Sei timida o sei solo noiosa ed egoista?

timidezzaA formurarla correttamente questa domanda dovrebbe essere: sei timida o sei anche noiosa, egoista e antipatica? Ok, timide di tutto il mondo unitevi e datemi, insieme e contemporaneamente, uno sputo in un occhio. Ma come? La timidezza è per voi un così grande problema, tanto che vi impedisce di conquistare un uomo e di avere relazioni appaganti con le persone in generale e io sto dicendo che forse-forse essere timida significa essere noiosa ed egoista?

Ma tu non pensi di essere affatto  noiosa ed egoista, giusto? Tu pensi di essere gentile d’animo e piena di buone intenzioni. Semplicemente credi di essere timida e che la timidezza sia il tuo più grande limite per quel che riguarda  le relazioni e in particolare le relazioni con gli uomini, giusto?

Uhm, vediamo un po’ se è davvero così o se ti serve un piccolo passo in più verso la consapevolezza di te stessa. Un piccolo passo un più verso la tua autoconsapevolezza che è un grande passo avanti verso la sconfitta del  nemico numero 1: la timidezza!

"Niente supera in gravità gli sgarbi e le villanie che si commettono per timidezza. Emil Cioran"

Ok, riassumiamo: la timidezza è quella sensazione che ti pervade da capo a piedi, quello stato d’animo, quell’emozione che ti “blocca”, non ti fa dare il meglio di te, ti fa spesso sentire una cacca di fronte agli altri e, soprattutto, ti impedisce di avere relazioni vere e appaganti e di sedurre un uomo che ti piace. Mica roba da poco, eh! Sono certa anche che la timidezza, molto spesso, per non dire sempre, ti acceca, ti fa vedere tutto nero e ti fa soffrire moltissimo. Molto bene. Anzi, per nulla bene. Molto male.

Essere timida ed essere noiosa: sono la stessa cosa?

Che poi, ribadisco, starai dicendo tra te e te: “ma quanto tatto e quanto garbo ha oggi Ilaria!” Già per te la timidezza e l’essere timida sono problemi enormi e ora io sto pure insinuando che non solo sei timida, ma probabilmente, essendo timida in realtà sei soprattuto noiosa e/o egoista. Questo sembra proprio non essere corretto, gentile ed educato, manco per niente.

"La timidezza è quando distogli lo sguardo da una cosa che vuoi.J.S.Foer"

Eppure anche se ti stai arrabbiando con me, se ti senti in qualche modo colpita o ferita, ti invito a continuare a leggere perché qui dentro ci sono delle provocazioni e delle riflessioni che ti sono molto utili, se –ovviamente – le prendi in considerazione con il giusto atteggiamento mentale.

"La vergogna è quando distogli lo sguardo da una cosa che non vuoi.J.S.Foer"

E poi stiamo facendo tutto questo discorso con un obiettivo preciso: fare tuo qualcosa che ti aiuti a superare la timidezza, ad andare oltre, a usarla per trasformarla in qualcosa di positivo per te.

Timidezza, egoismo, antipatia

L’altro giorno leggevo il blog di un mio collega inglese di cui ho avuto già modo di parlare nell’articolo dedicato alla fine della cavalleria: si tratta di Matthew Hussey, un giovane coach che aiuta le donne a trovare l’uomo giusto. Ebbene, sul suo sito qualche tempo fa ha pubblicato un articolo e un video provocatori, per non dire scandalosi, sulla timidezza e sull’essere timida.

Perché dico scandalosi? Perché afferma che, per molte persone, la timidezza è una scusa per non contribuire, cioè per non fare la loro parte nella seduzione, nella coppia, in una compagnia e in definitiva… nella vita. Anche qui, mica roba da niente. Il fatto è che io mi trovo d’accordo con lui. Se una persona si nasconde dietro la scusa della timidezza per non darsi da fare, beh, può davvero dare l’impressione di essere presuntuosa ed egoista. Forse è una persona che pretende che siano gli altri a fare tutto. E questo, diciamocelo francamente, non rende propriamente simpatici… E nemmeno divertenti, anzi, rende noiosi, perché l’aspetto divertente della vita e delle relazioni è che si fanno le cose insieme, che si copie un pezzo di strada ciascuno (non uno tutto e l’altro ninete), che una mano lava l’altra…

Smettila di essere timida

Che dice ancora il nostro amico inglese? Dice che certo, a questo mondo ci sono persone che hanno una personalità e un carattere da “introversi”, ma questo non significa assolutamente che si debbano comportare da introversi ogni secondo della loro vita e per tutta la loro vita. Non sarebbe corretto nei confronti degli altri, oltre che di se stessi.

E c’è del vero in questo, come dicevamo prima: se ti comporti da timida sempre e comunque e ti nascondi dietro la tua timidezza è probabile che dentro di te giochino una certa resistenza a metterti in gioco, la pretesa che siano gli altri a fare tutto il lavoro, la pretesa che gli altri superino la tua timidezza al posto tuo.

Tu sei molto più potente della timidezza

Ma torniamo agli introversi e al fatto che nessuno è obbligato a comportarsi da introverso tutta la vita, perché una caratteristica personale non ci definisce nella nostra sostanza e nella nostra totalità. Perché noi siamo molto più grandi e “ampi”delle nostre caratteristiche. Siamo molto più variegati delle etichette che ci siamo affibbiati noi o che ci hanno affibbiato gli altri.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Perché le nostre possibilità, in negativo o in positivo, di fatto sono illimitate. La questione semmai è che dobbiamo essere in controllo di noi stessi, delle nostre possibilità, delle nostre sfaccettature.

Che cosa significa questo? Significa che se tu pensi di essere introversa, è probabile che l’introversione sia una tua caratteristica, ma non significa che tu sei solo e unicamente introversione o sei solo introversa. Non sei solo timida o non sei solo timidezza.Tu hai molte altre caratterstiche. Tu sei molto più grande, ampdi più e contieni molto di più della tua timidezza. Sei molto più potente della tua introversione. Una delle tue caratteristiche, per esempio, dato che è una caratteristica tipica di tutti gli esseri umani, è la capacità di adattamento, la capacità di cambiare, la capacità di apprendere.

E quindi? Quindi tu puoi benissimo imparare a comportarti in modo aperto ed estroverso, se questo ti permette di essere più felice, più equilibrata e di raggiungere i tuoi obiettivi.

In che modo puoi imparare a essere estroversa, quando vuoi e quando ti piace esserlo? Seguendo questi cinque semplici passi, uno alla volta in modo graduale.

1)      Decidi che, sì, basta, è ora di smetterla di soffrire e di vivere una vita a metà a causa della timidezza. Per quanto ancora vuoi soffrire? Quante cose belle della vita e delle relazioni hai ancora voglia di perderti con la scusa della timidezza e di essere timida? Immaginati tra dieci anni ancora a inventarti scuse sulla tua timidezza per non metterti in gioco. Quanta sofferenza avrai accumulato, quante occasioni avrai perso?

2)      Considera che in effetti, magari non te ne rendi conto e non è nemmeno tua intenzione, ma la tua timidezza può essere davvero determinata da un sorta di disprezzo per gli altri, di egoismo e anche di poca disponibilità umana. Pensaci, dico molto sul serio.

3)      Scegli alcune persone estroverse e simpatiche che conosci. Possono essere i tuoi vicini di casa come i tuoi attori preferiti, non importa se le conosci personalmente o solo di fama. Osservale con attenzione per comprendere  quali sono i due/tre comportamenti (non ne sono necessari di più) che fanno di loro delle persone aperte verso gli altri e disinvolte nelle relazioni.

4)      Rilassati e prendi tutto con divertimento. Puoi tranquillamente restare introversa se ti piace tanto l’idea e, nello stesso tempo, puoi concederti agli altri, avere curiosità per loro, sentirti attratta verso gli esseri umani in quanto tali, tanto, per esempio, da rivolgere loro la parola tu per prima (che siano uomini o donne non importa). Puoi scegliere di non essere snob o presuntuosa e quindi di rompere il muro della tua insicurezza per dare il tuo personale contributo al mondo, entrando nel gioco della vita, affrontando la tua sfida unica e irripetibile nella nostra esistenza, che è la cosa più divertente che si possa fare a questo mondo.

5)      Rifletti sul fatto che molti nella loro vita hanno superato e superano ostacoli apparentemente insormontabili, di continuo. Anche tu ne hai superati molti, anche se non vuoi ricordartene o non vuoi farci caso. Come si superano gli ostacoli? Ci si caga addosso di fronte a certe sfide: ci si caga addosso, perché è umano, ma siccome non ci si può cagare addosso sempre e per tutta la vita, e dopo un po’ la cagarella finisce, si esaurisce, smette ( e così anche il rossore, il sudore alle mani e la tremarella), allora a quel punto senza quasi nemmeno accorgertene ti ritrovi dentro al gioco del rapporto con gli altri e ti godi le relazioni.

5b)  Una piccola postilla da tenere ben presente: gli altri non sono perfetti, il mondo non è  perfetto, le relazioni non sono perfette. Forse, mi permetto di dire, nemmeno tu sei perfetta. Anche se pensi di proteggerti dietro alla tua timidezza, non riesci a nascondere la tua mancanza di perfezione. Fai un migliore servizio al mondo se ti apri, con i difetti che ti ritrovi e li metti in bella mostra. Di sicuro diventi subito più simpatica. E mandi la timidezza a quel paese.

"Se la presunzione è un difetto, la timidezza lo è pure. Louis-Benoît Picard"

Vuoi superare la tua timidezza e la tua insicurezza con gli uomini? Vuoi scoprire come sedurre un uomo in modo rilassato e divertente? Intraprendi il percorso “Come sedurre un uomo senza stress né per te, né per lui”. E’ fatto apposta per te.

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67 Commenti

  1. Avatar di Alessandro

    Alessandro 11 anni fa (13 Settembre 2013 10:39)

    Che commenti ragazzi!! Donna Letizia, Liala, gli editori di Harmony e Bluemoon staranno creppando per l'invidia.
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  2. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (13 Settembre 2013 15:07)

    @Rossana76 Mi sono letta tutta di un fiato la tua storia!! Wow, complimentissimi e.,... in bocca al lupo! ;)
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  3. Avatar di Rossana76

    Rossana76 11 anni fa (14 Settembre 2013 1:39)

    @Alessandro :-) di donna Letizia non ricordo che rubrica avesse, lo immagino (però seguivo parecchio la rubrica di suor Germana..) Di Harmony effettivamente lessi qualcosa, (tanti anni fa.... ma per capire perchè mia madre collezionasse quei libricini, e fosse così compulsiva nella visione di “Anche i ricchi piangono”, “Sonia Braga” a ciclo continuo, e “La schiava Isaura”) Bluemoon (mi manca. Ma quante ne sai? :-) ) Di Liala, ammetto, non apprezzo lo stile ( ma nonostante ciò, “L'uomo che sa di cuoio e di tabacco” ha sempre il suo fascino) A volte succede di essere esageratamente leziose, altre di avere il cuore un cocinin di cartavetro. "L'invidia".. Bè, Ha importanza? Buona notte :-)
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  4. Avatar di Alessandro

    Alessandro 11 anni fa (16 Settembre 2013 18:51)

    @ Rossana 76 La mia era soltanto una battutaccia per la lunghezza del commento e il racconto della storia. D'altronde come potrei darti torto, so bene cosa significa alternare momenti felici a momenti bui, purtroppo siamo soggetti alle sorprese che la vita ci riserva nel bene e soprattutto nel male, quello che più mi infastidisce è che tantissime volte accadono per una colpa non nostra. Concordo anche su fatto di buttare il piede in avanti, il non fare porta soltanto a una cosa : a niente. Ti rinnovo gli auguri per le " mega pizzate".
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  5. Avatar di Federica

    Federica 11 anni fa (17 Settembre 2013 22:40)

    Aspettavo questo articolo ed è capitato proprio quando ci stavo pensando. Sono portata a pensare che la mia timidezza sia perfino invalidante...e più ci penso, più mi convinco di ciò e più questo si radica perversamente in me..come un circolo vizioso----Mi ha colpito il discorso timidezza/orgoglio/mi aspetto che gli altri facciano tutto....perchè pensandoci bene...mi ci son ritrovata, cioè ci ho pensato....Non so se è per alterigia o superbia..sicuramente è per comodità, per il fatto di non sbilanciarsi, per potersi tirare indietro senza scoprirsi troppo....penso e scrivo. E' tutto questo. Di base c'è sempre stata una mia insicurezza e un'introversione..ma anzichè scolorire e stemperarsi, paiono amplificate e bloccarmi... Voglio uscire da questo blocco....probabil nn mi porterà a conoscere questo o quello, ma il mio obiettivo adesso, ora è distruggere questi blocchi perversi...mi sembra di essere avvolta da un boa costrictor.....Non so..ci provo.....Scrivi ancora sulla timidezza e affini Ilaria, dacci ancora spunti di riflessione....Grazie, ciao Fede
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  6. Avatar di Cris83

    Cris83 9 anni fa (8 Febbraio 2015 10:04)

    A me e' capitato un uomo cosi'! Mi ha detto a mezza bocca "io sono timido e non faccio mai niente quando mi piace una donna!" (me lo ha detto per farmi capire che dovevo fare tutto io se volevo una relazione con lui!! Ed e' vero quello che dice Ilaria.. E' TREMENDAMENTE NOIOSA una persona simile. Cioe' lui si aspettava che io facessi chissa' cosa per lui....e lui niente! Interessante anche il disprezzo per le persone.. quello non lo associavo alla timidezza!!
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  7. Avatar di Francesca

    Francesca 9 anni fa (2 Ottobre 2015 22:53)

    Quello che dici sulla timidezza mi sembra vero, Ilaria, ma non confondiamo la timidezza con l'introversione! Estroversione e introversione non sono l'una positiva e l'altra negativa, descrivono solo il modo prevalente in cui ciascuno di noi si rapporta col mondo e orienta le proprie energie mentali! Alcuni "guardano" più a ciò che c'è fuori, altri più dentro di sé, ma essere introversi non implica necessariamente timidezza! Si può anche essere introversi e coraggiosi o introversi e amichevoli! L'introversione non è una cosa negativa e, soprattutto, è una componente della personalità che sarebbe poco sano voler cambiare. Dove sta scritto che dobbiamo essere tutti estroversi? Al mondo c'è bisogno anche di persone che siano portate alla riflessione interiore (gli introversi), che è cosa diversa dal dire persone timide che si nascondono dietro le proprie paure e non si prendono la responsabilità di affrontare i rapporti con gli altri :) Fonte: Teoria dei tipi psicologici di Jung, che inventò i termini "introverso" ed "estroverso" https://en.wikipedia.org/wiki/Extraversion_and_introversion
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    • Avatar di Gnuni

      Gnuni 9 anni fa (3 Ottobre 2015 12:35)

      Ciao Franci, son d'accordo con tutto ciò che hai scritto riguardo alla "socializzazione forzata" tanto di moda nel mondo. Obietto solo sul fatto che introverso.. non penso implichi necessariamente essere riflessivi - ma implica le caratteristiche che hai esplicitato all'inizio - e che estroverso non implichi il contrario. Ahah io ho letto alcune parti di quel libro di Jung, è un mattone da leggere tutto xD
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  8. Avatar di stefano

    stefano 8 anni fa (4 Gennaio 2016 19:23)

    Quindi sarebbero persone pallose. ......in definitiva e a lungo andare. ....che non rischiano mai di mostrarsi e di dare qualcosa di autentico e non si assumono la responsabilità di essere se stesse di fronte al mondo. Comunicazione di servizio per le donne ...gli uomini cercano le donne...sono felici se li rivolgete la parola con tranquillità e quelli sani hanno bisogno di passeggiare mano nella mano con una donna e parlare aperyamente di tutto, qualche volta litigare e sempre trattare la compagnia com sincerità ed essere trattati con la stessa moneta.....questa è pubblicità progresso ah ah !
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  9. Avatar di Lavinia

    Lavinia 8 anni fa (4 Gennaio 2016 17:37)

    Non capisco il fatto del "se ti comporti da timida sempre". Se uno è timido, mi pare logico che lo sia sempre. O almeno nella maggior parte delle situazioni. Uno che è timido solo ogni tanto, è semplicemente una persona "intimidita da determinate situazioni." Non è "timido" in senso generale.
    Rispondi a Lavinia Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (4 Gennaio 2016 17:44)

      Il fatto è che "essere" e "comportarsi" sono due concetti molto, molto diversi. Che se si coglie quello, tre quarti della strada è fatta.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Lavinia

      Lavinia 8 anni fa (4 Gennaio 2016 21:39)

      Per come la vedo io, se uno è timido si comporta da timido. Se è estroverso, si comporta da estroverso. Mi pare logico e non ci vedo alcunché di male. Ciascuno ha la sua personalità. Secondo me, se un timido cercasse di comportarsi da estroverso, il risultato sarebbe molto probabilmente innaturale e forzoso. Senza contare che comportarsi diversamente da come si è mi sembra un tradimento verso sé stessi. Molto meglio accettare la timidezza e convivere con essa.
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  10. Avatar di Shy

    Shy 8 anni fa (5 Gennaio 2016 18:18)

    Io mi ritengo una via di mezzo, il problema è che intorno a me, nella mia città, vedo così tanti ragazzi predisposti solo alle cretinate...mi passa la voglia perché so di incappare in relazioni che non mi porterebbero a niente di buono. Possibile che i ragazzi con un po' più di cervello non esistano? Non chiedo un ragazzo di una noia mortale, una via di mezzo...e invece vedo solo bambinetti che si accontentano di un lavoro mediocre e il fine settimana fanno a gara a chi beve di più. È davvero demotivante.
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  11. Avatar di Lory

    Lory 11 anni fa (9 Settembre 2013 15:17)

    io nn sono affatto daccordo. secondo me le ragazze timide sono dolcissime: parlano con pudore, arrossiscono spesso, sorridono teneramente.. Io sono sempre piaciuta per questa caratteristica. Gli uomini sono stufi di donne sfacciate e agressive! Invece noi timide facciao tenerezza perchè facciamo venire voglia di proteggerci *_*
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    • Avatar di Marco

      Marco 8 anni fa (23 Febbraio 2016 11:10)

      Questo senza ombra di dubbio: l'uomo si intenerisce di fronte alle timide e prova il desiderio di abbracciarle e sbaciucchiarle. Temo però che spesso questo sia solo un primo istinto "a caldo", mentre poi... per relazioni più lunghe e serie... beh... non so quanti uomini (E DI CHE GENERE) sognino di condividere tutta la loro vita con una persona con timidezze piuttosto gravi. Cioè, sarebbe più pratico comprarsi un bel gattone bianco e morbido...
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  12. Avatar di Paola

    Paola 8 anni fa (3 Gennaio 2016 14:06)

    Non concordo con quanto scritto in questo articolo. O meglio, se si parla di persone che usano la timidezza come scusa, pur non essendo timide, potrei darti ragione. Ma non sulle persone realmente timide. Essendo io molto timida, conosco fin troppo bene le emozioni legate ad essa. Inoltre è da tempo che lavoro su questo aspetto del mio carattere, il che mi ha portato ad una maggiore introspezione e ad uno studio su di essa dal punto di vista psicologico. Quindi, in base alla mia esperienza, e ancor più agli studi fatti da psicologi che ne sanno sicuramente più di me (e sono forse più obiettivi di me nel giudicare), la timidezza non è affatto una scusa per non contribuire o non agire. Non è egoismo, presunzione, orgoglio, pigrizia, né altro del genere. La timidezza è un blocco psicologico originato nell'infanzia. E, se troppo forte, necessita dell'aiuto di uno specialista. Quindi a mio parere è sbagliato colpevolizzare una persona timida per un blocco, che di certo non si è causata apposta. Quanto al mettere in mostra i propri difetti con libertà, la persona timida vorrebbe disperatamente farlo, ma sempre questo blocco causa una paralisi contro cui la volontà non serve. Quando la persona davvero timida "agisce poco" nella coppia, non è perché "si risparmia". E' perché non può dare più di così. Sta dando il massimo che può dare in quel momento. Col tempo sicuramente darà di più. E ogni piccolo passo sarà una grande conquista. Personalmente, non ho mai voluto che gli altri superassero la timidezza al posto mio. Mi basta che comprendano il mio disagio, e mi stiano accanto. E io cerco di dare loro tutta me stessa, nei limiti delle mie possibilità.
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    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (4 Gennaio 2016 21:18)

      Ciao Paola, cosa significa "nei limiti delle mie possibilità"? Se non si soffre di fobia sociale, ma in tal caso non si riesce nemmeno a mettersi con qualcuno, nessuno é tanto timido da stare insieme a qualcuno senza manifestargli/le il proprio affetto. Te lo dice una che é timida e proprio in quanto tale ha frequentato per un po' (fase di mera conoscenza... non biblica ;-) ) un uomo apparentemente timido, ma del quale, proprio prendendo tempo nel frequentarlo, ho potuto constatare l'inconsistenza, la passività e l'assoluta non volontà di avanzare. Un vigliacchetto con problemi che lascio volentieri a lui. Che mi piacesse e gli volessi bene lo aveva capito benissimo. Io gli piacevo, ma voler bene... non ne voleva a se stesso, figurarsi a me o agli altri. Aspettarsi tutto e non dar niente con la scusa dei blocchi psicologici e della timidezza non é accettabile da individui adulti. Non penso tu sia cosi, ma mi piacerebbe spiegassi meglio cosa intendi per "limiti", perché quello che scrivi potrebbe dare adito a giustificazioni per gente che non merita né comprensione né tantomeno attenzione e amore. Grazie, buona serata.
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    • Avatar di Paola

      Paola 8 anni fa (5 Gennaio 2016 11:10)

      In realtà esistono diversi livelli di fobia sociale, e un sociofobico può stare con qualcuno. Ne conosco uno che è sposato, per farti un esempio. A parte questo, per "limiti" intendo che ci sono azioni che vorrei poter compiere spontaneamente come tutti, ma all'atto pratico mi blocco. Per esempio ballare: se mi trovo su una pista posso desiderare di ballare quanto voglio, ma interviene una sorta di paralisi mentale. Non riesco più a pensare, né a muovermi. Lo psicologo che mi ha seguita per un periodo mi ha spiegato che è conseguenza di un blocco psicologico. Nell'ambito della coppia, tu dici "nessuno è tanto timido da stare insieme a qualcuno senza manifestargli/le il proprio affetto". Il fatto è che si riesce a manifestarlo in maniera molto minore di quanto ci riuscirebbe qualcun altro. Baciarsi in pubblico mette a disagio. Anche "ti amo" lo si dice sempre a bassa voce, balbettando o arrossendo. E non lo si dice spesso, perché ogni tanto la voce muore. Anche in situazioni più intime c'è sempre del pudore. Questi secondo me sono limiti. E ti assicuro che non è per mancanza di volontà, perché ci vuole un impegno notevole per riuscirsi, tanto più all'inizio. Quindi è questo che intendo. Cerco di manifestare il mio amore come posso, ma certe cose proprio non riesco a farle. Spero di migliorare col tempo. Per questo provo comprensione per un uomo come quello che hai descritto, perché fino a un paio d'anni fa ero come lui. Non credo sia giusto chiamarlo "un vigliacchetto con problemi", perché probabilmente aveva un blocco così grande che gli impediva di fare anche solo un passo. Secondo logica, per trovare l'amore è sensato "correre il rischio" di dichiararsi e affrontare una situazione imbarazzante. Ma in una persona come lui interviene una paura irrazionale che lo porta ad agire in modo illogico e controproducente anche verso sé stesso. Questa paura inibisce completamente l'azione, convincendo la persona che sia meno peggio stare soli piuttosto che rischiare un'umiliazione. E' una cosa spesso dolorosa, ma che non si fa apposta, e che non passa semplicemente volendolo. Ci vuole un percorso psicologico. Una persona del genere soffre di un disturbo, è come se fosse malata, e come tale merita a mio parere comprensione e amore.
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    • Avatar di Paola

      Paola 8 anni fa (5 Gennaio 2016 14:21)

      Come al solito mi dilungo troppo. XD Comunque il succo di quello che voglio dire è che la "non azione" da parte dei timidi non è una cosa voluta, ma una reazione istintiva e irrazionale che richiede un lungo lavoro. In genere chi usa la timidezza come scusa non è davvero timido. Il vero timido cerca anzi di imparare a gestire la sua timidezza perché sa quali difficoltà essa comporta. Di conseguenza non pretende affatto che gli altri facciano le cose al posto suo. Piuttosto non le fa. Ed è immensamente soddisfatto di ogni minima cosa che riesce a fare. Ovviamente non so se l'uomo di cui parli fosse "apparentemente timido" o timido davvero. Nel primo caso effettivamente valgono le cose dette nell'articolo, perché finge timidezza per nascondere un disinteresse. Nel caso sia realmente timido, invece, ha solo bisogno di supporto. E te lo dico perché ricevere supporto (spontaneamente!) dagli altri è stata una delle cose che mi hanno aiutata di più. Ciao!
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    • Avatar di ANDREA

      ANDREA 8 anni fa (15 Agosto 2016 10:59)

      Ciao Gea, nonostante venga di getto questo post è il frutto di una lunga e complessa riflessione che ha investito entrambe le ragioni pascaliane (quelle della ragione e quelle del cuore). Per alcuni giorni, infatti, le tu parole mi sono corse avanti e indietro, travolgendomi emozionalmente e riportandomi a un antico passato, a quello che io avrei potuto fare e non ho fatto, a quello che non dovevo fare e ho fatto. Ho sofferto e ho fatto soffrire, creando le condizioni per un rapporto che per quanto fondato sull’affetto reciproco non ha condotto a una vita insieme. Sarò onesto con te, ho letto molti dei tuoi post perché ci avevo visto la mia ex. A un certo punto ho smesso di leggerli perché pensavo veramente di avere a che fare con lei … la stessa grazia, arguzia, la medesima bellezza dell’anima che si trasfigurava nello scritto, mi sembrava di tornare a lei vedendo questa tua singolare commistione di raffinatezza e decadenza simile a quella che il mondo greco e latino possedettero alla fine del loro periodo di splendore. E poi c’è il particolare della Francia … Anche la mia ex conosce perfettamente il francese (e la madre è originaria di Parigi). Puoi immaginare che cosa abbia rappresentato per me tutto ciò? E poi ho letto dei tuoi dolori, e ho pensato che fossero i suoi dolori … E allora mi sono sentito più in colpa ancora per quello che pensavo (pensavo) avrei potuto fare (per te/lei) se fossi stato un’altra persona. Ma poi sono tornato a certe contraddizioni tra i tuoi dati biografici e i suoi (qualcosa che alla fine trascende l’ovvio mascheramento) e ho compreso che tu non sei lei … ma avresti potuto esserlo! Ora, e grazie ai tuoi post, so che il passato è passato che lo devo custodire come un ricordo grato, dolce-amaro e bello, ma non come un ostacolo al mio futuro e un peso per lei (le lunghe mail chilometriche ...). Vorrei ricambiare quindi in qualche modo, spero di farlo con questo post. Rispondo proprio a questo perché è il più disilluso. Le parole che riguardavano questo “aborto di amore-o-amicizia” (e perfino questo mi fa tornare indietro al mio passato) non sono state dette a caldo ma con la maturità di una distanza, non fanno riferimenti espliciti a lui (solo tu sai di chi parli), quindi non hanno nulla dell'attacco, solo di una triste constatazione. Se tu lo vedi come un “vigliacchetto” incapace di dare amore perché inetto ad amare se stesso che dire? Ci sono cose che se dette con la distanza e con la (presunta) sicurezza di non essere lette dall'interessato, dipingono semplicemente lo stato di cose che l'altro ha visto in te. Attenzione, con questo non affermo che Paola abbia torto … Parlo per ciò che ho provato io nella mia esperienza con quella ex tanto simile a lei e so di averla amata, profondamente. Qui però sta il punto: NON BASTA AMARE, OCCORRE SAPERE AMARE. E il tuo uomo (permettimi di chiamarlo così) non è riuscito a dimostrare d’amarti nella maniera in cui il suo cuore ha saputo sicuramente amarti (mi traspongo in lui perché è STATO COSI’ per me). Ma ora torno a me (parlo per me … non posso sapere di lui e di te): ogni giorno che ho passato con la mia ex mi faceva crescere e mi ha portato verso condizioni e situazioni che nemmeno sarei mai stato in grado di pensare (ti faccio solo un esempio, banale magari … yoga!). Eppure questo non basta … E ora lo so bene. Ora trascriverò parte del testo dell’ultima lettera che la mia ex mi ha scritto, penso che riuscirai a ritrovarti: “È troppo faticoso sentire che l’altro vuole cambiarti. È troppo faticoso pensare che bisogna aiutare l’altro a uscir dal proprio bozzolo. È troppo faticoso “non sentirsi capiti” e questa è una verità che accomuna entrambi, penso. Credimi, non mi sento perfetta, mai; né davanti a una macedonia di frutta, né davanti alla mia vita. Non mi sento perfetta, mai: solo, talvolta, posso sentirmi “utile”, “apprezzata”, e questo mi riempie. Anche questa volta, in un modo banale, questo nostro legame si spezza. Entrambi lo facciamo con una tale veemenza e rapidità che suggerisce l’idea che non “si aspetti altro”. Qualcosa dell’altro ci esaspera, supera la nostra umana sopportazione. Resta solo il desiderio di liberarsi. Come quando, a mani nude, s’impugna una caffettiera bollente ... Giù. Tutto giù, anche se per terra. Mi spiace solo, terribilmente, di non aver saputo trovare il coraggio per continuare a percorrere questa strada per stare insieme. Mi dispiace avere, e aver avuto, aspettative e desideri talmente consolidati nel mio immaginario da non saper prescinderne. Mi dispiace, non essere stata all’altezza della novità che la tua presenza avrebbe portato nella mia vita. Ancora adesso, proprio mentre rifletto e scrivo, non so dire se io sia stata troppo convenzionale -e mi sia mancata la fantasia, la capacità d’improvvisare- o se -e per fortuna- la mia intolleranza sia capace di prevedere, con largo anticipo sulla mente e sul cuore, ciò che non è fatto per me. Ieri mi hai chiesto “cosa voglio da te”. Ci ho pensato, ci ho pensato continuamente. La risposta non è facile, e forse non è neppure lusinghiera - né per te, tanto meno per me. Voglio altro. Voglio solo il demone che mi scrive ... la forza delle sue parole, i silenzi, quelle parole che sono baci e amplessi. Voglio quel demone che scrive a me, ma che forse non pensa neppure a me perché vive dell’arte, per l’arte, e scriveva così anche quando non c’ero. E forse continua a scrivere per qualcun altro. Voglio ciò che di te non posso avere, perché solo tuo, lo so bene. Allora provo con tutte le mie forze a ritrovare te – o quella parte di te che mi sono ricostruita nella mente. Cerco quell’uomo elegante, sicuro, forte che con una mano o una parola penetra e sconquassa le viscere... Non lo trovo, m’irrita... Ma ognuno ha il diritto, il sacro santo diritto, di essere amato nella sua interezza. Io non sono stata all’altezza. Ripenso a cosa voglio di più e mi dico, e credo con sempre maggiore forza, che l’amore non è che un attimo, un attimo perfetto in cui tutto, e l’altro, appare perfetto. Ma bisogna avere l’intelligenza di capire quando il gioco finisce, per non farsi male e rovinare tutto, persino i ricordi. Ti ho ferito, Perdonami. Ciao, Andrea”. E ora vengo alla parte dei consigli, credo di averne solo due per te, perché per il resto davvero sei tu la persona che può darne agli altri! 1) Abbi fiducia in te stessa, in quello che lasci di buono negli altri. Gli attaccapanni non fioriranno nel modo in cui ti sei immaginata, ma sono convinto che qualcosa di buono rimanga sempre in ciò che si fa, se si opera con dedizione e disciplina anche un albero secco può fiorire (hai mai visto “Sacrificio” di Tarkovskij?) I tuoi fiori saranno diversi, magari non potrai nemmeno vederli, altri li coglieranno per te, oppure matureranno in modo misterioso. Sono certo però che quello che hai fatto per quel tuo amore-o-amicizia non è stato invano, né per lui né per te; 2) La seconda è una critica (l’unica che mi sento di muovere) … per qualcosa che – se non hai fortuna – ti porterà a soffrire sempre, e non lo meriti. Ho notato che se c’è una persona che ti piace veramente sei subito pronta a offrirgli amore e/o amicizia. Per quello che ho visto in te, questa è una soluzione sbagliata. È come volere regalare un’auto a una persona e chiedergli se preferisce la Ferrari Testa Rossa o l’Alfa Giulia. Per quanto l’Alfa Giulia sia una gran bella macchina non ci sarà nessuno che ti risponderà "voglio l’Alfa Giulia" … Tutti punteranno sulla Ferrari. Ma le Ferrari sono auto difficili da guidare, alte prestazioni e velocità, maggior rischio d’incidenti, anche gravi … e poi ci sono i ladri d’auto (si prendono la Ferrari e tanti saluti se tu rimani a piedi!) … Infine c’è l’ultima categoria quelli che possono essere schiacciati dall’offerta … quelli per cui già l’Alfa Romeo gli pare un dono che va ben oltre i loro meriti …. figurarsi una Ferrari! Insomma io ti consiglio di approcciarti con gli uomini offrendogli solo l’amicizia … eviterai di essere derubata da qualcuno troppo scaltro e manipolatore (quelli si stancano alla breve o alla lunga di una “semplice” amicizia, loro pensano al “sodo”), eviterai pure di inibire definitivamente una persona già complessata ... Dio mio! ... ma ti rendi conto che cosa significa per una persona inibita un’amicizia con una tipa tosta come? Lo apri alla vita! Invece lo sai che significa offrirgli subito l’amore? Semplicemente affossarlo nella sua inadeguatezza rispetto al Sole che una persona come te rappresenta … L’amicizia è il tempo dell’alba per chi ti potrà dare qualcosa, ma non è ancora maturo, mentre è il tempo del crepuscolo per quelli che si vogliono solo approfittare di te … Ti ho parlato con il cuore (e spero con la ragione …), credimi … Ciao Andrea
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    • Avatar di Marco

      Marco 8 anni fa (23 Febbraio 2016 11:03)

      Anch'io sono rimasto colpito da questa strana valutazione della questione timidezza. Sicuramente è anche questa una spiegazione di alcuni casi realmente esistenti, ma trattasi probabilmente di donne attraenti, accoppiate (o comunque con uomini che ci provano), che possono permettersi questo atteggiamento passivo (e da anche frignone, oserei dire) e ,non per ultimo, anche con un po' incattivite. Insomma: magari anche belle ma antipatiche per davvero, non per timidezza. Credo che il tentativo di far diventare meno timide persone così sia come tentare di far correre chi non riesce nemmeno a stare in piedi. Bisogna prima risolvere il problema che sta alla radice: in casi come questi la timidezza è solo un sintomo secondario di quel caratterino incattivito e egoista che sta alla radice. Se invece parliamo della timidezza vera, quella dei singles, quella dei maschi per intenderci, allora questa teoria non rispecchia affatto la realtà.
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    • Avatar di helen

      helen 8 anni fa (23 Febbraio 2016 16:41)

      La timidezza vera è quella dei maschi? Forse non ho capito un tubo. Cioè se è timida una donna è una posa? Non è che ti puoi spiegare meglio Marco?
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  13. Avatar di Lunetta

    Lunetta 7 anni fa (9 Giugno 2017 19:16)

    Ciao Ilaria, grazie per quest'articolo, mi ha fatto molto riflettere. Non ho mai visto la timidezza da questo punto di vista. Per me è sempre stata un problema, ma a vederla così, d'ora in poi ci metterò più impegno per liberarmene.
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  14. Avatar di Elina

    Elina 7 anni fa (3 Luglio 2017 11:30)

    Secondo me la timidezza non è un difetto o un atteggiamento mentale da debellare ma è solo un modo di essere e parlo per me... potrei indossare la maschera di un personaggio estroverso ed aperto ma comunque sia non farebbe parte di me e non sarei di certo felice o soddisfatta! Accetto la timidezza come parte di me, penso che non sia un ostacolo nelle mie relazioni perché le persone devono accettarla, insieme a tutti i miei difetti e a tutte le cose belle! E se non piace... mene farò una ragione!
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    • Avatar di max

      max 7 anni fa (3 Luglio 2017 14:01)

      Si vede che non sei una persona alla quale la timidezza crea problemi di relazione, anzi, un po' di timidezza "sana" attrae l' uomo e lo spinge a dare il là alla danza del corteggiamento...buon per te!
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    • Avatar di Elina

      Elina 7 anni fa (3 Luglio 2017 18:49)

      Sinceramente non so se questo lato di me crea problemi nelle relazioni... ma sono certa che creare lotte interiori per essere la persona che non sono sicuramente non gioverebbe né a me né agli altri :) sono contenta che consideri la timidezza come qualcosa di positivo, per me lo è ;)
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    • Avatar di max

      max 7 anni fa (3 Luglio 2017 20:57)

      Ecco, allora non crearti paturnie inutili!...se sei una Donna che non perde il focus sulle cose che contano, senza paturnie e senza fronzoli, vedrai che arriverà un uomo che ti voglia conoscere senza remore!
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