Tu vai “contro” o vai “incontro”?

Se vuoi comunicare in modo efficace e proficuo per attrarre la persona giusta per te e per vivere con lei una relazione appagante, sotto ogni punto di vista, ti è utile avvicinarti agli altri secondo il “principio del concordare” (è una definizione mia personale, questa).

Sai benissimo quanto comunicare sia importante per un rapporto, a partire dal primo approccio, e a maggior ragione lo sai se hai letto la mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi” (che puoi scaricare subito) dove tratto l’argomento.

Oggi voglio dedicarmi alla comunicazione con un approccio “leggero”, trattando uno dei suoi presupposti essenziali.

L’idea mi è venuta dopo aver considerato alcuni commenti al post della settimana scorsa e agli audio di qualche tempo fa. E poi da alcuni piccoli episodi che mi sono capitati in questi ultimi giorni.

A me interessano molto il marketing e la comunicazione d’azienda (per molti anni della mia vita ho lavorato in azienda proprio occupandomi di questi settori) e mi piace leggere tutto quello che trovo di valido sul tema.

Qualche sera fa, un po’ sul tardi, mentre ero seduta sul divano di casa a rilassarmi, ho preso uno dei tanti libri di marketing che ho nella mia libreria e mi sono messa a leggere, così, senza tante pretese e aspettative. A un certo punto, nel libro, venivano riportare le opinioni di un esperto di vendita americano che diceva più o meno: “il segreto della vendita è concordare con il cliente. Dargli ragione, non contraddirlo. Credo sia impensabile per ogni venditore supporre che vendere sia facile dopo che si è contraddetto il cliente.”

Anche se è un po’ semplicistica, ho trovato la tesi difficilmente criticabile.

E va bene.

Qualche settimana fa, con un gruppo di amici, ho frequentato un seminario di una giornata dedicato all’improvvisazione teatrale. E’ stata un’esperienza entusiasmante e istruttiva (io sono un’assidua frequentatrice di seminari, molto spesso vado anche all’estero per seguirne alcuni: servono a me e al mio lavoro). Ed è stato anche un modo molto rilassante e motivante per trascorrere il sabato.

L’improvvisazione teatrale, come dice il termine stesso, è una recitazione senza copione, appunto improvvisata: le battute e anche la storia te le devi inventare lì per lì. Non hai una trama, nemmeno una “traccia” di trama (un canovaccio), non hai spesso nemmeno una scena o degli oggetti. Non hai un luogo definito, per lo più, dove deve essere ambientata la storia (talvolta puoi averli, ma vieni a sapere quali sono solo poco per volta, mai in anticipo). Insomma, il successo e il divertimento è dato tutto alla tua capacità di improvvisazione (per avere un’idea di che cos’è il teatro di improvvisazione, pensa alla trasmissione tv con Ale e Franz, “Buona la prima!”).

Ovviamente gran parte dell’improvvisazione avviene in rapporto e in relazione con le altre persone, cioè con gli altri attori, che sono sul palco con te, mentre tutti insieme si recita e si improvvisa. Per cui tu devi sostenere uno spettacolo – anch’io ho tenuto più microspettacoli durante quella giornata –  improvvisando mentre gli altri improvvisano e dunque improvvisando sulla loro improvvisazione.

Per fare un esempio semplice: se un attore che recita con te entra in scena e ti dice “Buongiorno!” ti vien facile e spontaneo rispondere “Buongiorno!” o tutt’al più “Salve!” “Ciao!”. Poi però, a quel punto devi continuare aggiungendoci del tuo, se no la recitazione e lo spettacolo si fermano. E questo lo devi fare creando anche interesse presso il pubblico e facendolo ridere o appassionare o emozionare.

Interessante, vero?

Uno degli aspetti che mi ha colpito di più, una volta ancora nella mia vita, è qualcosa che, tra l’altro, ha molto a che fare con il mio lavoro. E cioè, la scoperta – l’ennesima conferma, appunto –, che le risorse che ciascuno ha dentro di sé, il potenziale (per lo più inespresso) di ciascuno, sono immensi.

