Questo devi assolutamente saperlo (solo se vuoi cambiare la tua vita)

Rilassati, fai un bel respiro. Prenditi un momento di tranquillità tutto per te e concentrati su questo pensiero: come ti senti quando hai fatto qualcosa che ti piace?

Come ti senti quando hai realizzato qualcosa che desideravi e che ti interessava davvero?

Mi riferisco a qualcosa che accade spesso, anche se forse tu non gli dài l’importanza che merita.

Per esempio: come ti senti dopo aver sperimentato una nuova ricetta alla quale tenevi e ti rendi conto che il piatto che hai cucinato è venuto proprio bene, magari al di là delle tue aspettative?

Che cosa provi quando hai finito un lavoro al quali tenevi tanto?

Quando per esempio hai sistemato le piante di casa come volevi tu?

O quando hai riorganizzato gli spazi in cui vivi nel modo che più ti piace?

O quando sei andato o andata a farti quella bella gita, quel bel trekking, quella bella biciclettata?

O quando ti sei dedicato/a al tuo hobby preferito e hai realizzato quel lavoretto proprio come era tua intenzione?

Io credo che sia utile tenere a mente una cosa davvero importante: noi – noi esseri umani intendo – ci comportiamo nelle piccole cose esattamente come ci comportiamo nelle grandi.

Nelle nostre grandi imprese assumiamo lo stesso atteggiamento che abbiamo nelle piccole cose della nostra vita.

Ci hai mai pensato?

Ora c’è un aspetto davvero importante da considerare se intendi davvero cambiare la tua vita per il meglio, togliere di mezzo quello che non ti piace e metterci quello che ti piace.

Se intendi davvero fare piazza pulita della solitudine e delle relazioni insoddisfacenti e attrarre la persona e la relazione giuste per te.

Questa aspetto importante da considerare è: che cosa tu vuoi per te dalla tua vita.

“Che cosa vuoi per te dalla tua vita?” è un tema centrale nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”.

Ed è un tema centrale che propongo ai miei clienti privati di coaching attraverso il percorso di cambiamento personalizzato che  offro loro. Ed è per loro una posizione “rivoluzionaria” che li porta a una vera e propria trasformazione verso quello che loro sono autenticamente. Una “rivoluzione” che diventa spontanea e naturale e che li porta a ottenere ciò che desiderano in modo spontaneo e naturale.

C’è un comportamento comune delle persone con le quali ho a che fare  – soprattutto per lavoro,  ma non solo – che mi colpisce sempre. Un comportamento che hanno ad esempio coloro che vogliono diventare miei clienti, coloro che mi scrivono mail private, i lettori che commentano sul blog.

Tutti credono di avere ben presente qual è il loro problema o quali sono i loro problemi. Tutti parlano in termini di problemi.

Tutti sono convinti che la soluzione per loro sia la soluzione di un problema.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Ricevo mail che, nell’oggetto hanno frasi come: “Problema”, “Consiglio per un problema” “Aiuto” (e l’aiuto richiesto è per risolvere un “problema”).

Il contenuto delle mail è del tipo: “Ilaria, sono una ragazza giovane e solare, sono anche bella – almeno tutti mi dicono così -. Il fatto è che non riesco a trovare un ragazzo che mi piace davvero. Non che non abbia amici interessanti o non frequenti belle compagnie. Il mio problema è che quando avevo 18 anni ho avuto una brutta delusione amorosa e ora non riesco più a fidarmi. Credimi, sono convinta che senza questo ostacolo di mezzo la mia vita e i miei rapporti con i ragazzi sarebbero davvero molto diversi.”

Oppure:  “Ciao Ilaria, è da tempo che leggo il tuo blog e ti devo ringraziare. Gli spunti che offri sono spesso eccezionali e mi sono spesso molto utili, soprattutto in questo momento di grande cambiamento nella mia vita. Dopo anni di sofferenze indicibili – credimi, non so nemmeno io come abbia fatto a sopportare tutto quello che ho sopportato – mi sono decisa a lasciare mio marito. E di questo sono assolutamente contenta. Sono anche riuscita – lottando con le unghie e con i denti – a trovare un accordo che mi permetta di stare tranquilla economicamente e anche rispetto al rapporto con i nostri figli – che sono la cosa a cui tengo di più – sembra essersi sistemato tutto per il meglio. Il fatto è che proprio non riesco a essere tranquilla con me stessa: vivo in un piccolo paese e i miei genitori mi fanno pesare la separazione e ne soffrono. E per me questo è un problema talmente grande dal togliermi ogni serenità.”

Eppoi, come ben sai, ci sono tanti altri “problemi” dei quali si parla ampiamente anche qui sul blog, nei numerosi commenti e nelle discussioni che si aprono:  “i miei genitori non sono d’accordo sul fatto che lasci casa e questo è un problema che influisce sulla mia vita”, “non guadagno abbastanza”, “lui mi ha ingannata”, “lei mi ha ingannato” etc. etc.

Non voglio dimenticare – e non sia mai! – anche un’altra serie di “problemi” del tipo: “sono troppo giovane”, “sono troppo vecchio/a”, “lui è troppo giovane/troppo vecchio”, “lei è troppo giovane/vecchia”, “le mie amiche sono felicemente sposate”, “le mie infelicemente”, “troppo giovani”, “troppo mamme”…

Lo sai che io ci ironizzo un po’ su questo “atteggiamento mentale”  verso le questioni, perché, spesso, trovare l’aspetto più buffo ed esagerato dei comportamenti delle persone aiuta a riportare i “problemi” alla loro giusta dimensione, che non è mai grande come sembra, spesso è molto più piccola.

E infatti nel percorso di coaching che i miei clienti fanno con me di ironia e di senso dell’umorismo ne trovano molto…

Oltre all’ironia devi sapere che un certo approccio “problematico” ai “problemi” mi tocca da vicino, perché lo conosco molto bene per averlo “frequentato” assiduamente in passato.

So bene che cosa significa vedere molti ostacoli davanti a sé. So bene qual è la sensazione che si prova quando sembra che la propria vita sia “bloccata” da una situazione critica che non si “sblocca”. So bene come ci si senta “prigionieri” di determinate situazioni.

E, con il tempo e attraverso il mio percorso di crescita e di cambiamento, ho anche imparato a sbloccarmi, a trovare l’uscita dal labirinto, dai pensieri “bloccanti” e da una vita “bloccata”.

E’ per questo che applico quello che è stato utile per me nel lavoro con i miei clienti, mettendolo a loro disposizione in un modo che sia utile per quelle che sono le loro particolari necessità personali.

Sai da dove io faccio iniziare ai miei clienti quel rivoluzionario percorso di cambiamento che li porta inevitabilmente (e in modo spontaneo e naturale) a ottenere quello che vogliono?

Lo faccio iniziare dalla domanda: “Che cosa vuoi per te? Che cosa vuoi ottenere con il mio aiuto?”

Ora, fai un altro bel respiro e se anche tu vuoi incominciare il percorso che ti porta a ottenere quello che vuoi in modo spontaneo e naturale, rispondi alla domanda:

“Che cosa vuoi per te? Che cosa vuoi ottenere con il mio aiuto?”

Lasciami domande, richieste e commenti qui sotto.

Cordialmente

Ilaria

 

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220 Commenti

  1. Avatar di raffaella

    raffaella 13 anni fa (4 Ottobre 2011 18:01)

    @Ilaria: hai ragione tu, ok...adesso mi curerò e cercherò di andare a fondo delle mie paure, soprattutto nei confronti degli uomini perchè io ne ho un'assoluto terrore, non li so gestire e non mi sento a mio agio, mi nascondo pur di non dovermi confrontare, mi sento sempre da migliorare nell'aspetto, nell'atteggiamneto, nel parlare; li vedo come esseri troppo diversi e poco interessati a una come me che ritengo non possa dare nulla di quello che loro cercano. Per il momento ti ringrazio per la tua onestà e pazienza
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  2. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Ottobre 2011 19:23)

