Non è che per caso hai paura della felicità?

felicitàSe vuoi attrarre la persona giusta per te devi avere bene chiaro in mente che cosa significa per te essere pienamente felice e anche come puoi realizzare la tua felicità.

E, soprattutto, non devi avere paura di essere felice.

Di quanto sia importante, per essere attraente, il fatto che tu sappia con certezza che cosa desideri per te, parlo ampiamente qui sul blog e nei miei percorsi.

Oggi voglio aggiungere ulteriormente delle considerazioni.

So benissimo che il fatto che abbia scritto “non devi avere paura della felicità” ti ha suscitato molto perplessità del tipo: “Ma che cosa stai dicendo, Ilaria?! Ma come è possibile avere paura della felicità? Tutti la desideriamo la felicità!”.

Così credi che sia, ma non è proprio come credi o come comunemente si crede.

Intanto faccio una premessa importante: molti sono infelici senza avere una relazione (e pensano che sia soprattutto a causa di quello). Molti sono infelici avendo una relazione (e proprio a causa della relazione).

Sappi che non puoi essere felice e avere una relazione infelice; è anche molto difficile che tu sia infelice e abbia una relazione felice.

Di certo puoi essere felice e avere una relazione felice. E, con altrettanta certezza, puoi essere felice senza avere una relazione.

Calma: so benissimo che tutte queste affermazioni risultano provocatorie…

Quello che tengo a dire è che devi essere felice per avere una vita felice e una relazione felice.

Ma andiamo avanti e arriviamo al punto.

In un post di qualche settimana fa,  affermavo che alcune persone si “perdono per strada” nel loro percorso personale anche perché sono terrorizzate dalla felicità, dall’idea di raggiungere quello che vogliono davvero.

E FrancescaChiara, una lettrice, in un suo commento, mi esprimeva le propre perplessità: “Qui mi hai perso! ovvero, non ti seguo. Come può la felicità terrorizzare? [tra l’altro dovremmo definire felicità]. Come posso essere spaventata dal raggiungimento di ciò che voglio? Intendi dire che ci fa paura poi l’idea di poter perdere quello che abbiamo raggiunto? A tal punto da farci paralizzare da questa paura e non provare nemmeno ad essere felici?”

Io  ho dato una risposta e ho promesso di occuparmi ancora del tema. La mia risposta si concludeva con queste parole: “Le questioni che poni tu (paura di raggiungere la felicità intesa come paura di perderla), in effetti, sono tra quelle che compongono la “paura della felicità” di cui parlo, ma non sono le uniche. Ve ne sono di molto più sottili…
Quanto alla definizione di “felicità” ti suggerisco di non perderti in eccessivi distinguo (a che ti servono?). Per me, in questo senso felicità significa vivere la vita che vuoi veramente.”

Oggi in questo post ti voglio esporre quelle che sono alcune delle ragioni “sottili” della paura della felicità, che accomunano molte più persone di quanto tu possa lontanamente immaginare.

La prima è una “non-abitudine alla felicità”, una scarsa dimestichezza con il concetto di felicità: la felicità, nel nostro mondo, è considerata una sorta di “tabù”, di tema scottante, quasi pruriginoso. Non a caso anche FrancescaChiara, forse temendo di essersi lasciata andare, ha subito messo i puntini sulle “i” e ha aperto la parentesi: “dovremmo definire felicità”.

E’ stato un modo  come un altro per dire: “andiamoci piano, rallentiamo, stiamo toccando un tema spinoso… la felicità…”.

A te, che sensazioni strane provoca quella parola? Il tuo corpo ti sta mandando segnali di disagio mentre mi leggi?

Sui giornali, in tv, sui libri, in internet ormai si parla di tutto, spesso a sproposito e con una libertà che sfiora la licenza. Ancora qualche decennio fa era scoveniente pronunciare la parola “piedi” in pubblico (si usava il termine “estremità”), ora se non si nominano con disinvoltura e in continuazione parti anatomiche con funzioni specifiche o funzioni fisiologiche varie (e il loro esito), non si “buca il video”, “non si lascia il segno”.