E’ incredibile, infatti, quante idee escano dall’improvvisazione e quanta creatività si esprima nell’improvvisare insieme ad altri. E soprattutto è sorprendente quanto tutto ciò sia semplice e naturale.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Questa è una considerazione importante, sulla quale ti invito a riflettere e che ti suggerisco di fare tua.

Ora, torniamo al tema che riguarda la comunicazione.

Il docente del corso – un attore e insegnante di recitazione molto competente, che insegna anche al Politecnico di Milano – ha fornito un’indicazione importante: quando si improvvisa è sempre bene andare “verso” l’altra persona (l’altro attore che recita con te), concordare con lei, accettare la sua proposta.

Se per esempio colui che recita insieme a te se ne viene fuori con qualcosa del genere: “Ci troviamo all’interno di un guscio d’uovo, siamo in due e stiamo larghi. Improvvisamente di fronte a noi, nello spazio che rimane, atterra un’astronave con un esercito di extraterrestri”, la cosa più sbagliata da fare è rispondere: “Impossibile! Come fanno a starci due persone in un guscio d’uovo? E soprattutto non c’è spazio per un’astronave con un esercito di extraterrestri!”

Ed è sbagliato per alcune ragioni: una è che si interrompe il “flusso” dell’improvvisazione; si blocca ciò che è bene che scorra; un’altra è che tale flusso non solo si interrompe sul palco (che succede, a quel punto? Ci si mette a discutere e si lascia perdere la creatività?), ma soprattutto presso il pubblico: il suo flusso di pensiero si blocca, perché si blocca il flusso delle emozioni. A quel punto si vive una situazione di negatività: l’interruzione crea disagio per tutti, attori e spettatori.

E poi, c’è un’altra ragione per cui “andare contro” chi recita con te è sbagliato: così facendo si distrugge l’atto creativo di una persona, che in quanto tale ha un immenso valore e le ha richiesto sforzo e impegno.

Tu come ti sentiresti se distruggessero qualcosa di tuo? Qualcosa che arriva dalla tua creatività?

In realtà, ha specificato poi il nostro professore di recitazione, se a te non convince quello che ti propone il tuo partner di improvvisazione, dopo averlo “accettato” e “accolto”, puoi continuare proponendo tu qualcosa di diverso.

E’ il tuo turno, dopotutto. La parola adesso spetta a te. L’atto creativo è il tuo, ora.

E tu, che ne dici?

Che cosa significherebbe per te applicare il “principio della concordia” nel tuo modo di comunicare quando ti approcci a qualcuno che ti piace o quando ti relazioni con il tuo partner?

Lasciami il tuo commento, con opinioni, perplessità, pareri.

Cordialmente

Ilaria

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87 Commenti

  1. Avatar di Ilaria M. Cardani

    Ilaria M. Cardani 13 anni fa (4 Marzo 2011 10:23)

    Io mica ho detto di ignorarlo, il nodo. La tristezza, penso possa essere fertile. Per quanto riguarda quel che intendi fare, mi sembra tutto buone e giusto :) . Buona idea prendersela anche con gli psicologi che rovinano la gente. Il fatto è che prima di loro sulla "gente" sono già passate molto cose e tante continuano a passare, soprattutto se le si lasciano passare...
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  2. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (4 Marzo 2011 11:21)

