Perché dopo una separazione ti senti una cacca?

Separazione: che cosa aspettartiArgomento tosto quello di oggi, la separazione. Forse non ci crederai, ma la nostra vita è piena di esperienze di separazione. Separazione dalla mamma il primo giorno di scuola o di scuola materna, separazione dai compagni alla fine delle elementari, delle medie o delle superiori, separazione dagli amici quando si concludono alcuni cicli di vita e ne iniziano altri. E anche separazioni da luoghi e da oggetti. Ovviamente qui e adesso parliamo della separazione che pone fine a una storia d’amore, non importa che sia lunga o breve, o che sia un matrimonio oppure no.

"L’amore che poté morire non era amore.Berthold Auerbach
"

La separazione che avviene dopo un matrimonio o dopo una lunga convivenza (che magari ha visto anche la nascita di figli) è l’esempio più significativo di separazione, il più “grande” e il più “forte” e include in sé tutte le caratteristiche di un distacco, alla loro massima potenza. Quando si tratta di relazioni meno “impegnative” (che per esempio non hanno comportato la convivenza dei due partner) la separazione può essere vissuta con intensità più o meno forte ed è caratterizzata comunque da tutti i fenomeni che ci sono in una separazione successiva a un matrimonio o a una convivenza di tipo matrimoniale.

“Scusa Ilaria, perché mi fai tutta questa lunga premessa?” tu chiederai. E io ti rispondo che ti faccio questa lunga premessa perché è importante che tu legga tutto l’articolo, anche se non sei stata sposata o non hai avuto lunghe convivenze. Parlerò infatti di temi molto utili per te, per la tua storia d’amore attuale e futura.

Separazione: una storia vera

Due giorni fa ho avuto un’importante conversazione con una lettrice, che qui chiamerò Manuela. Quando io parlo con le mie clienti di coaching o con le mie lettrici ricevo spesso delle illuminazioni. Per questo io sono estremamente grata a chi mi segue, a chi legge, a chi mi scrive: è dallo scambio tra noi che nascono le soluzioni più efficaci.

Manuela era piuttosto giù e mi ha detto che si sentiva una “cacca”. Io quella parola – “cacca” – a dir la verità non l’avevo mai sentita prima ;) e siccome lei me l’ha fatta scoprire, le ho chiesto il permesso di utilizzarla. Lei me lo ha dato e io ora la uso. Spero che questa parola non ti dia fastidio. Non so se tu sai che cosa vuol dire “cacca”. Ma probabilmente riesci a capirmi. Non so nemmeno se sai che cosa significa “sentirsi una cacca”, ma sono sicura che anche in questo caso riesci a capirmi.

Manuela è una giovane donna – giovanissima! – di 38 anni che ha già dei figli e si sta separando dal marito. Manuela si è sposata molto giovane (tra i 20 e i 25 anni) e i suoi bimbi sono grandicelli. Attenzione 1: quando ci siamo parlate Manuela si sentiva una cacca a causa della separazione. Attenzione 2: l’iniziativa della separazione l’ha presa lei. Interessante vero? Ma se hai vissuto una separazione dopo una storia importante, sai bene che questa apparente contraddizione ha molto senso.

Lei ha dato il primo impulso alla separazione perché dopo molti anni si è accorta che il marito proprio non era in grado di andare incontro ai suoi bisogni. A Manuela era venuto anche il sospetto che il marito avesse un’altra donna. In effetti al momento il marito ha un’altra donna, dalla quale aspetta un bimbo. Le procedure della separazione vanno avanti etc etc.

Sottolineo un dato importante: Manuela è una donna di straordinaria umanità – mi ha toccato il cuore, per molte ragioni -, ha una grande intelligenza e una grande vitalità (lei adesso queste cose non le riesce molto a percepire, ma saltano all’occhio). Ha anche delle capacità pratiche, un buon lavoro, è una mamma amorevole. Una donna alla quale non manca niente per vivere una vita grandiosa e felice. E anche per sedurre un uomo. Questo noi lo sappiamo – io e te che ci stiamo riflettendo in questo momento -, perché le capacità e le possibilità negli altri riusciamo a vederle. Manuela non riesce ancora a esserne consapevole. Quando ci riuscirà – e ci riuscirà! – si salvi chi può.

Separazione e autopercezione di escremento

A dirla tutta, la storia di Manuela è molto simile a quella di centinaia, probabilmente migliaia di donne. Ci si sposa in età giovanile, senza grandi esperienze e con sogni immensi e bellissimi progetti. Si dà tutte se stesse al marito e poi ai figli, se arrivano. A un certo punto ci si accorge che manca qualcosa. In questo caso ci si accorge, dopo un po’ di tempo, che l’uomo che si ha al proprio fianco non è quello giusto. Ma questa scoperta avviene dopo molte sofferenze, dopo tante frustrazioni che si sono prolungate nel tempo. Tant’è che la decisione di separarsi nasce dall’esasperazione, dalla disperazione, dall’esaurimento. Anche se è la decisione migliore possibile. Anzi, è la madre di tutte le decisioni, quella che permette a tutte le nuove opportunità di presentarsi, e che permette anche di costruire il proprio futuro e di creare la propria vita, vera, autentica.

E allora, perché dopo una separazione molte donne si sentono una cacca? Perché tu ti senti una cacca?

Ti senti una cacca perché hai subito un processo di trasformazione in negativo che ha una potenza quasi incommensurabile. Se ci pensi bene dipende dal susseguirsi di fasi diverse, che corrispondono a stati emotivi – potentissimi – diversi tra loro. Sono stati emotivi così potenti che hai la sensazione che abbiano modificato il tuo vero essere. Ma non è vero, anche se ti sembra! Il tuo vero essere è li pronto a ripartire appena ti ricarichi.

Le 7 fasi emotive che hai sperimentato finora

1)      C’è la fase dell’innamoramento, del riconoscimento di un compagno come il “proprio compagno” e dell’investimento emotivo in un sogno/progetto che è la vita insieme ed è anche e soprattutto la propria vita. Questo è importantissimo e molto forte: in questa fase le energie, i pensieri, le fantasie e l’”immaginazione” sul futuro che ti attende giocano un ruolo fondamentale.

2)      C’è la fase della messa in opera del progetto e del coinvolgimento totale e totalizzante: ok, si parte, iniziano i lavori. Ci si sposa, si va a convivere. Vai con l’investimento di fisico e mentale a fare, realizzare, risolvere eventuali difficoltà. Il tutto prende grandi energie non solo emotive, ma anche pratiche: organizza, cucina, pulisci, trova punti d’incontro con il partner, costruisci una vita insieme. Una bella sfida.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

3)      C’è la fase delle difficoltà, del bagno di realtà e della perseveranza: ok il progetto è partito, ha richiesto un sacco di investimento e di energia. Ma non è proprio come te l’aspettavi. Non importa, tu fai spallucce e te ne freghi, vai avanti a testa bassa, convinta che il tuo sogno e il tuo progetto contino più di tutti e di tutto. Perseveri, sicura che la tua dedizione, il tuo impegno e il tuo sacrificio ti portino dove vuoi andare. Anche se non sai più di chi è davvero il progetto al quale stai lavorando.

4)      L’avvilimento: è un fenomeno estremamente bastardo, perché si insinua in ogni angolo della tua relazione e della tua vita in modo lento e insesorabile: le cose non girano proprio e tu non vuoi accettarlo. Nel contempo cominci a trascurare te stessa e la tua vita. Non curi più il tuo aspetto e la tua persona e nemmeno la tua anima, rinunci a te per fare spazio agli altri (compagno, figli,), magari ingrassi o dimagrisci eccessivamente (la tua tristezza e la tua delusione la devi pur mettere da qualche parte). Cominci a non dormire etc etc.

5)      La mancanza di amore. A quel punto, quando già sei a un buon grado di cottura, la distanza tra te e il tuo compagno si fa gigantesca. Lui non è l’uomo giusto (e questo fatto non è  colpa di nessuno, né tua, né sua) e quindi non riesce a supportarti, a sostenerti, a darsi da fare. Anzi, magari si rivela un po’ stronzo e per giustificare e dare logica a quel che sta succedendo, lui dà la colpa a te. Ti fa sentire inadeguata, non all’altezza, magari poco attraente e poco affascinante. Ti lascia spesso sola. Si dedica a se stesso e non a te. Ti fa mancare amore. E questo ti fa stare malissimo.

6)      Il riscatto del buon senso, della vitalità e della speranza: arriva proprio quando sei disperata, per paradosso. In fondo al tuo cuore sai e ti dici: “Accidenti, ma così non posso mica andare avanti! Posso, voglio e mi merito di meglio.” Siccome sei una donna intelligente, prendi l’iniziativa per la separazione.

La mazzata finale e la sorgente di possibilità

Attenzione, a questo punto, fermiamoci a riflettere: è ovvio che alla fase 6) le tue energie emotive e anche fisiche sono esaurite, addirittura sotto lo zero termico, ne hai poche, pochissime. Il fatto è che la fase 6) è la più delicata, quella che richiede più forza e più energia, proprio nel momento in cui, invece, tu, di forza e di energia ne hai meno (hai presente tutto quello che hai fatto finora, te ne rendi conto?). E’ in questa fase che devi decidere, spingere, prendere in mano la situazione. E’ in questa fase che devi prendere in mano la tua vita. E magari andare dall’avvocato, parlare con il giudice, lo psicologo etc. O spiegare la faccenda ai tuoi, ai suoi, agli amici e ai colleghi. Ufff… Ed è in questa momento che si passa alla fase sette…

7)      La mazzata finale: la separazione vera e propria. Per quanto tu l’abbia voluta o comunque sappia che è la cosa giusta da fare per te, il momento in cui ti separi davanti al giudice o in cui lui se ne va di casa o decidete di non vedervi più (in tutte le varianti possibili e immaginabili) ha un significato simbolico profondo, che non può che essere percepito emotivamente come un colpo di grazia alla tua energia e alla tua autostima.

In sintesi: il sentirsi una cacca dopo una separazione, è la fase finale di un lungo processo, magari durato anni, in cui tu hai vissuto intense emozioni, hai impiegato energie e messo a dispozione risorse in un progetto che poi non si è compiuto come tu avresti voluto.

E ora dopo tutto questo gran parlare di sentirsi una cacca, dove andiamo? Ci fermiamo a riflettere sul fatto che questa separazione, questa fine è, di fatto, un grandioso nuovo inizio. Qualcosa che, qualsiasi sia il tuo punto di partenza, ti permette, finalmente di realizzare te stessa. Più forte e più bella di prima.

Anche se avrei voluto continuare, oggi mi fermo qui: il messaggio importante di questo mio articolo è che tu comprenda le profonde ragioni per cui ti senti uno straccio dopo la fine di una storia. Non sono scuse o giustificazioni. E’ un dato di fatto. La presa di coscienza di essere legittimamente e logicamente in un momento di grande debolezza deve essere un elemento che ti aiuta a valorizzare te stessa, il tuo presente e anche il tuo passato. Ed è essenziale per costruire il futuro che vuoi. In un prossimo articolo continuiamo.

Fammi sapere se il tema ti interessa e se vuoi che approfondiamo. Raccontami la tua esperienza.

Lasciami il tuo commento, è importante.

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447 Commenti

  1. Avatar di Andrea

    Andrea 7 anni fa (8 Maggio 2017 17:54)

    Mi sto separando,con figli,quello che più conta in una separazione é,io lo definisco così,il terzo elemento,cioè la situazione sociale attuale,che secondo me influisce in maniera significativa all'aumento delle separazioni,inutile rimanere su argomenti incentrati sempre su se stessi,oggi si vuol essere egocentrici e pieni di sé,ma è proprio questo il più grosso dei problemi che causano una separazione,non solo in una coppia,ma a tutti i livelli.
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    • Avatar di London

      London 7 anni fa (8 Maggio 2017 18:19)

      Cioè quale sarebbe questo terzo elemento e cioè la situazione sociale attuale? Quindi vuoi dire che dopo qualche anno di matrimonio, dove si è accantonato l'egocentrismo per il bene della famiglia e della prole, uno ritorna ad esserlo e quindi si separa? chi è egocentrico e pieno di sè lo è anche al momento del matrimonio, la base c'era già, non è che uno lo diventa dal niente.
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    • Avatar di max

      max 7 anni fa (8 Maggio 2017 18:25)

      Se le persone non fossero così centrare su se stesse si prenderebbero la responsabilità di avere cura della persona che hanno sposato e dei figli che hanno messo al mondo....ma la responsabilità maggiore non è nel macrocosmo esterno, ma del microcosmo interno alla coppia che si è lasciato spegnere per mille motivi più o meno validi.
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  2. Avatar di GIULIA

    GIULIA 7 anni fa (12 Maggio 2017 17:34)