E quando un personaggio famoso, ricco e di successo viene intervistato non tralascia particolari della sua vita intima (l’età della sua prima volta; quella della sua prima volta con un persona del sesso opposto, quella della sua prima volta con una persona del suo stesso sesso, quella con tutte e due insieme ;) etc.), ma alla domanda classica: “Sei felice? Tutto quello che hai e che fai ti dà la felicità?”, di colpo si imbarazza e biascica cose insensate.

E anche questo genere di personaggi, molto spesso, si attacca come se fosse un salvagente, alla precisazione di FrancescaChiara: “dovremmo definire felicità”. E già. Dovremmo…

Ci hai mai fatto caso?

E’ come se, ogni colta che io dico che la mia mamma fa le lasagne più buone del mondo, qualcuno mi correggesse: “Definiamo cosa significa lasagne buone…”. Ma te lo vedi?!

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Il concetto di felicità è considerato un ambito di competenza dell’alta filosofia. Oppure viene svilito e sminuito.

Ci sono alcuni stati di Facebook che a me davvero impressionano: “Oggi è venerdì. Sono felice perché tra due ore smetto di lavorare.”. O: “Sono proprio felice! Hanno finalmente dato la multa alla mia vicina di casa che parcheggia in divieto. Ben le sta!”

La felicità: ma che roba è?

Quando ero piccola io – e credo anche adesso – le famose favole piene di principi e di principesse erano fitte di vicende complicate e dolorose. Le seguivi passo passo con ansia e partecipazione e quando le grane si risolvevano e volevi sapere che cosa sarebbe successo d’ora in avanti (il bello stava per incominciare!), tutto si chiudeva con la frase “e vissero felici e contenti”.

Ma che cosa significa?

Io da bambina me lo chiedevo sempre e spesso lo chiedevo anche a chi mi era vicino.

I telefilm e i film di grande successo hanno tutti la stessa struttura: la trama si basa su alcuni problemi da risolvere e ostacoli da superare.

Poi c’è il lieto fine, che in realtà è solo l’inizio: ma la storia, appunto, finisce.

Che cosa c’è di così misterioso nell’essere felici e contenti? Che cosa c’è di così indicibile nella felicità da non poterlo spiegare chiaramente?  :)

E a casa, in famiglia, a scuola il tema felicità non se la passa molto meglio. Nemmeno tra amici e neanche in coppia. Non se ne parla. Si cala un velo di silenzio, di vergogna, di timore.

La seconda ragione che spiega la paura della felicità è il fatto che pochissimi sanno che cosa sia la felicità per loro. Non sanno definirla, descriverla. Non sanno che cosa li rende davvero felici.

Cioè: se tu temi la felicità forse è anche perché non sai che cosa sia la felicità per te. Non hai provato a definirla, non ci riesci, hai qualche difficoltà in quella direzione. Fatichi a immaginarla e a calarla nella realtà della tua vita.

Forse credi che sia troppo grande, impegnativa, difficile per te: immaginarla ti fa pensare di dipingere la Cappella Sistina. E come fai?

E’ come se tu pensassi che è una cosa “tanto gigantesca” da non poter essere contenuta nemmeno dalla tua immaginazione.

Questa ragione deriva direttamente dalla precedente: non essendo abituate a “parlare”, a “esprimersi” in termini di felicità e di soddisfazione individuale, le persone non ci “mettono su la testa” e nemmeno il cuore.

Per cui hanno grande dimestichezza con quello che non amano, che non li rende felici, che li fa star male – di quello sanno parlare nei minimi dettagli, lo sanno descrivere, lo “maneggiano” per bene (anche se presenta sempre delle incognite insospettabili) – ma faticano a definire la loro propria felicità.

E questo ha una serie di conseguenze interessanti…

Oggi mi fermo qui.

Di carne al fuoco ne abbiamo messa in abbondanza. Tu “cuocila” con i tuoi tempi e nei modi che preferisci.

Io esco a farmi una passeggiatina nella Milano del venerdì sera, che si prepara alacremente al weekend.

