Sei triste e sola o ti senti triste e sola?

solaSei triste e sola o, semplicemente, ti senti triste e sola? Oppure, ancora più complicato: pensi che sia il momento giusto per credere di essere triste e sola e di lamentarti per il fatto che ti senti triste e sola? No, non è un annodamento del cervello e nemmeno un gioco di parole. Essere triste e sola per davvero è ben diverso dal pensare di essere triste e sola e dal lamentarsi di essere triste e sola.

Sentirsi triste e sola, molto spesso non è davvero essere triste e sola, ma assumere un atteggiamento mentale negativo verso se stesse, la propria condizione e gli altri che riempie il cuore e la mente di emozioni sgradevoli, nelle quali si viene risucchiate come in una spirale senza fine.

"La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta.Carl Gustav Jung"

Triste e sola ma non sempre

Il giorno prima di Ferragosto ho ricevuto questa mail:

“Salve, sono finita nel suo blog per caso, in un periodo in cui tutti sono in vacanza, io mi ritrovo in ferie seza nessuno con cui poter condividere qualche giorno di svago! Sono single, lavoro ma ho poche amicizie. Ho quasi 40 anni, le amiche di vecchia data sono tutte sposate con prole, per cui mi ritrovo spesso sola, a non poter uscire nemmeno per mangiare una pizza. Non so perchè le scrivo non so se lei ha la soluzione per me, ma le chiedo cmq un consiglio. Grazie per l’attenzione.”

Non appena ho letto il messaggio, mi è venuto spontaneo copiarlo e incollarlo (lasciandolo in anonimo, ovviamente) sulla pagina Facebook di La Persona Giusta per Te, per avere il parere “in tempo reale” delle lettrici.

Ho pubblicato il messaggio e ho fatto la domanda: “Tu che cosa faresti al suo posto?”

"Perché in generale si sfugge la solitudine? Perché pochi si trovano in pace con se stessi.Dosso Dossi"

Triste, sola e con le idee sbagliate in testa

Su Facebook sono piovuti i messaggi incoraggianti, con suggerimenti pratici e pieni di entusiasmo e di energia. Del tipo: “esci anche da sola, è divertente!” “fai qualcosa, qualsiasi cosa farai partendo da qui, ti emozionerà! Oppure anche: “stai sola, ti sarà utile”. Ovviamente c’è stato anche qualcuno – una minoranza – che ha confermato il punto di vista dell’amica che mi ha scritto e che ha sostenuto che sentirsi triste e sola non è bello e che non è facile fare qualcosa di divertente da sola.

Sono tante le persone che pensano che vivere le esperienze della vita da sole non sia  divertente, e tra queste persone ci sono moltissime donne. Eppure pensare che un’esperienza che si vive da sola è meno significativa che se vissuta con altri contiene in sé la convinzione che da soli non si valga abbastanza e che per vivere bene si debba sempre avere il sostegno degli altri.

A questo punto ti faccio una piccola rivelazione. Sai quali sono i momenti dell’anno in cui io ricevo in assoluto più richieste di aiuto “urgenti”? Natale e Ferragosto. E indovina un po’ perché?

Giusto! Hai indovinato. Perché chi si sente  sola tutti i giorni dell’anno, a Natale e a Ferragosto si sente ancora più sola. E allora che fa?

Cerca una soluzione rapida e urgente a una serie di sensazioni molto negative, che in certi momenti raggiungono il loro picco diventando totalmente insopportabili e insostenibili.

Triste e sola: che cosa stai facendo per te?

"Non è rompendo la solitudine, bensì approfondendola, che gli esseri diventano capaci di comunicare.Louis Lavelle"

Sai che cosa mi colpisce di più dei tanti messaggi di richiesta di “aiuto urgente” che ricevo tutti i giorni e che a Natale e a Ferragosto si moltiplicano? La leggerezza e la superficialità con le quali le persone trattano se stesse e i propri sentimenti. Si tratta di vera e propria sciatteria nei confronti di se stessi e della propria vita.

Perché uso questo termine “sciatteria”? Perché una persona che “per caso”, il giorno prima di Ferragosto “finisce” nel mio blog e mi scrive, chiedendomi un aiuto “immediato e urgente” di certo suscita in me solidarietà e affetto, oltre che attenzione. E nello stesso tempo mi dà l’idea di prendere la propria vita davvero come una cosa poco importante. Infatti, la mia reazione spontanea, di “pancia” a quello che leggo in questi casi è: “ma scusa, ti sei accorta di essere sola proprio il giorno prima di Ferragosto? E per tutto il resto dell’anno non ci hai pensato? Forse hai preferito cacciare il pensiero, ma questo non ti è stato utile, probabilmente. Non ti sei occupata di te e della tua vita sentimentale? Forse non pensi che sia importante per te occuparti della tua serenità?”

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

E’ proprio questo che mi crea sconcerto: il fatto di non occuparsi a dovere di sé e della propria vita, il fatto di lasciare un po’ tutto in mano al “caso” e alla fortuna. O agli altri. Che, forse-forse è ancora peggio.

Mi sento dire decine di volte in giorno: “le mie amiche sono tutte sposate con figli”. Bene, questa non deve essere una scusa, perché la tua vita e la tua serenità non dipendono dalle amiche, come nemmeno dipendono da un uomo.

Inoltre: è naturale che le amiche a un certo punto si creino la loro vita. Siamo forse esseri dipendenti? No. Conviviamo con gli altri, ma non dipendiamo dagli altri. Chi sono le amiche? Persone dalle quali dipendere, in attesa o in sostituzione di un uomo? E quando ci fosse quest’uomo, a quel punto è da quell’uomo che dipenderesti?

Attenzione, perché questo è un passaggio molto spesso automatico del quale molte donne non sono consapevoli, anche se ne sono vittime: entrare in una relazione e viverla come ragione necessaria ed esclusiva per dare un senso alla propria esistenza. Se non sono in una relazione, la mia vita non ha senso. O non ha abbastanza senso.

Da questa equazione mentale nascono gli atteggiamenti di “bisognosità”,  l’”insistenza” nei confronti di un uomo e l’”appiccicosità” con un uomo. Cioè, se nel fondo del tuo animo c’è un pensiero per il quale “essere sola” significa “essere sfigata”, “valere meno”, è chiaro che metterai in atto degli atteggiamenti di “disperazione”, come l’essere troppo attaccata a un uomo o anche – attenzione, attenzione – innamorarti del “primo che passa”. Fenomeno molto comune a tutte le età, ahimé.

Triste e sola: quella sensazione insostenibile

"La solitudine esalta le qualità, la frequentazione delle compagnie i difetti dell’uomo.Morandotti"

Ed è proprio questo ciclo di pensieri distruttivi che ti porta a quella sensazione che ti distrugge, per cui quando sei sola ti senti paralizzata e non riesci a godere della tua esistenza e delle tue esperienze.

Se essere sola significa essere sfigata, allora quando sei sola ti senti malissimo. E se essere sola significa essere sfigata, allora quando sei sola non hai neanche il “coraggio” di prendere un treno o un aereo o di entrare in una pizzeria. Che sono tutte esperienze che io suggerisco caldamente di fare proprio quando sei sola.

E ora veniamo al punto. Imparare a stare da sola e a stare bene da sola è un passaggio essenziale verso la maturità personale. Verso il diventare e l’essere persone adulte. Solo le persone adulte godono di relazioni realmente appaganti (oltre che di vite davvero piene). Per questo è importante fare il passaggio verso la maturità e verso l’essere adulti: serve per divertirsi di più, per godere di più, per provare più piacere.

Puoi farlo seguendo queste tre facili tappe:

1)      per godere di più e trovare relazioni appaganti: occupati di te, 365 giorni all’anno. Non appassirti su te stessa il giorno di Ferragosto o il giorno di Natale, cercando la soluzione rapida che risolva la tua vita e atterrando “per caso” su questo blog. Per esempio, questo blog puoi leggertelo tutti i giorni: un articolo al giorno, sempre diverso, oppure sempre lo stesso articolo per un po’, se per te è importante un determinato argomento. Ripetere, ripetere, ripetere è importante. E mettere in pratica, poco per volta

2)      Continua a interrogarti, a osservarti, a prestare attenzione amorevole a te stessa. E’ bene che tu sia concentrata sempre sulle soluzioni che di volta in volta ti permettono di compiere il passo decisivo verso una vita più piena, più bella, più a misura di quello che sei e di quello che vuoi. La nostra vita è evoluzione continua: non puoi pensare che quello che ti piaceva dieci anni fa continui a piacerti oggi o tra dieci anni. Vivi la tua vita come un progetto grandioso, continuo e ininterrotto del quale tu sei nello stesso tempo l’architetto e il muratore, il costruttore. Ci metti sia l’idea creativa, sia la realizzazione pratica. Non vivere la tua vita come un “caso” o un’”emergenza”.

3)      Sfida te stessa, cercando sempre il meglio per te: essere sola è un’opportunità di scoperta e di crescita straordinaria, che nessuna più o meno rassicurante cerchia di amiche più o meno provvisorie può offrirti. Quindi sì, di certo, comincia a fare tante cose da sola. Diventa autonoma, indipendente, forte. E’ costruendo la tua autonomia, la tua indipendenza e la tua forza che diventi una donna davvero interessante, affascinante, attraente. Che diventi una donna capace di proteggersi dalle violenze esterne, dagli uomini sbagliati e dalle delusione amorosi. E’ in questo modo che scopri la tua capacità di amare e di essere amata.

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187 Commenti

  1. Avatar di Margherita

    Margherita 7 anni fa (8 Settembre 2017 12:16)

    Ho conosciuto molte ragazze sole,che si rinchiudevano in se stesse. A me non e' mai successo,mi piace molto uscire e fare amicizia. Con il lavoro e la vita di tutti i giorni e' difficile conciliare vita sociale con la vita privata(che non e' per forza avere un uomo,ma avere tempo x se stessi e avere hobbies ecc). In effetti e' piu' facile non avere amicizie,che coltivarle! Io ho vissuto in piu' citta' per motivi di studio e lavoro e inizialmente a parte il sentirsi spaesati si sente molto la mancanza delle amiche care. Pero' ho capito una cosa fondamentale : C'e' sempre qualcuno che ha bisogno o che vuole fare nuove amicizie. Con i colleghi dopo tre chiacchere c'e' sempre quello che propone l'uscita settimanale(e se non c'e',quel collega potresti essere tu)o le tue compagne di fitness che propongono la pizzata il mercoledi'. Anche su facebook ormai e'facile approcciarsi. Se ti iscrivi in un qualsiasi gruppo della tua citta' e proponi una uscita stai certa che qualcuno rispondera'. Io ero libera un lunedi',ero annoiata e i miei amici lavoravano,scrissi su un gruppo di facebook se qualcuno era libero per una birra o un giro in centro. Mi hanno risposto piu' di una 20ina di persone! Magari qualche povolone in mezzo lo trovi,ma ho trovato molti ragazzi e ragazze piu' o meno mieimie coetaneiee e siamo usciti e abbiamo passato una bella serata assieme. Con alcuni usciamo tutt'ora ogni tanto. Questo per dirvi che se vi sentite sole c'e' sempre qualcuno nella vostra stessa situazione che vorrebbe fare amicizia,proponetevi! Ma ricordatevi che pure stare da soli e' bello,quello che fa male e' l'isolamento
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  2. Avatar di Angela

    Angela 7 anni fa (8 Settembre 2017 9:12)

    Proprio in questo momento sto passando un momento in cui penso che mi sento lasciata da sola. Il mio futuro compagno (non uso questa definizione a caso, andremo a convivere fra qualche mese) è in ferie e torna domani, le mie amiche di sempre hanno la loro vita e i loro impegni, per cui le vedo poco, i miei genitori e le mie sorelle, con cui vivo ancora, sono partiti giusto oggi per le ferie. Io sono a casa perché le mie le ho già fatte. Considerando che sono mesi che soffro di ansia generalizzata, ritrovarmi improvvisamente da sola è stato un bel mattone da mandare giù. Ho girato in tondo come una trottola su me stessa per trovare delle soluzioni a questo mio senso di solitudine. Ho pensato di contattare delle mie vecchie conoscenze, per rinverdire un po' i rapporti e sentirmi meno sola. Poi ho capito che non è questa la soluzione. In pratica, userei le persone come diversivo, e non va bene. La verità è che il fatto di sentirmi sola è una conseguenza del fatto che non voglio affrontare la mia tristezza e la mia paura del futuro. La mia storia attuale è cominciata da pochi mesi, e già andremo a convivere. Non mi fa paura la convivenza in sè, anzi, non vedo l'ora, ma giustamente l'ansia c'è e più la ignoro più peggiora. E parlarne mi sembra inutile, più che altro perché nessuno può rimediare a questo senso di solitudine. Neanche lo voglio, in realtà. Poi noto che, in effetti, io non ho realmente problemi con lo stare sola. Il mio compagno ed io ci sentiamo tutti i giorni, ma senza assillarci, mediamente è per il buongiorno e per scambiarci link di annunci su case in affitto. E mi sta bene così, ho completa fiducia in lui e nei suoi sentimenti per me, e nei miei per lui. Per quanto riguarda le mie amiche, sì, non si fanno sentire, ma nemmeno io con loro. Alla fine il mio problema è veramente il fatto che non mi piace l'ansia che sento e vorrei fare di tutto per anestetizzarla.
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    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 7 anni fa (8 Settembre 2017 10:34)

      @Angela, mi pare tu abbia fatto involontariamente la descrizione di una persona depressa. Posso chiederti se hai, o avevi in passato , interessi particolari da poter rispolverare? Intendo darsi la possibilità di frequentare un corso di arte, di yoga, di recitazione o qualsiasi altra cosa che possa stimolarti a seconda dei tuoi gusti. Poni attenzione a non sottovalutare questi segnali e a non lasciar passare troppo tempo.
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    • Avatar di Gretel

      Gretel 7 anni fa (8 Settembre 2017 11:41)

      Voglio andar cauta con definizioni varie dato che non ti conosco e non voglio complicarti ancora di più le idee. Tu, in un messaggio dal quale emerge la tua confusione, chiedi: "voglio anestetizzare l'ansia perché non mi piace". Soffermati su questa frase, la simbologia che vi è legata è interessante. L'anestesia è in genere una procedura esterna per evitare (momentaneamente!) un dolore legato a un intervento, a un'infiammazione, ecc. Non sarebbe meglio comprendere come fare a passare l'ansia senza anestesia, a risolverla alla radice, ad affrontarla di petto con intelligenza? L'ansia è in genere un sintomo, come la febbre. Prendere l'aspirina per fare abbassare la febbre dimenticandosi delle possibili cause della febbre stessa non è prendersi cura di sé ma solo rimandare il problema, col rischi che si ingrossi. La prospettiva di una convivenza dovrebbe darti gioia, magari un po' di agitazione certo, ma non caricarti così di malessere, paturnie e angoscia. Sono stata con un ansioso cronico con gravi attacchi di panico. Ha distrutto sé stesso, la nostra relazione e ci è mancato poco che non distruggesse pure me. Fai ordine e pulizia. E come dice Emanuela, dedicati a discipline come lo yoga, il taijquan, il qi gong, il reiki, la meditazione, possibilmente con maestri seri e preparati (sempre come supporto, non come soluzione).
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    • Avatar di Irene

      Irene 6 anni fa (15 Dicembre 2017 11:30)

      L'ansia è il nostro sintomo interno per avvisarci che qualcosa non va,magari è troppo presto per te andare a convivere.perche non fare un passo indietro con tranquillità?
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  3. Avatar di Isola-sacra - ex monentourage

    Isola-sacra - ex monentourage 6 anni fa (14 Dicembre 2017 23:52)

    eh, non è bella la solitudine, quando te la sei costruita, parlo per me ovviamente. anni con una persona che mi ha isolato nonostante facessi di tutto per difendere le mie amicizie dai suoi giudizi - non voglio entrare nel meccanismo perverso in cui sono caduta -, e ora che ho mollato tutto, e ho ritrovato le amicizie di un tempo, quelle vere, che mi sono state accanto nonostante tutto.. ora mi trovo che mi sento sola. oggi avevo un corso professionale in città, un appuntamento per un pranzo con un'amica prima del corso. l'amica s'è dimenticata dell'appuntamento e io mi sono ritrovata così, in centro, a girovagare per la bellissima città di roma. erano anni che non ci andavo da sola. bellissimo. non mi sono sentita depressa, ma strana, comunque positiva. torno a casa dopo il corso e mi domando, lì triste, se sia il caso di approfondire un messaggio inviato ad un ex. capisco che la mia dipendenza mi porterebbe a fare cose di cui pentirmi, per cui rimango lì, a pensare e a non fare. perchè razionalmente so che non è il caso ora di fare nulla. ma è anche una solitudine interiore, penso, che mi pervade quando non mi relaziono con persone del sesso opposto (amici, non conoscenti ed ex) che mi stimolano concretamente nella reazione costruttiva. con i miei amici rido e scherzo, con le amiche di oggi e di ieri, invece approfondisco temi comuni di relazione che spesso non trovano vie d'uscita. è un periodo strano. devo darmi da fare. purtroppo economicamente parlando non posso permettermi di iscrivermi a corsi di yoga ecc., perchè il lavoro langue, e lì la dipendenza economica si fa viva. è un cane che si morde la coda. scusate lo sfogo.
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    • Avatar di Irene

      Irene 6 anni fa (15 Dicembre 2017 11:24)

      Non serve un corso di yoga :anche camminando X la città o in un parco puoi rilassarti..la solitudine serve per stare con se stessi,capire tra i tanti pensieri,cosa è utile tenere e cosa no.
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    • Avatar di Gea

      Gea 6 anni fa (15 Dicembre 2017 21:23)

      D'accordissimo con Irene e aggiungo che al parco si puo' anche fare sport... e non dimentichiamo le biblioteche che sono gratis e fanno un gran bene!
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    • Avatar di Gea

      Gea 6 anni fa (15 Dicembre 2017 21:27)

      Ciao Isola sacra, fossi in te archivierei le discussioni con le amiche sulle relazioni che non vanno o vanno male: sono deprimenti e non portano niente di costruttivo. Le biblioteche ed alcune associazioni sono passatempi sani ed economici... come la Settimana enigmistica 😉 Buona serata
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    • Avatar di Isola-sacra

      Isola-sacra 6 anni fa (16 Dicembre 2017 12:02)

      grazie Gea, in realtà, negli ultimi tempi, cerco di interagire il meno possibile su queste discussioni, spesso sterili e che comunque non sono d'interesse per nessuno. Nel senso: le amiche si limitano a sfogarsi, e a non approfondire i consigli che mi richiedono. :) Ho intenzione di camminare con un'associazione di cammini... e sto aspettando il prossimo appuntamento (anche se molte persone,penso, siano anziane, e non del mio target, se vogliamo, ma non ha importanza ora come ora), le biblioteche nelle mie vicinanze o sono vuote o sono piene di ragazzini di massimo 25 anni... mhhh.
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    • Avatar di Gea

      Gea 6 anni fa (16 Dicembre 2017 13:43)

      Ciao Isola sacra, secondo me dovresti lasciare le tue amiche a sfogarsi tra loro, perche' anche se stai li ad ascoltarle assorbi la loro negativita'. Cerca di frequentarle in contesti ludici che permettano di divertirsi parlar d'altro. Quanto agli ambienti per fasce d'eta', non farti problemi se sono piu' giovani o piu' anziani di te: se un luogo ti interessa, vacci comunque; se un'attivita' ti piace, praticala ugualmente. Il mondo e' fatto di gente di ogni eta' e potresti incontrare gente in gamba anche tra chi e' piu' grande o piu' piccolo di te. Buon week-end! 😉
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  4. Avatar di Alex

    Alex 6 anni fa (23 Dicembre 2017 3:29)

    Ciao! Sono passata qui per caso perché, come tu dici, a Natale mi sento peggio del solito e di solito mi sento uno schifo. Quindi immagina. Faccio quel che suggerisci: fare cose da sola, essere autonoma, etc. Vivo all'estero, lontana dai miei, sono figlia unica...credo dunque di aver dimostrato sufficientemente a me stessa di essere autonoma. Sono anche andata da una psicoterapeuta per un periodo abbastanza lungo. Di lavoro introspettivo ne ho fatto e ne faccio. Essere forti ed autonomi é importante, é vero, ma non sono felice. Io credo fortemente che la felicità sia data dallo stare bene con se stessi si, ma unito alle connessioni umane. Trovo che in questa società ci sia un individualismo esasperato ed é questo che ci conduce a sentirti soli e male. Confondiamo la dipendenza o il profitto con la gioia di avere relazioni umane, che é fondamentale! Concordo in pieno sul fatto che per avere relazioni vere, bisogna prima apprendere a stare soli ed in equilibrio con se stessi. Ma una volta raggiunto questo equilibrio, se all'orizzonte non si profila nulla oltre ad una massa di gente con cui nom si hanno cosa in comune, in termini di abitudini e valori, bene non si sta.
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  5. Avatar di Gretel

    Gretel 7 anni fa (20 Luglio 2017 2:24)

    Accipicchia! Ho il problema quasi opposto. Spesso mi isolo, bramo la solitudine, il silenzio, il raccoglimento, la mia musica, i miei libri, il girare da sola (è anche vero che vivo in un posto che favorisce tutto questo ovvero fra le montagne). È che temo di essermi abituata un po' troppo a questo andazzo. C'è da dire che apprezzo la buona compagnia, la conversazione brillante, magari una cena con amici e con persone che conosco e che mi vogliono bene, ma li apprezzo se sono eventi rari, li assaporo di più. Ultimamente mi sto "rieducando" alle relazioni, intendo quelle nuove perché dopotutto non ho problemi ad attaccare bottone, mi sono iscritta pure su qualche piattaforma di incontri e chiedo l'incontro reale, cerco sempre di esserci quando gli amici mi invitano (anche se questo comporta farsi km su km in auto) ma devo dire che faccio un po' fatica ad uscire dal mio mondo perché in fondo ci sto bene - o forse comoda? - (impegno civile e volontariato a parte che porto avanti in ogni caso). Desidero però ed anche - ed è questo il punto cruciale - una relazione piena e appagante perché sono convinta che questo debba far parte della mia crescita e che possa portarmi nuova gioia, belle esperienze (e condivisione), ma so che ciò richiede anche una capacità di adattamento e di condivisione degli spazi vitali che a volte temo di avere un po' atrofizzata. E vengo presa talvolta dallo sconforto perché fatico ad immaginarmi, per dire, in una convivenza a tempo indeterminato...
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    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (20 Luglio 2017 15:23)

      Qualche tempo fa, in più di uno scambio con Ilaria, dicevo che dovevo cambiare giro, e lei mi consigliava di rivolgere il mio interesse a tipi diversi dai soliti. Ho fatto miei questi propositi e... sto quasi sempre da sola. Però sto molto meglio. Stare da soli, o in compagnia di gente tossica o comunque non tanto significativa alla fine della fiera non è tanto diverso, ma almeno da sole ci si coltiva un po' di più e non ci si espone alle brutture.
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    • Avatar di Gretel

      Gretel 7 anni fa (20 Luglio 2017 17:59)

      Forse così come ci dedichiamo alla pulizia del corpo così dovremmo dedicarci alla pulizia "emotivo-relazionale". E il tuo caso lo dimostra. La serenità spesso è impagabile ed è solo nell'aria pulita, fresca e ossigenata che si possono sentire anche i profumi.
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    • Avatar di R

      R 6 anni fa (26 Gennaio 2018 21:33)

      Oggi per puro caso sono capitato in questo sito dove si parla di solitudine, di depressione e ho letto anche la tua e-mail, interessante per me, ti spiego. Anzitutto non so con chi sto parlando, se con una giovane o meno giovane, non ti conosco e già rispondenti è per me un azzardo. Chiedo venia se sbaglio o scrivo parole per te futili. Ci provo, almeno cerco di capirti anche se non è facile. Io abito nella pianura padana, in una cittadina del nord ovest di Milano e a volte mi trovo interiormente un po' smarrito ma so le ragioni, perciò non temo altro. Rifletto, leggo, penso, per distrarmi la mente. Penso alle mie belle e selvagge montagne della Val Sesia verso Alagna. Penso al mare, quello dove spesso vado per abbronzarmi, a Santa Margherita Ligure, a Rapallo, a Zoagli, il bel golfo del Tigullio. Chiudo gli occhi e volo in questi luoghi e mi ritrovo in mezzo ad abetaie altissime con tanti porcini attorno. Godo un mondo, dal vero e nella fantasia li raccolgo e poi mi sdraio sui tappeti erbosi e guardo, davanti a me, la catena del Rosa. Penso. Mi rilasso, scatto qualche foto e poi scendo a valle felice. Solo in mezzo a montagne enormi, selvagge, un po' pericolose ma piene di misteri! Mi perdo, mi ritrovo e un po' spaventato riprendo la discesa con calma sino ad arrivare a casa e rovesciare sul tavolo lo zaino pieno di funghi. La giornata è trascorsa bene. Ritorno nella pianura e faccio altro dedicandomi al giardinaggio con passione, faccio ricerche tramite internet, passeggio con amici e uno di questi è un vero lupo solitario, sembra un barbone ma pur essendo ricco lui si ama così e nei lunghi discorsi che facciamo spesso mi ripete: non è da tutti stare da soli! Lui sta bene da solo, sta bene vestito da barbone, sta benissimo davanti a un buon piatto, ad una fetta di torta fatta in casa. Non parla facilmente e quando inizia è un libro aperto e mi confida il suo modo di essere che in parte condivido. È praticamente solo anche se sposato senza prole per scelta. I mi avvicino, con cautela lo sprono a parlarmi di questo e di quell'argomento, lo ammiro in un certo senso e mi fa capire che in fondo siamo tutti soli. La nostra mente è complessa, basta poco per non ritrovarci, l'equilibrio tra felicità e non equivale al peso di una piuma, un nulla ti cambia tutto. Mente sana in un corpo sano è la formula vera, non sempre, purtroppo, si è sani e poco basta per sentirsi giù. Allora pensi, tu già sei nel "mio ambiente" che spesso ricordo. Montagne, boschi, ruscelli, sentieri infiniti... Mare e monti mi salvano da solo o meglio con una giusta compagnia, compagno o compagna con l'interesse di stare bene da soli o insieme. Non vado oltre, mi fermo tra le tue montagne per ammirare il panorama, per respirare libertà di vita, di pensiero... Ciao Gretel.
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  6. Avatar di Manu

    Manu 6 anni fa (16 Settembre 2018 11:26)

    Cara Ilaria, Condivido quanto hai scritto. È quello che ho fatto per tanti anni. Parto in vacanza da sola o con viaggi organizzati, vado a pranzo o cena da sola, al cinema, in palestra, frequento corsi nel tempi libero, e tante altre cose. Le poche amiche che ho non mi seguono un po' per pigrizia e in po' per mancanza di interesse. Non ho un compagno da 18 anni a parte qualche storia finita presto. Mi piacerebbe avere un compagno con cui condividere la vita. Incontro pochi uomini della mia età nel tempo libero. Non so dove girano. Sul lavoro non oso avvicinarli per timore di apparire poco seria. Del resto neppure loro lo fanno. Tutto questo per dirti che dopo tutti questi anni a fare le cose da sola mi sono stancata. Mi pesa enormemente. Sento una profonda solitudine. Non ho più voglia di fare le cose da sola, tanto non cambia niente. Sento che c'è qualcosa che mi blocca, o meglio, mi paralizza, ma non so cosa sia e come liberarmene. A questo si aggiunge la consapevolezza che alla mia età diventa sempre più difficile trovare un compagno. Mi prende l'angoscia quando penso che sono passati gli anni senza essere riuscita a cambiare me stessa e uscire da questa solitudine. Cosa ne pensi? Hai un suggerimento? Ti ringrazio. Manuela
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 11:47)

      Ciao Manu, l'angoscia e la tristezza si percepiscono e mi dispiace per il tuo stato d'animo. D'altra parte c'è il rischio che si instauri un circolo vizioso. Sei intelligente e sensibile e sei ben consapevole e lo dici che c'è qualcosa che ti paralizza. La paura di metterti in gioco? La paura di essere rifiutata? La paura delle emozioni? Qualsiasi sia, accetta innanzitutto te stessa, con le tue tristezze, con la tua angoscia e con la "cosa" misteriosa che ti paralizza. Poi fai un passo oltre. Non avvicini gli uomini che incontri sul lavoro e in effetti questo è un ambiente dove è bene essere più cauti che altrove, per evitare eventuali spiacevoli strascichi. Ma non è detto che tu, invece, non possa farlo, con l'attitudine non di una persona che si pone come eventuale partner, ma di un essere umano interessato a un altro essere umano. Questo non servirebbe tanto a trovare un partner tra i tuoi colleghi, ma ad ampliare le tue relazioni, di conoscere gli altri un po' meglio e farsi passare alcune paure. Lo stesso dicasi per quel che accade fuori dal lavoro, nel mondo: avvicinare gli altri - uomini e donne - con i modi dovuti e nei contesti opportuni, facendo il primo passo per interessarsi a loro, può aiutarti a fare cadere delle barriere e poi, successivamente, a fare l'incontro giusto. Fatti nuove amiche, che non siano compagne di té, di pizzeria o di critica distruttiva sugli uomini o noiose e annoiate persone che si lasciano vivere, ma persone carismatiche, che si danno da fare, che soffrono per cose serie e importanti e si dedicano ad attività sfidanti intellettualmente. Girare il mondo chiuse in un guscio non serve a niente. Lancio una provocazione forte e rispettosissima nello stesso tempo. Si parla spesso e a sproposito di fare volontariato, di fare il bene per gli altri, di essere impegnati. Spesso nelle attività e nelle istituzioni caritatevoli si trovano i peggio soggetti. E questo per ragioni logiche e sensate che non voglio approfondire in questa sede. Di recente è successa una disgrazia che tocca persone molto vicine a noi geograficamente (dipende, ovvio) ma soprattutto come stile di vita. E' crollato il ponte Morandi a Genova. Non voglio entrare in questioni politiche (vade retro), né suggerire di adoperarsi in attività che in realtà potrebbero solo interferire malamente in una situazione già problematica, né tantomeno di "usare" una disgrazia a proprio vantaggio. Mi domando allo stesso tempo se non possa essere interessante, avendo del tempo a disposizione, informarsi consapevolmente di che cosa è possibile fare per aiutare queste persone nella pratica e contattare associazioni che già di certo si stanno impegnando per portare sollievo agli sfollati. Potresti organizzare con intelligenza un viaggio a Genova (gli amministratori del luogo tra l'altro esortano ad andare in città, visitarla, viverla e Genova è una città meravigliosa) e magari, nei modi opportuni, accompagnare qualcuno a fare la spesa, offrire loro il tuo aiuto (non economico, ma pratico) per spostare un mobile, montarlo, imbiancare una stanza, compilare un modulo. L'amore va cercato impegnandosi attivamente e anche scoprendosi agli altri. mettendosi a nudo e scoprendo gli altri, non guardandoli come si guardasse una trasmissione in TV.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  7. Avatar di Emilia

    Emilia 5 anni fa (20 Dicembre 2018 22:52)

    Mi domando come mai così tante persone escono dalla mia vita molto spesso per futili motivi; mi domando perché ho pochissimi punti di riferimento; mi domando come mai io debba sforzarmi di comprendere gli altri mostrandomi paziente, mentre la maggior parte di loro se ne infischia; mi domando cosa dovrei/potrei fare per star bene evitando di colpevolizzarmi per tutte le amicizie troncate, compromesse, accantonate... Ma soprattutto mi domando quando la smetterò di soffrire inutilmente.
    Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (21 Dicembre 2018 11:49)

      Emilia, mi ricordi Charlie Brown e le domande che si fa di notte, nel dormitorio del campeggio estivo dove non vuole andare ... :D
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (21 Dicembre 2018 13:18)

      AnnaV, effettivamente adoro i Peanuts!! :D :D Anche Snoopy! Pensavo non si notasse e invece... :D
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Doris

      Doris 5 anni fa (22 Dicembre 2018 8:15)

      Ciao Emilia, per la mia esperienza i punti di riferimento nella vita SONO pochissimi. Se stai soffrendo x non avere un milione di amicizie vere, smetti subito. Perché se ne trovi una o due, sincere, profonde e che ti restano vicine x la vita, puoi già chiamarlo successo...
      Rispondi a Doris Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (22 Dicembre 2018 18:46)

      Sì Doris, proprio così. Colleziono amicizie troncate... Non è che mi ritenga una persona piena di pregi, riconosco di avere alcuni difetti/limiti, ma spesso mi trovo nella situazione in cui persone che frequento per vari motivi si approfittino della mia pazienza. Negli ultimi tempi qualcosa in me è cambiato, e sto avendo maggiore consapevolezza di quello che mi piacerebbe avere, amicizie comprese. Sono stanca di subire, grandi o piccoli torti che siano. Dunque mi ritrovo a dover ricominciare sempre, da capo. E questo mi rende un po' triste, soprattutto durante le feste. A proposito, auguri di Buon Natale a tutti i lettori e ad Ilaria! :)
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

  8. Avatar di Marta

    Marta 6 anni fa (25 Aprile 2018 11:31)

    Mi chiedo se lei sappia di cosa parla. La solitudine può avere molte forme. Essere in carriera o indipendenti, non esclude automaticamente l'essere sole. E impegnarsi su se stesse, non significa necessariamente riuscire a risolvere qualcosa. Io vivo da sola, all'estero, ho un bel lavoro che mi permette di pagarmi casa, macchina e viaggi. Viaggio spesso sola, vado spesso a cena fuori sola. Quando ho traslocato, l'ho fatto senza l'aiuto di nessuno. Ho montato i mobili sola. Ho alcuni amici qui, e ognuno ha avviamente la sua vita, ma tanto in tanto li vedo. Ho tnti amici in Italia e tutti hanno la loro vita, ma li sento ogni giorno. Studio due lingue straniere e non so per certo di essere una bella ragazza. Esco con i ragazzi che voglio, eppure tutti mi abbandonano dopo una o due uscite. Tutti mi abbandonano dopo aver ottenuto quello che vogliono, anche qhelli che si sono impegnati per averlo. Ho provato tutte le tattiche:a tirarmela, a fare quella interessata, a fare quella disinteressata, ad essere onesta, ad essere disonesta, ad essere "choosy", a raccogliermi il primo che passa. Nulla. Sembra io sia buona solo per il sesso. Tutte le mie amiche hanno trovato qualcuno nella vita che è interessato a loro, io no...eppure sono una persona indipendente e non ho certo bisogno di un uomo per sopravvivere. Però io vorrei l'amore. E non mi dica di non paragonarmi agli altri perchè è una condizione necessaria, come posso migliorare me stessa senza riferimenti? Cosa sono quei 5 kg in più che mi rendono non attraente? Il fatto di avere un lavoro in un campo dominato dagli uomini? La verità è che alcune persone, come me, non avranno mai nulla dallanvita, indipendentemente da quanto si impegnano. Io a 30 anni mi sento stanca di vivere.
    Rispondi a Marta Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 6 anni fa (25 Aprile 2018 14:29)

      Forse io sono una sfortunata eccezione, la prima e unica al mondo alla quale lei si rivolge con tono offensivo, saccente e arrogante. Però se mai le capitasse di farlo con qualcun altro, tenga presente che è quella la causa della sua solituine...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Ale

      Ale 6 anni fa (25 Aprile 2018 18:53)

      Una cosa mi ha colpito del suo (tuo? non so come rivolgermi) messaggio, perché mi ha ricordato molto l'atteggiamento di un'amica, che ora non frequento più: ma lei è davvero sicura di paragonarsi agli altri? Perché, forse non le sue amiche, ma esistono molte donne, molte persone, che si trovano sole a un'età più avanzata della sua, con un lavoro che non è un bel lavoro o che non è abbastanza retribuito da potersi permettere viaggi o cene fuori tanto spesso, con 20 o anche 30 kg di troppo o 10 kg di meno, magari con figli di cui occuparsi da sole, con poche amicizie e senza la tranquillità o il coraggio di intraprendere anche solo un'avventura o una conoscenza maschile, e ciononostante un pezzo alla volta, faticosamente e dolorosamente se necessario, si tirano su, si ricostruiscono e a un certo punto trovano una relazione. Forse osservarsi un po' in prospettiva la aiuterebbe a mettere a fuoco un po' meglio situazioni, persone e relazioni.
      Rispondi a Ale Commenta l’articolo

    • Avatar di max

      max 6 anni fa (26 Aprile 2018 14:24)

      Definirsi stanca di vivere a 30 anni nasconde una solitudine profonda e una depressione latente, altrimenti non me lo spiego...io personalmente non approvo un atteggiamento simile se non ci sono malattie gravi in ballo...ci sono persone che non sono belle fuori (per non dire che ci sono persone invalide o rovinate da malattie o incidenti) che sono riusciti ad avere compagni e compagne che vanno oltre la bellezza esteriore.
      Rispondi a max Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 6 anni fa (26 Aprile 2018 19:38)

      Ciao Max, dall'insieme del commento, non penso che la frase sia sintomo di depressione grave (almeno spero di no) ma semplicemente un'espressione iperbolica in un momento di comprensibile sca**o per il fatto di essere sempre usata e lasciata. Credo, pero', che se Marta si definisce "stanca di vivere" il punto sia che per lei il senso e il valore della vita non sono intrinseci e indipendenti, ma subordinati al fatto di avere una vita di coppia. Auguro a Marta, come ha gia' scritto giustamente Ale, di riuscire a vedere e valutare le cose nella giusta prospettiva, in modo da vivere serenamente ed avere un atteggiamento positivo. Buona serata!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di max

      max 6 anni fa (27 Aprile 2018 13:51)

      Ciao Gea...mi auguro anche io che sia solo una frase dettata dalla frustrazione del momento...marta ha dalla sua parte la capacità di cavarsela da sola e un lavoro solido, cose non di poco conto al giorno d' oggi per una donna (ma anche per un uomo)...le auguro di restare sempre a contatto con la sua bellezza, e con la bellezza del mondo, e delle altre persone che incontra sul suo cammino...a 30 anni è ancora ampiamente entro il tempo massimo per trovare la persona giusta (posto che un tempo massimo anche non ci sia, se non quello fisiologico della procreazione) con la quale instaurare una connessione profonda...forse il punto di partenza è non provare più nessuna strategia, godere di eventuali incontri ed aprirsi all' altro per quello che si è al momento giusto...poi ci vuole fortuna ma credo che non si incontra l' amore vero fino a che non si è pronti ad accoglierlo imparando dalle esperienze precedenti
      Rispondi a max Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 6 anni fa (27 Aprile 2018 20:56)

      Ciao Max, grazie per la risposta. Concordo sul fatto che per trovare l'amore vero bisogna aver fatto tesoro delle esperienze passate per aprirsi all'altro. Aggiungo che per spiccare il volo e' importante avere la testa ben piantata sulle spalle e due ali solide, robuste e ben coordinate tra loro: la ragione e il sentimento. Buona serata e buon week-end!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  9. Avatar di Bello

    Bello 5 anni fa (12 Luglio 2019 2:00)

    Voglio imparare ad essere felice da sola.
    Rispondi a Bello Commenta l’articolo

  10. Avatar di Manuela

    Manuela 4 anni fa (23 Gennaio 2020 13:34)

    Salve!! Mi sento triste e sola sono sposata sto bene con mio marito ma non mi sento capita dalla gente che mi sta attorno ho voglia di fare conoscenze con delle donne e parlare con loro e diventarci amiche telefonicamente o visivamente
    Rispondi a Manuela Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (23 Gennaio 2020 14:09)

      Ciao Manuela, questo non è un luogo di incontri e sono sicura che molte potrebbero darti consigli su come allargare la tua cerchia di amicizie. Spesso ne parliamo qui e tocca dire che se ti interessa conoscere donne, è molto facile, perché le donne tendono a esplorare e a uscire dal guscio e dal solito cerchio e routine di conoscenze e attività di quanto facciano gli uomini. Comincia con i gruppi di Facebook dedicati ad attività che ti piacciono nella tua zona, ad associazioni (ce ne sono delle più varie, da culturali ad ambientaliste e animaliste, cinefile, cinofile, etc), la parrocchia, se condividi certi valori. Credimi, c'è l'imbarazzo della scelta, l'importante è volere mettersi in gioco.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  11. Avatar di Emilia

    Emilia 4 anni fa (23 Gennaio 2020 15:30)

    E se siamo così tanti a sentirci soli, in fondo non siamo così soli come pensiamo... :)
    Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

  12. Avatar di Vale

    Vale 4 anni fa (18 Febbraio 2020 5:09)

    Ma che vuol dire questo post? A me in tutta onestà, sembra scritto da chi solo non ci è rimasto mai. L ho trovato estremamente offensivo e superficiale.
    Rispondi a Vale Commenta l’articolo

  13. Avatar di Arianna

    Arianna 6 anni fa (14 Dicembre 2017 22:25)

    Ho letto quello che avete scritto... E condivido il fatto dell isolamento che fa male. Tutti brillanti tutti profondi. Bravi...ma forse nn sapete cosa vuol dire essere isolati dagli altri perché siete depressi, provoloni, nn brillanti, borderline....quelli che tutti evitano e sembrano indifferenti..invece no ..soffrono, soffriamo e anche tanto. Non normali e neanche con handicap grave cosicché essere almeno in un gruppo. Una volta le famiglie se ne vergognavano...ora si incomincia a parlare nelle scuole con dsa, bes, adhd ecc come lo so? Neanche potete immaginare perché siete voi i superficiali che nn vedete oltre la normalità...senza parlare della povertà e dell esclusione sociale dei senza tetto, stranieri.cc. Un grande mare che vi circonda e nn guardate perché fa paura. E se poi se uno ha uno sfogo che si trova solo a Natale x l ennesima volta...dite di guardarsi dentro e perché nn ha pensato prima. Forse perché uno spera che almeno a Natale sciogliate un poco i cuori di pietra!!!
    Rispondi a Arianna Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 6 anni fa (14 Dicembre 2017 22:35)

      Mi sfugge il significato di "provoloni" in questo contesto. Eh, niente, direttamente dall'Apocalisse. So che con il mio cuore di pietra brucerò all'inferno. E si salverà solo lui, il mio cuore di pietra, dato che la pietra non brucia...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 6 anni fa (15 Dicembre 2017 6:49)

      Che se si puzza come un provolone è possibile che si venga isolati, quasi inevitabile direi :D
      Rispondi a Emanuela T Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 6 anni fa (15 Dicembre 2017 14:29)

      Dalle mie parti "provolone" è un termine un pochino benevolo per qualcuno che fa il marpione, il cascamorto, ma che è sostanzialmente innocuo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 6 anni fa (15 Dicembre 2017 16:21)

      Anche da queste parti il soggetto provolone è uno che fa il cascamorto e ci prova un po' con tutte, magari già sapendo che riceverà dei due di picche, mi fa sorridere il fatto che Arianna abbia usato il termine provolone come sinonimo di disagio psichico visto che lo getta tra le parole " depresso " e "borderline", per questo ci giocavo su :)
      Rispondi a Emanuela T Commenta l’articolo

    • Avatar di Vale

      Vale 4 anni fa (18 Febbraio 2020 5:11)

      Ma che risposta è? È un post a tratti offensivo, probabilmente dovrebbe rivederlo
      Rispondi a Vale Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (18 Febbraio 2020 8:46)

      Non si preoccupi. Ogni giorno io mi sento dire cose del tipo: sono femminista, è evidente; sono maschilista, è evidente; non tr**bo, è chiaro; la dò via a destra a manca e sono una p***tana, cosa posso capire di chi vuole una bella vita di coppia; che non ho mai sofferto per amore e ho una vita di coppia felice, che cosa ne posso capire io; non posso capire chi vive in un matrimonio, è evidente che non l'ho mai provato; è chiaro che sono una zitella acida, si capisce; dalla mia posizione di donna sposata non posso capire chi non lo è; non posso capire il dolore di una separazione; non so cosa significhi fare un colloquio di lavoro e sentirsi dire di no; che non lavoro e non ho niente da fare tutto il giorno; che sono fortunata ad avere un lavoro; che non so quanto sia stressante vivere in una metropoli; che sono provinciale; che non so come sia la vita in provincia, dato che non l'ho mai provata; che è evidente che non ho mai viaggiato in vita mia. Etc etc. Come dire, ripeto, chi ti dice di te ti sta parlando di sé e il suo tono e il suo approccio, cara signora, mi fanno interrogare sul perché mai lei si senta triste e sola. Già, perché?
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    • Avatar di Gea

      Gea 4 anni fa (18 Febbraio 2020 14:53)

      Ilaria, praticamente sei tutto e il suo contrario... e' strabiliante! 😂
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (18 Febbraio 2020 14:59)

      Sì. Spesso in una sola giornata ricevo tutti questi messaggi. Mi vengono grossi problemi esistenziali e di identità...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 4 anni fa (18 Febbraio 2020 16:25)

      Ilaria, praticamente sei una divinita' che racchiude in se' tutto e il suo contrario! Potresti fondare una nuova religione: il cardanesimo 😁 Scherzi a parte, purtroppo queste osservazioni sciocchine e acide del genere sono frequenti e vengono da gente che si sente il centro del mondo, accusa il proprio interlocutore di non capire e compatire la loro situazione, ma al tempo stesso ha la presunzione di sapere chi e' l'altro e lo giudica senza neppure conoscerlo. Spesso l'infelicita' e la frustrazione nascono da distorsioni cognitive come questa. E vabbe'...
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (18 Febbraio 2020 17:08)

      Non mi paragono di certo a un personaggio di tal levatura e per la verità non faccio nemmeno un paragone, perché la situazione non è nemmeno simile, ma analoga per spirito. Mi viene in mente una storia veramente accaduta e riportata nei giornali di mezzo mondo. Oprah Winfrey, scrittrice, presentatrice, autrice televisiva, produttrice, etc etc afroamericana passeggia per la via più centrale di Zurigo. Entra nel negozio di Chanel (ma sì, facciamo pubblicità, è una marca talmente nota che citarla non cambia nulla). Indica alla commessa una borsa che sta su uno scaffale in alto, per poterla vedere da vicino. La commessa le risponde: "Non se la può permettere"... Peccato che la signora Winfrey sia una delle donne più ricche del mondo. La commessa, che vive immersa in una cultura che le ha fatto dire quello che ha detto, giustamente ha ricevuto il trattamento che ha offerto per prima: è stata licenziata. Il concetto è: a volte basterebbe solo tacere.
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    • Avatar di Gea

      Gea 4 anni fa (18 Febbraio 2020 17:30)

      Grazie per l'aneddoto su Oprah Winfrey, che non conoscevo ed e' emblematico di quanto i pregiudizi siano duri a morire: immagino come si sia mangiata le mani quella commessa... e ben le sta! Come dici giustamente, a volte basterebbe solo tacere.
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    • Avatar di Ally

      Ally 4 anni fa (18 Febbraio 2020 22:31)

      Che poi a ben vedere non mi sognerei mai di bloccare un ipotetico cliente chiunque esso sia dallo spendere 😅
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (19 Febbraio 2020 15:08)

      Ho letto diverse versioni sull'accaduto, è entrata con la guardia del corpo e un altro uomo. Già qui si poteva intuire qualcosa, e poi era Zurigo per il Matrimonio di Tina Turner in cui era invitata anche la proprietà del negozio. Presente quest'ultima quando la commessa stava mostrando le borse.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (19 Febbraio 2020 16:22)

      Credo che le specifiche del fatto siano irrilevanti, nel senso che se non è proprio tutto vero, di certo è verosimile. L'ufficio per il turismo svizzero ai tempi si scusò, il che la dice lunga. Per aggiungere ulteriore "pepe" alla questione, la commessa era italiana. Con questo dettaglio fu sostenuto che le due non si erano intese. Anche questo verosimile. Di fatto la notizia ha fatto il giro del mondo, qualcosa di vero ci sarà pure. Diciamo che a noi non interessa approfondire il fatto in sé, in questa sede. Ripeto, anche se inventato, è un aneddoto che ha un suo senso. Io personalmente non credo che sia inventato. Teniamo presente che è sempre più importante soppesare e valutare le informazioni che ci vengono fornite da varie fonti e direzioni, ma quando teniamo di essere di fronte a una bugia o a un racconto solo parzialmente credibile consideriamo anche: "perché di 100 falsità che una persona potrebbe raccontarmi, mi racconta proprio questa?" Anche questo è un filtro per valutare. Bugia per bugia, perché proprio quella? O ci sono motivazioni nascoste o non è una bugia.
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    • Avatar di Irene

      Irene 6 anni fa (15 Dicembre 2017 11:27)

      Ma perché non accetti te stessa?mica si può essere tutti sempre smaglianti e ridanciani e cazzeggiatori.Abbiano mille sfumature,le amicizie vere e le relazioni più profonde sono proprio quelle che hai con persone con cui puoi condividere un silenzio di serenità senza che l'altro cada in preda all'ansia,perché ti conosce e apprezza le tue sfumature.
      Rispondi a Irene Commenta l’articolo

  14. Avatar di Charlotte

    Charlotte 4 anni fa (16 Giugno 2020 13:10)

    Ciao Ilaria, Ho 31 anni e, negli ultimi 11 anni, ho avuto due storie di 5 anni e un'intensa avventura di 1 anno, anche se sulla carta risultavo single. Quindi non sono praticamente mai stata "non accompagnata" e non ci sono piú abituata probabilmente. Fino ai miei 18-19 anni me ne sono altamente fregata di avere un fidanzato anzi, stavo cosí bene con me stessa e avevo cosí tanti hobbyes e interessi, che quasi allontanavo i miei spasimanti (a volte mentendo pure sul fatto che fossi già fidanzata, solo per non avere rotture di scatole). Oggi, a 2 mesi di distanza dall'ultima rottura (necessaria e che non rimpiango), mi sento molto triste: sono molto carina, ho un lavoro importante, una casa mia, tante amiche e ancora molti interessi ma mi sembra che, senza essere corteggiata (come dico io) da uomini che mi interessano, mi stia quasi scemando l'interesse per qualsiasi cosa. Due mesi sono pochissimi, la gente non sa neanche ancora che mi sono lasciata probabilmente, ma io sto attraversando questa fase in maniera molto molto negativa. Ad esempio, mi sto "ossessionando" con un ragazzo che mi é sempre piaciuto molto, ci siamo scambiati messaggi su facebook negli ultimi giorni (non sono stata appiccicosa, abbiamo solo chiacchierato un pò) ma io già mi sento ossessionata dal fatto che non mi abbia ancora chiesto di uscire (!!) o che non si faccia sentire piú spesso/si mostri piú interessato di quanto sta facendo. Mi puoi dare una chiave di lettura per questo mio atteggiamento? Perché non riesco a rilassarmi un attimo? (Sono anche abbastanza sicura di interessare a questo ragazzo e che probabilmente potrebbero esserci delle evoluzioni senza forzare niente). Questo mio modo di pensare mi sta lasciando senza energie.. Inoltre volevo ringraziarti per il lavoro di divulgazione che fai! Ho fatto conoscere il tuo sito a tutte le mie amiche :)
    Rispondi a Charlotte Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (16 Giugno 2020 13:59)

      Dici molte cose e le dici in modo ragionevole, intelligente e con consapevolezza. Credo che tu abbia più risposte di quanto creda o voglia far credere. Azzardo un'ipotesi, sulla quale ti propongo riflessioni, non certo ti chiedo risposte. Questa intensa relazione che credo sia quella che è stata interrotta perché "necessario", che tipo di effetto può avere avuto su di te? Forse ha aperto o riaperto ferite che hanno bisogno di un'immediata compensazione? Forse ha intaccato la tua autostima tanto dal renderti un pochino bisognosa? Forse ha rivelato alcune fragilità di te che ti rendono inquieta e ti spingono a cercare risarcimento? Prova a rifletterci. Grazie di cuore per gli apprezzamenti.
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (16 Giugno 2020 18:56)

      Ciao Charlotte e Ilaria, seguo il vostro scambio perché lo trovo molto legato a ciò che provo in queste settimane. Un anno e mezzo fa ho interrotto una storia che era una non-storia - e, ad oggi, sento che quella decisione è stata una delle più belle ed amorevoli che ho fatto per me stessa! Sono passati i mesi, in cui ho coltivato i miei interessi e passioni, e a poco a poco mi sono aperta al mondo. Alle amicizie, soprattutto, che sento essere una parte della mia vita che voglio coltivare con passione. Sono passati anche alcuni spasimanti, un uomo con cui sono uscita e con cui ho deciso di non proseguire, e via così! Senza tante preoccupazioni e, anzi, con la contentezza di avere amici al mio fianco, un nuovo lavoro che mi gratifica e hobby cari - tra cui dare una mano ad un'associazione di giovani italiani all'estero. Ora, mi è capito più volte questo: per lavoro conosco un uomo. Magari mi attira fisicamente, ma capisco già da subito che non è il mio tipo. Per via di progetti in comune, ci sentiamo al telefono oppure abbiamo contatti vari. E lì parte il viaggio! Razionalmente so che non c'è trippa per gatti - nemmeno grattando col raschietto - ma alla fine mi trovo in un vortice mentale di film e contro-film. Dal punto di visto esterno, non mi vedo come l'appiccicosa - ma dal punto di vista mentale è un vorticare continuo e anche molto faticoso :D Soprattutto perché, nel momento in cui ci si incontra per lavoro e non succede assolutamente nulla perché proprio no!, ne rimango delusa. Come dice Ilaria, qui è un misto di bisognosità e necessità di attenzione che viene da più lontano... E sono abbastanza certa di sapere da dove viene. Ma come riuscire a invertire la rotta ogni volta, e rifocalizzare tutte queste energie sui miei progetti?
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (16 Giugno 2020 22:31)

      Va beh, dài, ci farò un pezzo su questo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (16 Giugno 2020 23:31)

      Grazie mille, Ilaria!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Charlotte

      Charlotte 4 anni fa (16 Giugno 2020 19:08)

      Probabilmente l'ultima cosa che hai detto. La storia che é appena finita é durata 5 anni: con questo ragazzo avevo addirittura comprato casa. Ma durante la quarantena mi sono accorta di quanto fossi sola in questa relazione e di quanto, in realtà, lo sia sempre stata nella vita di coppia: ho sempre cercato inconsciamente uomini "deboli" da "manipolare" secondo le mie idee di relazione. Relazioni gestite in modo "aziendale", come ha detto una mia amica qualche giorno fa.. su cui investi tanto per essere sicura di avere un tornaconto.. Uomini e relazioni a cui ho sempre dato tutta la mia energia ricevendo ben poco in cambio (uomini zerbino non possono per definizione dare piú di un tot). Insomma, sono una persona che, fino ad oggi, ha sempre voluto avere il controllo. Adesso mi sono accorta però che questa cosa non mi sta piú bene. Forse é da un pò che ho iniziato un'evoluzione interiore (legata all'età magari?) che mi sta facendo rivalutare il mio approccio alle relazioni. E forse il mio voler avere subito un nuovo approccio col mondo maschile é per testare se le mie nuove consapevolezze possano darmi un "risarcimento", come dici tu, per tutta l'energia investita a vuoto in questi anni. Come se volessi recuperare il tempo "perso" seguendo una filosofia che, col senno di poi, sembra assurda anche a me!
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (16 Giugno 2020 21:59)

      Probabile che la filosofia sia assurda :) Io mi permetto di suggerirti di non avere paura di un maschile forte e potente, virile, nel vero senso del termine, cioè quel maschile capace di assumersi responsabilità, farsi carico della propria vita ed essere generoso verso gli altri. La "gestione aziendale" potrebbe essere lo specchio della paura di un uomo vero, sano, appunto adulto e maturo.
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    • Avatar di Emilia

      Emilia 4 anni fa (16 Giugno 2020 22:26)

      Ciao Charlotte, se posso darti un consiglio, secondo me dovresti prenderti una pausa per pensare soltanto a te stessa prima di iniziare a frequentare qualcuno. Magari non fare come me 'ché la pausa ce l'ho da almeno 7 anni... :D Però prendersi un po' di tempo per sé non può che far bene, soprattutto in situazioni come queste. Ciao :)
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    • Avatar di Charlotte

      Charlotte 4 anni fa (16 Giugno 2020 23:19)

      Grazie Ilaria e grazie alle altre ragazze che sono intervenute :) Certo, la mia priorità é lavorare su di me e cercare di capirmi al meglio in questa fase di "transizione". Ho usato l'esempio del ragazzo per indicare questa necessità di attenzione immotivata (??), di cui parla anche Silvia. Attendiamo articolo su questo allora :D
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (16 Giugno 2020 23:44)

      La tua descrizione di 'gestione aziendale' rende benissimo l'idea, Charlotte. Tra l'altro condivido il sentimento - appunto, di gestione - perché l'ho provato anch'io. Soprattutto il mettere energie, tempo e dedizione nella coppia, nel desiderio che esca la ciambella con il buco ;) E, invece, spesso ne esce un pancake un po' sgonfio. La paura dell'uomo - in quanto persona matura, consapevole di sé e dei suoi progetti - conduce ad approcciarsi a persone che invece tendono ad appoggiarsi, a lasciare all'altro l'ònere e l'onore di essere il timoniere della coppia. Riconoscendoci come donne che sono consapevoli del proprio valore e che si stimano, automaticamente attireremmo e saremmo contraccambiate da uomini che hanno alto valore di sé. Tutto questo nella teoria funziona molto bene, nella pratica del mio quotidiano ci stiamo lavorando ;) Un abbraccio!
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    • Avatar di Charlotte

      Charlotte 4 anni fa (17 Giugno 2020 13:13)

      Silvia, forse non abbiamo più una vera e propria "indipendenza emotiva"? E' qui il punto? Siamo/siamo state così indipendenti in tutto il resto che sulla parte emotiva facciamo fatica, probabilmente... Non so, sto cercando di interrogarmi e capire. Giustissimo quello che dici sul pancake sgonfio: nella vita possiamo avere il controllo forse su un 10% di quello che accade a noi personalmente, figuriamoci su quello che accade ad altre persone o da/verso di loro! Sono inoltre d'accordo sulla tua teoria di darsi valore per trovare qualcuno di valore.. è poi quello che Ilaria ci insegna da un pò. Infatti mi sto dando molto valore - e l'ho sempre fatto in realtà - e non credo di svalutarmi con questo ragazzo "ossessione" di cui vi ho parlato: penso proprio sia anche lui una persona di valore e mi piacerebbe tanto conoscerlo meglio proprio per questo. Come "riscatto", per dirmi "sono sempre stata una donna di valore, il fatto che avessi a mano degli zerbini è stato un errore di percorso, ormai superato, ora voglio redimermi..." Contesto anche io i tempi effettivamente.. è troppo presto? Devo riprendermi prima la mia indipendenza emotiva e poi fare il prossimo passo? Non è il pensiero di essere single che mi rende triste/depressa ma il fatto - credo - di non riuscire a manipolare questo preciso uomo di valore (diciamo presunto, ecco) per conoscerlo subito e mettermi di nuovo alla prova. Poi, ci scriviamo da 5 giorni eh, non mesi, e lui è sempre molto garbato e sembra proprio tasti il terreno, senza essere invadente nè niente.. e non conoscendomi praticamente, è una cosa che ci può stare alla grande! Io farei lo stesso, per dire.. Però, insomma.. io che non voglio più manipolare ma che mi incazzo se non riesco a manipolare. Aiuto!
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    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (17 Giugno 2020 14:04)

      Charlotte, occhio occhio occhio: i termini *ossessione* e *valore* insieme sono un ossimoro, un paradosso, una stonatura. Parere mio.
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    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (17 Giugno 2020 15:37)

      Eh, perché "manipolare" fischia...
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    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (17 Giugno 2020 19:06)

      Come un treno in corsa che avvisa un tipo che sta attraversando con le barriere del passaggio a livello abbassate...non certo come un usignolo!
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    • Avatar di Charlotte

      Charlotte 4 anni fa (17 Giugno 2020 19:07)

      Sicuramente sbaglio le parole, ma era per rendere bene il concetto :)
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (18 Giugno 2020 9:49)

      Charlotte, secondo me ci sono due cose. La prima riguarda l'equilibrio personale, quindi l'essere serene con noi stesse, l'apprezzarsi realmente, l'apprezzare i nostri risultati e, di conseguenza, apprezzare gli altri per quello che sono. Senza volerli cambiare, manipolare, rigirare a nostro piacimento o averli a nostra disposizione. Questo non è equilibrio, ma è appunto manipolazione e dipendenza dall'altro. Perché si instaura un rapporto in cui il manipolatore non può fare a meno del manipolato, e viceversa. Sono una persona che viene da storie di dipendenza, quindi l'indipendenza me la sto costruendo passo passo, un po' in tutti gli ambiti - famiglia, amici, lavoro, relazioni, scelte personali, hobby. La seconda cosa, per me, riguarda i tempi. Quello che va troppo veloce, anche nei rapporti di amicizia o d'amore, spesso brucia molte tappe. E ci impedisce di intercettare i segnali, pensare a quello che vogliamo per noi e soprattutto aver quel giusto distacco per vedere le cose in prospettiva. Il fattore tempo mi sembra importante sia perché, se ho capito bene, hai di recente interrotto una storia di 5 anni. Sia perché stai messaggiando con un ragazzo da tre giorni e, se non ti chiede di uscire, vai già in palla. Datti il tempo di tirare il respiro, e di costruirti l'indipendenza di cui parliamo. Tassello importante per trovare persone che sono davvero indipendenti a loro volta!
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  15. Avatar di francesco

    francesco 3 anni fa (30 Giugno 2021 17:02)

    mi chiamo francesco o 45 anni e non ho mai avuto niente nella vita non solo una donna ,ma non so cosa sia nemmeno la carezza di una donna . volevo solo dirvi che non e questione di eta',e sapere aspettare i tempi di DIO che non sono i nostri tempi.viviamo oggi in un mondo di apparenze ,se sapeste quante coppie volgiono dimostrare agli altri di essere felici,la coppia perfetta solo x gli occhi del mondo,ma in realta' non sapte cosa si nasconde.sappiate aspettare i tempi di DIO ,perchè se tu credi di lasciare DIO fuori da ogni cosa,di fare tutto con le propie forze,con i tuoi mezzi,coni tuoi tempi,come fa questo mondo,ti assicuro che non arriverai da nesuna parte .
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