Soffrire per amore: le domande di un uomo

soffrire per amoreSi sente ripetere spesso: uomini e donne sono diversi, tanto diversi che, per avere delle relazioni di coppia che funzionano, bisogna conoscere bene la psicologia maschile e quella femminile. Sono tanto diversi, che anche il modo di soffrire per amore è diverso tra uomini e donne. Vi sono molti esperti di psicologia e di relazioni che sostengono che soffrire per amore sia un’esclusiva femminile. Ce ne sono altri, invece, che pensano che soffrire per amore non sia una prerogativa solo femminile, qualcosa di riservato solo alle donne che amano troppo e che ci sono anche gli uomini che sanno che cosa significa soffrire per amore, anche se soffrono per motivi diversi.

"L’unico modo per non soffrire è non amare. O.Fallaci"

Io sono convinta che in effetti uomini e donne sono diversi, soprattutto per come interpretano e per come “sperimentano” emotivamente i sentimenti. Ma, c’è un ma… Se è vero che alcuni comportamenti sono più comuni tra le donne e altri sono più comuni tra gli uomini, è anche vero che sempre più spesso uomini e donne si scambiano i ruoli per cui vi sono uomini che assumono comportamenti di solito più frequenti tra le donne e viceversa.

Di sicuro è sempre stato così, ma ai nostri giorni questo “scambio” di atteggiamenti è più frequente che in passato. Perché? Perché, come dico spesso, viviamo in un mondo che offre sempre più possibilità di scelta e nel quale il “passaggio” da atteggiamenti, identità e definizioni “precostituite” è sempre più frequente.

Soffrire per amore: uomini e donne in difficoltà

"Chiunque abbia mai amato porta una cicatrice. Alfred de Musset"

All’inizio della settimana scorsa ho ricevuto una mail che aveva come intestazione: “Parliamo un po’ di uomini che non ci capiscono nulla?

Ecco il messaggio: “Ciao Ilaria, mi chiamo Giuseppe e ho 35 anni. Da molto tempo leggo il tuo blog e trovo gli argomenti molto interessanti (anche se purtroppo praticamente esclusivamente dedicati alle donne…). Il fatto è che mi sono innamorato di una ragazza di 32 anni. Ci frequentiamo da un paio di mesi anche se è un rapporto a distanza e quindi ci siamo visti nei week-end e non tutti, tralaltro. Mi sento spesso in ansia e sento molto la sua mancanza. Non riesco a capire se lei ricambia il mio sentimento, oppure no. Alcuni comportamenti mi fanno capire che c’è un coinvolgimento:

  • sino ad ora mi ha cercato per sms e per telefono quotidianamente – nelle conversazioni telefoniche tra noi emerge che parla di me alle sue amiche                                                     
  •  quando ci vediamo sembra “presa”: facciamo l’amore, usciamo, ridiamo, scherziamo, parliamo, ha dei gesti di affetto nei miei confronti fa apprezzamenti sul mio aspetto fisico e sulla mia persona
  •  mi ha invitato con lei in Germania, dove vivono i suoi genitori.

Soffrire per amore: attenti alle manipolazioni

Altri suoi comportamenti invece mi danno l’impressione che non sono il suo tipo e che si sta ancora guardando in giro:

  •  quando va in palestra o al bar, mi parla di altri uomini e, in particolare, del loro aspetto fisico, ad esempio del sedere del barista o del bel sedere degli altri. Me lo racconta ridendo e scherzando mi prende in giro per alcune mie caratteristiche fisiche mie forse mancanti, come il sedere (ma di cui io non ho mai sentito carenza)
  •  un weekend mi ha detto che non voleva vedere nessuno eccettuato il suo coinquilino che per lei è come un fratello (e con cui anni addietro ha avuto una relazione, poi terminata). Poi però è uscita con una sua amica e quindi ho dedotto che in fondo non volesse vedere me (nel ruolo di partner).                                                                                                                  
  • quando ero in paranoia perchè mi vedeva giù e le esprimevo i miei,timori di essere “sganciato” lei diceva che se continuavo a fare la “pigna” in quel modo sarebbe successo (io cercavo rassicurazioni…)
  • dopo che ci siamo conosciuti lei ha troncato una relazione che aveva precedentemente. Il tipo però continua a cercarla e lei continua a dargli corda. Dice che gli fa pena e che ha paura della reazione che potrebbe avere se sapesse che l’ha tradito mentre stavano insieme e che, magari, gli dirà più avanti che sta con un’altra persona del luogo (dove sta lei, anche il tipo di prima vive lontano da lei). Dice che ha già avuto un tipo che era ossessionato da lei e la perseguitava. Non so come interpretare questi comportamenti e non so che cosa fare. Mi dai un consiglio, per favore? Parliamo anche un po’ di uomini e delle difficoltà che hanno nei confronti delle donne? Grazie. Un saluto.”
"Il desiderio muovendo sempre verso ciò che ci è più contrario ci costringe ad amare quel che ci farà soffrire. Proust"