    @ Gio: esatto! Non sai quanto ti capisco... Però io non penso che una storia lunga diventi per forza noiosa. Dipende tutto da te, da come la gestisci e naturalmente da come risponde chi hai di fronte. Probabilmente per persone come noi la persona giusta non è qualcuno che ama la quotidianità, la routine e la stabilità, ma qualcuno di molto vitale, stimolante, non soffocante, travolgente e capace di stare al nostro passo. Credi sia impossibile? Io penso di no, conosco persone così. Poi comunque non va preteso tutto dall'altro e l'emozioni bisogna anche saperle trovare nelle piccole cose. E poi credo sia fondamentale quello che dici, di accettarsi con le proprie ambivalenze e considerarle un vantaggio. Basta sapere quando usare l'una o l'altra catatteristica e tenere a freno gli eccessi di entrambe. Un gioco di equilibri che come tutte le cose si impara col tempo e l'esperienza! :-)
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  3. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (4 Ottobre 2011 19:38)

    Ilaria, beh senza dubbio le pre-occupazioni oggettive e soggettive sono intimamente legate all'età di un ragazzo così giovane: per me sarebbe straziante un coinvolgimento con una persona talmente lontana da me proprio per il fatto che fisiologicamente lui nel corso degli anni si troverebbe a voler avere le esperienze appunto proprie della sua età, quindi storie o storielline o storiellone, il tutto però nella "leggerezza" dei suoi venticinque anni ed io non potrei ignorare queste esigenze. Io invece dovrei fare un passo indietro, e confrontarmi continuamente con i miei undici (undici eh! :D ) anni in più, impazzirei nell'incontrare ragazze più giovani e fresche di me e pensare "ecco, queste sono le ragazze giuste per lui!". So che sono ragionamenti abbastanza elementari, ma in tutta verità, pur non essendoci nessuna storia come ripeto, mi ci sono voluta avvicinare per capire meglio tra quali uomini posso cercare "la persona giusta", e non credo che lui, sebbene così umanamente valido, possa esserlo.
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  4. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (4 Ottobre 2011 20:40)

    E oggi devo fare anche i conti con una bella ferita narcisistica, data dal fatto di essere stata accantonata a vantaggio di un'altra donna da parte di un uomo con cui la conoscenza stentava a decollare, da mesi. Non importano le motivazioni, quanto il fatto che mi sento abbastanza meschina nel pensare che quest'uomo si diceva impreparato ad una relazione (sì, evidentemente ad una relazione *con me*) e ha ricevuto un grande regalo che a me (ecco la mia piccineria) sembra di *meritare* di più. Che avvilimento.
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  5. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Ottobre 2011 21:03)

    @ Gio: un grande classico che si legge spesso ai matrimoni civili. Forse lo conosci, comunque... "Quando l’amore chiama seguitelo benché le sue vie siano ardue e ripide. E quando dalle ali ne sarete avvolti, abbandonatevi a lui, anche se, chiusa tra le penne, la lama vi potrà ferire. E quando vi parla, credete in lui,anche se la sua voce può disperdervi i sogni come il vento del nord devasta il giardino. Amatevi, ma non tramutate l’amore in un legame. Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento tra le sponde opposte delle vostre anime. Colmate a vicenda le vostre coppe, ma non bevete da una sola coppa. Scambiatevi il pane, ma non mangiate un solo pane. Cantate e danzate insieme, siate felici, ma permettete a ciascuno di voi di essere solo. Ergetevi insieme, ma non troppo vicini: poiché il tempio ha colonne distanti,e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro". (Kahlil Gibran)
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  6. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (4 Ottobre 2011 21:17)

    ehhhhh...mia cara BICE...fosse facile... 4mesi son pochi per capire chi si ha di fronte.domani,va in Germania per lavoro,un paio di giorni...mi è sembrato malinconico mentre lo comunicava a noi tutti guardando me ma rientra domenica.i suoi occhi son sinceri,mi sembra un uomo buono,non molla la presa,non si arrende ma deve aprirsi di+ se vuole che mi decida a metterlo nelle condizioni di amarmi...parola d'ordine(per me):chiarezza d'intenti.tutto qui.per ora,affettuosa amicizia,nulla+. RICCARDO:MUOVITI. :)))))) MAGARI FOSSI AL TUO POSTO...MI DAREI DA FARE!! SCIOCCO!!
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  7. Avatar di Emanuela

    Emanuela 13 anni fa (4 Ottobre 2011 22:08)

    Ilaria, per trarre consapevolezza dalle mie capacità dovrei credere più in me stessa!
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  8. Avatar di Elena

