“Come faccio a volermi bene per davvero?”

Per amare autenticamente la persona giusta per te è necessario che tu ami te stesso/a. Per ricevere amore autentico dalla persona giusta per te è necessario che tu ami te stesso/a.

Lo sai già, vero?

Lo dicono gli psicologi in radio e in tv e lo si legge tutti i giorni anche sulle riviste femminili più diffuse e anche su qualche cartina dei Baci Perugina, giusto?

Anch’io lo spiego ampiamente nella mia ormai famosa guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (scaricala adesso e leggila anche tu come hanno già fatto migliaia di persone), e anche in altri articoli su questo blog.

E allora perché ne parlo ancora? Ne parlo ancora perché credo che non ci sia un argomento al mondo che più di questo è vero nella teoria, ma difficilissimo da realizzare nella pratica. Quindi ne scrivo adesso e lo farò anche in futuro. Anche perché è un tema di importanza davvero capitale.

Intanto, perché dico che è vero nella teoria e invece difficilissimo da realizzare nella pratica?

Qualsiasi teoria psicologica, disciplina del benessere, filosofia e orientamento di crescita personale proclamano il principio dell’”amore di sé” come fondamentale e incontestabile.

Se ci fai caso è un principio assolutamente sovrano in natura: se ti capita di vedere anche degli animali domestici adulti in gruppo, una delle dinamiche di comportamento assolutamente evidenti è che ciascuno pensa prima di tutto e con determinazione a se stesso.

Ti è mai successo di vedere due, tre o più cani che vivono insieme (e che sono uniti anche da legami di sangue e di parentela) quando arriva la ciotola con il cibo?

Hai mai visto uno di loro che aspetta di verificare che tutti abbiano la loro parte prima di iniziare a mangiare?

E le galline in cortile? E i piccioni in piazza?

Le anatre, i cigni o i pesci al lago?

Lo stesso lo puoi osservare guardando le piante di un giardino: la quercia cresce come è nella sua natura, mica si preoccupa di fare ombra alle piante più piccole. L’edera si arrampica, e pazienza se così facendo soffoca un’altra pianta.

(Apro parentesi: non ho nessuna intenzione di distruggere i concetti di altruismo, solidarietà umana e “buona educazione” – un giorno magari dedicherò un post a che cosa ne penso della “buona educazione”, dato anche il fatto che una delle mie passioni segrete sono i libri e i trattati di galateo -. Quanto all’altruismo e alla solidarietà umana, sono questioni centrali per me e molto, molto personali. Adesso comunque voglio porre l’accento su alcuni atteggiamenti dannosi – per te e gli altri – che hai imparato fin da piccolo/a. Chiudo parentesi.).

Al contrario di quel che succede in natura noi esseri umani siamo abituati – per educazione – a non “essere egoisti”. Già a tre/quattro anni, se hai un giocattolo in mano o stai gustandoti la tua merenda e incontri o ti viene a trovare un amichetto/a, ti senti dire “Dài caro/a, offri un po’ della tua merenda a Mariolino, fagli vedere il tuo giocattolo, sii gentile, non essere egoista…”

E da lì cominci a non capire più niente su come funzionano le cose: magari hai una fame boia e legittima (che giustamente ti aspettavi di saziare con la tua merenda personale, mica con le merende di tutti i bambini del mondo e nemmeno con quella di Mariolino!) o erano ore che aspettavi di goderti il tuo giocattolo (il tuo, quello che hanno messo in mano a te, quello con su scritto il tuo nome) e gli “altri” (i “grandi”) ti fanno notare che, siccome ti devi preoccupare di Mariolino, occuparti di te è la cosa peggiore che puoi fare. Scandalo! Vergogna! Stiamo crescendo un egoista perfetto! Sarà un uomo malvagio! Una donna crudele!

Allora ti persuadi di una cosa, senza dubbi e senza incertezze: amarti è sbagliato, è peccato, è colpa.

E quindi non lo fai. Rispetti le indicazioni che ti vengono date: disimpari l’amore naturale per te stesso/a.

Solo che senza amore per te stesso/a non puoi essere sereno/a: infatti amarti è importante non solo per attrarre la persona giusta per te e darle l’amore che le spetta e che si merita (come scrivevo sopra) e ricevere quello che spetta a te e ti meriti, ma anche per riuscire con piena soddisfazione nel tuo lavoro, per avere una situazione economica soddisfacente e anche per godere di buona salute (anzi, soprattutto per quello).

E, quando, in età adulta, scegli di essere davvero felice (cosa che non tutti fanno, convinti di non essere nati per amare se stessi ed essere felici) e decidi di avventurarti negli immensi territori dell’amore per te stesso/a, ti senti smarrito/a e non sai che cosa fare.

Sei impreparato/a. Ti senti goffo/a. Commetti una serie di errori, anche – guarda un po’ – di quelli che possono far soffrire oltre che te, anche gli altri.

Anche perché, come puoi, non sapendo amare te stesso/a, amare davvero gli altri?

E’ interessantissimo come nel lavoro di coaching con i miei clienti personali io mi ritrovi a occuparmi con loro a lungo e su vari piani del tema “amore per te stesso”. C’è sempre il fatidico momento in cui mi arriva la richiesta di aiuto: “Ilaria, prima non capivo. Adesso ho finalmente capito che il primo passo è volermi bene. Solo che non ho la minima idea di come fare…”. E io colgo tanta preoccupazione e sofferenza in questa richiesta.

Ma, dentro di me – e spesso anche con la persona in questione –, festeggio ed esulto perché so che siamo arrivati al punto di svolta. La strada diventa pianeggiante e ci sono anche meno curve.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

In questo mi sento di fare un piccolo distinguo tra i comportamenti più comuni tra gli uomini e quelli più comuni tra le donne (sembra che mi metto a fare anch’io “gli uomini sono tutti così, le donne tutte cosà”, ma non è vero :) , sto solo osservando un comportamento “prevalente” nei due sessi).

Gli uomini “culturalmente” e per educazione non sono abituati a sentire, comprendere e vivere le emozioni (è roba da “femminucce”; un uomo “non deve piangere” e “non deve chiedere mai”): per questo se succede che qualche emozione li colga si sentono sconvolti e smarriti. Per questo non hanno la minima idea di come fare a volersi bene (e anche di come mostrare e dichiarare amore e affetto a chi sta loro vicino).

Gli uomini sono troppo impegnati a sembrare invincibili (e quindi ad avere successo, a fare soldi, goal e canestri) per amarsi davvero. Loro pensano che dimostrarsi forti e “produrre risultati” sia un modo per dare e per meritarsi amore.

E infatti la fatidica richiesta d’aiuto di cui sopra, in forma esplicita mi giunge soprattutto dagli uomini che si accorgono che i “risultati materiali” non sempre hanno come corrispettivo l’amore.

Le donne invece,  “culturalmente” e per educazione, “si sa”,  sono le regine, le sovrane incontrastate dei sentimenti.

Ah! Loro sì che sanno che cosa sono le emozioni! Loro sì che ci capiscono dell’amore…

Infatti…

Loro sono state abituate all’equazione amore=sacrificio.

Ritengono che sacrificarsi sia il modo migliore per dare amore. E anche per riceverlo.

E sono così convinte di sapere tutto dell’amore che spesso neanche se la pongono la domanda: “mi amo?”.

Sono troppo impegnate a sacrificarsi e ad amare gli altri per pensare a se stesse…

Ma una cosa è certa: l’amore per se stessi si può imparare. Tu puoi imparare ad amarti nel senso più pieno. Intanto è indispensabile che tu compia un passo nella direzione di una maggiore consapevolezza di quello che è il tuo modo di rapportarti a te stesso/a e al senso del tuo valore.

Per questo ho scritto questo articolo proprio all’inizio delle feste di Natale: mi interessa portare la tua attenzione sul significato del vero amore per te in un momento che, per la nostra cultura e la nostra tradizione religiosa nel suo aspetto più mistico, è una celebrazione dell’amore.

E, al di fuori dell’aspetto mistico, molto spesso e soprattutto è una sorta di “orgia” di tutto quello che amore non è.

Un interessante “paradosso della società” che rispecchia un “paradosso dell’individuo”: si fa un gran parlare di amore, lo si chiede, invoca e desidera tanto e poi si fallisce proprio a partire dall’amore per se stessi.

Quindi se ti va, durante questo periodo festivo dedicati al divertimento e al relax di mente e corpo (che è già un buon modo per volerti bene) e prenditi del tempo per “fare il punto” sul tuo livello di competenza nell’ambito “amore per te”.

Sei sicura/o di volerti veramente bene?

Se sì, ne hai le prove? Cioè: che cosa fai in concreto che dimostra il fatto che sai amarti pienamente?

L’amore che hai per te è autentico o è una finta? Cioè quello che fai per te nella tua vita, lo fai perché la tua motivazione è amarti e apprezzarti e riconoscere totalmente il tuo valore o perché vi sono altre ragioni (magari provenienti dall’esterno) che ti spingono, che non hanno nulla a che vedere con l’amore?

Se ti va metti per iscritto le riflessioni che ti vengono in mente.

E lasciami un commento con le tue opinioni.

Cordialmente

Ilaria

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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124 Commenti

  1. Avatar di Aliyah

    Aliyah 14 anni fa (28 Dicembre 2010 14:04)

    Elly..."Oltre agli screzi avuti, a seguito dei quali ho capito di non potermi fidare di queste persone, una cosa mi ferisce. A guardarle dal di fuori, la loro vita sentimentale sembra procedere sempre a gonfie vele. Loro saranno tutte lì, accompagnate dai loro cavalieri, felici di vedersi e di “pavoneggiarsi” dei loro successi personali, sia sentimentali che non. Io invece sono quella il cui ragazzo l’ha scaricata per l’ennesima volta, quella che non è riuscita a trovare la loro stessa stabilità.. Non credo proprio che loro abbiano un sincero interessa a sapere come sto, se non per giudicarmi per le mie scelte sbagliate." ma nonpensi che questa possa essere anche una tua RICCHEZZA??? si procede nella vita per tentativi ed errori, e spesso sono proprio gli "errori" a portarci nella giusta strada! Che ne sai che quelle persone non abbiano altri problemi o che invece per loro limiti si accontentino di "pavoneggiarsi" delle loro fortune? lasciali fare!! tu devi portare la tua verità nella vita! Pensare: io sono qui, sono viva e posso anche sbagliare. Non è mica una colpa! Noi tutti cerchiamo di giocare le carte che ci arrivano nel modo migliore, ma non sempre ce ne arrivano di buone, anzi!!!....saremmo tutti fenomeni no?? Anche io sono stata scaricata da pochissimo, non ho nessun successo da esibire, non ho nemmeno un lavoro e ho 35 anni....ma tutto questo non è la FINE di me, nè qualcosa di cui dovermi vergognare!! Testa alta e arrendersi MAI!! :) Io penso che ciò che ho fatto e mi è accaduto mi porterà a qualcosa, e lo credo veramente e strenuamente! e intanto ci metto del mio, credendoci, valutandomi per ciò che sono (favolosa :D) , e cercando di giocare le carte al meglio! ;) forza e coraggio!!!
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  2. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (28 Dicembre 2010 16:08)

