Coraggio e speranza #buon senso e unità o tutti o nessuno

coraggioOggi parliamo di coraggio e di speranza e parliamo di storie personali e di radici.

Per esempio: tu sai da dove vieni, qual è la tua storia, quali sono le tue radici?

Intendo quelle tue-tue-tue, che sono solo tue e di nessun altro, tanto per cominciare. Ti capita di pensare a te “in prospettiva”, riflettendo di tanto in tanto e rivedendo te stessa adesso, ma rispetto al passato?

Pensi mai a quali sono le origini e le radici delle tue convinzioni e dei tuoi comportamenti?

A quali sono stati e sono i momenti di grande paura e di grande coraggio della tua vita, quelli tuoi personali?

Non mi sto riferendo a niente che abbia a che fare con l’analisi o la psicoanalisi, sia chiaro.

Mi sto riferendo al fatto di concentrarti su di te per conoscerti meglio, stimarti di più, volerti bene e affrontare la vita con il coraggio che di certo hai e che magari non sai di avere.

E, insieme al coraggio, scoprire e diventare consapevole di tante risorse che pensi di non avere ma che invece hai e hai anche messo a frutto, magari nel tuo passato, ma non te ne sei accorta.

E allora pensi di non valere niente e invece vali molto. E pensi di avere solo paura e di non avere coraggio. E, senza che tu lo sappia, il coraggio ce l’hai eccome e il coraggio, soprattutto, te lo puoi dare.

"Per essere felici ci vuole coraggio. Karen Blixen"

Essere consapevoli di se stesse e di quello che si è capaci di fare significa mettere insieme tutto il coraggio che abbiamo, sapendo che il coraggio è una risorsa della quale disponiamo, per natura e per personalità.

Qualsiasi personalità abbiamo. Tutti noi abbiamo coraggio. Anche tu, di certo.

E a che cosa serve il coraggio?

Il coraggio serve, per esempio, a conquistare la propria libertà e mantenerla. E la propria libertà, al giorno d’oggi, è soprattutto libertà di pensiero e di scelta. Libertà di scelte di vita.

La libertà di pensiero non è convincersi che tutti al mondo sono sbagliati o che chi ci comanda non è all’altezza della situazione o che la vita è triste e ingiusta perché il tipo che ti ha abbordato online e non hai mai visto – ma del quale sei già follemente innamorata – sono 48 ore che non ti manda un whatsapp; la libertà non è andare a “vomitare” tutto questo in ufficio – lamentandoti con i colleghi – o su Facebook o  su qualche forum o blog, credendo di aver fatto qualcosa di utile, intelligente o speciale. Originale e controcorrente.

Il coraggio e la speranza: a che cosa servono?

Perché accusare il mondo di non essere alla tua altezza non è la soluzione a una vita meschina e di melma o a un momento di difficoltà.

Avere libertà di pensiero significa usare la propria testa per decidere della propria vita, è adoperare nei modi e nelle direzioni giuste il proprio senso critico, cioè non bersi tutto quello che viene dall’esterno – genitori, insegnanti, vicini di casa, amiche che sanno tutto sui rapporti sentimentali, ma non hanno mai avuto una storia decente, uomini senza spina dorsale che ti vogliono usare, in cambio di paroline da baci perugina che ti fanno sciogliere come burro al sole, pubblicità e comunicazioni manipolatorie di vario genere – ; avere libertà di pensiero significa evitare di farsi trascinare dalla stupidità di massa e dalla paura che diventa terrore e poi cieca aggressività distruttiva.

"La speranza è un rischio da correre. È addirittura il rischio dei rischi. G.Bernanos"

Avere libertà significa staccarsi dal gregge, ma non con l’obiettivo di staccarsi dal gregge giusto per farlo, perché staccarsi dal gregge per poter sostenere di essere vincenti dato che si è “diversi” è, di fatto, rimanere legati al gregge più di prima.

Il nostro mondo è pieno di “originaloni da social network”, “anticonformisti delle parole” e “pecoroni all’incontrario” che credono di distinguersi dal gregge e in realtà desiderano solo esserci dentro, e fanno i “controcorrente” solo perché hanno un disperato bisogno di essere accettati.

Come i preadolescenti e gli adolescenti che per sperimentare se stessi e la propria indipendenza, fanno quelli che vanno “contro” perché hanno il terrore di essere rifiutati.

La differenza è che gli adolescenti e i preadolescenti il proprio coraggio  lo devono ancora scoprire, sono in “costruzione”.

Il coraggio e la libertà ti fanno vivere la vita come tu la vuoi, affrancandoti dalle convenzioni e dalle convinzioni sbagliate, senza farti mettere contro qualcosa o qualcuno, ma solo agendo a vantaggio di te stessa e della tua vita. E questo è ben diverso.

La paura e il nemico invisibile siamo una comunità e vinciamo con ragione e tutti uniti

Dopo molti giorni di riflessione riprendo in mano e faccio un’aggiunta a questo articolo oggi, il 21 novembre 2020, dopo averlo aggiornato il 12 marzo del 2020 quando il nostro paese, l’Italia, si era fermato e ciascuno di noi, ognuno, tutti, abbiamo dovuto cambiare forzatamente stile di vita per sconfiggere un nemico misterioso e invisibile, il corona virus. Il famigerato Covid 19

Il 12 marzo, con un po’ di esaltazione, dichiaravo: “#noineusciremopiùforti.

E scrivevo: “Ce la faremo, è certo, lo prova il fatto che in Cina l’hanno già quasi sconfitto e lo prova il fatto che la vita, anche se con fatica, con impegno, con dolore, vince sempre sulla morte.

Perché siamo nati e siamo vivi per vivere, il nostro tempo, non indeterminato, certo, ma per vivere.

E ce la faremo. Tutto andrà bene. #noineusciremopiùforti”

Oggi, 21 novembre 2020, te lo dico, non sono assolutamente convinta che ne usciremo più forti.

Molte le sono le persone ammalate, molti i morti, tanti di noi sono stati colpiti in prima persona dal virus, altri hanno subito lutti.

Siamo in gravi difficoltà economiche, purtroppo e tra chi mi legge so che c’è chi patisce difficoltà economiche e di salute.

E in più ci sono i negazionisti, quelli che negano, quelli che non ci credono, quelli ai quali non sembra vero.

Ecco, per essere chiara io non mi trovo d’accordo con i negazionisti, e se si negazionista e complottista, sei libera di esserlo e credo che qui non troverai niente di utile per te.

Come capirai dalla lettura di questo articolo, l’avevo scritto quasi 5 anni fa (!!! perbacco, sembra ieri) in occasione di un orribile attacco terroristico, in cui il nemico principale erano uomini che attaccavano altri uomini.

Posso dirlo? Non c’è nulla di peggio di un essere umano contro un altro essere umano.

Ecco perché, venendo a noi, bisogna evitare le persone sbagliate, le persone tossiche, gli uomini sbagliati.

Contro il corona virus ce la faremo. Lo scrivevo a marzo e lo ribadisco adesso. E ce la faremo pagando un prezzo altissimo, inutile nascondercelo.

Abbiamo sofferto, soffriamo e soffriremo.

E ne usciremo solo stando uniti, perché o ci salviamo tutti o non si salva nessuno.

Ciascuno di noi, io per prima, nutriamo preoccupazioni, se non per noi, per i nostri cari, per il nostro lavoro, per il nostro mondo intorno.

Ce la faremo e usciremo cambiati, perché questo è un trauma e i traumi ci cambiano nel profondo e lo stesso capiterà dopo questo passaggio del Covid.

Quello che ho scritto quasi 5 anni fa “contro” il terrorismo e per la vita, vale anche oggi “contro” il corona virus e per la vita.

Il 12 marzo scrivevo: “Sono certa che torneremo più forti, avendo riscoperto valori più alti e più sani, più carichi di amore, pronti a darlo e a riceverlo, questo amore, in maniera più sana e funzionale.”

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

No non sono certa che torneremo più forti e credo che molti perderanno per strada anche quei pochi valori più alti e più sani che possedevano prima, semmai ne avessero posseduto qualcuno.

Credo che sia necessario e indispensabile, invece, armarci di coraggio, pazienza, amore per noi stessi e solidarietà, unità. buon senso e voglia pacifica di lottare pacificamente.

Coraggio. Sono vicina a te, a tutte quelli che mi leggono e porto una parola di incoraggiamento, dalla mia preoccupazione ma anche dal mio coraggio, a tutte voi, a te e a coloro che ami.

#noineusciremopiùforti non è affatto vero. Mi sono sbagliata, è un errore. E’ una stupidaggine.

Invece sostengo che dobbiamo essere razionali, uniti, solidali.

Amorevoli.

Il coraggio: perché ne hai quanto ti serve

Scrivo questo articolo a nove giorni dai fatti di Parigi (e mentre il terrore paralizza Bruxelles): una città meravigliosa – la città più bella e più amata al mondo per antonomasia, una delle capitali della libertà personale e di espressione – è stata brutalmente attaccata. I civili – le persone “come noi”, sono stati aggrediti, feriti o uccisi mentre facevano delle cose normalissime, “come noi”, il venerdì sera, “come facciamo noi” persone normali nelle nostre vite normali: assistere a un concerto rock, guardare uno spettacolo teatrale, pomiciare e flirtare in un ristorantino, passeggiare per strada e godersi una magnifica città (e sempre, pomiciando e strofinandosi e coccolandosi tra mariti e mogli, fidanzate e fidanzati, genitori e figli, anche al di fuori del ristorantino, perché questo è quello che si fa e si deve fare in una vita “normale”, al venerdì sera, molti sono morti o hanno visto morire i loro cari stando vicini e abbracciandosi). E quello che è accaduto, per come è accaduto può fare perdere il coraggio.

Perché si tratta di eventi inspiegabili – apparentemente – e disperanti. Io in realtà li spiego con la psicopatologia che anima gli stronzi, la stessa degli stronzi che ci girano spesso intorno, in ufficio, nel mondo di tutti i giorni e, ahimé, talvolta anche in famiglia. Sono stronzi allo stesso modo, quelli che hanno il kalashnikov e quelli che non ce l’hanno. Solo che quelli che non hanno il kalashnikov hanno armi diverse. Gli stronzi esistono e proliferano, sono in mezzo a noi. E noi dobbiamo avere coraggio. E ce l’abbiamo, tranquilla.

Tornando ai fatti di Parigi viene normale pensare: “allora potrebbe accadere anche a noi, che siamo e viviamo “come loro””. E da qui ecco che i toni che si alzano, la benzina viene gettata sul fuoco dell’emotività, al bar, in ufficio, in famiglia e sui famigerati social network dove l’idiota medio è diventato il vero terrorista mentale. E questo terrorista mentale non è altro che uno stronzo, che va evitato, come tutti gli altri. Con coraggio.

Spesso invece ci si fa “fagocitare” dal mondo degli stronzi e allora che cosa succede?  E’ successo anche che qualche lettrice di questo blog che probabilmente ha passato ore e ore a leggersi tutte le cronache, nei minimi dettagli con il gusto di chi si gode i film dell’orrore, forse per esorcizzare la paura, forse per cercare sollievo all’angoscia attraverso la sensazione del controllo data dall’ingurgitare dettagli, è arrivata qui, colma di ansia e di paura. E ci credo, ragazza mia, se leggi orrore, se guardi orrore, se ascolti orrore, sarai piena di orrore e l’orrore ti inonderà e prevarrà nella tua vita. Riempiendoti di paura e togliendoti la speranza, alla faccia del coraggio.

Questa lettrice che, irresponsabilmente verso se stessa, non ha messo un freno al flusso di orrore, ha chiesto  invece alle altre lettrici pace, tranquillità e serenità.

E’ un atteggiamento comune a molte persone, quello di chiedere all’esterno ciò che non si vuole cercare al proprio interno. Capita spesso che chi si nutre di orrore, leggendo e rileggendo cronache orrorifiche, poi pretenda dagli altri speranza. La vita emotiva delle persone è fatta di questi paradossi.

Allora, io, che non avevo intenzione di dedicare spazio ai fatti di Parigi dato che pensavo di non poter aggiungere molto al gran rumore, alla fine ho deciso di scrivere questo articolo dedicato al coraggio e alla speranza.

Con un duplice scopo: il primo è quello di ricordare a coloro che vengono su questo blog solo ad ammorbarci con i loro dispiaceri di serie B (e forse C, D, fino alla Z), che è necessario, per loro prima di tutto e poi per noi e per un mondo più vivibile, che imparino a considerare se stesse e i loro dispiaceri collocandoli nel “quadro più grande” dell’esistenza (nulla di religioso o di spirituale, per carità, solo concreta realtà). Non ci vuole nemmeno un gran coraggio a farlo.

La vita (perfino quella di queste persone con grandi dispiaceri di serie B e C etc) è molto più ricca e sensata della storiella scema e noiosa con un perditempo che non  risponde su whatsapp. Prima lo si capisce, prima si raggiunge la felicità. Il secondo scopo di questo articolo è dare coraggio e speranza a tutte quelle persone che vivono un momento di difficoltà personale o che sono state toccate nel profondo da quanto è successo anche perché magari-chissà-forse ciò che è successo nel pubblico, alimenta e si aggiunge, per loro, ad ansie preoccupazioni già precedenti, più private (vi sono vicina, care mie, avete la mia comprensione).

Il fatto è che per raggiungere pace, tranquillità e serenità, per avere coraggio in un momento difficile e per nutrire la speranza, è necessario che ognuno faccia la propria parte. Il coraggio e la speranza non te li puoi aspettare dagli altri – che si cagano sotto più e sono più inadeguati, vigliacchi e disperati di quanto pensi di essere tu – ma li devi nutrire in te stessa, coltivare, far crescere. In che modo?

Il coraggio nutre la speranza

Ti dò il mio “metodo” se si può chiamare così e ti anticipo che di motivi per avere paura ne ho anch’io. Per esempio vivo tra due grandi città che sono nel mirino dei terroristi. Non possiedo un’auto e la metropolitana è il mio mezzo di trasporto preferito. Mi trovo spesso in posti affollati. E ciononostante non ho paura. O meglio, ne ho, ma come altre volte nella mia vita, ho deciso che gli stronzi non prevarranno, perché di paura ne ho avuta tanta nella mia vita, tante volte e per tante ragioni (alcune sensate, altre meno sensate) e alla fine, una soluzione è sempre saltata fuori. Ne sono uscita. So anche che la paura non lascerà mai del tutto me, come non lascerà mai del tutto nessun altro essere umano normale e sano e quindi preferisco che i miei valori resistano di fronte a chi mi vorrebbe far paura (e talvolta me la fa). E così ho scoperto che alla fine, con la mia paura addosso e insieme al mio coraggio, riesco a nutrire la speranza. Anche quando grandi motivi per sperare non ce ne sono.

"Coraggio ce l’ho. È la paura che mi frega. Antonio Albanese"

Ma dov’è che andiamo a recuperare il nostro coraggio, dato che sì, il coraggio ce lo possiamo dare e soprattutto già lo abbiamo ma non lo sappiamo?

Incomincia a considerare tutte quelle situazioni in cui ci vuole coraggio e ci è voluto coraggio e tu ce lo metti o ce lo hai messo…

Il coraggio serve per darsi il tempo e il modo di trovare l’uomo giusto, senza dover cadere tra le braccia del primo cascamorto che passa di lì per paura di rimanere sole, perché prese dall’ansia mortale di essere vecchie, perché la mamma mi considera una fallita o gli uomini una zitella acida o le amiche sono tutte sposate o fidanzate e il venerdì non so con chi andare a mangiare una pizza e mi tocca stare sul divano da sola.

Il coraggio serve per abbandonare situazioni e relazioni squallide o di abuso o sterili e avvilenti anche se – come tante situazioni sterili e avvilenti – portano dei vantaggi collaterali a chi ha modi disfunzionali di amare e di farsi amare. Il coraggio serve per lasciare situazioni disfunzionali e magari una casa in cui si è abitato per tanti anni e una certa tranquillità economica (che spesso è dipendenza economica, un’ottima scusa per mantenere la dipendenza emotiva e rimanere inchiodate e fare una vita d’inferno, raccontandosi che non si può ambire a nulla di meglio e di più).

Speranza: da dove viene

Il coraggio serve quando l’uomo che credevi fosse per sempre ti lascia.

Il coraggio serve per iniziare una separazione e un divorzio; per presentarsi in un aula di tribunale dove si decide del tuo futuro e di quello dei tuoi figli. Il coraggio serve per allevare i propri figli in una coppia a metà o tutte da sole.

Il coraggio serve per decidere di iniziare una relazione (di quelle vere, non di quelle da whatsapp), per sposarsi, per pensare di avere un figlio, per portare avanti una gravidanza, per entrare in sala parto e soprattutto per uscirne, con quella nuova vita con te, della quale sarai responsabile per un bel po’.

Il coraggio serve per affrontare una interruzione di gravidanza, che sia in solitudine o in coppia. E tutto quel che ne consegue.

Il coraggio serve per accompagnare i figli a scuola e nelle loro frustazioni e difficioltà normali che per te sono terribili (e per loro anche).

Il coraggio serve per andare a trovare i propri genitori e accorgersi che negli anni il tempo è passato, sì, anche per loro, anche per mamma e papà, ma è meglio che tu faccia finta di non accorgertene, ancora per un po’.

Il coraggio serve per affrontare i grandi lutti e le perdite della vita. Serve per andare a fare un esame (all’università), un altro esame (in ospedale) e per andare a sapere come è andata. Quanto coraggio ci vuole in entrambi i casi!

Il coraggio serve quando ti licenziano, quando decidi di lasciare un “posto fisso” e per aprire la tua piccola (o grande impresa). Il coraggio serve in un colloquio di lavoro. Il coraggio serve quando ti sta venendo il ciclo e sei piegata in due dai dolori e devi fare quella presentazione importante davanti a capi e colleghi.

"Senza la speranza è impossibile trovare l’insperato. Eraclito"

Il coraggio serve nelle riunioni in cui sei l’unica donna e i tuoi colleghi fanno battute sessiste e offensive, e no, scusa, magari no, c’è un’altra donna in riunione e sta dalla “loro parte” e ridacchia e si scoscia, la cretina, e fa battute ancora più sessiste del più stronzo sessista cretino in sala, perché come ci sono gli stronzi e i cretini ci sono pure le stronze e le cretine.

Il coraggio ci vuole per scoprire che il tempo passa anche per te, che il tuo corpo cambia e tu cambi. Ce la farai?

Sono un sacco le situazioni in cui ci vuole coraggio e tu, le tue situazioni-coraggio le conosci meglio di me e meglio di chiunque altro. E sai bene che hai affrontato un sacco di situazioni-coraggio, quando avevi tanta tanta paura e avresti voluto fare di tutto tranne che affrontarle. Le hai affrontate. Punto. Bene, male, così-così: fatto sta che le hai affrontate.

E allora, da dove viene la speranza, per te, per il tuo futuro e per quello dei tuoi figli? La speranza ti giunge proprio da questo coraggio, anche se temi di non averlo e di non averlo mai avuto.

Viene dal fatto, che nella vita – nella vita di tutti – accade che ci sia della melma. Talvolta si tratta di piogge torrenziali di melma, talvolta solo di schizzi. E, la melma c’è, sopravviene o accade, nella vita di tutti. Tu non hai l’esclusiva. Perché la melma fa parte della vita. E se prendi consapevolezza che la melma fa parte della vita e accetti, sembra strano ma la speranza – sana – aumenta .

Poi la speranza viene dalla considerazione che, facile o difficile che sia, questo mondo è pieno di opportunità più di qualsiasi altro mondo in qualsiasi altro tempo. Viene dal fatto che la nostra vita media si è allungata e la nostra qualità della vita è aumentata talmente che possiamo contare su molte svolte e molti cambiamenti radicali nella nostra esistenza individuale.

Viene dal fatto che tu – e anch’io e tutti noi – abbiamo più risorse positive di quanto lontanamente sospettiamo e l’unica cosa da fare è vivere un giorno alla volta con in testa l’idea chiara che sono i nostri valori quelli che portiamo avanti, costi quel che costi (e in mezzo ai valori ci siamo noi), alla faccia degli stronzi di ogni colore e provenienza.

Aspetto i tuoi commenti, aspetto le storie di tutte quelle volte che hai avuto paura e hai sperimentato il coraggio.

(Si astengano le finte disperate da Facebook e da Whatsapp, che quelle si danno arie da donne che soffrono ma sono bambine che non sanno che cosa sia l’amore, quindi difficile che lo sperimentino davvero).

Abituiamoci a mettere a tacere le stupidaggini – da dovunque provengano – e perseguiamo il nostro interesse e i nostri principi, con equilibro e con fiducia nelle nostre risorse personali. Questo significa avere speranza e coraggio. E vincere il terrore.

#stiamouniti

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297 Commenti

  1. Avatar di Erica

    Erica 8 anni fa (23 Novembre 2015 10:38)

    Buongiorno a tutte, ho letto l'articolo Ilaria e grazie, ciò che scrivi ridà una "giusta" dimensione alla realtà e grazie alle altre per i loro commenti, che mi hanno toccato nel profondo. Ci chiedi dove troviamo il coraggio e io vorrei raccontarvi ciò che per me nella mia vita ha significato avere coraggio. E in questo la Francia c'entra, eccome. Sono partita per un anno di studio nel 2001 in quel paese meraviglioso che amo dove ho ancora degli amici carissimi, qualche settimana dopo le Torri Gemelle. Avevo paura, la prima esperienza all'estero da sola in un momento storico delicato. I mille chilometri di quel viaggio mi portarono però in una realtà in cui conobbi tanti ragazzi diversi da me, per religione, cultura, nazionalità, lingua o semplicemente modo di pensare, ma che in realtà erano uguali a me. Giovani, pieni di vita e di voglia di scoprire il mondo. Un'esperienza bellissima, anche se il mondo stava cambiando, il mondo che avevo conosciuto fino a quel momento, stava cambiando in modo inesorabile. Tornai in Francia per uno stage anni dopo. Fu un'esperienza per certi versi massacrante per me, non stavo bene. Al ritorno, dopo qualche mese, mi è stata diagnosticata una malattia seria. Quella diagnosi brutta e ingiusta però in un certo senso mi liberò. La malattia mi aveva dato lo schiaffo che mi aveva rimesso il cu****lo in terra dopo tanto svolazzare inconcludente, castelli in aria e pochi progetti concreti realmente importanti per me e la mia vita. Sono passati sette anni da quella diagnosi, sette anni in cui convivo con questa compagna di viaggio che non mi lascia mai ma che è piuttosto ironica e si lascia prendere in giro con battute anche un po' feroci ma che incassa senza colpo ferire. Sette anni in cui ho realizzato tante cose di lavoro, di studio e di amicizie. Con un giusto aiuto psicologico che mi ha aiutato a cercare la forza in me stessa. Ho continuato a sbagliare, certo, ma sempre meno e accompagnandomi sempre meno ad amicizie e uomini sbagliati. Ora, non tornerei mai a quello che ero dieci anni fa, la persona che sto diventando mi piace troppo di più, è molto più coraggiosa di quella ragazza impaurita da tutto e da tutti e impaurita di essere malata ancora prima di esserlo davvero. Non posso dire di non avere paura perché a volte ce l'ho. Ma un grande pensatore disse che il coraggio sovrasta la paura. E per me è vero ed è proprio da qui che nasce la speranza. Tornerò a Parigi con coraggio, così come continuerò a vivere la mia vita cercando di migliorarla. Ciao a tutte, un abbraccio.
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  2. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 8 anni fa (23 Novembre 2015 11:14)

    Grazie a tutte per le vostre storie, tutte e belle e tutte estremamente toccanti. Mi stanno insegnando e ispirando molto. Vi saluto molto caramente. :)
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  3. Avatar di carla

    carla 8 anni fa (23 Novembre 2015 12:16)

    ciao ILARIA ho voglia di commentare,spero di non essere giudicata,io volevo solo dire che credo il coraggio si alimenti dal coraggio,volevo svelare un mio segreto per non avere paura: penso a mio padre ,lui e' stato deportato 18enne dai nazisti a DACHAU subendo di tutto eppure e' sopravvissuto ed e' riuscito a vincere sulla vita creando me e le mie sorelle,io ogni volta che ho paura penso a lui e mi dico se ce l'ha fatta, a me chi mi ferma..ho molte molte paure ,e la cosa che piu' mi spaventa e' la solitudine e il fare tutto da sola perché ,come avrai capito della mia famiglia sopravvive assai poco: le mie sorelle ma io mi ripeto come un mantra ,la vita ha sempre la meglio,ed io sono la migliore amica di me stessa ,nessuno puo' darmi piu' sicurezza di quanto me ne possa dare io...cosi' e' nato anche mio figlio che ora ha 12 anni ,nato tra l'altro dopo una mia malattia grave ,lo sto crescendo ovviamente visto il mio karma da seperata .Ma per me e' lui il miracolo e nulla puo' farmi piu' paura,ed io devo farne un uomo e dissipare tutte le sue paure.IL BUIO non esiste ,il buio e solo una mancanza di luce
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  4. Avatar di Gea

    Gea 8 anni fa (23 Novembre 2015 13:37)

    Care amiche, grazie a tutte voi per le vostre belle, dure e commoventi testimonianze. Vi racconto un piccolo aneddoto fresco fresco. Dalle parti di casa mia (quartiere popolare del Nord-Est parisien) vedevo da un anno e mezzo, cioe' da quando ho traslocato, una colomba bianca. La vedevo regolarmente, non tutti i giorni. Ora, é da oltre quattro mesi che non la vedevo più... e mi mancava tanto. Per me questa colomba simboleggia da sempre la libertà, la felicità, il coraggio e la speranza, la bontà e l'amore, la gioia di vivere che ho riconquistato e difendo giorno dopo giorno. Cominciavo a disperare di rivederla ancora. Beh, poco fa, andando a pranzo al bistrot, l'ho rivista, librarsi nel cielo freddo ma azzurro e limpido di questa giornata miracolosamente soleggiata. Buona giornata e un abbraccio a tutte!
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  5. Avatar di bianca

    bianca 8 anni fa (23 Novembre 2015 13:32)

    Scusami Ilaria se ti scrivo una cosa senza aver letto ancora l'articolo, ma lo farò appena mi sarà possibile. Osservandomi nei comportamenti con le persone noto che con chi mi piace mi mostro sempre allegra, carina, pronta a scherzare, curiosa ecc... ma è come se indossassi una maschera nel senso che sono così quando mi piace una persona e quando sto bene con qualcuno e non voglio fare scena muta o apparire depressa.. però quando sono da sola in casa non sono proprio così. Questa cosa mi sta frustrando perché credo che sia sbagliato mostrarsi sempre solari quando magari il momento prima avevo l'umore sotto i tacchi. Magari è perché questa persona mi piace! ma se lui non mi conosce davvero per come sono, anche con quei lati che per carattere non mostro, come farò a piacergli? Lui mi descrive come una persona dolce, premurosa, solare... E' vero che sono così ma è solo una faccia della moneta e vorrei mostrarmi in tutti i miei modi. Cosa fare? forse la mia sembra una domanda stupida. Mi è venuta così e l'ho scritta come l'ho pensata. Mi farebbe piacere ricevere una tua risposta. :)
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  6. Avatar di Tauriel

    Tauriel 8 anni fa (23 Novembre 2015 14:12)

    Oggi mi sono commossa a leggere questo articolo perchè mi ha toccata nel vivo. Ecco, io ho paura proprio adesso. Dopo lunghi ripensamenti ho trovato il gran coraggio per dare inizio alla separazione legale da mio marito. E ci sono in mezzo. Pensavo sarebbe stata più semplice, poichè non avevo motivi per litigare, ma lui mi sta mettendo i bastoni tra le ruote. Ed io ho paura per tante cose. Al mattino, quando suona la sveglia, vorrei non alzarmi ad affrontare una nuova giornata. Ma poi mi viene in mente il mio bimbo che ha bisogno di me e i miei tanti sogni... è strano: da quando ho trovato il coraggio per avviare la separazione i miei sogni sono aumentati! c’è una parte di me (la vecchia me) che sta morendo e una parte di me (una meravigliosa, nuova me) che stà fiorendo! Mi sento prigioniera in questo limbo di attese burocratiche e discussioni senza senso, con a fianco una persona che è solo un peso per me, ormai. Ho sempre avuto le ali ma mi sono state tenute legate. Adesso le voglio aprire e spiccare il volo! Non voglio più essere trattenuta o scoraggiata. Voglio realizzare me stessa: penso e ripenso ogni giorno ai miei sogni e se c’è un modo migliore di quello che ho già in mente, per realizzarli. Non c’è un nuovo amore nei miei sogni, non ancora. È presto: quando la separazione sarà finita, voglio starmene da sola con il mio bimbo e godermi questa libertà. E dedicarmi (con più tempo di quello che faccio ora) ai miei disegni e alla mia creatività, che spero, più avanti, mi possano aprire qualche meravigliosa nuova porta. Un abbraccio a tutti i lettori.
    Rispondi a Tauriel Commenta l’articolo

  7. Avatar di _al_

    _al_ 8 anni fa (23 Novembre 2015 14:30)

    Ciao Ilaria, ciao a tutte! Questo articolo è stato per me molto toccante. Molto belle le riflessioni sul terrorismo e io in merito penso che non possiamo permetterci di avere paura, perché è proprio su questo che il nostro mondo si basa. So che la morte è sempre vicina e l'ho scoperto due anni fa, quando due anni fa un mio familiare è andato via, senza preavviso. E so che lì ho avuto molto coraggio. Come sto avendo coraggio in questi mesi vivendo la mia prima storia d'amore dopo tanti anni. E ancora sto avendo coraggio continuando imperterrita a cercare lavoro, anche adesso che tutto è un po' bloccato e sono in recessione. Ma io non mollo e vado avanti con il coraggio e la speranza nel cuore.
    Rispondi a _al_ Commenta l’articolo

  8. Avatar di valentina.maidiremai

    valentina.maidiremai 8 anni fa (23 Novembre 2015 14:55)

    buon giorno a tutti, credo che questo articolo abbia commosso molte me compresa, non solo per i fatti di Parigi ma anche perchè con le sue parole Ilaria ha messo nero su bianco che il coraggio serve anche a superare la quotidianità, le delusioni della vita normale, ad affrontare momenti neri e ad aiutare gli altri che hanno bisogno di noi. e sono tutte cose normali ma che spesso costano grande fatica. Così chi come me e voi agisce con quel tipo di coraggio e magari,complice una autostima da zerbini, è convinta di non aver fatto nulla di importante, in questo articolo ha trovato la consolazione e il riconoscimento che forse non trovava da tempo da altre parti, neanche dentro a se stessa. Per questo anche io ringrazio, forse ogni minimo tassello come questo è un nuovo punto di appoggio per il nostro piede, per ripartire con la ricostruzione da un pò più in alto
    Rispondi a valentina.maidiremai Commenta l’articolo

  9. Avatar di Sasa

    Sasa 8 anni fa (23 Novembre 2015 15:15)

    Bellissimo articolo Ilaria. Proprio adatto al fine settimana che ho passato. Anch'io adoro stare tra la gente e non voglio farmi piegare dall'idea degli attacchi,morte etc Cosi sono andata a trovare amici in una città d'arte e sono tornata con blabla Car con un'amica. Li abbiamo parlato con un ragazzo di 20. Figlio di divorziati, provavo tristezza nell'ascoltare cosi tanto pessimismo nella sua bocca. Provavo anche un po rabbia. Pensavbo "cavolo!! Hai 20 anni e ragioni come mia madre di 70". Capisco che abbiamo storie diverse alle spalle ma cercare di essere realisti ma non pessimisti....beh ci vuole un grande coraggio.
    Rispondi a Sasa Commenta l’articolo

  10. Avatar di Maria

    Maria 8 anni fa (23 Novembre 2015 15:24)

    Grazie Ilaria!
    Rispondi a Maria Commenta l’articolo

  11. Avatar di Alessai

    Alessai 8 anni fa (23 Novembre 2015 15:50)

    Ciao Ilaria, anch'io mi sono commossa per l'articolo e condivido la tua posizione: è assolutamente inutile e controproducente piangersi addosso. Ho imparato ad avere più stima e fiducia in me stessa ( i tuoi articoli mi hanno aiutato molto) e così ho cominciato a tagliare i rami secchi, ad eliminare i rapporti che minavano la mia serenità e ad avere più coraggio per affrontare la realtà. Grazie!
    Rispondi a Alessai Commenta l’articolo

  12. Avatar di Adri

    Adri 8 anni fa (22 Novembre 2015 23:44)

    Avevo smesso di piangere. Da quando sono espatriata ho giurato a me stessa che non avrei versato più lacrime, le avevo finite. Avevo lasciato il mio compagno, che dopo una settimana mi aveva già spedito la mia roba per far spazio al mio rimpiazzo, in casa nostra, dopo anni di vita insieme. E avevo lasciato l'Italia per venire anche io qui in UK, come tante tra voi, come te Ilaria. Avevo un lavoro, nel frattempo studiavo per perfezionare la lingua, le competenze. Ho sopportato di tutto, ho lavato i bagni e fatto i letti negli alberghi, ho lavorato per gente di ogni tipo, sottopagata, non pagata, non considerata. Mi prendevano anche in giro: ehi, due lauree e stai qui a sciacquare i piatti? Preso coraggio (non ce ne voleva poi tanto) e mollati su due piedi. Adesso sono di nuovo al punto di partenza. Dopo l'ultimo corso full time e intensivo (pagato pure parecchio) sono due mesi che non riesco a trovare nulla. Nulla di nulla. I risparmi stan finendo e se non cambia nulla dovrò tornare in Italia, che non è quello il problema. Ma nella mia cameretta. Quella di quando avevo 16 anni. Io di coraggio e la speranza ne ho fatto una bandiera. Ho la stima incondizionata di molte amiche o conoscenze che si stanno trasformando in amicizie. Ma poi arriva la sera e vado in riva al mare a piangere da sola, come la prima volta che venni qui. Allora ero traumatizzata, col cuore a pezzi e una vita da ricostruire. Adesso vedo che tutti i miei sforzi ancora non bastano. Non sono sufficienti. La mia inbox è zeppa di lettere standard di rifiuto (quando rispondono), perché not enough experienced, not eligible nemmeno per fare la cassiera da Tesco. Faccio colloqui "seri"ma sono sempre nebulosi. Sono mesi che aspetto alcune risposte e mi tengono in caldo con mail periodiche in cui mi dicono 'guarda, stai in campana'. E continuo a studiare, a leggere, a imparare a suon di tutorial, lezioni online, workshop in città. I miei mi dicono: tu non sai fare conoscenze, non ti sai "ammanicare". Vero. Ora inizio a spaventarmi davvero. L'uomo giusto può aspettare, adesso ci sono prima io. E mi sento totalmente persa. Avevo finalmente smesso con gli antidepressivi, il medico mi aveva dato l'ok. Non voglio permettere alla depressione di insinuarsi in questo momento di difficoltà. Mi sento un fallimento ma so di non esserlo affatto. Ho tantissimo da offrire, ma mi sento come quel fiore "born to blush unseen" dell'Elegia di Thomas Grey. Pensavo di venire a Londra, ma mi spaventano gli affitti. Non so dove andare. Non ho più 20 anni, non ho più 30 anni. Sono sempre stata io a dare coraggio, a me e agli altri. Sto finendo di nuovo le energie. E ho ricominciato a fumare. La libertà Ilaria. Senza soldi non c'è libertà. Peraltro, questa concorrenza spietata, questa competizione assurda (perché siamo troppi, ovunque) non fa che demolirmi l'autostima che sto cercando di rimettere in piedi. Sembra un castello di carte. Il mondo del lavoro inizia a sembrarmi una sorta di Olimpo, che sto scalando senza vederne mai la vetta. I miei pianti per il mio ex mi sembrano capricci adolescenziali, confrontati con quello che sto passando adesso. Se non è coraggio questo. Perché io non mollo, la partita non è finita.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (22 Novembre 2015 23:53)

      Tieni duro. Su tutto. Energia e consapevolezza ne hai a iosa. E E hai fatto passi da gigante. Semmai direi che ti è utile raffinare o preparare un metodo e lavorare di networking (meglio degli ammanicamenti). Non so molto di te e della tua vita: mi chiedo se nel frattempo tu non possa pensare al metterti in proprio, creare un'attività tua.
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    • Avatar di Adri

      Adri 8 anni fa (23 Novembre 2015 0:08)

      Grazie, e lo farò. Terrò duro, durissimo. Di certo devo ripensare una strategia più efficace ma mettermi in proprio ahimé non posso perché mi mancano ancora le competenze per poterlo fare. Ho bisogno di farmi le ossa sul campo e non è che ci vogliano anni e anni... per fare analisi digitale serve esperienza, certo, ma nemmeno essere un genio del cern che scopre il gemello del bosone. uno o due anni al massimo e impari tantissimo. se te ne danno l'occasione. sto inviando cv a londra. tantissimi. magari mi andrà bene e affronterò la paura delle metropoli (non ho mai voluto vivere nelle metropoli). magari no e affronterò la paura dei voli di 11mila ore e andrò in un altro continente. coraggio è anche riconoscere oltre ai propri di limiti, anche i limiti esterni. e cambiare aria. grazie di questo spazio. grazie.
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    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (23 Novembre 2015 11:29)

      Coraggio Adri! Mi rivedo nei lunghi e difficili anni in cui non avevo ancora la terra sotto i piedi, e all'estero é una sensazione ancora più penosa. Ma hai ragione a tener duro! Complimenti per il tuo coraggio e la tua determinazione... é proprio nei momenti peggiori, in mezzo alle lacrime, che le nostre risorse interiori vengono fuori. Ti saluto con un proverbio delle mie parti: "Storta va, dritta viene"! ;-) Un abbraccio grande grande!
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    • Avatar di Adri

      Adri 8 anni fa (23 Novembre 2015 15:21)

      Grazie delle tue parole Gea :) Mi sento tanto rincuorata. Ma poi sarà vero coraggio oppure è solo una spinta dell'esasperazione? Me lo chiedo da sempre.
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    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (23 Novembre 2015 16:04)

      Adri, non importa da dove venga né perché... c'è e basta. Cavalca questa energia e vai avanti! ;-)
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    • Avatar di Alessandra

      Alessandra 8 anni fa (23 Novembre 2015 13:54)

      Cara Adri, prova a rimetterti in gioco in un altro continente! Io mi sono trasferita da un anno a Singapore, si sta abbastanza bene e nelle regioni Apac, si riesce a trovare lavoro... ti abbraccio e tieni duro!
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    • Avatar di Adri

      Adri 8 anni fa (23 Novembre 2015 15:30)

      Ma io ci sto pensando e non da poco. Ora che l'inglese c'è tutto (e mi sono rimessa anche a studiare francese) devo solo mettere insieme i soldi per un biglietto aereo. Singapore. Me lo diceva anche mia mamma. E mi ricorda sempre quel bel libro di Piero Chiara, un autore troppo sottovalutato. Ho di nuovo le batterie cariche. Avanti. Grazie a tutte. Vi terrò aggiornate.
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    • Avatar di Erica

      Erica 8 anni fa (23 Novembre 2015 11:53)

      Coraggio, tieni duro. Anche per me la ricerca del lavoro è stata durissima. Ed ho fatto di tutto. Dalle pulizie ai lavori d'intelletto. Tutto più o meno sotto pagato, spesso ai limiti dello sfruttamento tanto per non farsi mancare niente. E' stato duro. Tanti curriculum, tantissimi rifiuti. Però ti dico non mollare, cerca di tenerti lucida per cercare di avere sempre chiaro il quadro della situazione. La partita è pienamente in corso!! Un abbraccio .
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    • Avatar di Adri

      Adri 8 anni fa (23 Novembre 2015 15:27)

      Ciao Erica, grazie anche a te per la solidarietà. Aspetto una chiamata da Londra, tra mezz'ora. Sono così stanca di far bella figura che non ho nessuna ansia da prestazione. Un mese fa non ci dormivo la notte, adesso basta. Io sono quel che sono, quello è il mio background, questo ho da offrire. Al massimo non cambierà nulla rispetto a ieri, non muore mica nessuno. :)
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    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (23 Novembre 2015 16:07)

      In bocca al lupo Adri! ;-)
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  13. Avatar di Irene

    Irene 8 anni fa (23 Novembre 2015 18:18)

    Mi aspettavo una risposta del genere :-) in alternativa invece, mi sarebbe piaciuto un confronto su diverse modalità di approccio allo stesso tema. Continuerò,se vorrò, a leggere, masticando bene e ingerendo ciò che mi serve, buttando ciò che non mi é utile. Buona serata
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (23 Novembre 2015 18:36)

      Centinaia di articoli (centinaia e centinaia), circa 30.000 commenti (ho detto trentamila), migliaia di risposte personali a singole lettrici e ti sarebbe piaciuto avere un confronto, nel senso che me lo dici con lo scopo manipolativo di evidenziare che io non sono pronta ai confronti? E usi anche il tono della provocatrice di serie C che ammicca "ti ho provocato e tu ci sei cascata" dicendomi che "te l'aspettavi"? Quello che ti ho risposto prima e adesso è oro di per sé, a saperlo riconoscere, ovvio. Io credo che a te del confronto importi poco, ti interessa "trollare", essere al centro dell'attenzione venendo a denigrare il lavoro di qualcun altro, ma solo a scopi puramente emotivi, bisogno di importanza e di attenzione mal riposto. E fai tutto con il gusto del terrorista da internet (troll), proprio, guarda caso, su un articolo - che patentemente non hai letto e nel caso non hai capito - il cui obiettivo è quello di ampliare le vedute. Li hai letti i commenti delle altre lettrici? Leggili bene, sai. Il mio articolo non vale un decimo di quei commenti. Ma tu, cara mia, che sei solo interessata al perimetro che gira intorno alla lunghezza del tuo naso non hai di meglio da fare, per tentare di avere il tuo attimo di gloria, che trollare.
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    • Avatar di Irene

      Irene 8 anni fa (23 Novembre 2015 18:50)

      Sì ho letto attentamente questo articolo come molti altri, e anche i commenti. A presto
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  14. Avatar di helen

    helen 8 anni fa (23 Novembre 2015 17:52)

    Un grande incoraggiamento a chi cerca lavoro innanzitutto. Io ce l ' ho ma le umiliazioni non le conto più. Sono stravolta dalla gestione dei grossi enti pubblici per i quali lavoro: approssimazione, arroganza ( ultima risposta a seguito di nostre richieste: cosa credete col potere che abbiamo cambiamo anche le leggi.!!!Questo da parte di un ente i cui vertici vengono regolarmente indagati per truffa, hanno magari 25- dico 25poltrone, e vanno a finire agli arresti domiciliari mentre tagliano agli assunti con partita iva senza pagare i contributi), disservizi (perché la programmazione informatica è appaltata non si sa bene a chi). Dopo essere entrata in tutti le strutture importanti (ho avuto incarichi in università, tribunali, ospedali, carcere, ASL ecc) di questo paese ho piene fino all' inverosimile le scatole. Se potete statevene altrove e io vi vengo volentieri a trovare. Un incoraggiamento a chi protegge i più deboli (bambini), a chi cura la natura che è sempre più saccheggiata, vilipesa, odiata. Un sonoro vaffa a terroristi, iconoclasti, bracconieri, puttanieri, tangentomani paraculi. Sto talmente esaurita che potrei strozzare qualcuno ma non sta bene:) Grazie a ilaria che ha ascoltato qualche esternazione :):):)
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    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (23 Novembre 2015 18:59)

      Bentornata Helen, mi sei mancata! :-) Scrivici i tuoi momenti di coraggio: di sicuro ne hai tanti da raccontare! Un abbraccio ;-)
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  15. Avatar di Francesco

    Francesco 8 anni fa (23 Novembre 2015 17:06)

    Complimenti..un articolo fantastico..parole e contenuti di uno spessore enorme..molto utili in questo mio momento di difficoltà ..GRAZIE !!!
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (23 Novembre 2015 17:11)

      Grazie a te Francesco. Grazie anche per essere tra i pochi a smentire una convinzione che le lettrici hanno: che gli uomini non leggono questo blog. Lo leggono in tanti, commentano in pochi. E molti dei tanti mi contattano solo in privato, il più delle volte mostrando loro grande spessore e acume. Poi va beh, per la cronca, ci sono anche "sempre i soliti" che pure si provano a scrivere "mi piacerbbe conoscerti", con toni e parole di sfida. Ma si può?! :D
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    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (23 Novembre 2015 18:51)

      Eppero' Ilaria, dei gentlemen vorrebbero conoscerti e tu li snobbi?... Cattiva! :-D Scherzi a parte, sul fatto che uomini intelligenti e sensibili che fanno lo stesso nostro percorso non si esprimano tanto, mi sa che molti abbiano un po' paura di essere presi per dei trollatori o dei provoloni. Ed é un peccato! Un confronto sarebbe benefico a tutti. Per esempio, perché qualcuno di loro non racconta i suoi momenti di inaspettato coraggio, e magari anche delle donne della sua vita (madre, sorelle, compagna, figlie)?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (23 Novembre 2015 19:04)

      Non intendo andare nello stereotipo e soprattutto andare fuori tema: ma sai che io senza leggere il contenuto e senza leggere il mittente so riconoscere se una mail me l'ha mandata un uomo o una donna? Solo guardando quanto è lunga. Il classico delle donne è: "Ilaria ti racconto la mia storia in breve." e giù 15 pagine piene di dettagli irrilevanti. Gli uomini mi scrivono 2 righe (oggi uno 5) e concludono: "scusa se mi sono dilungato". Tempo fa addirittura pubblicai testi di vita vera dalle mie mail (come sempre con la massima riservatezza) sul mio profilo Facebook personale, non ti dico le risate. Gli uomini sono più restii a scrivere, di certo e di sicuro su un blog del genere ancora di più, anche per le ragioni che hai portato tu.
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    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (23 Novembre 2015 18:56)

      Vedo un -1 al commento di Francesco... un piccolo esempio dei motivi per cui gli uomini si esprimano poco sul blog, mi sa...
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  16. Avatar di Goldie

    Goldie 8 anni fa (23 Novembre 2015 19:37)

    Bello, grazie, ho avuto molto coraggio, questione di sopravvivenza spesso dovuta a situazioni non volute. Altro giro, altra giostra. Coraggio a tutte
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  17. Avatar di Erica

    Erica 8 anni fa (23 Novembre 2015 18:49)

    Può darsi Ilaria, voglio sperare che sia così:)
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (23 Novembre 2015 19:38)

      Erica, io ne sono abbastanza convinta. Viviamo tempi in cui a tutti è chiesto sempre di più, con sempre meno risorse (tranne qualche lodevole o meno lodevole eccezione). In più spesso molte persone lavorano in contesti degradati non solo da questo "chiedere sempre di più", ma da una mancanza della cultura del servizio, dello scambio, in sostanza della buona educazione (in senso profondo). Per cui alla fin fine in molti sono inseriti in un sistema in cui, spesso sono "vittime" e "carnefici" senza volerlo. Ripeto: non è giustificare, è dare una giustificazione che ha il senso di dire: "frustrantissimo non ricevere risposte, vero, considera che non vi è nulla di personale, purtroppo è così." Insomma il senso della mia spiegazione è: badate ad altro, passate oltre, non perdete tempo su una risposta non arrivata :) .
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  18. Avatar di Irene

    Irene 8 anni fa (23 Novembre 2015 19:34)

    Ehmm, io lavoro in una comunità mamma-bambino, non sono educatrice esclusivamente per bimbi piccoli, per questo le relazioni uomo-donna mi interessano molto, perché queste donne provengono da storie con disagi in quelle relazioni. E certo che c'è molto di personale nel mio commento, e anche molto della mia esperienza di lavoro e di vita. Solo alcune precisazioni
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  19. Avatar di Roberto

    Roberto 8 anni fa (23 Novembre 2015 20:28)

    Ciao Ilaria. Complimenti per l'articolo, ci voleva proprio,anche perché non tratta i tanti problemi di coppia,ma mette in risalto la parte migliore di noi,sia uomini che donne,quando affrontiamo gli ostacoli della vita.Un augurio di cuore a quelle/i che non ci sono ancora riuscite/i ,ho sempre apprezzato i commenti di Gea ma con quello di oggi ha veramente superato se stessa....grazie.
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  20. Avatar di baby

    baby 8 anni fa (23 Novembre 2015 21:32)

    Ciao Ilaria, articolo bellissimo, colmo di suggerimenti e un invito alla riflessione!! Io credo che troppo spesso ci facciamo fagocitare dall'ansia e dal quel famoso tunnel in cui non si vede la luce, è questione di abitudine. Spesso non siamo i protagonosti della nostra vita, ma la deleghiamo ad altri, tra l'altro facendo il doppio della fatica. Un augurio a tutte le donne, me compresa, affinchè attingano da se stesse il coraggio di cambiare ma soprattutto di saper affrontare la quotidianità.
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