Scusa, tu sei capace di farti gli affari tuoi?

Se vuoi attrarre la persona, la relazione e – soprattutto – la qualità di vita e la vita giuste per te, devi rimanere focalizzato/a su  di te, sui tuoi bisogni, sui tuoi obiettivi.

Ti devi occupare di te stesso/a, della tua crescita e della tua felicità.

Lo spiego bene anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” che puoi scaricare adesso.

Nella vita di tutti i giorni e nel mio lavoro a stretto contatto con le persone, noto spessissimo che un modo molto efficace, in negativo, per non ottenere ciò che si vuole è portare di continuo l’attenzione verso gli altri, verso l’esterno.

Intanto chiarisco: gli altri e la comprensione degli altri sono fondamentali per una vita di relazione felice e un’esistenza serena ed equilibrata. Ma è necessario che tu parta dal tuo equilibrio personale concreto e reale. Diversamente è impossibile che tu instauri rapporti sani, duraturi e soddisfacenti con chiunque e a qualunque livello.

Torniamo all’argomento centrale dell’articolo, che è importante e mi preme affrontare come si deve.

Ricevo moltissime email ogni giorno da persone diverse che hanno uno stile comune nell’affrontare i temi attinenti le emozioni, i sentimenti e i rapporti uomo-donna.

Intanto le email di cui ti voglio parlare si dividono in due macro-argomenti: il primo è quello che riguarda i modi per “conquistare” una persona che interessa; il secondo riguarda storie finite, molto spesso da un tempo piuttosto lungo.

Il primo dei macro-argomenti (“come faccio a conquistare quella persona che mi interessa?”) di solito viene affrontato da chi mi scrive attraverso il racconto particolareggiato degli incontri o degli scambi avuti con la persona desiderata. In più mi viene data una descrizione minuziosa e dettagliatissima di quella persona: (presunto) profilo psicologico; abitudini; attività professionale e/o di studio; situazione famigliare e legami di amicizia (le amiche e gli amici vengono sempre descritti nei minimi particolari, fisici, psicologici e caratteriali), storie passate, modi di pensare, hobby, attività, passioni, “frasi storiche”, piatti preferiti (giuro!) etc. etc.

Un identikit preciso, che spesso richiede pagine e pagine di testo (io leggo sempre tutto molto attentamente e con cura).

Chi scrive e mi chiede un parere, di sé non mi dice praticamente nulla: qualcuno mi dice l’età, qualcun altro la sua attività, qualcun altro ancora la città in cui vive. Mai tutte e tre le cose insieme e mai qualcosa in più di questo. Non mi racconta – in modo esplicito – niente dei suoi sentimenti, delle sue emozioni, dei suoi desideri.

Il secondo dei macro-argomenti è la richiesta di un parere, di un’illuminazione, di una “chiave d’interpretazione risolutrice” su storie conclusesi già da un anno/due: le email esordiscono con una frase classica  “Sono un ragazzo di Genova…”, “Ho letto la tua guida e ho pensato di scriverti…” e poi continuano (anche qui con pagine e pagine) con un riassunto dettagliatissimo della storia, dall’inizio alla fine. Il fatto è che la protagonista o il protagonista non è mai chi mi scrive e mi chiede un parere, ma solo ed esclusivamente il partner, la controparte. Anche qui mi viene raccontato tutto di lei o di lui, fin nei particolari più minimi. Io di chi scrive non so nulla, perché nulla mi racconta di sé (in modo esplicito).

Quando le email trattano la questione “come faccio a conquistarla/o?” di solito le domande fatidiche che mi vengono poste sono del tipo: “secondo te, lui/lei che cosa pensa di me e di quello che ho fatto?”, “pensi che ci sia rimasta/o male per come le/gli ho risposto?”, “credi che accetterà un appuntamento?”.

Quando invece trattano la questione “voglio chiarire una storia finita” di solito la domanda è “ora a me quello che interessa è capire perché lui/lei ha reagito in quel modo e/o ha assunto quel particolare atteggiamento.”

Spessissimo ricevo richieste del tipo: “Ilaria, mi spieghi che cosa spinge una ragazza di vent’anni a lasciare il suo ragazzo per andare a studiare all’estero?” o “Perché un uomo affascinante e simpatico, decide di chiudersi in se stesso per un periodo della sua vita e di non frequentare compagnie femminili?”.

La cosa interessante è che chi mi pone queste domande non è la ragazza di vent’anni e nemmeno il ragazzo che lei ha lasciato, ma è un suo amico che la corteggia e al quale lei non è interessata; oppure, nel secondo caso, chi scrive non è l’uomo affascinante e simpatico e nemmeno una sua ammiratrice che vorrebbe conoscerlo meglio, ma un collega e/o amico che non si dà pace del fatto che il tipo in questione sia ricercato dalle donne e non le ricambi…

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Questi sono alcuni esempi di un certo tipo di richieste che ricevo e che mi fanno riflettere.

Ti senti un po’ confuso/a?

In effetti c’è di che fare confusione.

Infatti, quando ricevo richieste di questo genere, di solito il mio obiettivo è fare chiarezza, asciugare, tornare al nocciolo della questione.

Togliere il superfluo. Andare alla radice.

E dò una risposta che viene recepita come “forte” e spesso lascia spiazzato/a chi la riceve.

Di solito scrivo: “Mi hai raccontato tutto di lei (o di lui). Ma tu non sei lei (o lui). Quindi, spiegami: tu che cosa provi, davvero? Che cosa vuoi davvero? Che cosa desideri realizzare per te?

So che questa è una domanda la cui risposta può dare inizio a una “rivoluzione” personale e a un profondo cambiamento, per chi è davvero disposto/a a mettersi in gioco per migliorare la propria vita e attrarre la persona e la relazione giusta.

Non a tutti piace sentirsela fare, per molte ragioni.

Non tutti decidono di ascoltarla e di rispondere.

Tu che ne pensi di quel che ti ho raccontato?

Cordialmente

Ilaria

P.S. Non è finita qui: continuerò il discorso iniziato in questo articolo la settimana prossima. Tu lasciami il tuo commento con la tua opinione…

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156 Commenti

  1. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (11 Dicembre 2010 0:28)

    Poffarbacco, Ilaria, mi vado a rileggere cosa ti ho scritto io... son curiosa di vedere... :-D .... Ah, no, mi sa che ti ho parlato molto di me. Poi di piagnucolare sulla storia finita l'ho fatto qui sopra. Però, via, so di dovermi concentrare su di me. Poi ogni tanto me ne scordo, rimugino sugli altri finché ad un certo punto mi risveglio e mi dico: "ma che cavolo, Bice, saranno poi fatti loro... tu ne ha abbastanza dei tuoi, concentrati su di te!". Però è vero quel che dici, che la tendenza è un'altra. E anche io ero molto più così in passato. Poi ho capito che dovevo capire chi ero, prendermi le mie responsabilità e crescere. E' che a volte è facile e comodo dare la colpa agli altri o pensare ai problemi altrui invece che ai propri... Vabbeh, ora mi dedico alla lettura di uno dei miei testi illuminanti e per una sera a nanna presto. Buona serata mia cara e preziosa amica, un bacio
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  2. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (11 Dicembre 2010 1:31)

    Io credo che uno debba raccontare di sè stesso ciò in cui crede, inteso come valori di vita e descrivere un po' il proprio carattere (fin dove possibile, conoscere sè stessi è sempre difficile). Ma il passato, non vedo cosa ci sia da raccontare. Ciò che è stato è stato. Al massimo si può raccontare ciò che si desidera. Con queste tre cose (carattere, valori, desideri), direi che di sè stessi si è detto tutto e gli altri possono farsi le proprie opinioni.
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  3. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (11 Dicembre 2010 2:57)

    Mi rendo conto stasera che è in corso un cambiamento. Non so bene come, quanto lo debba a te, Ilaria, al tai chi o a che so io... però ho cominciato a farmi governare dall'intuito, da una voce interiore, dal corpo forse. Non so bene come spiegarlo, ma faccio scelte che non sono frutto di ragionamento. La testa arriva dopo che ho già agito. E mi dà la conferma. Non sono scelte di cuore, anche se all'inizio lo pensavo. No, ascolto un'altra voce. E' strano. Questa voce c'era anche prima, c'è sempre stata e l'ho sempre definita la voce del grillo parlante, una sorta di coscienza... ma non è proprio esatto... a volte mi mette in guardia, a volte mi ispira. In passato avevo già ascoltato questa voce... di solito arriva come un'illuminazione e solo se la ignoro resta come una musica o un rumore, un disturbo di sottofondo... altrimenti è davvero come un'illuminazione. L'ho avuta la prima volta, che io ricordi, quando ho scelto l'indirizzo di studi all'Università. Non fu una scelta razionale, non era quello che mi consigliavano. Ma è stata la scelta giusta. Su quell'onda in passato ho chiuso relazioni prima che il cuore o la testa arrivassero a capire bene. E dopo mi sono data ragione. Ma in quei casi avevo ignorato la voce molto a lungo, sempre. Anche nell'ultimo caso di 6 mesi fa... Quando poi mi decido a dare retta, la scelta è fulminea. Ed è sempre quella giusta. A volte non mi fido di questa voce. Penso che siano le mie paure a parlare. O che sia la voce dei miei genitori interiorizzata... dunque troppo rigida. Invece è come un'altra me più saggia, meno miope. Una me che mi conosce meglio di me. Una me meno strutturata, meno condizionata, più pura. Non so: il mio nocciolo duro, la me originaria e più vera. Lei sa sempre cosa è meglio per me, lei mi dice quando sto male anche se io voglio ignorarla. E' intuito, istinto, sensazione, preveggenza... Insomma, non so bene come chiamarla 'sta cosa dentro di me. Chissà se mi sono spiegata, chissà se ha un nome. Resta che sempre più mi fido di lei e le mie scelte si fanno più pronte, più sicure. Ho meno bisogni di consigli. Agisco poi aspetto, sto a vedere l'esito. E non sbaglia. Questa cosa mi sta facendo sentire molto forte, mi sta facendo sentire molto sicura di me e fiduciosa. Ecco, ci stavo pensando e ho pensato di condividerlo. Forse per molti è una sensazione comune, non lo so... ma io ne sto prendendo coscienza davvero solo stasera.
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  4. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (11 Dicembre 2010 3:49)

    Ho letto un pò il manuale. Pongo quindi una domanda. Se uno non si comporta in quel modo descritto, perchè non va bene? Perchè si continua a raccontare la favola che bisogna essere se stessi quando chiaramente occorre essere fatti con lo stampino? Perchè non ho il diritto di essere ciò che sono? Se tutti devono essere come descritto nel manuale, allora preferisco restare totalmente solo.
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  5. Avatar di Andrea

    Andrea 14 anni fa (11 Dicembre 2010 11:34)

    Ciao Ilaria, da quando ho iniziato il mio percorso di crescita personale, anche se all'inizio me la ponevo quasi raramente, quando la mia mente tornava ai tempi della mia storia sentimentale con una ragazza, peraltro finita male a causa mia (eventualmente te ne parlerò in privato se può interessarti), chiarisco però che la questione non riguardava affatto il tradimento o cose del genere, questa domanda era: "cosa voglio veramente?". Questa è stata la mia domanda-guida, che mi ha fatto comprendere, effettivamente, che la soluzione più semplice (anche se non necessariamente più facile ma sono disposto comunque a impegnarmici fino infondo) era quella di focalizzarmi sulla mia crescita personale, di individuare le mie aree di miglioramento e lavorarci sù. Posso dire che ho raggiunto buoni risultati, dal momento che ho smesso di crearmi aspettative sugli altri, ma solo su me stesso. Fra questi risultati sto impegnandomi giorno dopo giorno a generalizzare solo quando necessario (intendo nel momento in cui capiamo che la frase che stiamo per dire si riferisce ad un dato di fatto, in quel caso la generalizzazione che ben venga), altrimenti cerco altre alternative. La domanda ora forse suonerà: "Cosa c'entra questo discorso?" C'entra e come, perché nel momento in cui facciamo un uso indiscriminato delle generalizzazioni, mentalmente attiveremo un filtro che ci farà focalizzare solo a ciò che queste si riferiscono, non permettendoci quindi di guardare oltre. Naturalmente, così come per legeneralizzazioni, anche parlare di ciò che è successo in passato (aggiungiamoci anche l'intensità emozionale con cui ne parliamo), ci farà focalizzare su eventi simili,gli esperti direbbero, che potremmo attrarre in futuro, ecco perché IMHO da parte di alcuni psicologi che fanno ricorso alla storia personale con l'obiettivo di individuare cosa ha scatenato lo squilibrio emozionale, commettono un gravissimo errore, perché non è certo parlando del passato che si può alleviare ciò che da quest'ultimo abbiamo percepito. IMHO è il modo migliore perché questo s'intensifichi. Invece, il modo altrettanto migliore che ho scoperto per intensificare la leva motivazionale del piacere derivata dalla continua crescita personale, è farsi una autoanalisi... se questa soluzione fosse adottata dalla maggior parte delle persone che decidono di mettersi nelle mani di uno psicologo., IMHO il benessere emozionale collettivo crescerebbe in maniera esponenziale (E' una mia opinione personalissima, ognuno naturalmente è libero di vederla in modo diverso). Andrea
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  6. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (11 Dicembre 2010 14:51)

    @ Bice: bellissimo leggere questo tuo stupore-entusiasmo per una cosa di cui stai prendendo coscienza ad un livello più profondo. mi ha emozionato...e sai perchè? perchè avrei potuto scrivere io ogni parola. quella "voce" sei tu: slegata da ogni condizionamento (genitori, situazioni, aspettative altrui, tue...e quant'altro). quella voce è il tuo nocciolo, il centro di te. ascoltarla non sempre è semplice, ma darle fiducia invece...è la cosa più naturale del mondo. io ogni tanto la perdo questa voce, cioè non riesco a sentirla. il modo per ritrovarla, per me, è fare silenzio fuori e dentro. non sempre ci riesco. in questo momento, per esempio, ho in me un rumore di sottofondo assordante. so che è il momento, quindi, di fare silenzio e di ascoltare. . per commentare l'articolo di Ilaria, gli altri sono sempre lì fuori: è facile proiettare su loro i nostri problemi. o, addirittura, ci distraiamo dai nostri problemi concentrandoci sugli altri. e così facendo ci si allontana dal nocciolo delle nostre questioni irrisolte. io penso di essere molto consapevole di me stessa, e se scrivessi una mail ad Ilaria partirei da come mi sento io per arrivare poi, forse, a qualche descrizione dei fatti. però questa consapevolezza ancora non riesco ad usarla bene. la mia voce interiore è nitida: la sento bene! il problema è che non riesco sempre a seguirla, come fa Bice. mi ingarbuglio! come? spostando su un'altra persona il centro dell'attenzione. dando in mano ad un'altra persona il "compito" di farmi felice. Capito adesso perchè dico sempre che predico bene ma poi razzolo male?? ;-) passo dopo passo, comunque, ci arrivo...ci arrivo! giuro che ci arrivo!
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  7. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (11 Dicembre 2010 22:42)

    @ FrancescaChiara: beh, almeno tu hai la "scusa" di non riuscire a sentirla a volte. A me invece è capitato di sentirla e ignorarla, coprendola coi miei ragionamenti. O di non riuscire a darle ascolto per debolezza. O addirittura, ad un certo punto, per sfiducia in lei, etichettandola come "paura". Forse anche perché a volte mi è capitato di parlare con amiche e di riferire cosa mi diceva la voce e di sentirmi dire: "sono solo tue paure, sei un'insicura". E invece, mannaggia, erano sensazioni reali e la vocina diceva bene. Cosa che ho prontamente "rinfacciato" (bonariamente) alle mie amiche... sarei stata ben contenta che la vocina avesse sbagliato e invece mi stava mettendo in guardia. A volte non parla chiaramente, ma mi comunica che non sta bene, una sorta di malessere... ma mi dice bene per cosa sto male, mi indica qual è la situazione che non va, anche se non mi dice perché. Ecco perché lo strano è riuscire a fidarmi di lei quando pare irrazionale, quando la mia testa dice altre cose... Però ribadisco, a forza di darle ragione, ho imparato a fidarmi. E' una grande amica, questa vocina. Mi piace proprio averla con me, è come una compagna di viaggio, un'amica che ti tiene per mano... e quando penso che in fondo fa parte di me, che è roba mia, che la produco io... mi sento così orgogliosa di me stessa! E ancora più forte. Sono contenta, tanto, che la senta anche tu. Auguro a ciascuno di trovare la sua vocina prima o poi. :-)
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  8. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (11 Dicembre 2010 22:00)

    In effetti, cercare la felicità negli altri è un errore. Io, per essere me stesso e quindi, devo stare alla larga dagli altri. E faccio in modo che gli altri stiano alla larga da me. Certo, uno resta solo, ma è meglio star bene da soli o male in compagnia? Non mi pare la risposta sia così difficile.
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  9. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 14 anni fa (11 Dicembre 2010 23:56)

    @ Bice: la cosa bella è che nel momento in cui impari ad ascoltarla, questa tua vocina, poi non smetti più. Anche quando ti dice cose che ti fanno male. Certo che devi essere orgogliosa! sei una donna "piena" Bice e non permetterai mai a nessuno e niente di svuotarti. Per condividere: ti dico che ho trovato finalmente il silenzio per ascoltare la vocina......ci ho messo due giorni, ma eccomi qui. Stay tuned!!!!! Buona serata, mia cara!
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  10. Avatar di Riccardo

    Riccardo 14 anni fa (12 Dicembre 2010 0:31)

    @ Bice La vocina o sensazione che dir si voglia, parla a tutti noi. Anche a me dice cosa fare e cosa non fare. La ascolto solo quando dice di non fare (mi ha salvato da un incidente automobilistico). Quando dice di fare, ascolto le mie esperienze. Come si dice, prevenire è meglio che curare. . @ Eleonora Ciao.
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  11. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (12 Dicembre 2010 14:10)

    ciao,carissimo RICCARDO... ho appena finito di leggere i tuoi commenti:sintetici ma veri e soprattutto simili ai miei ...;)) quella vocina...urlava letteralmente,nei giorni scorsi,facendomi star male emotivamente quando mi suggeriva di mollare in tronco il capo nr2!! domani,lo rivedo,anche se mi fa male, ma solo per confermare la decisione presa... non posso andare contro la mia natura:chiamala coscienza,chiamala come vuoi... il mio CAPO NR.1(che adoro)mi appoggia totalmente e non vuole torni da lui e così farò...RICCARDO,hai letto ciò che ho scritto ieri sera nell'altro post???che ne pensi??? ci tengo ad un tuo parere in merito. buona domenica,cari. :)
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  12. Avatar di lele

    lele 14 anni fa (12 Dicembre 2010 14:11)

    Posso farle una domanda?? Che cosa ne pensi delle relazioni tra due persone che hanno parecchi anni di differenza. Sono attratto da una ragazza ventenne e io di anni ne ho 33! Sò di interessarle,ma mi frena la paura di essere giudicato dagli altri: dagli amici, dai parenti, dai suoi genitori...nonostante io fisicamente sia più giovane della mia età, e sinceramente non mi sono mai trovato bene con i miei coetanei, molti impegnati solo col lavoro e con o con l'idea di metter su famiglia, cosa che per ora non rappresentano i miei obbiettivi primari. Ora non mi sto fissando sul fatto che la cosa possa durare a lungo o meno, ma a volte la vita ti presenta delle occasioni che se le fai sfuggire non si presenteranno più, e non vorrei vivere con il rimorso. Ma perchè al giorno d'oggi se sei ricco e famoso se vai con ragazze molto più giovani è ammesso e sei un vincente, mentre è criticabile per tutti gli altri? aspetto suo consiglio grazie.
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  13. Avatar di gabriella

    gabriella 14 anni fa (12 Dicembre 2010 14:39)

    Ilaria, ho letto attentamente ciò che hai scritto. Condivido molto ciò che dici. A volte non lo sappiamo nemmeno noi quali sono i nostri desideri e bisogni. Nascosti sotto tante cose superflue ed è pur vero che bisogna sviscerare le tante parole dette o non dette per arrivare al nocciolo della questione. Forse è vero si ha paura di parlare delle proprie emozioni e dei propri bisogni, si ha paura dell'intimità con l'altro, di mostrarsi vulnerabile, credo sia una cosa del tutto legittima. Comunque è giusto partire da sè da ciò che si prova per completarsi con l'altro e non sostituirsi all'altro. E' un'impresa molto difficile e credo che non tutti siano disposti ad intraprendere questo percorso, perchè esso può regalare gioia, ma anche sofferenza.
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  14. Avatar di simona

    simona 14 anni fa (12 Dicembre 2010 15:21)

    ciao ilaria io per esempio a distanza di 2anni ho deciso di scrivere una lettera di perdono al mio ex, devo ancora inviarla ma ho imparato ad ascoltare il mio cuore che mi dice di scrivergli per poter chiarire in modo pacifico,visto che ci siamo lasciati molto male. cosa voglio? voglio solamente potermi rifare una nuova vita ripartendo da zero ma prima di ciò sento che ho dei conti in sospeso da risolvere. lo trovi sconvolgente?
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  15. Avatar di Bice

    Bice 14 anni fa (12 Dicembre 2010 14:36)

    @Lele. Posso dire la mia? Ho sempre avuto, negli ultimi 16 anni quindi da quando ne avevo 20, relazioni con uomini più vecchi di circa 10 anni. Non vedo il problema. Io non me ne sono mai fatta né sono mai stata, comunque, criticata da nessuno per questo. Ma devo dire che gli uomini invece se ne sono sempre fatti (eh, al contrario di quel che si pensa): paura di cosa avrebbe detto la gente o i miei genitori, paura di cosa avrebbero detto gli amici e la ex moglie, paura che io mi stancassi e tradissi con uno più giovane. Invece l'età non è mai stato un problema tantomeno la causa della fine di queste relazioni. Forse ci si potrebbe porre qualche domanda quando la differenza d'età è notevole e l'uomo si ritrova ad essere un po' il sostuto del padre mentre la ragazza è come un amuleto contro l'età che avanza (perché, forse, la donna si dovrebbe chiedere se non ha qualcosa di non risolto dentro sé e l'uomo come mai non riesce ad accettare di invecchiare... forse), tuttavia conosco donne che cercano (e trovano) figure paterne anche in coetanei, dunque... no, per la verità... Credo che la "maturità" si dimostri da altro, non da quanto ci si dedica al lavoro o si abbia fretta di mettere su famiglia. Al di là di ogni luogo comune, la realtà ci dimostra continuamente come serissimi manager non siano capaci di lealtà o onestà e come madri di famiglie non abbiano la maturità di allevare degli esseri umani. Appunto perché la maturità è ben altro che lavorare e mettere al mondo dei figli, che siam capaci tutti in fondo. Maturità, magari, è fare le cose quando le si sente, quando ci si sente pronti, invece che quando lo dicono gli altri o lo dice la morale comune perché si ha "l'età". Dunque vai sereno, Lele, che c'è caso che tu, ben sapendo cosa vuoi, sia più maturo di altri. Comunque è la tua vita, la tua strada che devi percorrere... non ti far influenzare da cosa dice la gente. Concentrati su di te... e facci sapere! ;-)
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  16. Avatar di Giacomo

    Giacomo 14 anni fa (12 Dicembre 2010 14:45)

    Giusto! Dobbiamo prenderci cura prima di tutto di noi stessi, capire chi siamo e amarci per primi, solo allora possiamo fare altrettanto con gli altri. L'importante è poi non confondere la cura per sè con il vedere gli altri come fonte di soddisfazione dei nostri bisogni, altrimenti potremmo pensare di amarli mentre invece "li usiamo" per stare bene. @ Riccardo Ognuno dovrebbe essere se stesso, ma considerando che siamo in continuo e perenne cambiamento, possiamo diventare persone migliori giorno dopo giorno, e qualche consiglio potrebbe aiutarci a farlo. Credo una cosa: se voglio guidare l'auto devo imparare e adeguarmi a lei, mettere la chiave, premere i pedali e cambiare le marce. Se voglio conquistare qualcuno, devo rendermi quel tipo di persona che l'altro sta cercando e considera "giusta" per se. Se non voglio conquistare nessuno, ma voglio solo amare ed essere amato (non conquistato), allora essere me stesso è il massimo!
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  17. Avatar di daniele

    daniele 14 anni fa (12 Dicembre 2010 15:58)

    ottimi aiuti...grazieeeeeeeee
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  18. Avatar di milly

    milly 14 anni fa (12 Dicembre 2010 16:18)

    WOW Ilaria, che bello spostamento di FOCUS!!! E' incredibile, ma vero, spesso ci focalizziamo più su cosa ha detto/fatto/mangiato(!) l'altro, che su quello che abbiamo detto/fatto/mangiato noi, e questo mi sembra di capire, è un modo per delegare agli altri il "successo" o meno delle nostre relazioni! E' vero che bisogna sempre tenere conto della scelta dell'altro della sua libertà di non volere stare con noi, ed è anche vero che solo se impariamo ad essere più "critici" verso noi stessi possiamo migliorare nelle relazioni. Certo, la variabile "altro"credo giochi un ruolo importante, nel senso che possiamo anche avere chiari i nostri bisogni e le nostre emozioni e poi doverci rassegnare al rifiuto della persona che amiamo... Io in questa fase della mia vita e grazie alle tue domande, sto cercando di avere un'idea chiara su cosa voglio, quali sono i miei bisogni e chi desidero avere accanto. Mi sa che ti scriverò presto! Grazie di tutto
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  19. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (12 Dicembre 2010 17:00)

    ecco,appunto,Giacomo,cerchiamo di avere la forza di esser noi stessi nel bene e nel male...non adeguiamoci al prossimo per conquistarlo:è giusto imparare a "guidare" ma poi ognuno guida col proprio stile!!...non è vero???? almeno,io son così...personalmente, diffido sempre da chi cerca di mostrarsi meglio di quel che è o si adegua al mio modo si pensare;anche se sotto sotto vedo che cerca di cambiarmi e lì...scatta la molla... metto in chiaro da subito cosa cerco da una relazione e alla fine... scappa o si arrende!! :)) in tempi di provini per ogni cosa,anche in amore vale lo stesso(secondo me): almeno capisco da subito chi è davvero interessato a me come persona o ad altro... es.:la persona che mi piace tanto...non ha avuto fretta di conquistarmi subito(come solitamente fanno tutti),m'ha studiato piano piano...dapprima gli occhi...poi,la mente,l'anima e il cuore... da buon capricorno,è schivo,di poche parole,anzi...ora,grazie al mio continuo fiume in piena di parole,è molto più loquace;semplicemente perchè di me si fida come io di lui,ciecamente. la sua naturale timidezza, a poco a poco,sta scemandosi sempre più ma solo perchè parte da me:gli chiedo consigli etc etc... chi è interessato veramente non ha fretta. inoltre,non si mostra diverso da quel che è(anche perchè sarebbe tutto inutile)e certe discussioni reciproche le ricordiamo entrambi bene ma... forse perchè siamo molto simili di carattere,non serbiamo rancore. le nostre sfuriate son sempre a fin di bene,per sottolineare con maggior forza le nostre posizioni. entrambi puntiamo ad un unico obiettivo e il mio impegno, nei suoi confronti,al di là del compenso che mi interessa solo relativamente,è MASSIMO. e lui lo sa perfettamente. prima o poi questa collaborazione,terminerà...con sommo dispiacere da parte mia...sperando che questa bellissima amicizia,non termini,viceversa, mai. chissà se è libero... sigh!! :'( mah!!...
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  20. Avatar di Eleonora

    Eleonora 14 anni fa (12 Dicembre 2010 17:14)

    lele... la persona che mi piace ha 20anni di più.dunque...
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