Soffrire per amore: come smettere

Ho pubblicato il messaggio di Giuseppe per almeno 3 ragioni: I) l’ho trovato profondamente sentito e genuino e credo che Giuseppe sta soffrendo molto e vuole davvero smettere; III) credo che questo messaggio sia utile a chi legge il blog per comprendere quanto è importante calarsi nei panni delle altre persone, che si tratti di uomini e di donne. Il mondo è pieno di persone che soffrono per amore e che cercano un modo di amare e di essere amate più vero ed autentico. E questo è da tenere sempre a mente. III) Giuseppe, poi, ha ben descritto ed elencato, raccontando la propria storia, quali sono gli elementi più comuni che fanno soffrire per amore e credo che sia pieno di spunti per molte lettrici e per molti lettori che possono raggiungere maggiore consapevolezza riguardo a questi elementi, per imparare a proteggersi e a smettere di soffrire per amore. Giuseppe, anche se sta soffrendo, vede con chiarezza quanto gli sta accadendo. Forse ha bisogno di comprenderlo un po’ più profondamente, per trovare la propria via ai sentimenti veri e all’amore gratificante.

"Amare. È come accettare di farsi scorticare sapendo che in qualunque momento l’altra persona può andarsene via con la tua pelle. S.Sontag"

Soffrire per amore: quali sono le ragioni?

Perché uomini e donne entrano in storie che li fanno soffrire per amore? Ma non dovrebbe essere l’amore una delle principali fonti di gioia, di rassicurazione e di consolazione e non di tristezza e di depressione? In realtà gli esseri umani spesso hanno comportamenti contradditori e “rovesciati” e si muovono, dal punto di vista emotivo, in base al paradosso. Cioè spesso fanno il contrario di quello che sarebbe “logico” fare. Perché l’emotività non funziona in base alle leggi della logica.

E così succede spesso che chi ha più bisogno di amore entra in storie dove con minore probabilità troverà l’amore che cerca. La mia prima impressione riguardo la storia di Giuseppe è che lui si trovi proprio in questo genere di situazione.

E perché una persona arriva a trovarsi in questo genere di situazione? Perché, forse, è in un momento di crisi personale, in cui non crede particolarmente in se stessa e forse non ha una così alta autostima. Per molte ragioni probabilmente legate alla sua storia personale.

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

Come mai la relazione di Giuseppe è una relazione ad alto tasso di sofferenza?

Perché, come dicevo sopra, ha una serie di caratteristiche “tipiche” di una storia “complicata”.

1)      La distanza: scegliere di stare con una persona che è fisicamente lontano da noi non è una scelta immune da rischi. Essere lontani non solo è un problema, ma molto spesso può essere una comoda scusa per chi non vuole impegnarsi seriamente e vuole “gestire i propri spazi” in autonomia, senza impicci e obblicghi. Anche “fregandosene” dell’altra persona. Se scegli di stare con qualcuno che è lontano, devi sapere che è una scelta forte. Dovresti anche chiederti che cosa ti porta a complicarti la vita già in partenza, compiendo una scelta del genere.

2)      I complimenti e le lusinghe alternati alle critiche e ai confronti (perdenti) con gli altri: si tratta di una sorta di doccia scozzese emotiva. Un po’ come i finlandesi che dopo aver fatto la sauna a cinquanta gradi si buttano, nudi e accaldati, nella neve a meno venti gradi. E’ un shock che dovrebbe “risvegliare” il corpo. Applicato ai sentimenti e alle emozioni deprime, sconcerta, fa sentire in colpa. Questa è manipolazione. (Anche il “ti presento i miei” è un gesto manipolatorio).

3)      Lo svilimento, la presa in giro, la svalutazione: sono tutti atteggiamenti attraverso i quali l’altra persona “ti tiene in pugno”, facendoti sentire male, cioè facendoti soffrire per amore e mettendoti in posizione di debolezza. Rileggi il messaggio di Giuseppe: ci sono evidenti segnali di questo atteggiamento. La presa in giro, il parlare di altri uomini, lo svilire la sua sofferenza, addirittura ricattandolo al proposito etc etc.

4)      Il non mettere il partner per primo: l’amica di Giuseppe “dà corda” a un altro uomo accampando scuse francamente ridicole

5)      Il “curriculum” del partner. Ebbene ti dò un’informazione: le persone non hanno solo un curriculum scolastico o professionale. Hanno anche un curriculum sentimentale. Ed ecco qui che la signora in questione presenta il proprio: cita ben due uomini, che, a detta sua, erano ossessionati da lei e la “perseguitavano”. Non metto in dubbio – io proprio no – che vi siano uomini che perseguitano le donne e donne che perseguitano gli uomini. In questo caso, la mia impressione, considerando il quadro complessivo del comportamento della nostra astuta manipolatrice, è che la signora abbia l’abitudine di mettersi nelle condizioni di farsi perseguitare. E che si diverta un sacco a essere circondata da uomini che sono ossessionati da lei.

Va bene, per oggi basta. Di carne al fuoco ne abbiamo messa tantissima.