Lasciami i tuoi commenti con opinioni, sensazioni, provocazioni ;) .

Cordialmente

Ilaria

Lascia un Commento!

208 Commenti

  1. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (3 Febbraio 2011 23:03)

    C'è una domanda che a volte mi faccio e mi piacerebbe sapere se esiste una risposta. La domanda è semplice: Una persona che è stata immersa per decenni nella negatività altrui, può diventare positiva?
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  2. Avatar di roberta

    roberta 13 anni fa (3 Febbraio 2011 23:23)

    @Riccardo: se cambi le tue credenze, se cambi le regole del gioco che hai sempre seguito, se inizi a pensare che la vita può essere molto divertente smettendo semplicemente di appesantirla, se vuoi sperimentare cosa può succedere a sentirti un'altra persona, se smetti di volere avere ragione su te stesso e cominci a pensare che forse per una volta avere torto ti può rendere felice...allora si può
    Rispondi a roberta Commenta l’articolo

  3. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (3 Febbraio 2011 23:43)

    sì,mio caro RICCARDO,liberandosi da quella stessa negatività una volta per tutte. io,ci son riuscita. :) ti dirò di+:ringrazio quella negatività chè ha fatto emergere la Eleonora di oggi. senza di essa,ti assicuro,( in parte lo è ancora e lo sarà sempre)è stata pesantissima...indescrivibile...!!...ma senza di essa,dicevo,non avrei dato la giusta importanza alla mia VITA,come se la cosa non mi riguardasse,come se non esistessi. difficile da spiegare... devi solo imparare a"fregartene"del prossimo ed esser selettivo e se il caso rispondere per le rime chi rompe le scatole gratuitamente giusto per il gusto di farlo(e ce ne sono tanti!!): vedrai che ti sentirai molto meglio e finalmente+leggero fino ad arrivare al punto di citare il marchese del grillo...ahahahah!!! non è poi così difficile,sai? :D PROVA!
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  4. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (3 Febbraio 2011 23:50)

    @Roberta: se fossimo su facebook, ti alzerei il pollice!
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  5. Avatar di roberta

    roberta 13 anni fa (4 Febbraio 2011 0:05)

    @Bice: per un attimo ho temuto la scelta del dito :-)... battutina per avvalorare il bisogno di leggerezza!
    Rispondi a roberta Commenta l’articolo

  6. Avatar di Amina

    Amina 13 anni fa (4 Febbraio 2011 2:02)

    Bice, la situazione è esattamente quella che hai vissuto tu, con la variante che a me d'intuito non sembra proprio un tipo da rapporto platonico. Anch'io poi sarei gelosa al posto della moglie, per me la complicità lega più del sesso. Riccardo, ti ringrazio di avermi regalato una perla del tuo pensiero...pensato da Tich Nath Hanh (sono queste le citazioni: il nostro sentire espresso in forma più artistica e incisiva). Secondo me è possibile liberarsi della negatività in cui si è stati immersi per anni ma bisogna cambiare tantissime cose, quasi tutto: bisogna rivoluzionare, trasformare il proprio ambiente e il modo di pensare e di agire. Eleonora, sei una ragazza molto sensibile: può darsi che tu abbia percepito l'energia del luogo che hai visitato, non buona anche se immerso nella natura; a un'indagine approfondita, potresti scoprire che in quel luogo sono successe cose poco piacevoli. Vorrei anche dirti di cercare di non provare tanto dolore e rabbia per i disturbi di tuo fratello: lui sta facendo l'esperienza di una vita in cui riceve tanto amore dai familiari, più attenzioni di quelle che si ottengono di solito; i rapporti umani costituiscono una rete immensa, che si estende su tutto il pianeta, in cui ciascuno ha necessità di dare e ricevere da altri per sopravvivere anche emotivamente. A volte ci sembra di dare più di quanto stiamo ricevendo perchè non possiamo avere una visione d'insieme, altrimenti ci accorgeremmo che tutto è perfettamente bilanciato.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  7. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (4 Febbraio 2011 2:39)

    @ Amina In merito a quanto stai vivendo, saprei cosa dire, ma, essendo una mia opinione, non lo dico. . @ Roberta Essere un'altra persona? Io sarei felice di poter essere me stesso, ma purtroppo non posso. Ciò rende impossibile l'essere felice e tutto il resto.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  8. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Febbraio 2011 2:56)

    @ Amina. In effetti può essere anche come dici tu. Anzi, se lo dici tu che ti rapporti direttamente con lui, è facile che la tua impressione sia quella giusta. Credo che certe cose si colgano... Nel mio caso, ad esempio, all'inizio è nata proprio come amicizia e credo che lui stesso sia scivolato nella situazione senza rendersene nemmeno conto. Dopo invece ha cercato di arginarla. Poi anche io, come te, sarei stata gelosa. Anche se da un lato penso che ognuno debba essere libero di avere le proprie frequentazioni (tuttora io esco con gli amici che vedevo prima), è anche vero che se arrivi a definire una donna un'anima gemella e a dichiarartene innamorato, forse è il caso che per proteggere la tua storia te ne allontani... Se non lo fai, forse ti manca qualcosa nella relazione che vivi. O manca qualcosa in te. E allora le domande da farsi diventano altre. Quello è solo un sintomo. Io lo avevo invitato a riflettere, ma lui sosteneva di non avere problemi... mah... Comun
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  9. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Febbraio 2011 3:15)

    ops, mi ha scappato l'invio prima di avere finito. Dicevo... Comunque, Amina, alla fine secondo me fai bene a cogliere l'occasione per farti domande su te stessa. Penso che ad ogni donna faccia piacere essere corteggiata. Che se anche si ama, non si perde l'uso della vista e ci si accorge della bellezza altrui. Anche di quella interiore (anche a me piacerebbe un uomo come quello che descrivi sul discorso ferie, il mio comunque fa lo stesso). Penso che può capitare di incontrare altre anime gemelle o anche solo persone che hanno proprio quello di cui il partner ci pare carente. Il partner o la nostra vita, quindi alla fine noi stessi. Io ad esempio credo di sapere cosa il mio uomo ha trovato in me... rappresento ciò che lui, in parte, vorrebbe essere, ciò che sta cercando, ciò che gli mancava. E invece di cercare dentro di sé, ha cercato fuori. Credo che forse il problema sia più suo che della coppia (ma in effetti della coppia non so praticamente nulla) e che lui lo stia risolvendo così. Anche io ho trovato in lui cose che fatico a darmi da sola. Da quando c'è lui mi sento più forte e sicura di me. E questo un po' mi dispiace, pensavo di essere più indipendente, di bastarmi. Invece rendermi conto che con un altro sto meglio che da sola mette in gioco tante di quelle paure... e non so vedere il confine. Non riesco a capire se mi dà cose che dovrei davvero darmi da sola o se va bene così. Se mi appoggio troppo o se questo è l'amore. Ci sono dentro e non ci capisco nulla, razionalmente. Ho solo sensazioni. Comunque sia, sto piuttosto bene. Ora è tutto così luminoso e forte che le paure restano nell'angolo. Lui mi pare meraviglioso e incredibile e io sto benissimo... anche quando sono da sola. So di dovere anche molto ad un mio percorso di crescita, agli amici, ad un nuovo modo di affrontare la vita che è venuto avanti in questi mesi... so anche che lui mi insegna cose, modi di essere che finiscono per appartenermi e che resteranno sempre e comunque... eppure a volte mi chiedo: è l'amore questo? Che diavolo è l'amore? Ho con lui tutto quello che ho sempre desiderato in una relazione. E ora che ce l'ho mi chiedo se si chiama amore... mah... Forse sono dubbi normali. Mi attraversano così, ogni tanto... poi se ne vanno. Resta che sono felice. Non so se queste mie riflessioni ti aiutano a rispondere a qualche domanda. Quando ho tradito, ci sono scivolata dentro. Un po' con la rabbia per ciò che il mio uomo non mi dava, un po' perché avevo davvero tanto bisogno di quello che l'altro mi offriva. Perché ho impiegato mesi a lasciare? Perché è così difficile capire cosa provi, se una storia è finita o no, se vale la pena... e intanto non puoi fare a meno di vivere la nuova! E prima di tradirlo, ero stata tentata da altri... un processo durato anni. Erano tutti sintomi di qualcosa che non andava e che qualcosa non andava lo sapevo, ma non riuscivo a risolvere, pur parlandone con lui. Ho capito poi quanto andava male e quando mi mancava solo quando l'ho trovato in un altro... Il tuo, Amina, cos'è? Un sintomo di qualcosa, secondo me. Resta da capire cosa... Credo che gli uomini, più facilmente delle donne, trovino nel tradimento l'equilibrio che loro manca e che gli permette di non guardare in faccia e risolvere il loro problema. Ma a volte, invece, il tradimento è la svolta, fa capire, apre gli occhi. Anche agli uomini. Comunque, che ci rimugini o meno, un giorno ti apparirà tutto chiaro. Come se si accendesse la luce. E forse meno ci pensi e ci costruisci sopra con la razionalità, prima lo capirai. Almeno a me succede così.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  10. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (4 Febbraio 2011 6:17)

