Attrarre la persona giusta per te: da dove incominciare?

Per attrarre la persona giusta, la relazione giusta e – soprattutto – la vita giusta il primo passo è concentrarti su di te.

Questa è la regola base e la ragione di esistere di questo blog.

Ho esplorato l’argomento anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” e spesso negli articoli che ho scritto.

La settimana scorsa ho pubblicato un articolo dedicato alla paura di sbagliare che accomuna la gran parte delle persone che desiderano attrarre la persona giusta per loro.

L’articolo ha suscitato molte reazioni ricche di spunti, sia nei commenti che sono stati lasciati sul blog, sia nelle mail che ho ricevuto.

Tra le altre cose, in quel post facevo questa considerazione: “lasciar andare l’idea della perfezione e l’attaccamento a un “sogno d’amore” irrealistico ti permette di mantenere autenticità di sentimenti, equilibrio e chiarezza emotiva. E dunque ti protegge da delusioni, tradimenti e inganni. Ti permette, soprattutto, di tenere saldamente in mano il timone della tua vita anche quado le condizioni esterne non dovessero essere ottimali”.

In un commento una lettrice, Giulia, mi ha chiesto di spiegarmi meglio.

E ho deciso di dedicare questo articolo al tema, perché è di capitale importanza.

Per realizzare la vita che vuoi e attrarre la persona giusta per te la cosa utile da fare è contare sul tuo equilibrio personale, sulle tue competenze emotive, sulla tua capacità di riconoscere quali sono i tuoi bisogni e qual è il modo più efficace e più facile per soddisfarli.

Se tu sei in equilibrio, niente e nessuno può turbarti e, di fronte ad eventuali “rovesci”, sei in grado di “recuperare” rapidamente.

Una volta raggiunta l’indipendenza emotiva, sei tu che regoli la tua vita e non gli altri o gli eventi esterni.

Perché è necessario considerare che nella vita possono accadere fatti che non ci favoriscono o che potrebbero danneggiarci.

Ma se tu sei saldo o salda al tuo interno, riesci a dominarli. Questo è certo.

Sei tu l’ago della bilancia della tua esistenza, tu l’unico giudice del tuo operato; tu l’amministratore delegato, il direttore generale e operativo della tua vita.

Invece, spesso che cosa accade?

Che molti aspettano di incontrare la “persona giusta per loro” o di iniziare una nuova relazione per avere una sorta di “vita parallela” alla “vita normale”.

Una vita dove, d’improvviso e miracolosamente, ci si trova catapultati in paradiso.

La persona che si ha accanto e la vita di coppia dovrebbero diventare il rifugio dall’infelicità e dalle cattiverie del mondo che sta “fuori”.

Il partner dovrebbe risarcire di tutte le sofferenze e le insoddisfazioni del passato.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Dare tutto quello che non si è avuto prima o si pensa di non poter o riuscire ad avere.

Se il mondo è fatto di “diavoli”, la persona giusta, invece, per fortuna e destino (e perché così raccontano le favole) sarà un’eccezione: un fantastico angelo dotato di tutto quello che necessita per soddisfare bisogni mai prima appagati o sempre delusi.

Insomma, molte persone, anche se spesso non lo ammettono nemmeno a se stesse, pensano che una relazione di vero amore debba essere perfetta e che il loro partner debba essere perfetto.

Ma tutto ciò non è realistico e non è possibile.

Se hai ben presente questo aspetto essenziale e cioè che la persona giusta per te è un essere umano “normale” (e già questo è già di per sé sufficiente per renderlo straordinario) e che la relazione di coppia si vive tra due persone “normali”, su questa terra, in questa vita e non in paradiso, allora in “automatico” assumi un atteggiamento costruttivo.

Che è fatto di slancio verso l’altro, di impegno, di comprensione, di comunicazione sincera e di tutto ciò che è davvero utile a rendere la storia bella e soddisfacente.

E’ questo atteggiamento che ti rende forte e ti protegge da delusioni, da tradimenti e dagli inganni.

Perché ti permette di essere concretamente in controllo della tua vita e di quello che ti accade intorno.

Se miri alla perfezione (o al “sogno d’amore” delle favole), invece, stai sprecando solo energie in qualcosa che non è utile, non è concreto e non è reale. Stai svuotando il mare con un cucchiaio. E che te ne fai?

Ti propongo un esercizio pratico: prenditi del tempo di relax, tranquillità e silenzio per ascoltare i tuoi desideri e i tuoi bisogni.

E metti per iscritto in totale libertà e sinceramente, senza “giudicare”, riflettere o rimuginare, quelle che sono tutte le aspettative che hai sulla persona e la relazione giusta per te.

Poi lascia stare e dimenticatene.

Lascia passare almeno qualche ora.

Dopodiché rileggi quello che hai scritto con gli occhi del realismo.

Che cosa ti colpisce?

Lasciami il tuo commento.

Cordialmente.

Ilaria

Lascia un Commento!