    Elena 13 anni fa (5 Ottobre 2011 12:21)

    ciao Aliyah, io ho un anno più di te e mi è capitato, quasi 2 anni fa ,di conoscere un ragazzo di 10 anni più giovane , di lui mi attraevano la leggerezza e la freschezza , ma non ho mai pensato di poter vivere una storia vera ne mi ha sfiorato l’idea di volermi attaccare (che brutta parola) ad un ragazzo tanto giovane, una relazione seria mi sembrava decisamente improbabile, la distanza d'età che ci separa è troppa e non me ne sarei potuta innamorare veramente . tuttavia era davvero un periodo brutto brutto , non mangiavo e non dormivo.lui riusciva a farmi ridere (tanto!) La sua amicizia mi ha fatto molto bene, anzi è stato grazie a lui che ho cominciato a star meglio, riusciva a farmi vedere le cose in una prospettiva diversa ... riusciva ad aiutarmi molto più delle amiche, i cui discorsi invece che tirarmi su mi deprimevano ancor di più, semplicemente perché vedevo con quanta facilità e leggerezza affrontava la vita. la sua vicinanza è stata molto meglio del prozac o robaccia simile che il dottore voleva propinarmi. C'è sempre stato molto rispetto tra di noi e tutt'oggi siamo amici , io oggi tengo a lui perchè ho capito che aldilà dell'attrazione che ha provato per me (e anche io ne ho provata nei suoi confronti, anche se dopo poco ho preferito lasciar perdere ) è voluto caparbiamente e contro ogni mia previsione rimanere nella mia vita perchè gli piaccio come persona. Così grazie a lui ho vissuto tante esperienze divertenti e conosciuto nuove persone ed ambienti molto stimolanti, ho perfino trovato un secondo lavoro come traduttrice, grazie al quale guadagno qualcosina di più , mi ha insegnato un po di kite (uno sport davvero bello) ma soprattutto mi ha ricordato quanto è importate saper vivere con leggerezza (non inteso come superficialità). Fra di noi c’è stato molto “scambio (di esperienze ed emozioni) ” ed è stato gratificante per me . Diversamente il 43 enne con cui mi sarebbe piaciuto vivere una bella storia...perchè apparentemente perfetto sotto molti punti di vista è stato una gran delusione , le sue intenzioni avevano un unico obbiettivo.... ma io, come persona... donna... non gli interessavo davvero, non voleva mai vivermi , non cercava una intimità profonda nel senso di conoscersi aldilà di un rapporto superficiale e squalificante. Lui l'ho eliminato dalla mia vita e non ho rimpianti. Penso che non sia una questione d'età ma di affinità . Da un po ho cominciato anche io a domandarmi "cosa voglio per me “ nelle varie situazioni che mi capitano e devo dire che mi aiuta nel cercare di vivere rapporti soddisfacenti e di qualità con le persone che fanno parte della mia vita. Io non mi precluderei la possibilità di conoscere e vivere qualcuno con il quale, anche se so che non sarà l’uomo della mia vita, sento che potrebbe esserci qualcosa di “intenso” ,altrimenti mi sembrerebbe di passare la vita in sala d’attesa …dell’uomo perfetto , della situazione e del momento perfetto che non esistono… Non vivrei più nulla.. e quanta vita mi perderei inutilmente . :)
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  9. Avatar di Elisa

    Elisa 13 anni fa (5 Ottobre 2011 13:36)

    @Bice: invidio davvero il tuo equilibrio interiore e la capacità, come scrivi, di aver raggiunto un notevole benessere che dipende solo da te; interessante quando hai scritto che più che l'amore bisogna cercare l'indipendenza emotiva e l'amore verrà poi di conseguenza.. Il dubbio che mi pongo è tuttavia: come reiterare di continuo la ricerca dell'indipendenza emotiva e, una volta raggiunta, riuscire a mantenerla, quando il desiderio di avere un amore prude sempre un po' ;-) ? Da quando seguo questo blog, leggo i vostri commenti, interagisco con voi, ho davvero imparato tantissimo e ho capito quale sia l'approccio giusto per incontrare la persona giusta ma, tuttavia, questa mia vita di single, iniziata più di due anni fa, non riesco a immaginarmela per molti e ancora molti anni ancora ...Si sa che l'amore non si può "prenotare" come una vacanza ma sento che, anche raggiunta una buona indipendenza emotiva, questa mi verrebbe a vacillare se poi non incontrassi sulla mia strada la persona giusta con cui condividere la mia esistenza. Lo vedrei come un percorso senza evoluzione ma fermo sempre allo stesso punto..Posso prendermi cura di me e mettermi al centro della mia vita, volendomi bene sempre e comunque, in modo tale da evitare di cercare l'amore di un altro come cura sostitutiva (errore comune ma umano) ma poi se continuo a restare sola e purtroppo la persona giusta non riesco a trovarla, cosa faccio di tutta questa indipendenza acquisita se poi quello a cui tengo tanto, un legame d'amore, non arriva? Col tempo diventa triste e deprimente restare sempre soli dentro un meccanismo dove, per natura, al di là della convenzione sociale, il singolo tende a formare una coppia.. E a quel punto l'indipendenza si trasforma in una specie di arma di difesa per ovviare al pericolo di non arrivare a trovare qualcosa che, comunque, ricerchiamo perchè nella nostra natura..
    Rispondi a Elisa Commenta l’articolo

  10. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 13 anni fa (5 Ottobre 2011 13:59)

    ELENA,condivido moltissimo l'ultima parte del tuo commento:affinità elettive,diceva GOETHE...si scrive così???non lo ricordo+... :PPPPP...bello,molto bello!!:)))))
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  11. Avatar di Aliyah

    Aliyah 13 anni fa (5 Ottobre 2011 14:13)

    Elena, che carina...!!!Grazie per le tue parole!! Confesso che mentre leggevo speravo nel lieto fine :) Ma anche io come te sono convinta di tutte le cose che non potrebbero funzionare con tanta differenza d'età. Poi abitiamo pure distanti e non c'è, forse per fortuna, la possibilità di frequentarci, ma spesso entri in confidenza proprio con persone diverse da quelle della tua quotidianità. So anche che quell'"intensità" al momento di tirare le somme mi farebbe male, perchè mi coinvolgo moltissimo e per smaltire la "sbornia" devo usare tutte le mie energie, e spesso sono rimasta a terra...
    Rispondi a Aliyah Commenta l’articolo

  12. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 13 anni fa (5 Ottobre 2011 14:41)

    @ Eleonora Darmi da fare? Ovvero? Frequentare corsi di "ristorantologia" e "alcol.." pardon "enologia"? No, il tempo libero preferisco passarlo al telescopio. Mai visto Giove con un telescopio?
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  13. Avatar di Riccardo Levi

    Riccardo Levi 13 anni fa (5 Ottobre 2011 16:47)

    Sulla base di quale ragionamento potete affermare con certezza che la vostra vita è in mano vostra?
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  14. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (5 Ottobre 2011 20:00)

    @ Raffaella, grazie a te!
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  15. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (5 Ottobre 2011 20:09)

    @ Aliyah: sai che non ho ben capito le motivazioni della tua ferita e del tuo avvilimento? Non ho capito: quest'uomo ti interessava/interessa davvero?
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  16. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (5 Ottobre 2011 20:09)

    @ Emanuela: ok. E come fai a credere di più in te stessa?
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  17. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (5 Ottobre 2011 20:10)

    @ Elena: grazie per il tuo contributo!
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  18. Avatar di Andrea

    Andrea 13 anni fa (5 Ottobre 2011 20:16)

    Ciao Ilaria e tutti, ben ritrovati!:-) Ilaria, mi trovo perfettamente in linea con te, l'auutoironia e soprattutto una buona dose di umorismo aiutano veramente a farci compiere quel pizzico di strada in piu' che altrimenti non faremmo... E poi trovo centrale anche il tema della prigione che spesso ci creiamo da soli... E questa prigione e' fatta da diverse catene che possiamo chiamare, paradossalmente, "catene dei liberi"... E fra queste catene troviamo appunto la chiusura della nostra mente aigli schemi abituali (oserei dire anche "ossessivi"), mentre ho scoperto che potremmo trovare molto spassoso e divertente cominciare a interpretare le persone alla lettera e, credimi, cosi' facendo a volte riusciremmo a sbloccare l'altra persona, facendola ridere. Ovviamente se ci riusciamo in questo, per noi potrebbe essere come una specie di "rottura del ghiaccio" e potremmo cosi' iniziare ad affrontare situazioni un po' piu' impegnative e, con molta piu' facilita' ed elasticita' mentale. Credo che e' per via di queste catene che abbiamo delle credenze tipo "povero me", perche' quello che ci paralizza e' la paura; e la paura genera ignoranza, che genera altra paura. Per uscire da questo ciclo vizioso basta semplicemente porsi la domanda "cosa posso trovare di divertente in quello che mi e' capitato?", oppure anche "come posso usarlo a mio vantagio?" o forse anche meglio "cosa quest'esperienza vuole (o ha voluto) insegnarmi?". Se ci facciamo queste domande quando notiamo resistenza da parte della persona con cui vorremmo condividere un certo percorso ;), possiamo benissimo trovare anche risposte del tipo: "questa persona e' ancora impreparata a certe esperienze", oppure: "ma guarda, che grandi opportunita' mi aspettano la' fuori o in quel gruppo!" Alcuni di noi (compreso il sottoscritto fino a qualche tempo fa) crede di poter stravolgere la propria vita di coppia in una specie di "terapia", dicendosi magari qualcosa tipo: "Ti salvero' io!" e personalmente ho constatato che questa strategia non funziona quasi mai. Qualche periodo fa ho conosciuto una ragazza che, parlandoci per un po' mi ha spiegato che aveva delle questioni irrisolte con i suoi genitori e che per questo motivo prova parecchia diffidenza nei confronti dell'universo maschile. Naturalmente le ho risposto che e' abbastanza normale e comprensibile che si abbiano queste reazioni quando siamo delusi dai nostri genitori, ma dentro di me mi son detto (avendola gia' fatta una volta l'esperienza del "salvatore)": "No no, prendi pure tutto il tempo di cui hai bisogno, mentre io cerchero' altre strade (e le trovero'), perche' preferisco costruire nuovi percorsi piuttosto che aggiustare certe situazioni strettamente personali, che con me hanno poco o nulla a che fare. Sinceramente non mi va di rovinare un rapporto cercando di ridurre le influenze dai fantasmi del passato" (che per precisare non sono neanche miei). Da quando nella mia mente albergabano queste convinzioni mi sono sentito molto meglio Grazie ancora Ilaria! Andrea
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  19. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 13 anni fa (5 Ottobre 2011 21:12)

    @ Elisa da quel che scrivi sembrerebbe quasi che tu non desideri raggiungere l'indipendenza emotiva per timore di perdere il desiderio di attrarre la persona giusta. L'indipendenza emotiva di fatto è la vera capacità di amare e farsi amare; è capacità di amare se stessi senza sforzo e di portare questo amore fuori di sé. E questo inevitabilmente crea amore e attrazione e porta a realizzare relazioni davvero piene e soddisfacenti :).
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  20. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (5 Ottobre 2011 21:49)

    @ Elisa: mi fai sorridere perché, ancora prima di avere raggiunto l'indipendenza emotiva e di sapere come starai quando l'avrai, ti preoccupi dell'eventualità di soffrire la solitudine! Vedi, anche io, dopo che ero single da poco, stavo male all'idea di dover fare un percorso di crescita (idea che mi suggerivano le numerose delusioni) e attendere anni per trovare la persona giusta, ammesso fosse arrivata! Gli anni sono diventati 7 e non sono stati così malvagi. Nel momento in cui ho cominciato a stare bene, poi, il problema della persona giusta e del futuro amoroso non me lo sono più posta. Credo sarà così anche per te. E che poi ti accorgerai di attrarre persone diverse, anche tra le amicizie, e di stare proprio bene con te stessa. Non perderai il desiderio di una relazione, ma non sarà più un bisogno, un pensiero fisso... e quando capiterà un'occasione te la godrai molto di più, comunque vada... senza restarci impantanata se non va, senza veder calare la tua autostima, senza farti prendere dal panico. Insomma, non mi preoccuperei di quel che succederà dopo, fasciandomi già la testa addirittura! Vivi l'oggi... :-)
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