Secondo te, quali sono i segnali che di solito “indicano” se in una storia c’è alta probabilità di soffrire per amore? Quali sono le situazioni in cui questo rischio, invece, diminuisce drasticamente?

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242 Commenti

  1. Avatar di Rossana76

    Rossana76 11 anni fa (12 Ottobre 2013 21:38)

    Non sai Ilaria quanto mi sei utile in questo momento... Probabilmente non ti ricordi quella persona che presi a frequentare a fine agosto, che conobbi in palestra. Una persona che non si sentì di continuare la frequentazione con me a seguito di motivi personali, ma che poi lottò coi suoi fantasmi e cercò seriamente di andare oltre.. Domani ci vedremo a cena, e gli dirò che non mi sento di continuare a frequentarlo ne di sentirlo; so che ha movimenti femminili intorno, ed essendo fresco di separazione dato che ha ufficializzato la sua posizione ad aprile, non ha intenzione di avere storie serie. Purtroppo io tre giorni fa ho avuto una gran botta di gelosia , talmente brutta da mettere in discussione la continuazione di questo legame ( ha invitato fuori una ragazza in palestra che gli fa un filo vistoso. L'ho saputo per caso) Non mi ha promesso niente durante tutto questo tempo, non ci siamo promessi niente, e quindi non ho diritto ad avere aspettative o pretese. Tuttavia di stare male per gelosia quando in realtà non ci siamo detti che stiamo insieme , è un pensiero che mi mette addosso un bello stress. So che è affezionato a me, sinceramente. Tuttavia non 'abbastanza'. O non allo stesso modo mio. Gli ho già accennato di questa gelosia oggi, e gli ho fatto sapere che non è una buona idea uscire insieme domani. Vuole uscire comunque, e parlare di noi due, a cena, a voce. Credo, proprio perché si è creato fra noi un forte attaccamento, che voglia salvare la conoscenza, proponendo una amicizia... Che però non mi va. Non adesso. Si può provare tra un pò di tempo. Forse. Ma per ora penso che sia meglio per me non vederlo e non sentirlo. Non ci siamo promessi di essere esclusivi, ma a questo punto, dopo quasi due mesi, io prendo atto che c'è una gelosia da parte mia, e che significa qualcosa. Lui invece si sente evidentemente libero , o è ancora incerto. Il tuo articolo mi ha fatto comprendere come in realtà non ho avuto a che fare con un manipolatore, un ambiguo come è descritta la ragazza nell'articolo, anzi. C'è stato sempre. Ogni giorno. Ha avuto per me cura e attenzione. Ci ha provato. Semplicemente non è andata. Ecco, a volte succede che 'non va'. E uno non diventa stronzo semplicemente perché non vuole impegnarsi con te e non gli scatta il desiderio di farlo. Ecco, in risposta al tuo articolo, ti dico che , secondo me, si soffre meno per amore se non ci si ostina a tenere in piedi qualcosa che è 'amore' per una, e un 'bene' per l'altro, aspettando a oltranza che questo 'bene' si trasformi. O peggio ancora, accettare e accontentarsi del 'bene' quando in realtà si sente di provare 'di più'
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  2. Avatar di Morosita

    Morosita 11 anni fa (12 Ottobre 2013 21:55)

    Ciao Credo che quando gli uomini amano, possono soffrire tanto quanto le donne.Per gli uomini è più difficile parlare di argomenti intimi e delicati come quelli legati a una relazione,non per menefreghismo, bensì per una forma di discrezione.Certe domande difficilmente tende a porsi un uomo, anche se a pezzi per la fine di una storia,il più delle volte finiscono per attribuire la colpa di tutto a fattori esterni o a colpevolizzare la ex.Perciò gli uomini abbracciano con più facilità la filosofia del "chiodo-scaccia-chiodo" perché per gli uomini è più difficile gestire la sofferenza e quindi preferiscono risalire più in fretta possibile sulla giostra di fronte alle sofferenze,adottano il più delle volte un atteggiamento difensivo: cercano di proteggersi evitando di guardare in faccia il problema.Quindi uscire e "sforzarsi" di divertirsi diventa così un modo per mettere a tacere la tristezza,siccome faticano di più a leggere le loro emozioni, hanno anche maggiori difficoltà a esprimere i loro sentimenti.Spesso gli uomini sono i primi a sottolineare la differenza tra una storia e una semplice avventura eppure, alla fine dei conti, se sono loro a subire un tradimento,non stanno a badare certe “sottigliezze” e soffrono.Soprattutto non dimenticano!Nell’ universo maschile la sofferenza è legata all’orgoglio e all'autostima,essi soffrono in maniera significativa anche per colpa della ferita che ritengono di aver subito a livello personale,cioè un'umiliazione alla loro identità.Gli uomini faticano di più a interpretare i loro sentimenti e per questa ragione rischiano di avviare delle relazioni sulla base di fattori più superficiali come per esempio: la pura attrazione fisica o, anche, di rimanere a lungo con compagne delle quali non sono più profondamente innamorati.Sicuramente Giuseppe rientra nella categoria:) Per il resto condivido in pieno quanto scritto da Ilaria,tutto VERO!!! Saluti
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  3. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (12 Ottobre 2013 22:27)

    @ Rossana76. Sono d'accordo con le conlusioni che trai. Faccio presente a tutti che di amore, amicizia e sentimenti, non si parla, ma si fa. Non si parla di essere amici. Lo si diventa ogni giorno, ricominciando da capo. Non si parla dei sentimenti, si vivono. Complimenti Rossana76 per la chiarezza di idee che hai, so bene che è frutto di un lungo percorso.
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  4. Avatar di Melanie Romano

    Melanie Romano 11 anni fa (12 Ottobre 2013 22:57)

    Cara Ilaria questo nuovo articolo mi ha fatto venire in mente il mio ex ragazzo e i suoi comportamenti manipolatori. Lui era un tipo molto sicuro di sé, che amava attorniarsi di ragazze che gli sbavavano dietro. Ti riporto in breve tutti i segnali negativi. 1. ha avuto varie storie a distanza perché come hai ben detto era una scusa per non impegnarsi seriamente, e a lui stava bene così.2. mi trattava con il bastone e la carota, le docce scozzesi di cui parli. dei giorni mi faceva sentire una stella del cielo e altri la donna più brutta e stupida del mondo con confronti anche ad ex. 3. la presa in giro e lo svilimento..mi faceva impazzire a volte facendomi urtare i nervi (io sono una persona che difficilmente grida o alza le mani). 4.il mio ex non riusciva a chiudere definitivamente la sua "amicizia" con la sua ex per paura di farla soffrire visto che in passato l'aveva fatta soffrire con tradimenti ecc, e questa tipa continuava a cercarlo e lui a darle corda. 5. mi diceva che questa sua ex era ossessionata da lui per questo lo cercava dopo così tanti lascia e prendi tra loro ma lui alimentava questa sua ossessione. I primi due mesi di frequentazione prendeva scuse per essere libero il fine settimana, diceva di dover andare da parenti...che cretino, e invece frequentava + ragazze nello stesso periodo. Anche per me stava diventando un ossessione perché più mi trattava male e più lo desideravo, volevo che lui mi amasse, volevo essere speciale per lui, volevo diventare la donna della sua vita, la sua sposa e la sua compagna di vita ma sentivo sempre il fantasma di questa ex che in un modo o nell'altro appariva nella nostra intimità (un cappellino fatto da lei, una foto, una frase detta così ma che mi feriva come un pugnale). Perché lei era così speciale per lui e io no? questa idea mi ha tormentato per mesi, mi ha logorato dentro, stava distruggendo la mia autostima. Ora sicuramente saprò capire che da questi segnali dovrò fuggire e che invece altri mi faranno capire che lui ci tiene davvero a me come per esempio: quando ha un genuino interesse nello stare insieme, quando si preoccupa dei miei sentimenti e mi rassicura, quando mi stima, quando mi incoraggia a migliorarmi senza svilirmi o criticarmi, quando organizza cose belle da fare insieme, quando si preoccupa di farmi felice e non si preoccupa solo di se stesso....ecc ecc la lista è molto lunga ma il senso è lo stesso. grazie ancora per questo articolo, Melania
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  5. Avatar di onlybrina

    onlybrina 11 anni fa (13 Ottobre 2013 0:10)

    Interessante come sempre il tuo articolo, Ilaria. Io però mi chiedo: l'antidoto per non soffrire è scegliere? Ma la scelta in amore prescinde da un ragionamento, sono emozioni, per quanto poco utili possano essere. Più spesso anche la persona che sembrerebbe più qualificata, sensata e adatta, quella col curriculum ideale, poi ci lascia con l'amaro in bocca. Io a furia di ragionare e ragionare in maniera fredda e selettiva mi sto esaurendo proprio e alla fine la conclusione più semplice mi sembra quella di evitare proprio, sempre, perchè questo indice di probabile buona riuscita di una relazione mi sembra tarocco per natura. E poi: l'attrazione, come si comanda? Poniamo che incontro Mr. X, molto qualificato e adatto alle mie caratteristiche personali. Ma se non mi piace? Che si fa? Potrei scegliermelo come amico, sarebbe magari anche un'amicizia intensa, ma sarebbe solo quello. Tu che mi dici?
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  6. Avatar di antonella f

    antonella f 11 anni fa (13 Ottobre 2013 9:36)

    secondo me c'è alta possibilità di soffrire per amore quando nonostante gli atteggiamenti, i gesti ed anche le frasi (es. ti amo), sono intercalate ogni tanto da dichiarazioni di non impegno e non responsabilità ( tipo per intenderci: però non devi lasciare tuo marito per me...) così tu credi che il suo prendere le distanze sia dovuto ad una forma di "rispetto" nei confronti della tua vita ed invece è solo l'alibi con cui un domani ti dirà : ma io te l'avevo detto che non dovevi farlo per me... questo comportamento credo sia proprio meschino! tu cosa dici Ilaria?
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  7. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (13 Ottobre 2013 10:11)

    L'uomo applica il metodo del chiodo scaccia chiodo, il più efficace e forse il più giusto.
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  8. Avatar di Tittissima

    Tittissima 11 anni fa (13 Ottobre 2013 10:47)

    Secondo me Rossana hai troppi riguardi nei confronti di uno che invita un'altra ad uscire, non te lo dice, ma vuole stare amico, ma non vuole relazioni con te, ma ma ma. Io non uscirei, gli direi semplicemente che non avete niente da dirvi e che lo psicodramma lo inscenerà qualcun'altra, ma non tu. Stai serena proprio!!! Ma ti pare che devi andare lì a denudarti emotivamente??? Sono d'accordissimo con Ilaria, non si parla di sentimenti amore amicizia... si fa!
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  9. Avatar di Laura

    Laura 11 anni fa (13 Ottobre 2013 13:35)

    Stavolta sono d'accordissimo con i contenuti del messaggio che lancia Ilaria. Caro Giuseppe, la "tua" donna è incommentabile. Smettila di dare perle ai porci. Spero che lo capirai fino in fondo al più presto... e come te, tutti noi, quando abbiamo a che fare, nostro malgrado, con comportamenti similari.
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  10. Avatar di Tatiana

    Tatiana 11 anni fa (13 Ottobre 2013 14:10)

    Condivido l'articolo ma resto un po' incerta su ciò che riguarda la storia "a distanza". Penso che la distanza non sia un problema, è un finto problema. Si vivono storie disastrose anche avendo il proprio compagno a due isolati a casa. Se c'è la volontà di tenere in piedi un rapporto, da entrambe le parti, i chilometri c'entrano davvero poco.
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  11. Avatar di Alessandro

    Alessandro 11 anni fa (13 Ottobre 2013 16:46)

    Lo stato emotivo della sofferenza non è quantificabile o misurabile, quindi stabilire chi soffre di più tra un uomo e una donna è abbastanza difficile, ogni caso poi è un caso a se, piuttosto tra i due sessi esiste una differenza nel mostrare la sofferenza, la donna la esprime in maniera più evidente, a volte con le lacrime, difficilmente un uomo piange per un amore finito, questo per motivi di orgoglio maschile, ma la sofferenza è comunque in lui. La trappola nella quale si cade sovente è quella di innamorarsi ancor prima di conoscere effettivamente quali realmente sono le intenzioni dell’altra/o, in pratica il classico colpo di fulmine, senza prendersi il tempo necessario per capire con chi veramente si ha a che fare, almeno in grandi linee. Certo a parole tutto è facile, bisogna trovarsi in certe situazioni, quando l’emotività prende il sopravvento e la razionalità viene annullata. Anche io, diversi anni fa ebbi una storia simile a quella di Giuseppe, con la differenza che abitavamo nella stessa città, mi piacerebbe raccontarla ma sarebbe lunga. Ed è proprio da quella storia che imparai a controllarmi e non prendere mai più decisioni troppo affrettate in caso di nuove relazioni, insomma ci vado con i piedi di piombo, a prescindere dallo stato emotivo del momento, perché la sofferenza fu tanta, durante e dopo il rapporto, in pratica soffrii due volte e lungi da me il pensiero di riprovare una simile esperienza, nonostante le tentazioni siano sempre in agguato, mai dire mai, è giusto, ma per il momento mi va bene così. I segnali che potrebbe essere causa di una probabile futura sofferenza sono tanti, quando l’altro/a parla spesso e bene degli ex è un segnale che ancora la fiamma brilla per qualcuno di loro e che si inizia un nuovo rapporto per tamponare o colmare un vuoto, ma non è detto, a volte si ha un simile atteggiamento per mettere alla prova il nuovo partner, per provocazione, un modo stupido per capirne il comportamento caratteriale. Al contrario, se ne parla male e spesso e, porta il discorso sempre in quella direzione potrebbe essere un segnale di un caso di chiodo scaccia chiodo o di rivalsa nei confronti dell’ex, ma che in verità gli/le rode ed è ancora oggetto dei suoi desideri. False promesse, frasi carine e passionali dette soltanto come preliminare per un rapporto sessuale poi il buio, lunghi periodi di silenzio o di assenza anche verbale, telefonate rare avallate da scuse infantili, invio di SMS anziché confronti vocali, sono segnali premonitori che qualcosa non sta funzionando a dovere. Frequenti ritardi negli appuntamenti, per una donna potrebbe essere la prassi farsi desiderare, ma è un gioco che alla lunga si rivela pericoloso, per un uomo ritardare è scarsa attenzione nella donna, può capitare ma non deve essere una abitudine. Pretendere prestazioni sessuali contro la voglia del partner, decisioni prese unilateralmente e mai concordate, reazioni di nervosismo non giustificate, sono solo alcuni esempi di segnali di vita quotidiana che potrebbero portarci a una condizione di sofferenza, l’elenco sarebbe infinito. Riguardo alla donna di Giuseppe è evidente che lo sta usando e manipolando con cura, è una donna insicura, ha paura della solitudine ed è egocentrica, tiene in piedi diverse relazioni, nel caso qualcuno la lasci ha pronta la riserva, la soluzione? Mollarla alla svelta e senza rimpianti.
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  12. Avatar di Paolo

    Paolo 11 anni fa (13 Ottobre 2013 22:15)

    Cara Ilaria, bello l'articolo e triste la storia di Giuseppe, triste perché nessuno dovrebbe soffrire. Ma nell’articolo e anche nel post credo che si abusa della parola AMORE. Giuseppe conosce questa donna da alcuni mesi, ne è innamorato ma sappiamo bene quanto l’innamoramento renda stupidi e ciechi, diventiamo “animali” (chi ha la possibilità vada a vedere i cervi in amore o qualsiasi altro animale selvatico e si renderà conto di quanto gli ormoni li rendono coglioni), ma questo non è amore è sesso, o bisogno di avere qualcuno vicino che colmi le nostre lacune interne, che guarisca le nostre ferite passate. E chi dice che il comportamento di questa ragazza non sia un suo modo di difendersi? A una certa età se ci ritroviamo ancora soli avremo sicuramente un passato di storie andate male, di sofferenza ma se non cominciamo a guardare dentro noi stessi continueremo a ritrovarci nelle stesse situazioni, come ben descrivi tu Ilaria il “paradosso”. Freud alla fine dell’ottocento diceva che per poter “guarire” bisogna continuare a sperimentare la stessa situazione finché riusciamo a capire o fare anche quel piccolo cambiamento, anche inconscio che ci fa vedere le cose con un nuovo punto di vista e solo perché qualcosa dentro di noi è cambiato. Secondo me il problema è che più storie vanno male più ci facciamo delle aspettative sulle persone nuove che entrano nella nostra vita perché abbiamo paura, non accetteremo con facilità persone diverse da noi, con bisogni diversi. Alessandro dice giustamente che è meglio andarci con i piedi di piombo, ma come facciamo a conoscere bene l’altra o l’altro se non entriamo in una relazione vera? È che per amare veramente una persona bisogna accettarla così com’è con tutti i pregi e idifetti, e se i difetti ci danno fastidio già all’inizio è meglio lasciare perdere. Per quel che riguarda la sofferenza dell’uomo, grazie, finalmente qualcuno si è accorto. Si, soffrono anche gli uomini, eccome, lo sto provando sulla mia pelle e ora piano piano sto meglio e sto riprendendo la mia vita in mano dopo aver perso 12 chili in 6 mesi, aver versato fiumi di lacrime (piangono anche gli uomini, almeno io lo faccio e mi fa bene), aver trascurato le mie bambine e tutta la mia vita sociale. Gli uomini che soffrono, forse non hanno, a differenza delle donne, il coraggio di guardarsi dentro, di farsi aiutare, ma tendono piuttosto a dare la colpa all’altra, senza rendersi conto che la maggior parte dei problemi è dentro di noi. Ho iniziato dicendo che si abusa della parola AMORE e vorrei ripeterlo, quello che si legge in alcune delle storie non é amore, è bisogno, dipendenza o chiamatelo qualcos’altro ma non amore. Un abbraccio a tutti gli uomini e a tutte le donne che soffrono per AMORE.
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  13. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (14 Ottobre 2013 10:21)

    Accidenti, io vorrei essere così lucida da saper tirare giù la lista degli elementi negativi di una storia, prima di arrivare al tracollo finale. E i tracolli delle mie storie sono stati un massacro. Finora sono stata pessima, da questo punto di vista. Cieca. Sono sempre arrivata al punto di rendermi carne da macello prima di cominciare a balbettarmi che “forse” qualcosa non va… Mentre leggevo l’articolo pensavo “beh, ma mica Ilaria gli dirà che è una storia da cui prendere le distanze, dai, se questa è manipolazione… ” E poi via via mi rendevo conto che invece, sì, certo che lo è, eccome. Io a questo blog devo la fine della mia ultima storia masochista. E il fatto che abbia deciso di interrompere, di mettere un punto senza nessuno stimolo a voltarmi indietro, mi conforta molto. Mi sembra quasi una vittoria. Ci sono voluti 3 anni, offese ingoiate a gogò, critiche spietate, umiliazioni, carezze (le poche ricevute) pilotate (solo prima del sesso, in modo che svolgessi la mia parte di buon grado) e tantissima solitudine per rendermi conto di quello che mi stava succedendo. Il mio copione. Devo aver sofferto talmente tanto la mancanza di un amore paterno, la disattenzione, da essermi sottoposta ai peggiori trattamenti pur di accaparrarmi qualche briciola di affetto. E se finora ho pensato di essere io quella incontentabile, quella non sicura di quel che vuole, quella che non sa quel che cerca, quella insopportabile, quella sbagliata, ora sto cominciando a vedere che le mie fughe, i miei stridori, la mia irrequietezza erano la parte sana di me. Quella che nelle storie, a certe condizioni, non voleva starci. Stava male. La parte che poi è stata puntualmente punita per questo suo insorgere. Puntualmente repressa, puntualmente mortificata, puntualmente menomata. Spingendo sempre un po’ più in là il limite di sopportazione. Di anno in anno, di storia in storia. Sto a stento trattenendo le lacrime. Ecco, in realtà adesso non più. Piango per quello che mi sono fatta fare. Per non aver difeso me. Per l’amore e l’ascolto che non mi sono data. Per come mi sono fatta sbranare. Per come non ho creduto a me. E provo una rabbia indicibile. Grazie per il tuo lavoro, Ilaria. Grazie anche a chi scrive.
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  14. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (14 Ottobre 2013 11:01)