    @ Bice Deprimente? Io? Per aver detto quello che vedo? Beh, potrei sniffare 6 kg di cocaina e vedere rose e fiori, ma la realtà non cambierebbe. E' solo che bisogna prenderne coscienza non per deprimersi, ma per rendersi conto che non viviamo nel mondo delle favole. Una persona può costruirsi l'angolo di paradiso, conoscendo "la persona giusta", ma non deve illudersi sul resto del mondo. Deve saper riconoscere le persone positive da quelle negative (ognuno decide cosa significa realmente positivo e negativo), accettare le prime e girare alla larga dalle seconde. Ma appunto, occorre sape distinguere le persone positive da quelle negative. E se in Italia si dice che "l'abito non fa il monaco" in Germania si sostiene che "Kleid macht Mensch" (l'abito fa l'uomo). Vedi tu cosa significa. Ave.
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  3. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (28 Dicembre 2010 16:38)

    @Amina: in effetti, io vorrei TUTTO... lavoro e affetti, libertà e amore, un giorno forse anche figli. E non vorrei, per avere tutto questo, fare compromessi come quelli dell'uomo con cui mi relaziono ora. Penso che lui si accontenti di una relazione parziale con la moglie e di storie parallele altrettanto, se non più, parziali. Non ha né il vero amore né la vera libertà. E tutto questo per un limite suo. Forse se 20 anni fa ne avesse parlato con la moglie avrebbero cercato una soluzione insieme, forse avrebbe scelto di crescere. Invece ha preferito non dire nulla (forse per paura di perderla?) e, anche se lei non è consapevole (penso di avere capito che sia così), non credo si possa definire un vero e profondo amore quello che c'è tra loro. Con le amanti è più onesto, ma a parte quello non si dà comunque del tutto. Forse quest'uomo non sa amare e basta. Neanche sé stesso naturalmente. E un giorno potrebbe arrivare il conto da pagare, salato. Spero solo che non lo paghino troppo i figli, gli unici a non avere responsabilità. Eppure, probabilmente, stanno già pagando. Da sempre. . Io invece vorrei uscire dal mio loop. Continuo a pensare che si possa vivere una relazione che sia una scelta e non una gabbia, senza per questo tradire. E questo è ciò che a lungo termine cerco per me stessa.
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  4. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (28 Dicembre 2010 17:22)

    Bice, Riccardo esterna quelle frasi deprimenti per suscitare simpatia perchè sta davanti al computer da solo a scrivere: non lo credi capace di produrre pensieri diversi, se intanto due mani femminili gli massaggiano le spalle?
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  5. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (28 Dicembre 2010 17:33)

    un brevissimo e affettuoso commento per riccardo: ...infatti riccardo, in te c'è proprio 'tutto e il contrario di tutto'. prendendo 'cum grano salis' ciò che può indicare un tema natale seppur fatto con una certa cognizione di causa... ah, e ricordati che entro quest'anno devi trovare la tua anima gemella...mancano poche ore, amico mio, credo in te! per eleonora che mi sembra appassionata di astrologia: hai mai sentito parlare della 'vergine folle'? se sì, raccontane qualcosa al nostro riccardo, l'argomento potrebbe aprirgli nuovi orizzonti.
    Rispondi a nico Commenta l’articolo

  6. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (28 Dicembre 2010 17:48)

    un saluto di fine anno con un suggerimento 'letterario' per tutti, uomini e donne, che ci può aiutare a capire qualcosa di noi e del nostro essere amati, amare ed essere felici, fedeli o irresistibilmente infedeli. ecco qua, se ne avete tempo e voglia leggete 'la cugina bette' di h. de balzac, meraviglioso tuffo all'indietro nell'animo maschile e femminile e del loro modo di rapportarsi all'amore e al matrimonio. quanto sono cambiate le cose da allora! eppure certe definizioni e riflessioni mi sembrano tanto attuali ancora...una ve la scrivo io qualora non aveste alcuna voglia di leggere: 'molte donne, sposate, legate ai loro doveri e ai loro mariti, potranno qui domandarsi perchè quegli uomini così forti e buoni, così affettuosi verso le cortigiane, non prendono le loro mogli come oggetto del loro capriccio e della loro passione? si tratta qui del più profondo mistero della natura umana! l'amore, quell'intensa pazzia della ragione, e la lussuria, sono due differenti aspetti di uno stesso fatto....l'uomo superiore sente egualmente il bisogno dell'ideale e del piacere: e tutti vanno cercando quel misterioso androgino, quella rarità che il più delle volte si scopre essere un'opera in due volumi...'
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  7. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (28 Dicembre 2010 17:51)

    @Amina: forse, ma a me proprio non viene voglia di massaggiargli le spalle... e non mi suscita simpatia. Credo che per attirare positività si debba essere positivi!
    Rispondi a Bice Commenta l’articolo

  8. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (28 Dicembre 2010 18:10)

    @ Bice Non sono d'accordo. In Italia si dice che “l’abito non fa il monaco” in Germania si sostiene che “Kleid macht Mensch” (l’abito fa l’uomo). . @ Amina Mettiamola così. Preferisco sembrare peggio, perchè tanta gente inganna cercando di sembrare meglio. Chi ci perde? Io forse, chi si accontenta dell'apparenza, sicuramente.
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  9. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (28 Dicembre 2010 20:10)

    leggi con calma ed attenzione,RICCARDO caro,capirai che ogni casa rappresenta un aspetto di te: personalità rapporto col denaro rapporti in famiglia d'origine fino ai legami sentimentali e al successo... semplicemente.Tutto qui. condivido il tuo pessimismo sul mondo che, ahìnoi,viviamo: cerchiamo,però, di non farci influenzare da niente e nessuno. Per certi aspetti,sei come ME,non sentirti dunque solo...e quanto ai sentimenti...siamo delle frane entrambi! :) e allora??? che male c'è ad esserlo???? personalmente,nessuna. :) sei sicuramente una persona sensibilissima e questo PIACE,a chi non si limita alle sole apparenze... ;) oggi,ne ho vista un'altra sugli uomini(non sto dicendo una novità,dunque preparate i commenti): anche se una persona ti piace(un uomo, nel mio caso)e...sai di aver un certo ascendente su di LUI;questo,continuerà a far il"piacione"pure colle altre,anche se per interesse,per lavoro,per simpatia o perchè semplicemente uomo e a me questo...tutto questo...basta per farmi perdere ogni interesse nei suoi confronti. questa,è la differenza tra un uomo e una donna o meglio tra un uomo e ME!! se penso che a me,gli uomini non mi fanno effetto il+delle volte... quando incontrerò un uomo che abbia sempre e SOLO occhi per me e nessun'altra,allora,forse... e dico FORSE,non sarò+single. :) gli uomini=eterna delusione... esclusi i presenti.naturalmente. :)
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  10. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (28 Dicembre 2010 20:52)

    Con l'anno vecchio si buttano le "cose" vecchie :-D Emozioni: gioia, euforia Sentimenti: amo me stessa Ragione: ben fatto! Tombola, insomma...
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  11. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (28 Dicembre 2010 21:42)

    Bice, a me pare che a livello inconscio comunichiamo chiaramente la nostra condizione interiore alle persone vicine, per cui anche se non ne hanno mai parlato un parte della moglie "sa" che lui cerca altrove affetto e comprensione, e anche i figli "sanno" che il rapporto tra i loro genitori fa acqua sotto vari aspetti. Non ne sono responsabili, e da questo punto di vista nessuno lo è, perchè ognuno di noi non può comportarsi diversamente da quello che il proprio modo di essere ci suggerisce e cerchiamo di compensare le falle come meglio si può, per conservare l'equilibrio generale e restare a galla.
    Rispondi a Amina Commenta l’articolo

  12. Avatar di nico

    nico 14 anni fa (28 Dicembre 2010 21:51)

    ...grande eleonora!
    Rispondi a nico Commenta l’articolo

  13. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (28 Dicembre 2010 22:58)

    vergine folle???no,cara NICO... sembrerebbe un controsenso!!! dimmi pure,son molto curiosa!:))
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  14. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (28 Dicembre 2010 23:05)

    @Amina. Intanto grazie di prestarmi attenzione, perché, in effetti, ne ho molto bisogno in questi giorni, che sono già pesanti per altri motivi... . Sul comunicare inconsciamente, sono decisamente d'accordo con te. Mettiamo pure che si siano conosciuti ancora giovani (non adolescenti comunque, ma adulti) e che in casa non abbiano avuto esempi famigliari di amore... com'è possibile non rendersi conto che qualcosa manca? Non rendersi conto di una distanza sempre più profonda? Perché se mi cercasse solo per sesso, potrei anche pensarla diversamente, ma invece quella è stata e resta l'ultima cosa. Invece: affetto e comprensione, proprio come scrivi tu. Forse li cerca anche da lei? Eppure... mi cerca anche quando è con lei. Sono esterefatta, perché lui sostiene che non hanno problemi e che non se ne andrà mai di casa. Sarà per i figli? Tu scrivi che "sanno". Sì, forse ancora più inconsciamente della madre, ma "sanno"... è vero. Conosco donne e figlie che mi hanno raccontato di avere saputo e di non avere voluto vedere. Quindi so che è possibile. Ma, Amina, perché allora questa moglie che "sa" non ha il coraggio di parlarne apertamente? Forse potrebbero, insieme, risolvere le cose. I tradimenti sono sintomi e se anche il problema iniziale è stato suo, dovuto ad una mancata maturazione (soprattutto per quanto riguarda la questione dipendenza/autonomia), diventa inevitabilmente un problema di coppia. Chi si ama e in più ha messo in piedi una famiglia non dovrebbe cercare di far funzionare le cose? Invece si nasconde la testa sotto la sabbia sperando di sopravvivere. Una situazione di comodo, rinunciando alla possibilità di essere molto più felici. Cos'è: rassegnazione? E se un giorno tutto va a rotoli, completamente a rotoli? . E qui veniamo alla seconda cosa che dici: che ognuno di noi "non può comportarsi diversamente da quello che il proprio modo di essere ci suggerisce e cerchiamo di compensare le falle come meglio si può, per conservare l’equilibrio generale e restare a galla". Io capisco bene quanto sia difficile. Lo so bene, visto che cerco di migliorarmi. Mi stupisce che non tutti vogliano farlo. Lui non ha nemmeno la scusa di non esserne consapevole, sa bene di sbagliare. L'unica scusa è che in fondo ora sta bene così. Ma sta davvero bene o se la racconta? E quanto può durare? . Da alcune cose dette, mi pare di capire che con la nascita dei figli (motivo del matrimonio), lui abbia sentito di avere perso la moglie, ormai impegnata solo nel ruolo di mamma. Così è come se anche lui fosse diventato papà e avesse smesso di essere marito. Ma mentre lei (salvo sorprese), si è dedicata solo al ruolo di madre, lui ha cercato fuori ciò che avrebbe dovuto cercare dentro la coppia. Sicuramente la tendenza a prendere le distanze dall'amore vissuto come gabbia, è qualcosa che gli appartiene da sempre (e forse anche per questo lei ha cercato gratificazione più nei figli?), però resta che pare davvero come dici tu. . Ma al di là del farci i fatti suoi e perdere tempo a capire certe dinamiche, quel che mi chiedo io è: come non avere voglia di cambiare e migliorare? Sarò anche troppo perfezionista io, ma dal momento in cui sono diventata consapevole, non mi do pace. Non mi rassegno a recitare sempre lo stesso copione. Se lo faccio, come ben si vede, non sono contenta. Eppure da un lato una relazione con uno impegnato mi mette al riparo da tante paure... tanto che mi sento in colpa a volte a lamentarmene: se fosse libero fuggirei io! Che contraddizione. E come compenso le mie falle? Non mi pare proprio di stare a galla...
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  15. Avatar di Luca

    Luca 14 anni fa (29 Dicembre 2010 0:22)

    ...è bello leggere i tuoi articoli. Ora mi trovo in una fase un pò strana della mia vita. Stò andando da una psicologa per vari motivi uno dei quali è per amore. Cioè con la donna ragazza che stò frequentando ma questo è un caso a parte. ......dici che il primo passo è volersi bene ed amarsi?.....si ok! Ma come posso fare?.....ciao
    Rispondi a Luca Commenta l’articolo

  16. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (29 Dicembre 2010 1:05)

    BICE,avevo un amico che si comporta(va)così...non ama+sua moglie,ma da lei ha avuto un figlio,nemmeno desiderato(giusto per placare la di lei gelosia morbosa)...una storia assurda che resiste per inerzia,vigliaccheria e paura di restar senza un soldo in caso di separazione eventuale...che lui naturalmente non vuole!...ci sarebbe molto altro ancora da dire ma dopo1000prediche,ho capito una cosa sola:questi"uomini",son prigionieri e vittime di loro stessi...non è nemmeno questione di poca maturità e come ha detto qualcuno...la moglie non può non sapere e chissà con quale dolore "vive"questa pseudo relazione...per il bene,poi,di chi...di suo figlio? esiste la separazione consensuale come l'amor proprio.
    Rispondi a Eleonora Commenta l’articolo

  17. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (29 Dicembre 2010 1:33)

    @ Eleonora Hai conosciuto uomini che pur attratti da te, sgallettavano con altrte? Io ho conosciuto molte donne che si comportavno in tal modo. Me ne sono sempre andato, in quanto trovo questo atteggiamento alquanto infantile (lo so, è un giudizio e non si dovrebbe esprimere, ma sono un essere umano, con tutti i relativi limiti). Forse trovano (sia uomini che donne) che sia un modo per rendersi interessanti, io trovo sia un modo per complicare le cose, quando, secondo me, verità e bellezza sono nelle cose semplici. Prometto che rileggerò quello che hai scritto fino a quando l'avrò capito. Se mai riuscirò a capirlo! :-( . @ Bice Buttar via le cose vecchie? Ottima idea. Sai per caso dove potrei trovare un cervello in stato accettabile e prezzo accessibile? . @ Nico Entro fine anno trovare l'anima gemella? Chissà, forse l'ho già trovata e non me ne sono ancora accorto. Sono lento a capire, in queste cose.
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  18. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (29 Dicembre 2010 2:22)

    @ Eleonora. Mi hai chiesto cosa penso del mio !"tema natale?". Ecco. Allora, andiamo con le case. La 1° casa non c’è. Me l’hanno pignorata? 2° casa in Toro. Corrisponde abbastanza 3° casa in gemelli. Corrisponde 4° casa in cancro. Non corrisponde. 5° casa in leone. Esclusi gli intimi, si, corrisponde. 6° casa in vergine. Corrisponde poco. 7° casa in bilancia. Corrisponde abbastanza. 8° casa in scorpione. Corrisponde abbastanza. 9° casa in sagittario. Non mi sento così acculturato. 10° casa in capricorno. Non mi sembra corrisponda. 11° casa in acquario. Non mi sembra corrisponda. 12° casa in pesci. Spero di no. sole in 6° casa. Corrisponde abbastanza. luna in 7° casa. Corrisponde abbastanza. luna in scorpione. Credo corrisponda abbastanza. mercurio in 5° casa. Credo corrisponda abbastanza. mercurio in vergine. Non saprei. venere in 7° casa. Non saprei. venere in vergine. Corrisponde abbastanza (è il mio problema). marte in 2° casa. Non corrisponde. marte in gemelli. Non saprei. giove nella 9° casa. Lo so! giove in sagittario. Purtroppo corrisponde. saturno in10° casa. Non corrisponde. saturno in capricorno. Corrisponde abbastanza. urano in5°casa. Corrisponde abbastanza. nettuno in scorpione. Non saprei. plutone in 6°casa. Non corrisponde. plutone in vergine. Non saprei. nettuno in7°casa:parla di coppia… perché non ti pronunci? . @ Bice "Spero solo che non lo paghino troppo i figli, gli unici a non avere responsabilità. Eppure, probabilmente, stanno già pagando. Da sempre."
    Rispondi a Riccardo Commenta l’articolo

  19. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (29 Dicembre 2010 4:08)

    @Riccardo. Sì, i genitori non ce li scegliamo. Da un lato è bene che non siano perfetti, dall'altro... accidenti. Ma perché mi ricordi quello che ho scritto? @Eleonora. Io di storie di separazioni ne conosco mica poche. Sì, a volte si fanno figli per motivi sbagliati. E si resta insieme per motivi che con l'amore hanno ben poco a che fare. Per comodo, per paura, per convenzione, per i soldi. Sì, anche per i soldi. Un uomo che si separa si ritrova senza casa e così tanti soldi da tirare fuori che spesso non gliene restano per pagarsi un affitto. Poi ci sono anche quelli stronzi che i soldi ce li hanno e non li tirano fuori e si inventano di tutto... Come ci sono le donne che non si risposano per continuare a prendere il mantenimento dall'ex marito e fargliela pagare. Insomma, uomini e donne, in questi frangenti, danno il peggio di sé. Non parliamo poi di come vengono trattati i figli. Esperienza personale vissuta in qualità di nuova compagna di un separato con figli. L'ideale credo sia separarsi, quando le cose non funzionano e non si recuperano, senza litigare e mettere di mezzo i bambini. Ma di coppie che ci sono riuscite ne conosco poche. Qualcuna sì, però, devo dirlo. D'altra parte non sempre è facile, quando si sta in coppia, capire se una storia è finita. Non è facile nemmeno se non ci sono di mezzo figli e matrimonio. Ma in quei casi gli auto-inganni sono ancora più frequenti, perché la realtà da affrontare è molto più dura. Io cerco di avere un atteggiamento comprensivo verso queste situazioni. Nelle relazioni affettive si gioca molto, le debolezze vengono fuori... è così. Se fossi io nei loro panni, con una storia cominciata alla loro età... forse mi comporterei allo stesso modo. Non avrei avuto l'occasione di vivere e maturare ciò che invece è stato. E pensa che non sono nemmeno matura come dovrei! Dunque che posso criticare e pretendere negli altri? Nulla. Ma mi fa specie la consapevolezza non accompagnata dalla volontà di uscirne. Forse è proprio una consapevolezza relativa. O non mi rendo conto del tremendo sforzo di volontà richiesto da questo tipo di situazione, che ho vissuto in prima persona ma pur sempre non da protagonista. Eppure ci sono tante persone che ogni giorno sanno scegliere, se è vero che finisce un matrimonio su 3. Ma perché diavolo una donna libera come me si deve infilare in problemi che non si è procurata? L'unica stronzata che non ho fatto in vita mia, vista la mia maturità, è stata proprio il matrimonio... eh no... che devo vivere questo problema di riflesso! Mannaggia a me!!! :-( (Ilaria, poi mi recupero eh? Ma in questi giorni sono debole per altri motivi e, sai, ero come una bambina che cominciava appena a camminare... adesso sono di nuovo carponi, ma vedrai che mi rialzo, abbi fiducia che io ce l'ho!)
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  20. Avatar di Amina

    Amina 14 anni fa (29 Dicembre 2010 5:36)

    Riccardo, perchè non approfitti di queste feste per leggere "Uno, nessuno e centomila" di Pirandello? Ti può aiutare a capire tante cose. Bice, secondo me tu hai ancora un cantiere aperto, mentre la maggior parte delle persone se anche intuisce qualcosa nasconde la testa sotto la sabbia per paura di non saper gestire la situazione, di perdere quel poco che in superficie sembra funzionare, e rimanda all'infinito il momento di approfondire. Spesso si demanda ad altri la responsabilità di cambiare le cose, sia in meglio, sia in peggio. In alcuni casi pesa il giudizio del resto della famiglia, di fronte a una separazione o a un divorzio culturalmente la donna viene additata come colpevole di incapacità di tenersi il marito accanto.
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