    AMINA cara...può essere,sai?non so cosa mi sia preso...mi sentivo"persa"...quanto a mio fratello...per tanto tempo,ho analizzato fin nel profondo le dinamiche che hanno portato al suo stato di malattia...perenne...ho fatto un grosso lavoro di introspezione,mettendo tutto in discussione...persino la mia famiglia...come un enorme puzzle da ricomporre pezzetto per pezzetto...avrei tanto voluto che lui mi avesse seguito in questo mio percorso di vita...e avesse scoperto DIO come l'ho capito io...io,ora,son molto serena...ho fede nel senso che ho fiducia...non ho paura di quel che sarà per me o i miei cari...spesso esorto mio fratello a vedere la vita come quella di un trapezista da circo e gli ripeto spesso: vivi la tua vita...fai le tue acrobazie...anche quelle che ti sembrano+difficili addirittura impossibili...provaci,dai...non aver paura...male che va c'è la rete che ti salva. quella rete,è DIO. Dio ha voluto che lui facesse un percorso alternativo di vita( e di crescita) molto diverso da quello programmato: non era destinato a diventare nè un campione di judo(pur essendo stato la+giovane cintura marrone d'Italia e campione regionale3volte)nè un ingegnere elettronico,come avrebbe voluto... ma il suo ancorarsi al passato senza lasciare che DIO operi nella sua anima come dovrebbe,lo porta a non trovare pace da nessuna parte... e ... non riuscire a fargli capire che la malattia non è una punizione,è,per me,il dolore in assoluto+grande. NON MI ARRENDO,comunque...!
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  11. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (4 Febbraio 2011 9:22)

    @ Eleonora Cos'è successo? E' successo quello che succede sempre. Lascio strada libera a tutti gli altri. Comunque, nessun problema. La felicità arriverà. Dicei anni fa ci andai molto vicino e qualcuno qui sa cosa intendo.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  12. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (4 Febbraio 2011 11:12)

    @ Roberta: proprio cosi'! decisamente pollice alzato anche per me!!! . Quello che dice Eleonora e' una gran verita'. Non so se si puo' trasformare in un consiglio confezionato ad hoc epr terzi...questo e' un grosso dubbio che ho. Ma quando la vita ti mette sul cammino un'esperienza forte, dolorosa, negativa che senti che piano piano rischia di prosciugarti ogni vitalita'...bhe', i casi sono due: o ti rivolti e ti agiti finche' non trovi la chiave di lettura giusta per uscirne rafforzato e piu' aperto alla vita di prima. Oppure subisci e ad un certo punto ti arrendi allo stato delle cose. E in questo caso la tristzza, la frustrazione, l'insoddisfazione o ti spingono al suicidio (ma ci vuole una forza grande, uguale e contraria a quella vitale, per decidere di non voler piu' vivere una vita che non ci piace e che non riusciamo a cambiare). Oppure, piu' probabilmente , ti rendono depresso facendoti vivere "trascinandoti" come un morto vivente. La cosa bella e' che la positivita' altrui puo' essere contagiosa (cosi' come la negativita'). Quindi, per una persona che e' stata immersa nella negativita' e ne e' stata influenzata, prosciugata.....il circondarsi di positivita' puo' avere l'esatto effetto uguale & contrario. Perche' come si diceva in altri commenti su questo post: la "felicita'" e' un'attitudine che va trovata dentro di noi e poi va coltivata e seguita. Va da se' che essere passivi di solito non porta a nulla di buono: ci vuole la voglia prima e l'energia poi per reagire ed agire - costantemente. Scegliere...sempre scegliere, comunque scegliere. . @ Amina: Il tizio in questione l'hai probabilmente inquadrato benissimo. Rimane una cosa pero': il tuo accennare che l'intesa con lui (a livello mentale, di scambi di dialogo) ti ha forse fatto capire che nella tua vita al momento c'e' una certa monotonia/noia. Io lascerei perdere la questione del bacio al telefono e piuttosto mi chiederei com'e' la mia vita in questo momento. Sono sicurissima che lo stai gia' facendo...non ne dubito! Ma se volessi condividere, ne sarei felice. Perche' la convivenza e l'impegno a portare avanti un rapporto in cui, necessariamente, tutto cambia ed evolve (nonostante i sentimenti ci siano sempre, in evoluzione pure quelli pero') e' un territorio per me ancora nebuloso. Mi ci sono scontrata piu' di una volta e nonostante abbia ogni volta imparato qualcosa, mi sto chiedendo se ho la capacita' di prendere un impegno del genere con qualcuno, nonostante l'amore e la voglia di stare insieme fino alla morte. Grazie!
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  13. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (4 Febbraio 2011 15:46)

    chiedo a BICE che è esperta nel ramo: può un uomo sposato esser geloso delle"attenzioni lavorative"che ho verso un altro,ugualmente sposato? da me,son tutti(o quasi) impegnati,dunque...io,faccio solo quel che devo,non flirto con nessuno. vederlo,però,che mi osserva con sguardo indagatore come a dirmi(che succede?),mi fa pensare... io,son un soldato.il tipo in questione non m'interessa affatto come non m'interessa che mi chiami BELLA GIOIA...mi lascia indifferente...lo sto vedendo spesso sempre per i terreni di cui parlavo,ieri...poi,fatto il mio dovere,prendo e me ne vado. tu che dici?intanto che rifletti,cerco via internet altri clienti...a dopo e grazie. ciao! RICCARDO:ok... come desideri. :)
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  14. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (4 Febbraio 2011 16:04)

    siamo sotto S.VALENTINO...vi lascio questa bella citazione: "la vita è come il cioccolato: è l'amaro che fa apprezzare il dolce". (xavier Brèbion) condivido pienamente. :D
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  15. Avatar di Amina

    Amina 13 anni fa (4 Febbraio 2011 16:13)

    Riccardo, la tua opinione a me interessa, molto, infatti te l'ho chiesta. Bice, in fondo anch'io sento che nel mondo abbiamo più di un'anima gemella, vorrei soltanto non incontrarle contemporaneamente: ho scoperto che il mio spirito di avventura si è affievolito, ho paura che la mia vita diventi complicata. Certo è che la presenza di un'altra persona fa luce su aspetti di sè stessi che nemmeno la persona più autodeterminata e realizzata da sola è in grado di vedere. Ho sempre fatto la scelta di parte di essere solidale con le mogli e anche in questo caso mi fa rabbia che lui rischi di farla soffrire: dopotutto una ragazza giovane e bella (per due anni ha fatto la modella) che si mette in gioco e mette al mondo due figli e si occupa di una famiglia, avrà pure dei meriti che le consentono di aspirare a un po' di sincerità! Proprio ieri sera, nella pizzeria di un centro commerciale, ho incontrato un ex compagno di scuola: libero professionista, studio ereditato dal padre, fidanzato con una mia amica dai 16 ai 28 anni (diceva in giro che era solo per avere una femmina a disposizione, lei era innamorata persa...), in seguito l'ha lasciata per sposare un'ereditiera, con la quale ha avuto due figli; ieri era in compagnia della giovanissima entraineuse cubana di turno, quelle ragazze che, poverine, vengono dalla fame e si "mettono a disposizione" di chiunque regali loro due o tre paia di scarpe tacco 12. La ragazza mangiava la sua pizza con voracità, senza sorridere mai, ascoltando con uno sguardo di freddezza assoluta la conversazione galante di lui. Io mi sono girata da una parte, lui dall'altra, perchè quando ha questo tipo di compagnia non la presenta: questo tipo di incontri mi lascia l'amaro in bocca e mi fa dubitare sulla sincerità umana in generale... FrancescaChiara, questo tipo di condivisione preferisco evitarlo, perchè non vorrei influenzare in un senso o nell'altro chi non ha ancora sperimentato una convivenza: chiaramente nel tempo le cose cambiano. Da una certa epoca in poi è molto in gioco la volontà, e l'attitudine a fare quei bilanci di tipo razionale tanto invisi a Bice. Per me nella coppia ha contato moltissimo la presenza dei figli e delle loro esigenze, l'entusiasmo dello stare assieme è qualcosa che appartiene al passato, per varie ragioni. Anzitutto il lavoro assorbe entrambi sempre più, poi ci sono le abitudini e le convenzioni, ad esempio rientrare a casa la sera e ritrovare il partner a cena anche in una giornata "no" è un'arma a doppio taglio; negli anni le persone crescono, io sono cambiata e a lui sembra non faccia piacere tenerne conto, perchè sono diventata meno fragile. All'inizio gli dicevo: "Senza di te, sarei persa"; adesso non lo dico più perchè confido di cavarmela comunque. Forse sono io che arrivo a pretendere la luna: in fondo è un brav'uomo, le amiche me lo invidiano. Eleonora, nella mia esperienza le domande rivolte col cuore a nostro Padre ricevono sempre una risposta, a volte dopo anni; intanto il dolore ci modella, come uno scultore che elimina i volumi superflui.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  16. Avatar di Amina

    Amina 13 anni fa (4 Febbraio 2011 17:20)

    Bice, leggendo il tuo commento, mi sono resa conto che la vita stessa è il nostro partner.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  17. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (4 Febbraio 2011 17:26)

    @ Amina Cominciamo col dire che io sono un modello Fox Terrier (mi affeziono) quindi non mi sono mai potuto permettere, nè posso farlo oggi, intrallazzi con persone già impegnate (ecco perchè diffido delle persone che non conosco). Al minimo sospetto me ne sono sempre andato e lo farei tutt'oggi. Inoltre se la persona ha tendenza a cambiare facilmente partner, sarebbe, per me, come aver a che fare con una persona impegnata (in questo caso sarebbe impegnata con sè stessa, le sue smanie, etc.). Cioè, conoscendomi, non inizierei una relazione che fosse viziata (o sospetta tale) già all'inizio. Non accetterei mai di frequentare una persona che mi dicesse "sono insieme a .... ma se trovo di meglio ...". Ci sarebbe sempre il rischio (ed a me è capitato più volte) di essere usato per far ingelosire un altro. Il fatto che poi una persona vada a vedere mostre e città d'arte, è una cosa relativa. L'arte è come lo sport: c'è chi lo pratica e chi lo osserva. Per me, che apprezzi o meno l'arte, la persona resta una persona. Per esempio, io di arte non capisco una mazza, ma non penso per questo di valere meno di altri che ne capiscono. Poi avevi parlato di sensazione o qualcosa di simile. Lo scrissi tempo fa: io ascolto le mie sensazioni, il mio istinto. E credo che sbagli molto raramente. Credo che l'istinto di chiunque sbagli raramente. La spiegazione sarebbe troppo lunga e troppo poco "reale" per scriverla qui. Infine la noia. Nella vita, credo, ci sono anche momenti di noia. Io in quei momenti vado a farmi un giro. Da solo. Meglio soli che male accompagnati (vedi sopra).
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  18. Avatar di Amina

    Amina 13 anni fa (4 Febbraio 2011 17:32)

    FrancescaChiara, sto riflettendo su tutta la situazione: il bacio al telefono mi è arrivato come un fulmine a ciel sereno, io ero completamente immersa in discorsi tipo: "Che lettura dai della figura di Vahalla nelle Valchirie?" e mi è balenata davanti agli occhi la realtà, una volta o l'altra è sua intenzione passare dalla richiesta di bacio telefonico a quella di bacio fisico, magari davanti a un "libro galeotto". Se l'avessi intuito prima, non ci sarebbero state nemmeno le conversazioni su Coelho: contrariamente al pensiero di Oscar Wilde, l'unico modo di sfuggire alle tentazioni per me è evitarle.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  19. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Febbraio 2011 17:37)

    @ Amina: se lui ad altri dicesse di voi: "in fondo è una brava donna, gli amici me la invidiano... l’entusiasmo dello stare assieme è qualcosa che appartiene al passato, ma ci sono i figli..." Tu cosa penseresti? Ne saresti felice? Te lo chiedo perché pensare queste cose in bocca a lui forse aiuta a guardarsi dall'esterno e a vedersi meglio. Io credo che se da un lato è normale che venga l'abitudine, ce ne passa un bel po' da lì a non sapere più bene perché si sta insieme (non sento amore per lui nelle tue parole)... convenienza, comodo? Convinzione che "tanto finisce sempre così" e "di meglio non c'è" (vedi certi esempi in giro, poi basta dirsi che gli uomini son tutti così e il gioco è fatto, ci si tiene stretti quel che si ha). Ci vedo un po' di rassegnazione. Preciso ancora che non ti voglio certo incitare in direzione del tradimento, anzi... sfrutta questo sintomo per aggiustare le cose che non vanno! O avanti così, il rischio è che tu lo tradisca davvero. E non mi dire, razionalmente, che tu non sei il tipo. Perché quello che succede e che non si può immaginare prima è che... accidenti, ci si innamora di un altro, anche se non lo vuoi, anche se è contro i tuoi valori, i tuoi figli eccetera... Se ignori i problemi, loro non se ne andranno per questo. Se non curi la malattia, i sintomi peggioreranno e la malattia pure. E dopo tornare indietro è davvero difficile! Negli anni sei cambiata, come normale che sia. Credo che tutte noi donne facciamo un percorso simile, sposate e non. Anche per mia madre, per le mie amiche è stato così. Di conseguenza possono cambiare le persone di cui ti circondi. Se hai un impegno vorresti crescere insieme, ma non dipende tutto da te ("a lui pare non faccia piacere tenerne conto"). Certo però se ti arrendi anche tu, allora la vita sceglierà per te! L'impegno non sostenuto dal sentimento prima o poi muore... anche se sei la persona più razionale del mondo. E' per quello che suggerisco sempre di non dire "mai" e "sempre" e di non avere visioni troppo razionali... perché l'amore non è un contratto. E solo l'amore alla lunga tiene davvero insieme le persone. C'è chi resiste finché i figli non sono grandi, chi ci molla prima. E credo ci sia anche qualcuno che sa vedere i segnali a salva il matrimonio. Ma non in nome di un impegno, di un contratto. Bensì rimettendosi in gioco nella relazione, riscoprendo l'altro e cosa lega, ricercando la coppia e l'entusiamo di un tempo, ritagliando tempo per la coppia e lasciando fuori i figli. Ricominciando a parlare, a farsi complimenti, a far sentire l'altro apprezzato e desiderato... Sono queste le cose che altrimenti si finisce per cercare fuori... E' di questo che mi parlano gli uomini che tradiscono. Ma, anche se lo ammettono meno per paura di sembrare superficiali, credo valga anche per le donne. L'ho già detto: mogli e amanti, se si parlassero, si darebbero una grossa mano a capire certe cose...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  20. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (4 Febbraio 2011 18:18)

    fox terrier... ;) io,modello pechinese:ne avevo uno che aveva tatuato il mio stesso eyeliner:un amoreeeeeee!!!! :D
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo