Non è che per caso hai paura della felicità?

felicitàSe vuoi attrarre la persona giusta per te devi avere bene chiaro in mente che cosa significa per te essere pienamente felice e anche come puoi realizzare la tua felicità.

E, soprattutto, non devi avere paura di essere felice.

Di quanto sia importante, per essere attraente, il fatto che tu sappia con certezza che cosa desideri per te, parlo ampiamente qui sul blog e nei miei percorsi.

Oggi voglio aggiungere ulteriormente delle considerazioni.

So benissimo che il fatto che abbia scritto “non devi avere paura della felicità” ti ha suscitato molto perplessità del tipo: “Ma che cosa stai dicendo, Ilaria?! Ma come è possibile avere paura della felicità? Tutti la desideriamo la felicità!”.

Così credi che sia, ma non è proprio come credi o come comunemente si crede.

Intanto faccio una premessa importante: molti sono infelici senza avere una relazione (e pensano che sia soprattutto a causa di quello). Molti sono infelici avendo una relazione (e proprio a causa della relazione).

Sappi che non puoi essere felice e avere una relazione infelice; è anche molto difficile che tu sia infelice e abbia una relazione felice.

Di certo puoi essere felice e avere una relazione felice. E, con altrettanta certezza, puoi essere felice senza avere una relazione.

Calma: so benissimo che tutte queste affermazioni risultano provocatorie…

Quello che tengo a dire è che devi essere felice per avere una vita felice e una relazione felice.

Ma andiamo avanti e arriviamo al punto.

In un post di qualche settimana fa,  affermavo che alcune persone si “perdono per strada” nel loro percorso personale anche perché sono terrorizzate dalla felicità, dall’idea di raggiungere quello che vogliono davvero.

E FrancescaChiara, una lettrice, in un suo commento, mi esprimeva le propre perplessità: “Qui mi hai perso! ovvero, non ti seguo. Come può la felicità terrorizzare? [tra l’altro dovremmo definire felicità]. Come posso essere spaventata dal raggiungimento di ciò che voglio? Intendi dire che ci fa paura poi l’idea di poter perdere quello che abbiamo raggiunto? A tal punto da farci paralizzare da questa paura e non provare nemmeno ad essere felici?”

Io  ho dato una risposta e ho promesso di occuparmi ancora del tema. La mia risposta si concludeva con queste parole: “Le questioni che poni tu (paura di raggiungere la felicità intesa come paura di perderla), in effetti, sono tra quelle che compongono la “paura della felicità” di cui parlo, ma non sono le uniche. Ve ne sono di molto più sottili…
Quanto alla definizione di “felicità” ti suggerisco di non perderti in eccessivi distinguo (a che ti servono?). Per me, in questo senso felicità significa vivere la vita che vuoi veramente.”

Oggi in questo post ti voglio esporre quelle che sono alcune delle ragioni “sottili” della paura della felicità, che accomunano molte più persone di quanto tu possa lontanamente immaginare.

La prima è una “non-abitudine alla felicità”, una scarsa dimestichezza con il concetto di felicità: la felicità, nel nostro mondo, è considerata una sorta di “tabù”, di tema scottante, quasi pruriginoso. Non a caso anche FrancescaChiara, forse temendo di essersi lasciata andare, ha subito messo i puntini sulle “i” e ha aperto la parentesi: “dovremmo definire felicità”.

E’ stato un modo  come un altro per dire: “andiamoci piano, rallentiamo, stiamo toccando un tema spinoso… la felicità…”.

A te, che sensazioni strane provoca quella parola? Il tuo corpo ti sta mandando segnali di disagio mentre mi leggi?

Sui giornali, in tv, sui libri, in internet ormai si parla di tutto, spesso a sproposito e con una libertà che sfiora la licenza. Ancora qualche decennio fa era scoveniente pronunciare la parola “piedi” in pubblico (si usava il termine “estremità”), ora se non si nominano con disinvoltura e in continuazione parti anatomiche con funzioni specifiche o funzioni fisiologiche varie (e il loro esito), non si “buca il video”, “non si lascia il segno”.

E quando un personaggio famoso, ricco e di successo viene intervistato non tralascia particolari della sua vita intima (l’età della sua prima volta; quella della sua prima volta con un persona del sesso opposto, quella della sua prima volta con una persona del suo stesso sesso, quella con tutte e due insieme ;) etc.), ma alla domanda classica: “Sei felice? Tutto quello che hai e che fai ti dà la felicità?”, di colpo si imbarazza e biascica cose insensate.