    @ Bice: un abbraccio anche da parte mia. Vorrei solo dirti che penso sia logico provare a sciogliere un nodo: e' un impulso sano e assolutamente naturale! il problema e' quando ti accorgi che non e' prorpio un nodino qualunque, ma sta nel centro della tua essenza, del tuo nocciolo..insomma: di Bice. Allora si', Ilaria ha ragione: risparmiare energie che verrebebro solo disspiata nei vari tentativi di frantumare l'infrantumabile, e' la cosa migliore. Non significa dimenticarsi del nodo o ignorarlo: vuol dire, invece, averne piena consapevolezza e portarselo a spasso nellaa vita. Elimini cosi' la tristezza e i "problemi" che il nodo ti crea? No! no di certo. Ma sai da dove certi momenti di tristezza e di sconforto vengono, sai dove stanno di casa: e' gia' tantissimo. Impara a guardare ogni tanto altrove, a realizzare le tue mille cose NONOSTANTE il nodo. A dire il vero...credo che tu gia' lo faccia. Sul fatto di mandare tutto all'aria o di voltare pagina....sono d'accordo solo ed esclusivamente se non e' una fuga, ma un'evoluzione. Pensaci bene: la differenza puo' essere sottile, ma molto netta. Tu sei diversa da lui, Bice: non meglio e nemmeno peggio. Solo diversa. Tu sei in evoluzione, alla ricerca di te stessa anche (e soprattutto) nei rapporti con gli altri e specificamente nei rapporti sentimentali. Lui no. E non so se lui e' uno che si accontenta: non ho questa impressione. Credo che lui sappia cosa e' meglio per lui, cosi' come lo sai anche tu. E questi due "meglio" non coincidono. Lui e' criticabile (come tutti noi), ma e' un consapevole: come te, come me...come tutte le persone che vivono davvero. Semplicemente volete e cercate cose diverse e l'avere una forte affinita' su tanti piani vi ha probabilmente portato erroneamente a pensare che volevate la stessa cosa. Oppure, piu' semplicemnete, in 4 mesi di scambi e di "interazione" siete cambiati ed evoluti in direzioni diverse. Ma l'hai detto tu tante volte gia': e' stato un pezzetto di strada fatto, compiuto e nessuno te lo portera' mai via, con tutto quello che c'e' dentro. FrancescaChiara
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  3. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Marzo 2011 11:29)

    @ Ilaria. Ho capito cosa hai detto: di accettarlo, senza volerci fare nulla, non di ignorarlo. Ma io non riesco a sentire com'è, sentire la mia tristezza e non volerci fare nulla. Avere un problema e non volerlo risolvere. Posso farlo solo se decido di non volerci pensare, dunque di ignorarlo. Questo lo posso fare. O mi arrendo o combatto, vie di mezzo io non ne conosco. E mi arrendo, alzo proprio le mani e sia quel che sia, d'ora in poi farò solo quel che mi salta in mente, a costo di sprofondare nell'abisso. Anzi ho già cominciato e mi sto concedendo tutto, compresi gli sbagli: odio chi non mi ama, prendo fischi per fiaschi, faccio tutto il contrario di quel che dovrei fare. Sbaglio, apposta. Lo so e risbaglio. Chiedo a chi mi ha già dimostrato il suo disinteresse, a chi mi deluderà ancora. E non me ne frega niente. Voglio stare pure peggio di così, voglio stare proprio male fino in fondo, voglio toccare il fondo. Bice
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  4. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (4 Marzo 2011 11:49)

    @ Riccardo: il fatto e' che sappiamo bene che non e' vero che NESSUNO ti risponde. Lo sai tu e lo so io. E credo che tutti su questo blog sospettano che non sia vero che NESSUNO ti risponde. Poi...per quanto virtuale sia questo spazio su cui scriviamo, qui c'e' sempre qualcuno che ti risponde: sempre e comunque. Ci sono persone che ti rispondono per dirti che non sono d'accordo con te (spesso la sottoscritta) e altre che invece sono d'accordo su ogni virgola e te lo dimostrano con dolcissimo entusiasmo (Eleonora nostra!). E c'e' Ilaria che ogni tanto ti da' degli stimoli che forse tu sottovaluti (dico forse). Hai mai pensato che sei anche tu a non ascoltare gli altri? hai mai pensato che anche a te succede di non essere interessato a persone che sono interessate a te???? eppure quelle persone, scommetto, non stanno li' a piagnucolare che nessuno le ascolta... . Il punto e' che il "come ti senti" influenza e determina ogni tua mossa: non tutto quello che ti succede dipende dagli altri. Chi e' stato immerso come te nella negativita' ha due opzioni: 1) scapparne e per reazione cercare quanto piu' possibile il positivo. 2) Affondare ancora di piu' nella negativita' per poi potersi sentire una vittima e rinfrancarsi di questo, poter esibire il proprio "handicap" al resto del mondo per giustificare quanto tutto non dipenda da te, ma dagli altri "brutti e cattivi" (che sia un genitore o una moglie o un'amico....). Io poi sostengo sempre che ognuno fa quello che puo'...e non sempre coincide con quello che vuole. Siamo TUTTI limitati. Ma prendere la propria vita nelle proprie mani e' un dovere che abbiamo nei confronti di noi stessi, secondo me. E se il tuo modo e' quello di stare da solo, non parlare con nessuno ....va benissimo cosi'! Ma solo se tu ne sei felice pero'. Altrimenti significa che non hai fatto la scelta giusta. E tu sembri tutto tranne che felice della tua solitudine. Tutte le cose che hai imparato da solo sono assolutamente normali! o ti senti un "genio" per aver avuto la curiosita', la spinta e la capacita' di imparare ad usare un pc e a parlare le lingue??? sei una persona intelligente e capace di usare il cervello: ottimo! una dota utile e un aspetto di te da valorizzare! ma perche' gli altri dovrebbero "premiarti" con la loro stima solo perche' parli il dialetto di Berna e sai programmare in basic???? queste sono soddisfazioni soprattutto tue e non cose che hai fatto per guadagnarti l'approvazione e la stima di qualcuno. I bambini fanno qualcosa per poi correre fieri dai genitori a mostrare le loro imprese e ad incassare approvazione spesso enfatizzata per aiutare loro a costruirsi la propia autostima. Credo che a te sia tristemente mancato questo, ma pur con tutta la comprensione del mondo....bisogna che tu ti accorga che sei un uomo di 50 anni adesso e i meccanismo devono cambiare: non possono essere quelli di un bimbo di 5. Te lo dico con affetto prima di tutto e con immenso rispetto per le tue esperienze negative. Il punto di partenza e' la consapevolezza di cosa sia andato storto nella tua vita: non puo essere' il punto di arrivo pero'! FrancescaChiara
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  5. Avatar di FrancescaChiara

    FrancescaChiara 13 anni fa (4 Marzo 2011 12:29)

    @ Bice: non che non me la prendo! mi limito a leggere i tuoi sfoghi. mi dispiace solo di non poter sentire gli urli....quelli si' che mi piacerebbero! :-) Sfogarsi e' sano...farsi del male autodistruggendosi un po' meno. Ma poiche' di sfogo si tratta....la carta e' di un bianco immacolato! FC
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  6. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Marzo 2011 12:09)

    @ FC: non ti offendi vero? Non me ne frega niente di crescere, di evolvere, se lui è diverso da me e non dovrei prendermela. Non me ne frega nulla di restare e combattere/crescere/evolvere. Non me ne frega niente della mia consapevolezza, del mio percorso, dei miei passi piccoli e grandi. Non me ne frega proprio niente di niente e di nessuno: di perdonare i miei genitori, di capire le cose, di migliorare, di essere comprensiva con gli altri e con me stessa. Neanche di volermi bene e di accettarmi me ne frega nulla. Non mi accetto, non mi voglio bene, non voglio crescere, sto male e starò male. E sono qui solo per sfogarmi, non per ricevere consigli. Ne ho piene le scatole di tutto. Sono incazz. come una iena ed è esattamente quello che mi concederò di essere, finché ne avrò voglia. Bice
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  7. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (4 Marzo 2011 17:53)

    @ FC. Non ci sono urla, solo pianto. Lui mi assomiglia molto, soprattutto nel modo di vivere le relazioni... ma non mi ha capita: crede che se prenderà le distanze (come sta facendo) io lo seguirò. Invece, di rimando, io ho preso un'ulteriore distanza e l'ho tradito. Stanotte, nell'abbraccio di un altro. Eccomi qui: me stessa fino in fondo, il peggio di me. Ma lui, forse, avrà pure fatto lo stesso. Come diceva Ilaria, non è certo la persona che può tirare fuori il meglio di me. Anzi, siamo troppo uguali e reciprocamente possiamo solo peggiorarci. Io, comunque, non cerco più da tempo l'uomo che mi segue. Cercavo qualcuno con cui entrare in relazione sul serio. E con lui ci avevo provato sul serio, accidente, gli ero andata incontro, gli avevo chiesto di cercare una soluzione comune. Non ha voluto, questo è il risultato. Bice
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  8. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (4 Marzo 2011 18:00)

    @ FrancescaChiara Nel virtuale mi rispondono perchè non sanno che faccia ho.
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  9. Avatar di Riccardo

    Riccardo 13 anni fa (4 Marzo 2011 23:50)

    @ FrancescaChiara. La stima degli altri non mi interessa. Devo fare l'elenco delle cose che non so fare? Va bene: eccolo. Non so cucinare. Non so parlare. Non so ballare. Non parlo francese Non so stare a tavola. Non so suonare il pianoforte, violino, tuba, tromba, triangolo, etc. Non so essere simpatico. Non so capire gli altri. Non so attaccare bottone. Non so insistere. Non so dipingere. Non so scrivere. Non so sedurre. Non so guidare i camion. Non so leggere fra le righe. Non so interpretare i segni/segnali. Non capisco la chimica. Non me ne frega niente di niente. Va meglio così? . Con le persone che mi capita di conoscere, non dico mai niente di me, perchè non ho niente di interessante da raccontare. Preferisco lasciar parlare gli altri. Inoltre, finchè si sta zitti, non si sbaglia a parlare, così come finchè non si scrive, non si sbaglia a scrivere.
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  10. Avatar di Bice

    Bice 13 anni fa (5 Marzo 2011 0:04)

    Credo che autodistruggersi e tradire le proprie aspettative possa avere un senso positivo. Liberatorio, almeno. Forse anche di rinascita. Comunque l'ho fatto d'istinto e basta... è adesso che vedo le conseguenze. Come capisco il vero senso del tradimento dell'altro, anch'esso istintivo ma poi non senza conseguenze. Su di me. Prendere le distanze per tornare indietro (senza confessare) e chiedere di nuovo, se non vicinanza, almeno attenzione, premura. E ottenere stavolta. Come se l'uomo di stanotte mi avesse dato fiducia, col suo abbraccio generoso, per chiedere ancora. All'altro. Come se l'aver messo una distanza mi facesse temere meno il rifiuto, perché lui conta meno. E' sbagliato? Uso le persone? Può essere, ma oggi non mi interessa essere corretta. Voglio solo sperimentare, sentirmi libera e sentire com'è. Voglio fare cose diverse... o cose vecchie che non dovrei più fare. Non so bene, se sono nuova o sono vecchia in questi comportamenti, forse un po' dell'uno e un po' dell'altro. Non sono sicura di poter fare un percorso da sola, neanche se con l'aiuto di Ilaria. Forse solo una relazione più giusta, quando sarò abbastanza giusta (non del tutto, abbastanza) da poterla sostenere, mi aiuterebbe a cambiare modi. Credevo davvero fosse lui... c'erano segnali importanti in me, mie reazioni insolite, un sentire diverso. Non credevo mi avrebbe deluso proprio su quel fronte, lo sentivo sicuro. Invece si è spaventato. L'avrò spaventato io: troppo uguale, non c'è abituato. Eppure non se ne va del tutto, continua a lanciare sempre gli stessi ami. Pare non possa credere che non funzioni. Visto che c'è, comunque, che non è andato del tutto, sfrutto l'occasione per chiedere quello di cui ho bisogno ora. Bice
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    • Avatar di FrancescaChiara

      FrancescaChiara 13 anni fa (6 Marzo 2011 11:10)

      Bice......le strade sono sempre più di una: ricordatelo sempre! quindi, ben venga il tuo sperimentare. E poi.....chi l'ha detto che non si può provare tutte le strade sbagliate proprio per poter essere poi capaci di riconoscere quella giusta quando ce la troviamo davanti???? ti abbraccio FC
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  11. Avatar di alessia

    alessia 9 anni fa (14 Giugno 2015 18:20)

    ciao Ilaria. questo me lo ero perso. Sono d'accordo in linea di principio. la difficoltà però è sempre una: cosa si fa quando tu ascolti e accogli quello che l'altro dice, magari non sei concorde, e, al tuo turno, esponi quella che è la tua visione/opinione in merito all'argomento chiedendo all'altro di vedere il tuo punto di vista (come tu hai appena fatto col suo, indipendentemente dal fatto che condividi o meno) e l'altro ti dice "la conversazione è finita" "non è un mio problema ma tuo"? perchè poi diventa molto difficile andare incontro, anzi è solo frustrante perché chiedi che l'altro rispetti il tuo punto di vista come hai appena fatto tu, magari trovando una quadra oppure anche dicendo ok non siamo d'accordo... ma se trovi il muro che fai?!
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (14 Giugno 2015 18:29)

      Giri i tacchi e te ne vai. Punto.
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    • Avatar di alessia

      alessia 9 anni fa (14 Giugno 2015 18:32)

      hai ragione eh. io ammetto non sono in grado, cerco sempre di trovare un punto d'incontro attraverso il dialogo invece.
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (14 Giugno 2015 18:49)

      Sottoscrivo la risposta che ti ha dato Ilaria. Il venire incontro dev'essere reciproco... e autentico, cioe' lo scambio dev'essere di pari valore, non come tra Colombo con le collane di perline e gli indigeni con le pietre preziose. Stai molto attenta a questi due aspetti, Alessia: reciprocità e parità. Che gli egoisti manipolatori se ne restino soli! Lo dico per esperienza vissuta... e non ci casco più. Un abbraccio :-)
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    • Avatar di alessia

      alessia 9 anni fa (14 Giugno 2015 20:42)

      Geao io sono d'accordo con entrambe. Sarà parte del mio carattere, mi metto in discussione e sono molto ricettiva sul punto di vista altrui al punto che però è facile manipolarmi perché appunto non parto mai dicendo ho la verità in tasca. Pure io sono stata manipolata e abusata - proprio oggi ripensavo a cose che mi ha detto tipo non sei abbastanza brava a letto etc e poi dirmi che mi trovava attraente, sempre atti a sminuirmi confondermi e manipolarmi. Fatto sta che io non riesco a girare i tacchi come dite bene voi due: non riesco a dire ok non vuole parlare da persona adulta quindi ciao, no, continuo a chiedere che si fermi un attimo ad ascoltarmi. So che è sbagliato anche questo, ma ho paura di andare per il verso opposto ossia non esprimere mai nulla, non ascoltare l'altro e andarmene subito senza dare l'opportunità di spiegarsi e chiarire (certe volte si discute per baggianate e basta parlarne per farsi una risata). Sul i manipolatori è bene che stiano soli: ma magari, ma ahimé il mio ex esce con un sacco di ragazze e si sente figo, tanto solo non mi sembra lo sia. Sono io quella che si fa domande e cerca di andare avanti ricostruendosi, mica lui
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (15 Giugno 2015 7:33)

      Alessia, ti dice che non sei "brava" a letto? (Rispetto a chi? A quali criteri?) Si vede con altre? É solo un povero porco... lascialo col muso nel trogolo. Davvero, visualizzalo come un maiale grufolante (e mi spiace dirlo per i maiali veri, molto più simpatici!) e fallo sparire dalla tua vita e dalla tua mente. Se ti puo' aiutare, pensa che uno cosi non merita una donna, ma una bambola gonfiabile... e tu meriti di più e di meglio di un porco! La manipolazione che ho subito per anni era molto più sottile... il mio ex era, "coram populo", "buono, simpatico, brillante, socievole, allegrone ma serio e affidabile"... a lui fisicamente e sessualmente andavo bene, ma si è lasciato andare fisicamente (e io appresso a lui, ma per di più con una sfortunata gravidanza finita male) e con la scusa che ero sempre bella mi scoraggiava a curarmi, a rimettermi in sesto... Geloso e possessivo... e.violento. Gli ho strappato la maschera e sono scappata. Il porco te lo puoi scrollare di dosso più in fretta.... ma devi concentrarti sullo schifo che é. Coraggio!
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (15 Giugno 2015 7:37)

      P.S. il fatto che il tuo ex veda tante ragazze non significa nulla. Quando uno é vuoto dentro, puo' avere il mondo intero intorno, ma é solo e miserabile.
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  12. Avatar di Livia

    Livia 8 anni fa (30 Agosto 2016 14:30)

    Mi è stato inculcato fin da bambina ad essere gentile e disponibile con tutti, ad esempio aiutavo sempre nei compiti in classe ma nessuno mi invitava ad uscire con loro perché ero strana e dicevo cose senza senso, se per una volta non aiutavo poi ero egoista. Sono sempre stata puntigliosa (sono una Vergine doc) impuntandomi soprattutto quando mi facevo avanti per uscire e se non lo facevo io non venivo cercata oppure si ricordavano di me quando proprio non si aveva nessuno. Dopo 3 anni con un ragazzo totalmente incompatibile di carattere, mi impuntavo quando lui era in ferie per due settimane e andava mattina, pomeriggio e sera a pescare, a volte il pomeriggio mi portava con lui e io alcune volte evitavo perché pur leggendo, andandomi a fare una passeggiata, scrivendo, facendomi il bagno mi annoiavo. Stavamo 8 ore li al mare e lui mi si avvicinava solo per chiedermi cosa stessi facendo e per mandarmi a prendere i gelati. A furia di esperienze negative mi sono inacidita. Mia madre non mi è mai venuta incontro, se i figli delle sue amiche mi trattavano male, la colpa era sempre la mia, loro non lo facevano apposta e io non potevo "vendicarmi" pena i ceffoni.
    Rispondi a Livia Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (30 Agosto 2016 15:12)

      Ciao Livia, qual è il tuo scopo nello scrivere questi commenti tanto densi di negatività? Che cosa ti aspetti di ottenere? Quali sono i tuoi obiettivi? :)
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    • Avatar di Livia

      Livia 8 anni fa (30 Agosto 2016 16:37)

      Essere ascoltata da qualcuno che mi sappia capire e tu Ilaria ci riesci. Scrivendo da un anno sul tuo blog e leggendo i tuoi articoli, mi sento capita e con un pizzico di speranza. Vorrei capire dove sbaglio, eliminare i ricordi negativi, fammi valere, essere una donna piena di successo e con persone che davvero le vogliono bene.
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    • Avatar di Livia

      Livia 8 anni fa (30 Agosto 2016 16:42)

      Leggere i tuoi articoli e scrivendo qui mi aiuta a sfogarmi a trovare un briciolo di speranza nel futuro, mi sento ascoltata da te e da chi scrive qui. Vorrei dimenticare il passato negativo, farmi valere, essere amata per davvero non snobbata. Farmi valere da chiunque, far paura per come incuto rispetto, vorrei essere brava a mettere al proprio posto chiunque osi mancarmi di rispetto.
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    • Avatar di Livia

      Livia 8 anni fa (30 Agosto 2016 16:45)

      Secondo te ho sbagliato ad impuntarmi perché non ricevevo rispetto dalle mie compagne tanto anche se finita la scuola, a non salutarle più, perché il mio ex non mi dava attenzioni e perché mia madre non mi ha mai difesa, fatto sicura pretendendo tuttora che io sia sicura da sola?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (30 Agosto 2016 17:08)

      Gli obiettivi che ti poni tu Livia non si raggiungono attraverso sfoghi incontrollati pieni di livore e di rabbia incontrollati anche loro. Mi sembra che tu stia assumendo la posizione della vittima, oltre il tuo essere stata vittima e che per te il non essere vittima significhi vestire le panni del carnefice. La pace interiore e l'amore si raggiungono quando si accetta quanto è successo, si assume la responsabilità del presente e si decide di vivere in armonia con gli altri, non in ostile opposizione. L'aggressività e l'imporsi sugli altri non hanno nulla a che vedere con il successo. E nemmeno la rabbia. Oltrettutto interventi sempre negativi fanno male a te e a chi ti sta intorno e ti legge e ti portano a un maggior isolamento.
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    • Avatar di Livia

      Livia 8 anni fa (30 Agosto 2016 19:01)

      Ci sto lavorando, non è sempre facile. Ho letto "I 7 pilastri dell'attrazione" e alcuni obiettivi li ho raggiunti, manca solo una parte.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (30 Agosto 2016 19:27)

      Bene, continua sul percorso, segui il blog e intervieni per farti del bene :) .
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