    @ Minou : ti sono vicina. non ho sofferto a questo punto perché non mi sono "trattenuta" mai tanto tempo con un uomo. ma ti capisco profondamente. la mancanza, l'astinenza dall'affetto/amore/tenerezza/sentimento/stima/ portano a delle strade che sembrano senza uscita. fai qualcosa che ti faccia sorridere, danza, ascolta musica buona, bevi e mangia cose che ti piacciono. scopri i tuoi piaceri PERSONALI. forse un giorno un uomo vorrà condividerli, forse no, non puoi saperlo. ma non dipenderà da LUI, sappilo, io me lo ripeto il piu' possibile.
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  15. Avatar di Rossana76

    Rossana76 11 anni fa (14 Ottobre 2013 11:15)

    @tittissima Non sono d'accordo. Non ci eravamo promessi nulla, non ci eravamo presi un impegno reciproco, quindi ci siamo frequentati perché volevamo farlo. Poi il rapporto stava anche crescendo, ma non è cresciuto abbastanza , e quando io ho avuto chiaro un disequilibrio che avrebbe fatto stare male me, le cose sono state messe in chiaro. Non posso condannarlo perché ha voluto approfondire a quattr'occhi dedicandoci una serata . Non posso nemmeno condannarlo perché non mi ha scelta. Al di là di tutto, mi ha sempre fatta stare bene, mi ha dato attenzione e tempo, è stato generoso e attento, affettuoso in tanti modi diversi. Anche se magari è difficile da credere, è stato anche sincero. E onesto. È uno stronzo? No. Non è uno stronzo. Però io devo anche valutare ciò che fa stare bene me, e se non avessi tagliato questo rapporto, sarebbe degenerato in sofferenza da parte mia, in attesa , e continue seghe mentali che io mi sarei scelta, da sola. In una speranza che non si concretizza mai in un 'oggi', ma in un 'domani', forse. Tempo fa non mi sarei comportata così . Anzi, quando nell'articolo di Ilaria ho letto quella frase in grassetto "donne che perseguitano gli uomini" ho anche tremato. Eh si, perché in passato ho perseguitato. Ostinatamente, sconclusionatamente, ossessivamente. E non è una cosa che scrivo senza provare vergogna. Io ricordo quello che ho fatto. Non voglio mai più per me quel tipo di malessere. Non posso dire che oggi sto bene dopo l'incontro con lui di ieri sera; sento che qualcosa da dentro mi preme, ma credo che siano le emozioni che stanno cercando un posto in cui mettersi calme. Penso che sia giusto quello che ho fatto, ne sono convinta, e penso che le mie emozioni debbano uscire per essere appagate , non per disperdersi senza senso. Forse ora sta succedendo che sto, a 37 anni, iniziando a diventare adulta. Finalmente.
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  16. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (14 Ottobre 2013 11:47)

    Vedi Rossana, io credo che tu sia riuscita a comportarti meglio perché lui ti ha dedicato tempo per spiegarti delle cose. Anche io mi sono comportata male nei confronti di uomini che hanno voluto sbarazzarsi di me come di una scarpa vecchia. Gliel'ho fatta pagare perché mi sino sentita PROFONDAMENTE offesa da questi tipi. Se invece con una comunicazione appropriata e anche un tantino formale, ci si può spiegare da persone civili, gli atteggiamenti cambiano. Le ferite ci sono ma sappiamo poi cicatrizzarle. Se non c'è rispetto, la reazione può essere pessnte, purtroppo lo so e anche io non ne vado fiera
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  17. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (14 Ottobre 2013 12:45)

    Yeah! posso di nuovo firmarmi col vecchio pseudonimo. Bah. Mi piacerebbe fare di nuovo il solito discorso ma mi sono scocciata di scrivere sempre le stesse cose per farle entrare in testa prima di tutt* a me. Più che altro vorrei dire due parole sulla questione del curriculum sentimentale. Anche io ho un brutto cv sentimentale, quasi una fedina penale sentimentale sporca. Storie con uomini sposati; ho lasciato una persona con cui sono stata svariati anni in un modo brutale e sono stata inseguita per parecchio tempo; e poi altre cose sulla stessa scia. Ho inseguito. Sono stata bisognosa, forse lo sono tutt'ora. Mi sono innamorata di uomini sbagliati che mi hanno fatto soffrire. Ho sprecato parte della mia vita in sfide inutili come: tentare di fare innamorare seduttori seriali; tentare di fare cambiare idea ai paladini del "voglio stare solo" e redimere tossico-dipendenti. Ma adesso inizio a capire da dove vengono questi problemi. E so che le cose che volte così, volutamente al negativo perché per ora sono in fase di ammende, sono veramente terribili; perché le cose hanno sempre varie interpretazioni.
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  18. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (14 Ottobre 2013 12:53)

    E quindi la mia domanda è: questo curriculum sentimentale mi precluderà le porte dell'ammore?? Io penso di no. Penso che sarà il mio comportamento futuro e le mie scelte nei confronti di me stessa e delle persone che mi sono intorno che mi apriranno le porte di una vita e di un rapporto sano, attraverso lo studio delle dinamica, il supporto di persone più esperte di me e l'esperienza.
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  19. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (14 Ottobre 2013 13:23)

    Grazie cara Goldie! Sì, è soprattutto per queste ragioni che ho deciso di stare per conto mio. Per riprendermi me, curarmi, volermi bene. Per avere finalmente il tempo di conoscermi. Istintivamente l’ho sentito da parecchio questo bisogno. Istintivamente l’ho cercato, anche se in maniera del tutto caotica e confusa, magari dimenandomi come un moscone impazzito che non sa trovare la finestra per uscire e nel frattempo sbatte da tutte le parti. Ma mai sono arrivata alla consapevolezza, alla comprensione di che cosa fosse quel disagio. Quel senso di nulla che mi inghiottiva. Quella sensazione di annegamento. Mai l’ho tirato fuori a parole. Ci ho girato intorno, parlando d’altro, pensando ad altro, facendo altro. La realtà è che a me è sembrato normale vivere storie malate. Storie che mi hanno fatta a brandelli. Perché io non ho la più pallida idea di cosa vuol dire essere amate da un uomo. Io non lo so. Semplicemente. E nella mia ignoranza, mi sono fatta abbindolare da gente possessiva, mi sono fatta controllare da gente ossessiva, mi sono fatta annullare da gente anaffettiva, mi sono fatta carico di tutte le scimmie possibili e immaginabili che i compagni che ho avuto si portavano gioiosamente sulle spalle, mi sono fatta possedere a tempo e voglia sulla base delle esigenze altrui, mi sono sorbita lezioni di tutti i tipi perché hanno sempre avuto tutti molto da insegnarmi e da criticarmi, mi sono anche fatta domare e tenere al guinzaglio, mi sono fatta piacere il detestabile, mi sono fatta vestire e pettinare a piacimento in modo da essere un gingillo più attraente, mi sono fatta bastare ciò che mi veniva dato. Basta! Io, se ascolto me, lo so benissimo cosa vuol dire amare. Io lo so fare e lo vedo ogni giorno. E ne sono fiera! A questo punto io per me non voglio assolutamente mai più meno dell’amore. Vero, quello vero, non quello recitato. E ora voglio tenere a mente solo questo. Non voglio mai più accontentarmi di attenzioni manipolatorie raccontandomi che “forse” c’è dietro dell’amore. Elemosinando quello che in realtà non c’è. Ma perché? Ma basta! Non voglio più nessuno finché non sarò in grado di capire al volo con chi mi sto relazionando. Non voglio meno del meglio per me. Non ho bisogno di stare per forza con qualcuno. Non voglio più costringermi a questo balletto velenoso. Alla fine nella vita di tutti i giorni mi faccio in quattro dalla mattina alla sera, gestisco io tutti gli aspetti materiali, mi sbroglio tutte le matasse, lotto contro i problemi, combatto le difficoltà, tutelo, faccio in modo che intorno a me tutto sia sereno e armonioso e bello, penso io a tutto, anche quando non ce la faccio fisicamente, io vado avanti, proteggo, amo e mi prendo cura del mio amore. A cosa mi serve un parassita che mi succhi le energie nell’intimo? Non ne ho bisogno. Non è amore. Non è compagnia. Non è condivisione. Non è nulla. Solo un gioco cui io non so giocare e che, francamente, non mi interessa più. Non ha senso. Non sono più in vendita. Non voglio più farmi comprare da qualche falsa smanceria. Io ho proprio bisogno di stare con me, con i miei gusti, i miei interessi, il mio corpo. Di scoprirli i miei piaceri. E di viverli finalmente! Non voglio più essere tirata di qua e di là da chi vuole convertirmi. Non voglio più nemmeno fare la parte del trofeo. Io ora lo so e lo dico. Peggio della solitudine e della mancanza d’amore c’è la storia con la persona sbagliata. Molto, molto peggio. E non ci sono ma e se che tengano. Io non voglio ritrovarmici mai più.
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  20. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (14 Ottobre 2013 13:42)

    Grande minou. :)
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