88 Commenti

  1. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2010 12:46)

    Ciao, che belle sensazioni in questi giorni... Ieri sera - guarda un po' - ho pensato molto a questo nuovo incontro. Ho analizzato la mail ricevuta (visto che sono perseguitata dallo stalking del mio ex, ci vado cauta a dare il mio numero di telefono e all'uomo interessante ho lasciato solo la mail). Come vi dicevo, la mail e le modalità dell'approccio e dell'invito mi avevano colpito. Non solo, quindi, avevo avuto una impressione positiva dato il notevole curriculum professionale dell'uomo in questione (si è trattato di un incontro di lavoro, lo ricordo, e comunque considerato il tempo che si passa a lavorare per me è un aspetto importante, soprattutto quando si fanno mestieri che sono passioni... non sto parlando di carriera e successo, ma di tipologie di scelte lavorative, tipo di formazione, voglia di fare, intraprendenza), ma anche visto l'approccio. Però mi si affollavano molti dubbi nella mente. Lui è stato socievole (altrimenti non sarebbe successo nulla) e io avevo lasciato "la porta aperta", così lui ha fatto un passo in più. A questo punto, però, sebbene l'impressione fosse decisamente gradevole, mi sono fatta molte domande. Vengo da un'esperienza distruttiva con un dongiovanni falso e manipolatore, egoista e superficiale... non è così facile, anche se non sono più innamorata di lui, lasciarsi andare fidandosi di un uomo nuovo, tanto più se anche lui estroverso. Ho paura di incontrarne un altro e di cascarci di nuovo! La sensazione a pelle è diversa (il famoso intuito?), ma le paure ci sono e a volte diventa veramente difficile capire se le paure sono intuito o sono legate ai miei "traumi" passati (non tanto passati, pare). Ho dovuto razionalizzare le mie sensazioni, pensarci su, parlarne con amiche... per non fare la facile equazione socievole = dongiovanni. Ho provato a ricordare come il dongiovanni si comporta in simili occasioni (ho anche un amico così, dunque credo di essere diventata un'esperta) e... no, ci sono delle differenze. Il dongiovanni ci prova davvero con tutte, anche mentre ci prova con te. Si gira a guardare ogni donna carina che passa e, per mia esperienza, cerca anche subito il contatto fisico. Soprattutto non se ne va senza sapere chi sei e come ricontattarti per portare a termine la sua opera di conquista (in questo caso invece gli ho fatto avere io il mio contatto, dopo). Nella fase di conoscenza, il dongiovanni ti fa domande sulla tua vita sentimentale, se è impegnato ti racconta quanto lui sia in una situazione sofferente (ma se è impegnato non mollerà la sua mammina neanche a morire), i suoi complimenti sono quanto di più banale si possa immaginare e uguali per tutte (le donne a volte dovrebbero essere alleate e non rivali in queste cose... io, raccontandomi francamente con le altre donne, ho scoperto come ci provava con amiche e conoscenti, con quali parole - sempre le stesse). Diciamo che il dongiovanni sa come si fa, solo che è grossolano e superficiale. Soprattutto non resiste alla prova del tempo. Oltretutto le sue bugie, dopo un po', sono sempre le stesse. Lui ha un bisogno che sanguina di te, ma appena ti ha avuta rincorre un'altra. Sembra desiderarti tanto e questo affascina, ma appena non sei più la novità... non risponde nemmeno quando lo cerchi tu. E quando ti vuole, ti vuole. Lui è totalmente libero, tu devi essere a disposizione. E non solo per il sesso, ma anche per sostenerlo, consolarlo e rassicurarlo. Perché poi di base è un insicuro e questo fatto è la seconda fregatura. Voglio dire che quando hai capito che è un dongiovanni e decidi di andartene, lui ti mostra la sua fragilità. Allora scatta la tenerezza, l'affetto e anche il sogno di guarirlo. A quel punto sei fottuta finché non capisci che tu non ce la puoi fare... quando lo capisci, se hai abbastanza forza e amor proprio, te ne tiri fuori mandandolo... dallo psicologo. E tu ricominci a vivere. Nel mio caso, me ne sono tirata fuori e non l'ho mandato neanche dallo psicologo. Perché tanto non ci sarebbe andato, perché... ognuno per sé: era la mia testa che dovevo cambiare. Credo di avere scelto, allora, due anni fa, un uomo impossibile, proprio perché avevo tanta paura dell'amore. Ma adesso mi sono stancata di farmi lo sgambetto da sola. Questo è il mio percorso fino ad oggi. Tornando quindi all'uomo interessante appena incontrato... non mi butterò a pesce, ma cercherò di capire chi è, di conoscerlo. E andarci piano, un passo alla volta, facendo verifiche ogni volta... è per me il modo per farlo. Qualcuno potrebbe dire che così l'incontro perde naturalezza... ma non per me, visto che la mia natura è molto cerebrale già di suo, ancora più in queste faccende. Dunque, non ho ancora risposto all'invito. Mi trattengo, direte. Ma è la mia natura prudente e meditativa che me lo fa fare... in parte è una scelta razionale e in parte no. Potevo anche rispondere subito ma non mi sarei mai precipitata... d'altra parte il suo invito è "per quando voglio io" (bella differenza col dongiovanni esigente), la sua mail è cortese e attenta alle mie esigenze, a ciò che mi piace. Lui è disponibile quanto a giorno e orario (ma non uno zerbino, ha proposto il luogo - il suo posto di lavoro - e il momento: di giorno). L'altro c'era solo quando voleva lui, l'altro cercava di decidere per me ("questo ti piace"), questo invece mi rispetta ("se ti piace"). L'altro parlava solo di sé stesso e se gli facevo un complimento era davvero finita, io non esistevo. Questo, sebbene io gli abbia rivolto complimenti per le sue competenze e i suoi risultati, mi ha dimostrato di avere attenzione per me, per chi sono, così diversa per certi aspetti da lui. Sono solo prime impressioni, però ci sono e sono positive. Lo avevo sentito a pelle, mi aveva dato belle sensazioni, mi ero sentita rispettata come persona... ma ho avuto bisogno di ragionarci su e di spiegarmi queste sensazioni razionalmente per essere sicura di non aver perso la testa io, di non avere idealizzato. Adesso che l'ho fatto mi sento più sicura. Certo, non so ancora quasi nulla di lui, però quello che so è positivo. Quindi, semaforo verde su tutta la linea: intuito, cuore, testa. Aggiungo che forse aspettare a rispondere mi serve anche per capire quanto è bisognoso. L'altro mi avrebbe tampinato fino alla resa. Questo non mi tormenta. E' stato propositivo, si capiva che ci teneva molto, ma non mi ha imposto la sua presenza: deciso, intraprendente, ma non autoritario e capriccioso. Insomma, se guardo la lista dei miei bisogni e delle qualità dell'uomo giusto e la confronto con le prime impressioni su quest'uomo, devo dire che - per ora - è promosso. Poi vedremo, spero di mantenere l'obiettività necessaria. Chiarito questo, sì: è da sabato che vado in giro con un sorriso che fa chiedere alla gente cosa mi è successo, sono contenta di quanto accaduto, sono prudententemente ottimista. Potrei avere preso un granchio: magari è sposato e tutto resta solo nell'ambito professionale, magari ho solo solleticato il suo ego, magari si rivelerà una brutta persona... però la vita è bella :-)
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 13 anni fa (27 Ottobre 2010 18:17)

      @ Felicia: grazie! @ Eleonora, perché mai avrebbe dovuto prendere “una posizione netta e precisa”? A che cosa ti sarebbe servito? Quale conferma volevi ricevere che ritieni di non aver ricevuto? Quale bisogno volevi vedere soddisfatto? @ Roberta, oltre a essere una donna forte e di un’intelligenza e sicurezza superiore alla media, hai mai messo in evidenza, di fronte a te stessa, che altro sei e hai di positivo? Che cosa pensi di te come donna? Che cosa pensi della tua “energia femminile”? Come la esprimi? O come non la esprimi? Poi: sono d’accordo nessuno è fatto per soddisfare i bisogni di nessuno, in nessuna direzione. Per questo è utile sapere come soddisfare i propri bisogni in modo “produttivo”. Anche adorare, accompagnare e accudire un compagno è un modo “distorto” di soddisfare determinati bisogni (di sicurezza, importanza, amore etc.: ne parleremo prossimamente). Sconsiglio a tutti (anche a Eleonora :) ) di classificare gli uomini (o le donne o qualsiasi altro) in un certo modo e di operare generalizzazioni: si rischia di legarsi a delle catene molto corte e difficili da spezzare. @ Terry, ti ringrazio di cio che dici (del fatto che mi ringrazi: mi fa molto piacere, davvero). Poniamo anche che fare quel che dico è estremamente difficile, ma siamo certe entrambe, come dici tu, che è di fondamentale importanza. Io credo che sembra difficile perché non sei stata abituata a farlo, nessuno te lo ha insegnato e tu, finora, non te ne sei occupata nel modo dovuto. Ma, come per tutte le cose difficili che hai fatto nella tua vita a poco a poco diventerà facile e naturale e alimenterà un circolo virtuoso di equilibrio e di serenità. E’ inevitabile. Anche l’amore per te stessa e l’autostima li impari. E non te li dimentichi più. @ Giacomo: quando parli di donare “incondizionato” a che cosa ti riferisci esattamente? @ Elly, dici tante cose giuste, che quando applichi ti permettono di raggiungere quello che desideri. Abbandona l’idea della perfezione (tua e dell’altro): va bene essere consapevoli di sé, ma la vita è un mistero e un’incognita ed è questo che la rende cosi’ bella. Scegli prima di tutto di vivere, per conoscere “tutto” avrai tempo... @ Simona, cara, tu sei solare, allegra e spensierata? Che cosa ti servirebbe per esserlo al massimo, in modo autonomo? :) @ Elisa, sono d’accordo con quello che dici. Perché se un vestito fa sembrare in carne lo si scarta senza esitazione e un uomo che non si stima e non si ama si fa fatica a lasciarlo? @ Chiara, ma ti rendi conto delle cose belle e importanti che ti riguardano che hai condiviso con noi? Sei consapevole della strada che hai fatto grazie alla fine di questa storia? Ti rendi conto che ti stai avvicinando al tuo sogno, che ti stai preparando proprio a trasformarlo nella realtà della tua vita? Non farti “zavorrare” dal passato e dai rimpianti (quella è stata una tappa fondamentale della tua crescita personale). Rimani concentrata sul presente e sul futuro, con in testa il tuo sogno, ridisegnato e reso più realizzabile dalle cose importanti che in questo periodo hai fatto tue. @ Marco, che cosa significa “avere le palle” in questo caso? Ha a che fare con l’amore e con il piacere? @ Giulia: impermeabile? L’imperemeabile serve se piove e tira vento... Però mettersi l’impermeabile in una giornata di sole non ti fa stare bene e ti impedisce di provare il piacere del sole sulla pelle. Che ne dici? @ Monica, grazie mille per i complimenti cosi sinceri e sentiti (compresi quelli per la scelta della foto!), mi fanno davvero piacere. Grazie anche per aver fatto presente un aspetto importante, che di sicuro approfondirò in futuro: attrarre la persona giusta è solo un pezzo del cammino. Poi c’è tutto quello che riguarda il proseguirlo, quel cammino: proprio per questo è importante essere “la persona giusta per la persona giusta per noi”. Allora quel cammino lo si compie molto ben preparati e saldi sulle proprie gambe. E ricordando di essere sempre la persona giusta per ogni cosa che desideriamo avere, ottenere, godere. @ Vanesia: grazie mille per la tua bella condivisione. @ FrancescaChiara: sei una donna molto intelligente e molto vitale. Ti sei mai messa nei panni degli uomini che incontri, sposati, ammaccati o disponibili che siano? Ti sei mai immedesimata in loro? Secondo te, se lo facessi, cosa scopriresti? Non pensi che questo riguardi profondamente il “modo di comunicare”? Forse è questo quello che ti serve per possedere l’”arte” della quale parli. @ Bice, ci sono delle tue affermazioni che mi fanno preoccupare! :) Che cosa significa che “sei tutta tesa (!!!) a comportarti bene (!!!) e capire (!!!)?” Hai deciso di arruolarti nella legione straniera o sono io che ho capito male? :) Poi, spiegami una cosa: ti ami “d’amore incondizionato” o da te “pretendi”? Non ti pare illuminante scoprire che i bisogni di ciascuno sono diversi e come ad alcuni non avessi minimamente pensato? Io penso che sia esaltante! Quanto a incastrare... preferisco dire che è utile amare, amarsi e farsi amare (ne parleremo, ne parleremo). Inoltre: non credi che sia giunto il momento di considerare il tuo vero valore e di cominciare ad apprezzarlo? Con amore per te stessa e per gli altri. E, soprattutto, tenerezza, comprensione, com-passione. Che cos’è tutto questo parlare e pensare a errori, sbagli, “prove da superare”, sfide, trionfi? Pensaci bene: essere intelligente e in gamba (come effettivamente sei) ti aiuta a ottenere quello che ti fa stare davvero bene? O forse, spesso l’intelligenza, l’ansia di raggiungere traguardi e di dimostrare il tuo valore con “fatti tangibili” fa sì che tu metta i bastoni tra le ruote alla tua serenità? Forse è quello che intende dirti il tuo insegnante di Tai Chi... Smettila di guardarti come il poliziotto appostato fuori dalla barriera autostradale guarda le auto in transito e smettila di guardare gli altri in questo modo. Accetta la vita per com’è, te stessa per come sei. Gli altri per come sono. Scopri il piacere dell’insuccesso, la tenerezza di una carezza che, mentre ti consola, accetta e ama una tua debolezza. E la accoglie come parte buona e giusta di te. Non è necessario l’amore incondizionato: è sufficiente il perdono, costante, esercitato verso se stessi e gli altri. Insomma: scopri dentro di te doti che - ora - nemmeno sospetti di avere. Goditi il molto di bello che hai dalla vita, comprese le belle sensazioni e il sorriso di questi giorni e dei prossimi. La vita è bella, appunto. Un abbraccio a tutti :).
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  2. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2010 18:49)

    Mi voglio bene, mi perdono ma esigo da me stessa di migliorarmi. Penso che l'apparente controsenso tra "amarsi in modo incondizionato" e "pretendere" si possa spiegare così. Essere intelligente e in gamba mi ha aiutato ad ottenere molto di quello che mi fa stare davvero bene, sì. La mia indipendenza, il mio lavoro sono importanti. Ho molti amici: può darsi che nessuno di loro mi sia amico perché sono una persona dolce e comprensiva (non credo di esserlo in effetti), ma magari apprezzano altro: onestà, sincerità, affidabilità. Invece aprirmi all'amore, con fiducia verso gli uomini, mi ha portato molto dolore. Sono ferita, Ilaria. Non sono abbastanza forte da aprirmi con fiducia. Accetto di avere sbagliato in passato, me lo perdono, ma lo faccio dicendomi che migliorerò, che ho imparato dai miei errori. Altrimenti mi sentirei davvero solo una "cogliona" (scusa il termine ma rende l'idea più di stupida). Non sono capace di lasciar andare, svuotare la testa, non fare domande. E probabilmente neanche ci provo. Perché niente mi fa pensare che sia una scelta valida. Quando lo facevo ero molto giovane... e l'ho pagata cara, molto, troppo. Tanto che non ci riesco più. Mi aprirò a qualcuno con amore e comprensione quando sentirò di potermi fidare. Non posso farlo prima, mi sembra troppo rischioso. Non sono così forte. Sui bisogni: è illuminante scoprirlo. Tuttavia, se incontro una persona con bisogni molto diversi dai miei, non credo basti l'amore per superare e conciliare idee tanto diverse. Per quello parlo di "incastrare i bisogni". Ad esempio, se incontro una persona che ha bisogno di fusione, presenza costante e cose simili... non sono disponibile a dare queste cose. No. Sono egoista, che dire? Per me certi bisogni di cui qualcuno ha scritto qui sono un sacrificio troppo grande... c'è un confine che non posso superare. D'accordo venirsi incontro, ma sacrificare così tanto dei miei bisogni (libertà, spazio/tempo) per quelli di un altro... no.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  3. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2010 19:03)

    Dimenticavo, Ilaria, visto che mi incoraggi a tirare fuori altro: sono anche una persona che sostiene gli altri, molto. Li incoraggio, li ascolto, sono generosa. E non cerco di cambiarli né passo il tempo a criticarli. Altrimenti non credo che la parola che mi sento dire più spesso sarebbe "grazie", come invece è. E forse gli amici non mi cercherebbero tanto. Forse qui questa cosa non traspare, ma sono qui per scandagliare me stessa e capire, soprattutto. Poi magari faccio fatica a far trasparire le emozioni, questo sì. E più che dare un abbraccio so dire la parola giusta. Però ognuno è fatto a modo suo. E io mi apprezzo per come sono fatta e, credo davvero, mi apprezzano anche altri. Sono cerebrale, più che sentimentale, forse. OK. E' per questo che non incontro la persona giusta? Anche quest'ultimo incontro non mi ha rivolto complimenti per la mia dolcezza, ma per il mio modo di affrontare determinate situazioni in modo non superficiale, banale, a-critico. Credo siano i miei punti di forza. Il resto c'è ma ad un livello più profondo, quando sento di potermi fidare. Gli amici più intimi e i miei familiari lo sanno bene. Mia madre addirittura mi dice sempre che sono una persona che non pensa, figurati come mi vede lei. Non sono sicura che certe cose vadano tirate fuori facilmente e con tutti. Forse hai ragione e facendolo attirerei più facilmente le persone, forse ho una corazza. Ma là fuori è dura.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  4. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2010 19:05)

    Con me stessa (ho letto la tua risposta solo dopo avere scritto il commento qui sopra)... ci posso provare. Ci proverò di più. Credevo di farlo già... forse no. :-/
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  5. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (27 Ottobre 2010 19:12)

    Grazie Ilaria per il tuo commento. Effettivamente l'esercizio di provare a guardarsi con gli occhi degli altri e' molto efficace. Nel mio caso, negli approcci (che al momento scarseggiano...lo sottolineo acora una volta!!!!) penso sia possibile che gli uomini che mi trovo di fronte siano un po' "investiti" dalla mia vitalita'. Ci sto lavorando su... Pero' al tempo stesso ho anche paura che modellare la comunicazione troppo su misura in funzione dell'interlocutore poi tolga molto-troppodi cio' che sono io veramente. Quindi la domanda sorge spontanea: fino a che punto puoi limare & smussare senza arrivare a modificare l'essenza di chi sei tu? @ Bice: leggo i commenti di Ilaria sui tuoi post e penso "mmm...si'...ha ragione, sono d'accordo". Poi leggo la tua risposta e penso: "certo! e' vero, ha ragione". Sai quello che mi colpisce di piu'? Che ti ostini a voler avere l'amore sotto controllo! il che e' un controsenso. Cioe': le ferite fanno mettere un armatura. L'armatura pero' impedisce di amare ancora. Per quanto quindi tu voglia comandare al tuo cuore, dirgli di andare piano, di non lasciarsi andare prima di avere gli elementi giusti a disposizione....riuscirai ad amare solo quando smetterai di avere paura! quando accetterai il rischio: che dovrai correre! perche' non ci sono garanzie, nemmeno con il "migliore" degli uomini. Per cui Ilaria ha ragione: da "capire" non c'e' proprio niente e non ci sono nemmeno strategie vincenti. Solo tu, il tuo coraggio, la tua voglia di seguire il tuo cuore senza frenarlo troppo. Togliti l'armatura, non cercare di proteggerti: la miglior protezione e' il bene che vuoi a te stessa. non so...alle volte mi sembra che siamo in tanti qui a dire che vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca!
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  6. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2010 19:22)

    @FrancescaChiara: il cuore va per i cavoli suoi e si è già fatto mille film e mille sogni su questa storia... non sono sicura che per come è fatto il mio cuore non gli vada messo un po' il guinzaglio... il mio problema sono state spesso le aspettative e le idealizzazioni. Forse questa precisazione chiarisce di più le cose. Gli altri mi hanno ferito, vero, io però mi sono anche spesso "suicidata" costruendo castelli in aria... forse io lotto soprattutto con me stessa per questo motivo?
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  7. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (27 Ottobre 2010 19:25)

    @ Bice: penso che le tue qualita' siano straordinarie. Devi davvero essere un'amica sincera e su cui poter contare, prorpio cosi' come ti descrivi. Probabilmente il tuo essere una donna forte, determinata ti fa essere un gran bel punto di riferimento per gli altri. E con gli uomini? che tipo di uomini attiri a te? non riesco a vederti, per l'idea che mi sono fatta di te qui, con il don giovanni opportunista che hai recentemente descritto come il tuo ex! mi riesce quasi impossibile.. il che mi fa pensare che sotto a questa corazza che un po' ti sei messa addosso ci sia una persona con molta tenerezza e se da un lato fai bene a proteggerla e a tenerla come un'esclusivita' per pochi eletti che hanno dimostrato di meritarsela, dall'altro ti impedisci di incontrare persone che siano attratte a te propio per quel tuo lato "nascosto". La mia esperienza mi ha insegnato che una donna forte e decisa attira a se' prevalentemente uomini deboli ed insicuri che altro non vogliono che appoggiarsi a te come paguri o provare a "sottometterti" per affermarsi come piu' forti di te...proprio quel tipo di uomini, insomma, da cui noi vogliamo fuggire! ma questo e' solo il mio vissuto, non generalizziamo. pero'...magari....se si puo' fare tesoro dell'esperienza altrui, diventiamo tutti ricchi! ;-)
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  8. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (27 Ottobre 2010 20:13)

    @ Bice: accidenti! ci scriviamo commenti sfasati! perchè scriviamo contemporaneamente ma senza poter leggere l'ultimo post dell'altra non ancora pubblicato! dovremmo scambiarci l'indirizzo e-mail!!!!
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  9. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (27 Ottobre 2010 21:44)

    @FrancescaChiara Comunque ci hai preso in pieno, in effetti. Prima erano tutti uomini deboli, poi è arrivato il dongiovanni e ci ho messo un po' a capire che c'era una base comune. E che in quella base stava la chiave per capire tutto. Mi è sempre successo di attrarre uomini così fin da quando ero molto giovane. Allora forse la mia corazza è qualcosa che risale a molto tempo fa e che poi ho rafforzato negli anni. Forse allora non dipende tutto dalle delusioni amorose? In effetti non sono mai stata molto sentimentale, dolce, femminile... ma neanche all'asilo! Ho sempre giocato coi maschi, sono sempre stata un maschiaccio, ho fatto sempre fatica a farmi amicizie femminili (però sono migliorata negli anni, su questo)... ho sempre avuto fastidio per chi piagnucolava e non reagiva, per chi aveva paura. Quando sono ferita reagisco con rabbia (anche su questo sono migliorata però). Non sono romantica. In campo sentimentale ero una che prendeva l'iniziativa per prendersi quello che voleva... ogni tanto qualcuno me lo dice che mi comporto come un uomo (la canzone di Vecchioni...), ma poi il mio aspetto è femminile con tanto di visino dolce da bimba... e di sicuro mi piacciono gli uomini. Insomma, io al meeting ci vado con la gonna e poi vengo via sola come un uomo, esattamente. L'uomo interessante è stato attratto da me, mi si è seduto accanto, ha attaccato bottone... ma io che impressione ho fatto se non mi ha chiesto subito come ricontattarmi? Forse sono apparsa un po' fredda, diffidente? Poi gli ho fatto avere il mio contatto e allora lui ha fatto un passo in più. Comunicandomi di avermi apprezzata per determinate mie caratteristiche. Ma forse sulle prime ero stata scoraggiante. E adesso cosa pensa? Che forse non sono un pezzo di ghiaccio come sembravo? O che siccome gli ho fatto avere il mio contatto potrei essere una di quelle donne attraenti da portarsi a letto e basta, non certo una con cui avere una relazione? Debole e insicuro non mi è sembrato, né spaccone (che poi è la stessa cosa, alla fine), ma forse proprio perché non è così non si è poi sentito così attratto da me, sulle prime. Insomma, ho rischiato di perdere un'occasione, l'ho recuperato e ora... rischio di perderla di nuovo perché ricomincio a pensare troppo? Basta basta, la smetto. E mi sa che domani lo chiamo. Scusate se ho parlato così tanto di me e delle mie faccende amorose. Ilaria... bisogna poi proprio scegliere tra testa e cuore? Non si può fare un mix?
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  10. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (27 Ottobre 2010 22:58)

    @ Bice: concordo in pieno con Ilaria! grazie, invece, per condividere le tue "faccende amorose". Te l'ho già detto.....aspettiamo la seconda puntata! :-)
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  11. Avatar di roberta

    roberta 13 anni fa (27 Ottobre 2010 23:48)

    @Ilaria: cosa penso di me come donna? Io non mi penso assolutamente come donna...e la parola energia femminile mi suona come una lingua straniera. Stamattina ho fatto una visita alla persona con la quale sto portando avanti il mio percorso di crescita personale; lui insiste molto su questo punto, insiste molto sulla mia singletudine, dice che non mi vede "da sola" e che sono pronta ad una vita di coppia se solo iniziassi a mostrare il lato della dolcezza, della tenerezza che non esprimo mai...e lui è un uomo. Più rifuggo l'argomento e più mi ci butta dentro. Non so, a volte sono spinta a pensare che è inutile raccontarsela...a questa età e per l'ambiente in cui vivo io, puoi essere aperta quanto vuoi, ma se non ci sono le occasioni c'è poco da fare (a meno che non ci si snaturi e si cominci a comportarsi da cacciatrice accanita e ti faccia andare bene un po' di tutto, ma, ahimè, proprio non saprei da che parte iniziare)...altre volte invece, voglio credere ancora che forse, da qualche parte, ci si stia cercando...sul trovarsi poi...bè...questa è un'altra storia. Come senti, tutta questa certezza, quel crederci alla base della legge di attrazione di cui si parla tanto, non mi appartengono ancora
    Rispondi a roberta Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 13 anni fa (28 Ottobre 2010 0:00)

      @ Roberta tu fai quello che ti senti, le insistenze altrui - da chiunque provengano - lasciale perdere se non le senti in sintonia con quel che provi. Mi chiedo, invece: tu dici che è inutile raccontarsela. Ma tutte le cose che elenchi (età, ambiente, occasioni che non ci sono) non sono anche queste un modo di raccontarsela, ma tutto al negativo?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  12. Avatar di roberta

    roberta 13 anni fa (28 Ottobre 2010 0:10)

    @Ilaria: preciso che non si tratta di insistenze, assolutamente...credo solo che sia quello che è evidente agli occhi esperti di un professionista; credo in fondo che sia quello che voglio nel mio intimo ma che rifuggo come la peste per tutta una serie di ragioni che derivano dal passato remoto e presente. Che le mie ragioni siano un alibi? Può essere, ed infatti sono divisa tra il mio cinico, razionale, pragmatico ed il mio io nuovo, quello che cerco, a fatica, con un po' di aiuto esterno, di imparare a conoscere e ad amare...ma è come una sfida a braccio di ferro tra un gigante e un bambino...occorre trovare la tecnica giusta per lottare contro la forza dell'abitudine
    Rispondi a roberta Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 13 anni fa (28 Ottobre 2010 0:20)

      Ok, ottimo: il verbo insistere l'hai usato tu nel tuo post precedente e io l'ho ripreso. Sono contenta di sapere che era solo un modo di dire. Anche tu parli di sfida, di braccio di ferro e di lottare. Oltretutto parli di trovare una tecnica giusta. Magari le tecniche che ti vengono proposte da chi ti aiuta sono già quelle giuste e quello che ti è utile è rilassarti, smettere di lottare e di pensare, accettare l'idea di poter essere felice e accogliere i risultati che le tecniche ti propongono. Senza opporti.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  13. Avatar di roberta

    roberta 13 anni fa (28 Ottobre 2010 0:26)

    Cara Ilaria, quando impari a lottare fin dall'infanzia, quando impari a doverti difendere dagli attacchi psicologici delle persone che ti amano, anche se a loro modo, imposti la tua vita secondo questi dettami. Lo so bene che lottare, dominare, giudicare non aiutano il raggiungimento della serenità ma tu conosci queste modalità, non altre...scardinarle, lasciarle andare non è facile e a volte si è talmente scoraggiati che si rischia di gettare la spugna. Ma quando si è intravista una strada nuova, grazie al cielo, non la si abbandona...mai
    Rispondi a roberta Commenta l’articolo

  14. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (28 Ottobre 2010 0:33)

    Anche se forse non sta bene dirlo, in questo momento è bello condividere pensieri con persone con difficoltà simili alle mie. Forse lette sulla bocca degli altri le si capisce pure meglio...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 13 anni fa (28 Ottobre 2010 1:10)

      @ Bice. E perché mai non dovrebbe stare bene dirlo? Io credo che l'utilità della condivisione sia innanzittutto nell'affrontare le proprie questioni personali (vi sono persone profondamente infelici che non hanno la minima consapevolezza di avere questioni personali aperte con se stesse e quindi non hanno nemmeno la capacità di condividerle, che è un passo ulteriore). Questo permette di osservarle da una posizione un poco distaccata, che aiuta a trovare soluzioni. Poi, se si condivide, si è in qualche modo disposti all'ascolto degli altri e delle loro sensazioni: e le sensazioni, i sentimenti, le emozioni altrui hanno spesso una funzione di "risonanza" utile a comprendere meglio se stessi. Per questo è utile partecipare alla condivisione in modo pieno, dando ascolto profondo alle sensazioni che i contributi degli altri ci provocano, siano esse sensazioni positive o negative. E' un ottimo modo per scandagliare il proprio animo e conoscere le proprie reazioni.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  15. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (28 Ottobre 2010 1:57)

    Non sta bene dirlo nel senso che sarebbe meglio per tutti se non ci fossero persone con problemi. Dal momento che ci sono, sì, aiuta molto condividere...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  16. Avatar di Amina

    Amina 13 anni fa (28 Ottobre 2010 4:43)

    @Ilaria Cardani: in effetti sono consapevole che a volte reagisco ad un comportamento altrui con troppa carica, mi preoccupo che se si protrae porterà conseguenze più spiacevoli. In attesa di una maggiore padronanza della comunicazione, meglio tacere per non intaccare l'armonia, nell'attesa che il tempo porti consiglio?
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  17. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (28 Ottobre 2010 9:59)

    La condivisione, infatti, e' l'essenza di questo blog. Non solo scriviamo mettendo nero su bianco quello che abbiamo dentro (che gia' di per se' e' un bel passo verso la comprensione dei prorpi sentimenti), ma scegliamo di farlo qui invece che in un diario rivolto a noi stessi e che nessun altro leggerebbe. Perche'? Per cercare un confronto, per avere spunti. Si dice sempre "mal comune, mezzo gaudio": credo che sia vero - il gaudio non nasce dal conforto di sapere che c'e' chi sta come o anche peggio di te! piuttosto dal fatto che sai di essere capita, che sai di fare un cammino condiviso da altre persone. Ascoltare gli altri e' importante tanto quanto imparare ad ascoltare se' stessi! @ Roberta: il tuo scoraggiamento, la tua voglia di gettare la spugna e abbandonarti ad uno "stato di cose", al "tanto 'e' cosi' e non cambia" e' comprensibile, ma non ti porterebbe da nessuna parte. Condividendo con te eta' e "problemi ambientali" oso dire che ti capisco...o almeno mi pare di farlo. Pero' Ilaria ha ragione: attenta a non usare queste cose come delle scuse, dei paravanti dietro cui nasconderti in modo che la vita non ti veda e ti dimentichi, permettendoti di stare li' in un angolino ad osservare il mondo invece che vivere, a perdere tempo e occasioni. Le abitudini altro non sono che quello che in 40 anni hai imparato a conscere, sono le cose note, famigliari; ma se sono esperienze che alla fine sei riuscita ad individuare come negative, come dolorose...non hai bisogno della prova tangibile che eiste altro, che esistono altri modi di amare, di essere amata: ti basta essere arrivata a sapere che e' cosi'. Il passo successivo e' trovare l'apertura necessaria che ti permette di essere recettiva verso questo "altro" che non hai mai sperimentato, ma che sai che c'e', sai che vorresti. Pensi davvero di essere troppo vecchia???? non ci credo! e allora, bene: stai con i piedi belli saldi su questa strada nuova e vedrai che farai esperienze positive, lasciando andare poco alla volta tutti quei meccanismi del passato che ti hanno portato a non stare piu' bene. Il bello della vita e' prorpio questo: la plasticita', le infinite possibilita' che ci offre per cambiare. Inutile dirlo.....intanto che scrivo a te, Roberta, scrivo anche a me stessa! :-)
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  18. Avatar di roberta

    roberta 13 anni fa (28 Ottobre 2010 11:25)

    Ragazze, in mattinata parto per un viaggetto all'estero, inutile a dirlo, tutte fanciulle, ben più giovani di me ma con le quali sto molto bene. Spero di riuscire a staccare un po' la spina sia dal lavoro che in questo periodo è molto pesante sia dalla mia inesauribile mente. Francesca Chiara ha detto che è meglio vivere che fare l'osservatrice...quanta verità, ma quanta paura che fà vivere. Vedremo cosa succederà in futuro, vedremo se riuscirò a volere davvero cambiare o se in fondo questo guscio, questo limbo, mi conforta a tal punto dal preferire rimanerci e rinunciare a vivere la parte emotiva di me. Un bacio a tutte e a presto
    Rispondi a roberta Commenta l’articolo

  19. Avatar di Vanesia

    Vanesia 13 anni fa (28 Ottobre 2010 12:12)

    Soltanto da pochissimo tempo mi rendo conto dell'importanza della condivisione. Ho sempre pensato che parlare dei miei problemi, di quello che mi accade interiormente possa appesantire chi ascolta. E con il tempo sono diventata un'ottima ascoltatrice, l'amica ideale a cui confidare titubanze che sarebbero state messe a tacere con un utile consiglio...ma ogni qualvolta mi veniva chiesto "e tu come stai?" io ho sempre risposto "sto bene!" perchè mi sono sempre nascosta dietro la scusa che i miei problemi non fossero abbastanza problemi per cui essere discussi. Temo di mostrare la mia debolezza, le mie insicurezze...sembro una roccia fuori, ho imparato anche a trattenere le lacrime quando sono profondamente triste e affranta. E con il tempo ho capito, che chiudendomi nel mio mondo interiore...all'esterno non ho mai mostrato la mia vera me, con le mie tensioni e paure,,,e le debolezze spesso fanno innamorare...avvicinano un uomo e una donna...è bellissimo condividere le reciproche debolezze, ci si sente piu' uniti, si impara a fidarsi l'uno dell'altro, a rispettarsi, ad immaginare quale possa essere stato il passato del partner, le paure del suo futuro e ad avere così la voglia di credere insieme in una relazione migliore...impegnandosi insieme in qualcosa di importante. Adesso, mi sto aiutando a mostrarmi per quella che sono; è dura ragazzi, durissima...ma io mi sento meglio da quando parlo di me con le parole e con le reazioni genuine...sono viva sono vera...e voglio vivere sempre piu' intensamente. Grazie Ilaria per questa condivisione!
    Rispondi a Vanesia Commenta l’articolo

  20. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (28 Ottobre 2010 13:08)

    Mi sembra che siamo proprio in tante ad essere bloccate e corazzate. E forse molte di noi hanno passato anni a dare la responsabilità dei propri fallimenti amorosi agli uomini (tutti senza palle, mammoni, insicuri, deboli, bisognosi, immaturi...) senza renderci conto che eravamo noi ad attrarre quel tipo di uomo e che stavano dunque anche scaricando la responsabilità. Ma capirlo, come diceva Ilaria, è solo il primo passo (importantissimo comunque!). Dopo si tratta di lavorare su sé stessi. Io ho passato molto tempo a scrivere sul mio diario e leggere libri... poi ho cominciato a parlare delle mie difficoltà con le mie amiche e i miei amici. In effetti mi confermano che molto dipende da me, però non hanno forse il cuore di dirmelo così schiettamente come fa Ilaria qui. E in più sono tutte persone molto diverse da me (per di più tutte in coppia e tutte scontente). Qui invece ho trovato persone che mi capiscono sulle mie difficoltà e che parlandomi delle loro mi fanno vedere ancora meglio certi "sgambetti" che ci facciamo da sole. In più c'è Ilaria che è un occhio comprensivo ed esperto e aiuta a vedere quello che ancora non vedi. Io ho voglia di una nuova relazione, credo che sia possibile. E non ho difficoltà nell'incontrare persone nuove. Il blocco, come si è visto, viene dopo. E' molto importante per me condividere questo momento con voi. Capire certi meccanismi che mi scattano nel momento esatto in cui li vivo invece che ripensando al passato. Sebbene siano probabilmente sempre gli stessi, non è la stessa cosa ricordarli e viverli... Ed è un po' difficile non sentirmi tesa proprio in questo momento. Se mi lascio andare e non penso, allora le paure si impadroniscono di me. Se non sorveglio su me stessa, allora scattano vecchi meccanismi di fuga e difesa. Se sorveglio, sono comunque guardinga. Non riesco proprio a capire come potrei rilassarmi pensando che andrà tutto bene. Non andrà affatto tutto bene! Dovrei volermi bene, pensando che non sono perfetta e che va bene come sia sia? Ma così non resto fossilizzata nei vecchi comportamenti che mi hanno bloccata fino ad oggi? Cioè non riesco a capire come semplicemente smettendo di volermi migliorare io possa migliorare me stessa e le mie relazioni... mi sfugge proprio.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 13 anni fa (28 Ottobre 2010 13:20)

      Ma come, Bice, adesso viene fuori che non sei perfetta? :D E come fai? E com'è? :) E magari ti viene anche da dire "dovresti volerti bene"? Che meriti il tuo amore? Addirittura?! :) Amarsi senza essere perfetti! Non sarebbe una svolta? Una rivoluzione globale? Non sarebbe quello il vero "andare controcorrente"? Non sarebbe quella la vera "sfida da vincere"? Quella la prova di forza che dimostra che siamo persone autentiche? Mah... :)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo