Coraggio e speranza #buon senso e unità o tutti o nessuno

coraggioOggi parliamo di coraggio e di speranza e parliamo di storie personali e di radici.

Per esempio: tu sai da dove vieni, qual è la tua storia, quali sono le tue radici?

Intendo quelle tue-tue-tue, che sono solo tue e di nessun altro, tanto per cominciare. Ti capita di pensare a te “in prospettiva”, riflettendo di tanto in tanto e rivedendo te stessa adesso, ma rispetto al passato?

Pensi mai a quali sono le origini e le radici delle tue convinzioni e dei tuoi comportamenti?

A quali sono stati e sono i momenti di grande paura e di grande coraggio della tua vita, quelli tuoi personali?

Non mi sto riferendo a niente che abbia a che fare con l’analisi o la psicoanalisi, sia chiaro.

Mi sto riferendo al fatto di concentrarti su di te per conoscerti meglio, stimarti di più, volerti bene e affrontare la vita con il coraggio che di certo hai e che magari non sai di avere.

E, insieme al coraggio, scoprire e diventare consapevole di tante risorse che pensi di non avere ma che invece hai e hai anche messo a frutto, magari nel tuo passato, ma non te ne sei accorta.

E allora pensi di non valere niente e invece vali molto. E pensi di avere solo paura e di non avere coraggio. E, senza che tu lo sappia, il coraggio ce l’hai eccome e il coraggio, soprattutto, te lo puoi dare.

"Per essere felici ci vuole coraggio. Karen Blixen"

Essere consapevoli di se stesse e di quello che si è capaci di fare significa mettere insieme tutto il coraggio che abbiamo, sapendo che il coraggio è una risorsa della quale disponiamo, per natura e per personalità.

Qualsiasi personalità abbiamo. Tutti noi abbiamo coraggio. Anche tu, di certo.

E a che cosa serve il coraggio?

Il coraggio serve, per esempio, a conquistare la propria libertà e mantenerla. E la propria libertà, al giorno d’oggi, è soprattutto libertà di pensiero e di scelta. Libertà di scelte di vita.

La libertà di pensiero non è convincersi che tutti al mondo sono sbagliati o che chi ci comanda non è all’altezza della situazione o che la vita è triste e ingiusta perché il tipo che ti ha abbordato online e non hai mai visto – ma del quale sei già follemente innamorata – sono 48 ore che non ti manda un whatsapp; la libertà non è andare a “vomitare” tutto questo in ufficio – lamentandoti con i colleghi – o su Facebook o  su qualche forum o blog, credendo di aver fatto qualcosa di utile, intelligente o speciale. Originale e controcorrente.

Il coraggio e la speranza: a che cosa servono?

Perché accusare il mondo di non essere alla tua altezza non è la soluzione a una vita meschina e di melma o a un momento di difficoltà.

Avere libertà di pensiero significa usare la propria testa per decidere della propria vita, è adoperare nei modi e nelle direzioni giuste il proprio senso critico, cioè non bersi tutto quello che viene dall’esterno – genitori, insegnanti, vicini di casa, amiche che sanno tutto sui rapporti sentimentali, ma non hanno mai avuto una storia decente, uomini senza spina dorsale che ti vogliono usare, in cambio di paroline da baci perugina che ti fanno sciogliere come burro al sole, pubblicità e comunicazioni manipolatorie di vario genere – ; avere libertà di pensiero significa evitare di farsi trascinare dalla stupidità di massa e dalla paura che diventa terrore e poi cieca aggressività distruttiva.

"La speranza è un rischio da correre. È addirittura il rischio dei rischi. G.Bernanos"

Avere libertà significa staccarsi dal gregge, ma non con l’obiettivo di staccarsi dal gregge giusto per farlo, perché staccarsi dal gregge per poter sostenere di essere vincenti dato che si è “diversi” è, di fatto, rimanere legati al gregge più di prima.

Il nostro mondo è pieno di “originaloni da social network”, “anticonformisti delle parole” e “pecoroni all’incontrario” che credono di distinguersi dal gregge e in realtà desiderano solo esserci dentro, e fanno i “controcorrente” solo perché hanno un disperato bisogno di essere accettati.

Come i preadolescenti e gli adolescenti che per sperimentare se stessi e la propria indipendenza, fanno quelli che vanno “contro” perché hanno il terrore di essere rifiutati.

La differenza è che gli adolescenti e i preadolescenti il proprio coraggio  lo devono ancora scoprire, sono in “costruzione”.

Il coraggio e la libertà ti fanno vivere la vita come tu la vuoi, affrancandoti dalle convenzioni e dalle convinzioni sbagliate, senza farti mettere contro qualcosa o qualcuno, ma solo agendo a vantaggio di te stessa e della tua vita. E questo è ben diverso.

La paura e il nemico invisibile siamo una comunità e vinciamo con ragione e tutti uniti

Dopo molti giorni di riflessione riprendo in mano e faccio un’aggiunta a questo articolo oggi, il 21 novembre 2020, dopo averlo aggiornato il 12 marzo del 2020 quando il nostro paese, l’Italia, si era fermato e ciascuno di noi, ognuno, tutti, abbiamo dovuto cambiare forzatamente stile di vita per sconfiggere un nemico misterioso e invisibile, il corona virus. Il famigerato Covid 19

Il 12 marzo, con un po’ di esaltazione, dichiaravo: “#noineusciremopiùforti.

E scrivevo: “Ce la faremo, è certo, lo prova il fatto che in Cina l’hanno già quasi sconfitto e lo prova il fatto che la vita, anche se con fatica, con impegno, con dolore, vince sempre sulla morte.

Perché siamo nati e siamo vivi per vivere, il nostro tempo, non indeterminato, certo, ma per vivere.

E ce la faremo. Tutto andrà bene. #noineusciremopiùforti”

Oggi, 21 novembre 2020, te lo dico, non sono assolutamente convinta che ne usciremo più forti.

Molte le sono le persone ammalate, molti i morti, tanti di noi sono stati colpiti in prima persona dal virus, altri hanno subito lutti.

Siamo in gravi difficoltà economiche, purtroppo e tra chi mi legge so che c’è chi patisce difficoltà economiche e di salute.

E in più ci sono i negazionisti, quelli che negano, quelli che non ci credono, quelli ai quali non sembra vero.

Ecco, per essere chiara io non mi trovo d’accordo con i negazionisti, e se si negazionista e complottista, sei libera di esserlo e credo che qui non troverai niente di utile per te.

Come capirai dalla lettura di questo articolo, l’avevo scritto quasi 5 anni fa (!!! perbacco, sembra ieri) in occasione di un orribile attacco terroristico, in cui il nemico principale erano uomini che attaccavano altri uomini.

Posso dirlo? Non c’è nulla di peggio di un essere umano contro un altro essere umano.

Ecco perché, venendo a noi, bisogna evitare le persone sbagliate, le persone tossiche, gli uomini sbagliati.

Contro il corona virus ce la faremo. Lo scrivevo a marzo e lo ribadisco adesso. E ce la faremo pagando un prezzo altissimo, inutile nascondercelo.

Abbiamo sofferto, soffriamo e soffriremo.

E ne usciremo solo stando uniti, perché o ci salviamo tutti o non si salva nessuno.

Ciascuno di noi, io per prima, nutriamo preoccupazioni, se non per noi, per i nostri cari, per il nostro lavoro, per il nostro mondo intorno.

Ce la faremo e usciremo cambiati, perché questo è un trauma e i traumi ci cambiano nel profondo e lo stesso capiterà dopo questo passaggio del Covid.

Quello che ho scritto quasi 5 anni fa “contro” il terrorismo e per la vita, vale anche oggi “contro” il corona virus e per la vita.

Il 12 marzo scrivevo: “Sono certa che torneremo più forti, avendo riscoperto valori più alti e più sani, più carichi di amore, pronti a darlo e a riceverlo, questo amore, in maniera più sana e funzionale.”

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

No non sono certa che torneremo più forti e credo che molti perderanno per strada anche quei pochi valori più alti e più sani che possedevano prima, semmai ne avessero posseduto qualcuno.

Credo che sia necessario e indispensabile, invece, armarci di coraggio, pazienza, amore per noi stessi e solidarietà, unità. buon senso e voglia pacifica di lottare pacificamente.

Coraggio. Sono vicina a te, a tutte quelli che mi leggono e porto una parola di incoraggiamento, dalla mia preoccupazione ma anche dal mio coraggio, a tutte voi, a te e a coloro che ami.

#noineusciremopiùforti non è affatto vero. Mi sono sbagliata, è un errore. E’ una stupidaggine.

Invece sostengo che dobbiamo essere razionali, uniti, solidali.

Amorevoli.

Il coraggio: perché ne hai quanto ti serve

Scrivo questo articolo a nove giorni dai fatti di Parigi (e mentre il terrore paralizza Bruxelles): una città meravigliosa – la città più bella e più amata al mondo per antonomasia, una delle capitali della libertà personale e di espressione – è stata brutalmente attaccata. I civili – le persone “come noi”, sono stati aggrediti, feriti o uccisi mentre facevano delle cose normalissime, “come noi”, il venerdì sera, “come facciamo noi” persone normali nelle nostre vite normali: assistere a un concerto rock, guardare uno spettacolo teatrale, pomiciare e flirtare in un ristorantino, passeggiare per strada e godersi una magnifica città (e sempre, pomiciando e strofinandosi e coccolandosi tra mariti e mogli, fidanzate e fidanzati, genitori e figli, anche al di fuori del ristorantino, perché questo è quello che si fa e si deve fare in una vita “normale”, al venerdì sera, molti sono morti o hanno visto morire i loro cari stando vicini e abbracciandosi). E quello che è accaduto, per come è accaduto può fare perdere il coraggio.

Perché si tratta di eventi inspiegabili – apparentemente – e disperanti. Io in realtà li spiego con la psicopatologia che anima gli stronzi, la stessa degli stronzi che ci girano spesso intorno, in ufficio, nel mondo di tutti i giorni e, ahimé, talvolta anche in famiglia. Sono stronzi allo stesso modo, quelli che hanno il kalashnikov e quelli che non ce l’hanno. Solo che quelli che non hanno il kalashnikov hanno armi diverse. Gli stronzi esistono e proliferano, sono in mezzo a noi. E noi dobbiamo avere coraggio. E ce l’abbiamo, tranquilla.

Tornando ai fatti di Parigi viene normale pensare: “allora potrebbe accadere anche a noi, che siamo e viviamo “come loro””. E da qui ecco che i toni che si alzano, la benzina viene gettata sul fuoco dell’emotività, al bar, in ufficio, in famiglia e sui famigerati social network dove l’idiota medio è diventato il vero terrorista mentale. E questo terrorista mentale non è altro che uno stronzo, che va evitato, come tutti gli altri. Con coraggio.

Spesso invece ci si fa “fagocitare” dal mondo degli stronzi e allora che cosa succede?  E’ successo anche che qualche lettrice di questo blog che probabilmente ha passato ore e ore a leggersi tutte le cronache, nei minimi dettagli con il gusto di chi si gode i film dell’orrore, forse per esorcizzare la paura, forse per cercare sollievo all’angoscia attraverso la sensazione del controllo data dall’ingurgitare dettagli, è arrivata qui, colma di ansia e di paura. E ci credo, ragazza mia, se leggi orrore, se guardi orrore, se ascolti orrore, sarai piena di orrore e l’orrore ti inonderà e prevarrà nella tua vita. Riempiendoti di paura e togliendoti la speranza, alla faccia del coraggio.

Questa lettrice che, irresponsabilmente verso se stessa, non ha messo un freno al flusso di orrore, ha chiesto  invece alle altre lettrici pace, tranquillità e serenità.

E’ un atteggiamento comune a molte persone, quello di chiedere all’esterno ciò che non si vuole cercare al proprio interno. Capita spesso che chi si nutre di orrore, leggendo e rileggendo cronache orrorifiche, poi pretenda dagli altri speranza. La vita emotiva delle persone è fatta di questi paradossi.

Allora, io, che non avevo intenzione di dedicare spazio ai fatti di Parigi dato che pensavo di non poter aggiungere molto al gran rumore, alla fine ho deciso di scrivere questo articolo dedicato al coraggio e alla speranza.

Con un duplice scopo: il primo è quello di ricordare a coloro che vengono su questo blog solo ad ammorbarci con i loro dispiaceri di serie B (e forse C, D, fino alla Z), che è necessario, per loro prima di tutto e poi per noi e per un mondo più vivibile, che imparino a considerare se stesse e i loro dispiaceri collocandoli nel “quadro più grande” dell’esistenza (nulla di religioso o di spirituale, per carità, solo concreta realtà). Non ci vuole nemmeno un gran coraggio a farlo.

La vita (perfino quella di queste persone con grandi dispiaceri di serie B e C etc) è molto più ricca e sensata della storiella scema e noiosa con un perditempo che non  risponde su whatsapp. Prima lo si capisce, prima si raggiunge la felicità. Il secondo scopo di questo articolo è dare coraggio e speranza a tutte quelle persone che vivono un momento di difficoltà personale o che sono state toccate nel profondo da quanto è successo anche perché magari-chissà-forse ciò che è successo nel pubblico, alimenta e si aggiunge, per loro, ad ansie preoccupazioni già precedenti, più private (vi sono vicina, care mie, avete la mia comprensione).

Il fatto è che per raggiungere pace, tranquillità e serenità, per avere coraggio in un momento difficile e per nutrire la speranza, è necessario che ognuno faccia la propria parte. Il coraggio e la speranza non te li puoi aspettare dagli altri – che si cagano sotto più e sono più inadeguati, vigliacchi e disperati di quanto pensi di essere tu – ma li devi nutrire in te stessa, coltivare, far crescere. In che modo?

Il coraggio nutre la speranza

Ti dò il mio “metodo” se si può chiamare così e ti anticipo che di motivi per avere paura ne ho anch’io. Per esempio vivo tra due grandi città che sono nel mirino dei terroristi. Non possiedo un’auto e la metropolitana è il mio mezzo di trasporto preferito. Mi trovo spesso in posti affollati. E ciononostante non ho paura. O meglio, ne ho, ma come altre volte nella mia vita, ho deciso che gli stronzi non prevarranno, perché di paura ne ho avuta tanta nella mia vita, tante volte e per tante ragioni (alcune sensate, altre meno sensate) e alla fine, una soluzione è sempre saltata fuori. Ne sono uscita. So anche che la paura non lascerà mai del tutto me, come non lascerà mai del tutto nessun altro essere umano normale e sano e quindi preferisco che i miei valori resistano di fronte a chi mi vorrebbe far paura (e talvolta me la fa). E così ho scoperto che alla fine, con la mia paura addosso e insieme al mio coraggio, riesco a nutrire la speranza. Anche quando grandi motivi per sperare non ce ne sono.

"Coraggio ce l’ho. È la paura che mi frega. Antonio Albanese"

Ma dov’è che andiamo a recuperare il nostro coraggio, dato che sì, il coraggio ce lo possiamo dare e soprattutto già lo abbiamo ma non lo sappiamo?

Incomincia a considerare tutte quelle situazioni in cui ci vuole coraggio e ci è voluto coraggio e tu ce lo metti o ce lo hai messo…

Il coraggio serve per darsi il tempo e il modo di trovare l’uomo giusto, senza dover cadere tra le braccia del primo cascamorto che passa di lì per paura di rimanere sole, perché prese dall’ansia mortale di essere vecchie, perché la mamma mi considera una fallita o gli uomini una zitella acida o le amiche sono tutte sposate o fidanzate e il venerdì non so con chi andare a mangiare una pizza e mi tocca stare sul divano da sola.

Il coraggio serve per abbandonare situazioni e relazioni squallide o di abuso o sterili e avvilenti anche se – come tante situazioni sterili e avvilenti – portano dei vantaggi collaterali a chi ha modi disfunzionali di amare e di farsi amare. Il coraggio serve per lasciare situazioni disfunzionali e magari una casa in cui si è abitato per tanti anni e una certa tranquillità economica (che spesso è dipendenza economica, un’ottima scusa per mantenere la dipendenza emotiva e rimanere inchiodate e fare una vita d’inferno, raccontandosi che non si può ambire a nulla di meglio e di più).

Speranza: da dove viene

Il coraggio serve quando l’uomo che credevi fosse per sempre ti lascia.

Il coraggio serve per iniziare una separazione e un divorzio; per presentarsi in un aula di tribunale dove si decide del tuo futuro e di quello dei tuoi figli. Il coraggio serve per allevare i propri figli in una coppia a metà o tutte da sole.

Il coraggio serve per decidere di iniziare una relazione (di quelle vere, non di quelle da whatsapp), per sposarsi, per pensare di avere un figlio, per portare avanti una gravidanza, per entrare in sala parto e soprattutto per uscirne, con quella nuova vita con te, della quale sarai responsabile per un bel po’.

Il coraggio serve per affrontare una interruzione di gravidanza, che sia in solitudine o in coppia. E tutto quel che ne consegue.

Il coraggio serve per accompagnare i figli a scuola e nelle loro frustazioni e difficioltà normali che per te sono terribili (e per loro anche).

Il coraggio serve per andare a trovare i propri genitori e accorgersi che negli anni il tempo è passato, sì, anche per loro, anche per mamma e papà, ma è meglio che tu faccia finta di non accorgertene, ancora per un po’.

Il coraggio serve per affrontare i grandi lutti e le perdite della vita. Serve per andare a fare un esame (all’università), un altro esame (in ospedale) e per andare a sapere come è andata. Quanto coraggio ci vuole in entrambi i casi!

Il coraggio serve quando ti licenziano, quando decidi di lasciare un “posto fisso” e per aprire la tua piccola (o grande impresa). Il coraggio serve in un colloquio di lavoro. Il coraggio serve quando ti sta venendo il ciclo e sei piegata in due dai dolori e devi fare quella presentazione importante davanti a capi e colleghi.

"Senza la speranza è impossibile trovare l’insperato. Eraclito"

Il coraggio serve nelle riunioni in cui sei l’unica donna e i tuoi colleghi fanno battute sessiste e offensive, e no, scusa, magari no, c’è un’altra donna in riunione e sta dalla “loro parte” e ridacchia e si scoscia, la cretina, e fa battute ancora più sessiste del più stronzo sessista cretino in sala, perché come ci sono gli stronzi e i cretini ci sono pure le stronze e le cretine.

Il coraggio ci vuole per scoprire che il tempo passa anche per te, che il tuo corpo cambia e tu cambi. Ce la farai?

Sono un sacco le situazioni in cui ci vuole coraggio e tu, le tue situazioni-coraggio le conosci meglio di me e meglio di chiunque altro. E sai bene che hai affrontato un sacco di situazioni-coraggio, quando avevi tanta tanta paura e avresti voluto fare di tutto tranne che affrontarle. Le hai affrontate. Punto. Bene, male, così-così: fatto sta che le hai affrontate.

E allora, da dove viene la speranza, per te, per il tuo futuro e per quello dei tuoi figli? La speranza ti giunge proprio da questo coraggio, anche se temi di non averlo e di non averlo mai avuto.

Viene dal fatto, che nella vita – nella vita di tutti – accade che ci sia della melma. Talvolta si tratta di piogge torrenziali di melma, talvolta solo di schizzi. E, la melma c’è, sopravviene o accade, nella vita di tutti. Tu non hai l’esclusiva. Perché la melma fa parte della vita. E se prendi consapevolezza che la melma fa parte della vita e accetti, sembra strano ma la speranza – sana – aumenta .

Poi la speranza viene dalla considerazione che, facile o difficile che sia, questo mondo è pieno di opportunità più di qualsiasi altro mondo in qualsiasi altro tempo. Viene dal fatto che la nostra vita media si è allungata e la nostra qualità della vita è aumentata talmente che possiamo contare su molte svolte e molti cambiamenti radicali nella nostra esistenza individuale.

Viene dal fatto che tu – e anch’io e tutti noi – abbiamo più risorse positive di quanto lontanamente sospettiamo e l’unica cosa da fare è vivere un giorno alla volta con in testa l’idea chiara che sono i nostri valori quelli che portiamo avanti, costi quel che costi (e in mezzo ai valori ci siamo noi), alla faccia degli stronzi di ogni colore e provenienza.

Aspetto i tuoi commenti, aspetto le storie di tutte quelle volte che hai avuto paura e hai sperimentato il coraggio.

(Si astengano le finte disperate da Facebook e da Whatsapp, che quelle si danno arie da donne che soffrono ma sono bambine che non sanno che cosa sia l’amore, quindi difficile che lo sperimentino davvero).

Abituiamoci a mettere a tacere le stupidaggini – da dovunque provengano – e perseguiamo il nostro interesse e i nostri principi, con equilibro e con fiducia nelle nostre risorse personali. Questo significa avere speranza e coraggio. E vincere il terrore.

#stiamouniti

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297 Commenti

  1. Avatar di Nimue

    Nimue 4 anni fa (18 Marzo 2020 17:39)

    È solo un invito: cerchiamo in questo periodo di ponderare di più le nostre esternazioni, di valutare con attenzione le ricadute che hanno su noi stessi e sugli altri, di considerare sedi e destinatari. Io per prima mi scuso per aver parlato l'altro giorno senza riflettere abbastanza prima. Oggi più che mai i nostri pensieri e le nostre parole hanno un peso specifico importante. Lo spirito di fondo di questo blog è di essere responsabili e costruttivi, per migliorare noi stessi e le nostre relazioni. Ora più che mai dovremmo farne tesoro.
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (18 Marzo 2020 19:27)

      Ciao Nimue, Sono d'accordo con te. Io analizzo la situazione attraverso i numeri e non le opinioni. E i numeri dicono 2 cose: la prima che stiamo entrando in un periodo di forte crisi economica. La seconda che non c'è chiarezza di quanto questo virus sia il vero problema e di conseguenza giustificare le misure prese. Ad oggi dati ufficiali i morti per coronavirus sono 3. Gli altri sono morti anche per il coronavirus. Tutto pubblicato e ufficiale. Facciamo attenzione a cosa sta succedendo perché non è chiaro per niente.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (18 Marzo 2020 19:47)

      Emanuele, abbi pazienza, io lascio questo spazio aperto il più possibile, e ciascuno di voi lo sa, lo verifica su se stesso/se stessa. Ora, oltre a offese e insulti a persone e categorie, non tollero le bufale. Non è tollerabile che tu dica che i morti per coronavirus sono 3. E' offensivo del buon senso, ma soprattutto del dolore di tantissime persone, in molte parti del mondo. Sfoga la tua rabbia, dì che sei arrabbiato e preoccupato, ma non accetto offese o papali scemenze. Per quelle è pieno il web di forum e di social.
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (18 Marzo 2020 20:03)

      Ilaria sono dati ufficiali e verificabili. Non sto inventando nulla e tutto scritto. E specifico che il Corana virus attualmente è concausa. Il TG 4 lo ha già detto e le informazioni sono rigorosamente valide in quanto dichiarate da enti ufficiali. Non è uno sfogo di rabbia ma solo una attenta analisi della situazione. Non mi permetterei mai di insinuare cose senza senso. E tutto pubblicato e ufficiale compreso la delibera sulla Gazzetta ufficiale del 31 gennaio 2020 in cui già si preannuncia uno stato d'emergenza. Ilaria puoi verificare tu stessa in quanto le fonti sono del ministero della salute. Ripeto non sono un fuffarolo e tutto scritto. E inoltre non è come ho detto chiara la situazione e per ora l'unica informazione attendibile e quella governativa.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (18 Marzo 2020 21:01)

      Non ho capito il collegamento con la delibera sulla Gazzetta Ufficiale. Sorvolo, dato che non mi sembra importante. Detto questo, la notizia dei 3 morti per SOLO coronavirus l'ho sentita anch'io. Vuol dire che se il signor X ha un problema di pressione alta, ha una madre diabetica, una moglie che ha avuto infarto, un figlio con problemi respiratori, conviene a lui e a tutti noi che vada al ristorante a mangiare astice e a lavorare? E che noi possiamo tranquillamente lasciar morire il signor X, dato che sono fatti suoi e della sua famiglia se hanno patologie pregresse? Detto questo: qual è il punto? Dove stiamo sbagliando secondo te e che cosa bisognerebbe fare, invece?
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (18 Marzo 2020 21:48)

      Ilaria il problema è più complicato. Cerco di sintetizzare: questo virus colpisce in modo virulento e purtroppo chi ha delle patologie importanti sopra una certa età gli dà il colpo di grazia. Qui nasce l'inghippo principale. Un paese civile e umano non può giustificare e accettare che ci sia una simile situazione. E qui mi ricollego alla Gazzetta ufficiale. Lo sapeva già Ilaria. Il 31 gennaio il governo ha deliberato con un decreto le misure da prendere in previsione di una pandemia. Lo sapeva almeno da fine anno considerando la data di di delibera sulla Gazzetta ufficiale. Hanno aspettato circa 2 mesi per intervenire in modo deciso. E nel mezzo c'è stata un informazione scorretta. Ora un po' alla volta stanno venendo fuori le verità. Perché c'è più di una. Tornando ai dati è lampante il vero problema. La diffusione del virus che non è esponenziale diversamente a quest'ora non saremo qui a parlarne. Ci avrebbe già seccato tutti. La sua diffusione e incontrollabile e non è inseribile in un modello matematico. Le misure prese sono adeguate si ma inserite all'interno interno di un sistema sanitario inadeguato. Ricordo che circa 50000 persone all'anno muoiono di sispi in Italia. Abbiamo quasi il record mondiale. Ora Ilaria facciamo un semplice riflessione: il governo sapevo già cosa stava succedendo e sa dei casi di sispi. Sommiamo a tutto questo l'ordinario andamento stagionale di influenza e hai me i ricoveri e le vittime cosa ne viene fuori ? Un disastro. Parliamo del decreto cura Italia. Mazzata finale a un sistema già precario. Perchi sottovaluta questo aspetto salteranno posti di lavoro e aziende. E le condizioni saranno più aspre di prima. Una possibile soluzione è dare contributi a fondo perduto per fare ripartire l'economia. Un altra è riattivare immediatamente i presidi ospedalieri militari ancora funzionanti anche per i civili. Ribadisco la mia è una critica severa per come è stata gestita la situazione e il sottobosco di informazioni. Ed è ancora più severa perché bloccare un sistema economico e spostare le tasse di qualche giorno senza che le persone possano lavorare e da folli. E la situazione è ancora peggiore. Ci sono in ballo anche le nostre libertà. Di questo passo ci troveremo in fila indiana ad una ora prestabilita a prendere un piatto di pasta in strada dall'esercito. Ora va bene controllare la diffusione del virus ma attenzione a dove si può arrivare.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 4 anni fa (18 Marzo 2020 22:52)

      Emanuele, di nuovo, porta pazienza. Non ho intenzione di affrontare questo genere di scambi su decreti, tempistiche, decisioni politiche, sennò non ne veniamo più fuori. Ti sono vicina, per la tua rabbia, per i tuoi problemi concretissimi e per la tua sfiducia. Nessuno di noi è felice di questa situazione, nessuno, anche io ho le mie belle difficoltà. Ti dò la mia vicinanza emotiva e la mia solidarietà, per quello che valgono, ma non possiamo insistere in queste discussioni, che peraltro non ci fanno bene.
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (18 Marzo 2020 23:14)

      Ilaria ognuno di noi ha le sue difficoltà. Sono anch'io vicino a te e alle persone di questo blog e non solo. Non sarà facile per nessuno in quanto ci aspetterà un periodo molto lungo e duro. Credimi preferirei mille e mille volte parlare di qualche donna che mi fa diventare matto. Pensa che rimpiango in questo momento i mesi passati a soffrire per una in particolare. Vedi lì dipendeva esclusivamente da me ma almeno ogni giorno potevo ribaltare la situazione e pensare a costruire qualcosa per me. La mia attualmente non è sfiducia e semplicemente rispondere a una domanda: in che modo trovare le risorse per andare avanti dopo questa situazione. Non mi può aiutare nessuno e come sempre me la devo vedere io.
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    • Avatar di Doris

      Doris 4 anni fa (19 Marzo 2020 12:55)

      Ciao Emanuele, ti capisco perché, come ti ho scritto in precedenza, sono in una situazione simile alla tua. Sono libera professionista con l'aggravante di due anni di serissime difficoltà lavorative (e finanziarie). Mi permetto di suggerirti che sovraesporti alla miriade di informazioni vere o fasulle che sono in circolazione ora non ti aiuta a trovare una soluzione valida per te, Emanuele, e ti fa rimanere nella rabbia, che ti annebbia la ragione... Scusa se mi sono permessa di intervenire. Ti auguro di trovare presto una strada. Un abbraccio sincero.
      Rispondi a Doris Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (19 Marzo 2020 14:01)

      Ciao Doris e grazie. Guarda sono estremamente lucido e le informazioni che prendo mi servono appositamente per capire come muovermi. Naturalmente le informazioni sono rigorosamente selezionate e confrontate. So chi ascoltare e chi no. So anche dove prendere le informazioni. Non aspetto il giorno x che tutto riprenda, gioco d'anticipo. Non sarà più come prima il x quando arriverà. Chi arriverà impreparato farà ancora più fatica. Sta cambiando rigorosamente tutto che piaccia o no. C'è chi lo capisce prima c'è chi dopo. Ora è il momento di studiare, capire e poi agire subito in questo momento e arrivare già un passo in avanti quando si sblocca la situazione.
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    • Avatar di Fabio

      Fabio 4 anni fa (18 Marzo 2020 23:15)

      Emanuele, sprizzi ottimismo da tutti i pori, ti dico cosa penso: sono contento, anzi contentissimo di abitare in Italia, e non in un altro qualsiasi paese molto più civile di noi europeo e non, col tempo capirai il perché. I paesi SERI che hanno realizzato alla svelta la situazione sono pochissimi, e uno di questi è il nostro, un altro è la Cina, però e un po' meno democratica, il che può essere utile in certe circostanze e in altre un po' meno, mi permetto di consigliarti un po' più di calma, questo è il momento di essere riflessivi e soppesare attentamente le nostre scelte, scelte che possono nuocere a tutti. Fabio
      Rispondi a Fabio Commenta l’articolo

  2. Avatar di ilaria

    ilaria 3 anni fa (21 Novembre 2020 20:07)

    Ciao Ilaria!! Spero che tu ti riprenda prima possibile...è bello sapere che nonostante tu stia poco bene cerchi di infondere coraggio e speranza.. fa bene a tutti ed è quello che ci vuole in questo momento dove non ci si sente più' padroni della propria vita. Considerare questo come un periodo transitorio è sicuramente un aiuto a non perdere la fiducia, e sopratutto a non lasciarsi sopraffare dallo sconforto nonostante tutto. Grazie di cuore . Ilaria
    Rispondi a ilaria Commenta l’articolo

    • Avatar di Viviana

      Viviana 3 anni fa (21 Novembre 2020 21:25)

      Mi unisco agli auguri di pronta guarigione. Ti ammiro moltissimo e voglio ringraziarti ancora una volta per i contenuti di qualità che ci offri e per gli scambi utili che ci permetti sul tuo blog. Un abbraccio.
      Rispondi a Viviana Commenta l’articolo

  3. Avatar di Kiara

    Kiara 3 anni fa (22 Novembre 2020 1:47)

    Grazie Ilaria per questo update nell’articolo. Non mi perdo un post oramai da 5 anni! Io voglio restare positiva e pensare ugualmente che ne usciremo migliori. Magari acciaccati, frastornati e provati, stanchi. Ma in tutto questo vedremo la nostra forza, e guardandoci indietro faremo tesoro di quello che abbiamo passato e saremo in grado di riconoscere il coraggio di cui parli in questo tuo post. Sicuramente non tutti, io lo spero per me e per chi ho attorno. Spero tu stia meglio, un grande grazie per i tuoi utilissimi spunti e contributi! Ciao!
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  4. Avatar di Deborah

    Deborah 3 anni fa (22 Novembre 2020 17:45)

    Buonasera Ilaria,ti sento più vicina che mai....anch'io ho preso il corona virus come tutta la mia famiglia...capisco più che mai. Grazie per aver dato voce ai miei pensieri,mi dai sostegno e forza in quei momenti più difficili...e facendomi mantenere il focus...ricordare la nostra forza,mantenere viva la speranza...ed è bello sentirsi uniti.... E io comunque dico e credo ce la faremo.... buona serata
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  5. Avatar di claudia

    claudia 3 anni fa (27 Novembre 2020 15:51)

    ciao Ilaria. ho vissuto 13 anni di paura - con un narcisista di quelli - ma solo staccandomi (trovando il modo, cioè inventandomi di aprire p.iva e lavorare fuori di casa, dai miei) negli ultimi 2 anni della relazione (troppi) ho preso le distanze e ho preso coraggio per.. trovare il modo di andar via. faticoso, perchè non ho potuto parlare veramente approfonditamente a nessuno - chi mi giudicava, chi non sapeva che dire, chi mi prendeva per pazza.. -, e questo mi ha creato un vuoto dentro. e ne pago ancora le conseguenze dopo 3 anni dalla fine della relazione. ma ho festeggiato, quando ho chiuso. nessun passo indietro, nulla da cui farmi risucchiare, da parte mia. E ne sono davvero fiera. E ho avuto tanta paura anche dopo, per mesi. Pensavo di esser pedinata, controllata.. Da lì ho cambiato molto anche nelle amicizie: troncato, a seguito di discussioni sterili, con amiche storiche: non ha senso chiamare amica chi ti scrive "pensavo ci tenessi alla mia amicizia" perchè le "rimproveri" di trovare scuse per non vederci, ma la chiami immediatamente (per non continuare il discorso via sms ma a voce) e non ti risponde nè ti richiama. O l'altra, anch'essa storica, che ti giura di aiutarti nel trasloco delle tue cose in casa dell'ex, ma che all'atto pratico il giorno stesso si inventa di tutto (pur di non dirti "ho paura che lui venga quando stiamo traslocando") nonostante il trasloco avvenga in orario di lavoro, a 50km di distanza da casa. Non volevo coinvolgere chi era cardiopatico (mio padre).. e invece ho dovuto. Anche in quel momento in cui mi son resa conto di porre un limite alla manipolazione altrui, ho fatto forza su di me, e sono andata avanti. Ho avuto paura, nel lasciare le amicizie, perchè di amicizie trentennali non ne avevo molte. Ma è stato un passaggio necessario. Ho posto poi anche un limite, chiudendo, con un'altra amicizia femminile sbagliata. E' stato doloroso, l'ho dovuto fare. E sapevo che sarei stata ancor più sola, dopo averlo fatto, ma l'ho fatto. Ne stavo pagando troppo lo scotto. Ultimamente ho preso la situazione dell'isolamento forzato come un momento per vivere un po' in solitudine, anche se comunque vivo ancora coi miei - purtroppo, ma dopo la fine con la convivenza con l'ex sono tornata -.. e non mi sono riuscita a costruire nulla - giudicata, frustrata e manipolata da anni, ho sempre mediato con chi mi voleva diversa anche in casa (padre autoritario e madre assente e depressa, ex autoritario per cui anche la scelta di aprire p.iva è stato un colpo da "dover digerire", pensa te!!), e ora mi ritrovo con un nulla in mano, o quasi -. Anche ora vivo nel terrore di trovarmi da un giorno all'altro in una situazione difficilissima. Fortunatamente non sono sola. Ho qualche amicizia fidata, qualche prospettiva, qualcuno che mi vuole bene davvero. Ho avuto un incidente di macchina 1 anno fa, mi ha bloccato la spalla fino ad oggi, continuo con la fisioterapia, e non so per quanto ancora ne dovrò fare. Nell'incidente ho capito quanto sia importante e a volte aleatoria la vita: l'altra macchina avrebbe potuto prendermi 1m prima e oggi non avrei avuto le gambe. Invece mi ha preso dopo e nel contraccolpo la spalla mi è uscita.. Ho qualche progetto nel cassetto (vedremo), e sto rivoluzionando un po' per volta la mia vita, a partire dalla ricerca di un lavoro diverso. Non ho paura delle rivoluzioni. Neanche in amore. Però l'amore ora deve aspettare. E comunque devo riprendere un po' più di fiducia in me stessa, perchè le cose non sono mai così facili.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 3 anni fa (27 Novembre 2020 16:45)

      Claudia, te lo chiedo come un favore personale e un atto di fiducia, non pensare e non dire di non avere nulla in mano. Lo dico con cognizione di causa. Sei una grande. Ti aspettano tante belle cose e ti consiglio fortemente di non cercare e di non volere l'amore di un uomo come priorità.
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    • Avatar di claudia

      claudia 3 anni fa (28 Novembre 2020 14:42)

      Ok Ilaria, non lo dirò più, promesso. a voi e a me stessa!
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    • Avatar di Viviana

      Viviana 3 anni fa (27 Novembre 2020 17:32)

      Ciao Claudia, sei stata molto forte, hai compiuto delle scelte che molte persone non avrebbero mai avuto il coraggio di compiere. Continua a prenderti cura di te, sono sicura che andrà sempre meglio. Un abbraccio.
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    • Avatar di Maria

      Maria 3 anni fa (27 Novembre 2020 18:22)

      Ciao Claudia! Grazie per la tua storia; sei stata veramente molto forte. Ti auguro di realizzare tutti i tuo sogni. Un abbraccio a tutte!
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 3 anni fa (27 Novembre 2020 18:39)

      Parli di progetti, rivoluzionare la tua vita e cambiare anche lavoro. Chiamalo non avere nulla in mano, lo dico con grande affetto e vicinanza. Hai una forza, Claudia, che neanche wonder woman :D Come ti dicono anche Ilaria e Viviana, ti aspetta un futuro brillante.
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    • Avatar di claudia

      claudia 3 anni fa (28 Novembre 2020 14:34)

      Grazie Silvia, Ilaria, Viviana e Maria. Grazie veramente, vi sento davvero vicino! dico che ho poco in mano perchè, a quasi 48 anni, dal tempo impiegato nel lavoro non posso dire di avere una professionalità da spendere, nonostante gli anni, e un po' mi dispiace. ho lavorato poco e neanche benissimo, come ci si aspetterebbe (lavorare in una casa in cui i litigi sono all'ordine del giorno, e in cui nessuno ti ascolta se chiedi rispetto dei tui orari, è molto stressante). Certo, non ho figli da sfamare, e in un certo senso questa ora è una fortuna. Ma di mia madre, un giorno, dovrò occuparmi (dubito ci pensi anche mia sorella, che vive come una bohemienne) e mia madre creerà grossi problemi: è una mina vagante senza mio padre. Questo aggiunge ansia (anche visti i tempi che corrono) nel trovare la luce di un lavoro che mi dia soddisfazioni da qualche punto di vista (magari solo monetario?). E sì, l'amore di un uomo non è la mia priorità ora, Ilaria puoi credermi. Ora devo badare solo a me stessa, e rimboccarmi le maniche. Ma sono contenta delle tabule rase che ho fatto nonostante la fatica nel farle, o nonostante il tempo che mi ci è voluto. Spero per tutte noi che questo passaggio epocale sia di sprone per cambiare piccole cose, che dalle piccole si passa alle grandi. Una stupidata, ve la confesso: da quando sono tornata dai miei, 3 anni fa, i miei spazi in casa sono rimasti così, pieni di cose provenienti dalla casa in cui convivevo col mio ex, accatastate qua e là. Non avevo la forza di liberarmene, o di selezionare le cose da tenere o da buttare (non solo vestiti). Ma vederle lì, mi dava molto fastidio. Così anche il mio studiolo di casa era un posto disordinato. Ultimamente invece ho fatto pulizia di vestiti, rimesso in ordine armadi e cassetti, riorganizzato tutto in camera. Primo step, e mi sento meglio. Apparentemente anche lo studiolo è meno incasinato, ma in realtà non è ancora organizzato come dovrebbe. Sarà il secondo step. E questo mi ha portato ad essere metodica anche in cucina: cucino, pulisco e metto in ordine automaticamente. Prima dovevo "convincermi" a farlo, e facevo comunque fatica. Ora non più. E' come se fosse scattata una molla, fortunatamente! E ora devo essere più metodica però nel cercare lavoro (in questo ho il mio tallone d'Achille). Fatelo anche voi, ne trarrete piccole grandi soddisfazioni che vi arricchiranno. Ragazze, grazie di cuore per il sostegno! dobbiamo continuare a sostenerci a vicenda, è importantissimo, nonostante non ci si conosca dal vivo. Un abbraccio a tutte
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    • Avatar di Fabio

      Fabio 3 anni fa (28 Novembre 2020 17:09)

      Si, è vero, Claudia, dopo una separazione bisogna fare tabula rasa, dei ricordi, degli oggetti, dei vestiti, di tutto ciò che ci può ricordare un triste passato, solo dopo aver cancellato tutto o quasi possiamo ricominciare a ricostruire secondo la nostra volontà, i nostri gusti i nostri sogni. Niente ho portato via dal mio esausto matrimonio se non quello che mi identifica, le mie passioni, il mio piacere e i miei vestiti li ho cestinati tutti, non mi rappresentavano, o meglio rappresentavano quello che ero e che non sono più. Zero ricordi, zero rimpianti, zero tristezza, ma moltissima voglia di esprimere me stesso in tutto ciò che faccio senza temere le critiche di chi la pensa diversamente. Si, parti da una tabula rasa, ma parti con un bagaglio di esperienze e di saggezza che ti permettono di correre dove tanti camminano incerti. Un abbraccio Fabio
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    • Avatar di claudia

      claudia 3 anni fa (28 Novembre 2020 18:26)

      grazie Fabio! neanche io ho rimorsi o rimpianti, ho fatto il possibile, pure troppo. l'unico rimpianto, per me stessa, è non essermene andata via prima, per riprendere la mia via nel crescere e trovare la strada. Ma ora sono qui, non mi guardo indietro, ma solo avanti. E sono contenta per te, che ne sei uscito. Saremo persone migliori, dando ancora valore alla nostra persona e quindi alla vita che abbiamo di fronte. Un abbraccio a te
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