E anche questo genere di personaggi, molto spesso, si attacca come se fosse un salvagente, alla precisazione di FrancescaChiara: “dovremmo definire felicità”. E già. Dovremmo…

Ci hai mai fatto caso?

E’ come se, ogni colta che io dico che la mia mamma fa le lasagne più buone del mondo, qualcuno mi correggesse: “Definiamo cosa significa lasagne buone…”. Ma te lo vedi?!

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Il concetto di felicità è considerato un ambito di competenza dell’alta filosofia. Oppure viene svilito e sminuito.

Ci sono alcuni stati di Facebook che a me davvero impressionano: “Oggi è venerdì. Sono felice perché tra due ore smetto di lavorare.”. O: “Sono proprio felice! Hanno finalmente dato la multa alla mia vicina di casa che parcheggia in divieto. Ben le sta!”

La felicità: ma che roba è?

Quando ero piccola io – e credo anche adesso – le famose favole piene di principi e di principesse erano fitte di vicende complicate e dolorose. Le seguivi passo passo con ansia e partecipazione e quando le grane si risolvevano e volevi sapere che cosa sarebbe successo d’ora in avanti (il bello stava per incominciare!), tutto si chiudeva con la frase “e vissero felici e contenti”.

Ma che cosa significa?

Io da bambina me lo chiedevo sempre e spesso lo chiedevo anche a chi mi era vicino.

I telefilm e i film di grande successo hanno tutti la stessa struttura: la trama si basa su alcuni problemi da risolvere e ostacoli da superare.

Poi c’è il lieto fine, che in realtà è solo l’inizio: ma la storia, appunto, finisce.

Che cosa c’è di così misterioso nell’essere felici e contenti? Che cosa c’è di così indicibile nella felicità da non poterlo spiegare chiaramente?  :)

E a casa, in famiglia, a scuola il tema felicità non se la passa molto meglio. Nemmeno tra amici e neanche in coppia. Non se ne parla. Si cala un velo di silenzio, di vergogna, di timore.

La seconda ragione che spiega la paura della felicità è il fatto che pochissimi sanno che cosa sia la felicità per loro. Non sanno definirla, descriverla. Non sanno che cosa li rende davvero felici.

Cioè: se tu temi la felicità forse è anche perché non sai che cosa sia la felicità per te. Non hai provato a definirla, non ci riesci, hai qualche difficoltà in quella direzione. Fatichi a immaginarla e a calarla nella realtà della tua vita.

Forse credi che sia troppo grande, impegnativa, difficile per te: immaginarla ti fa pensare di dipingere la Cappella Sistina. E come fai?

E’ come se tu pensassi che è una cosa “tanto gigantesca” da non poter essere contenuta nemmeno dalla tua immaginazione.

Questa ragione deriva direttamente dalla precedente: non essendo abituate a “parlare”, a “esprimersi” in termini di felicità e di soddisfazione individuale, le persone non ci “mettono su la testa” e nemmeno il cuore.

Per cui hanno grande dimestichezza con quello che non amano, che non li rende felici, che li fa star male – di quello sanno parlare nei minimi dettagli, lo sanno descrivere, lo “maneggiano” per bene (anche se presenta sempre delle incognite insospettabili) – ma faticano a definire la loro propria felicità.

E questo ha una serie di conseguenze interessanti…

Oggi mi fermo qui.

Di carne al fuoco ne abbiamo messa in abbondanza. Tu “cuocila” con i tuoi tempi e nei modi che preferisci.

Io esco a farmi una passeggiatina nella Milano del venerdì sera, che si prepara alacremente al weekend.

Lasciami i tuoi commenti con opinioni, sensazioni, provocazioni ;) .

Cordialmente

Ilaria

Lascia un Commento!

208 Commenti

  1. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (1 Febbraio 2011 20:13)

    @ Andrea Si, nella vita tutto è temporaneo. Nulla ci appartiene, se non la solitudine che ci lascia la persona che se ne va. Quindi, in tutta questa temporaneità, a che pro sbattersi, andare a cercarsi le complicazioni, voler fare dovendo lottare contro chi tiene all'apparenza o contro chi ti vuole impedire di esistere? Tutto questo, a che scopo? Morire senza lasciare nulla e nessuno dopo di se è la cosa migliore che una persona sensata possa fare.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  2. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (1 Febbraio 2011 20:29)

    a me RICCARDO è molto simpatico ,è di una sottile ironia non da poco...dunque W RICCARDO(anche e soprattutto per le sue verità che peraltro condivido come quando dice che la gente ama le parole ai fatti...vero!!...ma io la penso come te,RICCARDO caro:MEGLIO I FATTI,che non necessitano di troppe spiegazioni e inoltre parlano da sè.per la serie:meno chiacchiere che è meglio). ;) oggi,nella mia città il diluvio universale!! mammaaaaaaa...che pioggia!! ;)
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  3. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (1 Febbraio 2011 20:49)

    @ Amina: dio mio....quanto hai ragione!!!!!!!!!! l'imbecillità a volte viene il dubbio sia un'epidemia! odddddddiiiiiiooooooo siggnnuuuurrrrrrrrr
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  4. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (1 Febbraio 2011 21:07)

    @ Ilaria. Sì, avevo sentito quella frase. E sì, hai ragione in effetti... è solo che per come avevo letto la tua frase ci ero rimasta male, come se volessi dire che qualcuno non era degno. Invece volevi dire che qualcuno non è pronto. Ok, ho capito. Grazie del chiarimento. @ Riccardo: i fatti appartengono al passato, guarda avanti e datti la vita che vuoi. @ Amina: sì, lo confesso, spesso salto i commenti di Riccardo, non ce la faccio proprio!!! Mi sembra comunque che dicano tutti bene o male la stessa cosa di fondo. I tuoi li leggo invece. So che siamo persone diverse e con visioni diverse, esperienze di vita diverse. Non me ne scandalizzo di sicuro. Sì, certe visioni molto razionali, in amore, fatico a comprenderle. Come certe rigidità. Sappiamo bene io e te di non condividere nemmeno le stesse idee su cosa sia l'amore. Quando ti leggo, penso: "dal suo punto di vista è così" e trovo ciò che scrivi anche abbastanza coerente. Non sei l'unica ad avere certe idee, ho amiche come te. E certe cose che scrivi me le sono sentita dire un sacco di volte. Però sono davvero molto lontane dal mio modo di sentire e vedere le cose. Ad esempio io non credo che chi ha tradito tradirà sempre (ne sono l'esempio vivente) né che una persona che tradisce sia per forza poligama. C'è l'uno e l'altro. Penso che anche il tradimento in sé non sia che un sintomo di un impegno che manca. E mi preoccupo più dell'impegno che di qualunque altra cosa. Impegno comunque mai inteso come cosa data una volta per tutte, ma come situazione fluida, di libera scelta. Tutto il resto chetu od altre scrivete sugli uomini, i tradimenti e le amanti mi sembrano tanti luoghi comuni che nella mia esperienza di vita reale e diretta non trovano riscontro. E in ogni caso non mi riesce di condannare chi trovandosi in una situazione di insoddisfazione o carenza si muove, come può, per uscirne. Perché l'ho fatto anche io e l'ho fatto una volta tradendo, una volta ricattando, una volta andandomene. Bisognerebbe sempre conoscere davvero le situazioni per poterle giudicare, conoscerle dall'interno. Chiedersi dove stia il vero tradimento, riflettere sul fatto che non ci sono che responsabilità condivise... Dunque ti leggo e questo è quel che penso. Sì, a volte trovo fastidiosa la superficialità o perentorietà con cui si giudica, sarei per un atteggiamento più aperto e comprensivo... ma... vivi e lascia vivere!
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  5. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (1 Febbraio 2011 22:58)

    @ Riccardo: no, non devi essere come non sei. Non ho detto (ne implicato) questo. Dico solo che lasciare la mente aperta senza troppi pregiudizi è un bell'atteggiamento. Ognuno, si sa, fa poi quello che gli pare: in pieno diritto!
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  6. Avatar di Amina

    Amina 13 anni fa (1 Febbraio 2011 23:28)

    Riccardo, vorrei dedicarti le parole di un uomo più intelligente di me, Ennio Flaiano: "L'importante è che la morte mi trovi vivo!"
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  7. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (2 Febbraio 2011 0:38)

    leggera malinconia:mò,ci"prova" l'altro imprenditore,suo socio...solo che io so già che è sposato e padre pure,dunque...sta fresco con me! gli uomini:brutta razza,tolti i presenti,naturalmente. son stufa di questi elementi,non ne posso+...se infedeli,ma che restino single a vita e coerenti con loro stessi! il mio capo,ora,è TRISTE...mai quanto ME...faccio pendant col maltempo!...ci sarà un modo per dimenticarsi il cuore a casa?! mah...
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  8. Avatar di ilpoeta

    ilpoeta 13 anni fa (2 Febbraio 2011 0:57)

    Posso dire per quanto riguarda, nel concreto la felicità come stato eccelso non esiste! NON esiste!! Una vita felice?Forse meglio definirla serena, c'è sempre ma; un'altalenante brivido,l'accompagna. Imprevisto un occasione, un atto che puoi prendere tutto o acquistare tutto... la vita è come un tavolo da poker ti siedi e il destino fa il croupier ... c'è sempre il rischio del piccolo o grande buio.. Allora io dico, perché se ti siedi non inizi a giocare.. non esiste chi ti dice come ti devi comportare come devi essere per far successo... La Persona adatta è colei che cogli interesse anche nei lati negati vi qualcosa che le piace che attrae.. non bisogna portare il proprio ego a un pensiero solo perché siamo in balia delle onde della solitudine e ci aggrappiamo a dei consigli.... Dobbiamo essere se stessi e aver rispetto della persona d fronte il resto no esistono regole
    Rispondi a ilpoeta Commenta l’articolo

  9. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (2 Febbraio 2011 1:21)

    @ Amina Il bacio richiesto via fax, ovviamente, è un'invenzione. Io ho smesso di chiedere molti anni fa.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  10. Avatar di Gaia

    Gaia 13 anni fa (2 Febbraio 2011 4:34)

    toc toc, se non vi dispiace vorrei tornare al tema della felicità. Io la coltivo ogni giorno con la pratica buddista, cercando di attivare dentro di me la buddità (e aiutando gli altri a fare lo stesso), ossia quello stato vitale di grazia e armonia, qualsiasi cosa accada. Con il buddismo infatti cambia la prospettiva sulla vita: tutto ciò che ci succede ha una funzione precisa, serve a trasformare nostre tendenze, abitudini, attaccamenti che "ci fanno" soffrire e ad attivare tendenze più illuminate di saggezza, gioia, gratitudine per la vita, amore, cura degli altri, grande io contro il solito piccolo io capriccioso ed egoista, Perché l'essere umano è naturalmente fatto di luce e ombra, ma è una scelta decidere ogni giorno da che parte stare e la pratica buddista, nel mio caso la recitazione di Nam myo-ho renge kyo, è un potente alleato. E anche quando decidi di rimanere a crogiolarti nel dolore, sai chiaramente cosa stai facendo, è una scelta anche questa. Come vedi, cara Ilaria, in effetti c'era dell'altro... ciao e complimenti a te e a tutti i ragazzi che rendono così vivo il tuo blog. ora mi scarico la tua guida su come attirare la persona giusta, che non sia la volta buona? ciao a presto
    Rispondi a Gaia Commenta l’articolo

  11. Avatar di Eleonora

    Eleonora 13 anni fa (2 Febbraio 2011 4:51)

    il tradimento è legato a tanti fattori: noia;insoddisfazione personale;GROSSA immaturità;consapevolezza che l'altro tanto è lì,a casa,ad aspettare noi;voglia di evasione ma soprattutto... EGO. chi lo fa non ama nessuno oltre se stesso. spesso pretende dall'altro fedeltà ed è il primo che se ne dimentica... spesso è pure legato a grossa ignoranza...cioè è inversamente proporzionato al proprio grado di cultura... e tutto questo,infine, succede perchè gli uomini,+delle donne(credo)faticano a restare single per un certo periodo,legandosi a persone che poi scoprono,quando ormai è troppo tardi,che non sono adatte a loro...portandoli inevitabilmente ad una considerazione del tipo che la persona giusta non esiste ma che si può star bene con tante persone diverse per 1ora,1mese,1anno...finchè dura,insomma...come gli animali! solo che pure nel regno degli animali,troviamo dei signori in amore che si cercano per star poi una vita insieme. poi,si è liberi di pensarla come si vuole... questo,è per me la base di un tradimento. le dinamiche interne di coppia,interessano poco: chi ha un problema,che se lo risolva !! se fossi stanca,ma DAVVERO STANCA, di una situazione stagnante... prenderei di petto la cosa,senza cercare conforto altrove... cercherei di risolverla e solo in seguito...avendole provate proprio tutte,chiuderei la cosa definitivamente. gli uomini,NO(almeno quelli che conosco io);mettono altra carne al fuoco;non risolvono un tubo,si complicano ulteriormente la vita;sperano di non esser mai scoperti;si fanno coprire dagli amici-complici e se proprio la storia viene a galla... lasciano che sia la propria moglie a decidere per entrambi se perdonare e continuare un rapporto non+basato sulla fiducia(a mio avviso)o chiedere la separazione. w"la serietà"...
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  12. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (2 Febbraio 2011 9:37)

    Preferisco essere un perdente agli occhi di certe persone che non un fallito ai miei. Responsabilità? Io ho il mio concentto di responsabilità e non sto spiegarlo. Dico solo una cosa: se al mondo ci sono così tante persone perfette e vincenti (specie qui in Italia) com'è che il mondo (e l'Italia di più) vanno male? Ah, già dimenticavo: colpa del mio pessimismo. Non ho più niente da dire.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  13. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (2 Febbraio 2011 13:25)

    @ Riccardo: e chi ha detto che ci sono tante persone vincenti? Tu poi fai quello che ti pare, ovvero, per come la vedo io, sei libero di continuare a lagnarti del male che fai a te stesso dando la colpa agli altri, libero di restare ancorato al passato, libero di non ricercare la felicità. Se tu così ti senti bene, se non ti senti un perdente o un fallito o comunque ti va bene sentirti tale... allora che problema c'è? Hai esattamente ciò che vuoi! @ Eleonora che parla di tradimento senza avere mai tradito, che parla per frasi ipotetiche, che è così lapidaria nei suoi giudizi, che non riconosce che le persone sono fatte di relazioni e che l'amore è una relazione... che dire? Magari potresti provare ad aprire la porta, che la vita ti aspetta...
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  14. Avatar di Vanesia

    Vanesia 13 anni fa (2 Febbraio 2011 13:37)

    @Eleonora: credo che per te sia piu' facile dare un giudizio del genere delle persone che tradiscono, forse perchè è piu' comodo pensare negativemente del traditore, piuttosto che scoprire che IN ALCUNI CASI, (e ci tengo ad evidenziare "in alcuni casi") la persona che tradisce non è annoiata, non è egoista, non è ignorante....occhio a dire queste cose, perchè la vita ci mette sempre alla prova...sempre. IO ho tradito...ed è stato il periodo piu' brutto della mia vita perchè da lì ho dovuto accettare che 7 anni di storia stavano finendo, che il mio cuore batteva forte per un altro uomo. I sensi di colpa mi hanno logorata in quel periodo, perchè ho fatto soffrire una persona che mi amava...ma sai Eleonora che ti dico? che a distanza di 10 anni sono contenta di quello che mi è accaduto perchè tradendo ho scoperto dei lati di me che non conoscevo, ho capito che chi tradisce non è sempre un egoista, e perchè ho avuto il coraggio di accettare il fatto di non amare piu' il mio ex e ho portato a termine la relazione di lì a qualche mese.Ora che so che vuol dire tradire....QUINDI non accetto piu' la scusa di chi rimane troppo tempo a stagnare nella sua melma....perchè io da quella melma ne sono uscita a testa alta e pagando il mio prezzo. Però, quello che voglio dirti, non sparare a zero su certe situazioni perchè per fortuna siamo tutti diversi e i tradimenti sono tutti diversi....e gli uomini nono sono tutti uguali...come le donne.
    Rispondi a Vanesia Commenta l’articolo

  15. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (2 Febbraio 2011 13:55)

    Quello che non ho da dire, in parte l'ha detto Eleonora.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  16. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (2 Febbraio 2011 14:32)

    @ Riccardo: quando non si ha piu' niente da dire la cosa migliore e' effettivamente stare zitti. E' una cosa, questa, che ammiro molto nelle persone. Ce ne sono cosi' tante che danno fiato a parole vuote solo perche' non sanno stare zitti... Saro' felice di leggerti di nuovo nel momento in cui troverai qualcosa da dire! nel frattempo...zip it! ;-) . @ Eleonora: non cerchiamo di fare la vivisezione di un tradimento....proprio non e' cosa, secondo me. Ci sta che tu abbia le tue idee in proposito e devo dire che quello che descrivi e' molto realista, probabilmente sono le cause e le modalita' della maggioranza. Ma anche in questo caso: diffido sempre delle situazioni che sono troppo chiare! Preferisco sempre dare a tutto e tutti il beneficio del dubbio. Non perche' non abbia idee chiare sulle cose (e a volte sulle persone), ma perche' il giudizio per me non fa parte di questo mondo. Inoltre credo anche che a volte il tradimento sia semplicemente una folgorazione, una cosa travolgente che ti accade (e che decidi di vivere....certo: sempre di libero arbitrio si tratta! quindi con tutta la responsabilita' della scelta). A volte e' una porta che si apre e che ti conduce da un'altra parte = e' una transizione, un passaggio, un cambiamento anche sofferto. E' una consapevolezza di se' raggiunta in un modo "non lineare". A volte (credo spesso) il tradimento non e' sostituire una persona con un'altra: e' proprio un cambiamento radicale. Questo solo per aggiungere un pizzico alle casistiche (tristi) che descrivi tu. Poi, diciamocelo: vorremmo tutte uomini consapevoli di se', onesti, che sanno quello che vogliono (=noi!) e che quando hanno dubbi se li fanno passare ma rigando dritto, camminando cioe' sulla strada asfaltata e, possibilmente, condividendo questo cammino con noi. Gli uomini piu' veri, piu' belli dentro sono quelli che vivono le proprie debolezze con dignita' e coraggio: non sono quelli perfetti (che non esistono).
    Rispondi a FrancescaChiara Commenta l’articolo

  17. Avatar di Vanesia

    Vanesia 13 anni fa (2 Febbraio 2011 14:50)

    @Bice: pienamente d'accordo con te. Soprattutto quando scrivi che spesso ci si sente perseguitate dagli uomini impegnati....è solo una questione di scelta. Ce l'ha insegnato Ilaria proprio su questo blog...alla domanda "Cosa voglio per me? cosa voglio dalla vita?" ognuno ha le sue personali risposte. Anch'io sono stata tradita, e per di piu' dallo stesso uomo che ho tradito dopo 7 anni ...e vi assicuro, che non ho pensato "ben ti sta!hai visto che si prova?" perchè comunque mi sono sentita in colpa nei suoi confronti...perchè io l'ho amato davvero, e sentivo di tradire un sentimento importante ma ormai finito. @Eleonora: non è un accanimento contro di te, ma se ti lasciassi andare di piu' proveresti molto meno rancore, e vivresti le situazioni con piu' serenità....
    Rispondi a Vanesia Commenta l’articolo

  18. Avatar di Amina

    Amina 13 anni fa (2 Febbraio 2011 15:24)

    Riccardo, chi dice che il mondo va male? Secondo me, nonostante tutto, è un posto meraviglioso e con tante potenzialità. Bice, quest'uomo che si è messo in testa di corteggiarmi non è trasparente, una volta conosciuto qualcuno è inevitabile dargli parte della propria attenzione. Quando avevo diciott'anni dicevo che di sicuro se un uomo mi avesse tradito l'avrei lasciato subito; oggi non lo farei, perchè ho sperimentato che dopo i primi anni portare avanti una storia è essenzialmente un fatto di volontà e che ogni azione ha un significato, rivela le dinamiche che ci ostiniamo a tenere nascoste. Come una pianta che ci scordiamo di annaffiare e inizia ad appassire, o per la voglia di cercare altrove i "pezzi" mancanti per sentirci completi che sarebbe più faticoso cercare dentro sè stessi che fuori, o per i motivi più vari, le persone cambiano nel corso del tempo, le loro storie cambiano. Non so se a monte ci sono delle paure di essere felice, ma mi sono sempre imposta di procedere con ordine e non mettere troppa carne al fuoco, di capire bene di cosa si tratta, di concludere eventualmente una storia prima di iniziarne un'altra, e questo è già un deterrente di per sè ad avere storie parallele perchè a volte concludere una storia è un processo lungo e complesso e anche doloroso, e dall'altra parte non trovi un uomo disposto a pazientare tanto. Poi anche nei periodi di "stanca" col mio compagno, che non mancano certo, nel tempo noto che gli eventuali candidati alla successione che si presentano stanno diventando tutti impegnati o incasinati con la separazione e beghe varie, ossia doppia complicazione. Forse è semplicemente pigrizia la mia, cerco di semplificarla la vita, non di complicarmela stando anche attenta a questo e a quello, a cambiare orari, a ricordare gli impegni altrui, al figlio che mi vede o che mi sente telefonare. Magari a un'altra tipologia di donna è proprio questa clandestinità che dà quel brivido in più.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  19. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (2 Febbraio 2011 14:34)

    @ Vanesia... oh, finalmente! Vedi, a me è capitato lo stesso che a te. Come te, ho tradito e poi lasciato. E capito tante cose. Prima che mi succedesse parlavo come Eleonora. Ma poi si fanno esperienze, si diventa grandi e il mondo non è più tutto bianco e nero. Anche io poi non ho più tradito, ma non condanno nessuno. Ci sono situazioni in cui c'è un tacido accordo tra coniugi, situazioni di crisi, situazioni con figli e questioni economiche di mezzo... e poi a volere capire e vedere dove davvero si situa il tradimento dell'impegno ci sarebbe da dire molto altro. Premesso che le persone cambiano e le relazioni, che sono fatte di persone, cambiano con loro. Che non sempre si cresce insieme o comunque si resta in contatto. Che esiste il sesso senza amore ed esistono i rapporti platonici, che esistono mille forme di tradimenti e mille modi di concepire l'amore. Che siamo tutti diversi, con bisogni e desideri e visioni diverse. Perciò ognuno è libero di esprimere la sua opinione, ma da lì ad enunciarne principi generali, spesso appoggiati su apparenze e luoghi comuni... ce ne passa. Gli ideali che non vengono a patti con la realtà, restano ideali, irraggiungibili, non realistici. Non siamo perfetti. Poi ognuno scelga per sé e lasci stare gli altri con le loro scelte. Nessuno obbliga nessuno a tradire o ad accettare di fare l'amante... neanche capisco da parte di chi ha così fermi certi valori tutto questo parlare di uomini - definiti animali, disonesti e imbecilli - che ci "provano". Avete deciso, li avete etichettati e catalogati, rifiutati... perché hanno tanto spazio nei vostri pensieri? Perché sprecare tante energie? Mi chiedo anche come mai continuino a torturarvi così. Io mi sono sempre liberata velocemente dei corteggiatori non graditi, mentalmente e materialmente. Non capisco nemmeno l'astio che traspare dalle parole di Eleonora verso la moglie, definita con epiteti vari. Ma cos'è, gelosia? Vorrei ma non posso? Sono stata tradita almeno 3 volte: e per ognuna di quelle volte ho riconosciuto la mia parte di responsabilità... nel non fare sentire amato chi avevo al mio fianco o nel non avere riconosciuto che non era una relazione basata sull'amore. Non ce l'ho con nessuno: tradimenti agiti e subiti mi hanno insegnato molto su me stessa e sull'amore, cosa sia o non sia una relazione d'amore, cosa conta e cosa non conta... e soprattutto ad andarci piano con certi giudizi, con i "sempre" e con i "mai". Certo, concepire la vita come sempre in movimento e rendersi conto che la visione che noi abbiamo del mondo non è quella degli altri, può dare le vertigini. Da lì la tendenza ad aggrapparsi a valori e ideali granitici, perfezionismi che non lasciano spazio all'essere umano. Capisco, ma non posso che invitare a meno severità, a più comprensione. Prima di tutto verso sé stessi, poi verrà naturale anche verso gli altri. O si resta isolati, chiusi nella propria luminosa perfezione a guardare tutti dall'alto in basso.
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  20. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (2 Febbraio 2011 15:46)

    @ Eleonora Sono dalla tua parte. Fort Alamo resisterà. . @ FrancescaChiara Le persone che sanno VERAMENTE quello che vogliono ed i relativi tempi necessari, sono quelle considerate deboli, indecise, etc. Come ho scritto tempo addietro, molti per dimostrarsi decisi fanno scelte delle quali, col tempo, si pentono. Ma se vuoi essere considerato un uomo, devi fare così. E dite pure che mi sbaglio.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo