I single e gli accoppiati, la perfezione e la paralisi dell’analisi

Pretendere la perfezione da te stesso/a e dagli altri (in particolare dal tuo partner o dalla tua partner) non è un atteggiamento utile ad attrarre la persona giusta per te, a vivere bene una relazione e nemmeno a  essere pienamente felice.

Per attrarre la persona giusta per te è utile avere un atteggiamento mentale produttivo anche e soprattutto verso te stesso/a, le persone che frequenti e il tuo “status” di single o di persona che ha un rapporto di coppia.

Come sai, l’atteggiamento mentale produttivo è il mio “chiodo fisso”: lo ritengo un aspetto basilare, il prerequisito sul quale costruire la tua capacità di attrazione.

Ne parlo ampiamente anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”, che puoi scaricare qui.

La settimana scorsa ho pubblicato un articolo dedicato ai fidanzamenti seriali e ho ricevuto tanti commenti, tutti sinceri, appassionati e molto interessanti.

Ognuno ha espresso la propria opinione e mi ha dato abbondante materiale sul quale è utile riflettere insieme (e a queste riflessioni dedicherò per certo alcuni dei prossimi articoli).

Confesso che sono sinceramente orgogliosa dei lettori del mio blog: sono tutte persone disposte a “scoprirsi” e a mettersi in gioco. E questi sono atteggiamenti non comuni e davvero importanti per compiere su di sé quei miglioramenti utili ad attrarre la persona e a realizzare la relazione giusta.

Diciamo che tu, che mi leggi e mi segui attraverso il blog, con l’impegno che metti nel tuo miglioramento personale, mi ripaghi e mi dài soddisfazione per l’impegno che io metto nello scrivere gli articoli e nello spiegare quello che è più utile e importante.

Ora torniamo all’atteggiamento mentale produttivo e al fatto che ti capita di pretendere la perfezione da te stesso/a  e dagli altri.

In molti dei commenti al post della settimana scorsa ho osservato un atteggiamento diffuso che si manifesta in affermazioni più o meno di questo tipo: “Sono single dopo una storia importante finita male (o più storie importanti finite male) e al momento non mi interessa (non voglio, non me la sento) di avere altri partner. Voglio sistemare alcune cose che ritengo siano da sistemare in me stesso/a e, inoltre, voglio essere certo/a che la prossima volta sia proprio con la persona giusta per me.”

Io sono convinta – ed è la finalità di questo sito – che se vuoi essere felice in amore è su di te e sul tuo equilibrio che devi costruire questa felicità.

Se non raggiungi, coltivi e mantieni il tuo equilibrio personale è ben difficile che tu realizzi la vita sentimentale che vuoi.

Per questo, tra le altre cose, non credo che i “fidanzamenti seriali”, uno via l’altro, siano una cosa utile. Spesso sono solo un modo per stordirti e per rimandare all’infinito il momento in cui decidi di occuparti di te, del tuo equilibrio e della tua reale felicità.

Non solo: prolungano all’infinito anche la tua insoddisfazione sentimentale, perché ogni fidanzamento in “serie” è di per sé destinato a essere un fallimento, una cosa fatta a metà.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

E quindi rafforza in te sentimenti, sensazioni e convinzioni negative riguardo le tue reali possibilità si attrarre la persona giusta per te.

Mentre, di fatto, questa negatività non ha ragion d’essere.

Sono anche convinta che considerare il tuo passato (le tue storie) con il giusto distacco e con obiettività e individuare nel tuo comportamento quelli che sono gli aspetti da migliorare per ottenere ciò che vuoi e che ti fa stare bene, sia utile.

E lo è soprattutto se lo fai in pro-spettiva e non in retro-spettiva. Cioè se lo fai per trovare risorse utili alla tua vita presente e ai tuoi progetti futuri. E non per rimuginare sul passato.

Fatte tutte queste importanti premesse, mi chiedo e ti chiedo: un‘analisi molto dettagliata è sempre davvero produttiva o rischia di immobilizzarti proprio nel momento in cui credi di fare qualcosa di utile per te?

E’ amorevole o è punitiva?

La tua volontà di essere pronto/a per la persona giusta per te è un desiderio positivo di migliorarti per essere più felice o è solo un faticoso e dispendioso inseguire un’ideale di perfezione assoluta, irraggiungibile e impossibile da realizzare?

Questo atteggiamento non ti porta forse a non ritenerti mai all’altezza di avere ciò che vuoi e soprattutto che nessuno/a sia mai all’altezza della storia dei tuoi sogni?

E non fa sì che tu ti chiuda a te stesso/a e agli altri?

Cercare la perfezione non è quanto di più lontano dalla comprensione e dall’amore (di te stesso e degli altri) che sono i componenti fondamentali di una relazione aperta, sincera e soddisfacente?

A te la palla: lasciami il tuo commento.

Cordialmente

Ilaria

Lascia un Commento!

32 Commenti

  1. Avatar di alice

    alice 14 anni fa (11 Settembre 2010 2:21)

    Ciao Ilaria! seguo da poco il tuo blog ma mi sta già aiutando molto e ti ringrazio. Credo che questo articolo faccia proprio per me: dopo 3 anni di storia e convivenza, il mio ragazzo ha sentito il bisogno di crescere (vivevamo all'estero e, a differenza mia, non riusciva a cavarsela da solo con la lingua e farsi amici) e ha deciso di finire la relazione. Ovviamente sono triste, ma da una parte anche felice perchè finalmente si è mosso per dare un cambio alla sua vita, cosa che gli dicevo di fare. Sono cosciente anche del fatto che alcuni miei comportamenti da "mamma" abbiano contribuito alla situazione attuale, e che se non faceva alcune cose come volevo io (perchè pensavo fosse il modo migliore) mi arrabbiavo. A volte mi rendo conto che forse pretendo troppo dalle altre persone, ma il ragionamento che mi faccio è "ma se riesco a farla/pensarla io questa cosa, perchè non ce la devono fare anche gli altri?". Pretendo troppo anche da me, a volte, perchè se non faccio una cosa nel modo che io penso sia il migliore, mi sento in colpa. Vorrei riuscire a prendermi meno sul serio e ridere dei miei difetti/debolezze, ovviamente anche a migliorarmi, ma senza "auto-punirmi" in caso di piccoli fallimenti. Ciao
    Rispondi a alice Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (11 Settembre 2010 13:11)

      @ Alice: il tuo ragionamento è frutto di una "buona intenzione" che ha esiti non troppo buoni: le persone sono tutte diverse, hanno una testa diversa, dei modi di sentire diversi, dei dsideri diversi, delle storie personali e degli obiettivi diverse. E poi ciascuno di noi è libero di fare e di pensare quello che vuole senza che nessuno lo costringa a cambiare. Tieni anche presente che desiderare di cambiare gli altri non li fa sentire amati e accettati: e questo, alla lunga, distrugge le relazioni. @ Bice: chi ha detto che non è facile cambiare abitudini?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  2. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (11 Settembre 2010 2:46)

    Cara Ilaria, che dirti? Hai centrato in pieno il bersaglio. Sono una perfezionista, mi è stato inculcato fin da piccola. Pretendo sempre il massimo, sono competitiva, ipercritica con me stessa e con gli altri. E' un po' che ho capito che è estremamente deleterio per la mia felicità personale e per quella di chi mi sta accanto (se ci riesce). Tuttavia non è facile cambiare abitudini radicate da 30 anni. Faccio anche l'errore di guardarmi troppo indietro. Rifletto sempre molto sul passato, tengo un diario, devo capire i miei errori. E forse ci penso troppo, rimugino, mi ci affeziono, non so staccarmene. Ci sto provando... Due sere fa ho riletto la tua guida, fino a punto dove parli di smettere di "covare un uovo rotto". E mi sento un po' meglio, speriamo sia l'inizio di un nuovo atteggiamento mentale. Mi sono buttata molto sul lavoro, per fortuna che gli amici mi cercano e ogni tanto mi tirano fuori di casa... poi sto cercando di fare cose nuove, anche banali... Tu coi tuoi post scandisci questo tempo, questo percorso. E' bello pensare che ci aiuti e che noi ti diamo soddisfazione. Grazie
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  3. Avatar di Giandomenico

    Giandomenico 14 anni fa (11 Settembre 2010 23:33)

    Ciao Ilaria, essere completi prima di unirsi con un altro mondo ci porta a condividere il meglio di noi stessi. Per poterci donare completamente all'altro dobbiamo essere prima IO... poi verà TU ed infine protrà esserci un NOI vero!!! Al contrario di quello che si pensa due mezze mele non fanno una intera, resteranno due mezze mele! Non possiamo cercare nell'altro/a quello che non siamo riusciti ad acquisire o trovare in noi, e se lo facciamo, siamo solo egoisti e folli. Come dici sempre anche tu, la vita è dare prima di ricevere, non puoi avere un buon raccolto se non semini, semini poco o semini male. Due mondi che si uniscono, invece, possono dare origine all'universo, fondendosi nella loro indipendenza ed individualità, per partorire dalla loro unione qualcosa di grande. Questo, datoché, lo fanno per scelta e con consapevolezza e non per obbligo e dovere! Grazie per questi utili spunti Giandomenico
    Rispondi a Giandomenico Commenta l’articolo

  4. Avatar di stefania

    stefania 14 anni fa (12 Settembre 2010 10:40)

    Ciao Ilaria, ho letto il tuo post e sono convinta che per trovare la persona giusta (io ancora non l'ho trovata) occorre inanzitutto sentirsi bene con se stessi; non è una cosa semplice, il lavoro da fare per accettarsi così come siamo a volte è snervante, in noi ci sono infinite convizioni, alcune delle quali negative e limitanti, che condizionano il nostro comportamento, il nostro essere, cancellarle o riuscire a cambiarle sicuramente ristabilisce il nostro equilibrio psico-fisico. Ma come fare? Finora non sono riuscita a trovare il modo, sono perfettamente a conoscenza di quali sono queste mie credenze, ma conoscerle è una cosa (già importante) estirparle un'altra. In questl giorni a tal proposito stavo pensando di seguire un corso di Theta Healing DNA 1&2 qualcuno di voi ne ha sentito parlare? Ciao
    Rispondi a stefania Commenta l’articolo

  5. Avatar di Marco

    Marco 14 anni fa (12 Settembre 2010 13:04)

    E' una verità profonda quella che scrive nel suo articolo. Non sono fidanzato, frequento tante ragazze ma non sono innamorato di nessuna. Non ho ancora trovato la donna giusta per me perchè nessuna soddisfa le mie personali esigenze di bellezza e intelligenza.
    Rispondi a Marco Commenta l’articolo

  6. Avatar di Sissi

    Sissi 14 anni fa (12 Settembre 2010 14:11)

    "Questo atteggiamento non ti porta forse a non ritenerti mai all’altezza di avere ciò che vuoi e soprattutto che nessuno/a sia mai all’altezza della storia dei tuoi sogni?" Rispondo, purtroppo, sì, ma solo alla prima domanda. E' vero: sono perfezionista, ipercritica, pretendo sempre il meglio, ma soltanto da me stessa, non dagli altri, e questo mi porta a non sentirmi all'altezza in tante situazioni. La mia autostima ha un "dualismo" strano, secondo me: quando mi guardo allo specchio, io mi vedo una bella ragazza, con qualche difetto come tutti, certo, ma comunque una bella ragazza, con un carattere non perfetto ma comunque piacevole, e in effetti, riflettendoci, i corteggiatori non mi sono mai mancati (anche se la persona giusta ancora non è arrivata). Nello stesso tempo, però, quando devo mettermi in gioco in determinate situazioni, mi blocco perchè non mi sento sufficientemente bella, o simpatica, o a mio agio. Se conosco un ragazzo carino, tendo subito a pensare che sia troppo bello per me, e lascio perdere. Se ne conosco uno con un carattere quasi perfetto e che mi piace molto, penso subito che sia troppo per me. Oppure, in altre situazioni, non mi lascio andare e non sono me stessa perchè subito penso cose del tipo "chissà cosa penserebbero gli altri di me, mi giudicherebbero perchè non sono abbastanza bella/brava, ecc ecc..." Tutto ciò per dire che io, più che pretendere la perfezione dagli altri, la pretendo solo ed esclusivamente da me stessa, e tutto ciò mi porta a non sentirmi all'altezza di determinate persone o situazioni, quasi sempre. Ma continuo a non capire perchè mi comporto così, con così poca sicurezza in me stessa, pur ritenendomi una ragazza carina e simpatica.. Perchè questa contraddizione? Mi piacerebbe sapere un tuo parere a riguardo, e scusa se sono un po' uscita fuori tema! :)
    Rispondi a Sissi Commenta l’articolo

  7. Avatar di Pietro

    Pietro 14 anni fa (12 Settembre 2010 14:13)

    Ciao Ilaria, grazie anche per questo tuo articolo, che continua a darmi gli spunti giusti per proseguire con la mia vita. Davvero una bella coincidenza aver trovato il tuo sito! Parli dell'analisi dettagliata del proprio passato ma mi chiedo se essa sia possibile. Ancora oggi, ad anni di distanza, mi succede di ripensare alle mie storie e mi torna alla mente qualche dettaglio al quale, al tempo, non avevo dato importanza e che solo adesso, con più esperienza, riesco a comprendere. Penso che le analisi possiamo farle quando cuore e mente sono tranquilli e comunque possono riservare sorprese nel tempo, con qualche momento di illuminazione (il classico "A-ha! Ora ho capito perché quella volta..."), ma anche possono mantenere alcuni lati inesplorati per anni, forse per sempre. Detto questo, credo che l'analisi completa e puntuale, quasi da autopsia, del passato, per capire e migliorare, sia una chimera e si scontra spesso coi nostri meccanismi di autodifesa dell'amor proprio. Per avere un'analisi accettabilmente utile occorrono tempo e pazienza. Analizzare il passato, con serenità e giudizio, è un'azione amorevole che può (deve?) portarci a perdonare se stessi e coloro che a vario titolo sono rimasti coinvolti nelle situazioni, per poter poi trarre i giusti insegnamenti da quanto successo. Voler essere pronti per la persona giusta in effetti comporta fatica e secondo me sconfina davvero nell'eccesso e non dà la felicità. Una mia ex una volta mi disse fra le lacrime: "Ho fatto di tutto per essere perfetta per te!" Al che mi sono molto stupito e col tempo ho ripensato a molti suoi atteggiamenti e ho capito che erano i suoi sforzi per essere adatta alla persona giusta che lei vedeva in me, sforzi che la rendevano innaturale e ben diversa dalla partner della quale mi ero innamorato. Dentro di me ho più o meno presente la mia donna - diciamo così - ideale ma poi alla fine le partner che ho avuto (soprattutto quelle con le quali ho avuto più feeling) erano quasi all'opposto. Del mio modello di donna ideale sono io per primo a riderci su, però, quando mi succede di conoscere qualche donna che si avvicina molto a questo modello, be', ecco, sento da dentro una forte pulsione che mi spinge a volerla conoscere di più. Il modello ideale riesco fortunatamente a tenerlo per me però talvolta alcune mie partner lo hanno intuito e hanno cercato di adattarvisi, complici sicuramente alcuni miei comportamenti, ne sono sicuro, che le instradavano verso questo ideale. Da qui i sensi di inadeguatezza - grande Ilaria! Hai proprio centrato il problema - che inevitabilmente ne scaturivano. Tralasciamo pietosamente il fatto che, alla fine, pure io cercavo di adattarmi all'ideale delle mie partner, con risultati non convincenti e soprattutto fonti di disagio sia per me che per loro. Cercare la perfezione porta dritti dritti al disastro: si rinuncia a se stessi, si inganna se stessi e la partner, si creano incomprensioni striscianti che poi portano al risentimento, per la serie "Come? Faccio di tutto per piacerti al 100% e tu poi mi respingi perché non sono più me stesso/a?" Amare significa anche avere la spontanea disposizione a mostrarsi per quel che si è. La ricerca della perfezione va nella direzione opposta. Penso sia giusto analizzare il proprio vissuto per trovare comportamenti ricorrenti dannosi e almeno esserne consci, in modo da non commettere più gli stessi errori. Durante questa analisi si individuano anche le caratteristiche positive che abbiamo trovato nelle partner, caratteristiche con le quali eravamo in completa sintonia. Ecco, forse la perfezione è proprio questa: trovare la persona che ha il numero maggiore possibile di caratteristiche con le quali sappiamo per certo di essere in sintonia. Se poi la suddetta perfezione non esiste nella persona che ci sta accanto ma ugualmente la relazione è ottima, be', significa che il modello non è più valido: siamo cresciuti, siamo andati avanti, siamo cambiati e la persona giusta è comparsa dal nulla, come per magia, fregandosene del nostro modello ideale.
    Rispondi a Pietro Commenta l’articolo

  8. Avatar di SIMONA

    SIMONA 14 anni fa (12 Settembre 2010 14:30)

    ciao ilaria, io non sono una ragazza che fa fidanzamenti seriali ma malgrado sappia aspettare quando incontro nuovamente una persona che mi interessa a distanza anche di 7/9 mesi mi va lo stesso male. Non ricerco la perfezione perchè so che non esiste tutti noi abbiamo difetti e pregi che ci piaccia o no, purtroppo quello che io ricerco è la serietà e la correttezza che al giorno d'oggi si sono perse questo è richiedere perfezione? nn mi sembra mi accontento di poco ma non trovo ugualmente. come mai??
    Rispondi a SIMONA Commenta l’articolo

  9. Avatar di Lolly

    Lolly 14 anni fa (12 Settembre 2010 16:18)

    Ciao Ilaria, è la prima volta che rispondo nel tuo blog... Anche io ho riflettuto molto su quanto il mio perfezionismo abbia intralciato la mia ultima storia fino a farla morire... non era mai abbastanza quello che faceva lui, c'era sempre qualche piccolo difetto che rovinava il quadro completo, ogni piccolo sbaglio scatenava in me dubbi sui miei reali sentimenti e il risultato è che alla fine lui non si sentiva accettato e apprezzato per quello che era ovvero AMATO. Ma sono cosciente anche del perchè di questa mia costante e ansiosa insoddisfazione: sono io che che non mi accetto e ho un pessimo rapporto con me stessa! per questo pretendo sempre tanto da me, sono supercritica e severa con me stessa, avrei voluto avere un altro carattere insomma non mi so AMARE da sola e mi aspetto che questo amore mi venga giustificato da una fonte esterna....purtroppo la prima fonte esterna, i miei genitori, non me lo hanno saputo trasmettere e/o io non ho saputo recepirlo così ora tocca rimboccarsi le maniche e imparare ad essere "genitore" di me stessa per poter finalmente approdare all'adultità e quindi alla piena autonomia affettiva e dunque far maturar l'Amore per me stessa dalla mia fonte interiore. Non ci sono altre scorciatoie o alternative per imparare ad amare veramente e io lo sto imparando, come tanti, nel modo più doloroso: attraverso l'abbandono da parte del ragazzo migliore (paradossale che io gli trovassi tanti difetti!!) che abbia mai incontrato finora e il primo che mi ha fatto sentire veramente amata. Per proteggere se stesso e il suo benessere interiore (lui ha una buona autostima) ha preferito troncare di netto con me, ora non ci crede più in un rapporto con me...è come se avesse (o gli avessi) prosciugato tutto quello che provava per me.
    Rispondi a Lolly Commenta l’articolo

  10. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (12 Settembre 2010 16:58)

    BRAVO,Giandomenico. CONDIVIDO FORTEMENTE. io,credo,per la prima volta, di aver trovato una persona come ME: stesso modo di ragionare,stesso carattere,stesso mestiere. SPERIAMO...sia per sempre. ;))))))
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  11. Avatar di Monica

    Monica 14 anni fa (12 Settembre 2010 18:52)

    Ciao Ilaria, personalmente la mia vita è diventata molto più ricca e soddisfacente da quando ho smesso di essere una perfezionista, e da quando ho imparato a mettere più leggerezza e ironia nelle cose che faccio. Questo non significa che mi sono sforzata di diventare più superficiale, tutt'altro. Significa invece che cerco di vedere le cose anche da un'angolatura differente. Certo, ho i miei principi e valori in cui credo profondamente ma... a dire il vero non sono poi molti e riguardano più che altro il buon senso delle cose e non gusti o manie personali. Al di là di questi pochi e semplici principi tutto il resto ha un'importanza relativa. Questo perchè credo nell'impermanenza delle cose e quello che siamo oggi, dopodomani potrebbe cambiare, compresi a volte anche i nostri principi e valori. Quindi, non ha senso accanirsi per cercare la risposta "ultima", definitiva, esaustiva, perfetta, perchè non esiste! Come non esiste l'amore perfetto! La perfezione dell'amore secondo me, se vogliamo usare questo termine, tolti i fattori di attrazione iniziali, i principi e valori a cui facciamo riferimento, sta nel suo divenire, nel mettersi in gioco, nello sforzarsi di capire l'altro, nella pazienza e nella semplicità reciproche. Per aprire il nostro cuore all'amore, dobbiamo per prima cosa essere meno duri con noi stessi e quindi più compassionevoli. Va bene cercare di capire, indagare, interrogarsi per migliorarsi, ma poi arriva anche il momento in cui è utile e necessario lasciar correre, allentare la tensione e andare finalmente verso il mondo con uno spirito libero da aspettative e previsioni. :)
    Rispondi a Monica Commenta l’articolo

  12. Avatar di elisa

    elisa 14 anni fa (12 Settembre 2010 22:48)

    Negli ultimi tempi (anche sotto consiglio di Ilaria..) sto cercando di lavorare sulla mia autostima, sulla fiducia in me stessa e sull'amore che devo a me stessa.. Credo che se diventerò più "forte" in questi miei punti deboli, saprò anche realizzare una relazione più costruttiva quando arriverà il partner giusto; purtroppo quando ripenso alla mia relazione precedente ammetto di aver amato più lui che me stessa, di aver evitato, più volte, di anteporre il mio benessere al suo, solo per non mettere in crisi il mio compagno e per non perderlo..Anche nei ragazzi che ho conosciuto dopo di lui a tratti i "miei limiti" mi hanno accompagnata e, ovviamente, anche "limitata". Generalmente, mi sento una persona "abbastanza" sicura di sè, anche se la mia sicurezza spesso dipende dalle circostanze e dalle persone con cui mi trovo; penso tanto, a volte anche troppo, e credo che un'analisi eccessiva sulle situazioni della vita da un lato porti a comprendere, a "fare discernimento", dall'altra possa deviare verso paranoie e pensieri che sono per lo più congetture mentali..Credo che la perfezione, per quanto irraggiungibile, sia comunque una forma di imperfezione: spesso la gente si lamenta di persone che fanno trasparire ineccepibilità e irreprensibilità perchè viste assolutamente innaturali.. Non è facile amarsi; sembra, per assurdo, più facile amare un altro, quando si è innamorati tutto dell'altro appare perfetto; sarebbe molto più bello e più utile provare lo stesso verso se stessi. Io, da circa un anno, ho iniziato un percorso di "riscoperta di me stessa", delle mie capacità, delle mie doti personali, dei miei veri bisogni e dei miei desideri per il futuro; per aiutarmi leggo questo blog, manuali di auto aiuto, siti internet, mi ispiro anche a "modelli positivi" che mi stanno intorno.. a volte i miei ostacoli principali sono la fretta di arrivare a destinazione e la paura di non realizzare ciò che voglio ma desidero continuare a provare e persistere a "seminare il campo" per vedere, un giorno, nascere i frutti sperati..
    Rispondi a elisa Commenta l’articolo

  13. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (13 Settembre 2010 2:24)

    Ah, lo dico io, cioè è vero per me che non è facile cambiare abitudini! Comunque mi pare che tutti facciano fatica a correggersi... e non credo sia per forza mancanza di volontà. Non so quante volte mi sorprendo a pensare in modo troppo critico... me ne accorgo dopo, continuo a farlo!
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (13 Settembre 2010 13:39)

      Bice, pensare in modo troppo critico è un modo eccellente per rendere davvero difficile il cambiare abitudini: infatti fa si' che le energie siano tutte convogliate nella critica e rimane ben poco per dedicarsi ad altro; non solo, spesso le abitudini che è utile cambiare sono proprio reazioni al pensare in modo troppo critico... Gli altri non sono un utile termine di confronto.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  14. Avatar di Lilli

    Lilli 14 anni fa (13 Settembre 2010 12:43)

    Ciao Ilaria, mi sento di ringraziarti per il lavoro che fai e l'impegno che metti nel tuo blog. Non è facile trovare persone disposte ad ascoltare i propri problemi e soprattutto dispensare utili consigli gratuitamente. Come tanti, anche io mi trovo a leggere qui in quanto "delusa" da una relazione d'amore. Purtroppo, dopo molti anni insieme, di cui circa 7 di convivenza, il VERME ha pensato bene di "scappare" due giorni prima del nostro matrimonio. Puoi ben immaginare come ci si può sentire. Distrutti nell'anima. Per mia fortuna, ho sempre mantenuto una mia indipendenza, sia economica sia lavorativa, ed il lavoro su se stessi che ci consigli in termini di crescita dell'autostima e di atteggiamenti positivi e propositivi verso la vita, l'avevo già affrontato negli anni scorsi. E' stato un percorso difficile ma oggi mi consente di affrontare le difficoltà con un altro spirito. Concordo con te sul fatto che la ricerca assidua della "perfezione" non serve a nulla. L'amore ti porta ad accettare anche i difetti e le mancanze dell'altra persona, purchè non ti comportino una rinuncia al tuo "IO". Io mi sono resa conto che per amore avevo messo da parte alcuni valori di vita per me fondamentali e ciò mi portava un senso di smarrimento che non riuscivo a capire. Sto “studiando” la tua guida che davvero credo sia molto utile. Grazie ancora.
    Rispondi a Lilli Commenta l’articolo

  15. Avatar di Vanesia

    Vanesia 14 anni fa (13 Settembre 2010 16:06)

    Ciao Ilaria, bè...effettivamente, a pensarci bene, andando fino in fondo ai miei pensieri ..devo ammettere che ho un atteggiamento punitivo nei miei confronti, ossia è come se non fossi completamente meritevole di essere felice perchè forse, mi ritengo responsabile del fallimento delle mie storie passate.C'è qualcosa in me che alla fine, non so perchè, rovina tutto. Di qui, la constatazione che è un'idea quasi irrealizzabile quella di vedermi serena e appagata accanto alla persona giusta...come se si trattasse di un'oasi nel deserto "ma chi....io felice per sempre con un uomo???impossibile!" sto cercando di lavorare molto su me stessa, ma per fare questo è inevitabile andare dietro nel tempo, cercando di capire come e perchè ho maturato un approccio del genere...ma non sempre riesco a coglierne le motivazioni. sicuramente, il fatto che mi sia accorta di questa negatività, è già una cosa positiva perchè almeno adesso osservo molto il modo con cui mi predispongo mentalmente rispetto alla parola "felicità". in questi anni ho imparato a stare bene con me stessa, anche se a volte temo di aver esagerato con l'eccessiva indipendenza perchè tendo a preferire la solitudine alla compagnia. Voglio conquistare però la mia fetta di felicità!
    Rispondi a Vanesia Commenta l’articolo

  16. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (14 Settembre 2010 23:49)

    Per me, Ilaria, è sicuramente come dici: le mie cattive abitudini sono conseguenza del mio pensare in modo troppo critico, del mio perfezionismo. Finisco per esigerlo da me stessa e dagli altri, divento rigida, insensibile, troppo competitiva, invidiosa... eh sì, mi sa che viene tutto da lì. Dunque avrei un'abitudine fondamentale da smettere (e il resto verrà da sé) cioè il fatto di essere ipercritica. Bene, come si fa però?
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  17. Avatar di Giulia

    Giulia 14 anni fa (16 Settembre 2010 18:08)

    Finalmente mi sono decisa a scrivere un commento anche io..fino ad ora mi ero limitata a leggere questo interessantissimo blog,che spero mi aiuterà nella comprensione di me stessa e a trovare la serenità e l'indipendenza affettiva. Volevo rendervi partecipe della mia esperienza riguardo il "pretendere la perfezione dal partner". Sono fidanzata ora mai da 1 anno,questa relazione mi ha recato dei "vantaggi"(..cioè la mia autostima è cresciuta,sono più felice e mi sento meno vuota)ma mi ha fatto capire anche delle cose spiacevoli che non avrei mai pensato prima..cioè che sono gelosa,un pò perfezionista e "soffocante"..con il mio ragazzo litigavamo, nei periodi "no", molto spesso e ogni volta perchè io trovavo un pretesto,perchè le cose non andavano come volevo. Un mesetto fa abbiamo avuto la litigata più seria fino ad ora e lui ha deciso di fare una pausa..in questo periodo ho capito di essermi aggrappata troppo a lui per quanto riguarda la mia felicità e che pretendevo troppo e in questo modo opprimevo me e lui,ma ora (che stiamo ancora insieme) stò cercando di essere meno "perfezionista",e apprezzarlo per come è. Devo dire che la nostra relazione stà andando molto bene e non è uno sforzo per me non lamentarmi se ogni minima cosa non va come volevo io e lo apprezzo sempre di più..e adesso siamo entrambi felici
    Rispondi a Giulia Commenta l’articolo

  18. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 14 anni fa (16 Settembre 2010 21:20)

    @Giulia :) Bene!
    Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  19. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (17 Settembre 2010 16:57)

    Sissi, Bice, Giulia e chiunque altro si definisca "perfezionista" Intanto in questo periodo mi trovo a dover rispondere subito prima della pubblicazione di un altro post (magari in futuro si potrà meglio aprofondire questo interessante argomento). Intanto mi piacerebbe aiutarvi a comprendere che il "perfezionista" e' il piu' basso degli standard, perche', pretendendo che le cose vadano secondo i nostri piani mentali c'impedisce di crescere. E nel momento in cui si smette di crescere si smette anche di essere felici. Poi, ho notato, leggendo le risposte al blog (non so se e' una mia interpretazione sbagliata), che si confonde la felicita' con i momenti di euforia che l'altra persona ci da'... Non e' quella la vera felicita'... Una persona e' felice punto e basta, e poi quanto possiamo controllare l'esterno affinche' ci dia euforia? La risposta e' netta: Non possiamo farlo. E cosa deve (e ripeto) Deve succedere affinche' vi sentiate felici? Anche qui la risposta e' netta: Nulla! Alcuni mettono in atto la strategia n. 9 di incasinamento del libro di Roberto Re (avere troppe regole e troppo rigide) ;), paradossalmente per sentirsi felici... La vera felicita', come l'amore, e' incondizionata. Non si puo' essere felici o amare una persona, "a condizione che"... E poi qualcuno parlava della gelosia... personalmente io considero la gelosia una forma estrema di attaccamento, perche' ovviamente quanto piu' sei attaccata alla persona che ami, tanto piu' riduci il tuo potere personale, quindi induci quella persona a scappare, perche' si sente controllata... E infine mi piacerebbe rispondere a chiunque avesse paura del giudizio degli altri: con tutta ironia, siete dei grandi professionisti della strategia di incasinamento n. 10 (basarsi troppo sulle opinioni altrui) ;): è certamente importante ascoltare i pareri degli altri, in modo da allargare le nostre visioni, ma, e' importante anche saper valutare se cio' che l'altra persona sta suggerendoci vada o meno in conflitto coi nostri valori. Se noi ci sentiamo OK nel realizzare quel risultato e se quel risultato risulta OK per noi e' importante perseguirlo indipendentemente dal giudizio altrui... Ricordatevi che chiunque ci suggerisca una data cosa, in realta' sta esponendoci i suoi valori che, nella maggior parte dei casi possono andare in pieno conflitto coi nostri. andrea
    Rispondi a Andrea Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 14 anni fa (17 Settembre 2010 17:04)

      @Andrea: "chiunque ci suggerisca una data cosa, in realta’ sta esponendoci i suoi valori che, nella maggior parte dei casi possono andare in pieno conflitto coi nostri": sono molto d'accordo... :) ;)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  20. Avatar di Anna Rita

    Anna Rita 8 anni fa (27 Aprile 2016 16:12)

    Spesso mi sono detta "se dovesse finire il mio rapporto di coppia"la persona che vorrei dovrebbe corispondere a determinati canoni,avere caratteristiche molto vicine alle mie lo vorrei su misura, probabilmente resterei da sola perché è quasi impossibile trovare una persona che possa corrispondere a ciò che voglio e di conseguenza sarebbe per me difficile adattarmi.
    Rispondi a Anna Rita Commenta l’articolo