnostica e scientifica - sull'idea mai comprovata che le persone abbiano problemi; ci sono persone che hanno depressioni e che nel bel mezzo sono piantate dal compagno. Eppure riescono a separarsi e a uscire dalla depressione. Ci sono milioni di casi e di possibilità. Non ultimo - è successo a persone a me molto vicine nell'area di Modena - che un terremoto ti distrugga la casa. Il fatto è che qui stiamo parlando di pensieri positivi, di come la psicologia contemporanea stia studiando l'utilità di coltivare pensieri positivi mettendo anche in campo strumenti e metodi utili e io vorrei che le lettrici si concentrassero su un argomento - che è molto importante per loro - alla volta. Poi se dobbiamo per forza andare sempre fuori tema per dimostrare che abbiamo sofferto e che abbiamo l'anima coperta di piaghe, mi vien da dire che non c'è nessuna intenzione di progredire. E ritorniamo a bomba sul tema dell'articolo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di helen

      helen 8 anni fa (7 Marzo 2016 10:41)

      Ma guarda che non è che volessi uscir dal seminato, ci son proprio dentro. Se leggi dico attenzione c'è un guazzabuglio di situazioni (anche le ipermedicalizzate), però a me risulta che nella storia di persone effettivamente depresse c'è spesso una fase di incoraggiamento (in buona fede) che ha portato distanti dall'obiettivo. Se a te sembra fuori dal seminato o addirittura che lo scriva per mostrare che ho sofferto rimango semplicemente senza parole.
      Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (7 Marzo 2016 10:56)

      @Helen: fatico a seguire il tuo obiettivo. Che cosa vuoi dire? Che persone depresse sono state trattate a pacche sulle spalle e questo non ha fatto bene? Ne sono consapevole. E' un danno grave e scrivo di continuo che bisogna stare attenti a come si gestisce se stessi e il mio primo consiglio di fronte a persone che mi creano - anche solo dai commenti che scrivono - dei dubbi è "rivolgiti al tuo medico curante" che, in Italia, è l'iter da seguire per essere supportati (in teoria) in modo istituzionalizzato (cioè evitare di andare da veggenti o guru o a sedute in pizzeria con amiche che non sanno nulla di nulla o con "amici" che ti consolano trombandoti). Tu stai parlando di depressione, io no, e non era l'obiettivo dell'articolo e della conversazione che segue, come molti commenti testimoniano. Tu stai facendo confusione, come capita spesso: questa confusione non fa bene né a te né a chi legge e se permetti a me preme fare presente due cose 1) non stiamo parlando di depressione stiamo parlando di pensieri positivi (ancorché sia dimostrato che i pensieri positivi allontanino dalla depressione, checché ne pensi tu) 2) dobbiamo abituarci a non fare confusione e a non deragliare sempre, come sistema di vita. Deragliare è una pessima abitudine di chi non ha le idee chiare e soprattutto delle donne che amano troppo e soffrono per amore. Mi spiego quando ribadisco che non mi sta bene che si deragli e si parli di altro, soprattutto nella contrapposizione depressione/pensiero positivo? O tu adesso - per non so quale obiettivo tu abbia in testa, dato che mi sfugge - vuoi trascinare la discussione sulla depressione per qualche decina di commenti? Io non sono qui a scrivere, sono qui a fornire un aiuto concreto alle persone seguendo un percorso preciso. E questo percorso non prevede che io assecondi i comportamenti disfunzionali che provocano la sofferenza. E' chiaro?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di eleonora

      eleonora 8 anni fa (6 Aprile 2016 21:38)

      bisognerebbe insegnarlo a scuola!
      Rispondi a eleonora Commenta l’articolo

  17. Avatar di eleonora

    eleonora 8 anni fa (6 Aprile 2016 21:45)

    il mio fidanzato ragiona come te...anche lui,come la maggior parte di noi,non ha avuto una vita facile eppure ha fiducia in se stesso e nel futuro! invidio molto questo suo lato e mi accorgo che,invece,io non ho più una visione rosea della vita...negli ultimi 3anni,ne ho passate di ogni,non ultimo la mia seconda e quasi terza alluvione con2malati a casa........mi è crollato il mondo addosso e ancora oggi,fatico a vedere quanto invece di BELLO mi è successo contestualmente:un amore vero e presto un matrimonio e una convivenza...tutte cose inimmaginabili totalmente per ME! E DI QUESTO RENDO GRAZIE A CHI (DIO)HA FORSE VOLUTO "PREMIARMI"PER I TANTISSIMI SACRIFICI FATTI PER IL BENE ALTRUI ,SACRIFICI CHE DURANO DA BEN25ANNI...........................
    Rispondi a eleonora Commenta l’articolo

  18. Avatar di Emanuela B

    Emanuela B 6 anni fa (2 Marzo 2018 17:22)

    Grazie Ilaria e grazie anche a te Gea per le risposte e per la comprensione. Avevo già risposto a Ilaria ma ho sbagliato qualcosa, il messaggio è sparito. Non avevo mai scritto tramite internet, mi vergognavo troppo. Questa per me è una piccola svolta. La povertà purtroppo è vera, la casa di mio padre era una normale casa con fienile e un piccolo podere ereditato dai suoi genitori, il soggiorno in Inghilterra era la gita annuale prevista dall'istituto tecnico che frequentavo. In casa mia non c'erano libri, per comprarmi una radio e altre cose lavoravo d'estate. Ero e sono una persona ignorante circondata da persone simili a me. Però non sono sempre stata così "moscia "! Quando avevo 21 anni me ne sono andata via. Ho vissuto a Londra per 3 anni. È stata dura ma mi sono anche divertita. Ho conosciuto tante persone e ho anche lavorato in un famoso negozio di abbigliamento vintage. I miei problemi mi hanno seguita anche là però. Grazie per i suggerimenti. Adesso torno in modalità silenziosa. Se dovesse ricomparire il messaggio precedente mi scuso, sono sempre stata imbranata con la tecnologia come con le persone.
    Rispondi a Emanuela B Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 6 anni fa (2 Marzo 2018 17:51)

      Grazie a te, Emanuela e, per favore, resta a discutere con noi! Sei stata bravissima a superare il blocco del raccontarti in pubblico e sono sicura che riuscirai a superare altri blocchi. Non occorre che racconti altro di intimo e personale se non te la senti, pero' continua a commentare sul blog: la tua sensibilita' e il tuo garbo ci fanno un gran bene, e penso fara' bene anche a te commentare insieme a noi. Ancora auguri e un forte abbraccio!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  19. Avatar di Emanuela B

    Emanuela B 6 anni fa (2 Marzo 2018 15:11)

    Ciao Ilaria, da anni non esco con nessuno, non ho amici o amiche. Ho scoperto il blog cercando articoli sull'autostima. Io non so cosa sia, sono una persona "danneggiata". Da giovane cercavo di sembrare normale e di vedermi meno brutta, speravo di incontrare persone che mi trovassero simpatica, che fossero gentili. Io non mi sono mai espressa sugli altri, mentre conoscenti vari, della mia età o più grandi, hanno sempre fatto commenti: ero solo 1,70 , a volte trappo magra, a volte grossa, non avevo (e non ho) seno e l'immancabile "come sei bianca! " detto con fastidio. Per finire"eh, ma tu ti trucchi" come a dire che un eventuale commento positivo era assolutamente immeritato. Adesso mi trucco poco , non ho più conoscenti e non sento più commenti. Quello che le persone ignoravano è che io ho avuto una vita orribile a causa della mia famiglia, da quando sono nata. Mio padre è una brutta persona ed è bipolare. Ci faceva vivere nell'angoscia. Quando avevo 10 anni mia madre si è separata, ci siamo trasferiti in un appartamento fatiscente a soli 5 km purtroppo. Quando mio padre passava a prendere me e mio fratello, io dovevo spolverare casa sua. E così per buona parte della mia vita. Ero la serva, il telefono amico, la destinataria dei suoi deliri e dei suoi insulti. Mi cercavano i suoi creditori, i suoi fratelli per farlo interdire e sottrargli la casa e la terra, gli psichiatri. Io andavo bene a scuola, soffrivo per il fatto di essere povera, di non andare mai in vacanza, di essere diversa dagli altri. Avrei voluto avere una famiglia normale, una casa normale. Non avevo una nonna. Dai parenti di mio padre ho ricevuto cattiverie, da quelli di mia madre indifferenza. Fino a 17 anni ho tenuto duro, poi al ritorno da un soggiorno scolastico in Inghilterra non ce l'ho fatta più. Mio padre passava sotto casa per dirmi di smettere di andare a scuola, mio fratello si comportava male e mi trattava male, anche lui aveva problemi di depressione e aggressività. Ho cominciato a lasciarmi andare. La mia vita è "piena di vuoti". L'unico risultato che ho raggiunto è stato salvare mio padre da se stesso e dai suoi fratelli. Era pieno di debiti, ho ottenuto la nomina di un curatore da parte del giudice tutelare, prima che scoppiasse la crisi la casa e gli altri edifici sono stati venduti. È stato un periodo orribile, ero disperata, ho perso quel poco di vitalità che mi rimaneva. È difficile essere"brillanti" con le amiche quando si ha a che fare con ricoveri coatti, cliniche psichiatriche, zii vecchi e ricchi che ti fanno la guerra e ti minacciano.. Avrei voluto incontrare persone come voi che scrivete sul blog e una figura di riferimento come te Ilaria, ma non avrei saputo comunque come interagire, sono diversa nel senso peggiore del termine. Una persona a cui mi sono rivolta per il mal di schiena mi ha detto che per stare meglio devo perdonare, me stessa e gli altri. Non sono in grado, non sono "evoluta". Penso che l'unica spiegazione possibile sia che nelle mie vite precedenti io abbia fatto del male. Scusate lo sfogo e gli eventuali errori.
    Rispondi a Emanuela B Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 6 anni fa (2 Marzo 2018 15:36)

      Ciao Emanuela B., giusto per chiarire, io sono 1,60, in realtà 1,59, ma arrotondo per eccesso. Dalle mie foto puoi capire la mia taglia di reggiseno e pur avendo un aspetto piuttosto mediterraneo, ho una carnagione molto chiara e da sempre un pallore un po' da eroina romantica. Tutto aumenta nella stagione invernale. Pensa che durante un viaggio in India, visitando un villaggio isolato in compagnia di altri stupidi donne e uomini "bianchi" per lo più biondi e chiarissimi, i bambini venivano a toccare me tanto il biancore della mia pelle era insolito per loro e li incuriosiva. Questo per sdrammatizzare, perché sai, le convinzioni su se stessi non si sradicano con delle storielle. Tu dici anche che soffrivi di essere povera e sono certa che questa percezione di povertà fosse suffragata da fatti reali, si evince nello stesso tempo che le tue origini non sono né povere, né umili. Il che, con la storia che racconti, di certo non rende le cose migliori, forse le peggiora. Detto tutto ciò, il tuo commento è pieno di rabbia, di rancore e di lamentele. E poi di una autosvalutazione un po' vittimista. Sicuramente le tue esperienze infantili e giovanili sono state terribili e ti sono molto vicina per questo, e il messaggio di chi ti ha visto la schiena è un raggio di luce veritiero in questa storia. E' difficile, talvolta drammatico e in ogni momento possiamo trovare i nostri riferimenti e incominciare la vita che vogliamo. Leggi qui se ti va: https://www.lapersonagiusta.com/essere-felici/kintsugi-serenita-amore/
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 6 anni fa (2 Marzo 2018 15:54)

      Cara Emanuela, concordo con tutto cio' che ha scritto Ilaria e mi permetto di aggiungere un commento e un consiglio riguardo alla tua conclusione. Per il tuo bene, sbarazzati dell'idea di aver fatto qualcosa di male in un'ipotetica vita precedente e di soffrire per questo motivo. Molta gente crede al karma e alla reincarnazione, ma sono solo convinzioni deleterie che inducono alla passivita' e alla rassegnazione. Hai intelligenza e sensibilita' da vendere: non fare torto alla tua vita presente, reagisci! Hai le carte in regola per riuscirci ed avere una vita felice. Un forte abbraccio e un augurio di cuore.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela B

      Emanuela B 6 anni fa (2 Marzo 2018 16:39)

      Grazie per avermi risposto e per la comprensione Ilaria. Sapevo che eventualmente avresti sottolineato il mio vittimismo. Ho 43 anni e sono infantile, lo so. La povertà è vera, non sono mai stata portata dal dentista, mai (perdona questo dettaglio horror) . Il soggiorno scolastico di 10 giorni in Inghilterra era la gita annuale prevista dall'istituto tecnico che frequentavo, la casa di mio padre una normale casa di campagna con fienile e un piccolo podere. In casa mia non c'erano libri, mi sono comprata una radio con un lavoro estivo. Ero e sono una persona ignorante, circondata da persone simili a me. Non sono però sempre stata così " moscia" ! A 21 anni me ne sono andata via, sono stata a Londra per 3 anni. È stata dura ma mi sono anche divertita, ho conosciuto tante persone, ho lavorato anche in un famoso negozio di abbigliamento vintage frequentato da stilisti, modelle e attrici. I miei problemi mi hanno seguita anche là però. Grazie per i suggerimenti. Scrivere qui oggi è una piccola svolta, non avevo mai scritto in vita mia per la vergogna. Grazie davvero, adesso torno in modalità silenziosa!
      Rispondi a Emanuela B Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 6 anni fa (2 Marzo 2018 17:02)

      Guarda che io non ti ho detto che sei infantile :) .
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela B

      Emanuela B 6 anni fa (3 Marzo 2018 15:11)

      Ciao Ilaria, ho scritto che sono infantile perché non riesco ad avere la vita da adulta che avrei voluto. Quando ero piccola volevo diventare come Mary Tyler Moore, giocavo facevo finta di essere lei ! Hai centrato il problema principale: la rabbia. La signora che mi ha fatto i massaggi ha parlato anche di paura e resistenza ai cambiamenti. È proprio così. Devo decidermi ad agire, ci sono cose concrete che posso fare in effetti. Sono emotiva in modo patologico e lentissima nel trovare soluzioni. Qui sul blog trovo delle testimonianze molto importanti. Buon weekend.
      Rispondi a Emanuela B Commenta l’articolo

    • Avatar di Carlotta

      Carlotta 6 anni fa (3 Marzo 2018 16:11)

      Ciao Emanuela B, io quello che ho notato nelle tue parole è che sei molto cattiva con te stessa, ti descrivi in maniera veramente impietosa....
      Rispondi a Carlotta Commenta l’articolo

    • Avatar di Livia

      Livia 6 anni fa (2 Marzo 2018 16:45)

      Siamo in due: alta 1,60m, mora, occhi scuri, carnagione chiarissima (specialmente in inverno) apprezzata dai giapponesi che vedevano nel mio pallore, la bellezza perfetta. Cara London, più o meno ho vissuto le tue stesse cose e tendo ad avere dolore alla schiena e alla cervicale a causa di tutti i sentimenti negativi che tendo a provare. Però è bello dopo un po’ andare avanti, vedere che hai fatto tante cose belle e che non hai ricevuto solo dolore, ma anche tante cose belle. C’e anche chi ti apprezza: tanti o pochi che siano, non importa.
      Rispondi a Livia Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 6 anni fa (2 Marzo 2018 16:33)

      Ciao Emanuela B, parti da quel poco che hai, la tua scrittura. Non so perché ma credo che tu sia a tuo agio nello scrivere più che nel dialogo con gli altri. Sfrutta questa tua dote, non ho altro da aggiungere alla tua storia, non saprei come fare. Un abbraccio :)
      Rispondi a Emanuela T Commenta l’articolo

    • Avatar di London

      London 6 anni fa (2 Marzo 2018 16:47)

      Vorrei sapere quanti anni hai adesso Emanuela B. Ci sono storie pesanti da sopportare, infatti i dolori fisici te lo comunicano, però ognuno ha il suo percorso e come dice Ilaria puoi provare a staccarti dalla tua famiglia e dal passato e incominciare una nuova vita, più bella, la tua .
      Rispondi a London Commenta l’articolo