    Ciao Ilaria....volevo ringraziarti. Mi sono imbattuta per caso in questo tuo articolo e hai avuto il potere di farmi sentire un po'meno sola e incompresa in questoperiodo così tetro. Sono giovane e ho una bambina che a Giugno compirà un anno e mi sento annichilita ,sopraffatta dallafine della relazione con il mio compagno. Lui ha 40 anni. Io 26. Eravamo innamorati pazzi. Io accettai il suo primo figlio e suo figlio accettò me. L'ex moglie sempre con un piede nella nostra vita (se ne andò lei con un altro). Tutto abbastanza accettabile se non fosse oer quella maledetta casa praticamente attaccata a quella dei miei suoceri. Brava gente ma un vero e proprio Clan , suoceri , cugini, zie ..tutti sempre li . Io soffocavo. E soffoco. Lui non ha mai voluto cambiare casa neanche quando la mia famiglia gli propose di aiutarci economicamente con un eventuale affitto. Poi la mazzata finale : la mia tremenda cognata, da sempre capo indiscusso del Clan , quando vide che non c'era spazio per lei nellamia famiglia, divenne la migliore amica della ex moglie. Io mi trovai circondata da questa gente con una bimba appena nata a soli 25 anni. Il mio lui troppo vigliacco per ridimensionare la situazione . Io mi chiedo se sia giusto stare con un uomo che non fa mai gli interessi della famiglia ( quella composta da moglie ,marito e figli...non quella di origine..che se si chiama così un motivo ci sarà! !) e che preferisce far naufragare il rapporto piuttosto che lasciare quella casa malsana e ricominciare da capo o comunque cercare di fare qualcosa .Persi persino il latte dallo stress causato da questa gente. Sto temporeggiando prima di separarmi definitivamente , solo per la nostra bellissima bambina...però mi chiedo fino a che punto una donna (e neo mamma ) può resistere in una realtà cosìostile.Il senso di fallimento e di colpa è così grande...un dolore quasi insopportabile. Perché devo rinunciare ad una famiglia per colpa della codardia dell'uomo che amo? Perché mia figlia non può avere una bella famiglia solo percolpa di ingerenze esterne e dell'inettitudine di un maschio ? Se ho fallito con lui che era l'amore della mia vita come procederà il mio futuro? Potrò essere amata di nuovo ...o per davvero? E mia figlia? La parte più convenzionale di me sta apostrofando il mio inconscio:"facile fare un figlio e poi mollare tutto! Hai delle responsabilità! Bisogna ingoiare m** e resistere!" Per fortuna è solo una piccola parte di me a pensare questo.... Insomma....un mare di domande, sensi di colpa a non finire e nessuna risposta!!!
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    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (12 Maggio 2017 20:29)

      Non capisco bene a quale famiglia fai riferimento quando dici: è giusto che mia figlia non debba avere una famiglia ecc? A quella ideale che vorresti, o a quella che hai con quest'uomo, clan, ex-moglie e primo figlio inclusi? E ti chiedo anche: hai la sensazione che separandoti tua figlia sarebbe estromessa dal "clan"? I figli dei separati la famiglia continuano ad averla, si tratta di decidere se è più malsana per loro la situazione in cui stanno, o quella in cui starebbero in caso di separazione. Perché la famiglia ideale (ammesso che esista e che sia auspicabile ragionare per schemi astratti) tua figlia non ce l'ha già, da quello che mi pare di capire, non fosse altro perché ci stai a disagio tu. Lui ha quel rapporto con la sua famiglia di origine, e la sua famiglia di origine è fatta così: questo è un dato di fatto, e se non trovate un grado di autonomia che ti soddisfi (che soddisfi entrambi, per l'esattezza), penso che continuerai a sentirti invasa e senza una vita tua - a maggior ragione perché una bimba piccola è molto impegnativa. Un abbraccio
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  3. Avatar di Vera

    Vera 7 anni fa (22 Febbraio 2017 2:13)

    Ciao Ilaria, innanzitutto volevo ringraziarti perché hai colto appieno l'esigenza di condividere lo stato di cacca di Manuela con il mio. Anch'io ho chiesto la separazione e anch'io ho pianto a dirotto dopo aver firmato avanti al giudice. Ma ancora la separazione reale, ossia l'uscita di casa,non c'è stata. Giá so che toccheró il livello di cacca più profondo... Mi chiederai quali sono le mie paure? Beh innanzitutto non essere all'altezza nella gestione di mio figlio (7anni): in 2 si fa prima, e se riuscirò ad essere brava a non farmi odiare. Un abbraccio.
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    • Avatar di ALEX

      ALEX 7 anni fa (25 Maggio 2017 17:12)

      VERA, non so come fare ma vorrei contattarti. Vivo i tuoi stessi stati d'animo ed ho un bimbo di 8 anni. anche io ho pianto a dirotto e continuo a piangere, e dato che la separazione l'ho voluta io non posso dirlo a nessuno altrimenti partono i vari "te l'avevo detto, cosa ti aspettavi"...è terribile, vorrei tanto condividere questo stato con chi ci sta passando come me.....
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  4. Avatar di Manu

    Manu 7 anni fa (8 Maggio 2017 17:17)

    Ciao Ilaria, e quando si ha bene in testa che la soluzione sarebbe la separazione, ma la paura di far soffrire i figli e deludere le famiglie e fare troppo male al marito ti distruggono, come si fa a farlo?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (8 Maggio 2017 17:19)

      Si riflette sul fatto che le paure di fare male agli altri, quelli che non c'entrano niente dato che la loro vita se la devono costruire loro, sono solo scuse per non assumersi le proprie responsabilità.
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    • Avatar di Manu

      Manu 7 anni fa (8 Maggio 2017 17:25)

      Che disastro... mi distruggo il cervello giorno e notte e non arrivo mai a niente!
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    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (8 Maggio 2017 19:59)

      Vediti fra vent'anni che non hai deluso le famiglie e hai fatto stare in figli in una famiglia senza amore, magari con la mamma depressa, quindi emotivamente poco presente
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    • Avatar di franco

      franco 7 anni fa (1 Giugno 2017 11:09)

      ...e ti pare poco?....fare male a dei figli minori ti pare poco?...tu decidi per loro perché tuo marito ti va stretto? e no cara mia.....fare famiglia è anche essere lungimiranti e considerare che l innamoramento primordiale puo finire.....e che tuo marito puo diventare grasso e calvo e che magari ha un posto di lavoro che l umilia..etc...etc. perciò, salvo i casi di violenza, alcolismo e adulterio, le vere donne con le palle rimangono a fianco alla famiglia ed al marito.
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    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (1 Giugno 2017 13:48)

      Ma questo vale anche per gli uomini?
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  5. Avatar di Mabel

    Mabel 7 anni fa (7 Giugno 2017 19:06)

    Ciao Ilaria, ciao Anna, grazie delle risposte. Non so se il termine "violenza psicologica" è corretto, ma concordo a pieno con Anna che ha detto "quanta sofferenza invisibile". Io soffrivo, in silenzio, sì. Ogni tanto, stufa della sua apatia volevo litigare, urlavo, ma lui non sentiva. Era come se fosse diventata un pezzo della sua "routine" (dato che lui è un Abitudinario, con la A maiuscola". Sono arrivata addirittura a pensare che se avessi avuto un figlio da lui la mia vita sarebbe stata più piena. Mi sentivo in un circolo vizioso senza uscita, non dormivo, mangiavo poco e mi trascuravo. Ho iniziato a provare angoscia (non ansia, terrore puro) all'idea di avere davanti un futuro così. E così l'ho lasciato. Ma ora è come se fossi una tartaruga senza guscio... So che passerà e rinascerò e questo articolo mi ha dato davvero da pensare.
    Rispondi a Mabel Commenta l’articolo

  6. Avatar di 79 Clà

    79 Clà 7 anni fa (7 Giugno 2017 23:48)

    Ciao Ilaria, beh non so da dove iniziare! Sono in fase di separazione. Dopo 5 anni di fidanzamento e 7 di matrimonio. 3 anni fa mi hanno diagnosticato una malattia intestinale, che mi ha radicalmente cambiato la vita. Da lì in poi il mio matrimonio è iniziato a degenerare. Lui ha iniziato ad impegnarsi in più hobby, trascurando me. Dall' aprile 2017 scorso, si è preso le sue cose e mi ha abbandonata, scrollandosi di dosso tutte le responsabilità; da premettere che io non ho un lavoro. Ho una figlia di 14 anni avuta da una precedente relazione, e di cui ha il mio cognome, lui l'aveva cresciuta fin da quando aveva 2 anni, e mia figlia lo vedeva come suo padre. Ma in questi ultimi 3 anni mi trascurava, non mi dava attenzioni, ma ancor peggio se ne fregava di quando stavo male a causa della malattia. Io mi arrabbiavo troppo non digerivo il suo menefreghismo nei miei confronti, e litigavamo spesso iniziando per prima io. Era troppo preso dal suo lavoro e dai suoi hobby, per poi dire che quando mi servivano i farmaci da andare a prendere in farmacia lui rispondeva sgarbatamente. Non gli interessava nulla di me. Se ne andato dicendo che si sentiva soffocato!!! Ma c'è anche da dire che con mia suocera e tutta la sua famiglia non siamo mai andate di pieno accordo, e il fatto di abitare in un paesino e lei essere di chiesa, si comportava con atteggiamento solo per faccia di popolo; infatti dal momento che lui è ritornato dai suoi, non mi ha cercata nessuno dei suoi familiari, ma ben si mi hanno cancellata dalla loro vita. Per di più uscendo da questa casa lui è andato fuori a dire in giro che l'ho buttato fuori Io!! !! Lui è molto mammone, così è risultato. Ma io da questa storia sono delusa, umiliata e ferita. Pensavo mi amasse..... Adesso non so più se in futuro possa ancora fidarmi di un uomo??? Dammi un consiglio grazie.
    Rispondi a 79 Clà Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (8 Giugno 2017 8:40)

      Ciao 79 Clà, due questioni importanti per inquadrare la prospettiva: 1) mi pare che l'ultimo dei tuoi problemi adesso sia come tu possa fidarti di un uomo. Metti mano alla tua vita. 2) Non si tratta di non fidarsi degli uomini, ma di non fidarsi dei farabutti. Quanti segnali di essere sbagliato ha mandato costui? Che cosa ti ha spinto a ignorarli? Gli uomini non sono bestie. Tra gli uomini ci sono delle bestie. Di quelle non bisogna fidarsi.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (8 Giugno 2017 11:16)

      Non so, personalmente ci ho pensato tanto e mi pare di essere stata con il dr. Jeckill. Di botto, uno sconosciuto, un nuovo personaggio. Più che stare lì ad interpretare i segnali di inaffidabilità, avrei dovuto tutelarmi meglio, seguire l'istinto e i miei sentimenti (e non i sensi del dovere e di colpa), e non perdere la mia autonomia personale. Forse però sono soprattutto i sensi di colpa e del dovere a farci sottovalutare i segnali. Ci si dice: in fondo non è così grave da mettere in questione tutto, ho delle responsabilità, sono una rompiscatole. Io a volte preferivo non vedere, lasciavo perdere, per avere una giornata senza pensieri ogni tanto. Dopo, non ci si fida di se stesse e della propria capacità di giudizio ("come ho potuto sbagliarmi così?"). D'altra parte, la fiducia richiede tempo, e le persone sane si rendono conto che non è dovuta. In fondo la mamma ci diceva: non accettare caramelle dagli sconosciuti. E quindi perché prendere per buono tutto quello che dicono gli sconosciuti? I primi di cui non fidarsi, secondo me, sono proprio quelli che ti fanno sentire sbagliata o cattiva se non ti fidi.
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (8 Giugno 2017 11:34)

      Eh, appunto, Anna, come la giri la giri, i segnali ci sono sempre e soprattutto i segnali del fatto che si ignorano i segnali. Sempre. Questo è fuori di dubbio.
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    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (8 Giugno 2017 13:14)

      I segnali che si ignorano i segnali. Sì, mi ci ritrovo, anzi me lo appendo al muro, così quando vado in confusione so che sto ignorando segnali.
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  7. Avatar di Erika

    Erika 7 anni fa (5 Marzo 2017 17:32)

    Ciao Ilaria, mi sento un po' sollevata dopo aver letto questo articolo. Sto vivendo una seconda separazione entrambe volute da me, la prima matrimoniale e quella attuale di sola convivenza. Credo ancora nell'amore ma non piu' nella convivenza e spero il destino abbia in serbo qualcosa di buono in futuro per me, ma soprattutto devo valorizzare me stessa. Un abbraccio a tutte le donne che soffrono. Grazie.
    Rispondi a Erika Commenta l’articolo

  8. Avatar di Marco

    Marco 7 anni fa (15 Giugno 2017 14:29)

    Io e 21 anni che sto con mia moglie e ho fatto grandi errori ma lei mi ha perdonato tante volte ora è arrivata ....io mi assumo tutto anche una possibile separazione e d'altronde abbiamo 2 figli che ci amano....lei non ne vuole sapere anche se mi ama...ma io non firmo nessuna separazione gli errori si ammettono e si cerca di diventare migliori farò di tutto per non distruggere il Mio e Suo matrimonio dandole fiducia e amore...sono stato troppo egoista ....RIVOGLIO LA MIA FELICITÀ LA MIA FAMIGLIA LA FELICITÀ DI LEI E DEI MIEI FIGLI
    Rispondi a Marco Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela

      Emanuela 7 anni fa (15 Giugno 2017 15:25)

      Se lei è arrivata a chiederti la separazione, la sua felicità risiede nel non averti affianco, nel modo più assoluto. Fattene una ragione, come lei ha dovuto accettare i tuoi " errori " nel corso degli anni. Il passato non si cambia.
      Rispondi a Emanuela Commenta l’articolo

  9. Avatar di Marco

    Marco 7 anni fa (15 Giugno 2017 14:24)

    Certo è facile parlare e difendere una donna....e l'uomo cose' un porco un animale....scusami questa tua descrizione mi sa molto di femminista ....io sono ancora all'inizio di una separazione e sto male come sta male una donna ma queste fasi allora sono solo per una povera donna.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (15 Giugno 2017 15:22)

      Ciao Marco, difendere qualcuno non significa attaccare qualcun altro.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (15 Giugno 2017 17:44)

      Faccio notare che viene usata di nuovo l'accezione negativa del termine "femminista". E niente, prima o poi mi metto a contare, e ti mando i risultati, Ilaria.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (15 Giugno 2017 17:51)

      Ma sì, boh... Mi piacerebbe che le persone leggessero i miei articoli anziché commentarli a vanvera. Questo nello specifico credo che sia uno dei più compassionevoli che io abbia mai scritto. E non è che di articoli compassionevoli non ne abbia scritti. Ormai è moda del web sentirsi autorizzati a sfogare la propria rabbia alla cieca, così, non solo senza nemmeno leggere quel che si commenta, ma solo perché c'è uno spazio dove commentare... Inoltre mi piacerebbe sapere che cosa significa "femminista" per Marco. Sono sicura, che al di là della rabbia, potrebbe dirci tutto del femminismo, del suo percorso della sua storia.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  10. Avatar di Alice

    Alice 7 anni fa (8 Agosto 2017 7:58)

    Buongiorno Ilaria!Ho 31 anni e dopo 5 anni assieme e 2 di matrimonio mi sono resa conto che,tutto quello che mi infastidiva di mio marito,adesso è diventato insopportabile e,più gli chiedo di cambiare,più lui fa l'esatto opposto.Sono arrivata a non vedere più nulla di positivo in lui e sono due anni che mando giù e sopporto ma adesso,oltre a stare male psicologicamente,inizio ad avere una serie di disturbi chiaramente psicosomatici che mi stanno privando di ogni energia.Io ti chiedo,quanto bisogna tenere duro?Io gli voglio un gran bene e sto malissimo senza di lui ma questo non basta più per farmi sopportare tutte le sue carenze come marito e tutto quello che mi infastidisce di lui,cosa devo fare?Rimanere con lui per la paura di affrontare parenti e amici e,sopratutto,per paura di non rifarmi più una vita?
    Rispondi a Alice Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 7 anni fa (8 Agosto 2017 12:23)

      A 31 anni hai paura di non rifarti una vita? Oltretutto suppongo che "farsi/rifarsi una vita" significhi "essere di nuovo in coppia", e come espressione già di suo taglia le gambe a qualunque prospettiva, perché indica un atteggiamento veramente autolimitante. Tu hai già una vita e non devi rifarti proprio niente, devi solo pensare a vivere la tua vita stando bene. Personalmente non so quale sia la soluzione al tuo problema, ma non mi pare che tu stia bene. Cosa puoi fare per stare bene e per te stessa?
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    • Avatar di Atolla

      Atolla 7 anni fa (8 Agosto 2017 20:18)

      Vedo una gran contraddizione fra "tutto quello che mi infastidiva di mio marito,adesso è diventato insopportabile" e "gli voglio un gran bene e sto malissimo senza di lui". O non lo sopporti e quindi stai meglio senza, oppure non puoi stare senza di lui, tertium non datur, credo. Ma poi scusa, chi se ne frega delle opinioni di parenti ed amici, la vita è la tua, la relazione è la tua, non permettere a persone che non c'entrano nulla di ficcare il naso nel tuo privato. O forse scatterebbero i commenti tipo "devi avere pazienza", "se vuoi far funzionare il matrimonio te lo devi tenere così" ed eresie simili? Lo sai che non si deve per forza essere sposati/stare in coppia, nella vita? Cioè, naturalmente se si trova la persona giusta va benissimo ma altrimenti meglio single che accompagnate a tutti i costi. Ma questa è la mia opinione di persona che non si accontenta di un uomo "purché sia"....
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  11. Avatar di Chiara

    Chiara 7 anni fa (16 Maggio 2017 11:12)

    Ciao Ilaria, Mi chiamo Chiara e si... In questo momento mi sento una cacca. Sono reduce da pochi giorni della fine della convivenza con il mio compagno. Due mesi fa sono andata via di casa perché non ce la facevo più!!! Storia di due anni iniziata con tutte le buone premesse del caso. Ma da diversi mesi mi ero resa conto che lui faceva di tutto per esasperare conflitti e creare situazioni di mancato amore. Per poi dare la colpa a me di quello che succedeva. Ovviamente mi ha ricercata... E io gli ho dato la possibilità di rivederci, fino a che mi sono resa conto che non voleva ( nei fatti) convivere di nuovo, riprovarci, ma solo vedersi il fine settimana se nn aveva di meglio da fare. Quindi ennesima lite... E lui che dice: basta nn ci credo più. Ti premetto che avendo cambiato regione per vivere con lui il passo per me era stato grande, ora sono a casa mia senza di lui e senza un lavoro, quindi mi sento una cacca.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (16 Maggio 2017 11:18)

      Capisco, Chiara, uh se capisco e da come lo descrivi questo signore non è un bel personaggino: se va bene è un egoista manipolatore... Complimenti a te che lo hai lasciato. Attraversa il tuo dolore e non accettare nessuna sua profferta di amore e di "cambiamento". Sono bugie gigantesche. Coraggio, ce la si fa, tanto più che due anni, ancorché pieni di illusioni e di speranza, non sono un tempo lunghissimo da recuperare e archiviare. Coraggio...
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    • Avatar di Chiara

      Chiara 7 anni fa (16 Maggio 2017 13:40)

      Mi riprenderò in fretta Ilaria!! Oggi ho appuntamento in due agenzie per il lavoro interinale.... Devo e voglio riprendermi la mia vita!
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (16 Maggio 2017 13:48)

      Grande Chiara.
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    • Avatar di Marta

      Marta 7 anni fa (27 Agosto 2017 18:26)

      Ciao Chiara, sono nella tua stessa situazione... tra pochi giorni lascerò questa casa dove convivo da sei anni (da quattro siamo sposati)... sono lontana 500km da casa e per me il salto sara grandissimo.... ho una paura terribile di affrontare tutto quello che mi aspetta....
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  12. Avatar di Giulia

    Giulia 6 anni fa (26 Novembre 2017 7:14)

    Ciao Ilaria... mi sento una cacca!da dieci giorni Sono andata via dalla casa in cui convivevo con il mio ormai ex compagno e nostro figlio di 9 mesi. La nostra è stata una storia-lampo (conoscenza, innamoramento, gravidanZa, convivenza, figlio e rottura). Il tutto in un anno e mezzo. Lo so, può sembrare tutto molto illogico e magari anche da irresponsabile, ma questo figlio non cercato, è stato sin da subito amato (da me) e ringrazio il cielo di questo dono che mi è stato dato! Ma il problema non è questo. Il problema è che circa due mesi fa abbiamo iniziato a discutere sul trasferimento in una casa più grande, visto che viviamo con in un appartamento veramente piccolo (di sua proprietà, o meglio, di proprietà dei genitori) proprio davanti ai suoi genitori, zii, nonni, fratello e chi più ne ha più ne metta. Io ho lasciato il mio quartiere, dall’altra parte della città, con tutti i miei interessi e amici, e genitori (con cui ho vissuto fino a dicembre dell’anno Scorso). Io ho fatto un investimento su di lui, credendo di fare la cosa giusta per la famiglia che si sarebbe andata a creare di lì a poco. Lui mi aveva promesso che ci saremmo riavvicinati ai miei genitori (visto che io gli ho sempre espresso la mia esigenza da donna/neomamma di avvicinarmi a mia madre per una questione di aiuto con il bambino). Promessa andata a farsi fottere. Lui non ha mai avuto intenzione di spostarsi dal suo porto sicuro, e quindi quando io due mesi fa gli ho chiesto che intenzioni avesse lui mi ha detto che lì c’era tutto ciò di cui avevamo bisogno ed è arrivato a dire che i miei si sarebbero anche potuti trasferire lì in quel quartiere (che devono essere i genitori a spostarsi e non i figli)!!!! Apro e chiudo parentesi: io gli ho proposto di andare in una casa più grande di mia proprietà in quartiere a metà strada tra il suo e il mio. Ma lui ha sempre rifiutato di andarci perché non gli piace nè il quartiere nè la casa. Viziato. Sono arrabbiata e delusa. Non riuscivo a capire il perché di un suo rifiuto così netto davanti a una mia richiesta di “aiuto”, a una mia esigenza. Le risposte sono arrivate in fretta, quando, per farla breve ho iniziato a fare due più due. Ho trovato, dopo alcuni giorni di assenza in casa, nel suo comodino la carta usata di un preservativo (!non usato con me), lui sempre con il telefono in mano e mai che lo lasciasse incustodito per un secondo in qualsiasi angolo della casa. Lui ovviamente nega e mi da della pazza. Ora che me ne sono andata via di casa con il bambino, lui dice che non è colpa sua se é finita. Che sono stata io ad essermene andata e che mi devo assumere le mie responsabilità e solo ora ammette che da quando ho iniziato a parlare del trasferimento il suo amore per me ha iniziato a vacillare. Pensa te quanto era forte questo amore. Mi sento presa in giro, lui non mi ama più ma vuole far ricadere la colpa della rottura della nostra famiglia sempre e solo su di me. Non ti ho detto che in quest’anno e mezzo lui si è rivela un egoista manipolatore, ha sempre messo davanti le sue esigenze alle mie, il suo lavoro, i suoi interessi, la sua famiglia, dicendomi spesso che lui portava i soldi a casa (mentre io ero a casa distrutta e stanca morta a badare al bambino completamente da sola). Padre padrone. Mi sento usata e abbandonata nonostante me ne sia andata via di casa io. È stata una scelta obbligata, o me ne andavo o rimanevo per sempre vittima del suo egoismo estremo. Ma ora sto male, piango e non capisco perché lui abbia fatto così. Certo, dopo la nascita del bambino io non avevo più molto tempo di dargli le attenzioni di prima, essere bella e curata come prima, uscire a divertirci e fare le 5 del mattino, essere di buon umore e simpatica come prima e tutto ciò che facevamo prima della nascita. Con poche ore di sonno ogni notte, non potevo dare di più. Non posso dare di più adesso. Sono certa che lui abbia altri interessi oltre a me, nel senso che forse ha conosciuto qualcuna o ha voglia di cambiare aria. Vuole carne fresca. Io so di valere tanto, ma lui mi ha sminuita come donna e come amante, e sminuisce il mio dolore dicendomi che non crolla il mondo se noi due ci siamo lasciati. Che ora l’un Cosa importante è il bene del Bambino. So per certo che con lui non tornerò perché ho subito un trattamento che non meritavo, ma sto male. Piango di notte quando il bimbo dorme e non mi può vedere triste.
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    • Avatar di Gea

      Gea 6 anni fa (26 Novembre 2017 10:01)

      Giulia, mi dispiace molto per quello che stai vivendo. Il comportamento di lui non ha nessuna giustificazione: con o senza il bambino, sarebbe stato un egoista e un immaturo. La rapidita' dell'incontro e della gravidanza non ti ha dato tempo di valutare chi fosse lui veramente. Ora lo sai e hai ragionissima a dire che vali tanto e a non voler tornare con lui. Un grande abbraccio a te e al tuo bimbo!
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 6 anni fa (26 Novembre 2017 22:11)

      Ciao Giulia, la cosa migliore che puoi fare è proprio non tornare da lui, tra l'altro mi pare che a lui interessi poco che tu stia con lui e che abbia già deciso. Certo, avete un figlio in comune e ci sono di mezzo due famiglie invadenti... Il tema è che tu adesso devi avere cura di te per riprenderti da quanto vissuto e dalla separazione e devi incominciare a camminare sulle tue gambe, senza contare su di lui, sulla sua famiglia e nemmeno sulla tua. E' ora che tu diventi grande. Credo che ti faccia molto bene.
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  13. Avatar di silvia

    silvia 6 anni fa (8 Marzo 2018 13:34)

    Hai parlato esattamente di me in questo articolo, è spaventoso. Sono nella fase 6 e non ho un briciolo di forza, ma devo trovarla per me e per mio figlio.
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  14. Avatar di Andrea

    Andrea 6 anni fa (7 Agosto 2018 19:08)

    Ciao Ilaria, ho trovato molto interessante il tuo articolo nonostante sia rivolto a persone di sesso opposto al mio, e vorrei dire cosa penso a riguardo. Sono convinto prima di tutto che la decisione di sposarsi vada presa in generale più consapevolmente e non, come spesso si fa, "perché è giunta l'età" o perché "è tanto tempo che siamo insieme". Un altro aiuto sicuramente può essere dato dal fare un periodo di convivenza prima del patrimonio, perché si sa, quando si vive ciascuno a casa propria si traggono solo le cose belle della relazione, ma è nella quotidiana che si vivono alti e bassi e si capisce se davvero può funzionare.
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  15. Avatar di Paola

    Paola 5 anni fa (4 Gennaio 2019 9:21)

    E' due mesi che lui è andato via, separazione voluta da me, e anche se io sto benissimo da sola mi sento in una fase di enorme sfiga come non ne ho mai avute, spesso sono giù anche se non cambierei mai la mia decisione. Forse adesso ho scoperto il motivo, grazie.
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  16. Avatar di Angela

    Angela 5 anni fa (5 Gennaio 2019 2:10)

    Grazie per il suo articolo, anche io mi sento una cacca. Non riesco ad andare avanti ma neanche a tornare indietro. Penso che quei progetti, quella felicità che si prova prima del fallimento non si possa mai più provare. D'altronde come si potrebbe se hai reso infelici i tuoi figli. Se ti porti un peso così grande che è l'infelicità del tuo ex. Problemi economici che comporta una separazione. La paura di come sarà...di cosa ne sarà..
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  17. Avatar di Chiari

    Chiari 5 anni fa (17 Gennaio 2019 10:19)

    Esattamente come Manuela. Stessa condizione familiare, stessa età e stessa sensazione di sentirsi una "cacca"..
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  18. Avatar di A

    A 5 anni fa (24 Gennaio 2019 11:31)

    Nella mia relazione andata male c’erano tante di quelle cose che non andavano...a partire dal primo giorno di matrimonio. Ma io tolleravo, tolleravo... perché pensavo di essere io quella sbagliata, pensavo di aver trovato la famiglia perfetta dove tutto procedeva secondo i crismi della “normalità”. E chiaramente volevo molto bene al mio compagno di una vita. Poi quel che è stato è stato....... Se penso razionalmente capisco che non piango per la persona, che 1 momento mi sbandierava il suo amore e 99 momenti NON rendeva la mia vita migliore. Tutt’altro. Sempre a far pesare la sua perfezione, la sua bravura, il successo e tutto che luccicava nella sua vita. Sempre a criticarmi, con scenate o insinuazioni...Dal giorno 1. E io sognavo, sognavo. Sognavo di avere, forse tramite lui, una vita perfetta, sognavo di annullare le imperfezioni che mi portavo dietro io, sognavo che avremmo potuto rendere ogni giorno la nostra vita speciale. Vedevo il mio valore attraverso il suo “presunto” amore, se uno così amava me, allora dovevo valere molto, moltissimo. Ecco perché quando tutto è crollato poi mi è sembrato di aver toccato il fondo. Era una situazione fatta di sogni e aspettative. Solo i miei. Comunque, credula di tanto amore, io camminavo diritta. Perso, e nel modo peggiore, con tanto di insulti, colpi bassi e quanto di più disgustoso potesse inventarsi mi sono ritrovata...”fallita”? Tra l’altro me l’ha anche detto che sono una fallita. Carino. Peggio di una cacca... Dove potevo avere dei problemi, con la separazione, lui affondava il coltello con frasette a metà, con accenni, fino a non tanto velate minacce. Quindi, care amiche, ricordiamoci che la realtà è tutt’altra cosa dai NOSTRI sogni, che la perfezione di cui investiamo qualcuno o una storia, non è poi così perfetta. Questo penso quando penso al mio amore; è come se la testa mi suonasse come un gong. Ah, ci metto anche la sua infelicità...quanto l’ho reso infelice!! @Angela coraggio, mi ritrovo nelle tue parole e in quasi tutte quelle dell’articolo, tranne che nel finale: io cercavo di dare amore, tanto meno ne ricevevo, tanto più mi sentivo di doverne mettere io. Non credo mi sarei mai separata. Vigliaccheria? Forse. Anche se il pianto quotidiano me lo faccio ancora oggi (eh...sarà il famoso esaurimento...) tutto si risolve. Anche la situazione più netta e irrisolvibile, può prendere una piega inaspettata. A me sono capitate cose incredibili. I tasselli poi si incastrano, ma non bisogna farsi piegare dai pesi, dai sensi di colpa, dalle paure. Tutto procede, indipendentemente da quanto cadiamo in basso. Fa piacere sapere che qualcuno capisce come ci si sente, qualcuno capisce che sono sensazioni reali, che sono sentimenti e reazioni “normali”, che può capitare di sentirsi cacche, che le spiegazioni ci sono, anche se cacche non siamo.
    Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (24 Gennaio 2019 11:48)

      Cara A, hai fatto parecchi commenti sul blog e ovviamente non posso dire di conoscere né esprimere diagnosi (che non sono titolata a esprimere, né intendo esprimere). Non so quale sia stato il tuo percorso successivo alla separazione. Da quel che racconti la tua è stata una relazione disfunzionale con un manipolatore maligno (o vampiro, o perverso narcisista, ma, ripeto, non siamo qui a fare diagnosi), della quale descrivi in modo impeccabile tutte le caratteristiche da "manuale". La manipolazione o il plagio, il senso di inadeguatezza che ti procurava, la necessità di dare sempre di più, la personalità "grandiosa" del soggetto, la tua subordinazione. L'"esaurimento", come lo chiami tu probabilmente non è altro che l'esito di questo aver attraversato l'inferno al fianco di questo mostro. Alcuni parlano anche di sindrome da stress posttraumatico. Si può andare oltre tutto ciò, rinascere a nuova vita.
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    • Avatar di A

      A 5 anni fa (24 Gennaio 2019 12:23)

      Grazie mille Ilaria, davvero.
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    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (24 Gennaio 2019 13:00)

      Cara A. Ti capisco bene. Benissimo. Sapessi le volte che ho riletto questo articolo.. Da quando il mio rapporto si é concluso questa estate dopo 10 anni ho utilizzato questi mesi per capire innanzitutto perché stavo così male. Mi sono impressionata nello scoprire giorno dopo giorno quanti atteggiamenti tossici avevo subito senza neanche riconoscerli e quante volte che avevo mostrato perplessità mi ero sentita rispondere:"sei tu che sei sensibile, pesante, pensi a troppi retroscena..." detto da lui e soprattutto da altri esterni che lui aveva legittimato a giudicare il nostro rapporto (me.. In sostanza) . Ho toccato un fondo di disperazione dopo avermi lasciato all'Improvviso con una mail. Ma dopo quasi 7 mesi posso dirti che sto meglio. Mi sto togliendo di dosso i sensi di colpa che mi erano stati attribuiti (non lo avevo reso felice, non ero una brava donna di casa, non ero la persona che lui aveva settato come obiettivo per me), avendomi abbandonato un po' tutti mi sono resa conto di chi avevo accanto, avendo dovuto ricominciare sul lavoro e nel conoscere nuove persone mi sono rimessa in gioco, riconoscendo e rispolverando le mie qualità e andando oltre i miei limiti. Diciamo che devo lavorare ancora 😅perché di strada ce ne é ancora ma desidero essere presente a me stessa con tutto ciò che ne deriva. Mi sono sentita una cacca completa ed un fallimento ma in realtà adesso capisco che mi ci hanno fatto sentire, tutti i giorni, a rate. La mia visione dell'amore era per me, come dicevi tu, una sorta di :"ah lui ha ragione:non valgo niente, é vero ho tanti problemi, fortuna che l'ho incontrato - e spesso lui mi diceva infatti:" ma dove vai senza di me? Cosa sei senza di me? -". Alla tipo l amore mi salverà. Eh no! Niente salvagente. Io, se mi accetto, voglio bene, sprono e comprendo, mi posso salvare. Io senza di lui sono sicuramente diversa ma a volte mi tocco le gambe e mi dico si,eccomi,ci sono, prendo spazio, lavoro, ho amici, passioni, esisto. Io non sono uno scarto. Siccome so come ci si sente, l'impegno preso con me stessa adesso è quello di non permetterlo più, di prendermi cura di me, di esigere integrità come io accetto e rispetto l altro. Niente corse a perdifiato per farsi accettare e cercare di entrare in varie formine: camminata sostenuta, sguardo in alto, schiena dritta. Ammaccata ma non annientata. Vi abbraccio tutte una ad una ed Ilaria in particolar modo perché svegliarsi é dura ma é appassionante. Grazie di cuore.
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di Roberta

      Roberta 5 anni fa (24 Gennaio 2019 16:14)

      Cara Ally, leggendo il tuo commento mi sono ritrovata. Dopo una relazione di 9 anni con una proposta di convivenza, sono stata lasciata. Mi sono sentita una fallita, perché pensavo di non valere niente. Almeno era quello che pensava lui di me. Mi sentivo inadeguata e non alla sua altezza. Sempre sminuita davanti alle sue amiche e per tenermi buona si inventava delle scuse, facendomi passare non velatamente, una visionaria. È passato un anno e mi sto rendendo conto che ho sbagliato io in tutti questi anni a mettere da parte i miei interessi, le mie passioni. Ha cercato di escludermi dalla vita sociale. Ho dovuto cambiare compagnia, a convivere con i vari sensi di colpa. È stata dura, ma una manna dal cielo! Se ci ripenso non capisco quanto io sua stata stupida ed incosciente a non capire e soprattutto a farmi trattare come uno zerbino. Adesso posso dire che sto bene, sul serio, sono serena. Pensare che non sono mai stata un tipo di persona che inseguisse il primo st***zo di turno, eppure alla fine così è stato.
      Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

    • Avatar di Laura

      Laura 5 anni fa (26 Luglio 2019 9:03)

      Ciao. Il tuo messaggio corrisponde al mio pensiero. Sto valutando la possibilità di separarmi, anche se molto dibattuta perché io, come te, credevo nel matrimonio. Vivo un momento molto difficile, non vorrei soprattutto far soffrire i miei figli Se vuoi, ti lascio il mio cell così da condividere le nostre dolorose esperienze. XXXXXXXX Un abbraccio
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Luglio 2019 10:56)

      Ciao Laura, ti sono molto vicina per un evento che so bene essere molto doloroso. Tu sei la priorità, i tuoi figli hanno risorse per cavarsela senza che tu ti preoccupi eccessivamente per loro: è più importante che per il benessere di tutti tu ti occupi prima di tutto di te. Detto questo, attenzione ad atti di imprudenza: hai lasciato qui il tuo numero di cellulare (che io ho cancellato). Non si fa. Non si chiede aiuto e sostegno mettendo a rischio la propria incolumità. Attenzione. Non lo devi fare con un uomo, con altre donne e nemmeno con professionisti. Criterio, mi raccomando...
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    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (26 Luglio 2019 15:36)

      D'accordo su tutto. Aggiungerei per Laura, a mo' di esempio dell'importanza di pensare prima a se' e poi ai figli, che e' esattamente quello che si raccomanda sugli aerei: prima si mette il giubbotto salvagente per se' e poi si mette ai bimbi. Coraggio! Un abbraccio.
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  19. Avatar di Sofia

    Sofia 9 anni fa (19 Agosto 2015 9:05)

    grazie. Mi rendo conto di essere stata una stupida a farmi trattare così..mi ritengo una persona dotata di buon senso eppure nel campo dell'amore sono una frana! Gli ho permesso cose che non dovevo ma inizialmente perchè ne ero innamorata e poi perchè ci tenevo alla sua amicizia. Il problema però che io mi sono fatta in quattro per lui e nel momento del bisogno io ci sono sempre stata per lui..mentre lui mi ha voltato le spalle quando sono stata io a chiedergli aiuto. Non sai che magone che ho provato e come mi sono sentita mortificata.
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    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (19 Agosto 2015 11:01)

      Sì Sofia, lo immagino bene. Alla fine però questa circostanza è benedetta, perché almeno ti ha fatto aprire gli occhi. Il suo fregarsene dei tuoi problemi è assolutamente in linea con il suo calpestarti e umiliarti. L'ha fatto in maniera ignobile per anni e tu non l'hai nemmeno percepito. Ma meno male che si è strappato il velo! Guardaci attraverso Sofia e cerca di capire perché non dai valore ai tuoi sentimenti di donna, perché annienti dolore e dignità, perché ti imponi sacrifici e privazioni, perché pensi di non valere nulla. Sei la cosa più importante che hai! Un abbraccio
      Rispondi a minou Commenta l’articolo

    • Avatar di Sofia

      Sofia 9 anni fa (19 Agosto 2015 11:31)

      Hai ragione. Mi rendo conto razionalmente di aver sbagliato giudizio su quella persona..ma perchè continuo a pensarci? Alterno momenti in cui sono arrabbiata con lui per come mi ha trattato a momenti in cui magono, ma perchè il mio cuore fa così? Credevo davvero che tra me e lui ci fosse almeno una fortissima amicizia e invece adesso che ho capito che non è così sto male.
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    • Avatar di minou

      minou 9 anni fa (19 Agosto 2015 12:04)

      Perché hai (fortunatamente) perso il riferimento che ti occupava cuore e testa e ti distraeva. Anche se ti rendi conto che era un riferimento deleterio, riposizionarsi è faticoso. Tocca rimettere in discussione tutto e poi si è sole con la consapevolezza di essersi fatte depredare. È una sensazione terrificante. Ci siamo passate tutte, sai. Non è capitato solo a te, a tutte noi. Brava che ti sei ribellata! Sii fiera di aver reagito. E ora su le maniche, fuori i denti e il prossimo che prova a ferirti lo annienti in un nanosecondo! :-)
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    • Avatar di Sofia

      Sofia 9 anni fa (19 Agosto 2015 20:18)

      grazie Minou. Hai proprio colto nel segno. In questo momento mi sento svuotata e scema al tempo stesso. Non sai quante volte mi sono trovata a doverlo aiutare perchè era in difficoltà al lavoro o quando era giù di morale e pensavo -fino a qualche settimana fa - che lui mi considerasse sua amica..lui era solito dirmi che io ero la sua vera amica. E invece..io non so che scenata di gelosia gli ha fatto la moglie, ma questo non lo giustifica anche perchè non sai quante volte gli ho chiesto di difendere la nostra amicizia. La moglie è infatti molto gelosa e controlla il suo cellulare e le sue email. Mi fa male che ha scelto di fregarsene della mia richiesta di aiuto visti i miei problemi personali pur di mantenere il suo quieto vivere con quella.
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    • Avatar di enrico

      enrico 5 anni fa (25 Agosto 2019 2:10)

      Ciao Ilaria, io sto subendo una separazione. Dopo una convivenza di 7 anni, un matrimonio e un figlio piccolo. Dal tuo articolo mi sembra di capire che mia moglie ha vissuto queste fasi ma io non ho un’altra donna e l’amo ancora. Non mi ha mai detto niente, non ha mai voluto affrontare questo nostro problema e negli ultimi mesi in cui è venuto a mancare l’amore nella sua fase deciso lei
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  20. Avatar di Enrico

    Enrico 5 anni fa (25 Agosto 2019 2:15)

    È quello che sta facendo mia moglie. E io non l’ho tradita e la amo ancora. Sì se lei tornasse sarei pronto ad accoglierla. Ma lei dice di essere passata da tutte le fasi che citi nell’articolo, senza mai volerle affrontare con me, devo accettare una sua decisione che ha maturato da sola. E ora? Cosa faccio? Dove vado? Mi suicido
    Rispondi a Enrico Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (25 Agosto 2019 11:44)

      Oppure accetta la cosa e vai avanti, seguendo anche i suggerimenti dell’articolo. Considerando che hai un figlio di cui occuparti, mi sembra che considerare la questione come un problema “sentimentale” sia un po’ parziale e autoriferito.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (25 Agosto 2019 12:34)

      Ciao Enrico, mi rendo conto che tu stia soffrendo molto. E' proprio così che succede, queste situazioni fanno molto male. Spesso sono inevitabili. Credo tu sappia che pensare e nominare il suicidio non sia un atteggiamento giusto per te e può suonare, anche, un po' irrispettoso verso gli altri che potrebbero interpretare questa dichiarazione di esasperazione come una minaccia. Se ti va, qui vi sono molti consigli pratici per capire una separazione e andare oltre, soffrendo il meno possibile. Non ci si può e non ci si deve arrendere. Non puoi e non devi farlo. Per te stesso e per chi ti è caro, prima di tutto tuo figlio.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo